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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/17/25 in Risposte
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Per rimanere su Milano, cambiamo il periodo Giuseppe II d’Asburgo Lorena sovrano 17895 punti
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Qui non ho il cartellino, ma si può vedere il numero dello slab come riportato sul sito dell' asta.4 punti
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Salve Michele, io mi chiamo Rodolfo ed è un piacere parlare di monete e di passioni come queste. I testoni della Famiglia Medici Sono molto belli e non li avevo mai visti.. Complimenti per la sua notevole collezione! Allego foto di un Tollero di Cosimo III del 1700 monetazione per Livorno ma sempre coniati in Firenze. Ritratto fine e fluente di capelli. Un saluto Rodolfo4 punti
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Buongiorno dopo tanti anni che la cercavo, finalmente ho trovato una bella ape del 1929, per sostituire quella che avevo già nella raccolta. Pur essendo data comune, non è stato facile trovarla. Eccola qui: questa è quella vecchia3 punti
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Le monete d'oro disegnate da Kneass, non si discostano molto da quelle precedenti di John Reich. Al dritto c'è ancora la testa di Lady Liberty volta a sinistra, che ha perso il cappello e ha ora i capelli fermati da un nastro con la scritta LIBERTY. Nel giro ci sono sempre le 13 stelle, e in basso la data. La cosa che più salta all'occhio è il dimagrimento di Lady Liberty , si ritiene infatti che Reich avesse usato come modella per le monete la sua amante, un po' sovrappeso Questa tipologia è conosciuta come Classic Head, per il chiaro riferimento all'antichità classica e, anche, alle sculture del Canova. Il rovescio delle monete di Kneass replica, con leggere modifiche, quello di Reich, l'aquila araldica ad ali spiegate con lo scudo sul petto, frecce e ramo d'ulivo tra gli artigli. La modifica più vistosa è l'eliminazione del motto E PLURIBUS UNUM, probabilmente per mancanza di spazio. Nel giro rimane la scritta UNITED STATES OF AMERICA, e in basso il valore. (foto da Heritage Auctions) La vita di questa tipologia di quarter e half eagles, fu assai breve: iniziata per entrambe nel 1834 terminò, per le quarter eagles, nel 1839, l'anno di emissione della moneta mostrata sopra. petronius3 punti
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Gentilissimi tutti. Rileggendo credo che alla base delle incomprensioni ci sia la mancanza della comunicazione non verbale da cui passa, perdonate il bisticcio, oltre l'80% della comunicazione stessa. Non mi pare ci sia stato nulla di particolarmente grave. Ma cerchiamo di tenere pacati i toni che davvero non è il caso. Siamo di fronte alla bellezza ed alla meraviglia e non è il caso di inalberarsi ed alzare i toni su questo. Il litigio, almeno su questo, penso non sia la via. Mai. La mia mente vaga alle immagini delle guerre e dei massacri quotidiani che si svolgono a poche centinaia di Km da noi. Amici: qui stiamo condividendo bellezza e passione.3 punti
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Questi francobolli furono emessi dal 1858 al 1870, quindi i diversi piatti furono creati in quel lasso di tempo. Il venditore ha dato una notizia superficiale non completa. Sai quanti venditori vendono cose che non conoscono. Quello del numero di plates sulla cornice è un piccolo segreto che il collezionista esperto non rivela mai al neofita per puro individualismo, io li chiamo i segreti di pulcinella, infatti queste informazioni vanno rivelate a chi inizia questo hobby perché sono il pepe di questo collezionismo, altrimenti non ci dovremmo lamentare che la filatelia sta morendo. Bisogna dare a chi inizia gli strumenti per capire, credo che in questo l'amico @fapetri2001 sia d'accordo con me. Quando ero giovane studente lavoratore a Londra, dei vecchi collezionisti che incontravo ogni sabato mattina in un negozietto di filatelia, non fecero mai segreto con me di questi piccoli ma interessanti particolari, .. ed io oggi non ne voglio fare segreto con altri.. divulgare fa capire e apprezzare, scusate la rima.3 punti
