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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/27/25 in Risposte
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Mio nonno paterno ( Giordano ) era sergente maggiore degli alpini, divisione Julia battaglione Vicenza ( se ne salvò qualche decina e persero anche la bandiera ) Ferito fu fatto prigioniero dei russi ed internato in campo di concentramento dove morì. Lo stato italiano lo ha elargito con la medaglia d'argento al v.m.5 punti
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Buon afoso pomeriggio Amici Filatelisti, oggi vorrei parlarvi un po' del Ducato di Modena unitamente ad un suo francobollo. Il Congresso di Vienna (1815) restaurò i vincoli dinastici nel Ducato di Modena dopo il periodo napoleonico. Quando vennero emesse le prime affrancature ( 1 Giugno 1852 ), il Ducato comprendeva le province di Modena, Reggio, Massa e Carrara, la Lunigiana, la Garfagnana, Frignano e Guastalla. Nel 1852 è sovrano il Duca Francesco V° d'Austria-Este, in carica dal 1846 al 11 Giugno 1859, data d'inizio del suo esilio. Il 18 Marzo 1860 a seguito del plebiscito tutto il territorio dell'ex Ducato venne annesso al Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II°. Veniamo al francobollo da 5 . centesimi emesso il 1° Giugno 1852 : di colore verde, al centro l'aquila estense sormontata dalla corona ducale, versione con punto dopo la cifra. Senza annullo, stampa tipografica in nero su carta a macchina colorata, fogli da 240 esemplari. A rovescio vistose tracce di gomma screpolata, sigla perito fil. Paolo Vaccari. Sassone 7. Grazie per l'attenzione. SEGUIRA' ALTRO STATO PREUNITARIO ...3 punti
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Mi sembra che sia opinabile un po' tutto, anche ciò che lei definisce scientificamente centellinato. Scientificamente centellinato, ma da chi? Se solo da lei, pur col massimo rispetto per i suoi studi, mi pare che si possa classificare le monete sulla base di studi attuali, non necessariamente ed esclusivamente solo sui suoi. L'amico Antonino ha riportato correttamente un riferimento al Mir. Ora, si può rivedere e aggiornare tutto ed il contrario di tutto, ma non penso che il riferimento riportato possa essere definito non corretto. Aspettiamo fiduciosi ogni aggiornamento, ogni progresso scientifico, ma mi permetto di ricordare che un riferimento diventa davvero scientifico quando l'esperimento (lo studio in questo caso) diventa replicabile e verificabile anche e soprattutto da persone diverse da chi formula una nuova ipotesi. Non entro invece sul discorso della zecca, quale che sia, perché ne so troppo poco e direi certamente delle cose inesatte e non utili alla discussione. Cordialità.3 punti
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Buonasera a tutti, appena passato all'asta Sartor questo bellissimo grano del 1637 con solo la data al rovescio... https://www.deamoneta.com/auctions/view/1050/493 punti
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L'amico caravelle82 ha proposto una A/R del del Regno mod. 23 I (interno) oggetto postale che per affrancatura che per tipo di modello, in alta tiratura è da considerarsi molto comune, ma sia lui che l'amico @PostOffice hanno ben detto che questa collezione è una branchia della Storia Postale Diacronica che riserva, se seguita con molta attenzione, delle gran belle sorprese, e per la quantità differente di moduli e delle affrancature, vi allego un link dove potrete vedere la mia collezione è vi auguro possiate divertirvi nello sgogliarla, un saluto a tutti http://expo.fsfi.it/bergamofil2021/exhibits/41PetriniN2x5aVda.pdf3 punti
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Aggiungo qualche esemplare. Prima serie (senza punto dopo la cifra) Seconda serie ( con punto dopo le cifre) Segnatasse Governo provvisorio2 punti
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L'amico caravelle82 ha proposto una A/R del del Regno mod. 23 I (interno) oggetto postale che per affrancatura che per tipo di modello, in alta tiratura è da considerarsi molto comune, ma sia lui che l'amico @PostOffice hanno ben detto che questa collezione è una branchia della Storia Postale Diacronica che riserva, se seguita con molta attenzione, delle gran belle sorprese, e per la quantità differente di moduli e delle affrancature, vi allego un link dove potrete vedere la mia collezione è vi auguro possiate divertirvi nello sgogliarla, un saluto a tutti http://expo.fsfi.it/bergamofil2021/exhibits/41PetriniN2x5aVda.pdf se eventualmente non riuscite ad aprirlo, andate sul sito della Federazione fra le società filateliche italiane, a sx nella sezione esposizioni, aprire Bergamo 2021 e li la trovate tra la storia postale diacronica, comunque vedo che si apre bene, non dovrebbero esserci problemi, la potrei anche postare un pò per volta, sono 120 pagine2 punti
