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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/10/25 in Risposte
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Bella e preziosa questa collana EOS che è entrata a far parte della mia biblioteca che non è "ideale" ma reale4 punti
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Gli Uffici Postali erano tenuti a registrare, su ogni corrispondenza da essi processata, alcune informazioni, tra cui nome dell'ufficio e data di partenza, tariffa, eventuale ufficio e data di transito, nome dell'ufficio e data di arrivo. Altre informazioni potevano essere registrate sulla corrispondenza, per esempio il peso del plico o il numero di porti per calcolare la tariffa oppure il numero di registrazione per le assicurate, e così via. Per questi scopi, gli Uffici Postali erano dotati di appositi timbri che, grazie a tamponi inchiostrati imprimevano una impronta sulla corrispondenza; le altre informazioni, di natura manoscritta, venivano registrate a penna o con matite, sovente colorate. (Tratto da uno scritto di Emilio Calcagno) Segue se riesco...... P.s. il tempo condiviso con te @dareios it e' un piacere..3 punti
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Il 2c color mattone Vittorio Emanuele II dovrebbe essere la tariffa per il servizio accessorio di invio stampe 'spedite dai sindaci '. In blu il timbro del Comune di Fanano MO, ... sul Francobollo annullo postale di partenza dell' ufficio postale di Fanano MO del 28 Ago 1886... .... e annullo di arrivo di arrivo di Guiglia MO del 29 Ago 1886 Bel Francobollo con due annulli nitidi...va catalogato come "stampe" spedite da sindaci. Il manifesto dovrebbe pubblicizzare una fiera di bestiame e merci, ovviamente i Comuni li spedivano appunto con il servizio accessorio postale "stampe", era materiale che non doveva essere chiuso in buste proprio per il controllo dello stesso.. infatti il manifesto fu spedito semplicemente piegato. Manifesto spedito al 28 di agosto per una fiera che si sarebbe tenuta il 5 settembre. Il Francobollo ha un' ottima centratura per queste emissioni, considerando la data dell' annullo 1866 dovrebbe essere la tiratura delle OCV (Officine Carte Valori) di Torino che inizio' nel 1865, ma non ne sono sicuro, .. potrebbe essere anche un 2c della tiratura di Londra serie De La Rue del 1.12.1863 che varrebbe molto di più. Su questo dubbio faccio un tag gentile all'Amico Fabio @fapetri2001 che su questo potra' dire sicuramente piu' di me. Bel Francobollo annulli nitidi,, ..va' conservato così.3 punti
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Una moneta importante della odierna asta NAC 157 è stata inaspettatamente ritirata. Si tratta del Fiorino di Camera della S.V. 1521. Vorrei fare qualche considerazione anche relativamente alle attuali falsificazioni, perchè certamente tale era. Papa Leone X (Giovanni di Lorenzo de' Medici) morì il 1° dicembre 1521, pochi giorni prima del suo 46° compleanno; il suo successore, Adriano VI (Adriaan Florenszoon Boeyens d'Edel, originario di Utrecht, 1459-1523) fu eletto il 9 gennaio 1522 ed il suo pontificato si protrasse per 20 mesi. La Sede Vacante, durata poco più di 4 settimane, fu retta dal cardinale camerlengo Francesco Armellini Pantalassi de' Medici (1469-1528). Il Fiorino di Camera SV 1521 è particolarmente raro: come anche l'amico Daniele (@DARECTASAPERE) mi ha ricordato, è noto l'esemplare Kunst und Munzen 1980 (proveniente da un'asta Ratto del 1956), un secondo esemplare NAC 104 (2017) ed il presente, che era transitato per la celebre asta Chrisitie's di Milano (2011). Sfortunatamente le foto dell'asta KM 1980 sono quasi inguardabili, in particolare quella di questo fiorino, ma la disponibilità online del catalogo Ratto 1956 compensa parzialmente tale manchevolezza. Ecco sinotticamente presentati i 3 esemplari (usando il lentino di Windows è possibile ingrandire adeguatamente l'immagine):2 punti
