Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/29/25 in Risposte
-
Ciao a tutti! Oggi vorrei condividere con voi questo denario d'argento con il ritratto di Giulio Cesare. Sebbene questa versione dell'effigie possa non essere la più elaborata dal punto di vista stilistico, credo che sia una delle più vivide e realistiche tra quelle coniate in suo onore. A differenza di altre emissioni che tendono a enfatizzare tratti idealizzati o stilizzati, questo ritratto sembra quasi una “fotografia” dal vivo di Cesare, catturandone la presenza con una straordinaria immediatezza. Dato che le sculture con il volto di Cesare realizzate in vita sono estremamente rare, questa moneta potrebbe rappresentare una delle migliori testimonianze numismatiche della sua vera fisionomia. Dati numismatici: Emissione: Denario d'argento di Giulio Cesare, coniato a Roma tra gennaio e febbraio del 44 a.C. Magistrato monetale: P. Sepullius Macer Diritto: Testa laureata di Cesare a destra, con una stella a otto raggi dietro; legenda CAESAR•IMP lungo il bordo. Rovescio: Venere Vincitrice in piedi a sinistra, con Vittoria nella mano destra e scettro verticale poggiato su una stella nella sinistra; legenda P•SEPVLLIVS a destra e MACER a sinistra. Riferimenti catalografici: Crawford 480/5b; CRI 106a; Sydenham 1071.7 punti
-
Philadelphia, abbiamo un problema... Come facciamo a distinguere le eagles coniate veramente nel 1804 da quelle con la stessa data, coniate però 30 anni dopo? Con i dollari è facile, quelli datati 1804 prima non esistevano, ma le eagles? Per fortuna, è altrettanto facile Basta confrontare la forma del numero 4 della data. Nelle monete coniate nel 1804 il numero 4 ha una linea perpendicolare alla fine della traversa in basso. Questa configurazione è chiamata Crosslet-4 ed è diversa da quella usata per i conii delle monete del 1834, chiamata Plain-4 perché non ha la linea perpendicolare. Beh, non so se sono stato chiaro, ma credo che non ci sia niente di meglio di una foto per fugare ogni dubbio A sinistra un originale del 1804, a destra il riconio del 1834. (foto da usacoinbook) E naturalmente le due monete si distinguono perché quelle del 1804 sono business strike, ovvero coniate per la circolazione, senza particolari accorgimenti riguardo la qualità, mentre quelle del 1834 sono, come abbiamo visto, proof strike, coniate con tondelli e tecniche speciali. Tecniche che la zecca di Philadelphia possedeva anche prima del 1817, anno ufficiale delle prime coniazioni proof, ma che si era scelto di non utilizzare a causa, pare, della relativa grande quantità di tempo necessaria per la produzione di monete di questo tipo. petronius4 punti
-
4 punti
-
Due ore veramente intense, quelle trascorse ieri al medagliere del Castello Sforzesco, un opportunità unica di vedere, studiare e analizzare monete rarissime. Un ringraziamento alla Professoressa Baldassarri e alla curatrice del medagliere, Dottoressa Valli, per l organizzazione della visita e per aver dato questa opportunità anche a noi studenti "fuori corso" .4 punti
-
Ieri mattina, grazie all'organizzazione della Professoressa Baldassarri e alla disponibilità della Dottoressa Valli, abbiamo potuto accedere per la seconda volta nelle sale del Castello Sforzesco per vedere monete del XIII secolo coniate nella zecca di Milano e non solo. Per gli studenti e "fuori corso" è stata un'occasione imperdibile di poter vedere, toccare e pesare le monete presentate nelle lezioni del corso della Professoressa Baldassarri. Si sono potute vedere monete coniate nelle zecche di Firenze, Pisa, Bergamo e anche alcune delle zecche del sud Italia come i tarì ed altre. Fiorini in oro, grossi tornesi e grossi e per mia gioia, e non solo, l'ambrosino in oro della zecca di Milano. Grazie ancora per questa interessante lezione sul "campo".4 punti
