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  1. petronius arbiter

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/24/25 in Risposte

  1. Secondo me bisognerebbe creare una nuova sezione dedicata da aggiugere alle esistenti dove andranno a confluire le discussioni come questa in corso, almeno così ogni tanto si vanno a rileggere per allentare la tensione Una sezione tipo:
    4 punti
  2. La Zecca di Dahlonega La città di Dahlonega è il capoluogo della contea di Lumpkin, nel centro-nord della Georgia, non lontana da Atlanta, capitale dello Stato. Nei primi anni '30 dell'Ottocento, però, Atlanta non esisteva ancora (il primo nucleo cittadino sarà fondato nel 1837), e a Dahlonega c'era a malapena quello che poteva essere descritto come una città. Quello che portò alla costruzione di una Zecca in quel villaggio sonnolento, fu la scoperta dell'oro, grandi quantità d'oro, nel nordest della Georgia. Esistono diverse storie popolari sull'inizio della corsa all'oro in Georgia, ma in realtà nessuno sa con certezza chi abbia fatto la prima scoperta e quando. Secondo un aneddoto, John Witheroods trovò una pepita da tre once lungo il Duke's Creek nella contea di Habersham (oggi contea di White ). Un altro aneddoto narra che Jesse Hogan, un cercatore d'oro della Carolina del Nord, trovò oro a Ward's Creek, vicino Dahlonega. Un altro ancora, racconta di un giovane Benjamin Parks che trova una pietra dall'aspetto insolito mentre è alla ricerca di cervi a ovest del fiume Chestatee, nel 1828. Nonostante la popolarità di questi racconti, non si trovano prove documentate della presenza di oro in Georgia fino al 1° agosto 1829, quando un giornale di Milledgeville , il Georgia Journal , pubblicò il seguente articolo: ORO! Un gentiluomo di primissima reputazione nella contea di Habersham ci scrive in data 22 luglio: "Due miniere d'oro sono state appena scoperte in questa contea e si stanno preparando a mettere a frutto questi tesori nascosti della terra". Sembra quindi che ciò che avevamo a lungo atteso si sia finalmente avverato, ovvero che la regione aurifera della Carolina del Nord e del Sud si sarebbe estesa fino alla Georgia. Verso la fine del 1829, la Georgia settentrionale fu inondata da migliaia di cercatori d'oro. Il Niles' Register riportò nella primavera del 1830 che quattromila minatori lavoravano lungo il solo Yahoola Creek. Così veniva ricordata la scoperta, alla fine del secolo, sull'Atlanta Constitution (15 luglio 1894): "La notizia si diffuse, con un'eccitazione mai vista prima. Nel giro di pochi giorni sembrò che il mondo intero ne avesse sentito parlare, perché uomini arrivarono da ogni stato di cui avessi mai sentito parlare. Arrivarono a piedi, a cavallo e su carri, comportandosi più come pazzi che altro. Per tutta la strada da dove ora sorge Dahlonega fino a Nuckollsville c'erano uomini che setacciavano i torrenti e scavavano buchi nei pendii." petronius
    3 punti
  3. @PostOffice ✌️
    3 punti
  4. ... è un nuovo inizio Sembrava proprio che la gloriosa Zecca di Charlotte fosse avviata a una mesta demolizione, ma per fortuna non tutti erano d'accordo. Tra i più contrari c'era una donna, Mary Myers Dwelle, che aveva sempre desiderato che Charlotte avesse un museo d'arte, e la storica Zecca sembrava l'ideale. Lei e altri tennero discorsi in città per stimolare proteste e azioni concrete, ma i loro progetti di conservazione furono respinti. Tentarono allora un'altra strada. La Dwelle, riunito un comitato composto da dodici suoi amici, mentre gli operai finivano di rimuovere tetto, finestre e porte, si offerse di acquistare mattoni, pietre e altri pezzi: l'obiettivo