Vai al contenuto

Classifica

  1. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      1910


  2. Scudo1901

    Scudo1901

    Utente Storico


    • Punti

      11

    • Numero contenuti

      8371


  3. caravelle82

    caravelle82

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      11441


  4. Alan Sinclair

    Alan Sinclair

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      2046


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/13/25 in Risposte

  1. Doppio Marengo di Napoleone, moneta molto comune
    6 punti
  2. Regno Lombardo-Veneto, Francesco I d'Asburgo-Lorena, coppiola di Sovrano di Fiandra (raro) e Mezzo Sovrano di Fiandra (molto raro), coniati nel 1823 nella zecca di Venezia con il bizzarro titolo di oro 919/1000 e recanti data 1793. Prese una decina d'anni fa, oggi anche mandandone una a fondere una prenderei ben più di quanto avevo pagato entrambe.
    4 punti
  3. Oggi posto anch'io una moneta aurea che ho posseduto fino a un paio di anni fa, si tratta di un bel dinar della dinastia Samanide coniato nella città di Nishapur, nella Persia orientale. Siamo nel decimo secolo, la civiltà islamica è al suo apice, enormi città in quel mondo sono ricche di biblioteche con decine di migliaia di volumi in carta, mentre in Europa la biblioteca più ricca a San Gallo ne possiede solo qualche centinaio in pergamena, abbondano studiosi, scienziati, teologi, filosofi e letterati di ogni genere, tutti scrivono nella lingua letteraria comune, l'arabo, incluso uno dei geni di quell'epoca, Ibn Sina, più famoso con il nome di Avicenna, di origine persiana e che inizia da giovane il suo percorso di studi proprio alla corte dei Samanidi, una dinastia a partire dalla quale la cultura e la lingua persiana si affiancheranno a quella araba fino ad assumere nei secoli successivi un ruolo eminente nel mondo islamico come lingua della grande poesia... Le radici di questa cultura e civiltà neopersiana, vecchia e nuova insieme, che ha rifulso nei versi di Rumi e Hafez (quell'Hafez a cui il grande Goethe si ispirò nel suo Divano occidentale-orientale) si trovano proprio in quel decimo secolo, in quella dinastia Samanide, in quelle leggendarie città di Nishapur, Bukhara, Samarcanda... In questa monetina coeva a quei tempi, che mi sedusse più di vent'anni fa, brillano gli inizi e i riflessi di una grande civiltà..
    4 punti
  4. 3 ducati 1854 La foto Non le rende tanta giustizia, ha i rilievi integri e metallo fresco e lucente
    4 punti
  5. Cari savoiardi nell'asta Nomisma 72 di ieri, oltre a confermarsi l'interesse ormai inesistente per le prove e per le coniazioni per numismatici di Vittorio Emanuele III, praticamente tutti invenduti, mi piace rilevare invece il grande realizzo per una moneta straordinaria, della più grande rarità e di eccezionale qualità per la tipologia, con una meravigliosa patina di medagliere. Si tratta di un testone per Torino di Filiberto II, che vanta un R9 sul Cudazzo, nuova edizione, che al numero 342 in SPL la quota 40.000 cucuzze. Il catalogo prende la base dall'ultima vendita in asta pubblica di un altro esemplare, che risale all'asta Nac 81 del 2014, lotto 276, dove, in conservazione SPL, ha realizzato infatti 38.000 euro + diritti. Ero presente all'epoca in sala e la ricordo bene, conservazione tutto sommato paragonabile a questa, e non aveva il brutto taglio sul viso. Certamente i prezzi rispetto ad allora di queste punte di diamante della monetazione sabauda sono sensibilmente scesi (almeno 20-30% in media) ed è un fatto. Ma rimane, a 26.500 più diritti, un bel colpo per chi se l'è aggiudicata. Col tempo avrà grandi soddisfazioni a mio avviso. In giro non ce ne sono ed è una coniazione con incredibile valore anche storico data l'epoca e il contesto. Il ritratto rinascimentale del duca è una meraviglia, peccato il taglio. Da ammirare!
    3 punti
