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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/20/25 in Risposte

  1. Buon pomeriggio a tutti. @mactonio, condivido i miei due esemplari del 1852. Entrambi con taglio rigato. Altro esemplare.
    6 punti
  2. Il Regno Unito presenta diverse anomalie legali e di prassi che tenterò di sintetizzare al meglio. Come noto in tutto il paese circola la sterlina britannica emessa dalla Bank of England, ma anche altre banche hanno l'autorizzazione ad emettere banconote: In Scozia: - Bank of Scotland - Clydesdale Bank (oggi di proprietà australiana ) - Royal Bank of Scotland In Irlanda del nord: - Bank of Irleand (di proprietà irlandese ) - Northern Bank Limited (denominata pubblicamente Danske Bank, anche sulle banconote, oggi di proprietà danese ) - National Westminster Bank (denominata Ulster Bank in Irlanda del Nord ) Fino al 2020 c'era anche l'AIB Group (ex- First Trust Bank) che a giugno di quell'anno ha cessato le emissioni e avviato il ritiro delle sue banconote. Le norme sulla validità di questi biglietti, che comunque rappresentano versioni grafiche diverse della stessa valuta e vengono emessi dietro deposito di fondi equivalenti alla Banca d'Inghilterra, sono abbastanza strane. La regola generale è che nel Regno Unito solo le monete hanno corso legale ovunque, mentre le banconote della Bank of England hanno corso legale in Inghilterra e Galles ma non in Scozia nè in Irlanda del nord. Di conseguenza le banconote inglesi potrebbero essere teoricamente rifiutate nei pagamenti in Irlanda del nord e Scozia mentre le banconote scozzesi o nordirlandesi non sono a corso legale da nessuna parte, quindi chiunque può legittimamente rifiutarsi di accettarle ovunque si trovi, cosa che di solito avviene in Inghilterra anche per il fatto di essere poco note lì. Molti esercizi inglesi non le accettano perchè sarebbero poi costretti a cambiarle in Scozia o in Irlanda del Nord visto che la Banca d'Inghilterra e in genere le banche commerciali inglesi non lo fanno. In Scozia e Irlanda del nord ogni ATM eroga solo quelle della propria banca. In definitiva le varie banconote girano solo nella rispettiva zona di emissione, ad eccezione di quelle della Bank of England che circolano e sono accettate ovunque (ma una minima presenza di quelle scozzesi c'è anche oltreconfine). Una nota va fatta anche per il contante locale di Man, Jersey, Guernsey e Gibilterra: anche le loro banconote sono solo differenti versioni grafiche della sterlina inglese ma circolano esclusivamente nelle zone di emissione. Le monete non sono a corso legale altrove ma avendo moduli e materiali identici a quelle inglesi vengono spese anche in Gran Bretagna.
    4 punti
  3. https://www.veronafil.it/it/veronafil/prossime-manifestazioni/
    3 punti
  4. Buongiorno a tutti e Buona Pasqua. Oggi vi mostro l'ultima arrivata in collezione. Era arrivata tempo fa, ma non avevo ancora avuto modo di ritirarla. Eccola: Ancora auguri e Saluti... Ronak
    2 punti
  5. Buongiorno e auguri a tutti gli amici del forum volevo condividere questo documento con Voi semplicemente perchè a prima vista mi ha colpito la stampa dorata la bellissima frase in alto a destra, l'eleganza che ha questa cartolina in tutta la sua fattezza compreso il colore, Voi che ne pensate?
