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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/02/25 in Risposte
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Mi ero ripromesso di postare qualcosa, ma il 29/06 non avevo avuto modo... per fortuna il topic non si è spento... anzi, quante belle monete sono state proposte, alcune davvero rare ! Approfitto per postare un paio di rappresentazione dei due santi più "particolari" tra quelle che ricordo, ad iniziare da questa piastra di Urbano VIII (vero amante dei due santi, proposti pressochè su qualsiasi taglio emesso durante il pontificato), che presenta i due busti "affacciati al balcone": Per dimensioni, probabilmente sono stati utilizzati punzoni dei santi creati per monete di taglio inferiore (grossi o mezzi grossi degli anni a seguire avranno rappresentazioni simili), e il tanto spazio libero sul tondello è stato in qualche modo occupato da una serie, apparentemente improvvisata, di elementi. Altra "coppia" di santi particolare, su questo quattrino di Benedetto XIV per Gubbio; al contrario della piastra sopra, la scelta dei busti "accollati" è risolutiva per i problemi di spazio, per quanto abbastanza inusuale, e inusuale è anche lo stile dei visi, quasi stilizzato e senz'altro opera di mano meno fine di quella che ha realizzato il conio del diritto: anche questo quattrino merita di stare assieme alle tante monete assai rare postate, trattandosi di un inedito, che accoppia il diritto del Muntoni 521 (stella a 8 punte sulla cimasa dello stemma) al classico rovescio Muntoni 544 😉. Ciao, RCAMIL.3 punti
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La prima iconografia di Sede Vacante che vede i due Santi raffigurati è il Giulio del Camerlengo Armellini S.V. 1521 Quella a me più cara è questa rappresentazione dei busti dei due Santi in questo Rarissimo testone della S.V. 16053 punti
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Amici della filatelia, buon inizio settimana ! Oggi concludo con l'ultimo stato antico, il Regno di Sardegna. Note di storia postale : dopo il Lombardo-Veneto, la Sardegna fu il secondo antico stato italiano che emise francobolli. Il I° Gennaio 1851 furono emessi tre valori, da 5 - 20 e 40 centesimi, corrispondenti alle tariffe più in uso. Il soggetto era il medesimo e si ispirava al Penny Black britannico, con Vittorio Emanuele II° invece della regina Victoria : le scritte necessarie, il valore in cifre ed in lettere e, al centro, il profilo del re, ricavato dalle monete d'oro da 10 e 20 lire allora in corso. I colori scelti furono il nero, l'azzurro ed il rosa. Tra il 1851 ed il 1855 le emissioni di francobolli furono ben 4, di cui 3 in rilievo e tra le più belle, originali ed intriganti, non solo in Italia, ma nel mondo. Un vero record, specie considerando che il francobollo era agli esordi e serviva solo per affrancare. Il francobollo oggi presentato è una prima emissione del 1851, un 20 centesimi azzurro con annullo a rombi rossi, su stampa litografica in colore su carta a macchina bianca, fogli da 50 esemplari. Sul retro le firme dei periti filatelici G. Colla, S. Sorani e G. Bolaffi, ( più un'altra non identificabile ), Sassone 2. Grazie per l'attenzione.2 punti
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Repubblica di Panama, un cuarto di Balboa, anno 1966, zecca di San Francisco, tiratura 7.440.000. Cupronichel. Pagata 30 centesimini😅2 punti
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E già! Dopo anni sono riuscito a metterlo finalmente in Collezione .2 punti
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Buonasera , contribuisco con alcuni pezzi usati di 1^-2^ e 3^ di Sardegna, poi preparo per domani se riesco, la 4^ saluti 1^ di SARDEGNA 2^ di SARDEGNA 3^ di SARDEGNA 3^ di SARDEGNA NON EMESSO2 punti
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AE 4 con SALVS REIPVBLICE di sicuro, ma per l'mperatore direi Arcadio, anche se non a fuoco... Arka # slow numismatics2 punti
