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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/21/25 in Risposte

  1. Pgennig. Augsburg. Johann II. 1486 -1505. Testa mitrata del vescovo. Sull'altro lato MB in nesso
    5 punti
  2. Oggi alle 7:35 se n'è andato, sottovoce come suo costume, durante i giorni di Pasqua, nell'Anno Santo. Non si dice ancora nulla al riguardo ma immagino sia mancato durante la notte, come Giovanni Paolo I (ma senza dietrologie). Grande Papa, grande uomo. Successe anche durante l'Anno Santo del 1700: due Papi in quel particolare periodo (papa Pignatelli [Innocenzo XII], morto in settembre, papa Albani [Clemente XI] eletto in novembre). Dato che questo è un forum di Numismatica ricorderò le monetazioni per l'Anno Santo di entrambi e quella di Sede Vacante (cardinale Spinola). Tuttavia il sentimento intimo odierno è quello di una grande tristezza ...
    4 punti
  3. La tipologia di questa moneta “anonima” per la città di Venezia e tutto il dominio ha già formato oggetto di ampie e numerose discussioni all’interno del Forum. Si tratta di una moneta “comune”, già considerata tale dal Papadopoli. Entrò in scena con una Legge del 1571, precisamente del 5 gennaio 1571. Leggiamo dalla Treccani (1934) a firma dello storico e noto numismatico italiano, Giuseppe Castellani (morto nel 1938) -che ebbe l’onore, alla morte del Conte Papadopoli, di compilare il catalogo della Collezione Papadopoli donata al Museo Correr, e pubblicato nel 1925 col titolo di “Catalogo della raccolta Papadopoli Aldobrandini"- che il “5 gennaio 1571 la repubblica di Venezia, per affrettare la coniazione delle specie minute di cui c'era urgente bisogno, autorizzò l'emissione di una moneta d'argento da 10 gazzette o 20 soldi al titolo inferiore di 478/1000 e del peso di gr. 8,28. La nuova lira di peso e diametro maggiore di quelle allora correnti venne subito qualificata con l'accrescitivo lirone. Essa è anonima e porta da un lato il leone in soldo e dall'altro la Giustizia seduta; se ne fecero con la indicazione del valore X e anche 20.” La moneta è in argento ma con un titolo molto basso; praticamente, su mille parti di metallo, 478 sono in argento e 522 di una lega che verosimilmente potrebbe essere di rame (o maggiormente costituita da rame). Il Papadopoli indica: argento, titolo 0.478 (peggio 602), peso grammi 8.28 (grani veneti 160). La descrizione della moneta è conosciuta a tutti. Il Papadopoli descrive 12 esemplari di cui 11 rappresentano delle “varietà” rispetto al tipo n. 263 di riferimento. Il tipo che posto -esemplare del tutto semplice- può essere ricondotto alla fattispecie di cui al tipo-varietà 269 del Papadopoli. Peso e diametro, come riportato dalla Casa d’aste di provenienza, sono: 7,10 grammi (il che farebbe pensare -forse- ad un’operazione di tosatura) e 33 mm. In questo esemplare, come per la variante 266 del Papadopoli stesso, la corona della Giustizia “esce un poco dal circolo” di perline. Circolo di perline che non si arresta esattamente alla linea d’esergo del R/ (come indica il Papadopoli) ma prima, all’altezza delle zampe dei due leoni. Oltre alla bella chioma a boccoli della Giustizia che, spesso, è consunta, notiamo le due “stelle” costituite da sei raggi alla destra e sinistra del numerale X. Papadopoli tiene a precisare, al riguardo, che qualche volta “le stelle di 6 raggi mancano di una punta”. Ma come andrebbe letta la legenda del R/? IVSTITIAM DILIGITE (come parrebbe indicare il Papadopoli) o DILIGITE IVSTITIAM (come parrebbe indicare anche se noi seguissimo la lettura della legenda del D/, quindi in senso orario partendo dall’alto)? In proposito, si ritiene che la legenda del R/ faccia riferimento alla locuzione latina “Diligite iustitiam qui iudicatis terram”, che tradotta letteralmente, significherebbe “amate la giustizia, voi che siete giudici in terra”. Parole con cui inizia il libro della Sapienza, attribuito a Salomone, e che rappresenterebbe un monito divino e universale ai governanti dei popoli. Come sopra detto, la moneta godeva della veste legale in funzione della legge 5/1/1571. Siamo in un momento