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Bellissimi i due testoni medicei @fofo della sua collezione! Li apprezzo molto, raccogliendo esclusivamente questa tipologia monetale, anche se "limitata" alla monetazione papale. Per rispondere alla sua domanda, mi permetto di andare "off topic", nel senso che i papi della famiglia Medici sono tutti del '500, per cui dovremmo inserire i loro ritratti nella prima discussione analoga a questa. Ad ogni modo, andando in ordine cronologico abbiamo: - Leone X (Giovanni de Medici) 1513-1521. Quarto di ducato. Questa moneta non ce l'ho ancora il collezione, perché per ora è un filino fuori budget😅. L'esemplare che allego è proveniente dalla recentissima Nomisma 73, dove è rimasto invenduto (proveniente dalla collezione Benatti, ex Nomisma VR). I coni sono attribuiti a Piermaria Serbaldi da Pescia, detto il Tagliacarne. -Clemente VII (Giulio de Medici) 1523-1534. È stato il papa del celeberrimo Sacco di Roma del 1527, quando orde di Lanzichenecchi invasero l'Urbe, mettendo a ferro e fuoco la città, costringendo il papa a fuggire attraverso il "Passetto" travestito da mendicante per mettersi in salvo. È stato anche il papa che commemorò il Giubileo del 1525. Questo quarto di ducato della mia raccolta (moneta R5) lo ricorda. -Pio IV (Giovan Angelo de Medici) 1559-1565. Nacque a Milano. Il padre, Bernardino Medici di Nosigia, apparteneva alla famiglia dei Medici milanesi che si riteneva imparentata alla lontana con i Medici di Firenze, pur senza prove effettive di discendenza comune, ma comunque sufficienti per far si che potesse anche lui fregiarsi dello stemma araldico di famiglia con le sei palle. Questo testone della mia collezione, coniato ad Avignone (moneta R5), costituisce uno dei pochissimi ritratti in moneta di questo papa, che viene raffigurato oltre che qui, solo sul bianco coniato a Bologna. Michele3 punti
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Ciao, premetto che il mio non è assolutamente un intervento autorevole ma di semplice appassionato 🙂. Si tratta di un antoniniano celebrativo e di propaganda. Molto probabilmente, secondo me, coniato nel primo anno di regno di Filippo l'Arabo ( 244-245) per celebrare la salita al potere dopo aver fatto uccidere dall'esercito il suo predecessore Gordiano lll durante la campagna militare contro i Persiani ed averne preso il posto. Siamo durante il periodo storico dell'anarchia militare. Non da escludere anche la celebrazione della sua vittoria sui Carpi nel 247 che sembra essere stata l'unica dei suoi anni di regno. Le altre sue campagne furono improntate solo a salvaguardare e proteggere i confini dell'impero dalle mire di alcuni popoli lungo il Danubio. Il RIC 50 è corretto e riporta la personificazione della Vittoria andante a sinistra. Sempre della stessa tipologia furono coniati anche esemplari con la Vittoria andante a destra (RIC 49b) e stante (RIC 51) 🙂 ANTONIO2 punti
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Salve, segnalo : Il rapporto della Classe di Scienze Matematiche e Fisiche all’Istituto Nazionale di Francia La produzione di assegnati e monete fiduciarie nella Francia rivoluzionaria Alain Borghini Alberto D’Andrea L’opera ha come tema centrale il rapporto che la Classe di Scienze Matematiche e Fisiche tenne all’Institut Nationale de France, e che verteva sull’operato di Droz e sulle sue innovazioni tecniche nel campo della produzione di monete e di medaglie. Allo stesso Droz fu affidato anche il compito di realizzare l’assegnato da 25 sols. Nel libro, oltre alla ristampa anastatica ed alla traduzione del rapporto, viene tracciato un quadro storico generale per meglio comprendere il periodo in cui Dorz visse ed operò. Infine il testo è corredato da un breve catalogo sugli assegnati e sui monneron. Con il patrocinio dell’Accademia Numismatica Italiana A.N.IT. e del Museo Medagliere dell'Europa Napoleonica. 184 pagine a colori, formato foglio A4, € 50,00 https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.edizionidandrea.com/&ved=2ahUKEwiivMXWu9-MAxUkSP4FHRonLzMQFnoECCcQAQ&usg=AOvVaw1rZx26Hvtxi2vmuYN3LTiz2 punti
