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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/08/25 in Risposte

  1. Allego anche le scansioni combinate in una GIF per la comparazione delle effigi, che manifesta delle piccole differenze in alcuni dettagli, ma nel complesso, rivela la stessa identica dimensione della testa. Un saluto, Lorenzo
    4 punti
  2. Buonasera a tutti, condivido le foto di due mie Piastre 1841 del 5° tipo (testa grande), frutto di due diverse coppie di conii.
    4 punti
  3. Ciao @PostOffice, mi hai citato sperando per l'amico dareio.it che l'1 centesimi fosse il blù di Prussia, ma purtroppo non è , è il nero su azzurrognolo n.83 Unificato conosco bene il blù di Prussia e se posso dilungarmi 2 minuti vi dico anche il perchè. Essendo come Associazione gemellati con l'Associazione Filatelica di Aix en Provence( Francia) da 27 anni, ebbi la fortuna 25 anni fà di trovare un Blù di Prussia in una collezione che acquistai, tale collezione aveva la specializzazione delle varie tonalità dei singoli valori, essendo un francobollo tirato in alto numero, e tra questi, (descritto eccellentemente) vi era il Prussia, che tra tanti 1 cent. spiccava come un fiore bianco in un campo di papaveri, è veramente tutto un altro colore. lo portai dall'amico Silvavo Sorani e appena lo vide disse" è lui, anche se non lo guardo con la lente" sappiamo bene chi fosse Sorani, mi fece un dettagliato certificato e l'anno dopo recandomi come ogni anno per il gemellaggio ad Aix,in occasione della giornata del francobollo, lo portai con me, il Presidente di Aix dal vivo non lo aveva mai visto e così tanti dei soci, organizzò per il giono dopo una conferenza con le varie scolaresche (che devo dire in Francia seguono molto la Filatelia) e presentò questo francobollo e intervenni pure io spiegando come lo avevo trovato, ad un certo punto si alza un signore e mi dice in Francese, ma ve lo dico in Italiano, grazie Sig. Presidente, ora che ho visto il Prussia, posso morire felice. Rimasi di stucco perchè non mi sarei mai immaginato che effetto potesse fare quel francobollo ( economicamente è paragonabile quasi al nostro Nero N.1) ma questo è veramente tanto difficile da trovare, per finire la storia, vi dico che l'ho donato alla Associazione di Aix , con i ringraziamenti di non so quante persone. scusate se vi ho trattenuto per questa mia avventura, ma questo vi può fare capire che cosa sia la filatelia per chi veramente la ama
    4 punti
  4. Non credo che legalmente si possa parlare di illecito il fatto di chiedere millemila euri per una moneta da 2€ circolata, ognuno chiede il prezzo che vuole poi il mercato decide se venderà o no. Allora cosa dovremmo dire dei raccoglitori (il mio riferimento sono le banconote) che si vedono ai convegni, di venditori anche molto rinomati, che propongono materiale al triplo del valore di mercato? Quanto a ebay, esiste per fare profitto quindi è contro il loro interesse bloccare i venditori, anche di fronte all'evidenza di truffe. Parlo non dei prezzi gonfiatissimi ma di vere e proprie truffe, tipo gente che vende repliche per originali, false varianti di colore che puzzano di trielina attraverso il monitor ecc... Più di una volta ho segnalato truffe di questo tipo ma in genere ho visto che l'annuncio restava aperto e terminava pure con una vendita. Non ce n'è cari, bisogna essere il perito di sé stessi, studiare, sviluppare competenze in proprio e non fidarsi mai ciecamente. Non solo su ebay ma anche nei mercati reali...
