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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/25 in Risposte

  1. Per mettere un testone per @ZuoloNomisma che forse li apprezzerá, secondo me, sono assaí piú rari in bella conservazione delle piastre a mio modesto parere, che di queste ultime ne ho quasi per data. Ritratto sempre bel Nasuto, Ferdinando II dei Medici, testone Firenze 1636 e testone 1634 Ferdinando II collare alla Spagnola ,variante di conio con ritratto piú fine, collo e naso diversi dal conio conosciuto, ex coll Cosimo Rodolfi.
    4 punti
  2. Buongiorno a Tutti, condivido il 5 dollari USA "capo indiano" del 1909, senza segno di zecca quindi Philadelphia. Diametro mm 21,6 - grammi 8,35 tiratura 627.138 spesso segnalata come rara. A diritto un capo indiano, alcuni studiosi reputano sia raffigurato il capo Hollow Horn Bear dei Brulè Lakota (1850-1913 ), secondo Wikipedia fu presente nella battaglia di Little Bighorn (1876) e raffigurato nei certificati militari USA di pagamento da 10 dollari ( in allegato ). A rovescio oltre all'aquila ed i motti, 13 stelle, che rappresentano le 13 colonie britanniche che si ribellarono alla loro madrepatria. A disegnare i 5 dollari d'oro con la testa indiana (denominazione ufficiale "Indian Head" ) fu lo scultore di Boston Bela Lyon Pratt, che fu allievo di August Saint-Gaudens, il quale fu l'autore di altro design dei 5,10 e 20 dollari d'oro americani - rif. Wikipedia -. Questa moneta è molto particolare perché i disegni non sono incisi in rilievo, ma in incuso, ovvero sono incavati rispetto al piano della moneta, oppure tendenzialmente sullo stesso piano della moneta. Nella storia numismatica americana questa fu la prima volta che venne incisa una moneta in questo modo e l'autore ricevette molte critiche in proposito, soprattutto per una questione igienica - rif. Orogenesi -. Grazie per l'attenzione.
    4 punti
  3. Cari amici, È stato finalmente pubblicato il volumone (542 pp, 427 medaglie descritte ed illustrate, peso 2,5 kg!) "Venezia attraverso le medaglie. l'Ottocento" di Leonardo Mezzaroba, con il contributo dell'indimenticato Piero Voltolina e di Meri Beni Voltolina, una amica che con grande passione porta avanti la conoscenza e la valorizzazione della collezione e della mole di informazioni che ci ha lasciato Piero. Opera imperdibile non solo per i collezionisti appassionati di Venezia, rappresenta in un certo senso la naturale continuazione della monumentale opera del Voltolina sulle medaglie veneziane pre-1797. Allego copertina e due brevi estratti dall'introduzione, gentilmente concessi dalla signora Meri Beni. Su sua esplicita richiesta, chi fosse interessato all'acquisto (ad un prezzo davvero conveniente per l'importanza dell' opera) può scrivermi in privato e volentieri farò da tramite.
    2 punti
  4. Salve cari Amici. Oggi per Voi un denario di una delle mogli dell'imperatore più stravagante di tutti tempi . Aquilia Severa, una delle mogli di Elagabalo. Il denario ha un diametro di 20mm ed un peso di 2,67 grammi ; sul rovescio la Concordia. Non credo sia proprio tanto comune, in ogni caso a me piace tantissimo, spero anche a Voi !!! In mano è molto più bello: non sono esperto a fare foto. Ciauzzz Mario
    2 punti
  5. Cari amici come i collezionisti di monete sabaude (e non solo) sanno gli scudi da cinque lire emessi dal 1850 al 1861 da Vittorio Emanuele II in qualità di Re di Sardegna sono una tipologia monetale di grandi dimensioni e di stupenda bellezza. Ai tempi tuttavia hanno quasi tutte circolato, e molto, e tale circostanza rende assai difficile il reperimento di esemplari in elevato stato di conservazione. Condivido perciò volentieri qui un esemplare in collezione da circa tre anni che presenta (la foto è di una decina di giorni fa) una patinatura che ha acquisito progressivamente (e inaspettatamente) rispetto alle condizioni in cui fu acquistata nel 2022, epoca in cui la mostrai sul Forum. Al momento dell'entrata in collezione infatti presentava una colorazione decisamente più attenuata e assolutamente priva di riflessi. Il soggiorno sul velluto ne ha - diciamo così - ravvivato la patinatura, che ora, unita alla conservazione, ne fa a mio avviso uno dei migliori esemplari apparsi di questo millesimo, che è uno dei più comuni, ma che come detto inizialmente, diventa raro nelle alte e altissime gradazioni di qualità, soprattutto se con patina omogenea e senza segni di lucidatura o lavaggio come in questo caso.