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Grazie mille! Cerchiamo di dare il meglio per questo piccolo convegno! Giacomo era KO con la schiena ma è venuto a trovarci come visitatore. Altri big saranno presenti a luglio, al 3° Convegno Estivo delle Terre Verdiane in data 26 luglio! La aspettiamo nuovamente!2 punti
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Cartolina postale n. 22C con frasi di propaganda sopra il tassello con esagoni emessa nel 2.1941 stampa in rotocalco. Annullata con meccanizzato con linee ondulate di Catanzaro il 10 XII 41 anno E.F.XX. + timbro in blu 12° Divisione Costiera che autorizzava la franchigia + timbro blu Censura 26. Il campo di concentramento militare di Rezzanello situato vicino a Piacenza fu sede nel 1941 di un campo di prigionia militare, utilizzato dall'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale per internare prigionieri di guerra, principalmente soldati nemici catturati durante le operazioni militari. Bibliograficamente cartolina abbastanza comune, storicamente UNICA ed irripetibile anche postalmente.2 punti
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Non riesco a individuare con certezza la presenza di una doppia stanghetta del numerale regale "II" di Ferdinando II. In ogni caso, non potrebbe trattarsi del numerale "I", poiché questo non compare sui talleri di Ferdinando I: il numerale "I" per il nome di un regnante viene infatti adottato solo retroattivamente, una volta che un successore con lo stesso nome sale al trono. A mio avviso, quella che a prima vista potrebbe sembrare una doppia stanghetta "II" è in realtà la prima "N" di "FERDINANDVS", sulla quale è stata ribattuta la seconda "S" di "COSMVS"? Resta il mistero sull’anno di emissione, poiché presumibilmente anche per i talleri di Pisa si seguiva il calendario fiorentino, considerando che venivano ormai da anni coniati a Firenze. È possibile che, all'inizio del 1621 secondo lo stile fiorentino, i conii per i talleri di Ferdinando II non fossero ancora pronti e si sia quindi deciso di continuare a utilizzare quelli precedenti di Cosimo II?2 punti
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Tanti anni fa un nonnimo mi insegnò le basi della filatelia. Io ero un ragazzetto e lui un vicino di casa con la passione filatelica. Mi regalò il mio primo catalogo e mi insegnò i concetti base di questo mondo. Aveva anche qualche spicciolo del regno che mi regalò e da lì nacque anche l'altra passione. Quando poi mancò (ormai sono cmq passati molti anni) lasciò la collezione di Repubblica nuova ai figli (all'epoca ci si poteva fare qualche milioncino di lire). Qualche mese prima di morire (era malato e lo sapeva), però, mi chiese di passare da lui e mi regalò tutti gli altri suoi francobolli (circa un migliaio suddivisi tra Germania e Jugoslavia) sapendo che in questo modo sarebbero rimasti nelle mani di una persona che li avrebbe apprezzati. Ancora oggi, quando sfogliando un album trovo un suo francobollo, mi ricordo di lui e del tempo che mi ha dedicato.2 punti
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Visto che ad Alan Sinclair piacciono molto i numeri 1, contribuisco con il primo francobollo del regno d'Italia: il 10 centesimi con effigie di Vittorio Emanuele II in rilievo entro un ovale emesso nel 1862.1 punto
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La coppia che ho postato era una bella quartina circa 30 anni fà, arrivai al negozio del mio amico commerciante nel momento che la divideva, un cliente ne comperò 2 pezzi , che a sua volta vennero tagliati singolarmente, in quanto faceva 2 collezioni, rimasi di ghiaccio, una quartina del non emesso non è facile da trovarsi, così presi la palla al balzo e comperai i due rimanenti, che in una collezione singola ci stanno sicuramente bene1 punto