    4 punti
  5. King of Siam specimen Approfittiamo di questo esemplare, sul quale in verità non rimane molto da dire dopo aver parlato del cofanetto che lo conteneva, per approfondire il discorso sulla coniazione delle quattro monete. Quando il direttore della Zecca ricevette l'ordine di predisporre "un set completo di monete di ogni tipo attualmente in uso" si pose il problema dei conii per le due più prestigiose, il dollaro d'argento e i 10 dollari d'oro. Problema presto risolto per il primo, non esistevano conii datati 1804, furono quindi realizzati ex novo. E a lungo si è creduto che fosse stato così anche per le eagles, fino a quando una recente ricerca non ha svelato come siano andate realmente le cose. A realizzare le monete venne chiamato William Kneass, succeduto a Robert Scot nella carica di chief engraver nel 1824 (parleremo meglio di lui quando illustreremo le sue half e quarter eagles). Fu trovato un dritto avanzato di eagle 1804, con la data mancante solo dell'ultima cifra, che quindi era 180. La matrice del dritto era arrugginita, ma Kneass ritenne di poterla lucidare e reincidere tutti i dettagli mancanti. Non vennero invece trovate matrici del rovescio, ma una matrice inutilizzata del rovescio di una moneta da mezzo dollaro del 1805-1806, con le stesse misure e disegno dell'aquila. Si pensò di utilizzare quella, del resto pare fosse una prassi comune usare in maniera intercambiabile le matrici per monete diverse per metallo e valore, ma di pari misura e disegno. Restava da completare la data al dritto, il conio trovato necessitava dell'ultima cifra 4 e aveva una notevole ruggine dopo 30 anni di estati e inverni a Philadelphia. Kneass tirò fuori i suoi migliori strumenti e riparò il conio, rimuovendo la ruggine, incidendo i dettagli mancanti e lucidandolo. E poiché non aveva a disposizione alcun esempio di monete più vecchie (le 1804 originals crosslet-4) usò il cosiddetto Plain-4, preso dal set di punzoni da mezzo dollaro del 1834, per completare la data del conio avanzato, creando così ununicum (quattro unicum ) di grandissima rarità Tornando a parlare del set appartenuto al Re del Siam, questo, nel 1978, tramite intermediari, passò da Spink a un collezionista di Pittsburgh, per approdare, nel 1987, alla King of Siam Sale di Bowers & Merena, dove però rimase invenduto poiché non venne raggiunto il prezzo di riserva. Fu poi acquistato da un collezionista privato il 18 ottobre 1987, per arrivare, dopo altri passaggi, nelle mani di Steve Contursi e un altro collezionista, che nel 2005 lo pagarono 8,5 milioni di dollari, la cifra più alta fino a quel momento per un acquisto numismatico. Il secondo collezionista rilevò la quota di Contursi nel 2009, e l'intero cofanetto si trova oggi nella Tyrant Collection, da cui proviene la foto della eagle, certificata da PCGS come PR64. petronius
    4 punti
  6. 4 punti
  7. E' il n. 31 del foglio, annullato con croce maltese rossa, ha buoni bordi e non sembra avere difetti palesi o occulti per quello che si può vedere a schermo. Va guardato in controluce e andrebbe controllato con un filigranoscopio. A me ad occhio sembra un bell' esemplare. Su esemplari classici di questo tipo non consiglio di rimuovere la linguella in pergamino, va' lasciato come'.
    3 punti
  8. DE GREGE EPICURI Vado off topic, ma neanche tanto. Specialmente dopo i Promessi Sposi, la dominazione spagnola sul ducato di Milano ha avuto in Italia una cattiva stampa, e con validi motivi (anche confrontandola con quella austriaca successiva). Questo non toglie nulla alla bellezza e all'interesse della monetazione corrispondente. Monetazione che è molto popolare e ricercata anche dagli spagnoli (come pure quella dei regni di Napoli e Sicilia): loro certo non condividono, e forse non conoscono, l'ironia e le critiche di Alessandro Manzoni, e ricordano con compiacimento che la grande Spagna del '500 e del '600 dominava gran parte dell'Italia.