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Al momento abbiamo il logo, la giusta didascalia ed un messaggio da travasare dentro, ma per una nuova sezione l'iter è quello di aspettare una decisione che proviene dall'alto, vediamo a che punto è la richiesta2 punti
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Nessun problema,dalle immagini sembrerebbe del tipo con taglio rigato,ma con questo taglio è catalogata la variante con FERDIN anziché FERDINAN come nel tuo esemplare...2 punti
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Sono d'accordo. Si è cercato, per quanto possibile, di ripulirla ancora, ma questa è davvero l'ultima, alla prossima si chiude.2 punti
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mio nonno (Carlo) fu fatto prigioniero dai russi, credo proprio in una di quelle battaglie: una volta liberato, tornò (prevalentemente) a piedi in Italia, per unirsi poi alle Brigate Partigiane. purtroppo non ho potuto conoscerlo e quindi non ho avuto testimonianze dirette, ma solo racconti di mio padre. sono frammenti di storia, che in un modo o nell'altro toccano tutti noi.2 punti
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Grazie per le cose scritte che sinceramente mi hanno toccato nell'animo e vedo di conservarla con cura dopo aver messo un foglio col copia incolla di ciò che hai scritto.2 punti
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Ciao, come già ti è stato detto il primo purtroppo si tratta di una riproduzione molto nota di un sesterzio dell'imperatore Traiano e quindi non autentico. Il secondo viste le foto comparate dovrebbe essere un asse dell'imperatore Gordiano lll, a mio parere autentico, recante sul rovescio la personificazione della dea Vittoria alata stante volta a sinistra( il peso sarebbe indicativo ). Posto foto di esemplare stessa tipologia per catalogazione 🙂. ANTONIO2 punti
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Cartolina in franchigia militare con scritta "zona di operazioni sprovvista di bolli" con timbro lineare di battaglione/compagnia + timbro di posta militare n.152, questi due timbri garantivano la franchigia alla cartolina e la non tassazione a destino. L' ufficio di posta militare n.152 alla data del 29.4.1942 (data del nostro timbro di P.M.) si trovava in Russia. Piccola cronistoria: Assegnata alla 52° divisione di fanteria autotrasportabile "Torino", nel gennaio febbraio 1942 sostiene combattimenti nella zona di Izium. Nel luglio 1942 si sposta a Voroscilovgrad e poi sul Don. Il 17 dicembre inizia l' attacco russo nel settore. Il 20 dicembre 1942 e' costretta a ripiegare con la Pasubio e la Ravenna. Il 21 dicembre aspri combattimenti sul fiume Tichaja dove e' accerchiata nella conca di Arbusowka. Il 25 dicembre 1942 tenta di aprirsi un varco combattendo. Il 26 dicembre si unisce alle unità dette "blocco nord" che difendono Tschertkowo. Dal 17.12.1942 al 25.12.1942 partecipa alla 2nda battaglia del Don. Nel 1943 la sera del 15 gennaio riesce a rompere l'accerchiamento, i resti della Torino 1.600 uomini il 17 gennaio raggiungono Belovodsk nelle retrovie finalmente in salvo. Rientra in Italia nel marzo 1943. Scrivendo questa breve cronistoria ho sperato sin dall' inizio in un lieto fine, speriamo veramente che Vittorio se la sia cavata. Questo materiale è gia' commovente di suo, gli errori grammaticali lo rendono ancora piu' vero. SEGUE......2 punti
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Ciao, aspettando parere dei più esperti così a occhio la prima, quella di Traiano con il ponte, moneta abbastanza rara, a mio avviso è una riproduzione, giudicando dall'aspetto generale e dallo stile delle figure. Vedi ad esempio quanto scritto qui: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/gius/august.htm La seconda, un sesterzio di Alessandro Severo forse, potrebbe anche essere autentica. Questo in attesa di pareri più autorevoli che potranno aiutarti meglio anche con l'identificazione 😃 NOTA SUCCESSIVA: come ha poi scritto @Pxacaesar non è Alessandro Severo ma Gordiano III 😅2 punti
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Per il quiz degli identificatori di bottiglie rivolgersi agli alcolisti anonimi!2 punti