    2 punti
  6. Completo il post con il mio unico doppio quartarolo di Pietro Gradenigo, che mi era stato proposto come quartarolo. 21 mm di diametro per 2.4 gr di peso, spessore medio 1.17 mm
    2 punti
  7. CIAO vi posto le mie.
    2 punti
  8. salve,bologna quattrino?la butto li',leggo NONIA
    2 punti
  9. salve,infatti non è bronzo,è piombo,come sia normale nei sigilli o bullae.se dici bronzo ci perdiamo😊
    2 punti
  10. AUGURI A TUTTI GLI AMICI DEL FORUM DI UNA SANTA PASQUA DOMENICA 20 APRILE
    2 punti
  11. Un profilo di Carlo di Borbone in un 6 Tarì 1735 per Palermo (ex Nomisma 2019): “…il 2 gennaio 1735 assunse il titolo di Re senza numerazione specifica: in luglio fu incoronato a Palermo Re di Sicilia …” https://realcasadiborbone.it/monarchia/sua-maesta-carlo-di-borbone-restauratore-del-regno-di-napoli/
    2 punti
  12. Per continuare con i ritratti, FirenzeTestone Cosimo III 1676.
    2 punti
  13. Martedì 20 maggio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "Il soggetto monetale di Spes. Diffusione, iconografia, ideologia" tenuta dalla Prof.ssa Claudia Perassi. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nella prima settimana di maggio.
    1 punto
  14. Martedì 13 maggio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "La monetazione viscontea e il Giubileo Straordinario di Milano del 1391" tenuta da Alessandro Toffanin. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nella prima settimana di maggio.
    1 punto
  15. Salve. Così scrive Mario Traina nella scheda “Guida al collezionismo” dedicata ai nostri gettoni di fine 800 e ai famosi tokens: Al dritto il viso baffuto di Umberto I, volto a destra come sulle monete d’argento incise dallo Speranza. Sotto la data, 1893. Ma nella leggenda invece del nome e del titolo del sovrano si legge: “Amido borace Banfi marca Gallo”. Al rovescio lo stemma sabaudo è sostituito da un bel gallo coronato tra rami d’alloro e intorno: “L’amido del Gallo è reso insuperabile – Banfi”. È un gettone emesso dalla premiata ditta Banfi per propagandare le virtù del suo amido con un accostamento piuttosto irriverente, per quei tempi regali, con le monete di sua maestà. Amido Borace Banfi Marca Gallo Nella scheda del gettone Paolo Pitotto ne cita le varianti e ricorda che in occasione dell’Esposizione di Torino del 1989 organizzata per commemorare il cinquantesimo anniversario dello Statuto Albertino venne allestito lo chalet Banfi che esponeva tutti i prodotti della ditta. Il viso baffuto di Umberto I è stato utilizzato a scopo pubblicitario anche su altri gettoni che descriverò in questa discussione. apollonia
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  16. Buongiorno, vi allego le immagini delle 2 monete recentemente acquistate come FdC. Con l'occasione porgo a tutti un augurio di Buona Pasqua.
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  17. Veramente bello. Ora questa moneta ha 500 anni più dei 15 tornesi. E si può notare la bellezza di questa moneta.
    1 punto
  18. C rema sola, RE no, nido N e A CREMA SOLARE NON IDONEA Ciao. Stilicho
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  19. Ricordi dei tempi della pandemia....
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  20. Ciao, un grande grazie pasqualino! Saluti, Gianfranco
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  21. Ciao,bronzo provinciale di Hermocapelia in Lidia. https://www.acsearch.info/search.html?id=6004422
    1 punto
  22. Ciao da queste nuove immagini devo rivedere un pochino al ribasso il mio giudizio e dico BB+. Gemme della corona e capelli sono un po’ andati 💁
    1 punto
  23. Ciao,bronzo di Sestos in Tracia con testa di Demetrio ed Hermes in piedi verso sinistra. https://www.acsearch.info/search.html?id=1844696
    1 punto
  24. Eh ma infatti io uso sempre lo stesso metodo. Le uniche variabili sono la luce e la plastica... Il problema della luce si può risolvere usando una fonte artificiale, ma purtroppo per la plastica si può fare poco.
    1 punto
  25. Avrei azzardato ( perché quando chiusa non é mai facile sbilanciarsi) BB/qSPL.
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  26. 1 punto
  27. Un buon esemplare privo di difetti. Come è stata chiusa? Io azzardo un BB/SPL. Auguri di Buona Pasqua e buona Pasquetta 🙏🍾
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  28. L'imperatore è Probo. Per il resto c'è bisogno della foto del rovescio e dei dati ponderali, che significa peso e misure. Comunque si tratta di un antoniniano.