-
Buonasera Stasera mi sento di condividere un acquisto di qualche anno fa ormai che ha dato una svolta alla mia collezione. Il Ducatone con la 'Barcaccia' di Francesco I é forse la moneta più iconica di questa zecca. Al dritto il Busto corazzato del duca volto a sinistra con il particolare di un volto sulla spalla. Al rovescio l'impresa della nave tra i flutti simbolo di un animo che affronta le avversità e che ha fiducia nei propri mezzi....il Crespellani pensa che il vascello sia un omaggio ai galeoni spagnoli ed alla Spagna di cui Francesco era fedele alleato. Il motto in legenda NON ALIO SIDERE significa "non sotto un'altra stella" sempre a rimarcare la fedeltà alla Spagna. Moneta importante in argento di 44 mm di diametro e 31,35 grammi di peso. Un saluto3 punti
-
DE GREGE EPICURI Stamattina, grazie alla prof.ssa Monica Baldassarri ed alla dott.ssa Giulia Valli (conservatore del medagliere del Castello Sforzesco) poco meno di dieci studenti ed ex-studenti del corso di Numismatica Medievale hanno potuto accedere al..."sancta sanctorum". E' stata una esercitazione davvero straordinaria. Dopo alcune notizie introduttive, abbiamo potuto esaminare tre maxi-plateaux di monete: il primo di monete genericamente "barbariche", il secondo di ostrogote, il terzo di longobarde. Racconto quel che ricordo, forse con imprecisioni. Il primo gruppo conteneva prevalentemente bronzi imitativi del III e IV secolo: quindi, radiati imitativi e imitative costantiniane; alcune particolarmente ben fatte e di peso insolito. Il secondo plateau conteneva molte monete d'oro e d'argento, a partire da numerosi solidi di Focas, altri solidi a nome di Anastasio (Vittorie di produzione romana), silique e rarissimi quarti di siliqua (alcuni milanesi, con monogramma, n° 35 del primo testo di Arslan). Le monete longobarde riguardavano zecche dell'Italia Settentrionale e Centrale: qui si sono visti soprattutto i vari tremissi con Vittoria frontale (diritto con ritratto stilizzato di Anastasio), monete in Ag molto rare (con stella e altri rovesci), monete in oro "a stella" fra cui una straordinaria di Novate a nome di Desiderio, piccole monete in Ag a nome di Pertarito (scritta PER). Insomma, una mattinata numismatica indimenticabile!3 punti
-
3 punti
-
L'El Salvador ha avuto fino a tempi recenti una situazione valutaria decisamente anomala. E' uno dei paesi dell'America centrale o del sud che per vari motivi hanno adottato il dollaro USA come valuta nazionale, ma dal 2021 al febbraio di quest'anno è stato il primo al mondo in cui ha avuto corso legale parallelo anche il bitcoin, in un sistema in cui si potevano pagare debiti e tasse in quello e lo Stato garantiva la conversione immediata in dollari o viceversa. L’introduzione del bitcoin come moneta a corso legale aveva tre obiettivi: ridurre la dipendenza dal dollaro, abbattere i costi delle rimesse (da cui l'economia del paese ha forte dipendenza) eliminando le commissioni degli intermediari tradizionali e attrarre investimenti nel settore cripto. Fra le misure attuate c'era anche l'istallazione di ATM dedicati al prelievo di bitcoin. L'iniziativa è fallita perchè segnata da diversi scandali che hanno comportato un crollo di utilizzatori dal 21% della popolazione nel 2022 all'8,1% nel 2024: i media locali avevano documentato casi di corruzione legati alla duplicazione di utenti per riscuotere più volte un bonus governativo (concesso a chi istallava sul telefono l'apposita applicazione ufficiale di portafoglio elettronico), nonchè violazioni delle normative antiriciclaggio e una falla nel sistema che ha permesso il furto di 840.000 dollari.3 punti