    2 punti
  6. Per contribuire, Cosimo II granduca di Toscana dal 1609-1621, Firenze, doppia in oro dal peso di oltre 6,7 grammi. Colui che concesse protezione a Galileo Galilei dalle persecuzioni dei Gesuiti. Un saluto Fofo
    2 punti
  7. @azaad ringrazio per l'intervento. Tuttavia preciso (per correttezza e a favore di chi leggerà a cose fatte) che la mia risposta era rivolta proprio ed esclusivamente a segnalare l'off topic dell'utente, senza alcun commento in merito. Stilicho
    2 punti
  8. Da amante della Repubblica Serenissima di Venezia questo zecchino mi dà i brividi. Lo stle ''moderno'', il globo crucigero al posto del Vangelo, la freddezza del conio sono tutti particolari che non hanno nulla a che vedere con i veri zecchini. Ma il particolare che mi dà maggiore fastidio è la rappresentazione di Francesco II nelle vesti del Doge. Arka # slow numismatics
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti, riporto nella presente discussione un mio vecchio contributo; mi pare possa nutrire questa nuova carrellata. Nel 1816, poco dopo la caduta di Napoleone, la zecca britannica decise di abbandonare la coniazione della moneta d’oro in uso. La “Guinea” o “Ghinea” fu indubbiamente la moneta più importante del diciottesimo secolo. La maggior parte degli esemplari circolava però da troppo tempo ed era evidentemente sotto peso. Inoltre la lunga guerra contro la Francia rivoluzionaria aveva inevitabilmente indotto a tesaurizzare le monete in oro ed il loro posto venne preso dalle banconote da uno e due Pounds un esempio di Guinea,fifth head, "spade type" (collezione personale) Il “Royal Proclamation” del 1 Luglio 1817 diede corso alla nuova sovrana da 20 scellini ed ai suoi multipli, soppiantando definitivamente le ormai scomode guinee da 21 scellini. Sovereign 1820, la prima tipologia di sovrana (collezione personale)
    2 punti
  10. Chissà però se è la medaglia cui fa riferimento @Brios.
    2 punti
  11. @PostOffice, niente scherzi mi raccomando ed in bocca al lupo con i controlli. Intanto grazie infinite per tutte le ricerche filateliche ed i consigli elargiti nel Forum.
    2 punti
  12. Ciao,è un bronzo provinciale di Coela in Tracia. Dovrebbe essere di Elagabalo. https://www.acsearch.info/search.html?id=13084006 Mi correggo,è Caracalla https://www.acsearch.info/search.html?id=10991501
    2 punti
  13. 3 ducati 1854 La foto Non le rende tanta giustizia, ha i rilievi integri e metallo fresco e lucente
    2 punti
  14. Chiedo perdono se apro un'apposita discussione, ben sapendo che ne esiste un'altra, ma, data l'importanza dell'argomento, non ho potuto fare altrimenti. Il 22 novembre del 1773 Bernardo Perger - avendo ricevuto l'ordine dal Re di "esporre tutto quello che bisogna per il miglioramento della Real Zecca" - scrive al presidente della Regia Camera della Sommaria, nonché delegato della Regia Zecca, informandolo sullo stato attuale dell'officina monetaria. La zecca, stando alla rapporto del Perger, versava in uno stato miserevole in particolare per i macchinari obsoleti e logorati dall'uso che non permettevano un'alta qualità della monetazione. In questo importante e inedito documento (ASNA, Ministero delle finanze, fascio 299) si epongono le ragioni dei graffi sulle monete napoletane, almeno per il periodo precende al 1774 e forse anche successivo, visto che non si hanno finora notizie se i nuovi macchinari vennero adottati in zecca. Le carte rivelano come i graffi siano attribuibili a una fase precisa del processo di coniazione, ovvero quello successivo alla trafilatura. I cilindri della trafile, essendo in ferro e non in acciaio, presentavano la superficie scabra impedendo così un corretto appiattimento delle lamine (piance) per raggiungere lo spessore (doppiezza) desiderato. Non essendo le trafile pefettamente funzionanti, le lamine prodotte non erano di giusto peso e si era costretti all'utilizzo della lima per riportarle al peso prescritto (documento n. 1). Nel documento successivo, datato 25 gennaio 1774, il regio ingegnere Giuseppe Astarita fa le medesime dichiarazioni del maestro dei coni (documento n. 2). documento n. 1 a firma di Bernardo Perger Documento n. 2 a firma di Giuseppe Astarita
    1 punto
  15. Qui si intravede il 9 Qui le due stelline, qualche lettera smozzicata della precedente moneta e parte del valore 20 al centro.