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Io ho detto la mia tu hai detto la tua. Bene così. Ti invito soltanto ad essere meno aggressivo ed arrogante. Siamo in un Forum in cui è bene dialogare.2 punti
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E Cosa dovrebbero fargli, invece? Crocifiggerli in sala mensa? Metterli alla gogna? radiarli dal commercio? più che ridarti i soldi , che vuoi: il pubblico ludibrio? ma se non cacciano neanche i dottori a cui muori sotto i ferri , che mi pare peggio, o i magistrati che tengono in galera un innocente….. eppure siete qui a chiedere la testa di quei mostri dei commercianti numismatici…. Che magari hanno anche sbagliato casualmente…e anche degli stessi periti…! Ma non vi vergognate di voi stessi? ma non collezionate monete o altro se avete così tanta paura di poter incappare in uno sbaglio o in una perdita…. EDITATO DA CdC2 punti
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Si è svegliato il giullare del villaggio? O siete amici con l’altro genio della lampada spenta? … Cercateveli, che io di tempo ne ho perduto anche troppo a lavare le teste agli asini2 punti
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LA RISCOSSA DI ROMA In Italia, la guerra contro Annibale versava in situazione di stallo: i Romani pressavano i Cartaginesi, negando loro libertà di manovra, ma non trovavano l’occasione per sconfiggerli; i Cartaginesi riuscivano ancora a sconfiggere i Romani in battaglia, quando ne avevano l’occasione, ma per carenza di risorse umane non riuscivano a sfruttare il vantaggio. Serviva una svolta. _______________________ Alla fine del 211 a.C. il Senato decise di inviare un nuovo generale in Hispania (dove il territorio ancora controllato da Roma era limitato alla sola zona circostante Tarraco, odierna Tarragona) ma - non sapendo chi nominare - delegò la scelta al popolo. I comizî centuriati diedero allora una risposta unanime: Publio Cornelio Scipione, figlio dell’omonimo generale ucciso da Asdrubale. Alla fine del 210[1] il giovane (aveva solo 25 anni) si presentò a Tarraco con i poteri di proconsole; trascorse l’inverno a rincuorare i soldati demoralizzati e nella primavera del 209 si mosse per combattere i Cartaginesi. L’esercito cartaginese in Hispania poteva contare su forze tre volte superiori a quelle romane, ma proprio per questo aveva dovuto svernare diviso in tre accampamenti separati. Quando Scipione mise in marcia il suo esercito, non rivelò ad alcuno dove intendesse colpire; tutti però (gli amici, e le spie nemiche) immaginavano che avrebbe assalito l’accampamento punico più vicino. Egli invece si diresse a marce forzate verso sud, penetrò per oltre 500 km nel cuore del territorio nemico e portò il suo esercito direttamente di fronte alle mura di Qart Hadasht. Scipione infatti, come sua prima mossa, voleva riuscire là dove Annibale aveva fallito: espugnare la capitale nemica. La città era ritenuta inespugnabile, in quanto circondata su tre lati dal mare e da una laguna; il governatore schierò allora la sua guarnigione sulle possenti mura che difendevano il quarto lato, e attese che i tre eserciti punici convergessero a schiacciare i Romani. Ma i soldati Romani non attaccarono i bastioni difesi dalla guarnigione cartaginese: camminarono sull’acqua della laguna, guidati personalmente da Scipione, e scalarono le mura nel punto in cui erano prive di difesa, senza essere visti. A molti sembrò un prodigio divino; in realtà il proconsole - nei mesi invernali - aveva interrogato i pescatori e studiato i venti e le maree, scoprendo che periodicamente emergeva un guado. Qart Hadasht, l’imprendibile capitale dei Barca, fu conquistata in poche ore. Scipione si appropriò così dell’oro e delle derrate che vi erano immagazzinati; inoltre liberò i molti nobili ispanici là tenuti ostaggio, guadagnando l’amicizia delle rispettive tribù alla causa di Roma. La città fu ridenominata Nova Carthago. Nei tre anni successivi (208-206 a.C.) Scipione completò la conquista dell’Hispania, cacciandone definitivamente i Cartaginesi. _______________________ Durante il loro dominio in Hispania i Cartaginesi avevano coniato, nella zecca di Qart Hadasht, diverse monete in bronzo raffiguranti al dritto un dio barbuto (Melqart o Tanit). Su alcune di esse, tuttavia, il ritratto al dritto è privo di barba; di questi ritratti glabri esistono due stili differenti, uno chiaramente punico, l'altro invece romano. Un numismatico[2] ha ipotizzato che il primo sia un ritratto