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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/26/25 in Risposte
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Buonasera Genny, @gennydbmoney certamente che si, anche se non credo che servirà a molto. Approfitto del post per citare pure i due curatori della Sezione @sandokan e @borghobaffo e naturalmente tutti coloro i quali possono aiutarmi. Grazie sempre in anticipo, Sergio.4 punti
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Buongiorno,girerei la domanda a @nikita_ che è molto ferrato su queste monete e potrebbe essere utile per il suo progetto qui sul sito...3 punti
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Buonasera a tutti, la mia Napoletana di Oggi è uno schieramento di granate di Rame Borbonico. Messi insieme fanno la loro sporca figura, conservazione non proprio il top ma sono comunque il frutto di anni di collezionismo. A me piacciono così come sono, sicuramente avrei potuto comprarne di meno, spendendo gli stessi stessi soldi e avendo dei pezzi migliori. Ormai è andata così, facciamo progetti per il futuro. Vediamoli. Saluti Alberto3 punti
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This coin is RIC 556 and minted in Rome. The style is incorrect for coins minted in Laodicea.2 punti
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Fu anche per contrastare l'operato di Templeton Reid (e altri), che il governo federale alla fine concesse la costruzione non di una, ma di ben due filiali della Zecca, a non troppa distanza l'una dall'altra. Anche la Zecca di Dahlonega, così come quella di Charlotte, venne autorizzata con il Mint Act del 3 marzo 1835, e anch'essa "for the coinage of gold only". E così come a Charlotte, non furono pochi i problemi e i ritardi nella costruzione, ma finalmente, il 12 febbraio 1838, il Sovrintendente di Dahlonega potè annunciare che "Questo è il giorno in cui incominciano le operazioni della filiale della Zecca." Non fu proprio così. Anche qui come a Charlotte, problemi sia tecnici (la difficoltà di generare una pressione del vapore sufficiente a far funzionare i macchinari), che burocratici, ritardarono l'inizio della produzione, al punto che i depositanti dell'oro, non potendo ancora ricevere in cambio le monete, dovettero, o accettare un certificato riscuotibile in monete a Philadelphia o tornare a Dahlonega dopo che il loro oro era stato testato e coniato, diverse settimane dopo. Perché, sebbene l'oro avesse incominciato ad affluire quasi immediatamente dopo l'apertura ufficiale della Zecca in febbraio, le prime monete furono coniate soltanto il 12 aprile 1838. Quel giorno, uscirono dalle presse 80 half eagles, le prime di complessive 20.583 coniate nel primo anno di produzione. Il Sovrintendente di Dahlonega scrisse al Direttore della Zecca, Patterson: "Potreste forse considerare presuntuoso da parte mia affermare che ritengo la nostra moneta pari a qualsiasi altra realizzata al mondo, sia per la sua bellezza che per la precisione delle sue parti tecniche." Giudicate voi (foto da Heritage Auctions) Il disegno è quello Classic Head di William Kneass, già descritto a proposito di Charlotte, e anche qui, sotto la troncatura del collo della Lady, compare il marchio di Zecca... la D di Dahlonega petronius2 punti
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La posta militare n.32 nel 1941 subisce molti cambiamenti di zone di guerra, ecco perché questo tenente viene cercato e come dice Fabio le sigle sono sigle di squadre militari se così le possiamo chiamare. Piccola cronistoria di questa posta militare: 1941. Nel marzo 41 trasferita nella zona di Potenza -Eboli- Padula. Dall' 8 aprile in Albania e dislocata al confine jugoslavo zona Scutari Alessio Kopliku,. Partecipa al conflitto italo jugoslavo e dal 16 aprile i sui reparti entrano in Jugoslavia e dal 19 l' intera unità. Dal 20 aprile predispone presidi a Ragusa, Trebinje, Bileca, Monstar, e isole Mileda e Curzola. Dal 30 luglio partecipa ad operazioni di controguerriglia nelle zone di Han e di Dragalj ( zona confine croato montenegrino). Stabilisce un presidio permanente a Gacko in Montenegro. Dal 9.10.41 al 9.11.41 partecipa ad una vasta operazione anti-partigiana al confine croato serbo, oggi attuale Bosnia. Tutto questo da aprile del 1941 a novembre 1941, ...ci credo che non lo trovavano al tenente.2 punti