era quello di ricostruire la Zecca, con i materiali originali, in un altro luogo. L'impresa incaricata della demolizione chiese 1500 dollari per tutti i mattoni e le pietre, a patto che gli acquirenti si occupassero anche del loro trasporto nel nuovo sito scelto. Non erano moltissimi soldi, ma nemmeno pochi, considerando che si era nel pieno della Grande Depressione, e nonostante numerose offerte (nella maggior parte dei casi 5 o 10 dollari) la cifra non fu raggiunta. Fu fatta una controfferta, con i soldi che si era riusciti a raccogliere, 950 dollari... e venne accettata L'architetto Martin E. Boyer offrì i suoi servizi per il restauro dell'edificio su un terreno di tre acri donato da un filantropo. Boyer contrassegnò ogni pietra durante lo smantellamento dell'edificio e ne supervisionò attentamente la ricostruzione. Grazie anche alla concessione di fondi federali per la ricostruzione della zecca come museo, i lavori furono ultimati nel 1936, e finalmente il North Carolina ebbe il suo primo museo d'arte In questa foto di quell'anno, vediamo Mary Myers Dwelle (seduta, con gli occhiali) e tre sue amiche facenti parte del comitato per la salvaguardia della Zecca. E non poteva mancare l'historical marker che segnala come la Zecca sorgesse a pochi piedi a sudovest, venne rasa al suolo nel 1933, e ricostruita come museo d'arte tre miglia a est. Così come non può mancare una foto di quello che oggi è l'ingresso posteriore del museo, ricostruito come appariva nel suo periodo di massimo splendore come filiale della Zecca degli Stati Uniti E per chi, trovandosi da quelle parti, volesse visitarlo: https://www-mintmuseum-org.translate.goog/plan-your-visit/mint-museum-randolph/? petronius
    3 punti
  5. Un bel pezzo della repubblica , con la buona fortuna che dal vivo rende persino meglio che in foto ,
    2 punti
  6. Ricevuta l'ultima pubblicazione della Rivista Italiana di Numismatica, volume CXXVI del 2025 Nel link la possibilità di scaricare gli abstracts: https://www.socnumit.org/indici-e-archivio-storico-della-rivista-italiana-di-numismatica/#2025 Volume CXXVI (2025) Materiali J. Marcer, Presenze monetali di età preromana nel Veneto settentrionale: materiali e problemi. M. Asolati, S. Alagab Abdullah, Mezza libbra d’oro: un medaglione da 36 solidi di Leone I (457-474 d.C.) dalla Cirenaica. Saggi Critici A. Gennari, Gli Æ3/4 a nome di Valentiniano III del terzo periodo (440-455 d.C.). Considerazioni circa il presunto coinvolgimento della zecca di Roma per le monete RIC X 2140-2164, e sulla datazione di alcune monete del periodo proto-vandalo. F. Scatolini, Un interessante 20 nummi con legenda “XЄPCWNOC” e considerazioni sulla produzione monetaria per Cherson (secc. VI-VII d.C.). L. Oddone, D. Ferro, W. Ferro, M. Manfredi, Il denaro rinforzato degli Aleramici del Vasto, Marchesi di Savona (Mar Sagona): datazione, zecca di emissione, circolazione e varianti epigrafiche. S. Perfetto, Un grosso a nome di Federico II: l’ultima sortita sveva in moneta? M.A.M. Nassar, La zecca medievale di Chiusi (secc. XIII-XIV). Aggiornamenti storico-numismatici ed uno studio sui conî. A. Toffanin, Una proposta teorico-metodologica per la definizione di una cronologia delle emissioni di moneta argentea nella Signoria e nel Ducato di Milano (1330-1535). A. Zaffaroni, Dal marco di Troyes al marco di Piemonte. La questione ponderale della monetazione sabauda pre-decimale (XII sec. – 1816). Note M.E. Gatto, Il tesoretto di antoniniani di Cassano Magnago (VA), 1926. Discussioni, Recensioni e Segnalazioni T.M. Lucchelli, Vita di un santuario attraverso le monete: i rinvenimenti numismatici da Pietrabbondante [S. Boccardi, Pietrabbondante. I rinvenimenti numismatici dalle campagne di scavo 1959-2019, Roma 2023]. M. Asolati, Gettoni e tessere in età antica e post antica: una riscoperta d’interesse [A. Crisà (a cura di), Tokens, Value and Identity. Exploring monetiform objects in antiquity and the Middle Ages, Bruxelles 2021]. G. Gorini: B. Callegher, Following the Coins from the Excavations at Khirbet Qumran (1951-1956) and Aïn Feshkha (1956-1958), Göttingen 2024. Necrologi R. G., Guido Crapanzano (1938-2023)