di Annibale (o comunque di un Barcide), mentre il secondo altri non possa essere che Scipione: probabilmente, per un breve periodo successivo alla conquista della città, la zecca sarebbe rimasta in funzione sotto il controllo romano e, in segno di omaggio, i monetieri locali emisero bronzi con il ritratto di Scipione, anziché di Annibale. Durante la Repubblica, i Romani avevano un tabù in campo numismatico: ritenevano assolutamente vietato rappresentare il ritratto di un essere umano ancora vivo sulle monete, perché questa era una prerogativa dei re (e, notoriamente, l’istituto della monarchia fu sempre aborrito dal popolo romano, dopo la cacciata dei Tarquini). Sino al 44 a.C. si verificheranno quindi solo due eccezioni a questa regola ferrea, rese possibili dal fatto che le relative emissioni avvenissero in terra straniera (si trattava, cioè, di monetazione “provinciale”[3]): questi bronzi e (alcuni anni dopo) lo statere emesso per Tito Quinto Flaminino. _______________________ Un esercito punico, forte di 20.000 soldati più 10.000 mercenari galli, riuscì a sfuggire dall’Hispania e, agli ordini di Asdrubale (fratello di Annibale), si diresse verso l’Italia. Qui la situazione di Annibale si era fatta difficile: dopo che Roma aveva riconquistato Agrigento (nel 210 a.C.) e Taranto (nel 209), egli aveva disperato bisogno di rinforzi. Nel 207 a.C., pertanto, il generale cartaginese si asserragliò a Canosa, attendendo di potersi ricongiungere con il fratello e le sue truppe. Quell’anno, quindi, i due consoli romani furono destinati uno, Claudio Nerone, a tenere a bada Annibale, l’altro, Marco Livio Salinatore, a cercare di intercettare e fermare Asdrubale. Fu in questo contesto che i Romani portarono a termine un’altra incredibile manovra tattica, culminata nella battaglia del Metauro. Successe che i soldati di Nerone catturarono una staffetta cartaginese, che portava un messaggio con cui Asdrubale voleva invitare il fratello a ricongiungere i loro due eserciti a Fano, ove egli si stava dirigendo. Il console, intuito il pericolo e l’urgenza di reagire, prese una decisione coraggiosa: lasciò un piccolo contingente a fronteggiare Annibale, con l’ordine di eseguire manovre giornaliere (per fare finta di essere ancora molto numerosi), e con il resto dell’esercito marciò da Teanum Apulum (città non più esistente, vicino Foggia) a Sena Gallica (attuale Senigallia). Fu una marcia incredibile, eseguita solo col buio (per sfuggire alle spie cartaginesi): in otto notti i legionarî coprirono circa 500 km, con una media di oltre 60 km a notte[4]. A Sena Gallica le legioni dei due consoli si riunirono e riuscirono a schiacciare l’esercito di Asdrubale, presso il fiume Metauro; dopodiché Nerone, con la stessa velocità con cui era giunto, tornò a Canosa, ove fece informare Annibale (che non si era neanche accorto della sua assenza) che suo fratello Asdrubale era finalmente arrivato, consegnandogliene la testa. _______________________ Nel 204 a.C. Scipione prese un’altra decisione strategica rivoluzionaria: portare la guerra direttamente a Cartagine, come mezzo secolo prima aveva cercato di fare Attilio Regolo. Questa impresa fu ancora più straordinaria, per il fatto che egli volle compierla insieme ai reietti; si fece infatti assegnare il comando delle legiones Cannenses, ancora stanziate in Sicilia: sarebbero stati loro, i soldati umiliati da Annibale e scampati al massacro di Canne, che proprio Scipione stesso aveva convinto 12 anni prima a non tradire Roma, a lavare l’onore della patria debellando la città nemica. Scipione e le legiones Cannenses sbarcarono in terra d’Africa e sconfissero ripetutamente i Cartaginesi. Il senato punico, terrorizzato, ordinò che Annibale lasciasse l’Italia, dove per oltre 15 anni aveva seminato morte e distruzione, e accorresse a difendere la capitale. Così fu: i due condottieri si incontrarono di persona nel 202, da soli, su una collina presso Zama; dopo essersi parlati tornarono nei ranghi dei rispettivi eserciti e si scontrarono in una delle battaglie decisive per le sorti della storia dell’Occidente. Com’è noto, vinse Scipione, e fu quindi soprannominato “l’Africano”. La guerra era finita; Annibale fuggì in esilio, mettendosi al servizio dei reami del Vicino Oriente. Scipione combatté in seguito un’altra guerra vittoriosa, contro il regno di Siria. Accusato dai suoi avversari politici di essersi appropriato di parte del bottino di guerra, abbandonò sdegnosamente Roma in volontario esilio; morì di malattia nel 183 a.C. a