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Io ho fatto così, non sarà la perfezione ma almeno dà un senso a quel buco e nel frattempo la proof se ne sta al sicuro nella sua confezione:2 punti
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Come già detto da Flavio_bo , la contromarca rappresenta un capricorno, segno zodiacale caro ad Augusto, non perché sia nato sotto quel segno , ma perché è stato concepito sotto quel segno, del resto per i romani era così..2 punti
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Non ti serve “quello bravo”. Le differenze con l’originale sono talmente plateali che basta un banalissimo raffronto con un minimo di impegno. Sforzati di capire da te senza appoggiarti a pareri esterni… almeno in casi così platealmente banali2 punti
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Credo sia una raccomandata "corrispondenze aperte" affrancata 2° porto con 3 x 40c bruno Michetti emissione del 1908 che furono validi fino al 31.12.1929. Partita da Tricase il 7.12.1928 e arrivata a Casarano (Lecce) lo stesso giorno. Il foglio e' come lo ha chiamato fapetri e' detto senza testo o coperta e conteneva altre missive all'interno. Spero di non aver sbagliato nel caso Fabio mi correggera'.1 punto
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poi basta! 🤣 Come minimo c'è una forte somiglianza, direi che è una probabile soluzione.1 punto
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@nikita_ che ne dici della mia bella foto? Funziona solo se qualcuno si incasina con le immagini di preview/Thumbnails che vedo permettono fino ad un MB! Un glitch nella matrix?1 punto
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Questa teoricamente non rientrerebbe nell'argomento ma l'ho voluta riportare lo stesso per la sua storia curiosa. La banconota che non avrebbe dovuto circolare mai Sotto c'è l'unico esemplare conosciuto di quella che secondo informazioni di catalogo è la prova di una serie con design non adottato, ma ha un numero di serie regolare e segni evidenti di utilizzo prolungato. Il personaggio raffigurato è Eduardo Mondlane, la data riportata il 25 giugno 1976, lo stampatore la De La Rue. Ma perchè una banconota di prova che non avrebbe mai dovuto circolare lo fece? Mistero!1 punto
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Allora neanche le "caravelle" hanno un anno di emissione: solo perchè non si vede, non vuol dire che NON C'È! 😁 Questa emissione è del 1930 in quanto per celebrare i 1000 anni dell’Althing (il parlamento islandese) un comitato parlamentare ufficiale delibera l'emissione di una speciale serie commemorativa di tre valori: 2, 5 e 10 Krónur. Non essendo il governo a ordinarle, ma il suddetto comitato, questi valori sono considerati "semi-ufficiali": non gettoni/medaglie, ma neanche pienamente moneta corrente. Si racconta che solo la 2 Krónur fu talvolta usata come mezzo di pagamento, mentre le altre due (5 e 10 Krónur) forse erano troppo grandi e troppo preziose (argento) o "cerimoniali" per un uso quotidiano. Per cercare un parallelo, cito gli Schützentaler svizzeri: anche questi sono commemorativi e sono stati emessi in occasione delle feste di tiro (Schützenfeste) dal XIX secolo, NON erano normali monete per la circolazione, ed erano semi-ufficiali e anche se poi in circolazione ci sono finiti.1 punto
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Complimenti! Un'opera davvero utilissima, per chi desidera associare evento storico e monetazione del periodo è oro colato! Grazie ❤️1 punto
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Ciao Pino,moneta in mano vedi qualche segno particolare,qualche lettera per poter provare un identificazione?Sennò la pareidolia ci ucciderà 😁1 punto