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Se si riferisce cronologicamente al 1453-1454 le imitazioni dei ducati dovrebbero essere a nome del doge Francesco Foscari che ne ha coniati durante il lungo periodo di dogado una grande quantità...1 punto
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Ah non credo proprio che possa esistere un documento della zecca di venezia che autorizza la zecca di napoli alla coniazione di ducati. Allora si sarei sconvolto. Possibile e non sconvolgente che anche la zecca di napoli abbia prodotto imitazioni del ducato veneziano come altre zecche. Peraltro in pochi esemplari. Molto interessante avere individuato il documento e sarebbe ancora interessante individuarne un esemplare per apprezzarne lo stile...1 punto
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Buonasera a tutti, per me il diritto appartiene a due coni diversi, osservando i due ritratti vedo due espressioni marcatamente diverse. Ovviamente sto giudicando da foto ed è il mio modesto parere. Saluti Alberto1 punto
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In un asta è difficile stabilire un prezzo adeguato . il prezzo lo stabilisce chi compra, desiderando l esemplare. sta a lei fermarsi se non reputa il prezzo congruo …1 punto
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La situazione valutaria anomala di Bajkonur, località del Kazakistan sede del cosmodromo russo, deriva da quella del territorio cittadino: si trova in una forma di sovranità congiunta in cui nel 1994 Russia e Kazakistan hanno sottoscritto un accordo che lascia fino al 2050 ai russi l'amministrazione della città, e alla Roscosmos (l'agenzia spaziale russa) l'utilizzo esclusivo del cosmodromo, in cambio di un affitto annuale corrispondente a circa 115 milioni di euro. Ci sono spesso disaccordi col governo kazako, che vorrebbe più potere nella gestione comune del territorio: i punti di frizione riguardano specialmente l'inquinamento provocato dai razzi dopo i lanci falliti, la mancanza di trasparenza sulla tempistica e il costo di costruzione di una nuova rampa di lancio al cosmodromo e gli impedimenti che questa situazione crea al Kazakistan nella realizzazione della sua politica spaziale autonoma. La valuta ufficiale in città è il rublo, e i prezzi sono espressi in quello, ma viene accettato anche il tenge kazako.1 punto
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Half e Quarter Eagles A Dahlonega le quarter eagles furono coniate dal 1839 al 1859 (con l'eccezione del 1858). Per il primo anno, il modello fu quello Classic Head di William Kneass, del quale vennero prodotti 13.674 esemplari. Il marchio di zecca, come già per le half eagles, compare al dritto, sotto la troncatura del collo della Lady. (foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) A partire dal 1840, subentrò il modello Liberty Head di Christian Gobrecht. In questo modello il marchio di zecca viene spostato al rovescio, tra il valore e gli artigli dell'aquila. La quantità di quarter eagles coniate fu generalmente piccola, soprattutto se paragonata a quella di Philadelphia, che in alcuni anni superò il milione di esemplari. Per Dahlonega, invece, il record di produzione venne toccato, nel 1843, con 36.209 monete. Ma fu un'eccezione, negli altri anni non si raggiunsero mai i 20.000 pezzi, spesso nemmeno i 10.000, fino a toccare il fondo nel 1856 con appena 874 esemplari, una quantità talmente bassa che ancora oggi ci si chiede quale fosse il senso di una simile emissione. (foto da Heritage Auctions) Non andò meglio alle half eagles. Ne furono coniate di più, perché maggiore era la richiesta, ma sempre pochissime in rapporto alla produzione di Philadelphia: i numeri pù significativi li abbiamo visti nel post precedente. E anche per le half eagles, a partire dal 1839, il disegno adottato fu quello di Gobrecht. In questo caso, però, il marchio di zecca comparve al rovescio solo a partire dal 1840, nel 1839 venne mantenuto al dritto. Il record negativo di produzione, 1.597 esemplari, fu toccato proprio nell'ultimo anno, il 1861, dal quale arriva questa moneta (foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) In aggiunta a quarter e half eagles (e all'unica moneta da 3 dollari vista in precedenza), la Zecca di Dahlonega coniò anche monete d'oro da 1 dollaro, a partire dal 1849 e fino al 1861: ce ne occuperemo in uno dei prossimi post petronius1 punto
