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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/05/25 in Risposte
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Facendo seguito alla discussione “ci metto la faccia”, che ne dite di aprire anche agli altri secoli? Qualcuno, un po’ più timidamente, ha inserito i volti dei secoli successivi… Ma perché non raggrupparli qui? XVII, XVIII… fino all’Ottocento è tutto valido. Comincio io, vi lascio un busto di Ferdinando Gonzaga, dapprima cardinale e poi VI duca di Mantova e IV del Monferrato. Siamo agli inizi del XVII secolo, con un ducatone per Casale datato 1617. N.3 punti
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Più che un divano sembra un jukebox Per caso ci ho preso? E di questi si che ne esistono ed anche tantissimi tipi. Su per giù come questo2 punti
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No, non ho detto che è falsa. Ecco il link: https://www.numisbids.com/sale/2688/lot/?lot=6442 punti
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Da un documento dell'Archivio di Stato di Napoli del 1733 compaiono le "Camere de Limatori". Che abbiano a che fare con il riporto al marco dei tondelli?2 punti
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Ciao @niko, mi fa piacere che tu abbia dato un seguito alla bellissima discussione aperta da @Philippus IX! Come nella precedente, "metto le facce" di alcuni pontefici che hanno regnato nel corso del '600. Il XVII secolo è forse per la monetazione pontificia la massima espressione artistica relativamente alla ritrattistica papale, grazie alla grande abilità incisoria dei maestri che si sono succeduti al servizio del soglio di Pietro. La famiglia Hamerani, Mola, St. Urbain, Borner, Lucenti hanno prestato opera proprio durante questo secolo, lasciando sui tondelli da loro incisi segno perenne della loro maestria. Ecco una carrellata di volti dei papi del '600, presentati in ordine cronologico. Sono tutti testoni della mia collezione: Paolo V (1605-1621) Urbano VIII (1623-1644) Innocenzo X (1644-1655) Clemente X (1670-1676) Innocenzo XI (1676-1689) Alessandro VIII (1689-1691) Michele2 punti
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Stamattina ho finalmente deciso di cimentarmi nella pesca in ciotola. Era una mini ciotola, con al massimo una ventina di monete. 2 monete a 5 euro, un poco più dello standard della discussione. 1 soldo 1867 E 1 lira 1906 aquila araldica2 punti
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Plurale! fior di tette, mai considerarne solo una! Questa o ha la maglietta trasparente oppure ha partecipato e vinto le olimpiadi di 'Miss maglietta bagnata'2 punti
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In riferimento al fatto che secondo chi ha postato il cartellino sarebbe meglio parlare della moneta e non del cartellino faccio presente che si giudica ciò che viene postato, avendo postato un cartellino che sta alla moneta come il cavolo a merenda ho ritenuto opportuno farlo presente,il cartellino è un' imbarazzante riadattamento che a mio parere non è stato realizzato dal Signor Alberto De Falco,ma non ci vuole un genio per capirlo,il riferimento è ad un' altra moneta,con la biro nera è stata riportata la data 1848 che va a coprire la data 1841 in blu,sulla riga della conservazione è riportata SPL in verde che va a coprire la conservazione BB in blu,non capisco cosa c' è scritto in rosso che è stato poi sovrascritto da RIBATTUTA in nero, quindi abbiamo ben 4 colori diversi di biro,non ci vuole molto per capire che quel cartellino è stato usato per rendere la moneta più appetibile,si sa,le monete napoletane con i cartellini firmati dal Signor De Falco hanno tutt' altro appeal ma chi ha fatto ciò ha solo fatto un casino... il fatto che la moneta sia passata in asta con questo cartellino non vuol dire proprio nulla... Il vero esperto è il collezionista,ma quello vero...2 punti
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Condivido in parte il tuo pensiero. Però poi penso alla mia Piastra 1848 reimpressa , nel vassoio di velluto dove riposa...sotto c'è il cartellino descrittivo e autografato dal precedente possessore: Il Grande Mario Pin. Che la riportò raffigurata nel suo pregevole studio sulle varianti delle Piastre di Ferdinando II. Se il cartellino non lo avessi ricevuto, la Piastra avrebbe avuto comunque per me la stessa bellezza e ricevuto le stesse attenzioni e lo stesso amore. Il cartellino di provenienza gli dà un qualcosa in più secondo me , io è come se avessi un pezzo di Mario Pin. Per non parlare dei pochi pezzi che posseggo con cartellino della Varesi 42 provenienti dalla famosa CIVITAS NEAPOLIS ! Il cartellino gli dà prestigio e un plus valore.2 punti