    3 punti
  9. Il mitico Duby... In folio prima edizione 1786. Librone profumatissimo. Affarone della mia vita di pochi anni fa. 😏
    2 punti
  10. King of Eagles: Sultan of Muscat specimen Questo esemplare può a buon diritto essere incoronato come "il Re delle Aquile", poiché è il più bello dei tre conosciuti e, anche, il più caro... che non guasta I disegni della moneta mostrano una definizione nitidissima, a parte un'insolita morbidezza sulla stella 3 del dritto. Le altre stelle mostrano centri pieni, il che suggerisce che qualcosa potrebbe aver parzialmente ostruito il conio alla stella 3 durante la coniazione. In particolare, l'esemplare del Re del Siam mostra lo stesso centro piatto sulla stella 3, mentre quello della collezione Harry Bass (vedi post #54) è nettamente dettagliato in quest'area. Una sottile crepa nel conio si nota dai capelli di Liberty alla base del dritto della R in LIBERTY. Questa caratteristica si vede anche sull'esemplare del Re del Siam, ma non è presente sulla moneta di Bass. Queste diverse caratteristiche di coniazione suggeriscono che la moneta in oggetto e l'esemplare del Re del Siam siano state coniate nello stesso momento, nelle stesse circostanze, mentre la moneta di Bass è stata coniata più tardi, quando l'ostruzione nella stella 3 era stata rimossa e una leggera lucidatura aveva rimosso la crepa nel conio. Poiché i set di prova King of Siam e Sultan of Muscat sono stati entrambi coniati nel novembre del 1834, se ne conclude che tale moneta sia l'esemplare del set per il Sultano di Muscat. Come e quando la moneta sia tornata dal Medioriente agli Stati Uniti è ignoto. Viene segnalata per la prima volta nella leggendaria collezione del Colonnello Green, personaggio del quale abbiamo parlato in altra discussione. Acquistata da Stack's nel 1943, poi probabilmente privatamente da Clifford T. Weihman, che l'avrebbe venduta nel 1947 per 7.500 dollari, dopo vari altri cambi di mano, viene acquistata da John Albanese, all'incirca nel 2002, per 600.000 dollari. Successivi passaggi, sempre privati, vedono il valore della moneta lievitare a 900.000 dollari, venduta a un collezionista canadese, che la rimanda negli USA per 2 milioni (stimati), passandola a un collezionista del Maryland. Da questi sarebbe stata venduta, nel 2007, per una cifra stimata di 5 milioni. Infine, nell'asta Heritage del 20 gennaio 2021, ha raggiunto il suo record (per ora), realizzando 5.280.000 dollari, diritti inclusi. Ed eccola qua, Sua Magnificenza certificata da PCGS in conservazione PR65+ Deep Cameo. (foto da Heritage Auctions, sempre cliccarla per vederla meglio) E questo dovrebbe concludere il discorso sulle1804 Eagles Plain-4... forse A chi invece fosse interessato a conoscere meglio le altre monete contenute nel cofanetto del Re del Siam, ricordo che sono state illustrate nella discussione sul dollaro 1804 petronius
    2 punti
  11. Libro ancora di grande importanza e utilità, ricordo che lo lessi avidamente negli anni dei miei studi universitari durante il corso di storia economica, è presente anche una gustosa e saporita sezione storico-monetaria in cui le complesse faccende della politica della moneta sono illustrate con notevole chiarezza ed efficacia, ancora adesso sono molto rari i volumi di storia economica con dei riferimenti alla storia monetaria...