    2 punti
  7. Buonasera a tutti, questa sera vi mostro la mia Piastra da 120 Grana 1825 di Francesco I già passata in altre discussioni (mi piace riciclare). Mi piace accompagnare le monete sempre con qualcosa. Siccome sono tra le altre cose appassionato di imbarcazioni vi riporto cosa ho trovato in rete, (fonte Wikipedia) che accomuna le imbarcazioni al 1825 e oltre. A fine pagina capirete il perché di questa mia scelta. La Regina Isabella è stata una fregata a vela della Real Marina del Regno delle Due Sicilie successivamente acquisita come corvetta a vela della Regia Marina. Impostata nel 1825 nei cantieri di Castellammare di Stabia per la Marina del Regno delle Due Sicilie e varata il 9 luglio 1827 alla presenza di Francesco I e dell'intera corte, la nave, entrata in servizio nel 1828, era originariamente una fregata a vela armata con 44 cannoni: 24 cannoni da 24 libbre + 4 obici Paixhans da 30 libre in batteria, in coperta 18 carronate da 24 libbre. Il Scafo in legno con carena ricoperta rame, la nave aveva gli alberi di trinchetto, maestra e quello di mezzana a vele quadre e bompresso (armamento velico a nave) Il 24 maggio 1828 la fregata, da poco completata, trasportò a Palermo il luogotenente generale della Sicilia. Nel 1828 la Regina Isabella, da poco in servizio, partecipò ad un'azione contro la pirateria barbaresca nel Mediterraneo: unitamente alla fregata Cristina, infatti, la nave, al comando del capitano di fregata Raffaele De Cosa, fu inviata a Tripoli, il cui bey, invece dei 40.000 colonnati previsti per il rinnovo di un accordo con il Regno delle Due Sicilie, ne voleva 100.000: compito delle due fregate era verificare, assieme al console locale del Regno, se fosse possibile un negoziato e, in caso contrario, osservare le sistemazioni difensive del porto per un'eventuale azione di forza. Non essendo stata raggiunta un'intesa, (il bey pretese il pagamento entro due mesi), il 22 agosto 1828 la flotta borbonica (con la Regina Isabella in appoggio e successivamente a prendere parte all'azione di fuoco) si dispose su due file nelle acque antistanti Tripoli e l'indomani, di fronte ad un nuovo rifiuto del bey di raggiungere un accordo, aprì il fuoco contro le fortificazioni della città e le cannoniere poste a difesa del porto: il bombardamento proseguì con scarso successo per una settimana (interrompendosi solo il 24 ed il 25 per il maltempo), e fu a malapena respinta una sortita tripolina (28 agosto). Incapaci di raggiungere un qualunque risultato le navi napoletane si ritirarono. Il 27 settembre 1828, pertanto, la Regina Isabella ed il brigantino Principe Carlo catturarono la goletta tripolina Mabrouka, con 56 uomini a bordo, e la costrinsero a fare rotta per Trapani, da dove poi la fregata la scortò a Messina, giungendovi il 10 ottobre: dopo quest'episodio il bey, il 28 ottobre 1828, acconsentì alla firma di un trattato di pace. Carissimi non avendo io monete del 1827/1828 chiamo in aiuto chi le ha per completare Numismaticamente questi eventi. Saluti Alberto
    2 punti