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Buonasera Stasera mi sento di condividere un acquisto di qualche anno fa ormai che ha dato una svolta alla mia collezione. Il Ducatone con la 'Barcaccia' di Francesco I é forse la moneta più iconica di questa zecca. Al dritto il Busto corazzato del duca volto a sinistra con il particolare di un volto sulla spalla. Al rovescio l'impresa della nave tra i flutti simbolo di un animo che affronta le avversità e che ha fiducia nei propri mezzi....il Crespellani pensa che il vascello sia un omaggio ai galeoni spagnoli ed alla Spagna di cui Francesco era fedele alleato. Il motto in legenda NON ALIO SIDERE significa "non sotto un'altra stella" sempre a rimarcare la fedeltà alla Spagna. Moneta importante in argento di 44 mm di diametro e 31,35 grammi di peso. Un saluto1 punto
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Così é presentato un vistoso esemplare dei rarissimi stateri incusi di tipologia sibarita, con leggende SIRIN OS / PVX . Sarà il 3 Maggio in vendita Artemide LXIII al n. 124 .1 punto
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Partecipo volentieri con un ritratto di Cesare d'Este su un giorgino modenese con volto a sx. Buona serata a tutti1 punto
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Ciao, purtroppo non vedo nulla, eventualmente controlla il link che hai inserito, eventualmente c'è questo tutorial dell'amico @caravelle82 che ti potrebbe aiutare per l'inserimento delle immagini pesanti.1 punto
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Nota per confinologi e altri curiosi. A questo indirizzo c'è un dettagliato studio sul confine Canada - USA con un ricco repertorio fotografico e cartografico: https://clui.org/projects/united-divide1 punto
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Sarò sincero, ho provato lo smac in questi giorni, ma non ho notato nulla di più del semplice sapone neutro (se non un odore più pungente). Non mi ha molto convinto e penso lo darò a mia moglie, perché mi ha spiegato che è il prodotto migliore per pulire le sneakers 🤣1 punto
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Con i prodotti citati da @caravelle82 e l'aggiunta del bicarbonato, ho ottenuto ottimi risultati per alcune monete di importanza e costo modesti.1 punto
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Esatto, mi sono fidato della classificazione che avevo a suo tempo dato alla mia moneta, che in effetti invece è anch'essa RIC 547. L'indice di rarità è comunque lo stesso.1 punto
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Allego una immagine da Hartill prima di posare definitivamente le monete. Quella in foto la avevo attribuita come 16,211 per le dimensioni del carattere a destra. Se mi confermi però 16.210 cambio la identificazione. Grazie ancora per l'aiuto.1 punto
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Aiuto, messa maluccio. Sembra ruggine, non so se riesce a pulire in modo non invasivo. Dal D potrebbe avere l'aspetto di qualcosa di pontificio? Riesci a leggere? Poi aiutaci anche con i dati di peso e diametro, che qui si naviga un po' buio1 punto
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Buona sera amici. E' stato espressamente richiesto il parere di esperti storici , voi siete tutti docenti universitari di numismatica o qualcosa del genere per caso? Se si va bene altrimenti tutti zitti . Consentitemi questo intervento per sorridere un po' e buona serata a tutti. Gabriella1 punto
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Ciao, a beneficio di quanti seguono posto l'esemplare della discussione a confronto con quello trovato da @gioalcon stessi conii di dritto e rovescio e con forma del tondello praticamente identica 🙂. ANTONIO1 punto
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poi basta guardare l'immagine di sfondo del tuo profilo! BANZAI!😁1 punto
