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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/10/25 in Risposte

  1. Buona sera condivido con voi l'ultima aggiunta in collezione variante abbastanza rara
    5 punti
  2. Bella e preziosa questa collana EOS che è entrata a far parte della mia biblioteca che non è "ideale" ma reale
    4 punti
  3. Grazie molte caro Fabio😄👌 Scrivete sempre cose da incantare @PostOffice
    3 punti
  4. Gli Uffici Postali erano tenuti a registrare, su ogni corrispondenza da essi processata, alcune informazioni, tra cui nome dell'ufficio e data di partenza, tariffa, eventuale ufficio e data di transito, nome dell'ufficio e data di arrivo. Altre informazioni potevano essere registrate sulla corrispondenza, per esempio il peso del plico o il numero di porti per calcolare la tariffa oppure il numero di registrazione per le assicurate, e così via. Per questi scopi, gli Uffici Postali erano dotati di appositi timbri che, grazie a tamponi inchiostrati imprimevano una impronta sulla corrispondenza; le altre informazioni, di natura manoscritta, venivano registrate a penna o con matite, sovente colorate. (Tratto da uno scritto di Emilio Calcagno) Segue se riesco...... P.s. il tempo condiviso con te @dareios it e' un piacere..
    3 punti
  5. Il 2c color mattone Vittorio Emanuele II dovrebbe essere la tariffa per il servizio accessorio di invio stampe 'spedite dai sindaci '. In blu il timbro del Comune di Fanano MO, ... sul Francobollo annullo postale di partenza dell' ufficio postale di Fanano MO del 28 Ago 1886... .... e annullo di arrivo di arrivo di Guiglia MO del 29 Ago 1886 Bel Francobollo con due annulli nitidi...va catalogato come "stampe" spedite da sindaci. Il manifesto dovrebbe pubblicizzare una fiera di bestiame e merci, ovviamente i Comuni li spedivano appunto con il servizio accessorio postale "stampe", era materiale che non doveva essere chiuso in buste proprio per il controllo dello stesso.. infatti il manifesto fu spedito semplicemente piegato. Manifesto spedito al 28 di agosto per una fiera che si sarebbe tenuta il 5 settembre. Il Francobollo ha un' ottima centratura per queste emissioni, considerando la data dell' annullo 1866 dovrebbe essere la tiratura delle OCV (Officine Carte Valori) di Torino che inizio' nel 1865, ma non ne sono sicuro, .. potrebbe essere anche un 2c della tiratura di Londra serie De La Rue del 1.12.1863 che varrebbe molto di più. Su questo dubbio faccio un tag gentile all'Amico Fabio @fapetri2001 che su questo potra' dire sicuramente piu' di me. Bel Francobollo annulli nitidi,, ..va' conservato così.
    3 punti
  6. Una moneta importante della odierna asta NAC 157 è stata inaspettatamente ritirata. Si tratta del Fiorino di Camera della S.V. 1521. Vorrei fare qualche considerazione anche relativamente alle attuali falsificazioni, perchè certamente tale era. Papa Leone X (Giovanni di Lorenzo de' Medici) morì il 1° dicembre 1521, pochi giorni prima del suo 46° compleanno; il suo successore, Adriano VI (Adriaan Florenszoon Boeyens d'Edel, originario di Utrecht, 1459-1523) fu eletto il 9 gennaio 1522 ed il suo pontificato si protrasse per 20 mesi. La Sede Vacante, durata poco più di 4 settimane, fu retta dal cardinale camerlengo Francesco Armellini Pantalassi de' Medici (1469-1528). Il Fiorino di Camera SV 1521 è particolarmente raro: come anche l'amico Daniele (@DARECTASAPERE) mi ha ricordato, è noto l'esemplare Kunst und Munzen 1980 (proveniente da un'asta Ratto del 1956), un secondo esemplare NAC 104 (2017) ed il presente, che era transitato per la celebre asta Chrisitie's di Milano (2011). Sfortunatamente le foto dell'asta KM 1980 sono quasi inguardabili, in particolare quella di questo fiorino, ma la disponibilità online del catalogo Ratto 1956 compensa parzialmente tale manchevolezza. Ecco sinotticamente presentati i 3 esemplari (usando il lentino di Windows è possibile ingrandire adeguatamente l'immagine):
    2 punti
  7. Buonasera a tutti, Qualche giorno fa, in un off topic in una discussione su un pezzo presentato, per l'appunto, da @caravelle82, ho osservato che a mio avviso l'orientamento delle bandierine era corretto nella Prova e, invece, sbagliato nella serie ordinaria. Questo mio appunto, per una volta, nasce dall'esperienza e dall'osservazione ragionata del fenomeno: chiunque sia stato su una barca a vela, o ancor meglio abbia navigato su un veliero (io ho avuto la fortuna di farlo per ben 4 volte da ragazzo) sa che il vento in poppa è una sorta di chimera: la navigazione (a differenza delle regate) richiede il mantenimento della rotta o un minimo discostamento dalla stessa, quindi il vento favorevole non sempre (o meglio, quasi mai) è disponibile. in aggiunta, una nave a più alberi a vele quadre non navigherà mai con il vento completamente in