Liternum (odierna Villa Literno). Sembra che il suo grande avversario, Annibale, sia morto suicida quello stesso anno, in Bitinia (nella penisola anatolica). Publio Cornelio Scipione l’Africano non fu mai sconfitto, in battaglia. Anni dopo la sua morte un’altra moneta, questa volta un denario ufficiale della Repubblica, riproporrà il suo ritratto. NOTE [1] Non è chiaro, nelle fonti, se la nomina di Scipione a proconsole sia avvenuta già a fine 211 o (come sembra più probabile) nel 210; di conseguenza, non è chiaro se egli abbia iniziato le operazioni militari nel 210 o nel 209. [2] Robinson, Essays in Roman Coinage Presented to Harold Mattingly. [3] In realtà, le monete d’oro di Flaminino sono censite nel RRC (RRC 548/1); Crawford tuttavia le elenca alla fine del suo catalogo, anziché collocarle in ordine cronologico, proprio perché egli stesso dubita che possano considerarsi repubblicane “ufficiali” anziché “provinciali”. [4] Questa velocità fu resa possibile dal fatto che i Romani non si portarono al seguito le salmerie, in quanto ottennero cibo e acqua dalle popolazioni che attraversavano (le quali, secondo le fonti, li accorsero esultanti, stufe delle razzie di Annibale). Nondimeno, questa resta una delle marce a piedi più veloci di tutta la storia militare. ILLUSTRAZIONI Ricostruzione pittorica di Qart Hadasht Bronzi con il presunto ritratto di Scipione: sopra, moneta del valore di 1 calco (SNG BM Spain 127 e 128); sotto, moneta da 1/5 di calco (SNG BM Spain 127 e 129)2 punti
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Buon giorno. Voi cosa ci vedete sotto la "R" di Regno in questo marengo del 1878? Le foto non sono il massimo, mi scuso in anticipo. Inserisco anche il dritto per completezza. Saluti. M.1 punto
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Ciao @giuseppe ballauri è lo stesso conio , con frattura meno matura, dell'esemplare postato da @Rocco68...nel tuo il punto dopo Francia è appena accennato, se osserviamo bene si vede. Come si nota l'asterisco. Variante FRANCIA ● * estremamente rara.La legenda nel tuo esemplare pare proprio FRANCIAcon A su N. Mi complimento per la conservazione del dritto, basetta pettinatissima e capigliatura fresca fresca....complimenti per la nuova entrata che manca tra le mie...il ritratto considerano la variante è il migliore che ho visto. Mannaia a me che non stavo controllando in quel momento altrimenti provato a prenderla. P.s. non possiamo scrivere di una variante simile alla GIOACHINO, AMMIRAGLO o GNAND...ma è una variante rara che si presenta sempre con quella correzione. Complimenti ancora amico mio.1 punto
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Forse la chiave è la barra, come quando tagli il salame, ti viene la gran fetta o quella sottile e da lì il peso1 punto
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Monete prodotte appositamente per la comune circolazione, parliamo di svariati miliardi di pezzi coniati, ottimi per cominciare a collezionare questo Paese. Costano molto poco e giusto per aggiungere altri valori a questi tre presentati, tra vari tipi e nominali diversi si potrebbero aggiungere, solo tipologicamente, ancora una quindicina di pezzi solo con quello che si trova in ciotola. Nonostante sembri un alto valore la moneta da 500 won equivale a circa 30 cent di euro, è nata, data l'inflazione, dall'eliminazione del 500 won in cartamoneta nei primi anni '80, è il massimo valore a moneta circolante, valori superiori sono solo coniati per il mercato collezionistico, le banconote vanno da 1.000 won sino a 50.000 won.1 punto
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Ciao Pino,dovrebbe essere Ae3 SECVRITAS REIPVBLICAE di Valente. Non riesco a decifrare la zecca. https://www.acsearch.info/search.html?term=Secvritas+reipvblicae+valens+rome&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=01 punto
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a me capita solo su lamoneta.it prima mi appare la classica notifica chrome di blocco popup e dopo comunque va avanti con il redirect. io uso solo un telefono aziendale, senza cose "strane" installate o estensioni particolari1 punto
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Ciao, Io vedo una A, forse di dimensione leggermente più piccola delle altre A in legenda ma sulla dx vedo il tratto abbastanza lineare e non curvilineo come quello della gambetta dx della R. Un saluto Raffaele.1 punto