  6. Buonasera @Brios, la medaglia, come gia detto da chi mi ha preceduto, dovrebbe essere questa perché al rovescio, in esergo, c'è un riferimento esplicito agli alleati Inglesi e vi èraffigurato appunto un vascello della Marina Inglese. Napoli, Ferdinando IV (I) di Borbone. 1759 - 1818 Opus Conrad Heinrich Kuchler. Bronzo, peso gr. 64,10 diametro mm. 48 Dritto: Busto corazzato del Re rivolto a destra, sotto al centro le iniziali dell'incisore C H K nel giro FERDINAN • IV D:G • SICILIAR • ET HIER • REX. Rovescio: Veduta di Napoli con Castel Sant Elmo e San Martino, nella rada un vascello Inglese. In primo piano due gruppi di persone a sinistra le milizie della Santa Fede capitanate dal Cardinale Ruffo che inseguono i giacobini in fuga verso destra, sopra al centro una Vittoria Alata che innalza l'immagine del Re Ferdinando IV. Sotto in esergo: PER MEZZO DELLA DIVINA PROVVIDENZA DELLE DI LUI VIRTU DELLA FEDE E ENERGIA DEL SUO POPOLO DEL VALORE DE' SUOI ALLEATI E IN PARTICOLARE CL' INGLESI GLORIOSTE RISTABILITO SUL TRONO. LI 10 . LUGLIO . 1799 . Ciao, Sergio.
    3 punti
  7. Buon pomeriggio giretto domenicale al mercatino, ciotole da 50 centesimi, questo il pescato: 1 kopek Unione sovietica 1986 1 centesimo 1904 5 centesimi 1937 5 fils 1971 Yemen democratico 5 scellini 1997 Kenya 10 rentenpfennig 1924 F Germania 20 kopeks 1937 Unione Sovietica 200 cedis 1998 Ghana al dritto è raffigurata una "conchiglia di cowrie", usata un tempo dagli abitanti locali come moneta
    3 punti
  8. 20 lire 1809 Milano, Napoleone I° Re d'Italia "stella a 6 punte" , rara, Gigante 85a - periziata nel 2010 da Ernesto Memoli.
    3 punti
  9. Salve a tutti, premettendo che non sono attratto dalle varianti delle monete, essendomi messo a fare ordine della mia collezione alla ricerca di doppioni, mi sono imbattuto in due monete che sono tecnicamente la stessa ed identica moneta secondo tutti i testi consultati, ma che ovviamente, come si può riscontrare dalle foto, non sono esattamente identiche. Sto parlando del 2 Tornesi del 1852 nello specifico. Secondo voi queste due monete sarebbero da catalogare come differenti? Collezionando principalmente Napoli, mi ha sempre attratto l' imperfezione di tali monete, ma dovendo mettere un limite al numero di monete collezionate, ed ai soldi spesi per acquisirle, non sono proprio sicuro sia opportuno conservare tutto ciò che mi e' finora capitato sottomano solo per piccole differenze. Cosa mi suggerite?
    2 punti
  10. Cari amici come i collezionisti di monete sabaude (e non solo) sanno gli scudi da cinque lire emessi dal 1850 al 1861 da Vittorio Emanuele II in qualità di Re di Sardegna sono una tipologia monetale di grandi dimensioni e di stupenda bellezza. Ai tempi tuttavia hanno quasi tutte circolato, e molto, e tale circostanza rende assai difficile il reperimento di esemplari in elevato stato di conservazione. Condivido perciò volentieri qui un esemplare in collezione da circa tre anni che presenta (la foto è di una decina di giorni fa) una patinatura che ha acquisito progressivamente (e inaspettatamente) rispetto alle condizioni in cui fu acquistata nel 2022, epoca in cui la mostrai sul Forum. Al momento dell'entrata in collezione infatti presentava una colorazione decisamente più attenuata e assolutamente priva di riflessi. Il soggiorno sul velluto ne ha - diciamo così - ravvivato la patinatura, che ora, unita alla conservazione, ne fa a mio avviso uno dei migliori esemplari apparsi di questo millesimo, che è uno dei più comuni, ma che come detto inizialmente, diventa raro nelle alte e altissime gradazioni di qualità, soprattutto se con patina omogenea e senza segni di lucidatura o lavaggio come in questo caso.
    2 punti
  11. A beneficio di chi ci legga possiamo aggiungere qualche dato in più. La meravigliosa serie Impero 1936, che va dai 5 centesimi in rame fino ai 100 lire in oro, fu fortemente voluta da Vittorio Emanuele III proprio per celebrare l’ottenimento dell’Impero, circostanza che apparentemente poneva l‘Italia allo stesso livello dell’alleato tedesco e anche di quello giapponese. I pezzi da 2 lire, 1 lira, 50 e 20 centesimi furono coniate in nichelio (o nichel). La scoperta di tale metallo risale al secolo 18º, anche se le sue leghe erano conosciute dei Paesi orientali già parecchi secoli prima dell'Era Cristiana. Il nichel è un metallo leggermente meno duro del ferro puro (4 contro 4,5 sulla scala di Mohs) ed una conducibilità elettrica lievemente inferiore. Presenta una lucentezza bianco argentea con una lieve sfumatura tendente al giallognolo, riscontrabile nello spettro della luce riflessa. È universalmente conosciuto come resistente alla corrosione; tuttavia le monete coniate in questo metallo possono soffrire con una certa frequenza del “cancro del nichel”, una degenerazione fisica chimica che provoca buchi nei tondelli anche profondi e rilevanti. L’esemplare qui postato da Alan invece ne è indenne e quindi ulteriormente degno di nota.