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Buonasera a tutti, Qualche giorno fa, in un off topic in una discussione su un pezzo presentato, per l'appunto, da @caravelle82, ho osservato che a mio avviso l'orientamento delle bandierine era corretto nella Prova e, invece, sbagliato nella serie ordinaria. Questo mio appunto, per una volta, nasce dall'esperienza e dall'osservazione ragionata del fenomeno: chiunque sia stato su una barca a vela, o ancor meglio abbia navigato su un veliero (io ho avuto la fortuna di farlo per ben 4 volte da ragazzo) sa che il vento in poppa è una sorta di chimera: la navigazione (a differenza delle regate) richiede il mantenimento della rotta o un minimo discostamento dalla stessa, quindi il vento favorevole non sempre (o meglio, quasi mai) è disponibile. in aggiunta, una nave a più alberi a vele quadre non navigherà mai con il vento completamente in poppa, poiché le vele verso prua non prenderebbero vento. Nell'immagine la riproduzione della Niña, da wikipedia. L'angolazione ottimale per la navigazione a vele quadre è il vento di traverso, ovvero perpendicolare alla rotta della nave. Dopo un doveroso (e minimo) approfondimento tecnico, arriviamo quindi alla moneta del contendere, la famosa 500 Lire Caravelle Prova del 1957. immagine da Numista, credits @ numismatica varesi Nella rappresentazione riportata sulla moneta, le bandierine (che in scala sono bandierone) sono spesso riportate come "controvento". A mio modestissimo avviso, e spero di essere smentito, la rappresentazione della Prova è quella corretta, per alcuni motivi che elenco: 1. Come scritto sopra, è altamente improbabile la navigazione con vento in poppa, in particolare per navi con vele quadre; 2. La prospettiva delle navi e il posizionamento della relativa velatura induce a pensare che la direzione del vento sia "uscente" dalla moneta e non "da sinistra a destra"; 3. È noto che la bandiera delle navi è posizionata a poppavia: quale comandante di nave a vela mai la manterrebbe in quella posizione se il vento in poppa la porterebbe addosso al timoniere? immagine da web Non per nulla, nell'immagine sopra riportata del nostro orgoglio nazionale, l'Amerigo Vespucci, si nota che la bandiera non sventola "in avanti", nonostante le vele siano al vento. Saluti a chi ha avuto voglia di leggere queste mie riflessioni fino a questo punto, Carlo. Non avendo trovato una discussione analoga, la apro: nel caso reindirizzatemi a quella esistente. Questa riflessione nasce giusto perché mi è passato davanti il Vespucci poco fa.. Purtroppo c'è un po' di maccaia.2 punti
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Buonasera a tutti, scrivo per presentare due monete che ho recentemente acquistato e per avere qualche delucidazione Le monete sono state catalogate dalla casa d'aste e cercando online ho visto che non ci sono alternative plausibili pertanto ho accettato tale catalogazione per buona. vi mostro innanzitutto le monete ( foto prese dalla casa d'aste) La prima è un Dupondio raffigurante l'imperatore Claudio con un peso di soli 9.23 g ed un diametro di 27 mm - RIC 478 D : TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P - Testa di Claudio R : IMP T VESP AVG REST - SC - Cerere seduta con spighe di grano e torcia La seconda è un asse raffigurante Agrippa con un peso di ben 11.94 g e un diametro di 28.5 mm - RIC 470 D : M AGRIPPA L F COS III - Testa di Agrippa con corona rostrale R : IMP T VESP AVG REST - SC - Nettuno con delfino e tridente Per quanto riguarda il Claudio credo sia decisamente sottopeso visto che gli altri esemplari che ho trovato online (4) vanno da un minimo di 10.72 g a un massimo di 13.15 g. Ritenete che rientri comunque in un range accettabile ? Per Agrippa invece ho trovato 6 esemplari con un peso che varia tra i 9.33 e i 13.14 grammi. A parte il mio dubbio riguardante il peso della prima moneta volevo capire se qualcuno avesse spiegazioni sul perché , soprattutto durante il regno di Tito, si sia deciso di coniare monete di restituzione per moltissimi personaggi della dinastia Giulio- Claudia ( a primo impatto dovrebbero mancare , dei grossi nomi, solo Caligola e Nerone, mentre per i successori è presente il solo Galba e il padre Vespasiano) e se la decisione di coniare certi nominali bronzei fosse del senato, su approvazione dell'imperatore stesso, o se fosse un imput proprio del sovrano. Allego una discussione sulle monete di restituzione che ho trovato sul forum : Grazie a chiunque vorrà essermi di aiuto2 punti