    1 punto
  16. Cari amici, È stato finalmente pubblicato il volumone (542 pp, 427 medaglie descritte ed illustrate, peso 2,5 kg!) "Venezia attraverso le medaglie. l'Ottocento" di Leonardo Mezzaroba, con il contributo dell'indimenticato Piero Voltolina e di Meri Beni Voltolina, una amica che con grande passione porta avanti la conoscenza e la valorizzazione della collezione e della mole di informazioni che ci ha lasciato Piero. Opera imperdibile non solo per i collezionisti appassionati di Venezia, rappresenta in un certo senso la naturale continuazione della monumentale opera del Voltolina sulle medaglie veneziane pre-1797. Allego copertina e due brevi estratti dall'introduzione, gentilmente concessi dalla signora Meri Beni. Su sua esplicita richiesta, chi fosse interessato all'acquisto (ad un prezzo davvero conveniente per l'importanza dell' opera) può scrivermi in privato e volentieri farò da tramite.
    1 punto
  17. Tutor per il riconoscimento delle monete in €uro per gli anziani
    1 punto
  18. Hai ragione. La foto non rende giustizia (anche al piacere di tenerla in mano) Quando riesco faccio foto migliori
    1 punto
  19. Piccole donne Ma, indiani (e schiavi neri) a parte, com'era strutturata la società americana ai tempi di Andrew Jackson? Era davvero quella nazione di liberi e uguali vagheggiata dai Padri Fondatori? Per Alexis de Toqueville autore del classico La democrazia in America, pubblicato nel 1835, la caratteristica che distingueva gli americani era "l'uguaglianza di condizioni". L'intera società americana si era "fusa nel ceto medio", per cui pochi erano molto ricchi o molto poveri. Un'opinione condivisa da altri viaggiatori e cronisti europei dell'epoca, come Charles Dickens. Essi notarono la mancanza di barriere sociali e di distinzioni di rango, l'inesistenza di titoli, tranne alcuni blandamente onorifici come "giudice" o "colonnello", un comportamento generale assai meno formale di quello europeo, al quale gli immigrati dal vecchio continente si conformavano rapidamente, assumendo atteggiamenti egalitari. I politici vantavano le loro umili origini, o si scusavano per non averle, parole come "servitore" erano considerate avvilenti, "padrone" un termine troppo servile, raramente usato (tranne che negli stati del Sud). Perfino i bambini rifiutavano il principio dell'autorità. Gli europei, attenti alle divisioni di classe, trovavano questo spesso sgradevole, ma tutto ciò non faceva altro che rafforzare la convinzione che nell'America di Jackson ogni uomo valesse quanto qualsiasi altro La realtà era, naturalmente, diversa, soprattutto nelle grandi città del Nordest. All'epoca della visita di Toqueville (1831-1832), nella sola New York c'erano almeno un centinaio di persone che possedevano centomila dollari, e 75 a Boston. All'estremo opposto, l'immigrazione stava creando una massa crescente di poveri. E nonostante la presunta mancanza di classi, la società americana era tutt'altro che priva di stratificazioni: dovunque c'erano differenze di istruzione e posizione sociale, e in città come New York, Boston, Philadelphia esisteva, se non un'aristocrazia formale, un'élite di ricchi che viveva con pretese di signorilità e, soprattutto tra le donne, dimostrava un forte esclusivismo. Tuttavia, la tesi egalitaria non mancava di validità. Il fattore ricchezza non bastava da solo a conferire potere e prestigio, anche i ricchi dovevano lavorare per vivere, e in una società che premiava l'industriosità, il lavoro finiva per essere un elemento livellante. Inoltre, in una dimensione sconosciuta agli europei, gli americani parlavano e si vestivano tutti allo stesso modo: tipiche espressioni americane erano comuni a tutte le classi e in tutte le località. Altrettanto strana per gli europei, era quella che uno storico ha definito "la democraziadell'abbigliamento". Anche gli operai portavano i guanti, e il console britannico a Boston, osservando nel 1840 che le ragazze della servitù "erano gravemente affette dal cattivo gusto nazionale di essere troppo eleganti", si lagnava che fosse difficile "distinguerle dalle loro padrone" Anche il fattore demografico ebbe la sua influenza, gli Stati Uniti erano una nazione giovane non solo come storia: nel 1830 il 45% della popolazione non aveva ancora 15 anni, il 32% era sotto i 10. Questa straordinaria giovinezza contribuiva a spiegare la libertà di cui godevano i ragazzi americani, e che tanto sfavorevolmente colpiva gli osservatori europei. Dato che la manodopera era relativamente scarsa, gli adulti erano necessariamente occupati nel lavoro e i ragazzi dovevano diventare autosufficienti. La conseguenza fu, come osservava ancora Toqueville, che in America l'adolescenza era sconosciuta: come si espresse un altro osservatore, gli Stati Uniti erano una nazione senza ragazzi, con solo "piccoli uomini e piccole donne che stavano diventando grandi" petronius