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Ciao! La prima impressione è che sia il risultato di un divertimento stubido; hanno preso un Soldo da 12 Bagattini e l'hanno usato come un conio su una lamina di piombo. Oppure hanno messo il Soldo tra due lamine, data una bella martellata e poi sono state unite le due parti saluti luciano2 punti
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Carissimo. Gli utenti in questione @LOBU e @mactonio hanno già chiarito le loro posizioni con estrema gentilezza ed educazione come si conviene al tema ed all'ambiente. E sono stati in grado di farlo in autonomia senza bisogno di alcuna reprimenda da terze parti. Passiamo oltre, grazie.2 punti
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C a valle rialeggera' = cavalleria leggera. Buona giornata!2 punti
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Il Kosovo presenta una situazione anomala che il governo tenta ancora oggi di sistemare. Vale la pena di ripercorrere brevemente la storia valutaria del paese, uno di quelli che utilizzano unilateralmente l'euro come propria valuta. Durante la disintegrazione della Jugoslavia il Kosovo tentò invano di ottenere l'indipendenza e nel 1998 la situazione degenerò nella cosiddetta Guerra del Kosovo. Il paese dichiarò l'indipendenza il 17 febbraio 2008 e ad oggi è ufficialmente riconosciuto da poco più di 100 paesi del mondo, di cui 22 stati dell'UE su 27 (eccezioni: Spagna, Slovacchia, Romania, Grecia e Cipro). Prima del 1999 il Kosovo in quanto regione autonoma della Serbia era vincolato alla politica monetaria jugoslava e al dinaro jugoslavo, ma l'alta inflazione dovuta alla guerra e le tensioni politiche finirono per screditare la valuta jugoslava, di conseguenza molti preferirono usare e accumulare divise estere: la più diffusa era il marco tedesco, sebbene anche il dollaro USA e il franco svizzero fossero ampiamente utilizzati. Non essendoci restrizioni all'importazione e all'esportazione di euro/ex-marchi e vista anche l'alta quantità di rimesse degli immigrati in UE, nel dopoguerra fu possibile rifornire il Kosovo di contante a sufficienza, anche se il dinaro jugoslavo e successivamente il dinaro serbo continuò a essere ampiamente utilizzato nel Kosovo settentrionale e nelle enclavi a maggioranza serba. Nel giugno 1999 il Kosovo adottò unilateralmente l'euro (in forma di marco tedesco) come valuta ufficiale, la misura considerata più ragionevole per un paese senza nessuna precedente esperienza di una moneta e una banca centrale proprie, che cercava la completa indipendenza dalla Jugoslavia - all'epoca ridotta alle sole Serbia e Montenegro - e la cerca ancora oggi nei confronti della Serbia. La situazione attuale è che il dinaro serbo ha continuato a circolare nelle province del Kosovo a maggioranza serba (in azzurro sulla mappa), che godono di una forte autonomia di fatto ma dal febbraio 2024 la Banca Centrale della Repubblica del Kosovo ha adottato un regolamento che stabilisce che l'euro è l'unica valuta legalmente utilizzabile per le transazioni pubbliche, fermo restando il diritto di ognuno a regolare quelle private nella valuta che preferisce. Questa misura ha provocato proteste nelle zone a maggioranza serba, dove anche nelle istituzioni locali (*) e nelle banche si continuavano ad effettuare pagamenti in dinari. Come provvedimenti per far rispettare la legge la polizia kosovara ha chiuso sei filiali della cassa di risparmio locale che aveva rifiutato di adattarsi alla nuova normativa, e la banca centrale kosovara ha offerto la possibilità di convertire i dinari in euro versandoli in conti bancari gratuiti in euro. (*) La Serbia spende il corrispondente di circa 120 milioni di euro all'anno per finanziare un sistema di istituzioni parallele in Kosovo per la minoranza serba. Una curiosità sull'euro in Kosovo: https://www.cronacanumismatica.com/che-valuta-circola-in-kosovo-monete-false-da-2-euro/2 punti