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Diciamo inoltre che l' ufficio postale di arrivo era 'obbligato' a controllare visivamente che i francobolli fossero stati annullati in partenza, questo in periodo ASI e Regno era molto importante pena severe sanzioni al personale, addirittura se qualche missiva sfuggiva a questo controllo, anche il postino prima di consegnare poteva con un tratto di penna annullare i francobolli, era autorizzato. L'annullo di arrivo non poteva mancare sulle lettere , raccomandate ed espressi in quanto la data era prova legale considerata, l' annullo postale di arrivo faceva fede a livello legale, credo sia così anche oggi, .. . se ce lo mettono..?! Ovviamente per noi amanti della storia postale avere tutti gli annulli e' un plus e un piacere, su molte cartoline di inizi 900 se ne vedono su altre purtroppo no per l' interno per Italia, sono sempre presenti su missive internazionali. Per rispondere alla tua domanda credo sia una mancanza dell' impiegato postale che una volta controllato che i francobolli fossero annullati, non apponeva l' annullo di arrivo. Comunque la cartolina che hai postato e' un vero bijoux, francobolli freschi annulli nitidi e un' immagine deliziosa. Non sono riuscito a leggere lo scritto, .. speriamo sia una bella storia.2 punti
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"È talmente brutto da essere per forza buono", diceva anni fa un amico commerciante numismatico, purtroppo scomparso da anni. A me da una buona impressione in termini di autenticità, ma vale sempre l'assunto che per avere un parere più valido andrebbe giudicato in mano.2 punti
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Ciao @mmm, a me sembrano tutte monete da ciotola, non mi pare di vedere nulla di importante, per quel che si riesce a capire dalle foto d'insieme. ci vogliono @Meleto e @nikita_2 punti
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Buonasera, come sempre una perfetta descrizione dell'amico @PostOffice, aggiungo solo che è un Torino ( soprattutto dal colore) i fondi di sicurezza di Londra dalla foto è difficile vederli ma non ci sono proprio, il peccato che è solo un frammento del manifesto, ma si può tranquillamente mettere in collezione come ampiamente descritto, il francobollo è perfetto, molto fresco ed è anche bordo di foglio2 punti
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La legenda del dritto è piuttosto lunga e, iniziando co FL IVL e finendo con NOB C, dovrebbe essere Costanzo II. Non riesco a capire bene nemmeno io la possibile zecca, ma se è CO inizialmente dovrebbe essere Costantinopoli e corrispondere al RIC VII, 61. Arka # slow numismatics2 punti
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Proviamo per un attimo a togliere le bandiere ed esaminiamo la questione. Premessa: Veroi volle raffigurare barche e vele (e con esse gli stemmi/croci) ben visibili e per semplicità non adottò prospettiva. Il problema nasce da questa semplificazione: egli le raffigurò nella maniera più semplice, quasi da bambino, di piatto. Ora l'unica andatura velica con scafo e vele visibili al massimo è la bolina. Infatti le barche risultano, sempre cancellando le bandiere, con le vele piuttosto orientate nella direzione della fiancata, quindi con un'andatura di bolina, magari larga, cioè con un vento apparente* che sembra provenire da circa 45 a 70 gradi. Cosa che le caravelle di Colombo erano in grado di fare, soprattutto la Pinta e la Nina con le loro vele triangolari. Certo non una bolina stretta oltre i 45°. Ora consideriamo le bandiere: ricordiamoci il principio di vento apparente* (che è la risultante tra direzione e velocità del vento reale e direzione e velocità della barca, ed è il vento con cui effettivamente si regolano le vele) e risultano allineate in modo consono all'andatura di bolina, anche se di nuovo si ricade nella semplificazione della mancanza di prospettiva, perché ad essere più precisi avrebbero dovuto allinearsi in una direzione più sottovento, cioè verso chi guarda. Ma purtroppo Veroi non volle usare prospettiva. In una rappresentazione più realistica utilizzando un po' di prospettiva infatti, come in altre numerosissime incisioni, l'inconveniente bandiera non si sarebbe presentato. Da non sottovalutare che nella raffigurazione usuale e nell'immaginario collettivo le caravelle, e in generale i velieri dell'epoca, erano rappresentati sempre andanti di lasco/gran lasco (con il vento grossomodo alle spalle) perché era la loro andatura usuale, sfruttando gli alisei stagionali oceanici, e la bandiera orientata, sempre considerando il vento apparente, né nella direzione del vento, né nella direzione della poppa, ma trasversalmente rispetto alla barca. Per concludere: o modificavano le vele o modificavano la bandiera per allinearsi alla raffigurazione stereotipata. Sentito anche il parere di un comandante di lungo corso, il quale certo non poteva dire che vi era un tale errore di fondo, scelsero il male minore. Anche se l'utilizzo della prospettiva avrebbe risolto ogni incongruenza alla radice.2 punti