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  29. Tanti cari auguri di Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie. 🙂
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  30. Magari fosse così… per monete di un certo valore il costo dello slab sale di conseguenza. È stato uno dei fattori per cui non ho proceduto a chiuderle in queste scatolette quando ho esitato la mia collezione. All’atto della vendita, sono problemi che ci si pone, perché il costo grava ulteriormente sul realizzo (specie se si sono investite cifre importanti e si ha necessità di rientrare) senza contare (questa era l’incognita per me più importante) l’oggettiva impreparazione dei graders del valutare monete delle zecche italiane coniate a martello. Torno a ripetermi: se il denaro investito nelle monete non è un problema (e qui preciso che parlo di cifre importanti, da minimo 5000€ / moneta a salire per capirci, non di “soli” 1000€) aprire o no uno slab diventa una questione di un certo peso. Vuoi o non vuoi, a meno che non si abbiano risorse infinite, son problemi che un collezionista deve considerare prima o poi.
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  31. Il mio parere in proposito l'ho espresso varie volte. Fino a qualche tempo fa sul nostro forum gli slab erano demonizzati e a sostenere un pensiero "diverso" pareva ci fossi solo io e pochissimi altri. Il tempo mi ha dato ragione; non poteva essere il contrario. Ora l'eccesso pare riguardare la sponda opposta. Ci si chiede se convenga liberarle. Lo slab risulta utilissimo nel momento in cui la moneta deve cambiare padrone ed il perché ormai è chiaro a tutti. Se la stessa non deve cambiare casa per lungo tempo ed è conservata in maniera congrua, la plastica è inutile. In fondo chiudere le monete ha un costo fra i 50 e 100 euro e lo si può rifare al momento giusto. Questi 50/100 euro peseranno sull' "investitore"? Probabilmente si. Peseranno sul "traffichino"? Sicuramente si. Al collezionista interesserà poco questo calcolo e toglierà lo slab nel caso abbia un bel monetiere. Nel caso tenga tutto in cassetta... beh, ognuno ha i suoi stratagemmi. Buona Pasqua a tutto il forum.
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  32. Buongiorno, penso anch'io che si tratti di Adriano. Grazie a tutti! Buna Pasqua, Gianfranco
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  33. Buona Pasqua 🙂
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  34. @Ale75 Grazie e buona Pasqua Regards from The Netherlands, Ajax
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  35. https://www.archaeoreporter.com/it/2025/04/09/il-pantheon-con-il-lego-la-sfida-di-un-architetto-italiano-mancano-1-000-voti/ Il Pantheon con il Lego, la sfida di un architetto italiano: mancano 1.000 voti Un modello in Lego del Pantheon di Roma, creato con 4983 pezzi e popolato da sette minifigure ispirate alle divinità olimpiche, è oggi in lizza per diventare un set ufficiale Lego. L’ideatore è un architetto-scenografo italiano Giorgio D’Albano, appassionato di architettura antica e restauro, che ha proposto il progetto sulla piattaforma ufficiale Lego Ideas: una vetrina globale in cui i fan possono presentare i propri modelli. Se il progetto raggiungerà 10.000 voti – ed è già vicino a quota 8900 – potrebbe entrare nella selezione per essere prodotto e distribuito in tutto il mondo (in basso trovate il link). Ricostruire l’antichità, mattoncino dopo mattoncino Il set , che ha visto anche la collaborazione dell’archeologa Maria Cristina Carile dell’Università di Bologna, è una ricostruzione fedele del Pantheon così com’era nel 124 d.C., periodo della sua completa realizzazione in età adrianea. La sezione longitudinale scelta dal progettista non solo mostra l’esterno, ma consente per la prima volta in un set Lego di apprezzare l’interno del monumento, svelando la complessità architettonica e decorativa dell’edificio più imitato della storia dell’architettura occidentale. Per realizzare la cupola – ancora oggi la più grande in calcestruzzo non armato esistente – sono stati utilizzati elementi Technic, capaci di restituire la complessa struttura a doppia calotta. Il modello è progettato in