    1 punto
  20. Penso sia la porzione femmina di una fibbia per cintura o mantello. L'anello più grande dovrebbe essere destinato ad ospitare la porzione uncinata dell'altro componente... Vedi, solo a titolo di esempio, immagini in collegamento... https://www.ebay.fr/itm/126805142677?_skw=Boucle+Ancienne&itmmeta=01JRX1CQZB9C50P5BB9JSDVEZ5&hash=item1d862cec95:g:nnoAAOSw4vVnS11Q&itmprp=enc%3AAQAKAAAA0MHg7L1Zz0LA5DYYmRTS30mqJGJwIAh3sys3MAQW8RfCJPtE4PP7zHE%2FBjj4qsU%2FZxKKFYMgxQ%2BcRa6RXRTYbBCeA5v9MBEp0Z51mTcsdkkkYDnnvtzyGwxh62gNfqal%2BNEYtg%2Fxr53NMLpfrTTr9ga4xCJe%2FZx7RKmdlPQwlyoiRQsnzLByUHDcm%2FO5OLlSgsQvFptvhhRTd7qb3F4h2YYzrZD69Fy93gQK2kZituhzCaHL%2Bj8tm%2B7wFySIrqgaZ0FLU0UOM%2Ffmj3aS%2BeReZ70%3D|tkp%3ABk9SR-b_sqHHZQ Mario
    1 punto
  21. Ciao, bellissimo denario. I denari di Aquilia Severa sono rari. Più facilmente reperibili quelli di Giulia Paula 🙂. ANTONIO
    1 punto
  22. Buongiorno vorrei identificare questo denario di caracalla, purtroppo non ho bilancino e calibro con me per i dati, la moneta mi sembra buona, eccovi le foto e grazie
    1 punto
  23. @RobertsMaria ho nascosto un commento che era andato eccessivamente off- topic e la risposta di @Stilicho. Continuiamo a parlare dei viaggi di Adriano.
    1 punto
  24. Il dettaglio in mano è così la prima foto è in bassisima risoluzione quindi qualche dettaglio si è "perso", poi ti faccio notare che la forma del tondello e la decentratura sono le medesime.
    1 punto
  25. Salve, vedo una passione sui testoni, dei papi della famiglia medici ha niente? Tornano ai Medici, metto un Ferdinando piastra 1604. Cardinale e poi Granduca della Toscana,moneta, che in spl se ne contano pochissimi pezzi, priva di difetti di conio non esiste, conio al diritto del Mola. So che gli incisori che lavoravano a Firenze furono chiamati a Roma x coniare alcune monete e anche li si riscontravano difetti di coniazione tipiche di questa emissione. Un saluto Fofo
    1 punto
  26. Il genocidio dei Nativi americani, da nord a sud, è stata la più grande tragedia della storia umana, per durata, estensione geografica, e numero di vittime. Stimate tra i 55 e i 100 milioni in tutto il continente, una forchetta talmente ampia che fa temere si tratti di cifre approssimate per difetto. Anche perché, oltre a quelli uccisi direttamente nelle guerre, un numero di vittime ancora maggiore, e difficilmente quantificabile, fu provocato da una lunga serie di malattie importate dall'Europa e sconosciute in America, per le quali i Nativi non avevano anticorpi Purtroppo è sempre stato così. E poiché oggi la storia non la studia quasi più nessuno, temo che potrà andare solo peggio petronius
    1 punto
  27. N°1- Medaglia celebrativa e devozionale natalizia, argento, del XVIII sec. (seconda metà?)- D/ Natività. - R/ L'adorazione dei Re Magi, rara. N°2- Medaglia devozionale e celebrativa carmelitana, argento, seconda metà del XVII sec. (dopo il 1671), probabile produzione romana.- D/ Madonna del Carmelo o del Carmine incoronata da due angioletti con Gesù Bambino col capo raggiato, regge lo scapolare con la mano SX.- R/ Cinque santi canonizzati nel 1671 da papa Clemente X, che sono: S. Luigi o Ludovico Beltran, Santa Rosa da Lima, S. Francesco Borgia, S. Filippo Benizi, S. Gaetano da Thiene, Non Comune. Ciao Borgho
    1 punto
  28. Ciao Domenico, In realtà non mi sono mai occupato della presenza e della posizione dei trisceli. Non per disattenzione ma solo perché erano dei punzoni, a mio avviso, inseribili sul conio con molta più libertà di quelli delle lettere, pertanto non "fondamentali" per il mio studio. Peraltro sul Papadopoli, e quindi sul Corpus che ne deriva, sono elencate numerose varianti proprio sulla presenza e posizione degli stessi. Varianti che non sono assolutamente definitive e (lo so per esperienza) pubblicate.