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Salve a me sembrano uguali,vedo anche una stessa tacca sulla perlinatura sopra la M,ma avendola tu in mano puoi dire la parola definitiva1 punto
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Se non fosse per il peso, sembrerebbe un follis di Massenzio con AETERNITAS AVG e i Dioscuri per la zecca di Ostia... AE 4 si riferisce a monete con diametro 12-15 mm... Arka # slow numismatics1 punto
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Ciao,dovrebbe essere un Ae2 o 3 FEL TEMP REPARATIO di Costanzo II zecca di Costantinopoli https://www.acsearch.info/search.html?id=96910441 punto
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ho trovato una tetradracma che pare assomigliare su coinarchive https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=2565740&AucID=6476&Lot=560&Val=4aed12fbaf44c784d352b317249f4975 Egypt, Alexandria Diocletian, 284-305 Tetradrachm circa 286-287 (year 3), billon 19.00 mm., 8.37 g. Laureate and cuirassed bust r. Rev. ЄΤΟΥϹ Γ Eagle standing l., head r., holding wreath in beak; in upper l. field, star. RPC id 75988. Dattari 5707 potrebbe essere la stessa moneta, anche se ovviamente in conservazione peggiore?1 punto
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Postalmente la cartolina e' in perfetta tariffa con il servizio accessorio "stampe", vedasi la linea tracciata a penna sulla scritta Cartolina Postale.. .. affrancata con 2c rosso bruno Stemma Lineato cifre grandi Umberto I emissione del 1896. ... annullato con tondo riquadrato di Padova del 22.5.1900. Bella cartolina d'epoca. Antica buca delle lettere veneta: ...non escludo che il significato del fauno sia come dice Antonino1951.1 punto
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Il fauno era simbolo di astuzia dalla sensualità animalesca, mentre la cartolina a mio avviso è molto elegante e raffinata. Le dame indossano abiti della belle époque che si colloca dal 1871 al 1914 circa, un periodo di ottimismo e benessere.1 punto
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Una gran bella moneta anche a parer mio, da questa nuova foto del bordo monetale, mi sento di escludere una qualsiasi operazione di pressofusione. Complimenti @gioal.1 punto
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La prima è una A/R presumibilmente del 1928 /29 avendo il doppio stemma a sx , la tiratura non è ben leggibile ma di norma queste erano sotto il milione, tirature alte, ma erano molto usate, affrancata in perfetta tartiffa cent. 50 con un francobollo Imperiale + timbro RR La seconda è una A/R per atti Giudiziari del tipo privata mod. 101 P/st ( Polizia Stradale) usata al posto del modello 23 L, regolarmente non affrancata e recanre il tagliando della Raccomandata, anno di produzione 1947 , tiratura 400.000 pezzi la terza è anche essa un A/R Atti Giudiziari, questa è un modello 23 L ufficiale delle poste anno 1970, recante il nuovo logo della posta con il corno, tiratura molto alta 3.000.000, ma come si sa le contravenzioni circolano molto, recante il tagliando di raccomandata rosa di servizio e non affrancatata regolarmente1 punto
