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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/05/25 in Risposte
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Più falso di una banconota da 3 dollari... è un'espressione entrata nell'uso comune americano per indicare una cosa palesemente falsa, talmente falsa da non esistere nemmeno... forse E' esistita, invece, una moneta da 3 dollari, addirittura in oro. Ma, autorizzata con atto del 21 febbraio 1853 e coniata per la prima volta nel 1854, non fu mai molto popolare tra il pubblico, e la sua circolazione fu molto limitata. In effetti, non è chiara l'utilità di un taglio del genere, esistendo già da lungo tempo monete d'oro da 2,50 e 5 dollari. Alcuni oggi teorizzano che la denominazione da 3 dollari sarebbe stata usata per l'acquisto di francobolli da 3 centesimi (la tariffa di una lettera dell'epoca) o per avere 100 monetine da 3 centesimi, ugualmente in circolazione in quegli anni. Queste monete passarono di mano nell'Est e nel Midwest fino al 1861 , dopodiché sparirono dalla circolazione. Sulla costa Ovest si videro in circolazione monete di tutte le annate, ma anche lí molto raramente dopo gli anni 1860: anni in cui furono coniati meno di 10.000 esemplari l'anno. Nel 1874 e 1878 la produzione fu notevolmente incrementata, in previsione di una piú ampia circolazione, che non si verificò. Purtuttavia continuarono ad essere coniate, seppur in quantitativi minimi, fino al 1889, probabilmente per venire incontro alle richieste dei collezionisti, che fin dal 1879 avevano iniziato a interessarsi ad esse. La produzione, iniziata nel 1854, proseguì ininterrottamente fino, come detto, al 1889: fino al 1860 nelle Zecche di Philadelphia, Dahlonega, New Orleans e San Francisco, dal 1861 nella sola Philadelphia. Con un'unica eccezione (ma davvero UNICA!), di cui diremo nel prossimo post Alla fine, i pezzi coniati risultarono essere appena 534.519, davvero pochi, considerando i ben 35 anni di produzione! La moneta, in oro .900, ha un diametro di 20,5 mm. e un peso di 5,015 grammi. Sul disegno, di James B. Longacre, non c'è nulla da aggiungere rispetto a quanto detto per il dollaro d'oro del secondo tipo... è uguale (foto da Heritage Auctions) C'è invece molto da aggiungere a proposito delle banconote da 3 dollari, che se anche oggi, e da moltissimo tempo, non esistono davvero più, sono esistite, eccome. E hanno circolato proprio negli stessi anni in cui venivano coniate le monete d'oro di pari valore. Come abbiamo detto più volte (e come prima o poi racconteremo dettagliatamente ), nella prima metà dell'Ottocento, e fino alla fine della guerra civile, la circolazione monetaria cartacea era assicurata da un'infinità di banche private (si stima più di 3.000) che stampavano banconote di ogni genere, dai tagli più alti, migliaia di dollari, alle frazioni centesimali. E tra questi non potevano mancare, naturalmente, le banconote da 3 dollari, tutt'altro che false... o almeno si sperava petronius4 punti
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Salve, io purtroppo non vedo nulla cliccando sul link postato in apertura da @ak72, che ringrazio (ma forse è un mio problema...?) Per ogni evenienza ri-allego qui il link alla pagina dell'Università degli Studi di Trieste dove potete trovare i riferimenti per seguire da remoto le sessioni di lavoro, le varie informazioni, oltre ai link per scaricare la locandina e il programma stesso: https://disu.units.it/it/eventi/71553 Un saluto cordiale MB4 punti
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Buon esemplare. Per opportuno confronto condivido l'esemplare della mia raccolta (che vorrei peraltro migliorare perché non mi piace granché e anche perché è a fianco del più raro zecca Roma che è in FDC), periziato SPL.3 punti
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Buongiorno,come già anticipato è un tornese del 1615 coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna (1598-1621)... Al D/: PHILIPP.III.DG.REX.ARA.VTR+,al centro acciarino circondato da 4 pietre focaie e 4 fiamme alternati... Al R/: al centro cornucopia con frutta e spighe curvata a sinistra e che divide in due la data 1615,il 5 è sostituito da una S quindi 161S,il tutto racchiuso da una corona di foglie di quercia chiusa in alto con una croce che può avere diverse fattezze... La moneta è catalogata rara al numero 68, pagina 184 del: "LA MONETA NAPOLETANA DEI RE DI SPAGNA NEL PERIODO 1503-1680"... di Pietro Magliocca... A titolo di esempio posto un esemplare reperito in rete in migliore conservazione...3 punti
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Buon pomeriggio a tutti. Mi fa piacere mostrarvi questa bella cartolina molto colorata del 17° Cavalleggeri di Caserta. Il volontario (non riesco a capire il nome ed il cognome), manda dei saluti a due signorine di nome Amalia e Luisa (sicuramente 2 sorelle visto lo stesso cognome). Mi farebbe piacere sapere qualcosa in più sui timbri, soprattutto quello di partenza e la data e naturalmente il nome e cognome di chi scrive. Grazie ragazzi.2 punti