    1 punto
  29. Grazie @jaconico, anche oggi ho finito mi piace... É veramente un bel biglietto anche se in modesta conservazione. Quello che non mi piace in una banconota sono gli strappi e i bordi troppo irregolari. Questa mi é sembrata ok. Come dicevi, non essendo stata trattata, cosa fra l'altro sottolineata dal venditore le ha permesso di mantenere colori vivaci. Saluti
    1 punto
  30. Chissà cosa avrebbe detto/scritto villa66, mi sarebbe piaciuto molto leggere un suo commento riguardo questo ritrovamento per strada di uno spicciolo della sua terra. Ormai sono quasi cinque anni... mi mancano moltissimo i suoi scritti. Il suo ultimo post in questa discussione.
    1 punto
  31. Probabilmente ne esistono varie perchè non erano per una singola persona ma per commemorare la persona o un'evento.
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  32. La pista delle lacrime "Nel 1830 il presidente Andrew Jackson firmò una legge che costringeva le tribù native ad abbandonare il sud-est degli Stati Uniti... Percorremmo a piedi tutto il tragitto che separava le nostre case natali dal territorio che il governo ci aveva assegnato, il cosiddetto Territorio Indiano, che in seguito sarebbe stato battezzato Oklahoma, una parola Choctaw che significa 'terra dell'uomo rosso'... Fu un trasferimento forzato, non avevamo altra scelta. Se qualcuno di noi rifiutava di abbandonare le proprie case, i soldati strappavano un bambino dalle braccia della madre e gli fracassavano la testa contro un albero dicendo: 'se non ve ne andate, tutti gli altri bambini faranno la stessa fine'. Si dice che alcuni soldati abbiano sventrato con le loro sciabole delle donne incinte. Fu così che la nostra gente fu costretta ad abbandonare la propria terra. La nostra gente fece a piedi l'intero percorso, camminando dall'alba al tramonto, circondata come un gregge da soldati a cavallo. Quando i nostri vecchi cadevano, morti, non ci veniva concesso nemmeno il tempo necessario per offrire loro una sepoltura decente. Molti dei nostri cari vennero gettati nei burroni: i loro corpi furono coperti soltanto da qualche frasca, perché ci impedivano di fermarci. Fu un lungo cammino, la gente era sfinita, i bambini non riuscivano a tenere il passo degli adulti, quindi questi erano costretti a portarli in braccio o sulla schiena. Erano talmente sfiniti da non avere la forza di reggerli, tanto che alcuni bambini e le loro madri dovettero essere abbandonati. Queste sono alcune delle avversità che il nostro popolo dovette sopportare lungo il cammino, e queste ingiustizie provocarono molti lamenti e pianti. Quella strada venne da noi battezzata 'la pista delle lacrime'. (Da: Il vento è mia madre, di Bear Heart e Molly Larkin) Trail of tears, dipinto di Robert Lindneux, 1942 Incurante delle sofferenze provocate, Andrew Jackson difese la politica di allontanamento degli indiani, sostenendo che fosse nel loro interesse. Nel 1837, lasciando la presidenza, dichiarò: "I filantropi saranno felici del fatto che i superstiti di quella razza sfortunata siano stati finalmente trasferiti lontano dai rischi di offesa e oppressione, e che d'ora in poi la benevola assistenza del governo federale avrà cura di loro e li proteggera." petronius
    1 punto
  33. sorry! Qui son già due: https://moviarg.com/labs/medalla.php?CodMov=LMNB "848" nel PDF https://repositorio.anh.org.ar/bitstream/anh/378/1/BaANH50356 Catalogo de las colecciones medallisticas de la ANH (Tomo 1).pdf
    1 punto
  34. Ma come …?! Una statua vasofona del plastificatore bizantino ?? un esempio di coroplastica sublime irrinunciabile 😝
    1 punto
  35. Quella della foto aveva una interessante particolarità, i cunei di abbreviazione ai piedi della P di INPATOR come quelli in uso ad esempio nella zecca di Pisa come in foto che allego.