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Oggi un souvenir… dal nemico! Se la frase “Coniata nel bronzo nemico” non è un semplice slogan ad effetto: questa medaglia fu davvero realizzata fondendo il bronzo dei cannoni catturati all’esercito austro-ungarico durante la Prima guerra mondiale. La produzione venne ufficialmente istituita qualche anno dopo la fine del conflitto, attorno al 1921, quando si decise di realizzare una medaglia commemorativa per tutti coloro che avevano prestato servizio per almeno 4 mesi in zone di guerra (cosa che fa di lei un oggetto assai comune). da un lato: GVERRA - PER L’UNITÀ - D’ITALIA ('naltra volta?) con Vittorio Emanuele III elmato e la firma dell'artista, S.Canevari. Al retro compare una figura femminile, cara ai militari, la Berna... no, scusate, la VITTORIA alata. Da interpretare è la gestura delle braccia, quello destro - senza ghirlanda - piegato e rivolto verso l'alto, forse a salutare e quello sinistro che sembra voler proteggere il capo, facendo la funzione dello scudo mancante, che sovente la Dea porta. In esergo cammina su degli scudi da trincea sostenuti da soldati. Il nastrino tricolore è rovinato, ma i colori anche dopo un secolo resistono al tempo: sarà merito della qualità dei tessuti usati all'epoca. E la cassettina si riempie ulteriormante 😁 njk =========== Per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_commemorativa_della_guerra_italo-austriaca_1915-1918 https://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Canevari1 punto
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C’è la tolleranza e la tua sul peso è del 5 x 1000. Quindi 0,1 in più o in meno, ti allego il Regio Decreto1 punto
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Buon sabato a tutti. Ritorno sulla discussione di ieri sera. Mi scuserete, ma non posso non tornarci, premettendo che le mie intenzioni sono quelle di parlare a degli "amici" e non a dei "nemici". Quindi, vi prego di inquadrare il tutto in questa ottica. Ieri sera, sinceramente, in alcuni momenti mi sono sentito molto disorientato. Ad un certo punto mi stavo convincendo di essermi cacciato in un pasticcio, di avere a che fare con una moneta con delle criticità. Mi stavo ripromettendo di tirarmi fuori da tutto, di farla finita con tutti questi problemi artificiosi, decisamente secondari, ma pur sempre capaci di farmi stare male. Specialmente in questo periodo in cui i governi di parecchi stati sono tanto bravi da cacciare le popolazioni in situazioni veramente disperate. Con problemi, in questi casi, veri, molto gravi, angoscianti, per i quali sarebbe più giusto stare male. Ma torniamo a noi. Dopo aver presentato la mia 1848 reimpressa ci sono stati DUE interventi sulla moneta ( Rocco, post 59/60 e il mio in risposta a Rocco). Invece, ci sono stati 23/24 interventi sul cartellino ( credo che un altro sia arrivato mentre sto scrivendo). Qualcuno comprensibile ( per es., Rocco o Demonetis), altri, a mio parere, meno. E' come trovarsi di fronte ad una bella auto, ma, invece di parlare dell'auto, si fanno commenti a valanga su un pneumatico che ci accorgiamo essere sgonfio. E' come osservare il dito che indica la Luna e non la Luna. Questo mi ha fatto spaventare. Mi ha fatto spaventare il fatto che il cartellino era diventato "enorme" nella sua importanza, portandomi a pensare a dei riflessi negativi sulla stessa moneta. I numeri e le date si accavallavano ( 141,498,499, 71, 74, P.R. 75/79, R3, 300000, 2500000, 27,23...). Ma, mi dite chi se ne frega di un cartellino? Stiamo collezionando cartellini? O, forse, stiamo ancora collezionando monete? Su un cartellino, nemmeno sigillato, possono scrivere tutto ed il contrario di tutto. Non sono firmati ed hanno il valore della cartastraccia. Vai a sapere chi ha scritto e perché ha scritto! Sì, in teoria possono dare un flebile contributo alla moneta, ma, in sostanza, lasciano il tempo che trovano. Io, in tutta sincerità, l' ho allegato (SBAGLIANDO!) perché De Falco va di moda, ma l'ho letto molto molto distrattamente. Non lo farò più. Successivamente, ho osservato le tre o quattro piastre 1848 reimpresse presenti in questa stessa discussione e mi è risultato (almeno così mi sembra) che la mia e quella di Rocco abbiano lo stesso conio. Ma, va finire che anche le rimanenti abbiano ancora a che fare col medesimo conio. Bisognerebbe controllare bene. Allego le foto della mia piastra e di quella di Rocco, affiancate. Notare, al dritto, il punto che precede la base della "F" di Ferdinandvs o quello che si trova sopra la parte superiore destra della "R" di Reimpressa. Idem, credo, per le altre reimpresse presenti in discussione. Spero i punti si vedano, perché le foto risulteranno piccole e poco chiare, avendole tirate fuori dal forum. Un caro saluto a tutti.1 punto
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È proprio quello che volevo fare partendo da una base, grazie mille mi sei stato utile.1 punto