    2 punti
  12. @Scudo1901, @savoiardo. stesso conio.
    2 punti
  13. Recente acquisto (da asta Ghiglione M72).
    2 punti
  14. Ciao, testone raro, appare comunque facilmente sul mercato. Il foro otturato è purtroppo piuttosto deturpante. Classificato al Muntoni 15, al rovescio troviamo S. Magno a sinistra e San Brunone a destra. La moneta è stata emessa a memoria del giorno dell'elezione di Papa Alessandro VIII (il 6 ottobre), giorno in cui la Chiesa ricorda proprio i Santi Magno e Brunone. Esiste anche la versione con la data 1690 in esergo al rovescio ai lati dell'armetta. Michele
    2 punti
  15. Nell'attesa che venga ripubblicata la foto della moneta, ho realizzato un disegno della stessa modificando un po' quella del Promis...
    2 punti
  16. Secondo me si... legenda lunga e legenda corta.
    2 punti
  17. Il two pence blu è il secondo francobollo della storia della filatelia, fu emesso l' 8 maggio del 1840 due giorni dopo del penny black..questa emissione riguarda gli esemplari con le lettere nei due angoli in basso..come il tuo esemplare. L' emissione invece con le lettere nei quattro angoli è del 1858. Furono stampati usando i DIE (piatti) del black, alcuni esemplari dei primi piatti valgono di più dei penny black. Sono francobolli solitamente importanti. Togliere le linguelle va bene soprattutto se il dietro è molto sporco, evita muffe, ... comunque e' la prima volta che leggo che è stato spazzolato. Attenzione nei lavaggi con questi francobolli potrebbero scolorire, faccio notare che anche l'acqua fredda (consigliabile) li può lavare, solitamente se non ci sono ossidazioni sono contrario ai lavaggi su questi esemplari. Comunque ben fatto.
    2 punti
  18. Grazie all' aiuto prezioso di @FlaviusDomitianus ora l ho trovata. Bronzo di Elagabalo per Edessa in Mesopotamia. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/6/7744
    2 punti
  19. buongiorno e buona domenica, vorrei un giudizio su questo medagliere che ho acquisito poco tempo fa. Peccato che chi me lo ha venduto non ha saputo dirmi a chi appartenesse. I nastrini mi sembrano tutti originali. Grazie in anticipo a chi vorrà darmi il proprio parere. Enrico
    2 punti
  20. Sembrerebbe un piccolo gettone con i segni zodiacali dei gemelli e del cancro.
    2 punti
  21. Oggi mercatino più che dimezzato per le festività, ma ho trovato queste due monetine di Cipro per un euro (50 cent cadauna), Stranamente mi mancano, sono molto comuni ma molto probabilmente nel tempo per le monete cipriote mi sono focalizzato di più su quelle dalla Regina Vittoria sino a Giorgio VI°, non me lo so spiegare altrimenti. 25 e 50 millesimi di pound - entrambe del 1955
    2 punti
  22. Buongiorno, forse sforerò un pochino dalla discussione ma vi posto una moneta presa oggi ad un mercatino pagata molto più di 1 euro ( ben 4) e non presente in una ciotola ma in una valigia...
    2 punti
  23. Buongiorno @Oppiano, si la "forma" del numero uno è molto strana, sicuramente non è, stilisticamente parlando, un carattere moderno. Perciò nel mio precedente intervento scrivevo "punzonatura coeva". Forse, come hanno presupposto altri, potrebbe essere stata fatta dopo la fine del Regno di Napoli.
    2 punti
  24. Sì @nikita_ si potevano convertire in lire anche le monete di vecchie tipologie. Considera che - nell'anno 1835 - circolava ancora: [moltissima e ben conservata moneta coniata dal 1683 al 1693 (Carlo II) e non poca di quella di Carlo VI e di Filippo V]. Fonte: "Della storia delle finanze del Regno di Napoli" Lodovico Bianchini 1835
    2 punti