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Partecipo al ricordo condividendo una medaglia che ebbi modo di mostrare già al tempo qui sul forum e per il quale scrissi anche un piccolo articolo per il Gazzettino del Cordusio. Come riportato al rovescio, la medaglia celebra la vittoria alla battaglia di Wagram, uno dei successi militari più importanti tra quelli ottenuti da Napoleone nella sua lunga carriera. A mio avviso, il rovescio è un'autentica opera d'arte e, per quanto mi riguarda, è una delle medaglie napoleoniche più belle che sia mai stata realizzata. Vive L'Empereur!2 punti
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La cosa davvero importante è la possibilità di ricollegare l’acquisto di questa moneta presso la casa d’aste che ha emesso la fattura a tuo nome; su questo credo non ci siano problemi. Per ulteriore sicurezza, fai uno screenshot della schermata di aggiudicazione dell’asta, del tuo account che dimostra che ti sei aggiudicato questo lotto, che è riconducibile alla foto presente sul certificato fotografico. Quello che conta è la moneta e la relativa documentazione d’acquisto a questa collegata.2 punti
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Tranquillo! Molte delle classificazioni delle monete passate in asta non sono corrette. Ognuno di noi in asta acquista la moneta, non la classificazione. La classificazione, poi, te la fai tu. Più volte mi è capitato, nel mio mondo, di acquistare monete dichiarate false, ma in realtà vere, o viceversa. Se la moneta ti interessa acquistala, poi te la classifichi. Ovviamente un minimo di conoscenza delle monete e relativi libri di consultazione sono fondamentali.2 punti
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Salute vi posto gli argomenti che Cronaca Numismatica ha pubblicato per la prima settimana di inizio maggio 2025 per gli appassionati di Numismatica. newsletter 292 del 02.05.2025 Quando la libertà è d'oro Cari lettori, amici numismatici, questa settimana ci piace segnalare una nuova mostra che si inaugura il 3 maggio al MFM Museo del Francobollo e della Moneta di San Marino dal titolo "Aurea Libertas. Cento anni di monete d'oro a San Marino". Un secolo fa, infatti, l'antica Repubblica coniava le sue prime monete con il biondo metallo, due pezzi da 10 e 20 lire modellati da Melchiorre Fucci. Un'emissione bellissima ma sporadica, preludio tuttavia a mezzo secolo di coniazioni auree iniziato con gli scudi nel 1974 e proseguito fino all'età dell'euro e ai giorni nostri. La mostra "Aurea Libertas" rimarrà visitabile fino al 12 ottobre: c'è tempo, dunque, per salire sul Titano e ammirare tutti i piccoli capolavori d'arte che San Marino ha fatto coniare e lasciarsi conquistare, nel fulgore dell'oro, da una tradizione numismatica unica al mondo. Buona lettura da Roberto Ganganelli direttore responsabile I mille anni dalla morte di Basilio II Storia e monete di un imperatore di primaria importanza che sedette sul trono di Bisanzio per quasi mezzo secolo. Continua a leggere L'ape, il papavero e i 10 centesimi Coniata in oltre 400 milioni di esemplari tra il 1919 e il 1937, questa moneta di Renato Brozzi è uno dei capolavori del Regno d'Italia. Continua a leggere Monete a due teste per il re di Romania Le curiose coniazioni celebrative - e "fuorilegge" - del primo sovrano di Bucarest sono ancora oggi delle ricercate rarità. Continua a leggere Semaforo verde per le (monete) Lamborghini Dai trattori alle supercar, un brand conosciuto in tutto il mondo riceve dalla Zecca l'omaggio di un trittico in argento e di un'oncia tutta d'oro. Continua a leggere Lasciatevi tentare dalla "prima" di Capitolium Art La amison di incanti bresciana debutta nella numismatica con un catalogo selezionato di monete, medaglie, banconote e scripofilia. Continua a leggere Kruso Art: la selezione fa sempre la differenza Magnifiche monete papali per la Collezione "In Signo Petri" e rarità di zecche italiane per la Collezione "Eliodoro" in asta il 20 maggio. Continua a leggere I nuovi due euro di Finalndia Diplomazia e politica estera sulla nuova moneta bimetallica, dallo stile astratto e modernissimo, emessa da Helsinki. Continua a leggere American Innovation: ecco i dollari 2025 Prosegue, con omaggi agli stati dell'Arkansas, del Michigan, della Florida e del Texas la fortunata serie numismatica inaugurata nel 2018. Continua a leggere Le sedi della zecca di Ancona nei secoli Documenti inediti e nuovi appunti per capire in quali luoghi ed edifici del capoluogo marchigiano si batterono le monete della città. Continua a leggere La medaglia del seminatore, quale verità? Un magnifico soggetto modellato dallo scultore Silvio Canevari svela la sua intrigante origine nella Roma degli anni Trenta. Continua a leggere L'Italia senza moneta e la Liberazione Come nacque la prima serie numismatica della Repubblica, il ruolo di Umberto II, i progetti con dizione ITALIA fra 1943 e 1945. Continua a leggere La mite rivoluzione in moneta di papa Francesco Un ricordo numismatico di papa Bergoglio: le prime emissioni, il rifiuto del ritratto, il ruolo dello stemma nelle emissioni vaticane. Continua a leggere odjob2 punti