scala compatibile con le minifigure, rendendolo perfetto sia per il gioco che per l’esposizione in un diorama storico o contemporaneo. Il progetto del Pantheon in Lego Studio, proporzioni e ingegneria Il processo di progettazione ha richiesto mesi di lavoro e decine di versioni sperimentali, soprattutto per definire correttamente la curva delle pareti semicircolari. Il modello è stato costruito digitalmente su stud.io, con un’attenzione particolare alla stabilità strutturale: piastre Technic, rinforzi ortogonali, bricks e tiles curvi e una complessa tecnica SNOT sono stati utilizzati per garantire solidità e coerenza estetica. L’ideatore si è ispirato a fonti storiche e trattati classici, come i Quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio (1570), in cui il Pantheon è raffigurato ancora nel suo stato romano originale, prima delle trasformazioni successive. Dei olimpici e minifigure A completare il progetto, una serie esclusiva di minifigure ispirate alle divinità greco-romane, basata sul gruppo dei Dii Consentes. Ognuna è pensata come statua dipinta, in linea con le più recenti scoperte sulla policromia dell’arte antica. Le figure incluse sono: Augusto, Giove, Venere, Nettuno, Diana, Minerva e Marte. Un modo per integrare la componente religiosa e culturale del Pantheon all’interno dell’esperienza ludica. Un’idea, due metà Il set riproduce la metà del Pantheon. Ma è stato progettato in modo tale che, acquistandone due copie e seguendo un manuale apposito, si possa ricostruire l’intero edificio in scala, ottenendo un modello completo, dettagliato e di grande impatto scenografico. Non osiamo però pensare al costo, sulla scia degli analoghi capolavori per ultra-appassionalti Votare è facile Per sostenere il progetto, basta registrarsi gratuitamente su Lego Ideas con una email e cliccare sul pulsante “support”. Ecco il link ufficiale: 🔗 https://ideas.lego.com/s/p:cbc2febf6048488c96f1928486af32a5 • DESCRIPTION: This set is a faithful architectural recreation of one of the most iconic and imitated structures of Antiquity, as it appeared in 124 AD By incorporating LEGO Technic elements to build the Pantheon’s dome, the set can capture the engineering marvel of the original, which is sure to appeal to both LEGO enthusiasts and architecture aficionados The longitudinal section adds a unique dimension to the set, offering a rare glimpse into the Pantheon’s interior design. This feature allows admirers to appreciate the building’s inner beauty and architectural intricacies, something typically inaccessible in standard architectural models, making it a distinctive and innovative addition to the LEGO Architecture sets The challenging build process further enhances the model's value, providing an enjoyable and rewarding experience for both experienced builders and those looking to improve their skills Additionally, the Pantheon’s global cultural significance and architectural grandeur, make this set likely to resonate with a wide audience that appreciates architecture and engineering. It has the potential to become both a sought-after collector's item and a valuable educational tool for those interested in historic architecture For this particular rendition of the Pantheon in Rome, I undertook extensive research through manuals and reprints of historical treatises. In particular the famous treatise of 1570 by Andrea Palladio, "the four books of architecture" in which it is possible to see a restitution of the Pantheon still in its authentic Roman state, and which inspired me for this reconstruction As an architect, restorer, and history enthusiast, my goal was to "faithfully" recreate how this structure might have appeared in Roman times, when it served as a temple dedicated to the twelve Olympian deities • BUILDING PROCESS, TECHNIQUES AND ANECDOTES: This project was a real challenge for me, especially when it came to selecting the right scale. If I had chosen a scale that was too small, it would have looked "strange," as I wanted the model to be playable in minifigure scale. On the other hand, a scale that was too large could have resulted in an overly ambitious project, likely exceeding 5000 parts. To overcome