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SANTUARIO DI S. GIUSEPPE DA COPERTINO (LE) SAN GIUSEPPE DA COPERTINO francescano 1602-1663, è considerato il patrono degli studenti e degli aviatori, perchè è il "SANTO DEI VOLI". Aveva la facoltà di lievitazione, poteva volare dalla porta della chiesa fino all'altare passando sopra la testa dei fedeli. Fatti che capitavano quasi ogni giorno sotto gli occhi di centinaia di persone.1 punto
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Allo stato dell’arte non lo si può con assoluta certezza , ne personalmente ne tramite analisi con macchinari di vario tipo. si può solo ridurre il margine di errore1 punto
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Buonasera, confermo la pag. 554 del Papadopoli, Vol. 2. Carzia per Cipro, coniata a Venezia nel 1515, ed a Cipro nel 1518 e 1519. Mistura, titolo 0.106 (peggio 1030), peso medio circa grammi 0.60 (grani veneti 11 1/2). Tipo 62: L’Appendice III dell’opera del Papadopoli è dedicata alle “Rarità e prezzo attuale delle monete veneziane dal 1472 al 1605”. A pag. 798 viene citata la Carzia anonima per Cipro con i seguenti dati: Rarità: R4 Prezzo in Lire italiane: 30 Saluti, Domenico1 punto
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Date le loro condizioni consiglio questa soluzione (fotomontaggi utilizzando le immagini postate)1 punto
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Ti auguro che questo numero 1 sia il primo di tanti altri e che sia inizio di interesse e approfondimento per questo hobby che migliora la vita. In filatelia vi è una fratellanza di persone di tutto il mondo che sono sempre disposte ad aiutare ..e sempre curiose di studiare anche il materiale che non possiedono.1 punto
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Grande @PostOffice un grazie di cuore per il tuo lavoro certosino. Penso che ora ho a disposizione una bella nota da allegare a questo francobollo. Mi ha fatto inoltre molto piacere che sia stato oggetto di discussione con amici esperti di questa tipologia (un antico proverbio dice: "nella moltitudine dei consiglieri c'è la riuscita") e che lo hanno giudicato un bel francobollo. Come nasce il mio interesse per questo francobollo: One Penny black è un francobollo che cercavo da molti anni, da quando in un viaggio a Londra lo vidi appeso in una bacheca nel famoso mercato coperto di cose vecchie/antiche che visitai (luogo famoso ma non ricordo il nome). Oltre al profilo della Regina che secondo me è bellissimo, facendo una piccola ricerca venni a conoscenza che si trattava del primo francobollo in assoluto... di qui il piacere di poter avere il numero uno! Di nuovo grazie 😉 miza1 punto
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Buon Pomeriggio @Antonino1951, se può servire in allegato piccolo schema di base ( fornito da @caravelle82 ), altrimenti cliccando in attività in alto + cerca e digitando quanto serve ci dovrebbero essere dei posts di riferimento.1 punto
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Due lati con bordi generosi altri due un po' meno, ma non intacca la vignetta. L' annullo è presente per intero sul Francobollo .... secondo me non lo deturpa affatto anzi e' un plus valore e il volto della Regina traspare sotto l' annullo. Non ci sono ossidazioni e se non presenta difetti occulti direi che non è così male... dipende poi dal prezzo richiesto.1 punto
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Sono monete che hanno molti difetti di conio (debolezze) e piccole varianti. Per me è buona e se non catalogata è una piccola variante per punteggiatura in legenda al D/ . Il MIR o altri la riportano? Vado a vedere su quello che ho........ C'è sul MIR 2766/1 SEXTVS PONT e al R/ AVXILIVM ° (CON punto) c'è anche senza punto dopo AVXILIVM rarità Non Comune NC . Manca il punto anche dopo PIVS invece l'altra ce l'ha.1 punto