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CALABRIA LAURIGNANO (COSENZA) SANTUARIO MADONNA DELLA CATENA INCORONAZIONE DEL 1921 il Santuario deve la sua origine a un fatto prodigioso, nel 1301 la Madonna apparse ad un mendicante cieco di nome Simone Adami, e gli ridonò miracolosamente la vista. Bellissima immagine della Madonna con la catena, il bambino in braccio con una rosa in mano, entrambi Incoronati.2 punti
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Salve paxcaesar,sembrano dello stesso conio,se dovessi scegliere il tuo sembra migliore per conservazione uniforme.posso chiedere se il primo proviene da asta o altro,i fondi e le lettere della legenda sembrano strani,ma sicuramente è una mia impressione da foto2 punti
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Ciao Un tornese Filippo lll per il Regno di Napoli, 1615 (S) . Catalogato Mir napoli 222/6. Saluti2 punti
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io direi che ho scoperto dei "tettagli" femminili interessanti su questa persona! Ha in testa un elmo o un drappo? njk2 punti
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Pubblicato ora sulla pagina YouTube di Collexpo Pistoia 2025 il video integrale del mio intervento sulla storia, la mission e quanto fatto dal 2010 da parte del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio.2 punti
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Ciao @PostOffice, mi hai citato sperando per l'amico dareio.it che l'1 centesimi fosse il blù di Prussia, ma purtroppo non è , è il nero su azzurrognolo n.83 Unificato conosco bene il blù di Prussia e se posso dilungarmi 2 minuti vi dico anche il perchè. Essendo come Associazione gemellati con l'Associazione Filatelica di Aix en Provence( Francia) da 27 anni, ebbi la fortuna 25 anni fà di trovare un Blù di Prussia in una collezione che acquistai, tale collezione aveva la specializzazione delle varie tonalità dei singoli valori, essendo un francobollo tirato in alto numero, e tra questi, (descritto eccellentemente) vi era il Prussia, che tra tanti 1 cent. spiccava come un fiore bianco in un campo di papaveri, è veramente tutto un altro colore. lo portai dall'amico Silvavo Sorani e appena lo vide disse" è lui, anche se non lo guardo con la lente" sappiamo bene chi fosse Sorani, mi fece un dettagliato certificato e l'anno dopo recandomi come ogni anno per il gemellaggio ad Aix,in occasione della giornata del francobollo, lo portai con me, il Presidente di Aix dal vivo non lo aveva mai visto e così tanti dei soci, organizzò per il giono dopo una conferenza con le varie scolaresche (che devo dire in Francia seguono molto la Filatelia) e presentò questo francobollo e intervenni pure io spiegando come lo avevo trovato, ad un certo punto si alza un signore e mi dice in Francese, ma ve lo dico in Italiano, grazie Sig. Presidente, ora che ho visto il Prussia, posso morire felice. Rimasi di stucco perchè non mi sarei mai immaginato che effetto potesse fare quel francobollo ( economicamente è paragonabile quasi al nostro Nero N.1) ma questo è veramente tanto difficile da trovare, per finire la storia, vi dico che l'ho donato alla Associazione di Aix , con i ringraziamenti di non so quante persone. scusate se vi ho trattenuto per questa mia avventura, ma questo vi può fare capire che cosa sia la filatelia per chi veramente la ama2 punti
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Salve, segnalo: Medaglie con le ali Il volo e l’Aeronautica Militare nelle medaglie italiane Riccardo Martina La storia del volo in Italia, dalla prima ascensione in mongolfiera al centenario dell’Aeronautica Militare, raccontata attraverso le medaglie commemorative e le decorazioni. I protagonisti, le imprese eroiche, l’epopea dei primati, gli eventi bellici e le missioni di pace: quasi 250 medaglie corredate di schede tecniche e brevi descrizioni dell’evento e del contesto storico di emissione. Un’opera destinata non solo ai collezionisti di medaglie aeronautiche ma anche agli appassionati di volo. 256 pagine a colori, formato foglio A4 € 65,001 punto
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Pensavo di aver completato la monetazione della 1° Sede Vacante Albani del 1721.......ma grazie a una recente asta Polacca ho appreso che esiste anche il Giulio !!!!!1 punto
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salve dovrebbe essere un quadrante,ma molte volte non conviene pulire cosi' a fondo per non appiattire i rilievi a meno che non illeggibile.mia opinione1 punto
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Sempre bel materiale. Mi dispiace di non essere molto presente ma sono fuori casa e non ho il materiale sottomano.1 punto
