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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/01/25 in Risposte

  1. Ringrazio @gpittini e @Parpajola per l'entusiasmo e per le belle parole riservate all'iniziativa: senz'altro è stata l'occasione per poter vedere direttamente diverse monete, tra cui alcune emissioni molto rare e interessanti che anche io maneggiavo per le prime volte. In sostanza abbiamo potuto le cosiddette emissioni "barbariche" della collezione Leuthold (1 vassoio) e buona parte delle monete ostrogote e longobarde studiate e pubblicate nell'ancora fondamentale volume di Arslan dedicato alle raccolte civiche milanesi (2 vassoi; delle emissioni longobarde solo della parte settentrionale del Regnum, tra cui appunto le monete di Desiderio per Castel Novate). Devo dire che eravamo tutti così presi dall'osservazione delle monete, che siamo arrivati ben oltre l'orario solito di fine lezione (e qualcuno senza pranzo!) senza neppure accorgersi. Ma la prossima settimana sentirò anche il feedback degli studenti, che non avevano mai avuto prima dimestichezza con le monete, a differenza dei collezionisti e altri appassionati che frequentano il corso. Per tutto questo va ringraziata soprattutto la dottoressa Giulia Valli, conservatore del "Gabinetto numismatico e Medagliere" dei Musei Civici di Castello Sforzesco (e alla sua collaboratrice del servizio civile), che ha accolto con grande entusiasmo e disponibilità la mia proposta di fare anche delle lezioni di taglio più "laboratoriale", facendo vedere agli studenti direttamente le monete tra quelle presenti nelle collezioni del Gabinetto numismatico. A lei e ai suoi predecessori, che hanno ordinato e conservato i materiali in modo davvero encomiabile, devono andare i ringraziamenti non soltanto miei e degli studenti del corso, ma anche di tutti i cittadini e degli studiosi che con le dovute garanzie e accortezze necessarie, come avvenuto in questo caso, possono avervi accesso. Buon fine settimana e alla prossima, MB
    4 punti
  2. In realtà i conii di rovescio sono 5. Sono illustrati in un articolo di PN di qualche anno fa. Dall’alto in basso: segno di zecca in esergo e punti circostanti (allineati con il testo, conii R1 e R2 [BAJ.B.50], o a mezza altezza, conii 3, 4, 5 [BAJ•B•50]); tronco con superficie più frastagliata in R1 che negli altri conii (simile a quella delle monete coniate nella zecca di Roma, forse proveniente da una delle coppie di conii originariamente trasmessi a Bologna); bastone di S. Romualdo, che appare liscio nei conii R2 e R3, con piccoli nodi in R1, con nodi lunghi in R4 e con nodi radi in R5. Le fratture di conio che partono da ore 2 e da ore 4 sono caratteristiche di R4, mentre R5 presenta una frattura che parte da ore 1. Panorama Numismatico n. 375, settembre 2021 | PANORAMA NUMISMATICO
    4 punti
  3. DE GREGE EPICURI Stamattina, grazie alla prof.ssa Monica Baldassarri ed alla dott.ssa Giulia Valli (conservatore del medagliere del Castello Sforzesco) poco meno di dieci studenti ed ex-studenti del corso di Numismatica Medievale hanno potuto accedere al..."sancta sanctorum". E' stata una esercitazione davvero straordinaria. Dopo alcune notizie introduttive, abbiamo potuto esaminare tre maxi-plateaux di monete: il primo di monete genericamente "barbariche", il secondo di ostrogote, il terzo di longobarde. Racconto quel che ricordo, forse con imprecisioni. Il primo gruppo conteneva prevalentemente bronzi imitativi del III e IV secolo: quindi, radiati imitativi e imitative costantiniane; alcune particolarmente ben fatte e di peso insolito. Il secondo plateau conteneva molte monete d'oro e d'argento, a partire da numerosi solidi di Focas, altri solidi a nome di Anastasio (Vittorie di produzione romana), silique e rarissimi quarti di siliqua (alcuni milanesi, con monogramma, n° 35 del primo testo di Arslan). Le monete longobarde riguardavano zecche dell'Italia Settentrionale e Centrale: qui si sono visti soprattutto i vari tremissi con Vittoria frontale (diritto con ritratto stilizzato di Anastasio), monete in Ag molto rare (con stella e altri rovesci), monete in oro "a stella" fra cui una straordinaria di Novate a nome di Desiderio, piccole monete in Ag a nome di Pertarito (scritta PER). Insomma, una mattinata numismatica indimenticabile!