  25. Per me non è necessario possedere o collezionare monete d'oro per discuterne, e in effetti è un peccato che se ne parli poco, l'argomento può ispirare molti spunti di studio e approfondimento assai interessanti, alcune monete auree hanno segnato epoche intere, si pensi al solido bizantino, al dinar islamico, al fiorino di Firenze o al ducato di Venezia, per limitarsi al solo medioevo, tutte monete che hanno avuto un ruolo enorme nella storia economica e dei commerci, sono inoltre monete che hanno una storia così ricca e complessa che ancora adesso è sempre possibile scoprirne e approfondirne aspetti e situazioni nuove... A tal proposito di seguito posterò non delle monete auree, ma dei libri sulle monete auree che trovo assai illuminanti nell'esplorazione di alcune di queste monete così' ricche di storia... Il primo volume è la raccolta di studi e saggi sul tarì d'oro presentati qualche anno fa nel relativo convegno tenuto al Centro di Cultura e Storia Amalfitana, contiene dei saggi di alcuni dei maggiori specialisti di numismatica medievale dell'Italia Meridionale su una delle monete auree che più di tutte hanno marcato la storia economica di quei territori, alcuni studi approfondiscono la storia e la diffusione in senso diacronico del tarì in Sicilia e Italia Meridionale, altri invece entrano nel dettaglio della sua circolazione e diffusione in zone specifiche... Il secondo volume è la recentissima pubblicazione di uno studio-repertorio, precedentemente disponibile solo in formato digitale, sulle emissioni dei primi fiorini di Firenze, dall'anno di prima coniazione, il 1252, fino alla metà del secolo seguente, si tratta di un repertorio estremamente accurato e il più aggiornato attualmente disponibile, con foto a colori, nitide e molto dettagliate, anche dei particolari inerenti legende, immagini e soprattutto i vari segni degli zecchieri, ogni ipotesi di datazione e di classificazione viene ricostruita e fondata su un'attenta analisi dei ripostigli al momento conosciuti e su accurate e minuziose analisi dello stile iconografico, si affronta anche l'argomento, molto complicato, delle imitazioni cosiddette non firmate, cioè delle monete uguali o molto simili ai fiorini di Firenze coniati in quel periodo ma provenienti da zecche diverse e non ravvisabili come tali da leggende o segni presenti sulle monete in questione... Il terzo volume è in realtà poco più di un opuscolo di una ventina di pagine, ma di estremo interesse in quanto inquadra la storia di una moneta famosissima, il ducato/zecchino di Venezia, all'interno di un contesto poco noto, cioè l'India e l'area dell'Oceano Indiano, si tratta della raccolta di ducati e zecchini conservati al Museo di Madras, nell'India meridionale, con dei saggi che approfondiscono la storia e la circolazione di questa moneta in territorio indiano e nelle aree limitrofe, un argomento decisamente suggestivo e su cui c'è ancora tanto da conoscere e scoprire...
    2 punti
  26. Mi dispiace che pensi questo ma quando si presentano monete del genere la prudenza non è mai troppa,non esistono documenti che attestano che monete da 5 tornesi di Ferdinando IV siano state punzonate con un numero 10 per elevare il valore da 5 a 10 tornesi,tra l'altro per lo stesso anno abbiamo già il taglio da 10 tornesi quindi la teoria della contromarca per raddoppiare il valore nominale non sta in piedi... Inoltre se proprio doveva essere una punzonatura ufficiale non credi che sarebbe stata un minimo più elaborata e magari con riferimenti all'autorità competente?mentre così come si presenta l'avrebbe potuta fare chiunque e portare il valore anche a 20 o 30, esistono molte monete punzonate,marcate, dorate, argentate e quant'altro,ma nel 99,9% dei casi non hanno nulla a che fare con la loro epoca ma sono rimaneggiamenti postumi e spesso anche molto recenti,le cause potrebbero essere infinite e lontane dalla nostra logica ma come si sa la mente umana è un mistero... La mia teoria l' ho già esposta,per me è stata realizzata con una fresa e non con un punzone altrimenti avresti una schiacciatura al rovescio,e se la moneta la scaldi per ammorbidirla a maggior ragione avresti una schiacciatura al rovescio, inoltre la patina all' interno del numero è differente dal resto della moneta, quindi vuol dire che la punzonatura e molto più recente rispetto al 1798... Se questo esperto ti ha detto che la moneta è interessante e sa anche il perché di questa contromarca credo che in tanti qui saremmo interessati a leggere un suo commento...