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Ciao Pino, secondo me,da quel poco che si legge, potrebbe essere un antoniniano VIRTVS AVG di Claudio II il Gotico. Per sicurezza chiederei aiuto agli esperti. https://www.acsearch.info/search.html?id=56606781 punto
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io le lascio separate In genere la prima moneta viene emessa in circolazione verso la fine di agosto, la seconda in autunno inoltrato1 punto
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Penso che le lettere P&T indicano il nome della ditta o meglio dei proprietari (argentieri?), che hanno prodotto la medaglia, di buona fattura, rappresenta S. Erasmo Vescovo e martire ,protettore di Formia(NA), dei naviganti e pescatori (conosciuto anche come S. Elmo), martirizzato sotto l'imperatore Diocleziano (XIX sec.).- Ciao Borgho1 punto
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Il mese di concepimento era piu' importante di quello di nascita , al giorno d' oggi e' esattamente il contrario . In effetti se la vita biologica inizia dal concepimento .......1 punto
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Banconote somiglianti che finiscono a sinistra con quel design sono tante, le austriache degli anni '80 per esempio, quelle francesi usate dagli anni '60 agli anni '90, ed anche di diverso valore di quella che hai citato, ed altre anche africane che al momento non ricordo, significherebbe tirare ad indovinare.1 punto
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certo, capisco: io stesso mi sarei sentito in imbarazzo a chiedere "scusi ma quindi cosa prevede la garanzia?".. mica è una lavatrice.. 😅1 punto
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spero di non essere frainteso: non ho la minima intenzione di "buttarla in caciara". sono interessato anche io a capire meglio la questione.1 punto
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Salve Paxcaesar, lo stesso difetto o rottura davanti al mento è esplicativo,Nino P.S. anche il rovescio al di la della diversa consuzione o colpo debole di alcune lettere1 punto
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lo stile di scrittura mi ricorda "il Lonfo" Il Lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta, ma quando soffia il bego a bisce bisce sdilenca un poco e gnagio s'archipatta. È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna arrafferia malversa e sofolenta! Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna se lugri ti botalla e ti criventa. Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto che bete e zugghia e fonca nei trombazzi fa lègica busìa, fa gisbuto; e quasi quasi in segno di sberdazzi gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto t'alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.1 punto
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Non lo so perchè la moneta ospite non l'ho riconosciuta, ci sono anche cmk imperiali con il simbolo del capricorno (io ho fatto un esempio di greco imperiale perchè mi ricordavo di aver visto delle monete di Parium con la cmk del capricorno, te ne allego una di Claudio che ho trovato e che come puoi vedere il capricorno è diverso), ti allego anche un link dove ci sono diverse cmk per il confronto- Museum of Roman Countermarks: Content Purtroppo come ti ho scritto L'Howgego è dentro uno scatolone in attesa di trasloco e al momento non riesco proprio a recuperarlo, magari qualcun altro del forum ne ha una copia riesce a darci un occhio per trovare la giusta corrispondenza con la cmk della tua moneta.1 punto
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AE 3 di Valentiniano I con GLORIA ROMANORVM. Zecca Tessalonica. Arka # slow numismatics1 punto
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Cari Amici della Filatelia, condivido un altro francobollo di recente acquisizione. Si tratta di un 5 centesimi giallo ocra del 1850 annullato timbro Peschiera 25/3 ( cittadina sul Lago di Garda in provincia di Verona ). Dovrebbe essere il primo emesso per l'Italia. Ovvero, stampato in Austria per il Lombardo-Veneto ( dominio austro-ungarico ), giallo ocra. Allego anche la garanzia ( in tedesco ) che riporta la parola "Seidenpapier" 0.07 mm. Carta setata ? Chiedo a @PostOffice per cortesia, un commento in merito, certamente esteso a tutti Voi esperti del settore. Grazie.1 punto