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Database ci sono. Ad esempio numisbids.com è gratuito, mentre acsearch.com è a pagamento. La cosa migliore però, è farsene uno personale in base alle tipologie monetali di tuo interesse mano mano che vengono esitate nelle varie aste1 punto
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Ciao, il realizzo è un parametro che può essere solo vagamente indicativo. Questo perché ogni asta fa storia a sé, con dinamiche inspiegabili che potrebbero non avere alcuna correlazione con il mercato. Ti faccio un esempio pratico. Se cerchi un realizzo che difficilmente verrà mai uguagliato, posso sicuramente menzionare quello della lira 1902 della mia ex collezione: 800€ più diritti! https://sima.bidinside.com/it/lot/1562/regno-dtitalia-vittorio-emanuele-iii-/ Il mio ex 2 lire 1911 “Cinquantenario” realizzò 900€ più diritti, ma non so come si colloca nella “classifica” dei top price https://sima.bidinside.com/it/lot/1556/regno-dtitalia-vittorio-emanuele-iii-/1 punto
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Altri 2 Libri interessanti riguardanti economia e monete entrati a far parte della mia biblioteca sono i seguenti:1 punto
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Anche io avevo un dubbio inizialmente ma poi guardando bene con una buona luce non ci sono differenze... Spero così si noti meglio1 punto
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Monete normanne e sveve, quando Palermo era la capitale del regno di Sicilia. C’è ancora Zucchetto in centro? Persona cordiale e competente, lo consiglio vivamente.1 punto
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Bellissima matrice, finemente incisa e forse resa brillante da una ripulitura attenta e adeguata. Stile sei-settecentesco, quindi purtroppo i repertori recenti di motti ci aiutano poco e nulla. Non escluderei l'ambito spagnolo, se la figura in capo fosse (come sembra) una panela piuttosto che un cuore.1 punto
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Buonasera a tutti. Aggiorno i dati sui Tarì 1794 SICLIAR : questo esemplare è stato esitato oggi all'Asta Ghiglione M72, lotto 242 (Variante non segnalata) Ad oggi sarebbero Tre gli esemplari che ho schedato.1 punto
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King of Siam set Nell'agosto del 1962, David Spink, della casa d'aste Spink di Londra, si presentò alla convention dell'American Numismatic Society, dichiarando di essere venuto in possesso di un cofanetto in pelle contenente una serie di monete, tra cui un dollaro 1804 fino a quel momento sconosciuto, e un'altrettanto sconosciuta1804 eagle Plain-4. Gli esperti cui venne mostrato concordarono che si trattava del cofanetto fatto preparare da Roberts per il Re del Siam, anche in considerazione del fatto che Spink sosteneva di averlo acquistato da due anziane signore che riteneva essere discendenti di Anna Leonowens... ma di questo abbiamo già parlato L'esterno del cofanetto era in marocchino giallo, con su impressa un'aquila americana (lo abbiamo visto in precedenza). Il suo interno era rivestito in velluto blu, con alloggiamenti previsti per undici monete, ma ne conteneva solo nove. Le monete, tutte proof, erano half cent, cent, dime, quarter e half dollar, quarter eagle e half eagle no motto (di questa tipologia non abbiamo ancora parlato ), tutte datate 1834. Ad esse si aggiungevano un dollaro d'argento e un 10 dollari d'oro, entrambi datati 1804. Era abbastanza ovvio che l'half dime (5 centesimi) del 1834 mancava dalla fila inferiore, essendo la più piccola delle monete: molto probabilmente era scivolata fuori negli ultimi 128 anni. L'altro foro era più misterioso e c'erano due possibilità logiche basate sulle dimensioni del foro vuoto. Avrebbe potuto essere per il quarter eagle with motto, ma questi erano stati interrotti dopo il 28 giugno 1834 e non erano più "correnti" a novembre, quando era stato preparato il cofanetto. Inoltre, se era incluso quello, perché non includere anche la half eagle with motto del 1834, che era stata anch'essa interrotta pochi mesi prima? Non sembrava logico. Fu sollevata un'altra possibilità, la piccola medaglia inaugurale d'oro di Andrew Jackson del 1833. Sarebbe stato importante, e appropriato all'epoca per il protocollo internazionale, avere l'immagine del Presidente mentre si presentava questo set al Re del Siam, inoltre la medaglia era esattamente della stessa dimensione del foro esistente nella scatola. E la fila superiore è composta tutta da monete d'oro, sembrerebbe la possibilità più probabile avere tutto oro in cima, poi argento e rame mischiati per dimensione nelle due file successive Anche se siamo nel campo delle ipotesi, e quasi sicuramente non sapremo mai la verità, successivi proprietari ritennero opportuno completare l'insieme, oltre che con un altro esemplare di half dime del 1834, proprio con la medaglia presidenziale, e oggi il cofanetto appare così (foto da Tyrant Collection) petronius1 punto