these points, I started by constructing the building's layout directly on stud.io. I made several attempts, trying 11 different versions of the semicircle sides, before adding the pronaos. Achieving the right proportions was crucial, and more importantly, I needed at least three anchor points for the walls at the base. This took about twenty attempts to get right. In fact, the main obstacle was defining the semicircle segments that would provide a “smooth,” non-geometric curve while ensuring the walls had strong, orthogonal connections to the base. Once the plan shape was established, I focused on creating a solid base. Technic baseplates 16x16 reinforced with pins, plates below, and tiles above, and also some sections of the walls, in order to ensure the correct stability. Given the susceptibility of the semicircular internal and external walls to lose structural integrity, I devised a system of orthogonal reinforcements. These reinforcements, using bricks and tiles, securely attached the “curved” elements to the base. For the double curvature of the internal and external walls, I used hinge plates and hinge bricks extensively. This technique allowed each part of the structure to be carefully connected, ensuring flexibility while maintaining stability. The dome, featuring both internal and external double vaults, is interconnected with pins and firmly attached to the walls using Technic bricks with axles, employing a SNOT technique. The dome is further anchored to the base with numerous hinge plates and additional reinforcements, as mentioned earlier. Furthermore, the dome, together with other technical solutions, keeps the curvature of the walls stable. The result is a compact, sturdy construction that balances structural integrity with a high level of detail, all while maintaining a size suitable for minifigure-scale play and display • THIS SET BOASTS 07 STRENGTHS: 01 This set offers a truly immersive building experience. Not only is the dome enjoyable to construct, but the rest of the structure is also highly engaging, resulting in a very rewarding final product 02 The ratio chosen for this set's reconstruction allowed me to adapt it to a scale that is approximately correct for minifigures. This makes the set suitable for play or display in any LEGO city diorama, not just historical ones 03 The set, made up of nearly half Technic elements, could serve as the foundation for a series of special "Technic Architecture" sets aimed at adult builders. However, this is just an idea 04 The elongated and narrow shape of the model provides excellent display value, making it perfect for a showcase or shelf. The colors chosen also give it strong visual impact 05 The Pantheon is a UNESCO World Heritage site, belonging to all of humanity, so no intellectual property rights or licensing are required 06 Thanks to recent scientific and archaeological discoveries, we now know that ancient statues were polychrome, not white. This insight inspired me to create an exclusive collection of intricately detailed minifigures representing six deities from Greco-Roman mythology, adding unique value to this set 07 For those interested, since half of the Pantheon has been reproduced, purchasing another identical set (with some customizations in certain steps, perhaps with a specially made instruction manual) will allow you to complete the model, creating an impressive full-scale replica of the building • THE MINIFIGURES STATUES AND CHARACTERS: For this project, I followed the Dii Consentes, also known as The Harmonious Gods, an ancient list of twelve major deities. I selected three gods, three goddesses, and an emperor, all of whom are depicted as painted statues 01 Augustus Emperor in the large niches at the side of the central entrance portal, historians report that there were two large statues of Agrippa and Augustus 02 Jupiter-Zeus It was placed in the center in front of the main entrance in the main niche 03 Venus-Aphrodite The Pantheon was dedicated to Venus and Mars as the main deities of the temple 04 Neptune-Poseidon God of the seas, definitely one of my favorite Greco-Roman deities 05 Diana-Artemis Goddess of wild nature and animals