poppa, poiché le vele verso prua non prenderebbero vento. Nell'immagine la riproduzione della Niña, da wikipedia. L'angolazione ottimale per la navigazione a vele quadre è il vento di traverso, ovvero perpendicolare alla rotta della nave. Dopo un doveroso (e minimo) approfondimento tecnico, arriviamo quindi alla moneta del contendere, la famosa 500 Lire Caravelle Prova del 1957. immagine da Numista, credits @ numismatica varesi Nella rappresentazione riportata sulla moneta, le bandierine (che in scala sono bandierone) sono spesso riportate come "controvento". A mio modestissimo avviso, e spero di essere smentito, la rappresentazione della Prova è quella corretta, per alcuni motivi che elenco: 1. Come scritto sopra, è altamente improbabile la navigazione con vento in poppa, in particolare per navi con vele quadre; 2. La prospettiva delle navi e il posizionamento della relativa velatura induce a pensare che la direzione del vento sia "uscente" dalla moneta e non "da sinistra a destra"; 3. È noto che la bandiera delle navi è posizionata a poppavia: quale comandante di nave a vela mai la manterrebbe in quella posizione se il vento in poppa la porterebbe addosso al timoniere? immagine da web Non per nulla, nell'immagine sopra riportata del nostro orgoglio nazionale, l'Amerigo Vespucci, si nota che la bandiera non sventola "in avanti", nonostante le vele siano al vento. Saluti a chi ha avuto voglia di leggere queste mie riflessioni fino a questo punto, Carlo. Non avendo trovato una discussione analoga, la apro: nel caso reindirizzatemi a quella esistente. Questa riflessione nasce giusto perché mi è passato davanti il Vespucci poco fa.. Purtroppo c'è un po' di maccaia.
    2 punti
  8. Buonasera a tutti, scrivo per presentare due monete che ho recentemente acquistato e per avere qualche delucidazione Le monete sono state catalogate dalla casa d'aste e cercando online ho visto che non ci sono alternative plausibili pertanto ho accettato tale catalogazione per buona. vi mostro innanzitutto le monete ( foto prese dalla casa d'aste) La prima è un Dupondio raffigurante l'imperatore Claudio con un peso di soli 9.23 g ed un diametro di 27 mm - RIC 478 D : TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P - Testa di Claudio R : IMP T VESP AVG REST - SC - Cerere seduta con spighe di grano e torcia La seconda è un asse raffigurante Agrippa con un peso di ben 11.94 g e un diametro di 28.5 mm - RIC 470 D : M AGRIPPA L F COS III - Testa di Agrippa con corona rostrale R : IMP T VESP AVG REST - SC - Nettuno con delfino e tridente Per quanto riguarda il Claudio credo sia decisamente sottopeso visto che gli altri esemplari che ho trovato online (4) vanno da un minimo di 10.72 g a un massimo di 13.15 g. Ritenete che rientri comunque in un range accettabile ? Per Agrippa invece ho trovato 6 esemplari con un peso che varia tra i 9.33 e i 13.14 grammi. A parte il mio dubbio riguardante il peso della prima moneta volevo capire se qualcuno avesse spiegazioni sul perché , soprattutto durante il regno di Tito, si sia deciso di coniare monete di restituzione per moltissimi personaggi della dinastia Giulio- Claudia ( a primo impatto dovrebbero mancare , dei grossi nomi, solo Caligola e Nerone, mentre per i successori è presente il solo Galba e il padre Vespasiano) e se la decisione di coniare certi nominali bronzei fosse del senato, su approvazione dell'imperatore stesso, o se fosse un imput proprio del sovrano. Allego una discussione sulle monete di restituzione che ho trovato sul forum : Grazie a chiunque vorrà essermi di aiuto
    2 punti
  9. Diciamo inoltre che l' ufficio postale di arrivo era 'obbligato' a controllare visivamente che i francobolli fossero stati annullati in partenza, questo in periodo ASI e Regno era molto importante pena severe sanzioni al personale, addirittura se qualche missiva sfuggiva a questo controllo, anche il postino prima di consegnare poteva con un tratto di penna annullare i francobolli, era autorizzato. L'annullo di arrivo non poteva mancare sulle lettere , raccomandate ed espressi in quanto la data era prova legale considerata, l' annullo postale di arrivo faceva fede a livello legale, credo sia così anche oggi, .. . se ce lo mettono..?! Ovviamente per noi amanti della storia postale avere tutti gli annulli e' un plus e un piacere, su molte cartoline di inizi 900 se ne vedono su altre purtroppo no per l' interno per Italia, sono sempre presenti su missive internazionali. Per rispondere alla tua domanda credo sia una mancanza dell' impiegato postale che una volta controllato che i francobolli fossero annullati, non apponeva l' annullo di arrivo. Comunque la cartolina che hai postato e' un vero bijoux, francobolli freschi annulli nitidi e un' immagine deliziosa. Non sono riuscito a leggere lo scritto, .. speriamo sia una bella storia.