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Arrivano i dollari! Quelli d'oro, naturalmente. E fin dal 1849, primo anno di emissione, tutte le Zecche attive vengono impegnate nella produzione di queste minuscole monete. Compresa la Zecca del North Carolina, che proprio tra essi annovera la sua moneta più iconica e rara, una moneta che per i collezionisti di Charlotte ha assunto proporzioni quasi mitiche... il dollaro "Open Wreath" del 1849 Per il quale debbo fare un passo indietro, e rinviarvi alla lettura di questo post della discussione precedente, che mostra chiaramente la differenza tra dollari "close wreath" e "open wreath" https://www.lamoneta.it/topic/230569-the-eagle-and-i/page/4/#comment-2548413 James Barton Longacre incise i conii per il dollaro d'oro all'inizio del 1849 e il disegno iniziale sul rovescio mostrava le estremità a corona ampiamente distanziate, lontane dal grande 1 della denominazione: lo stile noto come "Open Wreath". Le prove del disegno "open" furono coniate per la prima volta a Philadelphia il 7 maggio 1849, le prime monete per la circolazione il giorno successivo. Ma il direttore della Zecca, Robert Patterson, si oppose al disegno del rovescio, sostenendo che la molatura fosse troppo elevata e che le monete non fossero ben fatte. Longacre lo modificò creando il disegno "Close Wreath" aggiungendo un gruppo di foglie e due bacche a ciascuno dei rami della corona. Conii con il disegno "Open Wreath" erano però già stati inviati a tutte le filiali, e tutti i dollari d'oro coniati nelle Zecche di Dahlonega e New Orleans nel 1849 presentano questo disegno. Invece a Philadelphia e Charlotte furono coniate monete con entrambi i disegni sul rovescio. Due coppie di conii furono spedite dalla Zecca di Philadelphia a Charlotte il 10 e il 13 giugno 1849. Il rovescio di questi conii era apparentemente del tipo open e la coniazione dei dollari d'oro iniziò il 3 luglio 1849. Il direttore Patterson ricevette due monete dalla prima consegna per la sua ispezione ed espresse la sua opposizione al disegno nella sua risposta. Patterson informò il personale di Charlotte che sarebbero stati inviati nuovi conii e incluse due esempi del nuovo disegno, di come avrebbero dovuto apparire le monete. A quanto pare, solo un piccolo numero di monete open wreath era stato coniato prima che il messaggio di Patterson fosse ricevuto e la produzione fu sospesa fino a quando i nuovi conii non fossero stati disponibili. Degli 11.634 dollari d'oro coniati dalla Zecca di Charlotte nel 1849, si stima che non più di 125 esemplari presentassero il rovescio open wreath. La piccola tiratura iniziale subì un forte logoramento nel corso degli anni e oggi si conoscono solo cinque esemplari di dollari di questo tipo. Un omaggio, dovuto, a Robert M. Patterson, quarto direttore della Zecca degli Stati Uniti, dal luglio 1835 al luglio 1851. In fondo si deve a lui, e al suo rifiuto del disegno open, se oggi possiamo annoverare questi dollari di Charlotte tra le assolute rarità della monetazione americana I dollari? Li vediamo nel prossimo post petronius2 punti
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Mi riallaccio per farvi vedere questa bella moneta facente parte di una vecchia collezione, dove a mio giudizio, la patina sul dritto, ha creato un bell'effetto mettendo in risalto i dettagli. Che ne pensate?2 punti
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Mi chiedevo come mai e perché ci sono 3 bolli di partenza uguali su questa cartolina e nemmeno uno in arrivo. È normale? O c'è una motivazione che non conosco? Grazie per il tempo che mi dedicherete.1 punto
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Salve Trattasi di un documento riguardante un concorso del 1925. Qualcuno mi sa dire di piú😄? Grazie1 punto
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Sembrerebbe una pseudo patina desertica ( o anche spagnola ) , che va tanto di moda oggi.. comunque, non saprei dirti con certezza se la moneta sia autentica , a me lo sembra , ma se così fosse è una moneta da sogno , altro che bruttarella , parliamo di un denario di Caligola , che manca alla maggioranza delle collezioni ! Io ad esempio ho messo in collezione una dracma di Cappadocia con legenda in latino, in condizioni pessime tra l'altro, per rassegnazione al mio budget limitato 😂1 punto