  8. Io ho corretto il tiro negli ultimi anni, sono diventato più selettivo , da studente prendevo certe ciofeche che non ti dico , pur di avere quel personaggio in raccolta, adesso ho una sola regola: se l imperatore o chi per lui è comune cerco di prenderne una nelle migliori condizioni possibili ( non per forza SPL , anzi, quasi mai, punto sempre sul BB , o anche meno se la moneta mi comunica qualcosa) , se invece parliamo di nominativi rari va benissimo anche un MB o addirittura B , purché non sia ritoccata a bulino , li sono di bocca molto buona.. forse ricordi male, io non ti avevo chiesto perché mettessi in raccolta molte monete in cattive condizioni piuttosto che poche in buone condizioni, semmai ti chiedevo il motivo della scelta di raccogliere per lo stesso personaggio molti denari o molti antoniniani piuttosto che variare con i vari nominali previsti ( quadrante , semisse, asse , dupondio , sesterzio, doppio sesterzio , denario , antoniano , provinciale, ecc ) , o , perché non prendere un solo denario per quel personaggio e risparmiare il Budget per prendere altri denari per i personaggi che ti mancano in collezione.. ma io ti chiedevo soltanto per mera curiosità, proprio perché ti stimo molto come collezionista e studioso di monetazione romana, perché allargare i propri orizzonti ascoltando anche i punti di vista altrui fa' sempre bene per la propria crescita personale..
    2 punti
  9. Perche’ mai? e’ una notizia eccellente per il ns mercato dell’arte penalizzato finora da una delle piu’ alte aliquote iva in europa.
    2 punti
  10. SAlve,posso fare un'ipotesi stante le condizioni non ottimali e la legenda svanita di cui leggo solo una S:Tetrico 2 con la Spes,imitazione barbarica.altri esperti mi smentiranno
    2 punti
  11. "È vero che il valore percepito può variare soggettivamente, ma nel mondo reale esistono parametri oggettivi che ne delimitano la portata. La sua moneta da 200 lire potrà anche avere per lei un valore affettivo o simbolico inestimabile, ma sul mercato numismatico resta, salvo rarissime eccezioni, un oggetto privo di reale interesse economico. Confondere la percezione personale con il valore effettivo è un sofisma che non regge all’analisi razionale." Massimo.
    2 punti
  12. Buonasera, Questa è l'ultima moneta dell'imperatore Costantino entrata nella mia collezione. È un follis per la zecca di Eraclea, un 18 mm per 2,31 grammi. Nel dettaglio, Costantino I il Grande, Augusto 306(310)–337. AE Follis, (327/329), Eraclea, II officina Dritto: CONSTAN-TINVS AVG. Testa diademata rivolta a destra, con il volto rivolto verso l'alto. Rovescio: D N CONSTANTINI MAX AVG attorno a corona d'alloro con VOT XXX; in basso SMHB. RIC 92 La particolarità, sta proprio nella nsolita raffigurazione della testa dell'imperatore, curiosa ente rivolta verso l'alto... Che ne pensate?
    2 punti
  13. Salve, La parola dopo ΚΛΑΥΔΙΟC al dritto mi porta a pensare che non si tratti dell’imperatore Claudio, ma del nome del magistrato chiamato ΚΛΑΥΔΙΟΣ ΟΡΟΝΤΗΣ. Saremmo quindi a Trapezopoli, nella Caria, sotto il regno di Vespasiano, mi sembra anche di vedere l’inizio dell’etnico ΤΡΑΠ... Forse si tratta di quel bronzo Apollon/Men, RPC II, 1236A. Prova a vedere se riesci a ritrovare sulla tua moneta un’altra lettera della leggenda ΤΡΑΠΕΖΟΠΟΛΙΤΩΝ al rovescio?
    2 punti
  14. Perdona @fedafa, pensavo di aver postato l’esemplare. Ecco:
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  15. Da Ancyra ( Ankara ) di Galazia, un raro " Second known and best specimen " in AE al nome di Settimio Severo con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio rappresentazione di Tyche in trono, affiancata da 2 altre Tyche . Sarà a giorni, il 29 Giugno, in vendita Numisart 11 al n. 122 .