    2 punti
  10. "È talmente brutto da essere per forza buono", diceva anni fa un amico commerciante numismatico, purtroppo scomparso da anni. A me da una buona impressione in termini di autenticità, ma vale sempre l'assunto che per avere un parere più valido andrebbe giudicato in mano.
    2 punti
  11. Ciao @mmm, a me sembrano tutte monete da ciotola, non mi pare di vedere nulla di importante, per quel che si riesce a capire dalle foto d'insieme. ci vogliono @Meleto e @nikita_
    2 punti
  12. Sentite se ne vogliono un altro di quei patacconi….
    2 punti
  13. Buonasera, come sempre una perfetta descrizione dell'amico @PostOffice, aggiungo solo che è un Torino ( soprattutto dal colore) i fondi di sicurezza di Londra dalla foto è difficile vederli ma non ci sono proprio, il peccato che è solo un frammento del manifesto, ma si può tranquillamente mettere in collezione come ampiamente descritto, il francobollo è perfetto, molto fresco ed è anche bordo di foglio
    2 punti
  14. SAlve,la foto è un pò sfocata,io leggo DN CONST,forse constanzo 2 con VOTIS MULTIS XX
    2 punti
  15. Eccoti accontentato Favaldar
    2 punti
  16. La legenda del dritto è piuttosto lunga e, iniziando co FL IVL e finendo con NOB C, dovrebbe essere Costanzo II. Non riesco a capire bene nemmeno io la possibile zecca, ma se è CO inizialmente dovrebbe essere Costantinopoli e corrispondere al RIC VII, 61. Arka # slow numismatics
    2 punti
  17. Proviamo per un attimo a togliere le bandiere ed esaminiamo la questione. Premessa: Veroi volle raffigurare barche e vele (e con esse gli stemmi/croci) ben visibili e per semplicità non adottò prospettiva. Il problema nasce da questa semplificazione: egli le raffigurò nella maniera più semplice, quasi da bambino, di piatto. Ora l'unica andatura velica con scafo e vele visibili al massimo è la bolina. Infatti le barche risultano, sempre cancellando le bandiere, con le vele piuttosto orientate nella direzione della fiancata, quindi con un'andatura di bolina, magari larga, cioè con un vento apparente* che sembra provenire da circa 45 a 70 gradi. Cosa che le caravelle di Colombo erano in grado di fare, soprattutto la Pinta e la Nina con le loro vele triangolari. Certo non una bolina stretta oltre i 45°. Ora consideriamo le bandiere: ricordiamoci il principio di vento apparente* (che è la risultante tra direzione e velocità del vento reale e direzione e velocità della barca, ed è il vento con cui effettivamente si regolano le vele) e risultano allineate in modo consono all'andatura di bolina, anche se di nuovo si ricade nella semplificazione della mancanza di prospettiva, perché ad essere più precisi avrebbero dovuto allinearsi in una direzione più sottovento, cioè verso chi guarda. Ma purtroppo Veroi non volle usare prospettiva. In una rappresentazione più realistica utilizzando un po' di prospettiva infatti, come in altre numerosissime incisioni, l'inconveniente bandiera non si sarebbe presentato. Da non sottovalutare che nella raffigurazione usuale e nell'immaginario collettivo le caravelle, e in generale i velieri dell'epoca, erano rappresentati sempre andanti di lasco/gran lasco (con il vento grossomodo alle spalle) perché era la loro andatura usuale, sfruttando gli alisei stagionali oceanici, e la bandiera orientata, sempre considerando il vento apparente, né nella direzione del vento, né nella direzione della poppa, ma trasversalmente rispetto alla barca. Per concludere: o modificavano le vele o modificavano la bandiera per allinearsi alla raffigurazione stereotipata. Sentito anche il parere di un comandante di lungo corso, il quale certo non poteva dire che vi era un tale errore di fondo, scelsero il male minore. Anche se l'utilizzo della prospettiva avrebbe risolto ogni incongruenza alla radice.