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Grazie @torpedo ma il FDC è altra cosa, anche con la q davanti. Il lustro è parziale, baffi e capelli hanno un 5-10% di usura, ha segnetti sul collo. Se guardi l'esemplare per Roma, al netto del graffietto al D che impedisce di classificarlo MS64, l'usura è ben minore e il lustro presente su tutta la moneta.1 punto
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proviamo questo? Rodrigo Ripa di Meana? dalla gazzetta ufficiale del 16/10/1907 - nel mentre (dal 1905) passato da Volontario a Sottotenente dell'Arma di Cavalleria? che firmasse solo Rodrigo di Meana?1 punto
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Grazie per il consiglio, l’ho recuperato in streaming: surreale ma molto umano. Merita davvero.1 punto
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Carina, con patina particolare. Ma è un qSPL a essere generosi, tanto è vero che giustamente @rickkk pone l'accento sull'ottimo prezzo spuntato.1 punto
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Beh io la vedo così : su certi prezzi esageratamente gonfiati per quanto concerne questa semplice banconota, non puoi chiedere anche le spese di spedizione, vuol dire essere.... gli anglosassoni direbbero "greedy" la parola mi fa più effetto detta in inglese 🙂1 punto
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Ma anche chi le vende x 2500 € sarebbe spilorcio a chiedere le spese di spedizione.La banconota comunque,a corso legale,vale 5 €,ciao a tutti1 punto
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A mio parere è un falso d'epoca di Filippo III, con Filippo IV le monete minute battute a Cagliari fanno un salto di qualità, trovarle anepigrafi mi farebbe dire che è un falso battuto nei boschi della Sardegna. Nel tuo caso direi un falso da 3 Cagliaresi di Filippo III.1 punto
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Anche secondo me, forse è stata pulita. Nel complesso è una bella moneta. Se non fosse per quei leggeri segni SPL si sarebbe stato tutto.1 punto
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Condivido con piacere anche la mia, presa da MDC (Asta live 11 del 11/2024), moneta veramente gradevolissima, non slavazzata, con fondi brillanti su patina iridescente. Prezzo top1 punto
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Venere al bagno che toglie i calzari. In testa ha il sakkos che trattiene i capelli. Castone di anello sigillo età imperiale.1 punto
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Non credo, sembra uno degli svarioni / varianti dei 4 tornesi. In foto quattro dei miei: "Corretto" (T4), 4 rovesciato (2x) e 4T. I 4 rovesciati sono presenti sul Montenegro mentre il 4T no.1 punto
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E' quello che ho pensato anch'io, ma l'input del taglio monetario da 12 lire qualcuno dovrebbe averglielo dato alla IA. E poiché é a dir poco improbabile che chi lo ha fatto conosca le monete di Genova citate da @Carlo. direi che l'hanno scritto in due... intelligenza artificiale e stupidità naturale petronius1 punto
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SAN SEVERO (FG) SANTUARIO SANTA MARIA INCORONATA DEL SOCCORSO L'apparizione della Vergine, secondo la tradizione avvenne nell'aprile del 1001, al conte di Ariano a caccia nel bosco circostante e a un pastore di nome Strazzacappa. R/. Immagine di S. Nicola di Bari e San Michele Arcangelo.1 punto
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Ho avuto il privilegio si poter visionare in anteprima il Manuale e posso testimoniare che la nuova edizione, rispetto alla precedente - oltre ad avere una veste grafica migliore - non si limita ad aggiornare quella del 2018 con l'aggiunta di varianti e l'aggiornamento delle valutazioni, ma costituisce un rinnovamento radicale: un vero passo in avanti. È possibile apprezzare una lunga parte introduttiva dedicata alla zecca e ai suoi lavoranti con la trascrizione dei documenti normativi dell'epoca. Inoltre viene riportato il sistema monetario e pondometrico allora vigente. Una delle tante novità, spesso trascurata dagli studi numismatici, sono le descrizioni dei tagli per ogni singola moneta, nonché numerose notizie storiche e numismatiche. Ci sarebbe molto da scrivere, ma non posso che consigliarne caldamente l'acquisto. Allego alcune pagine1 punto