    2 punti
  27. Ciao a tutti, mi servirebbe il vostro aiuto per sapere se qui sono nella sezione giusta. Io ho iniziato un cofanetto tematico "La Grande Guerra": non so se postare il contenuto in medaglistica "Diede oro alla patria" del '17 / In tempi duri: "Ho dato l'oro per la difesa, ferro ho preso per l'onore" tedesca del 1916. ================= oppure nel regno una e due lire 1916+17 ================= Monete mondiali? Spille belghe del fronte occidentale, anche con monete del congo belga. ================= Monete europee? Copechi del fronte orientale "Wilna 1916" ================= oppure cartamoneta? 5 marchi del 1917 ================= Questa di sicuro è contemporanea: due sterline del 2014 ================= ed il tagliacarte andrebbe messo in "altre forme di spendere soldi" Scheggia di granata: Proiettile: lama fatta con una fascetta di una granata: ================= Uhm... adesso mi accorgo che ho già detto tutto qui. A questo punto lasciamo stare le cose come sono! Tanto non credo che una "sezione mista" verrà mai creata sul forum. Servus Njk PS: la cassettina è già adesso un po'strettina, ma se ne prendo una più grande poi sembra vuota e devo riempire gli spazi liberi... voi tanto sapete cosa intendo 🤣
    1 punto
  28. 4 Florin o 10 Franchi del1885, impero Austriaco.
    1 punto
  29. Buonpomeriggio bella moneta siamo sul BB secondo me
    1 punto
  30. Buonasera a tutti e Auguri di buone Palme, questo tuo bellissimo esemplare ha come quello di @Releola croce bifircuta in alto a chiusura della ghirlanda al rovescio, credo lo avesse anche il mio, solo che per usura o tosatura non è più visibile. Saluti Alberto
    1 punto
  31. Per l'originalità delle medaglie al valore concesse sono, in linea di massima, necessari due dettagli: - Segno di zecca, che può essere: F.G., Z coronata+F.G., solo Z coronata. Ci sono stati anche casi di medaglie non zecca conferite ufficialmente, ma stiamo parlando principalmente di concessioni a militari della Regia Aeronautica nel periodo fine anni '30/inizio '40; - dettagli della concessione, quindi: nome, cognome, data e luogo del conferimento; In questo caso mancano entrambi, per quello ho ipotizzato una medaglia da labaro, che alcune volte erano comunque incise (e solitamente solo quelle moderne solo monofacciali).
    1 punto
  32. Spettacolare tra l' altro quella discussione
    1 punto
  33. Non l'ho trovata con il metal. Comunque conosco le leggi, a me interessava solo l'identificazione. Grazie Esatto, a me sembrerebbe qualcosa legato all'astrologia !
    1 punto
  34. Sinceramente quel prezzo è veramente basso per un pezzo simile, il taglio sul busto non compromette la bellezza della moneta a cui come scrive @Scudo1901 si deve aggiungere la rarità! Io spero che chi ha acquistato questa moneta non lo abbia fatto come investimento, anche se probabilmente a quel prezzo lo è, ma per avere un vero pezzo raro di storia... Chissà se @dux-sab ci farà vedere la sua?
    1 punto
  35. Buongiorno @apollonia Istintivamente direi 21.000 km, la metà della durata totale dei copertoni,considerando che la bicicletta ha due ruote. Buona giornata
    1 punto
  36. Ne approfitto per mostrarvi un Marengo di Umberto I 1886, purtroppo ho la moneta in cassetta di sicurezza e ho le foto dentro alla bustina di plastica.
    1 punto
  37. Ho capito @nikita_ questo è il mio testo di riferimento... buona lettura 😉 "Storia dei prezzi in Napoli dal 1131 al 1860" Nunzio Federigo Faraglia 1878 https://www.google.it/books/edition/Storia_dei_prezzi_in_Napoli_dal_1131_al/9T4yAQAAMAAJ?hl=it&gbpv=1
    1 punto
  38. Ciao! Concordo ..... e aggiungo un libro molto interessante sul ducato (poi zecchino) veneziano. saluti luciano
    1 punto