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Dal tipo di bordo sembra relativamente recente poi anche la forma è molto regolare… Perfetta per il quiz😄1 punto
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Confermo quanto scrive l'ottimo @nikita_. Avrei giusto una curiosità su quella grossa moneta in bronzo nell'ultima foto tra il 10 lire spiga e il 10 centesimi impero 1940. Può postarne una foto migliore? Sembra un half penny inglese di Giorgio III, o un half penny token, ma non si vede bene.1 punto
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Ciao, ho visionato il tutto ed il valore è piccolino, non ci sono monete importanti. Facilmente si trovano nei mercatini mediamente a 20/50 cent al pezzo, qualcuna, ma sono solo 2 o 3 anche ad un euro. Creare più annunci non converrebbe, anche per colpa delle spese postali, e perchè ti potrebbe rimanere qualche lotticino invenduto per lunghissimo tempo. Personalmente la proporrei come una 'collezione di monete straniere tutte diverse', quindi è meglio che stabilisci un prezzo totale secondo le indicazioni sul valore dato in precedenza, i lotti che solitamente sono proposti per la vendita sono strapieni di monete ripetute e non sono tanto appetibili per un collezionista di monete mondiali, in questa eventuale vendita il punto di forza, anche se sono monete comuni, è che sono tutte diverse. Aspetta naturalmente altri pareri.1 punto
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Ciao bronzo pseudo-autonomo di Sardis in Lidia https://www.acsearch.info/search.html?id=105539691 punto
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Occorrerebbe chiarire quel segno in prossimità del bordo a ore 8 del rovescio, che sembra una limatura1 punto
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Ottimo lavoro Giovanni ! se può essere di aiuto, l'esemplare Ratto '56 poi K&M XXI 1980 ha un "recente" altro importante passaggio listino Crippa 2007 di cui allego una migliore immagine..... questo esemplare è sicuramente buono. quello della NAC ritirato lo visionai alla Christie's 2011 e per me era dubbio..... quello della NAC 104 per me era buono e l'ho anche battuto ...... Daniele1 punto
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Tento un esperimento: ho sovrapposto le due monete ricolorando in grigio quella NAC 157 che sfuma sull'altra (NAC 104) e permette di meglio apprezzare le differenze/analogie!1 punto
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Anche questo va catalogato come servizio accessorio stampe 'spedite dai sindaci', infatti la coppia dei 5c verde Leoni copre la tariffa per questo servizio in quelle date. Il documento parte dal Comune di Sommariva Bosco CN vedi timbro ovale blu di questo Comune .... ,,,,, annulli postali di partenza del 29.6.1925 con lunette barrate di Sommariva Bosco.... Non abbiamo annullo di arrivo a Cherasco. Nell' angolo in alto a sx vedo due fori di spillo, sicuramente il documento aveva degli allegati.. forse i documenti per partecipare al concorso..??? Corrispondenza tra comuni, bella coppia 5c Leoni due belli annulli nitidi. Bel materiale !!1 punto
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SAlve per me Constans per Cizico se ipotizziamo quella C in esergo come una S fuori conio SMK1 punto
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Buongiorno, dopo un po' di tempo sono riuscito a mettere in collezione un denaro che mi mancava e che vorrei condividere in questa discussione dopo poco più di un anno. Peso 0,45 g. d/ + • IA • NV • A • r/ CVNRADI • REX Il castello ha uno stile slanciato e c'è solo una interpunzione al rovescio. Quindi l'avrei catalogata come gruppo III s.g. b. Saluti Antonio1 punto
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Un buon stipendio, tenendo conto che 14 anni dopo nel 39, uscì la canzone che faceva "se potessi avere 1000 lire al mese".1 punto