particolare per la Serenissima. I primi anni del dogato di Alvise Mocenigo (1570-1577) si caratterizzavano ancora per la necessità di cercare i denari per sorreggere le guerre. Tali necessità indussero i Reggitori della Repubblica a cercare tali risorse finanziarie nel “posto” più facile, ovvero tra i cittadini. Furono autorizzate, pertanto, operazioni di prestito dai cittadini a condizioni onerose, autorizzando quindi i Provveditori ad acquistare, ad esempio, sino a 10.000 marche d’argento con le quali stampare “gazzette” e “soldini” di stampo nuovo. E’ in questo contesto che i Provveditori, con la legge di cui sopra, furono autorizzati a coniare con gli argenti che si trovavano in Zecca monete da dieci gazzette della stessa lega delle gazzette e con la cifra X, per quella somma che “crederanno conveniente, e ciò per poter stampare maggiore quantità di metallo di quanto si faceva” (cfr. Papadopoli). A tal riguardo, di seguito, il Documento CCLV conservato presso l’Archivio di Stato e datato MDLXX V januarij. Molti lo sanno, ma è sempre utile ricordare il More Veneto proprio leggendo il Documento proposto. Il termine more veneto (abbreviato in m.v.) indica la presentazione di una data secondo il calendario vigente nell'antica Repubblica di Venezia Per evitare fraintendimenti le date dei documenti venivano affiancate dalla dicitura latina more veneto, ossia "secondo l'uso veneto": in tal modo, ad esempio, la data 5 gennaio 1570 (MDLXX) more veneto corrispondeva alla data generale 5 gennaio 1571. Vi è da sottolineare, però, che l’uso della datazione more veneto era ristretta ai documenti pubblici delle autorità veneziane con sede nella Dominante e nel Dominio, e delle autorità locali site nel Dogado, mentre i documenti ecclesiastici, quelli delle autorità suddite come ad esempio le città e i comuni di Terraferma, e i documenti privati anche redatti a Venezia seguivano lo stile comune con inizio dell'anno il 1º gennaio o lo stile "a nativitate" con inizio dell'anno il 25 dicembre. Le ultime datazioni more veneto si riferiscono al gennaio e febbraio 1796 m.v., 1797 secondo lo stile comune; il calendario alla veneta fu abbandonato con la caduta della Repubblica. A parte questa digressione, merita di essere ulteriormente evidenziato l’uso del termine Lirone e Lirazza. A tal riguardo, ci aiuta Angelo Zon, grande storico veneziano e numismatico, e ripreso dal Papadopoli. Pare, quindi, che il “pezzo” fu detto lirone “ed infatti così esso si trova indicato in molti documenti”. Nel contempo, il pezzo è chiamato anche lirazza, soprattutto “in quelli meno antichi”. Da ultimo, possiamo concludere che tutte queste monete con bassa lega, come altri similari, rimasero in circolazione fino al 1722 quando furono sostituite da altri pezzi con un titolo di argento ancora inferiore. Ma tutte queste monete presentavano in sé un comune denominatore, ossia che “venivano coniate ogni qual volta difficoltà monetarie facevano sentire il bisogno di moneta spicciola che non uscisse dallo Stato” (cfr. Papadopoli). Fenomeno che, inevitabilmente, come è stato ben sottolineato, faceva conseguire un rialzo nel prezzo delle migliori monete d’oro e d’argento. Domenico
    3 punti
  4. salve a tutti, ho pensato di disegnare questa per ora. https://www.friziodesign.it/coins24.html
    2 punti
  5. Un ricordo filatelico di un grande Papa che oggi ci ha lasciato. L'emissione italiana per l'elezione. L'emissione vaticana E l'emissione argentina E alcune altre emissioni vaticane che si sono susseguite negli anni
    2 punti
  6. @Oppianograzie mille, ho già letto quel lavoro, ma purtroppo parla del tenore di argento senza specificare però quali altri metalli erano usati, ero curioso su questo lato. Ciao Luciano, grazie!!! Io sono un gallurese che vive a metà strada tra le due regioni, sto con una veneziana di terraferma e vengo in Veneto il fine settimana per stare con lei, ma ho casa e lavoro giù (sto cercando di convincerla a vivere in Sardegna ma l'è dura). 2 aerei a settimana. (Il lavoro lo avrei anche in Veneto dove ho vissuto stabilmente fino a dicembre, ma il richiamo di casa è forte).
