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  1. Carlo.

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/04/25 in Risposte

  1. No ... fermati. Approfitta di questa discussione per illustrarci compiutamente il tuo pensiero e le conclusioni che hai tratto dai tuoi studi. Io ho cercato, a seguito di un'altra discussione, di informarmi, di studiare, di ragionare, ... non sono riuscito a capire le tue argomentazioni; probabilmente per la mia ignoranza dell'argomento in discussione ( la zecca di Napoli è ben lontana dai miei interessi e dalle mie conoscenze) o forse per una mia ignoranza più generica. Ma vedo che alri ammettono una simile ignoranza, ed è inevitabile concludere che forse gli errori sono tuoi di conclusione e non nostri di comprensione. Ma siamo tutti appassionati di numismatica e desiderosi di apprendere. Sappiamo che c'è sempre qualcosa in numismatica che attende chi ha la fortuna di trovare, o chi ha la capacità di comprendere, e chi ha la bravura di divulgare. Ripeto, io ammetto la mia ignoranza, vedo che è condivisa da altri ... per cui aiutaci, spiegaci, chiariscici quello che hai scoperto. E' questo il fine di ogni studioso. Quando citi articoli che hai scritto, che non portano però ad una documentazione precisa e consultabile, finiscono per sembrare citazioni autoreferenziali. Mi sembra così e mi scuso con te se non è così. Attualmente chiunque può scrivere un libro o un articolo, autopubblicati o anche in collane che non hanno serie modalità di controllo. Non è lo scrivere che che fa lo studioso, è lo scrivere cose corrette e vere e documentate, ed anche scrivere ciò che può essere compreso e verificato da altri. Può darsi che studiosi della zecca di Napoli, e studiosi delle "monete forestire" battute a Napoli abbiano compreso ed approvato quello che io ed altri per ignoranza non abbiamo capito, ma siamo in un importante Forum di divulgazione numismatica, e siamo interessati a capire; fermati e spiega meglio. Grazie.
    7 punti
  2. ERRATA CORRIGE. Nell'indice (ecco perché dobbiamo sempre verificare più volte!) è riportato il titolo dell'articolo di Ballauri-Maio "Le Piastre di Francesco I di Borbone (Studio dei conii)" pubblicato nel Gazzettino #11, mentre qui nel #12 si tratta del nuovo "LA PIASTRA 1838 DI FERDINANDO II". Ringraziamo gli autori per la segnalazione e ci scusiamo per il disguido.
    5 punti
  3. Concordo! Per esempio a me questa discussione ha suscitato molto interesse. Mi piacerebbe conoscere cosa riporta la ASP, Regia Cancelleria, vol. 72, Conto di coniazione di ducati veneti contraffatti, (Palermo, 28 giugno 1438); ff. 81v-82r], circa l'occasionale emissione di ducati veneti contraffatti. @mero mixtoque imperio riesce a condividere il testo? È molto interessante questo riferimento per quanto occasionale ed interessa chiaramente anche chi è più vicino alla monetazione veneziana come me. Mi eviretebbe la trafila per chiedere una copia a Palermo... Per quanto riguarda la nota ASNA, RCS, Museo, 99 A 27, 23 giugno 1442, f. 9v-10v "pro Giliforte De Ursa" credo, è la mia opinione, che non sia da sola sufficiente per trarre conclusioni considerato che quanto riportato non è di univoca interpretazione se non forzando in un modo o nell'altro. Io ritengo personalmente nell'altro. Sempre in questa discussione veniva riferito sempre da @mero mixtoque imperio di una fonte che evidenziava che la coniazione dei ducati aragonesi aveva la funzione di sostituire quelli veneziani. Di quale fonte si tratta? Questo per capire anche in base alle ipotesi e alle fonti: -Imitazione/contraffazione di ducati veneziani nella zecca di Palermo - mi interessa verificare cosa riporta esattamente la fonte sul conto di coniazione dei ducati veneti contraffatti. Il fenomeno dell'imitazione dei ducati veneziani è ben documentato per altre zecche in particolare orientali. Interessante se sia stato fatto a Palermo presso una zecca ufficiale. -Utilizzo di ducati veneziani coniati a Venezia in ambito aragonese per compensare la mancata esistenza concreta del taglio del ducato aragonese fino alla sua effettiva prima coniazione? Quali sono le fonti che testimoniano tale uso? Nelle note aragonesi noto che si fa spesso riferimento al termine ducatis venetis ma non trovo dirimente perché anche altre valute foreste avrebbero potuto essere usate come ducati. Esiste una fonte che chiarisce il privilegio alla valuta veneziana? -Produzione diretta presso la zecca ufficiale di Napoli di imitazioni di ducati veneziani uguali in tutto e per tutto a quelli coniati a Venezia, senza autorizzazione del governo veneziano? Esiste una fonte che riporta tale prassi? La fonte del privilegio per Giliforte de Ursa non mi convince per i motivi già accennati. Esiste un'altra o altre fonti al riguardo? Mio pensiero, da serenissimo, trovo strano che non sussista o non sia documetata una formale protesta dell'autorità veneziana. Non mi risulta che autorevoli studiosi di numismatica riportino tale evento in effetti eclatante da un punto di vista sia storico che socio-politico. -Produzione diretta presso la zecca ufficiale di Napoli di ducati veneziani uguali in tutto e per tutto a quelli coniati a Venezia, con autorizzazione o placet di Venezia? Questa ipotesi la troverei personalmente assurda e fantascientifica. Il contrario mi sconvolgerebbe. Un fatto del genere sarebbe sicuramente ben documentato e non mi risulta che esista, altresi nelle fonti veneziane di quel periodo. Ora non è tanto per essere conservatori ma solo per capire, almeno per quanto mi riguarda...