    2 punti
  4. Buonasera @Alexio85. Concordo con chi mi ha preceduto. Moneta originale, conio romano.
    2 punti
  5. Visto che le foto sono improponibili potrei anche sbagliare ad attribuirlo alla zecca di Roma,tu che lo hai in mano prova a controllare il nastro rigato incuso sul taglio,se è perfettamente allineato è zecca di Roma,se non si congiunge in due punti contrapposti allora è zecca di Napoli... Oppure se è abbastanza chiaro il senso della rigatura: /////////////////// Napoli... \\\\\\\\\\\\\\\\\\\ Roma...
    2 punti
  6. Buonasera @Lorenzo999Lorenzo, tutto sommato moneta gradevole. Ha qualche piccola magagna soprattutto a rovescio, non capisco se nel mezzo dello stemma ci sia un riflesso oppure un pò di usura. Io dico BB ma qualcun altro forse ti dirà quasi BB
    2 punti
  7. Confermo che capita anche a me. Mi sembra un errore di sistema. A naso qualcuno è passato a InnoDB come formato delle tabelle Per cui nella tabella ibf_core_ignored_users andrebbe messo un default value a ignore_csi_added Io non riesco e confermo ci voglia @Reficul Field 'ignore_csi_added' doesn't have a default value (1364)
    2 punti
  8. Salve @Antonino1951 dai ponderali sembra essere un denaro non doppio https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CIA/41
    2 punti
  9. Mio nonno le comprava da un “amico numismatico”, ho scontrini cartellini e tutto, ma essendo state messe su un vassoio, non so piu’ associarle ai cartellini, ed avendo nei francobolli trovato innumerevoli patacche, non vorrei che anche nelle monete ci fossero falsi evidenti. Mio nonno lavorava in banca e comprava un po’ a caso, quindi si fidava dei venditori. Ecco quindi che trovi album di francobolli che valgono meno del cartolare che li contiene, quadri di autori ormai sconosciuti, monete senza un filo logico e volumi della Trec che rispetto al prezzo di acquisto valgono una frazione. Le monete che compro io le compro da nomi di commercianti letti qui sul forum, ed essendo roba comune mi senti cosi’ tranquillo, anche se le pago qualcosa di piu. Non sono un collezionista, lo ero di decorazioni militari, ma odio avere falsi e non saperlo.
    2 punti
  10. non sbagli! Alla fine questa varrebbe più di una vera! 😁 ========== Allora, poche idee ma confuse: - riproduzione della "DIECIMILA LIRE" Capranesi - stampata su argento 925/1000 laminato in oro 24 kt - nelle misure di cm. 24 x 12.5 se la lastra è di 22 micron, allora pesa 6,5 g se pesa veramente 65 g. allora sono 220µ il valore dell'oro nella "lamina" credo si possa calcolare in una roba tipo 5.8 mg x2 lati (!) cioè trascurabile. uffa! njk
    2 punti
  11. Allego anche il volantino definitivo della manifestazione. Come sempre, oltre all'evento commerciale Pistoia CollExpo si caratterizza per una importante programmazione culturale con importanti conferenze legate al mondo della numismatica (oltre a quelle sulla storia postale e sulla storia locale legate al tema dell'edizione in corso che sarà "Pistoia Città della musica"). Sia la parte commerciale che quella culturale sono ad ingresso gratuito. Appuntamento a Pistoia il 28 e 29 marzo prossimi!
    2 punti
  12. Avendo iniziato ha seguire il corso della Prof.ssa Baldassarri devo dire che la lezione di oggi è stata veramente impagabile. L'opportunità che gli studenti oggi hanno avuto, quella di potersi esercitare su monete che è difficilissimo vedere, lo si deve alla Professoressa che è riuscita a coinvolgere la Dottoressa Valli che ha messo a disposizione una sala del Castello e i tre vassoi contenti monete tremendamente interessanti.