    2 punti
  7. Avete per caso fotografie delle copertine del Bobba 1965, 1969 e 1980? https://www.librarything.com/nseries/391813/Manuale-del-collezionista-di-monete-italiane-Bobba-Montenegro
    2 punti
  8. Ciao, bronzo provinciale pseudo-autonomo di Nacrasa in Lidia. https://www.acsearch.info/search.html?id=3788012
    2 punti
  9. Quale statua? la statua vasofona del plasticatore bizantino Aris Marakis che parteciperà in qualità di restaurattore (sic) alla presentazione? Quella dell'invasore(x)? Ma dai mai supercazzula fu più grande....
    2 punti
  10. Buongiorno e Buon Lunedì in Albis, approfitto della discussione specifica per il due tornesi del 1852, posto il mio esemplare. Saluti Alberto
    2 punti
  11. Penso abbia ragione @Antonino1951. Mi sembra evidente che si tratta del segno lasciato da un energico colpo accidentale... tipo vanga, zappa, aratro o blocco lapideo... Mario
    2 punti
  12. Ciao, da quanto si può vedere dalle foto il difetto sul bordo c'è ed è evidente. Secondo me potrebbe essere dovuto alla rimozione di un eccesso di metallo in quel punto. I tondelli, prima di essere coniati, venivano prodotti colando il metallo fuso in appositi stampi, a volte con canaletti comuninicanti tra l'uno e l'altro che venivano eliminati successivamente e generalmente non lasciavano segni molto evidenti. In alcuni casi tale operazione era eseguita più grossolanamente e potrebbe essere il caso della tua moneta. L'aspetto generale mi fa propendere per una sua coniazione percui il mio parere è che dovrebbe essere autentica 🙂. Resto anche io in attesa di ulteriori interventi in proposito. ANTONIO
    2 punti
  13. Completo il post con il mio unico doppio quartarolo di Pietro Gradenigo, che mi era stato proposto come quartarolo. 21 mm di diametro per 2.4 gr di peso, spessore medio 1.17 mm
    2 punti
  14. AMICI, buona Pasqua fatta e buona pasquetta! Oggi per Voi un altro Antoniniano di EMILIANO estremamente raro (DIANE VICTRICI); oltre questo antoniniano della mia collezione è conosciuto un altro esemplare in collezione privata (vedi foto) ed un terzo esemplare ritrovato nel tesoro d'EAUZE conservato nel museo della stessa cittadina francese. L'antoniniano ha un diametro di circa 20,38 ed un peso di circa 3,00 grammi. Questo antoniniano, non classificato nel RIC e nel Cohen, è pubblicato a pagina 50 di una recente pubblicazione di cui allego foto. Lo stile incisorio è classificato 100. Al di là della estrema rarità del pezzo, a me piace tantissimo e spero piaccia anche a Voi. Ancora buona pasquetta.........non mangiate troppo perchè appesantirsi non fa mai bene!!!! 😉 Un abbraccione a Tutti. Mario
    1 punto
  15. Martedì 20 maggio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "Il soggetto monetale di Spes. Diffusione, iconografia, ideologia" tenuta dalla Prof.ssa Claudia Perassi. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nella prima settimana di maggio.