    3 punti
  4. Oltre ad essere un ottimo volume da leggere, molte persone mi dicono che vogliono collezionare i vari gazzettini nelle loro biblioteche private, ottima scelta !!!!
    3 punti
  5. @mero mixtoque imperio credo che l'unico errore sia aver tratto questa conclusione. nel momento in cui si apportano tesi innovative, in particolare in ambiti "conservativi", come mi sembra di notare sia la numismatica, è necessario essere aperti al dialogo e motivare quanto si sostiene, chiarendo e circostanziando al meglio il contesto di studio. ho imparato che la chiarezza e la disponibilità al dialogo sono le due armi più efficaci nella comunicazione. saluti
    3 punti
  6. Allora vogliamo anche l'indice delle "briciole"... 🤣 Complimenti a tutti!!!!
    3 punti
  7. Come in ogni numero del Gazzettino si alternano voci conosciute a nuove e a giovani, e’ un mix di esperienza e di nuove passioni che nascono, il Gazzettino e’ fatto anche per questo. E poi ci sono le ormai famose briciole, numerose e varie anche in questo numero … @El Chupacabra
    3 punti
  8. Io ho i calzini con stampata la faccia del mio gatto, ce n'è un paio solo in tutto il mondo... ma non è che questo dia loro un qualsiasi plusvalore. Questi sono solo oggetti commerciali prodotti per speculazione, se vuoi monete vere che abbiano anche un plusvalore numismatico vai a cercare i marenghi dell'Ottocento con i loro multipli e sottomultipli, e lascia stare le patacche di Niue.
    3 punti
  9. Ricorderemo in questo numero non solo il carissimo Nonno Cesare ma anche il grande Roberto Diegi, due splendidi divulgatori della nostra numismatica ed entrambi sostenitori del Gazzettino e dell’azione di Quelli del Cordusio !
    3 punti
  10. Incidentalmente ... A) quadrupla falsa (ex Bolaffi 45, 2024, l. 780, base € 25.000, invenduta - si noti anche la fratturina in esergo del Rv. tipica dei testoni), B) quadrupla autentica (ex NAC 107, 2018, l. 445, base € 50.000, agg. € 85.000+d.a.).
    2 punti
  11. La moneta è certamente diversa, senza dubbio alcuno. I particolari che non tornano sono molti, alcuni ben evidenziati da Fabrizio (@ilnumismatico). Vorrei però considerare una prospettiva diversa. L'esergo di rovescio (con l'anno 1690 in numeri romani) presenta una trama di fondo che nella grande maggioranza degli esemplari appare come una specie di irregolare rigatura orizzontale, mentre in pochi altri testoni, ma soprattutto nelle quadruple dello stesso soggetto, è puntinata (vedi foto con 1-2-3 rigatura e 5-6 puntinatura, 4 quadrupla puntinata). La foto che allego mostra particolari presi da monete provenienti da varie aste (indicate) e quello dell'attuale discussione: l'esemplare NAC 81 (1) è rigato, quello di niko (6) è puntinato, dunque ben differenziabile. Queste monete, come molte altre dell'epoca, sono state coniate con conii rotanti (o basculanti) e non so se con un'unica impronta o più di una per cilindro rotante. Data l'identità delle impronte delle monete che, salvo per il particolare in questione, non sembrano differenziabili, sarei propenso a considerare unica l'impronta sul cilindro, e la varietà rigata vs. puntinata in rapporto ad una pulizia del conio stesso (conio puntinato: nuovo; conio rigato: pulito in fase tardiva - è verosimile che le quadruple siano state coniate con conii nuovi, perciò puntinate). Con un rettangolo tratteggiato in rosso nelle foto 1-2-3 evidenzio quella che pare una piccola frattura di conio, che manca negli esemplari 4-5-6 che pertanto sembrerebbero coniati prima (conio nuovo, appunto). Incidentalmente: le quadruple "rigate" sono verosimilmente false in quanto prodotte con un conio ricavato per transfer-die da testoni "rigati".