    2 punti
  12. Di nulla, si, il modulo più stretto del primo è proprio una delle caratteristiche del secondo tipo Roma
    2 punti
  13. Continuo con i libri di economia che parlano anche di monetazione ma anche di costo della vita dei tempi, acquistati : Questo è forse il libro con più pagine scritto da C.M.Cipolla odjob
    2 punti
  14. Sono partito da questa foto .. e non avendolo mai visto un blu di Prussia ti ho tirato in ballo.. e ho fatto bene perché ci hai fatto sognare. @fapetri2001
    2 punti
  15. Il problema è sempre il fatto economico che guasta tutto, quel francobollo 25 anni fà era il primo anno di € e valeva mi pare 5.000€ di catalogo, nella collezione che comperai non era stato considerato, nonostante era evidenziato, feci uno stok, ma non per questo era obbligo che lo regalassi, ma quando ti vedi davanti quasi 100 ragazzini con le maestre che spiegavano quello che io e io Presidente di Aix descrivevamo, ma non solo, anche persione anziane, mi sono sentito di fare quello che ho fatto, oltretutto perchè con tutta sincerità l'aspetto economico a confronto di quello storico è tutta un altra cosa ( perlomeno come la penso io) comunque vedo che anche tu , nonostante abbia postato dei francobolli che purtroppo hanno visto giorni migliori, li hai presi e ti ci appassioni e questo anche se mi pare tu abbia detto di non essere un filatelico "puro" è una gran bella cosa, grazie da parte di noi filatelici "ammalati"
    2 punti
  16. @nikita_ e quindi nulla.. questa è la mia ipotesi
    2 punti
  17. Abbiamo moooolta pazienza, al momento dobbiamo smaltire questi
    2 punti
  18. Il francobollo del fumetto è un vero francobollo, ed e' esattamente lo Scott E1-2 del 1885/88.
    2 punti
  19. Quello è proprio un milione di lire, dieci mazzette da mille lire Veniva chiamata una balletta
    2 punti
  20. Salve. Contribuisco anch'io pubblicando quattro miei carlini di Filippo II con il motto "FIDEI/DEFEN/SOR". Il primo riporta la sigla IAF/CI (ex asta Civitas Neapolis). Magliocca pag.128 n.78/1; Il secondo riporta la sigla IAF/G (senza data). Magliocca pag.128 n.79 oppure 79/1; il terzo, datato 1575, riporta le sigle "GR" dietro la testa e "VP" sotto la testa. Magliocca pag. 127 n.76; Il quarto riporta le sigle "GR/VP" dietro la testa. Magliocca pag. 125 n. 70. Saluti.
    2 punti
  21. Buongiorno, Oggi posto un bellissimo esempio di denario suberato. Una moneta che non avresti mai pensato avesse una parte interna di rame se non fosse "esplosa" la lamina d'argento sovrastante. Avevo questa moneta da circa un anno ed avevo sempre creduto che quella "escrescenza" fosse il risultato del contatto con altre monete, sepolte nel terreno. L'altro giorno mi sono imbattuto in un interessante post di @gpittini, che ringrazio, dove si discuteva di denarii in bronzo, e da qui l'importante scoperta (importante per me s'intende!). Dunque la moneta si presenta integra tranne che al centro del rovescio, dove una sottile lamina, molto tagliente, si è alzata a mo' di cratere ed ha lasciato spazio ad una pesante ossidazione di colore verde acceso, ben delineata dentro il buco. Al dritto la moneta resta integra e mostra discreti segni di circolazione. Di suberati così belli ed integri non se ne vedono molti, poiché sono corrosi in diversi punti, mentre questo credo sia davvero un pezzo "pregiato". Peso 3.45 g per 19.01 mm Atexano
    1 punto
  22. Una dracma alessandrina interessante e di qualità piuttosto gradevole. Bel pezzo.
    1 punto
  23. Si guadagna presunta credibilità e affidabilità come venditore, inducendo a credere che gli oggetti proposti siano di qualità e che i prezzi siano coerenti.
    1 punto
  24. Ti ringrazio tanto, penso che sia corretto. Saluti, Gianfranco
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  25. Parco MAS: qui sito SP un tino = parco ma squisito spuntino. Buona serata!
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  26. Ciao,dovrebbe essere questo bronzo di Lisimaco re di Tracia con parte anteriore di leone e testa di Eracle https://www.acsearch.info/search.html?id=3412135 https://www.acsearch.info/search.html?id=7116428
    1 punto
  27. Non dimentichiamo i biscotti al cioccolato
    1 punto
  28. Monete, quello Roma era per l'Africa italiana
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  29. E' lei! Complimenti! e questa è la mia, chissà se @Meleto possiede entrambe le due tipologie di Shield Nickel.