as well as hunting 06 Minerva-Athena With Jupiter and Juno she was part of the Capitoline triad and protector goddess of Rome 07 Mars-Ares As previously mentioned, together with Venus, Mars was one of the two main deities to which the Pantheon was originally dedicated • HERE SOME NUMBERS: 4983 interlocking pieces 07 minifigures Dimensions: length: studs: 92 cm: 74 inches: 29 width: studs: 38 cm: 30 inches: 12 height: studs: 47 cm: 37 inches: 15 • CURIOSITIES AND FACTS ABOUT THE MONUMENT: The Pantheon is considered by historians, architects, and engineers to be one of the most influential and widely imitated architectural masterpieces of Antiquity. Its legacy can be seen in iconic structures such as the Hagia Sophia in Istanbul, the U.S. Capitol in Washington, D.C., St. Paul’s Cathedral in London, and the Pantheon in Paris Despite some minor alterations over the centuries, the Pantheon is considered one of the most intact and best-preserved ancient buildings from Antiquity With a diameter of 43.4 meters, the dome of the Pantheon remains the largest unreinforced concrete dome in the world • A SPECIAL THANK YOU: Thank you for reading this far. I extend my heartfelt appreciation for your diligence. If you found the project appealing, I hope you will consider supporting it! Giorgio
    1 punto
  36. Ciao a tutti! Concordo in pieno con quanto esposto da Giovanni. Però è pur vero che lo slab ha un ritorno economico non indifferente, e lo si vede anche dai realizzi. Io non acquisterei una moneta chiusa in slab, ma se dovesse capitare, visto l’indiscusso credito di cui godono a livello mondiale, non lo aprirei proprio per “tutelare” il più possibile il capitale investito. Certo, questo approccio è più da investitore che Vero Collezionista, ma con certe cifre in gioco, credo che molto dipenda anche da come si percepiscono i soldi investiti e dalle proprie possibilità. Qui entriamo in un campo personalisssimo, dove il giusto o sbagliato si riduce a considerazioni molto personali di come si pensa di tutelare il capitale investito (poi… se si hanno risorse infinite tutti questi problemi non me li farei: darei giù di mazzetta e via ) un saluto a tutti! fab
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  37. Ciao,bronzo di Caracalla per Carrhae in Mesopotamia. https://www.acsearch.info/search.html?id=360897
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  38. Il foglietto commemora l' emissione dei francobolli Mon Dragon del 1871.. esattamente come sotto...
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  39. Vedi @arnold, ... io sono dell' idea che l'uso del metal detector dovrebbe essere accettate regolamentato come in altri Paesi, tipo Inghilterra; potrebbero così venire a conoscenza monete e manufatti importanti che altrimenti resterebbero sottoterra oppure, se trovati da "appassionati" , dimenticati in un cassetto o entrati in un circuito clandestino. Casi come il tuo mi fa dubitare che in Italia si potrebbe arrivare ad un sistema ottimale e legale di ricerca. Troppi stupidi si dotano di metal detector e vanno alla ricerca. Dev'essere bello ... Nella natura, all' aria aperta, cercare e trovare qualcosa di "nascosto", di antico ... Ma se uno trova qualcosa di interessante, di importante, ... per la cultura intendo, per la conoscenza storica e numismatica, ... che fa? Segnala? Fa intervenire chi di competenza? O si porta a casa ciò che ha trovato? Magari senza avere il minimo di conoscenza di cosa sia o possa essere l' oggetto metallico che ha trovato. Magari lo lima ... pensando possa essere un meteorite ( stupidamente, permettimi di dirtelo, visto l'aspetto dell'oggetto) ... e poi magari pensa possa essere un aes rude ( "o cacchio ormai l'ho limato" spero pensi e ti rammarichi di averlo fatto) ... Cosa sono quegli oggetti? Aes rude? Aes signatum? Pezzi di una fucina dell' età del rame? Possono indicare un insediamento preistorico non ancora conosciuto? Una persona cosciente ed intelligente avrebbe segnalato il ritrovamento? Forse si forse no; sarebbe giusto e bello se fosse si. Se li trova un'altro tipo di persona, cercatore di tesori, che fa? Se li porta a casa come fossero suoi. E magari li lima ...