    2 punti
  18. Arrivano i dollari! Quelli d'oro, naturalmente. E fin dal 1849, primo anno di emissione, tutte le Zecche attive vengono impegnate nella produzione di queste minuscole monete. Compresa la Zecca del North Carolina, che proprio tra essi annovera la sua moneta più iconica e rara, una moneta che per i collezionisti di Charlotte ha assunto proporzioni quasi mitiche... il dollaro "Open Wreath" del 1849 Per il quale debbo fare un passo indietro, e rinviarvi alla lettura di questo post della discussione precedente, che mostra chiaramente la differenza tra dollari "close wreath" e "open wreath" https://www.lamoneta.it/topic/230569-the-eagle-and-i/page/4/#comment-2548413 James Barton Longacre incise i conii per il dollaro d'oro all'inizio del 1849 e il disegno iniziale sul rovescio mostrava le estremità a corona ampiamente distanziate, lontane dal grande 1 della denominazione: lo stile noto come "Open Wreath". Le prove del disegno "open" furono coniate per la prima volta a Philadelphia il 7 maggio 1849, le prime monete per la circolazione il giorno successivo. Ma il direttore della Zecca, Robert Patterson, si oppose al disegno del rovescio, sostenendo che la molatura fosse troppo elevata e che le monete non fossero ben fatte. Longacre lo modificò creando il disegno "Close Wreath" aggiungendo un gruppo di foglie e due bacche a ciascuno dei rami della corona. Conii con il disegno "Open Wreath" erano però già stati inviati a tutte le filiali, e tutti i dollari d'oro coniati nelle Zecche di Dahlonega e New Orleans nel 1849 presentano questo disegno. Invece a Philadelphia e Charlotte furono coniate monete con entrambi i disegni sul rovescio. Due coppie di conii furono spedite dalla Zecca di Philadelphia a Charlotte il 10 e il 13 giugno 1849. Il rovescio di questi conii era apparentemente del tipo open e la coniazione dei dollari d'oro iniziò il 3 luglio 1849. Il direttore Patterson ricevette due monete dalla prima consegna per la sua ispezione ed espresse la sua opposizione al disegno nella sua risposta. Patterson informò il personale di Charlotte che sarebbero stati inviati nuovi conii e incluse due esempi del nuovo disegno, di come avrebbero dovuto apparire le monete. A quanto pare, solo un piccolo numero di monete open wreath era stato coniato prima che il messaggio di Patterson fosse ricevuto e la produzione fu sospesa fino a quando i nuovi conii non fossero stati disponibili. Degli 11.634 dollari d'oro coniati dalla Zecca di Charlotte nel 1849, si stima che non più di 125 esemplari presentassero il rovescio open wreath. La piccola tiratura iniziale subì un forte logoramento nel corso degli anni e oggi si conoscono solo cinque esemplari di dollari di questo tipo. Un omaggio, dovuto, a Robert M. Patterson, quarto direttore della Zecca degli Stati Uniti, dal luglio 1835 al luglio 1851. In fondo si deve a lui, e al suo rifiuto del disegno open, se oggi possiamo annoverare questi dollari di Charlotte tra le assolute rarità della monetazione americana I dollari? Li vediamo nel prossimo post petronius
    2 punti
  19. Mi riallaccio per farvi vedere questa bella moneta facente parte di una vecchia collezione, dove a mio giudizio, la patina sul dritto, ha creato un bell'effetto mettendo in risalto i dettagli. Che ne pensate?
    2 punti
  20. Dalla picena Hatria, un esemplare in AE di asse, con al diritto testa frontale di Sileno ed al rovescio cane accovacciato . Sarà il 7 Luglio in vendita Savoca Herakles 3 al n. 2 .
    1 punto
  21. Mi chiedevo come mai e perché ci sono 3 bolli di partenza uguali su questa cartolina e nemmeno uno in arrivo. È normale? O c'è una motivazione che non conosco? Grazie per il tempo che mi dedicherete.