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  16. Cari Forumisti una delle due nuove acquisizioni in collezione, provenienti dall’asta 72 di Nomisma dei giorni scorsi, quella meno importante, e’ il lotto 738. Si tratta del miglior esemplare mai apparso di un millesimo rarissimo di mezzo scudo di Vittorio Amedeo III, il 1791 (R3). Sono monete obiettivamente tutto sommato di nicchia, quasi da amatori, anche se abbastanza ricercate da chi raccoglie gli argenti dei Savoia antichi. Fatto sta che è rimasto inopinatamente al palo per mancanza di acquirenti (post-asta sono venuto a conoscenza che aveva ricevuto una offerta ben superiore alla base da un importante collezionista statunitense, poi ritirata dopo il 2 aprile per le note ragioni trumpiane), per cui non potevo lasciarmelo sfuggire visto che li raccolgo per data e ne posseggo già altre 4 (1773, 1788, 1792 e 1793), tutte in condizioni tra qFDC e FDC (le altre conservazioni non le considero, a meno che non si tratti della sola data R4, il 1785, dove per forza scendo allo SPL, e che sto trattando privatamente). Le immagini qui proposte sono quelle della Casa d’Aste perché, come scrivevo in altra circostanza, non libero più le monete inscatolate dagli slab per cui non riuscirei assolutamente e in nessuna circostanza a fare di meglio. Questo esemplare vanta una classificazione di MS61 (SPL-FDC/qFDC) e in tanti anni di pazienti ricerche non ho mai reperito un esemplare migliore di questo difficilissimo millesimo. Buona settimana a tutti
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  17. R a Modica R rubo' RAMO DI CARRUBO Buona notte. Stilicho
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  18. Puoi ritenerti una persona molto fortunata. Io ho visto 6 papi questo per me è stato il miglior papa,quello più vicino ai poveri e agli indifesi. Spero vivamente che la chiesa segua questa linea ,e non a quella delle banche.
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  19. Fari nell' oscurità Farine L LO scuri TA
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  20. Buonasera, Thanks for your excellent help ! Regards , Ajax
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  21. Ciao! Stupendo, sontuoso, meraviglioso .... non mi vengono altri aggettivi. Ghesboro! ahahahaah.. scusa la curiosità; sei un sardo che colleziona Venezia, o un veneziano che è residente in Sardegna? saluti e buona Pasqua luciano
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  22. hallo,it seems a coin from Ephestos,Ale 75 will find
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  23. Ciao moneta autentica e anche abbastanza ben conservata, si vede da lontano che è uno spostamento di metallo dovuto ad un colpo accidentale. Silvio
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  24. Perché la faccia nazionale delle monete "correnti" (da 0,01€ a 2€, esclusi i commemorativi) può essere modificata "volontariamente" dai singoli stati ogni 15 anni (tranne per le monarchie al cambio di sovrano, incluso il Vaticano, ovviamente: in quel caso non è una modifica "volontaria" ma necessaria) per regolamento europeo, e l'ultima modifica per la monetazione corrente in Vaticano è avvenuta nel 2017, quando Papa Francesco ha tolto il suo volto per sostuirlo con il proprio stemma. E, prima che tu lo dica, l'emissione della divisionale per la sede vacante 2005 fu "criticata" dalla commissione europea proprio perché non rispettò questo regolamento (essendo le prime monetazioni "ufficiali" del 2002). La "sede vacante" non è intesa come un "cambio di sovrano", quindi rientra nel limite dei 15 anni. La prossima modifica "volontaria"alle monete vaticane di uso corrente (e quindi anche la prossima divisionale per la sede vacante) non potrà essere effettuata prima del 2032 (15 anni dopo il 2017): ovviamente, il nuovo Papa (ed eventuali suoi successori) potrà apporre l'immagine che più gli aggrada sulle monete di uso corrente coniate sotto il suo pontificato, poiché è una modifica necessaria dettata dal cambio di "sovrano", e non rientra nella regola dei 15 anni, ma comunque dovrà (e dovranno gli eventuali suoi successori) mantenerla almeno fino al 2032
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  25. Vi ringrazio. Appena trovo il tempo faccio la foto della moneta residua in mio possesso.