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https://www.archaeoreporter.com/it/2025/04/09/il-pantheon-con-il-lego-la-sfida-di-un-architetto-italiano-mancano-1-000-voti/ Il Pantheon con il Lego, la sfida di un architetto italiano: mancano 1.000 voti Un modello in Lego del Pantheon di Roma, creato con 4983 pezzi e popolato da sette minifigure ispirate alle divinità olimpiche, è oggi in lizza per diventare un set ufficiale Lego. L’ideatore è un architetto-scenografo italiano Giorgio D’Albano, appassionato di architettura antica e restauro, che ha proposto il progetto sulla piattaforma ufficiale Lego Ideas: una vetrina globale in cui i fan possono presentare i propri modelli. Se il progetto raggiungerà 10.000 voti – ed è già vicino a quota 8900 – potrebbe entrare nella selezione per essere prodotto e distribuito in tutto il mondo (in basso trovate il link). Ricostruire l’antichità, mattoncino dopo mattoncino Il set , che ha visto anche la collaborazione dell’archeologa Maria Cristina Carile dell’Università di Bologna, è una ricostruzione fedele del Pantheon così com’era nel 124 d.C., periodo della sua completa realizzazione in età adrianea. La sezione longitudinale scelta dal progettista non solo mostra l’esterno, ma consente per la prima volta in un set Lego di apprezzare l’interno del monumento, svelando la complessità architettonica e decorativa dell’edificio più imitato della storia dell’architettura occidentale. Per realizzare la cupola – ancora oggi la più grande in calcestruzzo non armato esistente – sono stati utilizzati elementi Technic, capaci di restituire la complessa struttura a doppia calotta. Il modello è progettato in scala compatibile con le minifigure, rendendolo perfetto sia per il gioco che per l’esposizione in un diorama storico o contemporaneo. Il progetto del Pantheon in Lego Studio, proporzioni e ingegneria Il processo di progettazione ha richiesto mesi di lavoro e decine di versioni sperimentali, soprattutto per definire correttamente la curva delle pareti semicircolari. Il modello è stato costruito digitalmente su stud.io, con un’attenzione particolare alla stabilità strutturale: piastre Technic, rinforzi ortogonali, bricks e tiles curvi e una complessa tecnica SNOT sono stati utilizzati per garantire solidità e coerenza estetica. L’ideatore si è ispirato a fonti storiche e trattati classici, come i Quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio (1570), in cui il Pantheon è raffigurato ancora nel suo stato romano originale, prima delle trasformazioni successive. Dei olimpici e minifigure A completare il progetto, una serie esclusiva di minifigure ispirate alle divinità greco-romane, basata sul gruppo dei Dii Consentes. Ognuna è pensata come statua dipinta, in linea con le più recenti scoperte sulla policromia dell’arte antica. Le figure incluse sono: Augusto, Giove, Venere, Nettuno, Diana, Minerva e Marte. Un modo per integrare la componente religiosa e culturale del Pantheon all’interno dell’esperienza ludica. Un’idea, due metà Il set riproduce la metà del Pantheon. Ma è stato progettato in modo tale che, acquistandone due copie e seguendo un manuale apposito, si possa ricostruire l’intero edificio in scala, ottenendo un modello completo, dettagliato e di grande impatto scenografico. Non osiamo però pensare al costo, sulla scia degli analoghi capolavori per ultra-appassionalti Votare è facile Per sostenere il progetto, basta registrarsi gratuitamente su Lego Ideas con una email e cliccare sul pulsante “support”. Ecco il link ufficiale: 🔗 https://ideas.lego.com/s/p:cbc2febf6048488c96f1928486af32a5 • DESCRIPTION: This set is a faithful architectural recreation of one of the most iconic and imitated structures of Antiquity, as it appeared in 124 AD By incorporating LEGO Technic elements to build the Pantheon’s dome, the set can capture the engineering marvel of the original, which is sure to appeal to both LEGO enthusiasts and architecture aficionados The longitudinal section adds a unique dimension to the set, offering a rare glimpse into the Pantheon’s interior design. This feature allows admirers to appreciate the building’s inner beauty and architectural intricacies, something typically inaccessible in standard architectural models, making it a distinctive and innovative addition to the LEGO Architecture sets The challenging build process further enhances the model's value, providing an enjoyable and rewarding experience for both experienced builders and those looking to improve their skills Additionally, the Pantheon’s global cultural significance and architectural grandeur, make this set likely to resonate with a wide audience that appreciates architecture and engineering. It has the potential to become both a sought-after collector's item and a valuable educational tool for those interested in historic architecture For this particular rendition of the Pantheon in Rome, I undertook extensive research through manuals and reprints of historical treatises. In particular the famous treatise of 1570 by Andrea Palladio, "the four books of architecture" in which it is possible to see a restitution of the Pantheon still in its authentic Roman state, and which inspired me for this reconstruction As an architect, restorer, and history enthusiast, my goal was to "faithfully" recreate how this structure might have appeared in Roman times, when it served as a temple dedicated to the twelve Olympian deities • BUILDING PROCESS, TECHNIQUES AND ANECDOTES: This project was a real challenge for me, especially when it came to selecting the right scale. If I had chosen a scale that was too small, it would have looked "strange," as I wanted the model to be playable