-
Cari AMICI, oggi mi piace pubblicare un altro antoniniano della mia collezione a cui sono particolarmente affezionato: un antoniniano di MAGNA URBICA moglie dell'imperatore Carino. Vi è da sottolineare che le tradizionali fonti storiche, con un particolare eccesso di pilotato discredito, hanno diffuso l’immagine dell’imperatore Carino come un uomo che picchiava le donne che si rifiutavano di avere con lui rapporti sessuali così come l’immagine di un uomo con molte mogli che poi ripudiava, l’immagine di un uomo che frequentava numerose amanti. Non vi sono tangibili conferme in tal senso considerato che l’unica donna con la quale Carino avrebbe avuto un legame matrimoniale sarebbe stata Magna Urbica che è l’unica donna commemorata sulle monete. La moneta di questa Augusta è classificata con un grado di rarità R2 e difficilmente si trova nelle aste .............spero vi piaccia !!! Mario2 punti
-
Buonasera a tutti, chiamo in soccorso l'amico Sergio @motoreavapore Lui è un grande studioso delle Medaglie di Gaeta. Saluti Alberto2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Il grande Pdor, figlio di Kmer della tribù di Instar della terra desolata del Sknir, uno degli ultimi sette saggi! Purvurur, Garen, Pastararin, Giugiar, Taram, Fusciusc e Tarin He!2 punti
-
È stata una emozione poter tenere tra le mani uno dei pochissimi esemplari conosciuti dell ambrosino d oro di Milano, coniato in periodo comunale, la prima moneta d oro x Milano. Lo stesso esemplare fotografato nel MIR Milano.2 punti
-
Ne approfitto della discussione per condividere questo video visto qualche tempo fa, a mio giudizio molto interessante, sulla reale sembianza di Giulio Cesare:2 punti
-
Ritornando sull'argomento, semplificando in modo estremo, è come se ci fossero stati due livelli di circolazione: quello della moneta piccola che, nel prosieguo degli anni, assume quasi un valore fiduciario legato al suo nominale, pur conservando per secoli un contenuto sempre minore di metallo prezioso, anche collegato ad un trend inflazionistico costante, e quello della moneta grossa, la cui impronta per l'identificazione dell'emittente costituiva una garanzia (ducato e grosso veneziani, fiorino di Firenze, ecc.), paragonabile ad una sorta di moneta merce, il cui rapporto rispetto alla moneta piccola variava sulla base della quotazione internazionale del metallo (oro o argento) e del variabile rapporto di valore oro/argento nell'ambito delle monete argentee ed auree. Per quanto riguarda i metalli preziosi, questi erano disponibili in quantità limitate, la cui scarsità nel tempo aveva limitato anche la crescita economica e gli scambi internazionali, questo fattore aveva poi stimolato l'elaborazione di strumenti finanziari atti a superare la scarsità di metalli preziosi. Allo stesso modo, la scarsità di metalli, a livello locale, aveva contribuito a spingere i governi locali alla soddisfazione precipua della domanda di moneta, portando all'emissione di numerario piccolo sempre più svilito e con un rapporto sempre più svalutato rispetto alla moneta grossa. A questo punto si potrebbe parlare di una sorta di circolazione fiduciaria della moneta piccola, alla quale era sul mercato locale veniva riconosciuto un valore reale superiore a quello effettivo legato al contenuto di metallo, che invece si rifletteva nel suo rapporto con la moneta grossa. Come evidenziato in uno degli articoli esposti in precedenza, lo scopo dei governi locali era il mantenimento della pace sociale attraverso il supporto del valore reale dei salari corrisposti in moneta piccola. In poche parole, quello che contava veramente era che l'emolumento fosse sufficiente a soddisfare le necessità primarie della famiglia del salariato e del piccolo artigiano. Alla fine, si può affermare che i governi cittadini dell'Italia del basso medioevo avevano adottato empiricamente, più o meno consapevolmente, alcune delle leggi economiche che saranno compiutamente teorizzate nei secoli a venire. Saluti Federico2 punti