    2 punti
  13. Salute Il n°414 di Panorama Numismatico del marzo 2025 ha, nel suo interno, pubblicati i segg.articoli: Per le curiosità numismatiche: Giulio Cesare Croce (1550-1609), scrittore e cantastorie, diede voce scherzosa alle classi inferiori della società e alla difficile esistenza del popolo. Gianni Graziosi, attraverso le opere di Croce, fornisce cenni sull’attività della zecca bolognese e sulle monete di che circolavano al tempo, in Alcune note su opere di Croce e sulla monetazione bolognese del tempo. Per la monetazione antica: Soldato e ufficiale esperto, Vetranio servì sotto Costantino I e divenne magister militum sotto Costante I, come racconta Roberto Diegi, in Vetranio, un usurpatore che se la cavò molto bene, ovverosia come l’attaccamento alla vita può prevalere sull’amor proprio. Alberto Castellotti parla di Un sesterzio di Druso Maggiore che più bello non si può, un insolito esemplare appartenente al monetiere del Museo Archeologico di Firenze. Per la monetazione medievale e moderna: Jacopo Feola ha individuato un particolarissimo coronato con sigle sovrapposte, caso riscontrato per la prima volta su un esemplare del primo tipo, come illustra in Un inedito coronato napoletano dell’incoronazione di Ferdinando I d’Aragona. Maurice Cammarano racconta la storia di un raro 5 soldi francese del 1643 che lascia Parigi, va nell’Oriente Latino e viene contromarcato, garantendone la buona qualità dell’argento, ma ritornato in Francia viene bucato come una moneta falsa, in La triste fine di un raro 5 soldi francese del 1643. L’arte fiamminga del XVI secolo rappresentò spesso l’attaccamento al denaro e la condanna delle attività lucrose e capitalistiche, come racconta Paolo Cammisuli in Il denaro nell’arte pittorica fiamminga e olandese tra Rinascimento e Barocco. Benedetto Mura propone un Aggiornamento e nuove valutazioni sulle monete della Zecca di Sassari coniate dal Giudice Guglielmo I d’Arborea, a partire da una moneta inedita coniata a Sassari. Recensioni: Le molte facce di una moneta. Denaro e materialità nella Storia: saggi in onore di Lucia Travaini, a cura di Monica Baldassarri, Barrie Cook, Stefano Locatelli, Milano University Press 2025. Stefano Poddi, Operation Bernhard. The Counterfeits of block 19. History’s biggest counterfeiting swindle, Edizioni D’Andrea, Roseto degli Abruzzi 2025. Per le Notizie dal mondo numismatico: Donato al Museo della Banconota il progetto della prima “banconota” italiana, consegnato alla Banca d’Italia dall’Ing. Gerardo Vendemia. Accademia Numismatica Italiana: sotto il segno del Giano per unire passato e futuro: a Grottaferrata, in provincia di Roma, un gruppo di noti studiosi, cultori, collezionisti e professionisti ha fondato l’Accademia Numismatica Italiana, ANit. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online. Salutoni odjob
    1 punto
  14. Buongiorno Cari Amici, oggi mi piace sollecitare la Vostra attenzione su un doppio sesterzio di Postumo rinvenuto nel tesoretto Mericourt l'Abbe' e da qualche tempo nella mia collezione. La moneta ha un diametro di 25,5 mm e un peso di 10,38 grammi. Sull'argomento doppi sesterzi di Postumo mi pare di capire che c'è veramente qualche sommo esperto tra di noi. Un saluto a tutti Mario
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  15. Gran bel grosso. Complimenti!
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  16. Ho unito (di nuovo) le altre discussioni (tre?quattro?) che erano state aperte sullo stesso argomento. @ggcasarini per cortesia, continua a postare solo in questa, non aprire una nuova discussione ogni volta, altrimenti è troppo dispersivo e si fa solo confusione. Grazie
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  17. Da come molti tacciono credo proprio che la Campari sarà ambitissima, non credo La Norma, ma per la prima ci sarà battaglia
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  18. Vero! Riservano molte sorprese, in questo Due Cavalli oltre alla G in SICIL e le T capovolte al posto della L... al dritto a fine legenda troviamo VRT anziché VTR
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  19. E comunque per dirla tutta.. le Capraresi non sono così rare!