in minifigure scale. On the other hand, a scale that was too large could have resulted in an overly ambitious project, likely exceeding 5000 parts. To overcome these points, I started by constructing the building's layout directly on stud.io. I made several attempts, trying 11 different versions of the semicircle sides, before adding the pronaos. Achieving the right proportions was crucial, and more importantly, I needed at least three anchor points for the walls at the base. This took about twenty attempts to get right. In fact, the main obstacle was defining the semicircle segments that would provide a “smooth,” non-geometric curve while ensuring the walls had strong, orthogonal connections to the base. Once the plan shape was established, I focused on creating a solid base. Technic baseplates 16x16 reinforced with pins, plates below, and tiles above, and also some sections of the walls, in order to ensure the correct stability. Given the susceptibility of the semicircular internal and external walls to lose structural integrity, I devised a system of orthogonal reinforcements. These reinforcements, using bricks and tiles, securely attached the “curved” elements to the base. For the double curvature of the internal and external walls, I used hinge plates and hinge bricks extensively. This technique allowed each part of the structure to be carefully connected, ensuring flexibility while maintaining stability. The dome, featuring both internal and external double vaults, is interconnected with pins and firmly attached to the walls using Technic bricks with axles, employing a SNOT technique. The dome is further anchored to the base with numerous hinge plates and additional reinforcements, as mentioned earlier. Furthermore, the dome, together with other technical solutions, keeps the curvature of the walls stable. The result is a compact, sturdy construction that balances structural integrity with a high level of detail, all while maintaining a size suitable for minifigure-scale play and display • THIS SET BOASTS 07 STRENGTHS: 01 This set offers a truly immersive building experience. Not only is the dome enjoyable to construct, but the rest of the structure is also highly engaging, resulting in a very rewarding final product 02 The ratio chosen for this set's reconstruction allowed me to adapt it to a scale that is approximately correct for minifigures. This makes the set suitable for play or display in any LEGO city diorama, not just historical ones 03 The set, made up of nearly half Technic elements, could serve as the foundation for a series of special "Technic Architecture" sets aimed at adult builders. However, this is just an idea 04 The elongated and narrow shape of the model provides excellent display value, making it perfect for a showcase or shelf. The colors chosen also give it strong visual impact 05 The Pantheon is a UNESCO World Heritage site, belonging to all of humanity, so no intellectual property rights or licensing are required 06 Thanks to recent scientific and archaeological discoveries, we now know that ancient statues were polychrome, not white. This insight inspired me to create an exclusive collection of intricately detailed minifigures representing six deities from Greco-Roman mythology, adding unique value to this set 07 For those interested, since half of the Pantheon has been reproduced, purchasing another identical set (with some customizations in certain steps, perhaps with a specially made instruction manual) will allow you to complete the model, creating an impressive full-scale replica of the building • THE MINIFIGURES STATUES AND CHARACTERS: For this project, I followed the Dii Consentes, also known as The Harmonious Gods, an ancient list of twelve major deities. I selected three gods, three goddesses, and an emperor, all of whom are depicted as painted statues 01 Augustus Emperor in the large niches at the side of the central entrance portal, historians report that there were two large statues of Agrippa and Augustus 02 Jupiter-Zeus It was placed in the center in front of the main entrance in the main niche 03 Venus-Aphrodite The Pantheon was dedicated to Venus and Mars as the main deities of the temple 04 Neptune-Poseidon God of the seas, definitely one of my favorite Greco-Roman deities 05 Diana-Artemis Goddess of wild nature and animals as well as hunting 06 Minerva-Athena With Jupiter and Juno she was part of the Capitoline triad and protector goddess of Rome 07 Mars-Ares As previously mentioned, together with Venus, Mars was one of the two main deities to which the Pantheon was originally dedicated • HERE SOME NUMBERS: 4983 interlocking pieces 07 minifigures Dimensions: length: studs: 92 cm: 74 inches: 29 width: studs: 38 cm: 30 inches: 12 height: studs: 47 cm: 37 inches: 15 • CURIOSITIES AND FACTS ABOUT THE MONUMENT: The Pantheon is considered by historians, architects, and engineers to be one of the most influential and widely imitated architectural masterpieces of Antiquity. Its legacy can be seen in iconic structures such as the Hagia Sophia in Istanbul, the U.S. Capitol in Washington, D.C., St. Paul’s Cathedral in London, and the Pantheon in Paris Despite some minor alterations over the centuries, the Pantheon is considered one of the most intact and best-preserved ancient buildings from Antiquity With a diameter of 43.4 meters, the dome of the Pantheon remains the largest unreinforced concrete dome in the world • A SPECIAL THANK YOU: Thank you for reading this far. I extend my heartfelt appreciation for your diligence. If you found the project appealing, I hope you will consider supporting it! Giorgio1 punto