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1863 - stemma austro ungarico denti. 14 1864-65 tipo precedente dent. 9 1/2 Francobolli per giornali 1851 - testa di Minerva 1858 - effigie di Francesco Giuseppe 1858 - effigie di Francesco Giuseppe 1863 Stemma austro ungarico1 punto
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Questa è Luogotenenza pura, quartina della Lupa Imperiale senza fasci, saluti F.P.1 punto
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Buonasera Gapox, di seguito posto la pagina introduttiva della mia collezione di Tessere di Riconoscimento Postale, se poi ti fa piacere a te o a qualche altro amico di vederne qualcuna le posto, sono tante pertanto ad eventuale richiesta, saluti Posto questa tessera che è probabilmente unica,1 punto
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Salve ,ora si vede uno scivolamento di conio e ossidazioni di cloruri compatibili,propenderei per l'autenticità con i limiti da foto.tieni presente che ho visto falsi scoperti solo confrontandoli con altri riconosciuti tali.catalogazione corretta,penso presa dal sito Ancient stater of Corinth1 punto
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Ciao,io preferisco consultare i seguenti cataloghi: LA MONETA NAPOLETANA DEI RE DI SPAGNA NEL PERIODO 1503-1680... MANUALE DELLE MONETE DI NAPOLI 1674-1860... l'autore per ambedue le opere è Pietro Magliocca...1 punto
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peccato, prima pensavo fosse una manopola del forno, adesso non ne sono più sicuro.1 punto
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Io, al tempo, comprai gli album della Mara predisposti per tenere blister e cartincini e mantenere così la cronologia delle emissioni. Le prime commemorative, però, erano in oblò per cui, messe da parte le confezioni, le monete le tengo nelle tasche di plastica dell'album così queste le posso estrarre , toccare e "annusare"... Ecco quelle libere:1 punto
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Storia Questa moneta del VI secolo potrebbe riscrivere la storia dei primi Turchi Su questa moneta scoperta in Uzbekistan è impressa quella che potrebbe essere la prima attestazione del nome "Turk": una prova dell'avanzata struttura economica dei Göktürk. Nei pressi di Tashkent, la capitale dell'Uzbekistan, è stata ritrovata in un sito archeologico una moneta del VI secolo che potrebbe riscrivere la storia delle origini dei popoli turchi. Sulla moneta c'è un'iscrizione che potrebbe rappresentare la prima attestazione scritta del termine "Turk". L'oggetto, attribuito al periodo del Khaganato Göktürk occidentale, porta incisa in caratteri sogdiani l'espressione "twrk x'γ'n", che si legge come "Turk-Kagan". A identificare la scritta è stato il professor Gaybulla Babayarov, ricercatore del Centro Nazionale di Archeologia dell'Accademia delle Scienze dell'Uzbekistan, la cui scoperta viene riportata dalla rivista Anatolian Archeology. Un po' di storia. Il Khaganato Göktürk occidentale era uno dei due rami (insieme a quello orientale) in cui si divise l'Impero Göktürk, fondato nel VI secolo da popolazioni turche dell'Asia centrale. Nacque attorno al 576 d.C. e si estendeva su una vasta area che comprendeva parte dell'odierno Kazakhstan, Uzbekistan, Kirghizistan e Xinjiang (Cina occidentale). Fu un importante centro politico e culturale, legato a rotte commerciali cruciali come la Via della Seta, e giocò un ruolo chiave nella diffusione dell'identità e del potere dei primi Turchi nella regione. Il suo declino iniziò nel VII secolo, e fu infine assorbito da potenze rivali come i Cinesi Tang e altri khaganati turchi emergenti. Le radici. «La prima menzione del termine Turk-Kagan finora conosciuta risaliva alle