-
Qualcuno in precedenti post chiedeva come era la location di Pistoia, in questo video si vede bene l’ampiezza della stessa e la sua grande fruibilità dove secondo me il punto di forza e’ la condivisione dell’ambito commerciale con quello culturale in un unico spazio.2 punti
-
Ringrazio @gpittini e @Parpajola per l'entusiasmo e per le belle parole riservate all'iniziativa: senz'altro è stata l'occasione per poter vedere direttamente diverse monete, tra cui alcune emissioni molto rare e interessanti che anche io maneggiavo per le prime volte. In sostanza abbiamo potuto le cosiddette emissioni "barbariche" della collezione Leuthold (1 vassoio) e buona parte delle monete ostrogote e longobarde studiate e pubblicate nell'ancora fondamentale volume di Arslan dedicato alle raccolte civiche milanesi (2 vassoi; delle emissioni longobarde solo della parte settentrionale del Regnum, tra cui appunto le monete di Desiderio per Castel Novate). Devo dire che eravamo tutti così presi dall'osservazione delle monete, che siamo arrivati ben oltre l'orario solito di fine lezione (e qualcuno senza pranzo!) senza neppure accorgersi. Ma la prossima settimana sentirò anche il feedback degli studenti, che non avevano mai avuto prima dimestichezza con le monete, a differenza dei collezionisti e altri appassionati che frequentano il corso. Per tutto questo va ringraziata soprattutto la dottoressa Giulia Valli, conservatore del "Gabinetto numismatico e Medagliere" dei Musei Civici di Castello Sforzesco (e alla sua collaboratrice del servizio civile), che ha accolto con grande entusiasmo e disponibilità la mia proposta di fare anche delle lezioni di taglio più "laboratoriale", facendo vedere agli studenti direttamente le monete tra quelle presenti nelle collezioni del Gabinetto numismatico. A lei e ai suoi predecessori, che hanno ordinato e conservato i materiali in modo davvero encomiabile, devono andare i ringraziamenti non soltanto miei e degli studenti del corso, ma anche di tutti i cittadini e degli studiosi che con le dovute garanzie e accortezze necessarie, come avvenuto in questo caso, possono avervi accesso. Buon fine settimana e alla prossima, MB2 punti
-
Avendo iniziato ha seguire il corso della Prof.ssa Baldassarri devo dire che la lezione di oggi è stata veramente impagabile. L'opportunità che gli studenti oggi hanno avuto, quella di potersi esercitare su monete che è difficilissimo vedere, lo si deve alla Professoressa che è riuscita a coinvolgere la Dottoressa Valli che ha messo a disposizione una sala del Castello e i tre vassoi contenti monete tremendamente interessanti.2 punti
-
Buonasera a tutti, da sempre legato al territorio dove vivo, ne amo conoscere ed approfondire la storia. Il mio Nick name già la dice lunga. Ho già in collezione monete del territorio tra cui la Litra con il galletto e l'etnico Svesano, recentemente ne ho acquisito uno con Etnico Caleno. Conservazione molto bassa e problemi che necessitano di un intervento restaurativo conservativo che ho già avviato con i primi mezzi a disposizione. Partendo dalla premessa che il territorio di Suessa, in epoca preromana popolato dagli Aurunci, entrò sotto il dominio di Roma, che vi dedusse una colonia di diritto latino, nel 313-312 