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... Buongiorno a tutti... A mio personalissimo avviso direi che questa ipotesi non può essere corretta... anche dove si parla di ribattiture il risultato che si vede sulla moneta è frutto di un intervento sul conio ma la moneta è stata battuta una volta soltanto... Sarebbe impossibile battere due volte la stessa moneta senza che questa risultasse totalmente "sfuocata"... Basterebbero pochi centesimi di disallineamento tra le due battiture... Inoltre, per esempio se effettuo una prima battitura ed "appiattisco" quegli spazi che diventeranno i fondi, con una seconda battitura come potrei far riemergere del materiale per ottenere i rilievi? (Discorso valido per tutte le ribattiture, ma stiamo parlando di Marenghi...). Che il conio dei marenghi potesse essere "componibile" e quindi adattabile per vari millesimi ne sono quasi sicuro ma dubito fortemente che lo fosse stato per la singola lettera della legenda... a cosa sarebbe servito? Lo capisco per la data ma non per il resto. In ultimo, sempre a mio parere, la moneta veniva coniata in una sola battitura e non una lettera per volta... Ovviamente mie personali considerazioni, cordialmente, Max.1 punto
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Giusta osservazione. Per approfondire questo aspetto e rendere la cosa comprensibile a chi magari ci legge e non conosce il sistema di datazione in uso a Firenze aggiungo che ancora nel 600, nel Granducato, si usava l'anno dell'incarnazione nello stile fiorentino. A Firenze il nuovo anno iniziava il 25 marzo, Cosimo II morì il 28 febbraio 1621 stile moderno ma 1620 nello stile dell'incarnazione, e allora perché troviamo i talleri di Cosimo II con millesimo 1621? Un bel problema. E' possibile che questi talleri siano postumi come diceva fofo? Oppure che si sia usato lo stile dell'incarnazione allo stile Pisano (anche se queste monete furono effettivamente battute a Firenze) dove il capodanno era comunque fissato il 25 marzo ma anticipava di 9 mesi l'inizio dell'anno, per cui Cosimo II sarebbe comunque morto nel 1621. Se non vi gira la testa e avete seguito il ragionamento possiamo ipotizzare che questa incertezza di date possa aver avuto un ruolo nella confusione che fu fatta in zecca per la battitura di queste monete? Chissà.. Un saluto1 punto
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Sarà pareidolia ma io ci vedo l aquila coronata e la scritta CILIA...1 punto
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Scusami,ma continuo a non inquadrarla,non so se vada girata e le foto ora per la mia vista sono scure1 punto
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Con tutto il rispetto, mi pare peggiore. Sarebbe utile ritagliare gran parte dello sfondo, che non serve per identificare la moneta. E possibilmente con sfondo bianco che fornisca contrasto ed evidenzi meglio la moneta. Ciao1 punto
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Salve, parlo da non esperto. Non ho trovato da nessuna parte la dicitura "laureato piccolo". Con quel peso e caratteristiche di busto laureato ovunque è quinario e credo dovrebbe equivalere ad un quarto di follis.1 punto
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Buongiorno a tutti. @Asclepia, @Litra68... In questi tre anni la famigliola dei 9 Cavalli è aumentata . Eccoli in una foto di gruppo, gettati letteralmente sul pavimento 😁 Voi avete aggiunto qualche pezzo alla vostra raccolta?1 punto
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Grazie a tutti! In effetti ho avuto molta fortuna! Eccone altre due: - a sinistra Thailandia: 1 Att / ⅛ Fuang di Rama V del 1883; - a destra Perù: 5 Centavos del 18801 punto
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Buona la prima! ⅔ di Thaler sassone = 1⁄20 (XX) di Marco di Colonia Faccio notare che la moneta è orientata correttamente, l'orso è così ritratto che sembra salire il muro di cinta. Il ducato di Anhalt‑Bernburg sparì nel 1863, in quanto tutta la famiglia ereditò dalla madre seri disturbi psichici e non ebbero discendenti. njk1 punto
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Come già avevo detto la volta scorsa, il posto è molto bello e si mangia bene. Perfino il caldo feroce sembrava piacevole in questa magnifica cornice. Tuttavia, mancavano purtroppo all'appello un po' di "big" che invece avevo incontrato la volta scorsa, in primis @simonesrt e il sempre ricchissimo stand di Giacomo Valente. Sono comunque tornato a casa con quattro simpatiche acquisizioni per la mia modesta collezione.1 punto