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  36. Zecchino o fiorino, Firenze 1724 Gian Gastone De' Medici ( 1723-1737 ) gr. 3,41 raro. A diritto giglio di Firenze con due fiori, a rovescio San Giovanni Battista ( Patrono di Firenze ).
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  37. Secondo me si... legenda lunga e legenda corta.
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  38. La medaglia penso proprio che non sia di valore ,ma lo sapevate che......... Curiosità Perché Angelo Roncalli, il "papa buono", non dovrebbe essere Giovanni XXIII, ma XXI? Giovanni XXIII, doveva essere XXI: un errore che si trascina dal Medioevo, quando nel 1276 Pietro di Giuliano salì al soglio pontificio con la numerazione sbagliata. Papà Giovanni xxIII non doveva chiamarsi così: ci fu infatti un errore nella numerazione quando, nel 1276, Pietro di Giuliano divenne papa con il nome di Giovanni XXI. DIAMO I NUMERI. La numerazione dei pontefici era diventata pratica comune a partire dall'XI secolo con Leone IX (1049-1054) che volle sulle bolle e sull'anello del Pescatore (l'anello del papa), a fianco del nome, anche un numero progressivo. La regola era retroattiva e a tutti i papi, anche quelli passati, fu assegnato un numero per accompagnare il nome prescelto (fra i quali Giovanni fu uno dei più usati). NOME INFLAZIONATO. Quando nel 1276 il portoghese Pietro di Giuliano salì al soglio pontificio circolavano diverse liste di papi con varie numerazioni e nella confusione non fu assunto il corretto ordinale: Giovanni XX venne saltato, e il neoeletto passò direttamente al XXI. IL SALTO DELL'ANTIPAPA. Nella numerazione dei pontefici chiamati "Giovanni" siamo arrivati al XXIII (papa Roncalli), anche se i pontefici con quel nome sono 21: nell'elenco manca, oltre al XX, anche il XVI perché dichiarato un antipapa. L'ALTRO "GIOVANNI". Baldassarre Cossa (1370-1419), di nobile nascita, condottiero e dongiovanni, diventò cardinale e poi legato papale a Bologna e in Romagna, dove ristabilì l'autorità del papa con mano ferma. Fu uno dei finanziatori del Concilio di Pisa del 1409 e, alla morte di Alessandro V, fu eletto pontefice dai cardinali di "obbedienza pisana". Grazie alla sua abilità militare, scacciò il rivale Benedetto XIII da Roma e indisse una crociata contro il re di Napoli, che lo contrastava. Indisse lui il Concilio di Costanza, ma finì arrestato, accusato di simonia, omicidio, atti osceni con la cognata e non meno di 300 monache. Fu deposto e scomunicato dal suo stesso Concilio, e incarcerato fino a pochi mesi prima della morte. Dichiarato antipapa, uscì dall'elenco vaticano dei pontefici e il suo ritratto fu rimosso da San Paolo fuori le Mura. Il silenzio calò su di lui per secoli e nessun altro papa si chiamò Giovanni. Fino al 1958, quando Angelo Giuseppe Roncalli "osò" chiamarsi Giovanni XXIII.
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  39. Regno Lombardo-Veneto, Francesco I d'Asburgo-Lorena, coppiola di Sovrano di Fiandra (raro) e Mezzo Sovrano di Fiandra (molto raro), coniati nel 1823 nella zecca di Venezia con il bizzarro titolo di oro 919/1000 e recanti data 1793. Prese una decina d'anni fa, oggi anche mandandone una a fondere una prenderei ben più di quanto avevo pagato entrambe.
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  40. 20 lire 1846 Torino, Carlo Alberto, rara R2, periziata in BB da Ernesto Memoli nel 2009.
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  41. 20 lire 1809 Milano, Napoleone I° Re d'Italia "stella a 6 punte" , rara, Gigante 85a - periziata nel 2010 da Ernesto Memoli.