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Grazie per la segnalazione @nikita_! Riporto un aspetto significativo: anche Guido Veroi, con laurea in ingegneria ed una tesi sviluppata proprio in costruzioni marittime, concorda sul fatto che la disposizione delle bandiere è assolutamente regolare e, quindi, non fu commesso alcun errore nella disposizione delle stesse sul rovescio della moneta. D'altra parte, Cristoforo Colombo, navigatore esperto, poteva benissimo navigare con vento di bolina. E mi domando: ma allora sulla base di cosa poi hanno fatto modificare la disposizione? Si meditò su tutti questi punti, ma alla fine, data che non era iniziata la coniazione vera e propria, fu deciso di capovolgere le bandiere disponendole nel senso tradizionale, di modo che, il rilevamento della formazione la facesse navigare di "gran lasco", e non di "bolina". ..omissis... La moneta riuscì molto gradita, ma alla sua notorietà contribuì, indubbiamente, anche la appassionante polemica sviluppata in maniera così insolitamente ampia dai giornali. Ma quelle bandierine controvento furono veramente un errore?1 punto
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Sono d'accordo con te, Tinia ed altri partecipanti hanno soltanto espresso un parere, ed è stata una gentilezza, non gli entrava nulla in tasca ..1 punto
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mah... mi dispiace che si sia sollevato un polverone per una cosa del genere, a saperlo mi sarei astenuto dal dare il mio parere, e dire che mi ero anche premurato di specificare limiti e di evitare diatribe sui pareri precedenti, memore di tante diatribe degli anni passati... Inviterei comunque alla calma e lasciar correre un filo, questo detto a tutti Grazie, Enrico1 punto
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Suggerisco un uso consono delle parole, del rispetto dei toni, dell'impegno di chi ci mette solo del volontariato senza tornaconto alcuno, suggerisco un uso "non di carattere personale" del forum ma di condivisione e scambio reciproco. Suggerisco il rispetto delle regole, suggerisco il rispetto delle regole del forum, suggerisco di evitare citazioni non consone o non coerenti a quanto si deve dire, suggerisco cautela nell'esprimere affermazioni perentorie. Suggerisco, in poche e semplici parole, un pizzico di intelligenza, educazione e rispetto nell'esprimersi.1 punto
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In Piemontese, é parola che significa ' chiesona ' : e sul fianco della Serra di Ivrea, é tuttora il nome di una piccolissima, semidiroccata, pieve, parte residua di Livione, uno dei piccoli borghi poi scomparso, che concorsero a costituire nel 1202, il vicino borgo franco di Piverone, voluto dai Vercellesi . Il rudere, dedicato a San Pietro, tuttora ben leggibile, ci propone un particolare, inconsueto edificio ad aula unica, con la navata separata dal piccolo presbiterio con minuscola abside, a mezzo di un triforium, appunto a tre fornici e con piccolo campanile impostato al di sopra del presbiterio .1 punto
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E posso dirti che avere una chicca di storia dal sottoscritto è un evento più unico che raro!1 punto
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Generalmente quando si pensa ai libri sulle monete o ad una biblioteca numismatica, lo si fa come ad un accessorio complementare, cioè uno strumento che serve a classificare e organizzare una collezione o a capire e contestualizzare le singole monete possedute, i libri, quindi, sono quasi sempre un ex post rispetto alle monete, prima vengono le monete e poi, eventualmente, i libri che aiutano a studiarle... Io però sto vivendo un'esperienza opposta, nel senso che nel mio caso una parte della mia biblioteca numismatica era stata pensata come indipendente e autonoma dal collezionismo, per il puro piacere di scoprire, conoscere e approfondire alcuni aspetti della storia umana, da alcuni anni mi sono appassionato alla storia dei prodromi di quel fenomeno che oggi definiamo con il termine di globalizzazione e che ha avuto le sue prime manifestazioni con l'espandersi delle interazioni economiche e commerciali tra Europa, Africa e Asia in età tardo-medievale per poi svilupparsi in maniera sempre più spinta e complessa a partire dalle nuove scoperte ed esplorazioni geografiche, l'entrata in scena del Nuovo Mondo, la circumnavigazione dell'Africa, il contatto diretto degli Europei con l'India e l'estremo oriente, e l'Oceano Indiano che diventa da quel momento l'epicentro di un enorme flusso e interazione di uomini, merci, metalli e monete. provenienti da tutti i continenti... Mettendo assieme sempre più libri e saggi su tali tematiche ho potuto approfondire argomenti anche numismatici di cui non sapevo nulla, l'esistenza di monete