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  16. E' un problema comune a tutti, e va anche detto che le tecniche d'infinocchiamento sono molto evolute rispetto ai decenni passati, anche perchè oggi si avvalgono di strumenti preziosi come gli stramaledetti social network. Del resto siamo noi stessi (intendo in generale) a non voler rinunciare a queste porcherie pur essendo ormai nota la loro pericolosità.
    1 punto
  17. Facciamo così : dietro l’ expertises c’è soltanto la reputazione del perito. Dietro la perizia no
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  18. Buonasera , intanto mi complimento con tutti per i vostri interventi, per i vari punti di vista. Io sono innamorato di tutte le Auguste ma Plautilla mi aggrada più delle altre, quindi ti toccherà mostrare il tuo esemplare 😁. Saluti Alberto
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  19. 1 punto
  20. salve,stante le condizioni della monete ,non capisco se sono ossidazioni o altro per cui anche il naso è spropositato e la barba pùò essere una illusione ottica,mi dispiace non essere più preciso
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  21. Ciao,dovrebbe essere un ae4 PAX PVBLICA di Flavia Giulia Helena. Ti metto solita lista così vedi quale è. https://www.acsearch.info/search.html?term=Pax+PVBLICA+helena&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
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  22. Navighiamo sulla stessa lunghezza d’onda Aggiungo che il grado di conservazione non basta però. Se non mi trasmette emozione lascio e passo avanti, in attesa di trovare quella giusta.
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  23. D'istinto ho guardato più alla somiglianza anche se potrebbero essere delle fantasy, ma considerato che il film è del 1991, al momento non ci avevo pensato, non saranno le banconote sopra citate. Per agevolare gli altri che si vogliono cimentare, ho schiarito un frammento di film.
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  24. Bellissima moneta, sempre più rara. Io l’ho trovata in un mercatino e poi l’ho fatta periziare a Perrone che l’ha valutata “FDC 65”. Se le trovate a buon prezzo compratele assolutamente.
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  25. Hanno di fatto aumentato le tasse sull'oro da investimento, e l'anno dopo abbassano le tasse sulle opere d'arte. Il mio appunto quindi non era in termini assoluti (ovviamente fa piacere pagare meno tasse), ma in termini relativi (coi metalli preziosi)
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  26. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy emette il 24 giugno 2025 un francobollo commemorativo di Giovanni Spadolini, nel centenario della nascita. Caratteristiche del francobollo La vignetta raffigura Giovanni Spadolini, tra i personaggi più ecclettici del XX secolo, con un volume della “Nuova Antologia”, il periodico trimestrale di lettere, scienze e arti, rivista fondata nel 1866 a Firenze e guidata dall’illustre storico e statista ininterrottamente dal 1974. Completano il francobollo le legende “GIOVANNI SPADOLINI” e “STORICO E STATISTA”, le date “1925 - 1994”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Fabio Abbati. Tiratura: duecentomila venticinque esemplari. Indicazione tariffaria: tariffa B. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca del tato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 30 x 36 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Caratteristiche del foglio: Il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa è riprodotto il logo MIMIT monocromatico.
    1 punto
  27. 1 punto
  28. Bisognerebbe vedere prima quanti libri hai da proporre come conferimento perchè una casa d'aste potrebbe essere interessata se tu avessi un buon quantitativo di libri da proporre. Ad ogni modo puoi proporli alla LAC London Ancient Coins https://www.vcoins.com/en/stores/london_ancient_coins-89/ancient-coins/Default.aspx?#!/ContactUs vendono libri spedendo dall'Italia. Oppure contatta Biblionumis https://www.biblionumis.it/it/ non è casa d'aste ma tratta libri di Numismatica. Salutoni odjob
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  29. Affrancata correttamente 1° porto entro il distretto, cioè citta' x citta', con 25c verde della serie "artistica" o "Imperiale", effige reale di profilo... ... annullato con guller del 9.12.36 ROMA ARRIVI DISTRIBUZIONE. Oggetto storico postale irripetibile.