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Buongiorno a tutti! Dopo averci rimuginato parecchio su, sentivo il desiderio di condividere con voi qualche appunto raccolto dalle mie ultime letture... letture che a molti sembreranno ormai “classiche” e scontate, ma che per me sono state “rivelatrici”, dal momento che mi hanno finalmente chiarito alcuni concetti spesso richiamati o implicitamente dati come assioma in molte discussioni che trattavano di economia monetaria medioevale... cercherò quindi di riassumere qui ciò che mi è parso di comprendere... laddove sembri confuso o impreciso, pregherei chi ne sa di più di correggermi, per favore! Partirò dal già più volte citato (in altre discussioni precedenti) “Moneta e civiltà mediterranea” pubblicato da Carlo Cipolla nel 1957... in particolare, tra i brevi saggi in esso contenuti, volevo focalizzarmi sul terzo, intitolato “Il grosso problema della moneta piccola”, che deve aver avuto un certo impatto sulla riflessione successiva dato che il titolo è stato ripreso o citato in saggi successivi ad opera di altri studiosi di storia economica. Cipolla si concentra in questo saggio sulla “moneta piccola” (quella utilizzata per i piccoli scambi quotidiani, gli “spiccioli” insomma) partendo dall’analisi delle regole per mantenere un “sano sistema di moneta divisionale”... regole tutt’altro che scontate, dato che sono state riconosciute diffusamente come valide solo dal XVII secolo ed applicate per la prima volta in Gran Bretagna solo nel 1816: tra le cause che avevano impedito, nei secoli precedenti, la piena ed efficace attuazione di tali regole Cipolla cita la limitata sovranità monetaria, fenomeno tipico dell’età Medioevale e tanto più sviluppato nella realtà italiana, fatta di entità politiche territorialmente poco estese, con dinamiche di potere in costante confronto e concorrenza con quelle delle entità vicine. La moneta “divisionaria“ è pero davvero tale solo quando le diverse specie monetarie sono “in rapporto razionale e costante” tra loro, cioè quando la moneta “piccola” rappresenta un’effettiva frazione del valore dell’”unità monetaria”. Passando ad analizzare il periodo prettamente medioevale, Cipolla precisa che in quegli anni la “moneta piccola” non era davvero “divisionaria”, ma si poneva con la moneta “grossa” in un rapporto più complesso. “Moneta piccola” e “moneta grossa” NON costituivano cioè (come potevo inizialmente pensare, abituato all’euro ed ai suoi centesimi) elementi differenti, ma raccordati, di un unico sistema organico, bensì proprio due sistemi monetari paralleli, con situazioni di “contatto” ma a loro modo indipendenti, e con diversi contesti di circolazione sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale... e quindi con diverse evoluzioni nel tempo e diverse funzioni.1 punto
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Al numero 79 del P.R. corrisponde la piastra 1841 testa grande,la piastra 1848 REIMPRESSA è catalogata al numero 75... Traete voi le giuste conclusioni...1 punto
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Ciao e se BP messo sotto il leoncino stesse ad indicare Bilance e Pesi? Magari un ufficio che controllasse e regolasse la correttezza dei pesi e il funzionamento della bilancina; fatto questo punzonavano il tutto e la scatolina con il set di pesi poteva svolgere la sua funzione. saluti luciano1 punto
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Cochin China (or Japan) specimen La eagle contenuta nel secondo cofanetto non consegnato da Roberts (destinato alla Cocin Cina o al Giappone) è la più misteriosa di tutte Perché nessuno l'ha mai più vista da allora Ci sono stati, nel tempo, presunti ritrovamenti, il primo risalirebbe al 1913 (vendita della collezione Thomas Elder), ma la descrizione del lotto indica che si trattava soltanto di un business strike, una moneta effettivamente coniata nel 1804, di alta qualità. Altri presunti avvistamenti sono avvenuti tra il 1940 e il 1947, ma tra mancanza di documentazione e conferme che, anche in quei casi, si trattava di business strike, tutto è finito nel nulla. Diverse fonti indicherebbero che questa moneta è oggi in una collezione privata, ma di fatto finora non è stato possibile tracciare in modo affidabile alcuna sua apparizione dagli anni '30 dell'Ottocento. petronius P.S.: cercatela nel cassetto del nonno1 punto