a.C. Suessa coniò monete dal 270 a.C. circa alla Seconda guerra punica. Nel 209 a.C., proprio durante questo conflitto, dodici colonie, tra cui Cales, inviarono legati a Roma, dove rifiutarono di dare l'aiuto che era stato loro richiesto secondo la formula togatorum. Finita la guerra Roma ridusse profondamente l'autonomia precedente e tra le autonomie perse ci fu anche il diritto di coniazione. Quindi a proposito di Cales... Antichissima città degli Aurunci e degli Ausoni, Cales, ricordata da vari scrittori latini, fu conquistata del Romani nel 335 a.C. e vi fu insediata una colonia di 2500 uomini. Fedele ad Annibale, fu punita da Roma con l'imposizione di alti tributi nel 204 a.C. Riabilitata come colonia, nel secolo II a.C. divenne celebre per le ceramiche, oggi conosciute sotto il nome di vasi caleni. Eretta in municipio, a partire dal I secolo fu dotata di templi, di un anfiteatro, di terme e di teatro, mentre nel V secolo fu fondata la Diocesi di Calvi. Nell'879 fu distrutta dai Saraceni e fu ricostruita con mura dal longobardo Atenolfo I, Gastaldo di Calvi e Conte di Capua. Fece poi parte del principato normanno di Capua e nel secolo XII fu conquistata dal re normanno Ruggero II. Grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Casilina e lungo la strada per Venafro, fu dotata di un castello e fu sede di una dogana. Fu feudo dei vescovi di Calvi, degli Stendardo nel secolo XIV, dei Carafa e possesso dei duchi di Sessa, fino al 1460, quando Ferdinando I d'Aragona la cedette definitivamente a Capua, di cui poi seguì le sorti. Assediata e saccheggiata durante la Congiura dei baroni, fu quasi completamente abbandonata dopo secoli di declino in seguito alla peste del 1656. Gli abitanti, fuggiti da una situazione ormai compromessa, si rifugiarono nei vicini casali di Zuni, Petrulo e Visciano, tutti lontani circa un miglio, lasciando fondamentalmente spopolata la zona più antica della città. Essi seguirono nei fatti l'esempio dato dai vescovi locali, che dal 1647 presero ad abitare nella vicina Pignataro. Il centro abitato di Zuni divenne sede del potere locale e in seguito sede del municipio, denominato Calvi Risorta e che riunì sotto un'unica amministrazione i tre casali di Calvi Vecchia. ll 27 giugno 1818 le due diocesi furono unite aeque principaliter con la bolla De utiliori di papa Pio VII, assumendo il nome di diocesi di Calvi e Teano. La fonte storica riportata proviene da wikipedia. La trovo basilare al momento, ma si potrebbe approfondire ulteriormente chi volesse. Vi mostro la nuova arrivata. Saluti Alberto1 punto
-
1 punto
-
Spesso le monete bizantine sono ostiche da leggersi quando non in buona conservazione, soprattutto da Eraclio in poi. Ma in questo caso i leggebenissimo la parte destra per la legenda ed è evidente che è corta e non può essere di Giustiniano. Seguo i listini di moltissime case d'asta, grazie ai quali costruisco i miei data-base di immagini e dimensioni, e mi sto rendendo conto che nelle descrizioni delle monete purtroppo c'è una crescente superficialità.1 punto
-
Ottima la location che unisce in un unico ambito la parte commerciale con quella culturale1 punto
-
Di nulla, comunque non sono 'fuori corso', lo sono state sino all'agosto del 2004, anche se non circolanti erano ancora scambiabili presso la Central Bank of Kuwait, dopo quella data sono diventate 'prescritte'.1 punto
-
Io ho trovato delle notizie sul libretto del Papadopoli, Le monete Anonime di Venezia, da pagina 22 a pagina 26. Ma preferisco avere un parere da chi ne sa più di me, potrei sbagliarmi.1 punto
-
1 punto
-
Comunque sia venerdi ho chiamato per sapere che fine hanno fatto le monete olimpiche del 2024, mi hanno risposto che sperano di riuscire a spedirle entro metà aprile.😓1 punto