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LA MONETE CON SIMBOLI E LETTERE Studiando le monete della fine della Repubblica, è chiaramente evidente che i Romani ne consideravano ufficiali e legittime due tipologie differenti: quelle emesse sotto la supervisione dei tresviri, probabilmente previa autorizzazione del Senato, e quella emesse invece in forza dell’imperium. Poiché infatti l’imperium era concepito come un potere quasi assoluto (soprattutto fuori Roma), si consideravano valide le monete che i magistrati cum imperio avevano ordinato di coniare; cosa che, normalmente, essi facevano quando si trovavano fuori dall’Urbe, per finanziare campagne militari, servendosi di zecche ausiliarie (o addirittura dei tecnici delle legioni[1]), talvolta delegandone la supervisione a questori o proquestori[2]. Le monete emesse in forza dell’imperium sono dette oggi “imperatoriali”, con riferimento all’ultimo cinquantennio della Repubblica (quando il fenomeno crebbe di importanza), o “itineranti” (perché prodotte da zecche che si spostavano sul territorio, al seguito delle truppe), con riferimento alle epoche precedenti. Da un punto di vista teorico, tuttavia, non c’è differenza fra imperatoriali e itineranti. Precisato quanto sopra, ci si chiede quando il fenomeno della monetazione itinerante sia nato; infatti, se la moneta non reca il nome del magistrato che ne ha ordinato l’emissione (come avverrà spesso - ma non sempre - per le imperatoriali), è difficile distinguerla da un’emissione ordinaria. Viene qui però in evidenza un altro fenomeno: alcuni quadrigati e alcuni bronzi precedenti alla riforma sestantale presentano un simbolo al rovescio, una spiga di grano[3]; con l’introduzione del denario e del vittoriato la varietà di simboli cresce enormemente (oltre alla spiga, ancora, apex, pentagramma, crescente, bastone, etc.) e, inoltre, compaiono molte monete con una lettera o un piccolo gruppo di lettere (M, C, VB, MA, AVR, etc.). È opinione comune (corroborata dai rinvenimenti nei ripostigli) che questi simboli e lettere siano stati introdotti proprio per distinguere le monete emesse fuori Roma[4] da quelle invece prodotte nella zecca dell’Urbe; poiché inoltre - come si è visto - tutte queste monete sono normalmente datate all’epoca della Seconda Guerra Punica[5], se ne deduce che il fenomeno della monetazione itinerante sia nato in quel periodo, per evitare spostamenti di denaro tra l’Urbe e i suoi eserciti, attraverso territorî resi insicuri dalla presenza di truppe cartaginesi. In altri termini, le prime emissioni con simboli o lettere costituiscono l’esempio più antico di monete prodotte e usate direttamente dai legionarî. Secondo Crawford, le emissioni con simboli o lettere che si devono considerare come itineranti, per le esigenze della Seconda Guerra Punica, sono quelle che egli ha raggruppato nelle serie da RRC 59 a RRC 111 e da RRC 125 a RRC 131. In seguito tuttavia, seppur terminata la guerra, si continuò a produrre monete con simboli, anche presso la zecca di Roma. Probabilmente, distinguere le proprie monete mediante apposizione di simboli era diventato una specie di “moda”, che piacque e fu seguita anche dai tresviri, come si vedrà in seguito[6]. NOTE [1] Un esempio di conio utilizzato dalle legioni è quello illustrato a pag. 5. [2] Per questo, alcune monete imperatoriali recano la legenda “Q” o “PRO Q”, eventualmente col nome del questore. [3] Come nel caso del sestante raffigurato a pag. 30. [4] In particolare, simboli e monete potrebbero indicare la zecca (ad esempio, la spiga di grano potrebbe fare riferimento alla Sicilia, l’ancora alla zecca di una flotta) oppure il magistrato che ha ordinato l’emissione (ad esempio, AVR potrebbe stare per Aurunculeius). [5] Compresi i quadrigati con spiga di grano, RRC 42/1, che costituirebbero una delle ultime emissioni di questa moneta (Crawford li data al 214-212 a.C.). [6] È possibile che non solo levlettere, ma anche alcuni simboli servissero a identificare il monetiere: ad esempio, l’asino presente sui bronzi della serie RRC 195 (datata 169-158 a.C.) potrebbe alludere, secondo Grueber, al cognomen Silanus (perché, nella mitologia greca, Sileno viaggiava spesso in sella a un asino). ILLUSTRAZIONI Vittoriato RRC 95/1. Al retro, monogramma "VB". Secondo Crawford questa moneta fu emessa nel 211-208 per finanziare la guerra annibalica; secondo Thomsen, invece, nel 215-214 per preparare la spedizione contro Filippo V di Macedonia. Il monogramma al rovescio (VB) potrebbe indicare la zecca di Vibo Valentia oppure (secondo Thomsen) di Vibinum (città apula, oggi scomparsa). Denario RRC 