    1 punto
  22. Salve Trattasi di un documento riguardante un concorso del 1925. Qualcuno mi sa dire di piú😄? Grazie
    1 punto
  23. Quando mi verrai a trovare o io verrò da te staremo qualche giorno a parlare di francobolli, i fondi con una 20x o anche di più si vedono dal fronte, sono delle micro paiuzze gialle, su qualche valore è difficile, ma cè un aiuto dalla tonalità del colore fra le due tirature
    1 punto
  24. Lei non ha bisogno di presentazioni, basta dire: "la più bella del mondo". Italia - 2 Euro Commemorativo 2025 Tour Mondiale della Nave Scuola "Amerigo Vespucci"
    1 punto
  25. Più della rarità preferisco il ritratto che è veramente bello.
    1 punto
  26. La classificazione secondo il RIC 2.1 è corretta per entrambe. La moneta di Claudio è considerata abbastanza rara, quella di Agrippa molto comune. Al peso personalmente non darei particolare importanza, le oscillazioni sono comuni. Allego le pagine del RIC 2.1 che trattano l'argomento. Restituzioni di Tito.pdf
    1 punto
  27. Tento un esperimento: ho sovrapposto le due monete ricolorando in grigio quella NAC 157 che sfuma sull'altra (NAC 104) e permette di meglio apprezzare le differenze/analogie!
    1 punto
  28. @Rocco68 è ribattuta, in entrambi i versi. vale doppia!
    1 punto
  29. Buongiorno, dopo un po' di tempo sono riuscito a mettere in collezione un denaro che mi mancava e che vorrei condividere in questa discussione dopo poco più di un anno. Peso 0,45 g. d/ + • IA • NV • A • r/ CVNRADI • REX Il castello ha uno stile slanciato e c'è solo una interpunzione al rovescio. Quindi l'avrei catalogata come gruppo III s.g. b. Saluti Antonio
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  30. Pubblicato ed affisso ....
    1 punto
  31. Complimenti @littleEvil, con le tue osservazioni al microscopio hai mostrato in maniera inoppugnabile che creare false varianti è facile ma non è per niente facile crearne di credibili. Inoltre, hai fornito ai periti degli ottimi spunti operativi e spero che da ora in avanti sia chiaro che periziare a cuor leggero per guadagnare qualche spicciolo facile non farà altro che affossare la reputazione, non una buona politica professionale nel medio-lungo termine...
    1 punto
  32. Ciao @Rocco68 se non erro è a serpentina
    1 punto
  33. ed infatti non ho preso né l'una né l'altra, perché non mi interessano né l'uno né l'altro
    1 punto
  34. Pura fortuna: la coda apre alle 10.00, e non ha alcuna importanza se sei sulla pagina da 2 ore o da due secondi, il numero di coda è del tutto casuale. F5 a manetta nei millesimi di secondo precedenti alle 10.00 e incrocia tutte le dita che hai E cmnq entrare è un conto, riusicre a chiudere l'ordine con accettazione del pagamento è un altro
    1 punto
  35. Un buon stipendio, tenendo conto che 14 anni dopo nel 39, uscì la canzone che faceva "se potessi avere 1000 lire al mese".
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  36. Scusa di che? Invio praticamente contemporaneo... 😁 Buona serata Mario
    1 punto
  37. tra alchimia e magia il passo è corto: mai che poi ci sia una caccia alle streghe? Io mi sto specializzando sul 500 lire, guardate su questi tre ingrandimenti che bei riccioli ha Hermes: Da notare "l'ultima mano di tinta" blu scuro che ingrandita ha una struttura solida. Con un pò di allenamento di sicuro si riesce anche ad individuare quali colori sono stati apportati con che passaggio di stampa - qui è chiaro che gli elementi in giallo sono sottostanti. Potrebbe essere un buon sistema da usare sulle varianti.
    1 punto
  38. Sono d'accordo con te, Tinia ed altri partecipanti hanno soltanto espresso un parere, ed è stata una gentilezza, non gli entrava nulla in tasca ..