  39. Condivido questa mia moneta. Un 20 Corone danesi del 1873 di Cristiano IX. Nel 1872 fu istituita l'Unione Monetaria Scandinava tra Norvegia, Svezia e Danimarca. Nel 1873 la Danimarca iniziò a coniare le sue prime Corone danesi (18.159 Corone erano pari ad una Sterlina inglese). Sul dritto troviamo Re Cristiano IX, sovrano dal 1863 al 1906, della casata dei Glücksburg, ramo degli Oldenburg. Al rovescio abbiamo l'allegoria di Madre Danimarca, abbigliata come una giovane vichinga (su ispirazione del dipinto del 1851 della pittrice Jerichau-Baumann), che si poggia su uno scudo con raffigirato lo stemma danese (tre leoni azzurri e nove cuori, antico stemma della dinastia degli Estridsen), con sulla destra un covone di grano e sulla sinistra un delfino (spesso si trova indicato che è una focena, però c'è da dire che le focene non hanno il muso appuntito)
    1 punto
  40. Ciao Aziz sono d'accordo con quanto ha espresso @Arka. 11 grammi sono troppi; il peso dovrebbe essere entro un range tra 9,26 e 9,66 grammi. Queste "oselle" erano coniate con estrema attenzione, giacché erano un dono del Doge e dovevano rappresentare la potenza della Serenissima; oltre un grammo di differenza è, a mio avviso, troppo. saluti luciano
    1 punto
  41. Visto che è disponibile gratuitamente, voglio consigliare anch'io un'interessante lettura: https://www.academia.edu/196592/Loro_nella_tarda_antichità_aspetti_economici_e_sociali (se vi iscrivete su academia.edu potete anche scaricare il pdf)
    1 punto
  42. Ciao Pxacaesar, il tuo ragionamento non fa una grinza............è chiaramente un suberato, i metalli diversi, compreso l'argento in quantità ridotte rispetto al passato, si amalgamavano.............Atexano, il tuo è un pezzo interessantissimo !!!! Ciao Mario
    1 punto
  43. I video degli interventi di Pistoia Collexpo 2025 li trovate tutti sulla loro pagina Facebook https://www.facebook.com/share/183CVXkqUM/?mibextid=wwXIfr
    1 punto
  44. Se gli capiteranno nuove scoperte storico/archeologiche, le riseppelliranno con un colpo di ruspa...
    1 punto
  45. Resta la domanda del perché il 9, 25% a fronte a una legge che stabilisce nel 25% la percentuale spettante ( ed è ininfluente se venga considerato scopritore fortuito o proprietario del terreno ) , percentuale di cui la società sicuramente si è basata per investire i 400.000€ per i lavori di recupero e che sarebbero stati recuperati se il premio fosse stato pagato con la percentuale di legge….. La prossima volta che la stessa società incapperà in altre emergenze archeologiche, affronterà di nuovo volontariamente la stessa odissea?…. Suppongo di no… Sono le solite micragnerie e italiche furbate che ci rendono quello che siamo agli occhi del mondo e che ben misurano lo stato dei rapporti tra il nostro derelitto stato e il cittadino , privato o giuridico che sia, nonostante che lo stato ne invochi nello stesso tempo la collaborazione…. è successo per la tabula cortonensis, per l’’Apollo di piombino, per riace, e si potrebbe continuare. Quindi, al netto di qualsiasi forzato tentativo di spiegazione o giustificazione legale di tali storture, siamo e restiamo un paese di cialtroni e rubagalline al governo. E poi abbiamo il coraggio di avanzare pretese sul patrimonio culturale …..
    1 punto
  46. Ciao. In realtà la questione è molto più articolata, anche per l'intervento plurimo del T.A.R. della Lombardia e del Consiglio di Stato (quest'ultimo intervenuto con una sentenza recentissima del 20 febbraio scorso che sembra smentire, almeno in parte, una propria sentenza del 30.1.2024). I Giudici del C.di S., con la sentenza di gennaio 2024 sembrano infatti riconoscere alla società proprietaria dell'area anche il ruolo di "scopritore fortuito" del reperti (a cui la legge attribuisce, così come lo fa con il proprietario dell'area, un premio commisurato ad una percentuale del valore del ritrovamento), mentre il TAR e la recente sentenza del C.di S. del 2025 ritengono che nella vicenda de qua non esista uno "scopritore fortuito" e dunque l'unico premio da riconoscersi sia quello per la società proprietaria dell'area sotto la quale è stato rinvenuto il "tesoretto" (o forse in questo caso sarebbe più opportuno chiamarlo..."tesorone"). Al proprietario dell'area, quando non è anche "scopritore fortuito", la legge accorda un premio "fino ad un massimo del 25% del valore del ritrovamento", ma nel caso concreto la