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  20. Ho eseguito un test con Windows 11 sia con browser Chrome che Firefox ma il server ritorna sempre lo stesso messaggio di "errore". Credo che ci sia un problema nella configurazione
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  21. Ciao Stilicho. ‘Soprano’ nell’accezione di cantante dotato di voce da soprano, la più acuta delle voci femminili, è di genere maschile e si usa normalmente così anche se riferito a donna (mia sorella è un buon soprano). Anche se nel linguaggio corrente è talvolta adoperato con l’articolo al femminile (la celebre soprano Maria Callas), in un rebus il sostantivo deve seguire le regole della nostra lingua, tant’è che questo non è stato pubblicato perché ritenuto non corretto. Per approfondire la questione sentiamo Aldo Gabrielli in ‘Si dice o non si dice, Milano’, Mondadori, 1976, pp. 87-88. «Soprano era in origine aggettivo, disceso da un latino volgare superanus, poi contratto in supranus, da super, sopra. Alla lettera, che sta sopra, superiore. “Vídil seder sopra il grado soprano”, dice Dante dell’angelo che siede sul gradino piú alto della porta del Purgatorio. Vive ancora nell’uso letterario; per esempio, leggiamo nell’Innocente di D’Annunzio: “Attinsero le altezze soprane”, cioè le massime altezze; e s’incontra in qualche topònimo per indicare una località situata in posizione dominante rispetto ad altra località omonima: Vezzano Soprano, Petralía Soprana, in opposizione a sottano (da un latino volgare subtanus, da subtus, sotto, donde anche il femminile sottana, propriamente “veste che si mette sotto un’altra veste”). Aggiungerò che da soprano si fece la variante sovrano, cosí come da sopra si era fatto sovra, e si usò come aggettivo (“Omero, poeta sovrano”, Dante) e come sostantivo, nel significato di re, di monarca (propriamente, colui che sta sopra gli altri, che ha il piú alto potere). Nel Seicento si passò dall’aggettivo al sostantivo, e si chiamò maschilmente soprano (ma propriamente “canto o registro soprano”) la voce umana di piú alto registro, quella che è propria delle donne e dei fanciulli, ma che un tempo era anche degli uomini, i quali la ottenevano con i noti mezzi inumani o anche mediante il cosiddetto falsetto. In seguito questo sostantivo, ripeto solo maschile, si adattò anche alla persona dotata di tal voce, donna, uomo o ragazzo che fosse. E di qui nasce l’incertezza, che ancora sussiste, sul genere di questo sostantivo oggi che i soprani maschi non esistono piú. Non mi par dubbio, però, che l’unico uso corretto sia il soprano, al maschile, anche con riferimento a donna; nel plurale, i soprani. Un esempio del D’Annunzio: “Tilde era un primo soprano non molto giovane”; nel linguaggio dei critici musicali piú vigilati questa forma maschile è poi quella generalmente rispettata. Diremo perciò “il celebre soprano Maria Caniglia”, “Questa ragazza diverrà un ottimo soprano”. Dire, come correntemente spesso si dice, la soprano, una soprano, e nel plurale le soprano, mi pare francamente un abuso, che consiglierei di evitare. Va da sé che la stessa regola dovrà valere per il mezzosoprano, plurale i mezzosoprani, e anche per il contralto (“Il celebre contralto Marietta Alboni”), che farà nel plurale i contralti.» (Aldo Gabrielli, Si dice o non si dice, Milano, Mondadori, 1976, pp. 87-88.) Esemplare spiegazione di come nasce l'incertezza sul genere di questo sostantivo oggi che, grazie al progresso civile, i soprani sono soltanto femmine. Non c'è dubbio, però, che l'unico uso corretto sia il soprano, al maschile, anche con riferimento a donna; nel plurale, i soprani. Un cultore del rebus come autore, come solutore e anche solo come ammiratore deve attenersi a questo lessico “musicale”. apollonia