-
Buongiorno amanti del Regno. Vi posto il mio ultimo acquisto. Spero vi piaccia, come è piaciuta a me. Buona collezione a tutti.1 punto
-
Grazie! @RufiliusTi auguro di trovare presto il denario che desideri. A mio parere, le monete con il ritratto di Cesare sono ancora sottovalutate rispetto ad altri tipi, nonostante il loro enorme valore storico. Molte monete romane hanno già visto un notevole aumento di prezzo, ma i denari di Cesare sembrano ancora avere margini di crescita!1 punto
-
un altro galletto... Suessa Aurunca, mm.19 gr 6,54. Da Art Coins Roma, ed infine il più malconcio del gruppo, Teanum Sidicium, mm 20 gr 4,40 .... nei desideri rimangono Caiatia, Telesia e Venafrum , penso irrangiungibili, complimenti a Litra68 per la discussione, un cordiale saluto1 punto
-
Questa si che è una catalogazione, materiale veramente pregevole ben catalogato come dovrebbe fare ogni serio filatelista, e' qui che si denota lo studio. Complimenti.1 punto
-
I sali, presto! 😱 Che moneta magnifica Gallo, l’avevo già vista in altri lidi e già li avevo avuto un mancamento. Grazie per averla postata anche qui! La moneta è importante e la conservazione per la tipologia si colloca nella fascia alta a mio parere. Hai raggiunto un gran traguardo. Complimenti! N.1 punto
-
Carina (perdona il gioco di parole 😅) come moneta 😀 Grazie per l'excursus storico su un periodo che non conosco molto (ho un antoniniano del fratello Numeriano però 🙂), sono ancora nella parte più antica dell'Impero...magari un giorno arriverò anche a loro 😄1 punto
-
In linea di massima gli assunti di Cipolla sul sistema monetario del tardo medioevo restano validi in generale, ma ovviamente la storia non si presta mai a schemi universali di interpretazione validi sempre e comunque, bisogna andare a vedere caso per caso con tutte le distinzioni e situazioni specifiche in base ai luoghi e ai periodi, Firenze indubbiamente è un caso molto particolare con la sua economia eccezionalmente prospera e vitale in determinati periodi e con le relative ricadute sul piano dell'utilizzo e circolazione delle specie monetarie, nel suo caso il fiorino d'oro, soprattutto tra la fine del trecento e tutto il quattrocento, non era solo e semplicemente la valuta degli scambi internazionali, ma era il riferimento tout court di tutti gli scambi anche interni e sicuramente anche i ceti meno agiati ne potevano avere una certa consuetudine nella loro esperienza lavorativa, ovviamente se un artigiano avrebbe potuto maneggiarne quantità di poche decine di pezzi ogni anno un banchiere ne avrebbe maneggiato sacchetti di centinaia e migliaia di pezzi (Ci sarebbe inoltre tutto un discorso alquanto complesso da fare sulla qualità dei vari fiorini in corso e sul cosiddetto fiorino di suggello, vi era una articolata distinzione di valore in base ai livelli di qualità e usura dei fiorini, con quelli nuovi di zecca che facevano premio in varie percentuali su tutti gli altri e con la distinzione operata mediante l'uso di sacchetti sigillati con colori diversi)... Con una certa probabilità la situazione in tante altre piazze era diversa e più segnata da una marcata distinzione di uso delle diverse specie monetarie tra i differenti ceti...1 punto
-
1 punto
-
Grazie per il gradito invito. Ci vediamo domani alle 11, vi parlerò dei quattrini emessi sotto Ferdinando IV di Borbone espressamente per la circolazione nei Reali Presidi di Toscana, l'enclave del regno di Napoli in Maremma.1 punto
-
Trovo questa “chiosa” molto condivisibile e ben esposta. Dovrebbe essere letta da coloro che cercano a tutti i costi, e invano, la “variante” 😉1 punto