internazionali usate di preferenza nei grandi scambi commerciali a lunga distanza, le monete che saranno denominate nel corso dell'ottocento come "trade dollars", ma anche tutta una serie di monete diverse, non solo in forma monetale convenzionale, che hanno avuto un ruolo spesso enorme o comunque importante nei traffici commerciali delle aree dell'Oceano indiano e anche altrove, gli esempi classici sono i cauri, conchiglie moneta provenienti dalle Maldive e poi usate per secoli in India, Sud Est asiatico, Africa orientale e occidentale, così come le perle di vetro (molte delle quali prodotte a Venezia), i tessuti di cotone (alcune delle tipologie più apprezzate in Africa orientale e usate come moneta erano prodotte negli USA), i larin, barrette d'argento usate nei commerci internazionali nell'area del Golfo Persico fino alle coste occidentali dell'India, insomma ho scoperto un mondo monetario ricchissimo e straordinariamente complesso che nel tempo mi ha consentito anche solo di poterla concepire una collezione di monete sull'argomento , nel mio caso infatti i libri sono stati fondamentali per arrivare a conoscere l'esistenza di oggetti monetari e paramonetari che potevano formare una possibile collezione di notevole interesse storico e didattico, cioè è la collezione ad essere diventata complementare ed esplicativa alle storie raccontate nei libri... Uno dei tanti esempi che potrei fare, credo anche uno dei più stimolanti e meno scontati, riguarda l'acquisto negli ultimi mesi di alcune monetine di rame, un quarto di Anna dell'India Britannica del 1833, un pysa di Zanzibar del 1881 e un Pice di Mombasa, in Kenya, del 1888, tutte monete apparentemente diverse e senza nessuna connessione tra loro, eppure da come si può notare dalle immagini del dritto, la bilancia presente in tutte e tre le monete, qualcosa in comune già la si può desumere, poi si può scoprire che valore ( un quarto di anna equivale a un paisa nel sistema angloindiano che a sua volta è equivalente al pysa di Zanzibar e al pice di Mombasa), diametro e peso sono sostanzialmente gli stessi, e infatti leggendo un saggio sulla diffusione della rupia angloindiana nell'Africa Orientale si viene a sapere che prima ancora che la rupia si insediasse come moneta preferenziale negli scambi in quell'area, le necessità degli scambi minuti e la scarsità delle monete di più piccolo taglio resero necessario l'afflusso dall'India a Zanzibar durante la metà dell'ottocento di una cospicua quantità di quarti di anna/paisa, la moneta di riferimento in India per il commercio quotidiano e ordinario, equivalente ad un 1/64 della rupia, diventando in questo modo moneta di riferimento per tali scambi anche nelle aree costiere dell'Africa orientale, dalla Somalia italiana (le bese, equivalenti del pice/paisa/pysa) fino alla Tanzania tedesca (e anche in alcune zone costiere della penisola araba come in Oman)... Si tratta solo di uno degli esempi possibili, ma credo sia molto indicativo per capire come dai libri sia possibile scoprire storie assai interessanti che poi possono ispirare delle collezioni esplicative in tal senso, un modo per raccontare attraverso le nostre amate monete eventi apparentemente minori o comunque poco noti di un mondo passato che è possibile conoscere e approfondire solo grazie alla lettura di monografie e saggi dedicati... La biblioteca numismatica quindi non solo come complemento e sussidio, ma anche come ispiratrice e generatrice di possibili nuove e originali collezioni...1 punto
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@fullons Credo che entrambi i follis segnati come Galerio siano in realtà di Massimiano Erculeo. Il primo per Treviri con B e stella (RIC 270 e ss.) e l'altro per Antiochia RIC VI, 58b sicuramente Massimiano perchè con legenda IMP M A MAXIMIANVS P F AVG. Arka # slow numismatics1 punto
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1889 GENOVA A GIUSEPPE VERDI GLORIA D'ITALIA...1 punto
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1872 I QUATTRO GENI DELLA MUSICA G. VERDI, G. ROSSINI, V. BELLINI, G. DONIZZETTI1 punto
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DE GREGE EPICURI Dopo questa serie di medaglie meravigliose, mi permetto di aggiungere qualcosa di molto umile, che però testimonia l'amore per la musica in un paese del magentino: VITTUONE, 1897-1997: Corpo Musicale G.Verdi1 punto
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