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  22. Rocco, ti ringrazio per l'intervento. Io non capisco come queste monete possano passare quasi inosservate. Mi entusiasmano e mi pongono tanti interrogativi. In quanto, se è vero che siamo nella seconda metà del 1500 e che gli errori allora erano frequenti, non dobbiamo neanche pensare che i responsabili della coniazione fossero dei rimbambiti e che portassero avanti il loro lavoro con gli occhi bendati. Allego una foto del dritto e del rovescio del due cavalli di Filippo II da me postato in apertura di questa discussione e ripropongo anche la foto del dritto e del rovescio del due cavalli, sempre di Filippo II, da me pubblicato ieri. Se osservate bene, si tratta della stessa moneta. Si tratta, cioè, sia nell'uno che nell'altro caso, di un due cavalli di Filippo II con stessa sigla (IBR), stessa legenda, stessa corona, stesso marchio... (ripropongo le foto proprio per tenerle vicine e poterle confrontare più agevolmente). Possiamo notare che, nel primo dei due cavalli in considerazione, al rovescio, la legenda riporta " SICIT (=T rovesciata) " invece di "SICIL" e " HIERVSAT (= T rovesciata) invece di " HIERVSAL ". Quindi, nella stessa legenda, per ben due volte viene ripetuto lo stesso errore, pur avendo a disposizione la "L", regolarmente utilizzata nella legenda del dritto. Ma possiamo anche notare come, nel secondo dei due cavalli, al rovescio, la legenda, invece di riportare:" SICIL.ET.HIERVSAL ", riporti, in sequenza: "S I G T (=T rovesciata) T (=T rovesciata) E T H I..." In pratica, si utilizza una "G" invece della "C" ( e ammettiamo pure che questo non faccia scalpore), una " T rovesciata" invece di una " I " ed ancora una " T rovesciata" invece di di una " L ". Teniamo conto che le " I " le avevano a disposizione, in quanto se ne vedono almeno tre ( osservare legende del dritto e del rovescio ). Teniamo pure conto del fatto che si preoccupavano perfino di " capovolgere " le " T " accaduto due volte. Non parlerei di casualità. E non parlerei neanche di coincidenze. Mi sembra molto probabile che il tutto sia voluto, in quanto le variazioni sono macroscopiche e fuori anche da ogni logica. Dico di più: molto probabile che nelle variazioni del primo dei due cavalli e in quelle del secondo, per motivi facilmente intuibili, ci sia la stessa mano. Non è che magari puntavano a " segnare " le monete? Saluti.
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  23. non è una cosa matematica 1+1 = 2 , questi francobolli sono stati stampati in grandi quantitativi e in più volte, una volta può essere una carta con un certo impasto , un altra volta con un altro, in base a questo il fondo di sicurezza è più o meno evidente, puoi usare anche un contafili a 20 x e logicamente dal fronte del francobollo
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  24. bravo pxcaesar,non riuscivo a identificare il rovescio,sai la vista e l età.nino
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  25. Buongiorno, le cartoline sono pressappoco dello stesso periodo , come descritto una in BN l'altra a colori, quella affrancata con il 20 cent. Imperiale e annullata è in perfetta tariffa cartolina illustrata, l'altra è con tutta probabilità circolata anche essa ma non bollata ed è affrancata con il 10 cent. Imperiale per la tariffa cartolina firma e data, sono due affrancature molto comuni dell'epoca
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  26. Io credo che Campari sarà richiestissima, anche la Norma che a differenza di quella di Puccini è più bella, ma ha poco senso se non collezioni la serie intera.
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  27. Che bel convegno, farò il possibile per essere presente 🙂.
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  28. La moneta a mio parere è buona. Scusa la domanda @urza1, che però mi pare molto appropriata, ma tutte queste monete antiche che posti, da dove provengono?
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  29. Campari è bella ed è stata molto pubblicizzata. Dunque, bagarre. Teatro La Scala Norma, invece, affascinante e ricercata da chi vuole continuare la serie iniziata con Puccini. Tale tematica, poco attuale nell'epoca in cui gli acquirenti desiderano "gadget" piuttosto che monete commemorative di artisti ed opero, non credo attiri molto. Probabilmente Campari si esaurirà subito, mentre per la Norma - come per la 5 euro Michelangelo - ci vorrà qualche settimana.