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salve,se può servire io vedo un toro cornupete e al rovecio un cirneco o levriero.aspettiamo Ale 75 trovata.MADYDOS Tracia 350AC1 punto
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Tienile in ricordo di tua nonna allora, anche se non sei un collezionista di banconote italiane. Saranno sicuramente in futuro oggetto di discorsi sulla loro storia di quei tempi in famiglia, la prima in alto a firma di Einaudi/Urbini (non si legge bene dovrebbe essere una W1935 correggimi se sbaglio) è del 1948, la seconda è una Azzolini/Urbini U12 del 1943.1 punto
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Ciao Marco In occasione della riunione annuale della SNI, ho avuto modo di incontrare @teofrasto al quale ho poi fatto avere, via email copia della tua tessera e dei dubbi riguardo all'eventuale mano del Meneghetti ... ti allego la sua risposta: Buongiorno Luciano, ho visto le immagini e ho anche cercato sul forum - e alla fine trovato - la discussione su questo pezzo. Venendo al pezzo in questione, personalmente non credo che possa appartenere alla produzione del Meneghetti, o quantomeno NON al Meneghetti che conosciamo. La sua produzione, benché estremamente vasta e variegata, aveva alcune caratteristiche che io ritrovo praticamente in tutti i pezzi che conosco. Si tratta di caratteristiche che non riscontro nell'esemplare in oggetto, in primis l'utilizzo del contorno perlinato, sempre assente nei pezzi di Meneghetti. Ancora meno, per il modus operandi del "nostro" falsario, non mi convince quella specie di contromarca sul lato liscio dell'esemplare. Posso ovviamente sbagliarmi. Quindi, Marco, dobbiamo rivolgere altrove la nostra attenzione. Bellissimo il libro, complimenti. saluti luciano Marco, quante pagine ha?1 punto
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Secondo alcuni fu questo il motivo del ritiro... però chissà se fu un errore o meno. Però non era la prima volta che accadeva sulle oncine... HIS REX HIS IN (foto da Numismatik Lanz München, Auction 165, Lot 406)1 punto
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A febbraio la Bulgaria si è dichiarata pronta ad adottare l’euro a partire dal 1° gennaio 2026 e ha chiesto alla Commissione europea e alla BCE una valutazione straordinaria sulla convergenza: l'unico criterio non del tutto centrato è l'inflazione media annua, del 2.6% contro un massimo consentito dai criteri di Maastricht del 2.53% secondo gli ultimi dati Eurostat. Ciascuna delle due istituzioni preparerà una relazione per valutare se la Bulgaria è pronta a introdurre la moneta unica.1 punto
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Nelle anonime è segnalata la Carzia per Cipro anonima. Ora non riesco ad intervenire, ma potrebbe essere quella.1 punto
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Grazie per il consiglio, l'ho già messa a bagno di acqua demineralizzata, magari si ammorbidisce qualcosina, vediamo tra un mesetto come va.1 punto
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E adesso si torna a parlare di monete William Kneass Nel 1834, dopo che erano già state coniate un po' di quarter e half eagles, le due monete furono sottoposte a un importante restyling. Non solo estetico, con nuovi disegni, ma soprattutto pratico, con un necessario aggiustamento di peso, diametro e titolo dell'oro. Ci si era accorti, già da un pezzo a dire il vero, che Alexander Hamilton quarant'anni prima (vedi post #6), nello stimare il rapporto tra oro e argento in 15 a 1, aveva commesso un piccolo errore di calcolo. Ad accorgersene era stato in realtà fin da subito, Thomas Jefferson, che glielo aveva fatto notare, ma poiché tra i due non correva buon sangue Hamilton aveva tirato dritto per la sua strada. La cosa divenne sempre più evidente quando il valore dell'argento rispetto all'oro iniziò a calare sui mercati internazionali. Alla fine, il rapporto tra i due metalli era diventato di 16 a 1, il che