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  42. Il motivo principale per cui Jackson è oggi considerato un presidente "scomodo" risiede soprattutto nel suo comportamento verso Il popolo di Dio Quando Colombo incontrò per la prima volta i Nativi americani, lo accolsero così bene che egli scrisse nel suo diario: “Questo è il popolo di Dio”. Nella sua lingua aveva scritto “In Dios”. In seguito la “s” sparì e Indio diventò Indiano. Per cui, come abbiamo visto, la parola significa “popolo di Dio". Fummo chiamati Indiani per questo motivo, eppure ancora oggi a scuola viene insegnato che il nostro nome avrebbe a che fare con l’India. Perché, cercando di raggiungerla, Colombo, per sbaglio, finì nelle Americhe. (Bear Heart - Il vento è mia madre) Già da soldato Jackson aveva conquistato la fama di "cacciatore di Indiani", in particolare quando, finita la guerra del 1812, venne spedito in Florida, allora colonia spagnola, a combattere i Seminole, colpevoli di aver aiutato i Creek durante il conflitto contro gli americani. Malgrado l'incessante guerriglia di cui le sue truppe furono oggetto da parte dei guerrieri Seminole, il generale svolse egregiamente il compito affidatogli, distruggendo i loro villaggi, gli utensili e le armi da fuoco insieme alla polvere da sparo, difficile da rimpiazzare. Nel giro di due anni, il nemico capitolò: alcune bande indiane accettarono di trasferirsi in Oklahoma insieme ai propri consanguinei Creek, mentre il resto del popolo Seminole rimase in Florida, ritirandosi sempre più nel profondo della regione paludosa delle Everglades. Ma fu da presidente che potè dare pieno compimento al suo piano di far spostare tutte le tribù indiane su terre a ovest del Mississippi. Il 28 maggio 1830 promulgò l'Indian Removal Act che prevedeva la rimozione e deportazione delle tribù originarie degli Stati orientali verso ovest. Tutto aveva avuto inizio da una controversia tra lo Stato della Georgia e gli indiani Cherokee, che grazie a una serie di trattati risalenti al 1791, erano considerati come una nazione con proprie leggi e usanze. Tuttavia, né questi trattati, né il fatto che si trattasse di indiani colti e molto civilizzati poterono nulla quando, nel 1828, a seguito della scoperta dell'oro nelle terre dei Cherokee, il parlamento della Georgia giudicò nulle e inefficaci le loro leggi, rendendo in pratica privi di valore i titoli di proprietà indiani sulle terre. I Cherokee allora ricorsero alla Corte Suprema, che diede loro ragione, dichiarando incostituzionale la legge della Georgia, perché era il governo federale ad avere giurisdizione esclusiva sui Cherokee. Ma quando la Georgia ricorse contro la sentenza, sembra che il presidente Jackson abbia affermato "John Marshall (presidente della Corte Suprema) ha pronunciato la sua sentenza, adesso vediamo se la fa applicare." Così, incoraggiata dall'appoggio del presidente, la Georgia scacciò i Cherokee dalle loro case con la minaccia delle armi, per trasferirli al di là del Mississippi. E non solo loro. Nell'arco di circa dieci anni, più di 60.000 Nativi americani, provenienti da almeno 18 tribù, furono costretti ad abbandonare le loro terre ancestrali per spostarsi ad ovest del Mississippi in quella che gli storici contemporanei definiscono una vera e propria operazione di pulizia etnica In particolare, la stessa sorte toccò alle cosiddette Cinque Tribù Civilizzate, un termine applicato dal governo degli Stati Uniti a cinque gruppi di Nativi americani, Cherokee, Chickasaw, Choctaw, Creek, e Seminole, considerati "civilizzati" dai coloni bianchi, in quanto avevano adottato molti degli usi e costumi dei colonizzatori, compresa la cristianizzazione, ed erano generalmente in buoni rapporti con essi. Vediamo nella cartina, da Wikipedia, gli spostamenti delle varie tribù. petronius
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  43. Condivido questa mia moneta. Un 20 Corone danesi del 1873 di Cristiano IX. Nel 1872 fu istituita l'Unione Monetaria Scandinava tra Norvegia, Svezia e Danimarca. Nel 1873 la Danimarca iniziò a coniare le sue prime Corone danesi (18.159 Corone erano pari ad una Sterlina inglese). Sul dritto troviamo Re Cristiano IX, sovrano dal 1863 al 1906, della casata dei Glücksburg, ramo degli Oldenburg. Al rovescio abbiamo l'allegoria di Madre Danimarca, abbigliata come una giovane vichinga (su ispirazione del dipinto del 1851 della pittrice Jerichau-Baumann), che si poggia su uno scudo con raffigirato lo stemma danese (tre leoni azzurri e nove cuori, antico stemma della dinastia degli Estridsen), con sulla destra un covone di grano e sulla sinistra un delfino (spesso si trova indicato che è una focena, però c'è da dire che le focene non hanno il muso appuntito)
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  44. Uscito il secondo volume sulla monetazione romano repubblicana in argento. Dal sito di DeaMoneta: https://www.deamoneta.com/shop/item/rrsc-vol-2 "Il Volume 2 della serie Roman Republican Silver Coins (RRSC) completa quest’opera esaustiva trattando le emissioni in argento della Repubblica Romana dal periodo successivo alle Guerre Puniche fino alla fine della Repubblica stessa. Questo prezioso volume è uno strumento essenziale sia per i collezionisti che per gli studiosi, presentando oltre mille tipologie, tutte chiaramente illustrate e catalogate in un formato moderno e pratico. Un indice di rarità basato sulle apparizioni in asta offre un’interessante visione della relativa scarsità di ciascun tipo". Il libro è in lingua inglese. Il prezzo è di 90€ + spese di spedizione.