-
La Manus Dei è presente anche sul raro solido della zecca di Roma per l'incoronazione di Valentiniano III (RIC X, 2001 e 2002). Va notato come sul rovescio sono rappresentati Teodosio II, imperatore d'Oriente, e Valentiniano III, imperatore d'Occidente, ma solo quest'ultimo è incoronato dalla Mano di Dio. Inoltre la Manus Dei incorona anche i busti sui solidi delle Auguste, come Galla Placidia, Pulcheria, Licinia Eudoxia e altre. Arka # slow numismatics1 punto
-
1918 NATALE A PERENNE COMUNE RICORDO AI PROFUGHI IL PATRONATO MILANESE OFFRE1 punto
-
1938 MILANO SAN CARLO BORROMEO 400 ANNI DALLA NASCITA Autore: EGIDIO BONINSEGNA, TOSINI inc. - stab. LORIOLI FRATELLI1 punto
-
Andrebbero considerati tutti denari, cui si aggiungono i piedfort, che sono oggetti tipicamente più grandi dei normali denari. Per alcune emissioni sono noti anche mezzi denari. Tutto questo è uscito fuori nelle pubblicazioni dell'ultimo decennio.1 punto
-
Buona sera. L'interpretazione delle monete più pesanti di Carlo d'Angiò come doppi e tripli denari può dirsi oggi sostanzialmente superata. I denari di Carlo erano coniati al marco, ossia da una libbra di argento di ricavavano un numero prefissato di monete. Essendo tuttavia anche a valore fiduciario, tali monete erano oggette a grosse variazioni di peso. Monete pesanti anche più di un grammo circolavano insieme a monete sottopeso, il valore medio, tuttavia era corretto. A queste monete si sommavano i piedfort, inviati ogni anno nelle principali città per preparare il personale alla nuova moneta. Com'è noto, infatti, ogni anno veniva emesso un nuovo denaro che metteva il vecchio fuori corso, almeno in teoria.1 punto
-
Buonasera , 8° della serie il £.20 "La Sciabica" " Campania" dentellato 14 1/4 x 14 avente filigrana Ruota I e Ruota III questo francobollo con ruota alata tipo I si trova in DB- DA -SA ,il DB e SA allo stato di nuovo ha un lieve interesse di catalogo , interessante per il DA nuovo tipo III su trova DB-SA - SB , il DB e SA allo stato di nuovo lieve interesse di catalogo, SB allo stato di nuovo è Raro 1 - fronte francobollo 2 - filigrana DB tipo I 3 - Filigrana DA tipo I 4 - Filigrana SA tipo I 5 - Filigrana DB tipo III 6- Filigrana SA tipo III 7 - Filigrana SB tipo III 8 - Filigrana Lettere A seguire alcuni esempi di uso di storia postale1 punto
-
buona sera, tutto può essere ma non avrebbe senso fare una copia diversa dall originale.poi bisognerebbe fare un confronto con altro uguale.per quello che si vede in foto la patina è compatibile ma sappiamo che non è dirimente.per me il ritorno economico non vale la candela.mia opinione saluti1 punto
-
Credo si tratti di una moneta di siracusa di Gerone II. Attendi pareri più autorevoli.1 punto
-
Nel 2000/2001 nel corso di alcune perquisizioni ebbi modo di vedere un paio di rotolini di monete da lire 5 del 1914. Ricordo che erano neri con i simboli della RZ. Ovviamente il nome del proprietario non posso farlo..posso solo dire che era persona appartenente a quelle famiglie che con le guerre ci fanno i soldi e che al fronte non ci sono certo andati...ma questa si sa è la solita storia...1 punto
-
Sono d’accordo con la tua analisi e, a questo proposito, sforando di qualche anno (la moneta risale al 1620 ma Filippo lll regnò dal 1598 al 1621) propongo questo raffronto con un dipinto coevo (o quasi) di Diego Velásquez, che raffigura lo stesso Filippo lll. Da sottolineare la presenza in entrambe i vasi della famosa "Gorgiera" o “colletto alla Spagnola" molto in voga a cavallo tra i due secoli. (l’immagine della moneta proviene dall’asta NAC 112, lotto 56)1 punto
-
1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