    2 punti
  12. Il manuale riporta con il taglio a treccia con rarità R e con valore di 250 euro in MB e 500 in BB,mentre il tipo con taglio a foglie viene giudicato R2 e con valore di 280 euro in MB e 550 in BB... A mio parere la moneta non arriva al BB...
    2 punti
  13. Anche io come Santone ne ho viste altre. È un errore nella preparazione dei coni abbastanza raro.
    2 punti
  14. Ciao @Carlo., nessun problema per la citazione. A quanto mi risulta il fiaschetto del segno di zecca è presente, forse è in errore il Montenegro. Allego l 'immagine del mio fiorno del 48 con fiaschetto. E' una moneta che si trova abbastanza bene ma non direi certo comune. Almeno Rara per me lo è. Saluti
    2 punti
  15. per non ingolfare troppo questo bel post di IV^ di SARDEGNA, apro un Post per le Province Napoletane
    2 punti
  16. Briciole briciole, esce un prelibato sfilatino🤣
    2 punti
  17. Si, ne ho visti altri, U fatta come una Y
    2 punti
  18. Il Gazzettino e’ un dono che verrà consegnato agli autori e agli appassionati che saranno presenti a Milano Numismatica del 25 ottobre.
    2 punti
  19. Vedete a me piacciono con questi dettagli le monete, osservate per esempio i magnifici dettagli dei drappi o dello scudo, per questo mi gustano, mi garbano molto queste minuzie. Un lavoro realizzato con un incredibile zelo, davvero stupenda.
    2 punti
  20. Salve a tutti. Ho il piacere di segnalare la recentissima uscita di un mio saggio scientifico dal titolo Aspetti politico-economici della guerra nel Medioevo: il caso di un singolare follaro salernitano, apparso in "Rassegna Storica Salernitana", 83, n. 13 (giugno 2025), pp. 69-103: (2) Raffaele Iula, "Aspetti politico-economici della guerra nel Medioevo: il caso di un singolare follaro salernitano", in "Rassegna Storica Salernitana" 83, n. 13 (giugno 2025), pp. 69-103. Dopo un'approfondita disamina dei meccanismi della guerra nel Medioevo, con particolare attenzione all'ambito dell'Italia meridionale, e dei suoi legami con le ottiche economiche del guadagno e del bottino, mi sono soffermato, nella seconda parte dell'elaborato, sull'iconografia del cavaliere normanno apparsa su di un particolare follaro emesso a Salerno e finora oggetto di numerose attenzioni da parte degli studiosi di settore (si tratta del discusso follaro tipo Travaini 1995, n. 28). A seguito di una minuziosa indagine, condotta dal sottoscritto anche grazie all'ausilio di un nuovo esemplare di tale follaro, che presenta una variante inedita nella legenda di rovescio, si è giunti alla conclusione in merito alla corretta attribuzione di questa moneta, alla sua datazione e al suo inquadramento storico. Si tratta di un periodo centrale per la storia del Mezzogiorno, in cui le ultime imprese italiane di Roberto il Guiscardo (1077-1085) si intrecciarono con i destini storici di papa Gregorio VII (1073-1085) e di Salerno quale capitale del Ducato di Puglia. Spero che questo mio lavoro incontri il vostro interesse: buona lettura!
    1 punto
  21. Gentilissimi Amici, è entrata in collezione questa bella moneta da 7,6 soldi battuta a Torino a nome di Carlo Emanuele IV nell'anno 1800 in argento 200. Anno difficile per la monarchia sabauda e travagliato dai torbidi provocati dalla Rivoluzione Francese. Cosa ne pensate? Sono consapevole che ha delle mancanze, anche se trovo che tutto sommato sia ancora un tondello piacevole e grato alla vista. Buona giornata a tutti! Auriate
    1 punto
  22. Moneta bronzea presumibilmente coniata a Morgantina durante l'occupazione cartaginese della II guerra. Le monete bronzee di cui si parla anche nell'allegato link sono catalogate come unità, mezza unità e 1/4 di unità, la più rara è appunto il quarto con al dritto una donna velata (Demetra?) e al rovescio il cavallo al galoppo con la lettera punica HETH. peso medio 1,90, diametro medio 14, asse ore 12. Moneta estremamente rara era in asta Bertolami 338 del 26 maggio, acquisita per poche decine di euro.