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Fu anche per contrastare l'operato di Templeton Reid (e altri), che il governo federale alla fine concesse la costruzione non di una, ma di ben due filiali della Zecca, a non troppa distanza l'una dall'altra. Anche la Zecca di Dahlonega, così come quella di Charlotte, venne autorizzata con il Mint Act del 3 marzo 1835, e anch'essa "for the coinage of gold only". E così come a Charlotte, non furono pochi i problemi e i ritardi nella costruzione, ma finalmente, il 12 febbraio 1838, il Sovrintendente di Dahlonega potè annunciare che "Questo è il giorno in cui incominciano le operazioni della filiale della Zecca." Non fu proprio così. Anche qui come a Charlotte, problemi sia tecnici (la difficoltà di generare una pressione del vapore sufficiente a far funzionare i macchinari), che burocratici, ritardarono l'inizio della produzione, al punto che i depositanti dell'oro, non potendo ancora ricevere in cambio le monete, dovettero, o accettare un certificato riscuotibile in monete a Philadelphia o tornare a Dahlonega dopo che il loro oro era stato testato e coniato, diverse settimane dopo. Perché, sebbene l'oro avesse incominciato ad affluire quasi immediatamente dopo l'apertura ufficiale della Zecca in febbraio, le prime monete furono coniate soltanto il 12 aprile 1838. Quel giorno, uscirono dalle presse 80 half eagles, le prime di complessive 20.583 coniate nel primo anno di produzione. Il Sovrintendente di Dahlonega scrisse al Direttore della Zecca, Patterson: "Potreste forse considerare presuntuoso da parte mia affermare che ritengo la nostra moneta pari a qualsiasi altra realizzata al mondo, sia per la sua bellezza che per la precisione delle sue parti tecniche." Giudicate voi (foto da Heritage Auctions) Il disegno è quello Classic Head di William Kneass, già descritto a proposito di Charlotte, e anche qui, sotto la troncatura del collo della Lady, compare il marchio di Zecca... la D di Dahlonega petronius1 punto
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Ora i video li vedo pure io ☺️ Ma porcapaletta io ho 14 zii ma nessuno che mi lasci qualcosa di simile? 🥲1 punto
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Ciao a tutti, mi ricollego al post #82 dove si parlava di metodi di stampa, in particolare io citavo una laser, metodo di stampa che praticamente si riconosce ad occhio nudo https://www.lamoneta.it/topic/223096-varianti-di-colore-o-alchimie/page/4/#findComment-2522137 passando dal post https://www.lamoneta.it/topic/223096-varianti-di-colore-o-alchimie/page/4/#findComment-2551477 con la mille lire sdoppiata, fatta però con una stampante a getto d'inchiostro, che come qualità supera la laser di parecchio e "mischia" colori liquidi (non pigmenti asciutti). Adesso ho tirato fuori il microscopio scolastico di mia figlia e ho dato un'occhiata ad una 500 lire mercurio questa è una E di cinquEcEnto (una delle due, non ho segnato quale 🤣, anche perché sono rotate di 180° quando le guardi) e si vede benissimo una struttura tridimensionale della stampa, che purtroppo in foto non risalta così bene. Poi ho fatto una prova con una inkjet come quella di @jaconico e l'ho messa sotto le lenti: A = Originale Marco Polo / B = Stampa fai da te I colori dell'originale sono molto, molto più nitidi ed omogenei, non si vede bene, ma l'anima dell'uno ha un bel col bronzo dal vivo, La stampa fatta in casa anche qui si riconosce sotto un buon ingrandimento. @jaconico scriveva che addirittura un esemplare di questi era stato periziato, ma adesso mi / vi chiedo: ma oltre alla lente d'ingrandimento di rito, perchè su questi oggetti non si usa un microscopio?1 punto
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