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Purtroppo si valutano e si parla solo di aste e poco dei numismatici con attività di vendita diretta, alcuni di questi ultimi invece sono competenti ed hanno prezzi onesti.1 punto
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Nelle varie epoche sì, ma forse non altrettanto nei vari continenti Se si esclude un mio contributo (post #75 pag. 5) sulle pene riservate al falsari nella Cina al tempo di Marco Polo, non si è mai usciti dai confini della Vecchia Europa. Ecco perché vorrei intervenire ancora, e raccontare qualche storia sulle pene e sui castighi del Nuovo Mondo...che non erano poi diversi da quelli del Vecchio Siamo in Nordamerica, a metà del '700, in quelle 13 colonie che di lì a poco diventeranno Stati Uniti, ma che per ora sono ancora una dipendenza inglese. E la madrepatria non si preoccupa molto delle necessità monetarie dei suoi sudditi d'oltreoceano, tanto che le monete arrivano col contagocce. E ancora meno sono quelle che possono essere coniate in loco. Le miniere d'oro, i giacimenti d'argento e di tutti gli altri metalli che faranno degli Stati Uniti la nazione più ricca del pianeta, sono ben lontani dall'essere scoperti, e la mancanza di queste risorse rende problematica la coniazione di una quantità sufficiente di monete. I coloni cercano di supplire utilizzando qualunque moneta di qualunque paese capiti loro a tiro, soprattutto quelle spagnole del Messico e di altri paesi sudamericani, ma nemmeno questo è sufficiente. E' così che, fin dalla fine del '600, inizia una grande produzione di cartamoneta, emessa dai governi delle singole colonie. E la cartamoneta, che naturalmente non ha alcun particolare accorgimento di sicurezza, è facilissima da falsificare. Né serve a dissuadere i falsari la terribile minaccia stampata direttamente sui biglietti...to counterfeit is death, per la contraffazione c'è la morte! Una minaccia che non è affatto vana, se è vero che numerosi sono i casi di falsari scoperti e condannati...vediamone alcuni. Nell'aprile del 1756, a New York, Owen Sullivan, un noto falsario di varie banconote coloniali, viene processato e condannato all'impiccagione. Un resoconto del processo ci viene dalla New York Gazette del 17 maggio 1756: " Owen Sullivan, prima di essere giustiziato, lo scorso lunedì, aveva dichiarato che alcuni anni fa aveva falsificato quasi 12.000 sterline del Rhode Island, riuscendo a spacciarne 1.600 in un solo giorno. Delle banconote del New Hampshire, ne aveva fatte 10 o 12 mila, del Connecticut quasi 3.000 sterline. E delle banconote dello Stato di New York, una grossa somma, di quattro differenti emissioni." Questo articolo compariva invece sulla Pennsylvania Gazette del 17 ottobre 1751: "La settimana scorsa, presso la Corte di Giustizia di Lancaster, due uomini, padre e figlio, entrambi chiamati Sigismund Hainly, sono stati processati per la contraffazione dei biglietti da mezza corona e 9 penny di questa provincia, sono stati riconosciuti colpevoli e condannati a morte." Pare che il figlio sia stato poi graziato, ma il padre penzolò dalla forca poche settimane dopo. A York, non lontano da Lancaster, dove si era svolto il processo ai due Hainly, dagli archivi del tribunale esce la documentazione della pena comminata nell'ottobre 1770 a Josiah Pitt, per aver alterato il valore dei biglietti da 2 scellini, innalzandolo a 10 scellini (questa era una delle forme di falsificazione più facili e diffuse): "...che stia alla gogna della città di York, il ventinovesimo giorno del mese di novembre, tra le ore dieci e le dodici del mattino, per un'ora. Questo, dopo che avrà avuto entrambe le orecchie tagliate e inchiodate alla gogna suddetta. Che il detto Josiah Pitt sia quindi portato sulla pubblica piazza della città, e lì fustigato con 39 frustate sulla sua schiena nuda..." Insomma, se pure non li impiccavano, anche nel Nuovo Mondo non ci andavano certo lisci con i falsari Nella foto, dalla mia collezione, un biglietto (autentico ) da 2 scellini della Pennsylvania del 1773, sul quale, in basso, si può leggere chiaramente la pena riservata ai falsari...to counterfeit is death petronius1 punto