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  30. @Alan Sinclair Sì, il bastone è più grosso ed appiattito in R3, segno di un conio non perfettamente impresso. Tuttavia anche R2 può avere un'apparenza simile se la moneta presenta una debolezza o un'usura in quel punto ed R3 è invece talora meglio definito e più sottile (vedi sotto). Pertanto è preferibile trascurare questa differenza. P.S. quelle indicate sono differenze "minime" che permettono il riconoscimento dei conii e non debbono essere considerate come "varianti" che, a mio parere, richiedono discrepanze maggiori (di legenda o di punzone).
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  31. Ma questa "Capraresi" non è placcata su entrambi i lati? Njk tu hai calcolato un solo lato, quindi i grammi d'oro dovrebbero essere il doppio... O mi sbaglio?
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  32. Perchè sono matti, Ignoranti e truffatori nello stesso tempo. Domani chiunque può mettere in vendita una gomma americana ciancicata (masticata) a 1 000 euro se trovi il matto che te li da hai guadagnato, magari prima fai qualche post su face-boock o tik tok o stupidaggine varie dove una gomma masticata si vende a 10000 euro e trovi subito qualcuno che ci crede. Basta vedere quanti ignoranti e altro ci fanno i soldi oggi con le stupidaggini. Uno c'è diventato Presidente di uno Stato quasi più importante al Mondo. Beati loro!!!!!
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  33. Ciao @Alan Sinclair, si tratta di una variante di conio, non è semplice usura, ci sono due conii differenti che definirei "BASTONE NODOSO" e "BASTONE LISCIO" 😄 Probabilmente nell'approntare i conii, per quanto nel periodo esistesse una meccanizzazione abbastanza avanzata, c'era ancora spazio per le rifiniture e gli aggiustamenti manuali da cui nascono queste piccole differenze. Dal confronto di questi due rovesci di esemplari passati in asta Aureo&Calicò (SPA) nel 2022, si possono notare altri particolari che variano oltre al bastone; piccole differenze per i ciuffi d'erba tra le rocce e una diversa "definizione" delle foglie del ramo sulla sinistra del tondello: Già il Pagani aveva classificato le due varianti (Pagani 158 e 158a), poi di recente riprese dal MIR (3094/2 e 3094/3). Ciao, RCAMIL.
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  34. 1 punto
  35. La banconota è fatta di carta, + l'oro aggiunto = oro di carta @Orodicarta Scusa la citazione ma non ho resistito!
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  36. Quella con Banca d'Italia è l'emissione del 1959, puoi vederla nel catalogo del forum https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-BRI/25 Rarità? Ne hanno fatti 200 milioni di pezzi, vedi tu In realtà, anche se comune, in buone condizioni qualche euro li vale, se vuoi una valutazione metti la foto di entrambi i lati. petronius
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  37. Esimi, forse non vi siete resi conto dell’estrema rarità di queste 10000 lire. Qua non stiamo parlando di una comune Capranesi, ma di una rarissima “Capraresi”! Ricoperta d’oro per giunta! 🙃😇
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  38. Follis Costantino VII e Zoe Costantinopoli (in teoria) c.a 913 d.C.