percentuale del premio è stata stabilita nella misura del 9,25% del valore dei reperti (percentuale determinata non certo "ad capocchiam", ma sulla base di una Circolare del Ministero risalente al 1999). Per quanto attiene al trattamento fiscale del premio di rinvenimento, per il TAR esso è soggetto ad una ritenuta alla fonte a titolo di imposta pari al 25% (ex art. 30, primo comma del DPR n. 300/1973), mentre per il C. di S. si tratta di un "ristoro per un'attività svolta nello stesso interesse pubblico" (e dunque da non assoggettarsi ad alcuna imposta). Di certo c'è che dalla lettura delle sentenze si apprende che il valore economico attribuito al rinvenimento sia stato di poco meno di 4 milioni di euro e che non sia stata contestata tanto la sua stima economica quanto piuttosto la percentuale del premio riconosciuta (come detto il 9,25%) e la sua sottoposizione all'imposta. Il discorso più interessante mi sembra quello articolato dal Consiglio di Stato nella sentenza del 2025 per escludere che in questa vicenda ci sia uno "scopritore fortuito": Riporto di seguito e testualmentre la parte saliente della sentenza, che spiega bene perchè in questo caso non ci sarebbe uno "scopritore fortuito": Come detto, però, la scoperta che dà luogo al riconoscimento del premio ex art. 92, comma 1, lett. c) del D.Lgs. n. 42 del 2044 deve presentare, come quid pluris, natura fortuita. In tale solco la giurisprudenza di questa Sezione ha chiarito che "La scoperta fortuita, viceversa, si caratterizza per il fatto di essere del tutto occasionale, costituendo un fatto giuridico eccezionale in cui non rileva la volontà dello scopritore, ma solo l' incontro con la cosa. La nozione di scoperta fortuita viene quindi ricavata in via residuale, dovendosi considerare tale ogni rinvenimento intervenuto al di fuori di un programma di scavi archeologici: da tale impostazione consegue che la scoperta di cose di interesse artistico-archeologico rimane "fortuita" anche laddove avvenga nell'ambito di un'attività di ricerca o di scavo, purché quest'ultima non sia finalizzata al ritrovamento di beni del genere di quelli concretamente ritrovati (come avverrebbe, ad esempio, qualora durante una campagna di scavi per la ricerca di reperti di epoca romana fossero trovati resti di uomini o di animali di epoca preistorica). Il criterio teleologico, quindi, distingue il negativo il ritrovamento fortuito, il quale, per tale ragione, viene a connotarsi come un ritrovamento che avviene "per caso", e come tale non era previsto o prevedibile" (Cons. Stato, Sez. VI, 5 gennaio 2024, n. 207). 6.1 Ebbene, facendo applicazione delle suddette coordinate ermeneutiche al caso di specie, vi è da ritenere che il rinvenimento dei reperti di che trattasi, a prescindere da chi ne sia stato l'effettivo scopritore, non sia stato "fortuito" con conseguente esclusione, per quanto qui interessa, del diritto di parte appellante al riconoscimento del premio ex art. 92, comma 1, lett. c), del D.Lgs. n. 42 del 2004 (e tanto indipendentemente dalla posizione che potrà meno essere eventualmente riconosciuta a O.I., anche eventualmente come proprietario scopritore non fortuito avente diritto ex art. 92, comma 2, alla maggiorazione del premio). Ciò in quanto, se è vero che la scoperta ha avuto luogo nel corso di lavori di ristrutturazione edilizia (e, quindi, non nell'ambito di un'attività precipuamente volta alla ricerca di reperti) la stessa è comunque avvenuta in un'area a rischio archeologico. Circostanza, quest'ultima che aveva, peraltro, spinto la Soprintendenza a prescrivere che le operazioni di scavo fossero condotte in affiancamento con una società specializzata (la S.) per il supporto alle operazioni (così la nota prot. (...) della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia in cui si è prescritto che "l' immobile è ubicato in zona a rischio di ritrovamenti archeologici tanto di età romana che di età medievale e che pertanto tutte le opere di scavo dovranno avvenire con controllo di operatore archeologo" - doc. 2 alla produzione della difesa erariale in primo grado del 27 marzo 2023). È, infatti, evidente che il rinvenimento di reperti della specie di