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Grazie per l'apprezzamento e, come promesso, sì, almeno un'altra ce n'è Restiamo sempre in Italia, ma ci spostiamo dal sud al nord, per parlare di colui che è passato alla storia come "il Re" (dei falsari, naturalmente). L'attività di Attilio Pollastri, nato a Genova sul finire dell'800, inizia quando quella di Ciulla finisce, nel 1922. O, per meglio dire, anche lui viene arrestato per la prima volta in quell'anno, e incomincia così a farsi conoscere. Figlio di un funzionario delle dogane, a differenza del Ciulla non era mosso da alcun ideale di giustizia e uguaglianza sociale, ma semplicemente dalla convinzione, avuta fin da ragazzo, che guadagnarsi la vita onestamente sarebbe stata un'impresa superiore alle sue forze Ancora giovanissimo, Pollastri si impiega nella bottega di un orafo di valore: di giorno impara a modellare orecchini e monili, di notte si ferma in officina a battere monete d'argento. In pochi mesi riesce a guadagnare ben 30.000 lire di denaro buono smerciando le sua monete anche direttamente alle banche, che le accettano senza difficoltà. Passa poi alle banconote, ormai sempre più diffuse, ma la progressiva svalutazione monetaria gli gioca un brutto tiro. Pressato dai suoi "clienti", che per via della svalutazione gli chiedono una quantità sempre maggiore di banconote false, finisce per perdere la necessaria tranquillità e per mettere in circolazione biglietti non proprio perfetti, che lo portano nel 1922, come detto, al primo arresto. Da quel momento è un continuo entrare e uscire di prigione: in tutto passerà in carcere quasi 20 anni della sua vita. Quando è fuori, prova ogni tanto a cercare un lavoro onesto, ma tutte le porte gli si chiudono in faccia, e non può far altro che tornare all'antico mestiere. Si dice addirittura che una volta sia stato rapito, in Piemonte, da due poliziotti, che lo costrinsero a fabbricare denaro falso minacciando, altrimenti, di denunciarlo. Fabbricava qualche milione al giorno, e non gli lasciavano nemmeno i soldi per comprarsi le caramelle di cui era ghiotto...suo unico vizio Nel 1944, dopo aver scontato l'ennesima condanna, considerata la svalutazione della moneta, si dà alla fabbricazione di clichés dei tagli da 5 e 10 mila lire. In regione Scorticata di Ponzone d'Acqui, in una vecchia casa da caccia, impianta la sua zecca clandestina; non si circonda però di compagni abili, tanto che nel 1948 i carabinieri di Acqui scoprono il suo rifugio sequestrando clichés, macchine stampatrici, carta filigranata ed oltre 5 milioni in biglietti da 5 e 10.000 lire perfettamente falsificati. Il processo, l'ultimo a suo carico, si svolge nel 1949 presso la Corte d'Assise di Alessandria. Gemino Mutti, nel già citato Il falso nella cartamoneta, ne fa una gustosa ricostruzione: "A un certo punto il Presidente ordinò che fosse portato in aula il corpo del reato. Un usciere avanzò faticosamente sorreggendo un valigione legato per traverso con uno spago di canapa; aiutato da un carabiniere lo depose sul tavolo e lo sciolse. Una cascata di biglietti da 10.000 si rovesciò davanti agli sguardi increduli del collegio giudicante. Per alcuni minuti ci fu un silenzio assoluto in aula, poi il Presidente tolse dal proprio portafogli una banconota di uguale taglio e cominciò a confrontarla con quelle incriminate; in breve, anche i giudici popolari lo imitarono, e anche gli avvocati e il pubblico ministero che intanto si erano avvicinati al tavolo. Denaro buono, denaro falso passava di mano in mano sotto la luce delle lampadine. Disegno, filigrana, carta, arabeschi, inchiostri, colori...tutto identico. Il denaro di Pollastri si confondeva col denaro della Banca d'Italia in modo perfetto. Quando si trattò di richiudere la valigia, giudici e avvocati non riuscivano più a trovare le loro banconote...erano naufragate nel mare di denaro falso. Fu chiamato d'urgenza il perito della Banca d'Italia che assisteva al processo in veste di osservatore. Non ci si raccapezzò nemmeno lui. Alla fine il Presidente dovette far aprire l'usciolo della gabbia dell'imputato: 'Pollastri, venga a restituirci il nostro denaro, per favore. E segni con la matita copiativa le banconote di sua produzione, così non ci saranno più confusioni' Attilio Pollastri firmò con un sorriso di trionfo alcuni milioni di lire, poi ritornò in gabbia." Viene condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione, e questo nonostante la Banca d'Italia si fosse rifiutata di presentarsi come parte civile, si dice in segno di riconoscenza per aver ricevuto da Pollastri alcuni preziosi "consigli tecnici" su come riconoscere e prevenire le falsificazioni. Consigli che, sebbene non ufficialmente, sembra siano stati tutti accolti e messi in pratica Attilio Pollastri esce definitivamente di prigione nell'agosto del 1956. Morirà qualche anno più tardi, non prima però di averci lasciato una vera e propria chicca. Un video, girato nel 1958 per la Settimana Incom, nel quale mostra la sua competenza nel riconoscimento delle banconote contraffatte. Buona visione [image] [/image] petronius1 punto
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