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  40. Buonasera, Bullae Saluti e buona Pasqua , Ajax
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  41. Cari amici Carlo Emanuele IV di Savoia, detto l'Esiliato (Torino, 24 maggio 1751 – Roma, 6 ottobre 1819), fu re di Sardegna, duca di Savoia e sovrano dello Stato sabaudo dal 1796 al 1802. Nacque a Torino il 24 maggio 1751. Era il figlio maggiore del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III e dell'infanta di Spagna Maria Antonietta, figlia di Filippo V di Spagna. Tra le sue sorelle vi furono Maria Giuseppina, moglie di Luigi XVIII di Francia (all'epoca conte di Provenza); Maria Teresa, moglie di Carlo X di Francia (all'epoca conte d'Artois); Carolina, moglie di Antonio I di Sassonia (all'epoca principe ereditario). Malaticcio, epilettico, psicologicamente fragile, Carlo Emanuele fu profondamente provato dagli effetti della rivoluzione francese: nel 1793 fu condannato a morte il cognato Luigi XVI, nel 1793 subì la stessa sorte la cognata Maria Antonietta, l'anno seguente toccò all'altra cognata, Madame Elisabeth, e le truppe della repubblica francese fecero irruzione nei domini del padre. Devotissimo, come Amedeo IX, Carlo Emanuele trovò sollievo nella sua fede: nel 1794 divenne membro del terz'ordine di San Domenico, prendendo il nome di Carlo Emanuele di San Giacinto. Sfuggì anche a due congiure finché, sfinito, nel 1802 abdicò a favore del fratello Vittorio Emanuele I entrando poi quale novizio nei Gesuiti. Mori nel 1819 a 68 anni. La sua monetazione non è particolarmente vasta ma è sempre stata molto ricercata perché non è mai stata comune sul mercato numismatico, se si eccettuano i 2,6 soldi in mistura e i 2 denari in rame. Particolarmente negli ultimi anni le sue doppie e mezze doppie d'oro, se in ottimo stato di conservazione, raggiungono quotazioni di tutto rispetto. Il massimale in argento è rappresentato dal mezzo scudo, con due millesimi di grande rarità (1797 e 1800) e due assai più reperibili (1798 e 1799). I pezzi datati 1799 e 1800 sono stati coniati dalla Repubblica Cisalpina nell'ultima parte del 1800. L'esemplare che qui vi presento, da molto tempo in collezione, è di buona qualità; presenta i consueti graffietti di conio al D (neanche tanti) e minimi colpetti al bordo al R. Si tratta di monete di conio basso per cui l'usura è facilmente riscontrabile; da qui le quotazioni non indifferenti per gli esemplari sopra lo SPL.
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  42. Scherzi? Avanti Savoia! Vi posto il mio scudo da 6 lire di quel duca d’Aosta che si trovò a essere principe e quindi re, dopo che il fratello primogenito morì di vaiolo. Savoia (Torino) Carlo Emanuele III (secondo periodo, monetazione post riforma del 1755) Scudo “nuovo” da 6 lire 1755 Ag 906‰ - diam. 44mm; p. 35.07g (range 34,6 - 35,22) CNI 115, SIM. 33/1, MIR 946a
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  43. C'è tempo... Ancora più breve fu la produzione delle half eagles, che iniziata sempre nel 1834, terminò nel 1838. E per entrambi i valori i quantitativi andarono sempre più calando dopo i primi tre anni. Le monete d'oro di Kneass si possono considerare una tipologia di transizione tra le prime e quella che, a partire dal 1839/40, percorrerà tutto il secolo fino a sbarcare nel successivo. (foto da Heritage Auctions) Se guardate bene, al dritto della moneta, tra il collo di Lady Liberty e la data 1838, compare la lettera D. Non è il, ben più famoso, marchio di Denver, ma quello della Zecca di Dahlonega, in Georgia, entrata in funzione proprio quell'anno insieme a quella di Charlotte, nel North Carolina. Nei due stati era stata scoperta una certa quantità d'oro, non tanta quanto quella che sarà in California, ma abbastanza. Oro che, per essere trasformato in monete, doveva essere portato nella lontana Philadelphia, operazione lunga, costosa, e piena di rischi. Così, dopo che per un po' furono alcuni intraprendenti privati a sopperire, aprendo piccole zecche artigianali, crebbe sempre di più da parte della popolazione dei due stati la richiesta per una Zecca ufficiale nelle vicinanze. E alla fine il governo federale li accontentò, aprendone addiritttura due Due Zecche dalla vita relativamente breve, e oggi quasi dimenticate, ma con una significativa particolarità: vi si coniarono ESCLUSIVAMENTE monete d'oro. La loro storia, sarà raccontata in finale di discussione... c'è tempo petronius