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  30. Si quelli segnati ,ma sicuramente occlusione.ho visto altri denari on line e sono una specie di riccioli che fuoriescono dai capelli o parrucca tipici per lei
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  31. Salve,stessi riccioli sulla guancia ,stessa legenda ed altro,l'unica differenza per me è il colpo di conio più debole o mancanza sul secondo e terzo spazio tra i capelli dall'alto in basso
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  32. Confermo, questa tipologia è stata coniata negli anni 84 - 86.
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  33. Penso posso aiutarvi, La fascetta in questione è il modello Postale 94 bis che venica applivata nelle cartoline illustrate o postali che erano affrancate in porto carente, tali da essere tassate, veniva appunto applicata qtesta fascetta a coprire le scritte e veniva applivato o applicati, francobolli segnatasse per il doppio del porto mandance, se alla consegna il destinatario accettava di pagare la tassa, si tiraca via la fascetta, di norma salvando integro il segnatasse, oppure addirittura la strappavano via, se invece il destinatatio non accettava di pagare la tassa, la cartolina non venica consegnata e come il caso che vi presento, veniva tenuta dal portalettere intera , nel caso che vi presento averla lasciata integra è stata una grande fortuna per noi storico postali
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  34. Complimenti anche a @mero mixtoque imperio sul grosso di Federico II. Grazie mille e scusa.
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  35. Neanche tra dieci anni ci arrivavo! Ma Numista secondo me è come ChatGPT che si inventa le cose! 😁Ma cos'è? Un bordo gratinato alla parmigiana?!? Forse intendevano "bROdo" 🤣
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  36. Cari Amici del Forum, in queste giornate uggiose, sto mettendo un po' di ordine alle mie monete ed affiorano i ricordi del passato. La moneta che posterò è modesta, non è un FDC, ma ha una storia, come la maggior parte di quelle che abbiamo in collezione e quando le riprendiamo in mano, si risvegliano, prendono vita e ti raccontano qualcosa. E questa ha una storia “simpatica”... il titolo potrebbe essere “ Ciccì e la Moneta Scomparsa”. Premessa: Ciccì era il Barbiere Siciliano appassionato di monete, grande amico di mio padre, fonte inesauribile di aneddoti, che ho già ricordato ( vedi il post # 10 “L. 5 1911 La Cenerentola degli Scudi ?” ). Ciccì il Barbiere arrivò alla Stazione una Domenica di Agosto, di ritorno dalle Ferie passate dai parenti in Sicilia. Giorno con caldo infernale, di quelli che l'aria sembra liquida, l'asfalto un mare di pece e nessuno che si azzarda a scendere in strada. Poveraccio, aveva viaggiato tre giorni su un treno “Accellerato” che fermava anche in piena campagna, perchè allora, anche le più piccole Frazioni avevano la Stazione. Eppure, era come sempre impeccabile: giacca e cravatta, capelli impomatati, baffetti “da sparviero” ed un sentore di Colonia che si era ormai impregnato sulla pelle. Mio padre era andato a prenderlo alla Stazione con uno scooter “Iso Moto”, residuato post bellico, lontano parente della Vespa, che quando doveva affrontare una salita, ansimava come una vecchia asmatica. Ciccì già dal predellino del treno si sbracciava: “ Cesco !( così tutti chiamavano mio padre ) Grandi acquisti e... una “ monetazza” pee tte... che ti piacerà !!” . Portato a casa, Ciccì disse: “ Adesso metto a posto le monete “bedde, bedde”, ma veramente “ 'nu bigiù” e domani vieni a prendere “ 'a monetazza!”