significava che le monete d'oro americane, che continuavano a essere prodotte seguendo il vecchio rapporto, contenevano una quantità d'oro superiore al loro nominale. Di conseguenza, sparirono dalla circolazione (già se ne vedevano poche), poiché era più conveniente fonderle e vendere il metallo. Bisognava porre rimedio, e lo si fece riducendo diametro, peso e titolo dell'oro. Le quarter eagles mantennero il diametro, già ridotto nel 1829, di 18,2 mm., ma il loro peso passò da 4,37 a 4,18 grammi, e il titolo dell'oro scese da .9167 a .8992, per risalire a .900 nel 1837. Le half eagles ridussero anche il diametro, da 23,8 a 22,5 mm., il peso scese da 8,75 a 8,36 gr., e il titolo dell'oro seguì le stesse fluttuazioni dei quarters. A seguito di ciò, il valore dell'oro contenuto nelle monete scese, di poco, al disotto del facciale Queste modifiche furono anche l'occasione per aggiornare i vecchi disegni Capped Head di John Reich. A realizzare i nuovi venne chiamato William Kneass, che nel 1824 era subentrato a Robert Scot nella carica di Chief-engraver. Nato il 25 settembre 1780 a Lancaster, Pennsylvania, aveva prestato servizio nella guerra del 1812 come volontario associato degli ingegneri di campo, contribuendo a costruire fortificazioni sul fronte occidentale di Philadelphia. Gestiva un ufficio di incisione a Philadelphia, che era un popolare luogo di incontro per "ingegni e uomini di cultura". Il 29 gennaio 1824, fu nominato incisore-capo della Zecca degli Stati Uniti. Nel 1835, il direttore della Zecca Samuel Moore scrisse di lui: "Il signor Kneass, il nostro attuale incisore... è un funzionario accettabile, popolare e molto utile, forse uno dei più rapidi nell'esecuzione negli Stati Uniti. Non so se si sarebbe potuto trovare un altro la cui celerità nella professione sarebbe stata sufficiente a fornire tutti i conii che abbiamo impiegato negli ultimi cinque anni." Purtroppo, il 27 agosto 1835 Kneass subì un ictus debilitante che lo lasciò paralizzato sul lato destro. Da allora in poi, gran parte del lavoro di incisione sarà svolto da Christian Gobrecht, assunto come suo aiutante, ma Kneass manterrrà la carica di incisore-capo fino alla morte, nel 1840. Una prassi, quella di rimanere fino alla fine, inaugurata già da Robert Scot, e che sarà seguita da tutti i suoi successori fino a John R. Sinnock (autore del Roosevelt dime), morto in carica nel 1947. petronius1 punto
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E facciamolo sentire 😁❤️1 punto
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 16 aprile 2025 quattro francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica le eccellenze del patrimonio culturale italiano dedicati alle Basiliche di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura. Caratteristiche dei francobolli Ciascuna vignetta riproduce una una reinterpretazione artistica delle facciate delle quattro Basiliche di Roma: Basilica di San Pietro, Basilica di San Giovanni in Laterano, Basilica di Santa Maria Maggiore, Basilica di San Paolo fuori le Mura. Completano i francobolli le rispettive legende: “BASILICA DI SAN PIETRO”, “BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO”, “BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE”, “BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA”. Completano i francobolli la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 3” per la Basilica di San Pietro; “B ZONA 2” per la Basilica di San Giovanni in Laterano; “B ZONA 1” per la Basilica di Santa Maria Maggiore; “B” per la Basilica di San Paolo fuori le Mura. Bozzettisti: Basilica di San Pietro: Maria Carmela Perrini; Basilica di San Giovanni in Laterano: Matias Hermo; Basilica di Santa Maria Maggiore: Rita Fantini; Basilica di San Paolo fuori le Mura: Claudia Giusto. Tiratura: centomila sedici esemplari per ogni singolo francobollo e centocinquantamila foglietti contenenti quattro francobolli ognuno per un totale complessivo di seicentomila francobolli. Indicazione tariffaria: tariffa B zona 3 per la Basilica di San