    1 punto
  39. Secondo me chiunque partecipi alle discussioni ed esprima una propria opinione è comunque meritevole di ascolto, se non altro perché non è tenuto, ricordo per l ennesima volta che le monete le possiamo giudicare ( purtroppo) soltanto da fotografia, con tutti i limiti che ciò comporta , ed a volte , su falsi pacchiani , può anche essere sufficiente, ma su monete difficili il giudizio finale spetta ad uno specialista che ha la possibilità di una visione diretta, come questa volta è capitato con Enrico ( che stimo all ennesima potenza , un grande !), ma sono sicuro che anche Tinia se avesse avuto il denario in mano sarebbe giunto alla stessa conclusione, il forum è fatto anche di questo, non dobbiamo demonizzare chi ha espresso un'opinione poi rivelatesi scorretta , com'è accaduto con Antonio pxcaesaer , altrimenti si rischia che la prossima volta lo stesso individuo eviterà di partecipare a qualunque discussione, ed il forum ne trarrà svantaggio.. sono d'accordo con Grigioviola quando dice che 17 anni fa si respirava aria di fermento qui , anch'io mi iscrissi più o meno in quel periodo, c'era effettivamente più vitalità, c'erano anche certi personaggi attivi che purtroppo non scrivono più da tempo ad alimentare parecchio le discussioni ( in senso buono ) , ma il forum è come una creatura, nasce , cresce , ha i suoi alti e bassi, va alimentato per non morire ..
    1 punto
  40. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette l’8 giugno 2025 un francobollo commemorativo di Giovanni Domenico Cassini, nel IV centenario della nascita. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura, a sinistra, un ritratto di Giovanni Domenico Cassini, affiancato dal pianeta Saturno, i quattro satelliti da lui scoperti e i suoi anelli con la divisione a lui dedicata. In alto, sovrapposto a una sezione della Basilica di San Petronio in Bologna, lo schema della grande meridiana solare per studi astronomici realizzata dallo scienziato italiano nel 1655. Completano il francobollo le legende “GIOVANNI DOMENICO CASSINI” e “PERINALDO 1625 - PARIGI 1712”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Giustina Milite. Tiratura: duecentomila quattro esemplari. Indicazione tariffaria: tariffa B. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta e formato stampa: 48 x 40 mm.; formato tracciatura: 54 x 47 mm.; dentellatura: 9, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio Il foglio contiene ventotto esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico.
    1 punto
  41. ... per l'ennesima volta ti invitiamo ad aprire una nuova discussione dove potrai inserire tutti gli approfondimenti che desideri, con link di reindirizzamento a questa/quelle precedenti. Buona sera Illyricum
    1 punto
  42. Dalle foto non sembra male comunque.
    1 punto
  43. Ciao Alessandro, in effetti la norma è la scritta BOMBA orizzontale, non conosciamo però la tecnica con la quale fossero sovraimpresse queste scritte diffamatorie. Tanti piccoli punzoni per ogni lettera? Un punzone unico? Battute a mano oppure con una pressa? Detto questo, nel mio archivio ho trovato solo una moneta con una scritta semicircolare, sempre che sia coeva. In questa moneta le scritte sono ben tre e questo dà da pensare. Coeva, oppure artefatta in tempi posteriori per aumentare il valore numismatico? La moneta è riportata da: Le grandi monete d’argento dei Borboni di Napoli, Catalogo della mostra (Vicenza, 1-3 ottobre 1999), a c. di G. Ruotolo – C. Minervini [Collana di studi numismatici dell’Accademia, n. 4], Vicenza 1999, p. 65 e pubblicata anche da Panorama Numismatico che la mette a confronto con il solo (?) 60 Grana con scritte diffamatorie conosciuto. La somiglianza è notevole. Posto le immagini e lascio a voi l'interpretazione. Buona Serata, Beppe mentre questo è il 60 Grana
    1 punto
  44. Ciao Cristiano, te lo ripropongo con foto più nitide. Per me è integra e molto rara vista la splendida conservazione.
    1 punto
  45. Buongiorno popolo de Lamoneta, dopo anni è apparso un altro Grano del 1699 senza sigla R ....e non è il solo
    1 punto
  46. 1889 GENOVA A GIUSEPPE VERDI GLORIA D'ITALIA...
    1 punto
  47. 1872 I QUATTRO GENI DELLA MUSICA G. VERDI, G. ROSSINI, V. BELLINI, G. DONIZZETTI
    1 punto
  48. DE GREGE EPICURI Dopo questa serie di medaglie meravigliose, mi permetto di aggiungere qualcosa di molto umile, che però testimonia l'amore per la musica in un paese del magentino: VITTUONE, 1897-1997: Corpo Musicale G.Verdi
    1 punto
  49. 10 Tornesi 1839 2° tipo con contrassegno stella a 5 punte (dritto e rovescio del 2° tipo)
    1 punto
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