quelli scoperti (di età romana e tardo antica) era certamente prevedibile, trattandosi di zona, non solo qualificata a rischio archeologico secondo il Piano di Governo del Territorio del Comune di Como (si veda il relativo estratto - doc. 1 alla produzione della difesa erariale in primo grado del 27 marzo 2023), ma sulla quale già risultavano cointesti archeologici peraltro riferibili anche al periodo romano e tardo antico (lo stesso in cui si inseriscono i reperti di che trattasi). Del resto, l'esclusione del diritto di T.C. al premio ex art. 92, comma 1, lett. c) del D.Lgs. n. 42 del 2004 appare in linea con la ratio che sottende a tale specifica disciplina. Il riconoscimento di un premio per il ritrovamento in favore dello scopritore fortuito è giustificato dalla particolare meritevolezza del comportamento tenuto dal soggetto beneficiario, il quale si viene a trovare nella condizione di poter nascondere la scoperta, ma ciò nonostante si attiva per rendere noto il ritrovamento, custodirlo e garantirne la consegna adempiendo ai doveri di cui all'art. 90 (in termini anche Cons. Stato, sez. VI, 5 gennaio 2024, n. 207). Nella vicenda che occupa, invece, proprio in ragione dell'avvenuto affiancamento disocietà specializzata (che ha, peraltro, svolto la propria attività dietro corrispettivoesborsato dal committente), l'appaltatore non avrebbe comunque avuto la possibilità di occultare il rinvenimento. 6.2 Alla luce delle considerazioni che precedono diviene, peraltro, del tutto irrilevante ai fini della decisione della presente controversia l'individuazione di chi per primo sia entrato materialmente in contatto con la res (cioè i dipendenti dell'appaltatore ovvero i tecnici della S. o anche i dipendenti diretti della T.C.); aspetto, questo, che potrà (e dovrà) peraltro essere approfondito nella diversa sede della riedizione del potere a seguito del giudicato di annullamento portato dalla pronuncia n. 920/2024 del 30 gennaio 2024 di questa Sezione. E ciò in quanto, anche ove fosse riconosciuto in tale ulteriore nuovo frangente procedimentale a T.C. il ruolo di scopritore, quest'ultima non avrebbe comunque, per ciò che qui più interessa, diritto al premio ex art. 92, comma 1, lett. c) in quanto non sarebbe in ogni caso, per le ragioni sopra esposte, uno scopritore "fortuito". In allegato trovate la sentenza del T.A.R. della Lombardia e la Circolare del Ministero sulle percentuali sul valore economico da riconoscere per i rinvenimenti archeologici. In buona sostanza, la vicenda sembra essersi definita nei termini seguenti: 1. Valore del ritrovamento: 4 milioni di euro (circa, poco meno); 2. Premio spettante al proprietario dell'area in quanto tale: 359.041,36 euro, corrispondente al 9,25% del valore del rinvenimento (vedi sentenza del TAR e Circolare Ministero allegate); 3. Trattamento fiscale del premio: nessuno, a seguito della sentenza del 2024 del C. di S. (mentre per il TAR esso doveva essere sottoposto ad un'imposta pari al 25%); 4. Premio spettante allo scopritore fortuito: sembrerebbe nessuno, a seguito della sentenza del 2025 del C. di S. che esclude che nel caso de quo possa essere individuato uno scopritore fortuito, ancorchè la sentenza del C.di.S. del 2024 parrebbe dire una cosa diversa. M. Sentenza TAR Lombardia n. 01263_2022.pdf 5-Circolare-n.-21109-del-23-dicembre-1999.pdf
    1 punto
  47. Ehhh il correttore "é sempre utile". Fosse una moneta, lo avrei giá postato in questa discussione 😆 Dotato di giallo oro 😆
    1 punto
  48. Leggo solo ora questa discussione. È così bella che mi ha fatto tornare la voglia di metter mano definitiva (VI revisione) alla storia della vita militare del mio bis-suocero che fu Capitano degli Arditi. Ve ne lascio qualche stralcio: 20 agosto 1917 (XI battaglia dell'Isonzo), ufficiali austriaci fatti prigionieri in una caverna sull'Uhr Kuk (Bainsizza) dalla 3a Compagnia del 258° Fanteria comandata dal Capitano Sbacchi. Settembre 1917, in uniforme da Capitano degli Arditi. Al tavolo dei massimi responsabili della marcia su Fiume: il Capitano Sbacchi, sul retro di una cartolina, raccoglie le firme dei suoi commensali.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.