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  45. Sì, è lo stesso esemplare che appare nelle tavole del Bovi. Il venditore non lo sapeva, l'ho notato per pura coincidenza mentre sfogliavo le pubblicazioni del dott. Bovi sulle monete di Carlo.
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  46. 3 tarì 1757, conservazione molto gradevole, bella patina. Perdonerete la pessima qualità delle mie foto. La seconda foto è lo stesso esemplare è tratta da un articolo del Bovi sulle monete di Carlo di Borbone edito nel 1935 nel quale la moneta viene indicata come proveniente dalla "coll. Ratti".
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  47. Figurati! Comunque i 5 rubli commemorativi emessi dall'URSS sono 13 in tutto. Faccio presente comunque la mitica discussione avviata dall'altrettanto mitico donax: Riguardo poi al fatto che le zariste sono meglio dei rubli commemorativi sovietici o che i francobolli sovietici sono meglio dei rubli commemorativi sovietici, rispondo scrivendo che... il cavolfiore è meglio delle melanzane! Proprio ieri mi sono aggiudicato in un'asta una classica "civetta" ateniese del V sec a.C. Quindi quella col suo carico di storia batte il cavolfiore, le melanzane, le zariste e la produzione filatelico - numismatica sovietica? Leggo ogni tanto interventi sul forum del tipo... "Ma vuoi mettere le monete statunitensi con quelle coeve del Regno di Spagna?"; "Ma vuoi mettere i francobolli con le monete?"; "Ma vuoi mettere una banconota perfetta ma restaurata con una spiegazzata ma intonsa?"; "Ma vuoi mettere le contemporanee con le antiche?", "Ma vuoi mettere le melanzane con la cicoria?", come se il piacere e il godimento (di un collezionista o di un buongustaio) sia riconducibile a qualche griglia oggettiva, a qualche elaborazione di IA. "La bellezza è negli occhi di chi guarda", "Ogni scarrafone è bell' a' mamma soja", "Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace" e via discorrendo. Non credo Wittgenstein avrebbe qualcosa da ridire.
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  48. Buonasera a tutti e Bentornato @LOBU. E' sempre un piacere leggere i tuoi interventi. Un' unica piccola precisazione: la 10 Torrette, Variante molto rara, è stata censita da @Raff82 e dal sottoscritto nel nostro modesto studio "Errori nella Piastra 1834 di Ferdinando II°", pubblicato su " Il Gazzettino di Quelli del Cordusio " n.10. Con quella che hai condiviso (complimenti! ) siamo a Cinque esemplari. Manca questa che era stata resa pubblica da un componente di questo forum. Eccola: Stesso conio, riconoscibile dalle tre Torrette (invece che pallini ) nello Scudo del Portogallo e dall'esubero di metallo, sempre al R/, a lato di ET HIER. Ciao, Beppe
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  49. Per fortuna ho deciso di chiudere la mia raccolta di sovrane con il 2017. La Royal Mint con questa emissione ha litigato con la propria storia. Una sovrana d'argento....gli inglesi erano un baluardo della tradizione, da tempo uscivano con monete barzelletta: le "coniazioni del giorno", annate con 4 emissioni di sovrane, con o senza stemmino. Oggi in argento domani magari in cupro-nichel; riusciranno a fare in modo che la "sovrana" raggiunga la "ciotola" ai mercatini? Vedremo. Un amante tradito.
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