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  26. @aemilianus253 Si, credo sia proprio quello a cui ti riferisci. Sul certificato leggo ex Hirsch !!! Amico, la moneta è in ottime mani, credimi !!! Grazie per l'intervento e per avermi dato notizia ed ulteriore conferma del pedigree dell'antoniniano. Credo di possedere un bel pezzo di storia. Un forte abbraccio. MARIO Amico, grazie per l'intervento. Potresti pubblicare l'antoniniano a cui intendi riferirti........attendiamo trepidamente!!! Mario
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  27. Ciao @VenetianLover, se può esserti utile nella tua analisi, se non già a tua conoscenza. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/quartarolo.pdf
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  28. Intanto, complimenti per la moneta, che mi pare essere quella della mia ex collezione di Emiliano. Sempre andando a memoria, credo di averla acquistata tanti anni fa da Hirsch, dove era stata classificata male. Del resto, io stesso ho notato la variante di scritta solo dopo averla ricevuta, ma ero allora alle prime armi. Non che adesso in realtà sia arrivato a chissà quale livello di conoscenza numismatica, intendiamoci. Tra i tipi che abbiamo censito nel modesto studio di cui sopra, è certamente fra gli antoniniani più rari, quantomeno fra quelli emessi a Roma. La mia avventura a fianco di Emiliano e le sue monete è stato un bel "viaggio", che ha caratterizzato una bella parte della mia vita, pertanto sono sempre felice di notare che qualcuno gode di queste emissioni, ancorpiu' se ex mie. Volendo, mi dispiace dare i classici "consigli per gli acquisti", ma credo di avere ancora un antoniniano doppio, acquistato da Fornoni anni addietro. È più "comune" rispetto a questo sopra, ma di ottima qualità. Non l'abbiamo illustrato nel libro perché avevamo scelto la foto di un altro pezzo, ma è naturalmente censito nel database fra gli esemplari rintracciati (non presente nel libro). Buona Pasquetta a tutti voi. Raffaele Benedetti
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  29. Come ho scritto dopo 30 anni ancora ne devo vedere una in FDC e non so se ne vedrò mai una, qualcuno l'ha vista? Sono monete dette d'emergenza e difficili, se non impossibili da trovare in conservazione Zecca. Nessun catalogo che ho visto riportava il FDC. Tempo fa i periti mettevano sulle perizie "per il tipo BB o per il tipo SPL " per il tipo FDC no, ne ho solo una migliore di questa. A memoria ricordo su un catalogo d'asta un SPL battuto a 300 euro di partenza....... Adoro questo tipo di monete, d'emergenza, sia per la rarità ed il periodo storico, provate ad immaginare il lavoro in quelle Zecche nel 1799/1800,i macchinari, il recupero del metallo per coniarle, gli stampi ed i progetti.....un film!😇
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  30. La situazione particolare presente in Lesotho, eSwatini e Namibia deriva dall'esistenza della poco nota Area Monetaria Comune che questi paesi formano insieme al Sudafrica. Si tratta di un'unione monetaria con una forma piuttosto rara nel mondo, istituita nel luglio del 1986 e derivante dalla precedente Area Monetaria del Rand, creata nel dicembre 1974 con gli stessi paesi (quando la Namibia si chiamava South West Africa ed era illegalmente annessa al Sudafrica). Secondo le regole di quest'unione ogni membro ha una sua banca centrale indipendente ed emette valuta propria (il loti del Lesotho, l'emalangeni di eSwatini e il dollaro della Namibia) a corso legale al proprio interno e ancorata da cambio fisso alla pari al rand sudafricano, ma in qualità dell'importanza sudafricana come perno economico dell'area la sua valuta ha corso legale anche negli altri membri, dove circola liberamente. In sostanza si tratta di un'area del rand istituzionalizzata, i cui membri accettano di coordinarsi economicamente e nel caso di quelli minori mantengono una blanda autonomia valutaria basata sulla stabilità del rand. Informazioni dettagliate (in inglese): https://www.bis.org/publ/bppdf/bispap17o.pdf https://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2007/wp07158.pdf
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  31. Ottimo, mi complimento e mi permetto di postare una foto presa dal web, grazie alle tue indicazioni, ero curioso di vedere come si presentasse un esemplare in buono stato. Saluti Alberto
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  32. Grazie mille mi sei stato di grande aiuto
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  33. E' mancato Papa Francesco
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  34. AUGURI DI UNA SANTA PASQUETTA A TUTTI GLI AMICI DEL FORUM, LUNEDI' 21 APRILE
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  35. Ciao, senza dubbio Traiano perchè ci leggo .HA sulla sinistra della lira. Grazie! Saluti, Gianfranco
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  36. salve,anche se le provinciali non sono il mio campo e non percepisco le sfumature dello stile,per me nel complesso sembra autentica e quella che sembra una limatura,essere un risultato da caduta accidentale.qualcuno sarà più esaustivo
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  37. quindi anche per le monete medievali? Basso medievali principalmente
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  38. L'imperatore è Probo. Per il resto c'è bisogno della foto del rovescio e dei dati ponderali, che significa peso e misure. Comunque si tratta di un antoniniano.