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  39. Salve. Propongo ancora un 2 cavalli di Filippo II con interessanti variazioni in legenda. Sigla IBR. Peso gr.2,62, quindi non lontano dai 2,71 standard. Sotto il marchio. Dovrebbe corrispondere al n. 171 di pag. 147 del volume " La moneta napoletana...1503/1680" del Magliocca. La curiosità (una gran bella curiosità) consiste nel fatto che, al rovescio, la legenda, invece di riportare " SICIL.ET.HIERVSAL ", riporta, in modo chiaro ed inequivocabile, le lettere nella sequenza che segue " S I G T ( rovesciata) T (rovesciata) E T ( normale) H I..." . Dobbiamo pensare che il coniatore fosse ubriaco o possiamo anche pensare ad altro? Saluti
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  40. Complimenti anche da parte mia. Poche volte ne ho visti di così belli
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  41. La M del tuo esemplare è legata al fatto che chi ha fabbricato quel conio non sapesse leggere, visto che è artigianale. Comunque a parere mio è più interessante il falso che la ribattitura su moneta precedente
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  42. Ciao, è una moneta sicuramente non coniata ma ottenuta per fusione e l'aspetto generale della stessa fa pensare in epoca moderna. A mio parere non autentica 🙂. ANTONIO
    1 punto
  43. Vero, oltre quella del mio amico ci sono anche pezzi raccolti da una coppia. Sarà che io quella collezione l’ho molto vissuta e vista raccontare e spiegare più di una volta.. ho Rimosso completamente che l’esposizione ha raccolto anche altri pezzi. Consiglio a chi può di andarla a vedere
    1 punto
  44. Salve allego immagini cartolina per approfondimento. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  45. Non ricordo se ricevuti di resto o addirittura trovati a terra: 2 euro germania 2005 J. Non sono emessi per circolazione. Tiratura 100.000 fdc e 85.000 proof
    1 punto
  46. Ciao, oggi condivido la mia prima moneta della dinastia giulio-claudia che inserisco in collezione. Una dinastia iniziata da Ottaviano Augusto ( governò per 41 anni, il più longevo sul trono di Roma, che inaugurò l'epoca imperiale) ed ebbe come suoi esponenti in successione di quest'ultimo nell'ordine Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. Si tratta di un asse molto comune dell'imperatore Claudio ( 41-54 d.C. ) recante sul rovescio la personificazione della dea Costanza ( Constantia) coniato a Roma nel 41-42d.C. ( la legenda sul dritto che termina con IMP senza la doppia PP cioè Pater Patrie, titolo attribuito nell'anno successivo alla sua salita al potere, dovrebbe confermare tale data). Dell'imperatore Claudio e del suo operato per adesso conosco poco quindi mi dedicherò con calma allo studio delle sue vicende umane e politiche, che da una sommaria infarinatura, risultano molto interessanti. Sembra che prima di diventare imperatore, a causa di qualche problema fisico che si portava dall'infanzia dove ebbe una salute molto cagionevole, fu molto bistrattato anche dai suoi stessi familiari che lo relegarono in secondo piano tenendolo praticamente fuori dalla vita politica e decisionale. Caratterialmente era ritenuto un debole e quindi incapace di governare l'impero. Che dire su questo....i fatti sembrano smentirlo in quanto non solo divenne imperatore ma riuscì a mantenere tale carica per 13 anni. Evidentemente tanto incapace non era. Sarà molto interessante approfondire il tutto. Per quanto riguarda la dea Costanza rappresentava per i romani la tenacia, la fermezza praticamente la perseveranza nel raggiungere e mantenere determinati obbiettivi nella vita. Per Claudio, visto il grande numero di monete fatte coniare con tale rovescio, voleva rappresentare il raggiungimento e quindi la sua gratificazione nonostante i molti pregiudizi nei suoi confronti dell'obbiettivo di essere imperatore? È rappresentata stante in tenuta militare, elmata con una lunga lancia retta con la mano sinistra e con la destra rivolta al cielo. Da esame diretto l'asse risulta coniato, ben centrato, con buon metallo e nonostante ha svolto la sua funzione di moneta resta pienamente leggibile. Penso,e su questo sarebbe gradito un vostro parere che la patina verde visibile in alcuni punti sul dritto e più uniformemente sul rovescio sia opera di qualche homo insapiens e non naturale. Su questo ho tutto da imparare 🙂.Non male, per me, il ritratto di Claudio . Grazie ed alle prossime ANTONIO 30 mm 10,28 g RIC 95
    1 punto
  47. Mi permetto di dissentire per una serie di motivi: questi enti quando periziano le monete lo fanno con comodo nei loro uffici e con tutte le attrezzature del caso, al contrario di quello che spesso succede a noi periti; hanno tutto il tempo di consultare i loro archivi per verificare se una moneta è già stata periziata da loro, a maggior ragione se come un questo caso è abbastanza facilmente riconoscibile; concordo che non ha senso né penso sia possibile verificare gli archivi degli altri enti ma il proprio si; inoltre consultando il proprio archivio si eviterebbero simili "imprecisioni " perché se lo stesso ente perizia Au58 una moneta non può e non deve periziarla poi in altra maniera se non per errori grossolani.
    1 punto
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