iscrizioni di Orkhon, scritte incise su grandi stele di pietra nel VIII secolo e si trovano nella valle dell'Orkhon, in Mongolia, da cui prendono il nome», spiega Babayarov. «Questa moneta anticipa di almeno 150 anni quella datazione, collocandosi tra il 580 e il 610. Di fatto, spinge indietro le radici documentate del termine "Turco" a circa 1.400-1.500 anni». Secondo il professor Babayarov, la moneta potrebbe essere stata emessa dai discendenti di Istemi Kagan, figura centrale nella fondazione del Khaganato turco, che governò la regione strategica di Fergana che si trova nell'Asia centrale e corrisponde all'odierna Valle di Fergana, una fertile area montuosa e densamente popolata che oggi si estende su tre Paesi: Est dell'Uzbekistan (province di Fergana, Namangan e Andijan); Sud del Kirghizistan (l'area di Osh) e Nord del Tagikistan. L'iconografia, come è stata coniata, il diametro, il peso e la composizione del metallo sono tutti elementi coerenti con la fase Yabguluk del Khaganato Göktürk occidentale (fine VI - inizio VII secolo) e si distingue dalle emissioni dei periodi successivi. Al di là del nome. L'importanza della scoperta va oltre la semplice datazione di un termine. La moneta si inserisce in una più ampio ritrovamento di oltre 20 esemplari rinvenuti nella stessa area, recanti titoli turchi come "Jabgu", "Cabgu-Kagan" e "Kagan". Un ritrovamento che mette in discussione l'idea tradizionale di un popolo Göktürk esclusivamente nomade. «Queste monete ci raccontano un'altra storia: quella di una società turca che, almeno in parte, conduceva una vita sedentaria e sviluppava scambi commerciali strutturati», osserva Babayarov. «Ciò implica l'esistenza di un sistema monetario e di conseguenza l'esistenza di centri urbani». Un altro elemento interessante riguarda l'interpretazione dell'iscrizione "Turk-Kagan", che, secondo il ricercatore, non indicherebbe un sovrano specifico, ma un'affermazione di identità etnica e politica: un'appartenenza al Khaganato turco. L'archeologo traccia un parallelo con le monete del Khaganato dei Turgesh, che riportano espressioni simili a testimonianza di un legame etnico-politico. Una nuova chiave di lettura. Se le monete turgesh presentano iscrizioni standardizzate, quelle dei Göktürk occidentali sembrano invece più personalizzate, suggerendo che ogni sovrano potesse imprimere il proprio titolo o nome al momento dell'ascesa al potere. Questa scoperta pone le antiche regioni di Tashkent (la regione di Tashkent si trova nell'Uzbekistan orientale, ai confini con il Kazakistan e non lontano dalla Valle di Fergana) e Fergana sotto una nuova luce, come centri chiave della formazione dell'identità e dello Stato turco antico. Le monete studiate da Gaybulla Babayarov, ricercatore del Centro Nazionale di Archeologia dell’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan. Centro Nazionale di Archeologia dell’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan Da FOCUS Storia Le monete studiate da Gaybulla Babayarov, ricercatore del Centro Nazionale di Archeologia dell’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan. Centro Nazionale di Archeologia dell’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan1 punto
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Carlo II (Il periodo, 1675 - 1700). Tarì 1686. D/ CAROLVS II D G HISP NEAP REX - stemma coronato, inquartato con le armi di Spagna e ornato dal collare del Toson d'Oro. R/ ET REGNO HIS VICI - Globo coronato e sormontato da cornucopia e fascio decussati. Sul globo, la data 1686. Nel campo a sinistra, le iniziali AG A su due righe. 5,64 g.1 punto
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Salve @Pxacaesar, Se può servire un'identificazione (eventualmente anche per altri utenti interessati), il denario postato dovrebbe essere: RIC 64 Sear 4061 Antoninus Pius Denarius. ANTONINVS AVG PIVS PP TR P COS III, laureate head right / CLEMENTIA AVG, Clementia standing left, holding patera and sceptre. RSC 124. saluti Magus1 punto
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