    1 punto
  30. Di seguito i primi 2 della seconda fila
    1 punto
  31. Ciao, un denario di Caracalla suberato che come caratteristiche generali è molto simile al denario del fratello Geta da te presentato nella sezione Identificazioni 🙂 ANTONIO
    1 punto
  32. Ciao, ipotesi suberato da prendere comunque in considerazione 🙂. ANTONIO
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  33. Eileen Schwartzenhoff, La forgia dell'impero. Analisi sulla monetazione romana. Dalla quarta di copertina. L’Impero Romano non è stato solo guerre di conquista, intrighi di palazzo e monumenti imponenti, ma anche un insieme complesso di sistemi economici e monetari che hanno retto per secoli. La Forgia dell’Impero: Analisi Avanzata sulla Monetazione Romana disvela i meccanismi attraverso cui l’argento e l’oro diventavano veri e propri strumenti di controllo sociale e politico, rivelando le profonde implicazioni che le riforme e le svalutazioni hanno avuto sulle vite dei cittadini e dei soldati. Nelle pagine di quest’opera, Eileen Schwartzenhoff tratteggia con passione e autorevolezza un affresco completo di coniazioni, tecniche metallurgiche e strategie propagandistiche. Dallo splendore dell’aureo augusteo alle crisi finanziarie del tardo Impero, il volume invita il lettore a calarsi nelle officine delle zecche romane per ascoltare il suono dei martelli, sentire il calore dei forni e comprendere come ogni moneta racchiuda in sé il ritratto di un’epoca. Un contributo fondamentale per chi desidera entrare nel cuore pulsante della storia di Roma.
    1 punto
  34. Buongiorno,io vedo sia dei forellini (in rosso) che delle bollicine (in nero)... Sul bordo in giallo sembrano un' altro forellino e una sfogliatura di metallo... Ne ho segnati alcuni ma ce ne sono degli altri...
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  35. È la contropartita dell'innovazione. Internet ha aperto il mondo al mondo, ma ha dato accesso a informazioni (spesso sbagliate) a chi non è in grado di comprenderle criticamente (analfabetismo funzionale). Se prima per accedere alle informazioni era necessario studiare o documentarsi, oggi ci si ferma alla prima mezza pagina di risultati di google, notoriamente riservata ai contenuti sponsorizzati. E voilà, un ciclo che si autoalimenta. Ieri ho letto una notizia esemplare: avvocato prepara la difesa con chat gpt, che si "inventa" sentenze della cassazione a supporto della tesi. Fate voi
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  36. Medaglia devozionale, bronzo/ottone, della seconda metà del XVIII sec, Roma.- E' rappresentato nelle due facce della medaglia , il miracolo del SS. Crocifisso della pieta, che si venera a Galatone (Lecce). non comune- Ciao Borgho
    1 punto
  37. DE GREGE EPICURI @Ross14Ciao, in rete trovi anche un filmato. Battaglia avvenuta in Cadore, alla confluenza fra il Piave e l'Ansiei, sembra su iniziativa degli austriaci, il 14.8.1866. Forse in quella zona isolata non avevano avuto notizia dell'armistizio, già firmato 2 gg. prima (il 12 agosto); o forse vollero ignorare l'armistizio; questo il filmato non lo dice.
    1 punto
  38. DE GREGE EPICURI Anche a me sembra buona; certamente argento basso, meno del 50%, il che può spiegare varie cose.
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  39. Se ne è già parlato migliaia di volte. Legalmente non è truffa. Se non vuoi non compri. Punto.
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  40. Ciao a tutti vi posto la mia del 1809. Taglio DIO PROTEGGE (TRE ROTELLE) IL RE E IL REGNO (5 ROTELLE).