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Ma disperse, per fortuna, non vuol dire perse per sempre... anche se ci hanno messo un po' a ricomparire. Per i dollari, come abbiamo visto nella discussione dedicata, sono bastati meno di dieci anni, il primo è venuto a conoscenza del mondo numismatico nel 1843, ma per le eagles ce ne sono voluti più di trenta. E di quest'ultime, a differenza dei dollari, non esistono coniazioni "postume", gli unici esemplari creati sono i quattro contenuti in origine nei cofanetti. Japan (or Cochin China) specimen L'aquila Plain-4 del 1804 rimase sconosciuta alla comunità numismatica fino all'agosto del 1869, quando il dott. Benjamin Betts pubblicò la foto di un esemplare della sua collezione sull'American Journal of Numismatics . La moneta, appare leggermente circolata, con un difetto di tondello, o punto di matrice, tra le lettere T e Y in LIBERTY. A causa di alcune leggere differenze di conio rispetto alla eagle sicuramente appartenuta al Re del Siam, e a un'altra con caratteristiche ad essa simili, si ritiene essere una di quelle contenute nei cofanetti non consegnati, destinati agli imperatori di Giappone e Cocin Cina (impossibile stabilire a quale dei due). Coniata, dunque, nel 1835. Questa moneta ha un notevole pedigree, ininterrotto dal 1869 a oggi. E' stata il pezzo forte di molte collezioni famose, tra cui va citata almeno quella di Louis E. Eliasberg (che anche noi abbiamo citato più volte in altre discussioni, in quanto l'unico ad assemblare una collezione completa di monete statunitensi), prima di trovare una casa che si pensava definitiva nella leggendaria collezione di Harry W. Bass Jr. Come parte della Harry Bass Core Collection, è stata visionata da milioni di numismatici, esposta alle principali convention di monete e presso la sede centrale dell'ANA (American Numismatic Association) a Colorado Springs. Dove si pensava sarebbe rimasta per sempre. Invece, ne è uscita nel 2022, per essere esitata nell'asta Heritage del 29 settembre di quell'anno. Certificata da PCGS in conservazione PR63, ha realizzato 2.280.000 dollari, diritti inclusi. Una cifra senz'altro notevole, ma ben lontana dal record per la tipologia (foto da Heritage Auctions, cliccateci sopra per vederla in tutta la sua magnnificenza ) petronius1 punto
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Confermo: io ne ho presi diversi in passato in base al prezzo dell'oro.1 punto
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Una visione un po' più articolata e complessa al riguardo della effettiva circolazione del fiorino d'oro a Firenze nel quattrocento si può leggere nell'interessante volume di Goldthwaite " La costruzione della Firenze rinascimentale"... Altre immagini...1 punto
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Ciao @talpa, grazie per le parole di apprezzamento. Quando mi sono addentrato in questa meravigliosa monetazione (magno-greca nello specifico), mi sono subito reso conto che senza studio non sarei andato da nessuna parte. Non parlo solo di nozioni sulla classificazione delle monete, ma soprattutto di conoscenza degli aspetti storici, tecnici e artistici. Questo mi ha fatto concludere che le monete vanno acquistate dopo i libri e non viceversa. Grazie alla lettura di varie discussioni sul forum e a consigli chiesti in privato ad alcuni utenti, ho iniziato a mettere in piedi una biblioteca. In foto manca il volume di Lulliri sulle monete sardo puniche che ho acquistato direttamente dall'autore. La strada è ancora molto lunga, ma la ricerca di testi rari e fondamentali è altrettanto stimolante (forse anche di più) di quella per una moneta. @skubydu attualmente ho focalizzato l'interesse su alcune zecche della mia regione (Tiati, Lucera, Brindisi, Taranto), ma anche Metaponto e Kroton. Infatti prevedo l'acquisto dei due volumi di Noe "The coinage of Metapontum" e quello del Prof. Gorini "La monetazione incusa della Magna Grecia". Vorrei spingermi anche verso Siracusa, ma temo di fare un "minestrone". Oltre che a queste aree, sono molto interessato alla monetazione incusa magno-greca.1 punto
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