172/1. Le monete di questa serie sono di verosimile provenienza sarda, come dimostra il fatto che sono state prevalentemente rinvenute sull’isola e che i bronzi di questa serie sono spesso ribattuti su monete sardo-puniche. Crawford le data al 199-170 a.C. e le attribuisce a Publio Manlio Vulsone, pretore in Sardegna nel 210; è difficile, però, ammettere che le emissioni portassero ancora la sigla MA in un periodo che va da 10 ad addirittura 40 anni dopo la sua pretura (anche ammettendo che Vulsone sia rimasto alcuni anni sull’isola dopo la fine del suo mandato, come propretore). Breglia, invece, attribuisce queste monete ad Aulo Cornelio Mammula, che fu propretore in Sardegna proprio nel 217-216 a.C., e ritiene che siano state emesse in seguito alla disfatta di Canne, che comportò una riduzione dei finanziamenti provenienti da Roma. Datare questo denario al 216 a.C., tuttavia, imporrebbe di riconsiderare la cronologia stessa del denario: infatti, poiché il peso medio degli assi di questa serie è di 1 oncia, non di 2, la riforma sestantale (e quindi l’introduzione del denario, sicuramente coeva) anderebbe datata al 230 a.C., se non addirittura al 250 (come appunto Breglia credeva). Asse RRC 173/1, con al retro legenda "C SAX", sciolto in Gaius Clovius Saxula, come il pretore del 173 a.C. (di cui, forse, questo monetiere era figlio).1 punto
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Bellissimo post, non avevo ancora scritto niente perchè non volevo interrompere la successione dei capitoli, devo ancora finire di leggere tutto ma è veramente interessante e utilissimo per approfondire degli aspetti di un periodo che amo molto. Attendo con ansia un pdf completo per poterlo archiviare/stampare nella mia libreria o nel caso la pubblicazione 😃1 punto
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Qui vorrei spendere due parole a favore di questi moduli o modelli postali, che all' apparenza sembrano noiosi ed appartenenti ad una filatelia minore, quando invece secondo il mio modesto pensiero rientrano appieno nella GRANDE FILATELIA. Bene fece l' Amico Caravelle82 ad accaparrarsene qualche esemplare, in quanto materiale bistrattato dal ricevente che non comprendeva scritti e notizie da familiari lontani come una cartolina o lettera e molto spesso non veniva conservato. La stampa di questa modulistica approntata per facilitare lo svolgimento di particolari servizi, fu affidata a differenza delle carte valori anche a tipografie private talvolta da parte delle Direzioni locali, il che puo' comportare varianti di ogni tipo che ne impedisce a volte una corretta catalogazione, ma ne aumenta la curiosità e la ricerca del collezionista. Il tuo e' il Mod. 23-I rosa, il piu' comune considerando il lunghissimo periodo d'uso, la valutazione di catalogo e' di 5€ (sicuramente di piu' di quanto lo hai pagato) in piu' va calcolato il valore del francobollo. BELLO materiale assolutamente da non sottovalutare. Delle copie stampate dalla tipografia Simboli di Recanati quante ne saranno sopravvissute al giorno d'oggi.. ?!?1 punto
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Bisogna anche tener conto nella monetazione Medicea, come per altre zecche di tale periodo storico, ma specie in questa che conosco molto bene, che monete che hanno 4/5 secoli, in questo caso del 500, un spl vero è un grado molto alto, non vi sono e non se ne conoscono in fdc..poi oggi vi è anche un abuso del grading a tutti i costi..1 punto
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Salve, la moneta, ha ottimi rilievi e ben centrata, se si parla di grado Italiano, mettereí visti i graffietti al rovescio forse da pulizia un SPL. Se si parlasse di slaab o grading americano un AU 53 al max visto i graffietti? Se non li avesse avuti un qualcosa di piú ci stava.. Un saluto Fofo1 punto
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@Carlo... grazie per il bel pensiero, .. voglio solo mostrare cio che la filatelia puo' essere. I francobolli e i timbri datano e autenticano le piccole o grandi storie che questi tesori di carta portano con sé, ecco perché dobbiamo essere sempre rispettosi di quello che ci consegnano.1 punto
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Ti consiglio di non cadere nella trappola della caciara perché poi arriva il CDC e cancella tutto, anche quello che hai detto tu. A me è successo ieri e tra gli altri mi hanno cancellato anche un messaggio in cui rispondevo a Carlo sulle caratteristiche della NIP e dei suoi periti, anche se non era polemico ma un'analisi di contenuti proposti da un altro utente. Non cascarci, al massimo puoi sempre fare come ho fatto io: "ignora utente"... 😉1 punto