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  44. Le monete d'oro disegnate da Kneass, non si discostano molto da quelle precedenti di John Reich. Al dritto c'è ancora la testa di Lady Liberty volta a sinistra, che ha perso il cappello e ha ora i capelli fermati da un nastro con la scritta LIBERTY. Nel giro ci sono sempre le 13 stelle, e in basso la data. La cosa che più salta all'occhio è il dimagrimento di Lady Liberty , si ritiene infatti che Reich avesse usato come modella per le monete la sua amante, un po' sovrappeso Questa tipologia è conosciuta come Classic Head, per il chiaro riferimento all'antichità classica e, anche, alle sculture del Canova. Il rovescio delle monete di Kneass replica, con leggere modifiche, quello di Reich, l'aquila araldica ad ali spiegate con lo scudo sul petto, frecce e ramo d'ulivo tra gli artigli. La modifica più vistosa è l'eliminazione del motto E PLURIBUS UNUM, probabilmente per mancanza di spazio. Nel giro rimane la scritta UNITED STATES OF AMERICA, e in basso il valore. (foto da Heritage Auctions) La vita di questa tipologia di quarter e half eagles, fu assai breve: iniziata per entrambe nel 1834 terminò, per le quarter eagles, nel 1839, l'anno di emissione della moneta mostrata sopra. petronius
    1 punto
  45. Gentilissimi tutti. Rileggendo credo che alla base delle incomprensioni ci sia la mancanza della comunicazione non verbale da cui passa, perdonate il bisticcio, oltre l'80% della comunicazione stessa. Non mi pare ci sia stato nulla di particolarmente grave. Ma cerchiamo di tenere pacati i toni che davvero non è il caso. Siamo di fronte alla bellezza ed alla meraviglia e non è il caso di inalberarsi ed alzare i toni su questo. Il litigio, almeno su questo, penso non sia la via. Mai. La mia mente vaga alle immagini delle guerre e dei massacri quotidiani che si svolgono a poche centinaia di Km da noi. Amici: qui stiamo condividendo bellezza e passione.
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  46. Cari amici come i collezionisti di monete sabaude (e non solo) sanno gli scudi da cinque lire emessi dal 1850 al 1861 da Vittorio Emanuele II in qualità di Re di Sardegna sono una tipologia monetale di grandi dimensioni e di stupenda bellezza. Ai tempi tuttavia hanno quasi tutte circolato, e molto, e tale circostanza rende assai difficile il reperimento di esemplari in elevato stato di conservazione. Condivido perciò volentieri qui un esemplare in collezione da circa tre anni che presenta (la foto è di una decina di giorni fa) una patinatura che ha acquisito progressivamente (e inaspettatamente) rispetto alle condizioni in cui fu acquistata nel 2022, epoca in cui la mostrai sul Forum. Al momento dell'entrata in collezione infatti presentava una colorazione decisamente più attenuata e assolutamente priva di riflessi. Il soggiorno sul velluto ne ha - diciamo così - ravvivato la patinatura, che ora, unita alla conservazione, ne fa a mio avviso uno dei migliori esemplari apparsi di questo millesimo, che è uno dei più comuni, ma che come detto inizialmente, diventa raro nelle alte e altissime gradazioni di qualità, soprattutto se con patina omogenea e senza segni di lucidatura o lavaggio come in questo caso.
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  47. Hai anche diametro e peso? Mi sembra autentica, ma in bassa conservazione. Passo ai più esperti.
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  48. Leggi questo articolo
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