Pietro, tariffa B zona 2 per la Basilica di San Giovanni in Laterano, tariffa B zona 1 per la Basilica di Santa Maria Maggiore, tariffa B per la Basilica di San Paolo fuori le Mura. I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 48 x 40 mm.; formato stampa: 44 x 36 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura; Caratteristiche dei fogli I fogli contengono ventotto esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico. Caratteristiche del foglietto Ispirandosi a una mappa d’epoca, il foglietto raffigura un particolare di Roma con il Tevere, un acquedotto, caseggiati e le antiche mura, in cui sono visibili pellegrini che si apprestano a partecipare al Giubileo. Racchiude al centro disposti su due colonne i medesimi francobolli. Completano il foglietto la legenda “BASILICHE DI ROMA”. In basso a destra, è presente il codice a barre per la rilevazione automatica dei francobolli, a sinistra il logo MIMIT monocromatico. Bozzettista: Carmela Perrini. Colori: sei. Formato del foglietto: 150 × 132 mm. Nota: le opere architettoniche sono state riprodotte per gentile concessione delle rispettive Basiliche: © Fabbrica di San Pietro in Vaticano, © San Giovanni in Laterano, © Capitolo di Santa Maria Maggiore, © San Paolo fuori le Mura.1 punto
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Ciao. Se i fatti risalgono al 2021, non possono contestarti i reati previsti dagli artt. 518 quater C.P. e 518 undecies C.P., in quanto tali reati sono stati introdotti solo a partire dal 23.3.2022 e cioè a seguito della Legge 9.3.2022, n. 22. Tuttavia, mentre l'ipotesi di reato di cui all'art. 518 quater C.P. in precedenza non era prevista, quella di cui all'art. 518 undecies C.P. rientra nel previgente art. 174 del "Codice Urbani ("Uscita o esportazioni illecite") e quindi dovranno riformulare il capo di imputazione facendo riferimento a tale articolo. L'art. 61 comma 1 e comma C.P. contempla invece delle aggravanti comuni del reato/i : il comma 1 aggrava la pena prevista per il reato/i base se la condotta dell'agente è caratterizzata da motivi "abietti o futili" mentre il comma seconda aggrava la pena prevista per il reato/i base se l'agente "ha commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro ovvero per conseguire o assicurare a sè o ad altri il prodotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità per un altro reato". Del tutto incomprensibile appare, sulla scorta della vicenda che hai raccontato, la contestazione del reato di cui all'art. 482 C.P. ("Falsità materiale commessa da privato") che non si capisce cosa c'entri. Non è che c'è qualche cos'altro che non hai esposto? Saluti. M.1 punto
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Non ti preoccupare, se continuano così l'oro arriverà a 150 euro e loro non avranno ancora emesso le monete.....1 punto
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Medaglia devozionale Lauretana, bronzo/ottone, del primo quarto del XVII sec.- D/ Madonna di Loreto tra due lampade votive sorrette in alto da un arco, anepigrafe. - R/ SS. Trinità.- Ciao Borgho1 punto
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Nel frattempo, per capire un po' meglio chi fosse l'uomo, ho avuto modo di trovare e leggere la bellissima memoria (e panegirico) che scrisse il Prof. D. Gio. Prosdocimo Zabeo proprio sul "Veneto artista Alvise Meneghetti, detto l'antiquario, perché d'ogni maniera d'anticaglie era conoscitore e mercante" e di come "Egli volle, che i suoi ingegnosi inganni traessero in errore anche l'età future". Sperando di fare cosa gradita, pubblico il frontespizio di un bel volume del nipote Bonaventura sulla rarità delle medaglie antiche, che ho recentemente acquisito e che, alla luce di questa nostra discussione, mi era sembrata un'affascinante ironia 🙂 Cari saluti, Marco1 punto