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Infatti avevo detto che sarebbe bello ed auspicabile che i commercianti disonesti o incompetenti ( non parliamo di errori, sempre comprensibili) fossero puniti ... Come accade per ordini professionali che prevedono richiami e multe. So bene che è praticamente impossibile per la categoria , ma sarebbe bello.1 punto
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Ciao Pino,prova a vedere se trovi riferimenti in queste monete con tipologia aquila di mare che afferra un delfino https://www.acsearch.info/search.html?term=Sea-eagle+dolphin+ae&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=01 punto
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Allora neanche le "caravelle" hanno un anno di emissione: solo perchè non si vede, non vuol dire che NON C'È! 😁 Questa emissione è del 1930 in quanto per celebrare i 1000 anni dell’Althing (il parlamento islandese) un comitato parlamentare ufficiale delibera l'emissione di una speciale serie commemorativa di tre valori: 2, 5 e 10 Krónur. Non essendo il governo a ordinarle, ma il suddetto comitato, questi valori sono considerati "semi-ufficiali": non gettoni/medaglie, ma neanche pienamente moneta corrente. Si racconta che solo la 2 Krónur fu talvolta usata come mezzo di pagamento, mentre le altre due (5 e 10 Krónur) forse erano troppo grandi e troppo preziose (argento) o "cerimoniali" per un uso quotidiano. Per cercare un parallelo, cito gli Schützentaler svizzeri: anche questi sono commemorativi e sono stati emessi in occasione delle feste di tiro (Schützenfeste) dal XIX secolo, NON erano normali monete per la circolazione, ed erano semi-ufficiali e anche se poi in circolazione ci sono finiti.1 punto
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Prevede che , se la moneta è contestata da almeno due perizie contrarie, il venditore può: A : decidere di riprenderla e ritornare quanto pagato dal compratore B: qualora non si trovi d’accordo con le controperizie, decidere di andare a giudizio e demandare alla giustizia di decidere chi ha ragione tramite una serie di perizie e controperizie di tecnici abilitati , i famosi CTU Questo prevede la garanzia del venditore. In nessun caso un perito o un CTU può essere ritenuto responsabile in solido del prezzo pagato al venditore a meno che perito e venditore non siano la stessa persona. La cosa è abbastanza lineare e semplice … poi ci penserà la legge a complicarla , al solito1 punto
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Buonasera a tutti, sono molto curioso di saperne di più di questa medaglia. In rete sembra non esserci molto, P&T lo potremmo associare a Poste & Telegrafi, anche in Francia, magari emissioni sponsorizzate? Saluti Alberto1 punto
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Non ti serve “quello bravo”. Le differenze con l’originale sono talmente plateali che basta un banalissimo raffronto con un minimo di impegno. Sforzati di capire da te senza appoggiarti a pareri esterni… almeno in casi così platealmente banali1 punto
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Graditissima! anche perché ho visto che è valutato BB+ mentre avrei creduto fosse almeno Spl. @califfo64 grazie, posso usare la tua moneta come paragone, anche perché sembrano avere una conservazione simile.1 punto
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Buongiorno, vi allego le immagini delle 2 monete recentemente acquistate come FdC. Con l'occasione porgo a tutti un augurio di Buona Pasqua.1 punto
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Se è un negozio di un professionista filatelico immagino non abbia difficoltà a certificarlo. Se un negozio di non specializzato forse meglio approcciarli quando si è dei veri professionisti. A mio avviso non conta tanto il mezzo, quanto la professionalità di quello che è dall’altra parte del bancone1 punto
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Ottima conservazione, bellissima moneta sia la tua, sia come tipologia e tema del rovescio. Certamente rara. Non sapevo che risultasse ancora non postata sul forum. Allego le immagini del mio esemplare certamente meno bello, comunque il ritratto vigoroso del Boncompagni e la plasticità del movimento di Mosè rendono questo testone assai piacevole almeno secondo me. Saluti.1 punto
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