. Con la curiosità del collezionista, mio padre “Cesco”, il mattino dopo si precipitò nel negozio e Ciccì, lasciando qualche barba e tagli dei capelli a metà, lo portò al piano sopra dove abitava, a vedere le monete. I suoi monetieri erano gli armadi dove teneva gli asciugamani per il negozio, la sua biancheria e i suoi vestiti, in ordine casuale e sparso, ma incredibilmente preciso ( per lui ! ). Però la “monetazza” per mio padre era incredibilmente sparita! Dopo aver aperto e svuotato tutti i cassetti, non si trovava. Affranto, si accasciò sul letto quasi piangente: “ E' colpa della Netina ( la donna delle pulizie ). Stamattina, l'ha vista, mi ha guardato storto e mi ha detto che è una cosa indecente.. con tutti quei cosi lì...fuori ed in bella vista! ! Chissà dove è finita! “ Il giorno dopo Ciccì, entrò ringalluzzito ne nostro negozio ( i miei avevano una Tabaccheria ? “ Cesco !! Guarda! “. Il malloppo che portava era inequivocabile: un paio di mutande di lana, di quelle con lo “sportello” ben ripiegate, ma di un giallo intenso “ di lana vecchia” ,pulite ma che non ispiravano molto...mia mamma inorridita si ritirò velocemente nel retrobotega. Con tocco d'artista le dispiegò sul bancone e tirò fuori la moneta dallo “sportello delle mutande”. Era un 20 L. LITTORE DEL 1927. : “ Cesco... nun la fa vedere a tuo figlio Beppino, che... è studioso, c'ha la faccia da Vescovo... quello diventa proprio un Vescovo! Assicurato! “ P.S: Non ho mai intrapreso la carriera ecclesiastica e non sono diventato Vescovo, la moneta però l'ho tenuta ed è quella che vedete in foto. Mi piacerebbe sentire qualche storia da Voi, a prescindere dal valore e dalla conservazione della moneta, perchè, questo umile tondello di metallo, se lo tenete in mano, racconta... Ciao Beppe
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  37. Grazie @torpedo, sì, non molto antico, ma tra i 5 primi emessi di San Marino.
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  38. Ciao,è un quadrante celtico-iberico di Gades (Cadice) in Spagna con delfino. La seconda foto va ruotata 90° a sinistra. https://www.acsearch.info/search.html?term=Gades+quadrans+dolphin&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
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  39. E' ben di più di un trattato di numismatica: è un manuale di storia romana raccontata attaraverso le monete, particolarmente completo nella sua sinteticità; ed è un manuale di numismatica con gli indispensabili collegamenti storici. Io stavo cercando di fare altrettanto per cercare di capire sia la storia che le monete, in quanto i libri che leggevo erano sempre insoddisfacenti (spesso perché incompleti per chi, partendo da quasi zero, aveva neecessità di integrarli con altri libri); ma non avevo ancora le necessarie competenze. Ora mi trovo, senza sforzo, il lavoro fatto. Certamente un lavoro che con le dovute integrazioni meriterebbe di essere pubblicato.
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  40. ex Kruso, ex Varesi, ex Ratto 1965… chissà dove prima! N.
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  41. Per moltissimi anni il dollaro d'oro 1849-C Open Wreath rimase sconosciuto al mondo del collezionismo. La prima menzione della varietà si trova nel lotto 1083 della Collezione Belden Roach (B. Max Mehl, 2/1944): "Lettera C della Zecca del 1849 sotto la corona, come tutte le altre. Questo esemplare sembra appartenere a una varietà completamente nuova. È una corona aperta e le stelle sul dritto sono più piccole; i bordi sono in rilievo, il che fa apparire la moneta leggermente più spessa rispetto all'emissione regolare. Non circolata con una brillante lucentezza. Quasi equivalente a una proof. Coniata in oro giallo chiaro. Affermo senza esitazione che questa moneta è di rarità estrema, se non unica. (Non elencata nel nuovo Catalogo Standard del 1944.)" Tre anni dopo, nella prima edizione del Red Book, la moneta veniva presentata come Unique. Non molto tempo dopo, W.W. McReynolds, un gioielliere, trovò una seconda moneta. Qualcuno pensò che la coincidenza era sospetta, e che quella di McReynolds fosse una copia, magari realizzata da lui stesso, ma le ricerche successive hanno provato senza ombra di dubbio la sua genuinità. Comunque, a McReynolds doveva importare poco della rarità del pezzo, poiché molto probabilmente lo montò su un gioiello, come dimostrano oggi i numerosi segni di montatura. In seguito, altri tre esemplari sono venuti