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  41. Partecipo volentieri con un ritratto di Cesare d'Este su un giorgino modenese con volto a sx. Buona serata a tutti
    1 punto
  42. Dikaiosyne ha la bilancia, questa invece ha la patera; dovrebbe essere Hera: link
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  43. King of Siam set Nell'agosto del 1962, David Spink, della casa d'aste Spink di Londra, si presentò alla convention dell'American Numismatic Society, dichiarando di essere venuto in possesso di un cofanetto in pelle contenente una serie di monete, tra cui un dollaro 1804 fino a quel momento sconosciuto, e un'altrettanto sconosciuta1804 eagle Plain-4. Gli esperti cui venne mostrato concordarono che si trattava del cofanetto fatto preparare da Roberts per il Re del Siam, anche in considerazione del fatto che Spink sosteneva di averlo acquistato da due anziane signore che riteneva essere discendenti di Anna Leonowens... ma di questo abbiamo già parlato L'esterno del cofanetto era in marocchino giallo, con su impressa un'aquila americana (lo abbiamo visto in precedenza). Il suo interno era rivestito in velluto blu, con alloggiamenti previsti per undici monete, ma ne conteneva solo nove. Le monete, tutte proof, erano half cent, cent, dime, quarter e half dollar, quarter eagle e half eagle no motto (di questa tipologia non abbiamo ancora parlato ), tutte datate 1834. Ad esse si aggiungevano un dollaro d'argento e un 10 dollari d'oro, entrambi datati 1804. Era abbastanza ovvio che l'half dime (5 centesimi) del 1834 mancava dalla fila inferiore, essendo la più piccola delle monete: molto probabilmente era scivolata fuori negli ultimi 128 anni. L'altro foro era più misterioso e c'erano due possibilità logiche basate sulle dimensioni del foro vuoto. Avrebbe potuto essere per il quarter eagle with motto, ma questi erano stati interrotti dopo il 28 giugno 1834 e non erano più "correnti" a novembre, quando era stato preparato il cofanetto. Inoltre, se era incluso quello, perché non includere anche la half eagle with motto del 1834, che era stata anch'essa interrotta pochi mesi prima? Non sembrava logico. Fu sollevata un'altra possibilità, la piccola medaglia inaugurale d'oro di Andrew Jackson del 1833. Sarebbe stato importante, e appropriato all'epoca per il protocollo internazionale, avere l'immagine del Presidente mentre si presentava questo set al Re del Siam, inoltre la medaglia era esattamente della stessa dimensione del foro esistente nella scatola. E la fila superiore è composta tutta da monete d'oro, sembrerebbe la possibilità più probabile avere tutto oro in cima, poi argento e rame mischiati per dimensione nelle due file successive Anche se siamo nel campo delle ipotesi, e quasi sicuramente non sapremo mai la verità, successivi proprietari ritennero opportuno completare l'insieme, oltre che con un altro esemplare di half dime del 1834, proprio con la medaglia presidenziale, e oggi il cofanetto appare così (foto da Tyrant Collection) petronius
    1 punto
  44. A me sembra Crawford tav. LXIX n. 204 - Banti 1/47, per cui i simboli (un po' rovinati dalla corrosione, sul tuo denario) dovrebbero essere "wine-jar / spade", ossia otre di vino / vanga
    1 punto
  45. Per invogliare i più pigri diamo una motivazione in più per essere presenti. Tra le varie monete che si potranno vedere ci sarà anche questa piccola moneta, sia di nominale che di diametro, ma della più grande rarità, coniata solo nell'anno 1621 in 65.040 esemplari come riportato nel volume del Argelati. Manca nelle più importanti catalogazioni e presente solo dalla prima edizione del MIR Milano compilato da A. Toffanin (che ne scoprì l'esistenza nel 2007) ed edito da A. Varesi. La moneta è il sesino
    1 punto
  46. Posso confermare che le persone che parteciperanno alla serata non si annoieranno, in quanto a "corredo" della conferenza ci sarà anche molto materiale, cartaceo e monetato, che potrà essere consultato per meglio capire quanto è stato esposto durante la conferenza. Ricordo che alla conferenza posso partecipare tutti, la prossima settimana verranno pubblicati i link per seguire la conferenza anche da remoto.