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  39. Buonasera, Bullae Saluti e buona Pasqua , Ajax
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  40. Volantino del film 'Napoli milionaria' 1950
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  41. Di questa rarissima emissione, aggiungo un 2^ esemplare che passerà il prossimo 19 Maggio, in vendita NAC 154 al n. 1035 .
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  42. InAsta 117 del 15 Aprile 2025 Lotto 1969 Ferdinando IV Tornesi 6 1800 sigle R.C. (Regia Corte) Magliocca 381, R3
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  43. Cari amici Carlo Emanuele IV di Savoia, detto l'Esiliato (Torino, 24 maggio 1751 – Roma, 6 ottobre 1819), fu re di Sardegna, duca di Savoia e sovrano dello Stato sabaudo dal 1796 al 1802. Nacque a Torino il 24 maggio 1751. Era il figlio maggiore del Re di Sardegna Vittorio Amedeo III e dell'infanta di Spagna Maria Antonietta, figlia di Filippo V di Spagna. Tra le sue sorelle vi furono Maria Giuseppina, moglie di Luigi XVIII di Francia (all'epoca conte di Provenza); Maria Teresa, moglie di Carlo X di Francia (all'epoca conte d'Artois); Carolina, moglie di Antonio I di Sassonia (all'epoca principe ereditario). Malaticcio, epilettico, psicologicamente fragile, Carlo Emanuele fu profondamente provato dagli effetti della rivoluzione francese: nel 1793 fu condannato a morte il cognato Luigi XVI, nel 1793 subì la stessa sorte la cognata Maria Antonietta, l'anno seguente toccò all'altra cognata, Madame Elisabeth, e le truppe della repubblica francese fecero irruzione nei domini del padre. Devotissimo, come Amedeo IX, Carlo Emanuele trovò sollievo nella sua fede: nel 1794 divenne membro del terz'ordine di San Domenico, prendendo il nome di Carlo Emanuele di San Giacinto. Sfuggì anche a due congiure finché, sfinito, nel 1802 abdicò a favore del fratello Vittorio Emanuele I entrando poi quale novizio nei Gesuiti. Mori nel 1819 a 68 anni. La sua monetazione non è particolarmente vasta ma è sempre stata molto ricercata perché non è mai stata comune sul mercato numismatico, se si eccettuano i 2,6 soldi in mistura e i 2 denari in rame. Particolarmente negli ultimi anni le sue doppie e mezze doppie d'oro, se in ottimo stato di conservazione, raggiungono quotazioni di tutto rispetto. Il massimale in argento è rappresentato dal mezzo scudo, con due millesimi di grande rarità (1797 e 1800) e due assai più reperibili (1798 e 1799). I pezzi datati 1799 e 1800 sono stati coniati dalla Repubblica Cisalpina nell'ultima parte del 1800. L'esemplare che qui vi presento, da molto tempo in collezione, è di buona qualità; presenta i consueti graffietti di conio al D (neanche tanti) e minimi colpetti al bordo al R. Si tratta di monete di conio basso per cui l'usura è facilmente riscontrabile; da qui le quotazioni non indifferenti per gli esemplari sopra lo SPL.
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  44. Certo che sì @miza, arriverà dopo Pasqua, intanto ho prenotato anche il Two Pence azzurro 🤣
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  45. Non sarà la Marilyn di Warhol, ma l'idea mi è propro venuta da lì: qui la "beta" del quadretto che sto preparando per l'infanta equestre di casa, sono quattro blocchi da sei di questi bolli nulla di speciale, mi piace l'effetto cromatico d'insieme. Per non far scivolare i fogli ho usato un ritaglio di pellicola da cucina, visto che è per alimenti non dovrebbe avere effetti collaterali, forso solo col tempo si indurisce. Se avete altre idee sono benvenute! njk
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  46. E’ il 10 di Maradona…
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  47. Interessante questo post, quindi siamo noi che dovremmo dimostrare che la contromarca è fasulla e non tu che dovresti dimostrare che invece è d'epoca... Quindi se ha a che fare con una riforma monetaria vuol dire che questo 5 tornesi è diventato poi un 10 tornesi,a pensare che probabilmente è coniato su un 8 tornesi,un vero rompicapo...
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