alla luce, ma, considerando che la produzione stimata sarebbe stata di circa 125, non si può escludere che ce ne sia ancora qualcuno nascosto in un cassetto del nonno L'esemplare che presentiamo potrebbe essere quello citato da Mehl nel catalogo Balden Roach del 1944, descritto come non circolato, e questa moneta è l'unico esemplare in stato di zecca noto oggi. Le superfici mostrano dei riflessi simili a quelli di una moneta proof nei campi e gli elementi decorativi sono nitidi e dettagliati nella maggior parte delle aree, attributi che suggerirebbero che fosse, come scrisse Mehl, "Almost equal to a proof", quasi uguale a una proof. I bordi alti e le piccole stelle menzionati da Mehl sono immediatamente evidenti anche su questa moneta, ma queste caratteristiche sono comuni a tutti gli esemplari di questa varietà. Sfortunatamente, la bassa risoluzione dell'immagine nel catalogo Roach impedisce una corrispondenza conclusiva con la moneta che, in asta Heritage del 25 gennaio 2025 (dalla quale proviene la foto), stimata da PCGS in conservazione MS62, ha realizzato ben 1.560.000 dollari Le altre quattro monete sono tutte in conservazione inferiore, da Fine 15 a AU58. Anche i valori vanno di conseguenza, sebbene non si possano esattamente definire economici... l'ultimo passaggio noto della moneta più brutta, ha fruttato al proprietario 97.750 dollari petronius
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  42. La prima sembrerebbe un sesterzio di Massimino il trace,la seconda un'asse di Nerva...
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  43. Riporto in auge la discussione, stavo facendo altre ricerche sui Fieschi e sono approdato qui… Vi posto l’ultimo acquisto, un cavallotto per Casale - e naturalmente il volto col berretto di Gian Giorgio Paleologo. ps. Non me ne voglia Art-Rite se uso le loro foto. N.
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  44. Questa volta ne ho trovata una che manca veramente!
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  45. Grazie ad @ART stiamo scoprendo delle banconote meravigliose come questo 400 bolivares del Banco di Maracaibo:
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  46. Come altri hanno capito la natura di quello che hai scritto… Buone vacanze anche a te, grazie.
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  47. Buongiorno a tutti, Beppe @giuseppe ballauri, mi piace molto la discussione che hai aperto, i tuoi primi racconti e poi quello di @ART, leggo entusiasmo nei post di @DOGE82, @tonycamp1978 e @odjob Mi fai venire in mente quando ero ragazzino e le sere di inverno dai nonni ci si radunava attorno al Caminetto e partivano i racconti, ecco.. l'emozione che provo quando leggo in questa discussione è la stessa. Buon Sabato Alberto
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  48. Ricordo ancora il mio approccio commerciale con la numismatica. Ero a un mercatino... avevo da poco scoperto la bellezza delle monete grazie a una scatolina di monete di vari stati ed epoche che mi aveva dato mio nonno... in questo mercatino vedo una ciotola con dentro uno scintillante "cappellone" di Vittorio Emanuele III... lo compero dando tutto ciò che avevo messo da parte per quel giorno (ben 5.000 lire). Al banchetto dopo vedo un catalogo di monete dell'Alfa... lo sfoglio e vedo la quotazione... incredibile! ho fatto un affare! poi, subito dopo mi sento una strana morsa allo stomaco... e se avessi preso una fregatura? con il viso rosso tiro fuori la moneta e la faccio vedere al venditore del catalogo che fa un bel sorriso e mi dice che quella è una patacca e mi accompagna al banco dove l'avevo presa e dice al venditore: "vergognati! perchè gli hai venduto questa porcheria senza dirgli che era un riconio? ridagli le sue 5.000 lire". Sono tornato a casa, con 5.000 lire in tasca e con in regalo un catalogo di monete. Ero solo un bambino, ma posso dire con certezza che quella è stata la più bella lezione di numismatica a cui abbia mai preso parte.
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