    1 punto
  47. Il romanesco “volgare” era già differente dalla parlata romanesca in epoca rinascimentale, figuriamoci con quella del Belli (dove la parlata romanesca assurse a giusta dignità letteraria) come del Trilussa. Nella ricerca sulla parlata romanesca è d’uopo lo studio della “Cronica” dell’ Anonimo Romano (Bartolomeo di Iacovo da Valmontone) , dell’anno 1357. Il romanesco medievale presentata una grande affinità linguistica con il napoletano; ad esempio parole come “uocchi” , così come “tiempo” oppure “costiello”, “criviello” e “mignaniello”; come anche “iente” o “vocca” che vanno a presentare qui dittonghi che ancora oggi si scorgono nella dialettica partenopea. Nella Cronica troviamo già delle preposizioni articolate che comparvero già in antico, ovvero nel primo documento in assoluto sulla parlata romanesca medievale, ovvero sotto la chiesa di San Clemente. Nell’affresco si nota una lingua che si pone da intermediaria fra il latino ed il volgare romanesco, dove compaiono espressione come: “de le pute” e “co lo palo”. In quell’epoca la parlata romanesca già risente del latino, affermando dei casi propri, come le sgrammaticature; ad esempio “duritiam” che dovrebbe essere ablativo ma appare come accusativo. Il latino va già a perdersi come in “trahere” (latino) dove cade la H. L’evoluzione del dialetto romanesco si scorge maggiormente fra il 1450 e il 1500. Questa evoluzione portò la parlata locale capitolina ad un avvicinamento al toscano. Rilevante fu la corte pontificia che aveva un carattere – come giusto che sia – cosmopolita. Questo carattere pontificio venne adottato grazie a letterati e al successo del volgare toscano nella letteratura quattrocentesca, così come al suo giusto prestigio; totalmente assente per la dialettica, o meglio parlata romanesca. Oltre a ciò, nella corte di due papi specialmente, come Leone X e Clemente VII, ebbero a fiorire maggiori impulsi toscani agli inizi del XVI secolo. Ciò però che maggiormente avvicinò il romanesco volgare al toscano fu il Sacco del 1527. Causa lo spopolamento cittadino (e qui un altro discorso si dovrebbe fare per quelli che pensano di discendere dagli abitanti della Roma medievale, se non Imperiale addirittura) volontario ed anche per la moltitudine di gente che perse la vita, Roma andò a ripopolarsi gradualmente con correnti migratorie dalla provenienza più variegata , e non solo dalla Penisola Italiana. Fra questi genti che ripopolarono l’Urbe, il peso socioeconomico ovviamente venne dalla Toscana - già terra di banche e presta soldi (i Medici furono i banchieri della Chiesa) - , nonché cagione del ripopolamento culturale, estraneo agli abitanti autoctoni di Roma. La scarsità di gente “autoctona” ( nessuno è mai autoctono di un posto ) e quindi la povertà innumeri della parlata locale, favorì l’accrescimento del toscano e la mescolanza, il connubio fra la dialettica toscana con quella locale. Nella “Cronica” troviamo poi caratteri scomparsi nel romanesco e del Belli come del Trilussa – sino ad oggi - , come: il conservarsi di jod (“iace” in romanesco volgare, e in italiano “giace”; “iònze”, e in italiano “giunse”) la vocalizzazione di I come preconsonatico ( in volgare romanesco “aintro” , in italiano “altro”) la metafonesi delle vocali mediobasse ( romanesco volgare “puopolo”, come “costiello”) in forma forte (solo) l’articolo determinativo maschile (romanesco volgare “lo ponte” , che in italiano diventa “il ponte) il futuro in àio (volgare romanesco “ferràio” , e in italiano “farò”) ed infine il passato remoto in ào e éo (romanesco volgare “annao” , “fao” e “pennéo” , che in italiano diventano “andò” , “feci” e “pendé”).
    1 punto
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