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Salve, vedo una passione sui testoni, dei papi della famiglia medici ha niente? Tornano ai Medici, metto un Ferdinando piastra 1604. Cardinale e poi Granduca della Toscana,moneta, che in spl se ne contano pochissimi pezzi, priva di difetti di conio non esiste, conio al diritto del Mola. So che gli incisori che lavoravano a Firenze furono chiamati a Roma x coniare alcune monete e anche li si riscontravano difetti di coniazione tipiche di questa emissione. Un saluto Fofo1 punto
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Non ho nessun interesse per le monete d'oro, questa che posto di seguito è l'unica che posseggo, ed è anche la più vecchia in assoluto della mia raccolta. Mi è stata identificata molto tempo fa semplicemente in: Regno di Sicilia (Palermo Spar 63) Ruggero II (1105-1154) - 1140 c.a. - 1 Tarì (comune) Pesa 1,32 grammi. (per le legende cufiche mi avvalgo della scheda presente su questo sito) Tari' (!croce! processionale)1 punto
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non ho capito se al rovescio ci sia l'Osvaldo di Cavandoli e se stia facendo il dito medio a chi....1 punto
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Per me non è necessario possedere o collezionare monete d'oro per discuterne, e in effetti è un peccato che se ne parli poco, l'argomento può ispirare molti spunti di studio e approfondimento assai interessanti, alcune monete auree hanno segnato epoche intere, si pensi al solido bizantino, al dinar islamico, al fiorino di Firenze o al ducato di Venezia, per limitarsi al solo medioevo, tutte monete che hanno avuto un ruolo enorme nella storia economica e dei commerci, sono inoltre monete che hanno una storia così ricca e complessa che ancora adesso è sempre possibile scoprirne e approfondirne aspetti e situazioni nuove... A tal proposito di seguito posterò non delle monete auree, ma dei libri sulle monete auree che trovo assai illuminanti nell'esplorazione di alcune di queste monete così' ricche di storia... Il primo volume è la raccolta di studi e saggi sul tarì d'oro presentati qualche anno fa nel relativo convegno tenuto al Centro di Cultura e Storia Amalfitana, contiene dei saggi di alcuni dei maggiori specialisti di numismatica medievale dell'Italia Meridionale su una delle monete auree che più di tutte hanno marcato la storia economica di quei territori, alcuni studi approfondiscono la storia e la diffusione in senso diacronico del tarì in Sicilia e Italia Meridionale, altri invece entrano nel dettaglio della sua circolazione e diffusione in zone specifiche... Il secondo volume è la recentissima pubblicazione di uno studio-repertorio, precedentemente disponibile solo in formato digitale, sulle emissioni dei primi fiorini di Firenze, dall'anno di prima coniazione, il 1252, fino alla metà del secolo seguente, si tratta di un repertorio estremamente accurato e il più aggiornato attualmente disponibile, con foto a colori, nitide e molto dettagliate, anche dei particolari inerenti legende, immagini e soprattutto i vari segni degli zecchieri, ogni ipotesi di datazione e di classificazione viene ricostruita e fondata su un'attenta analisi dei ripostigli al momento conosciuti e su accurate e minuziose analisi dello stile iconografico, si affronta anche l'argomento, molto complicato, delle imitazioni cosiddette non firmate, cioè delle monete uguali o molto simili ai fiorini di Firenze coniati in quel periodo ma provenienti da zecche diverse e non ravvisabili come tali da leggende o segni presenti sulle monete in questione... Il terzo volume è in realtà poco più di un opuscolo di una ventina di pagine, ma di estremo interesse in quanto inquadra la storia di una moneta famosissima, il ducato/zecchino di Venezia, all'interno di un contesto poco noto, cioè l'India e l'area dell'Oceano Indiano, si tratta della raccolta di ducati e zecchini conservati al Museo di Madras, nell'India meridionale, con dei saggi che approfondiscono la storia e la circolazione di questa moneta in territorio indiano e nelle aree limitrofe, un argomento decisamente suggestivo e su cui c'è ancora tanto da conoscere e scoprire...1 punto
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