    1 punto
  23. Figurati Carlo, fa sempre piacere parlare di queste monete😉 @Alan Sinclair il simbolo fiasca rappresenta il direttore della zecca Domenico Fiaschi in carica dal 1830 fino al maggio 1853, quindi tutti i fiorini compresi in questo periodo hanno questo simbolo. I fiorini del 1856-57-58 dunque non hanno la fiaschetta e questo è un refuso del gigante. Il fiorino del '48 senza la fiaschetta è noto solo al Montenegro non è censito dal Galeotti e nemmeno da Andrea Pucci che ha scritto il catalogo più recente e più completo su questa monetazione. Mi viene da pensare che sia semplicemente un refuso del Montenegro, forse volevano scrivere 1858? Son sempre pronto a ricredermi se uscisse fuori questa variante.. riguardo alla rarità: sempre Pucci le classifica tutte come comuni anche se, a mio parere, il '48 è molto più raro dei successivi millesimi. comunque complimenti per la moneta in bella conservazione. un saluto
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  24. Grazie per la info
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  25. Sembra la gamba del film "tre uomini e una gamba" 😅
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  26. È una scelta molto soggettiva e con diverse variabili che possono influire,e non poco,sulla scelta finale... Consiglio prima di cimentarsi nell' acquisto (nel caso ne fossi fortemente interessato)di fare delle ricerche in modo di avere un' idea sul reale valore di mercato,non essendo la monetazione di Carlo di Borbone di mio interesse non so dirti che valore possa avere, magari più tardi posso verificare sul manuale...
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  27. Dal Catalogo del Museo Nazionale di Napoli.
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  28. Esatto @Antonino1951, "una ciliegia tira l'altra" 🙂. Ci sono delle monete che quando le vedi diventano già tue e quelle che hai già diventano parte integrante del tuo essere.
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  29. Ciao Nico, direi di no. Forma del tondello, patina, e quelle piccole fratture nel tondello del tuo esemplare (tipiche della monetazione), che però non si vedono nella foto di Nac. Ti allego alcune differenze che vedo Beninteso, moneta comunque molto molto bella
    1 punto
  30. Ciao @Atexano. I mule sui denari imperiali non è rarissimo riscontrarli. Gli errori di accoppiamento dei conii potevano capitare. Ed è il caso del tuo denario. Per quanto riguarda il corretto RIC non penso sia il 321 perché la legenda sul dritto e lunga mentre sul tuo è la più semplice 🙂. Posto foto dei miei denari di Settimio Severo e di Caracalla da cui, per errato accoppiamento dei conii, si è generata la tua moneta. ANTONIO RIC 176 RIC 54
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  31. Ciao @torpedo, lo so, e la somma è già da parte, devo solo decidermi a compiere il passo a mò di "via il dente via il dolore" a livello economico. Poi avere un bel esemplare in collezione fa molto piacere 😀.
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  32. Buonasera, sono alcuni mesi che stiamo alimentando questo post che ci fa scoprire la posta spedita giorno per giorno, e personalmente per me è un piacere rispolverare i vari raccoglitori per cercare le date, qualche volta esce fuori qualche cosa che ricordo meno, mi domando, perchè lo davo per scontato, se qualcuno ha interesse di approfondire in qualche oggetto particolare di tutti quelli postatati sia da me e credo anche dall'amico @PostOffice, saremmo sicuramente lieti di approfondire, un cordiale saluto a tutti
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  33. Per esperienza in molte altre monete Io mi fido più del Gigante uso il Montenegro solo per la monetazione che manca sul Gigante ma sempre con prudenza. Per me oggi valgono come catalogo/libro il Gigante e i MIR Varesi oltre a dare sempre uno sguardo nelle ultime Aste. Per il valore e la rarità ci sono monete che nella Numismatica hanno raggiunto un loro equilibrio ma sono molto poche, la maggioranza sale e scende a secondo del momento e della richiesta/offerta.🤔
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  34. ho guardato su acsearch: a parte non esserci molti riscontri (una dozzina), nelle descrizioni non viene indicata come rara. ti potrebbero aiutare @magellano83 @italpen @cippiri76 (scusate se vi taggo, non ci conosciamo, ma ho letto molte vostre discussioni)
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  35. buon pomeriggio @Alan Sinclair, sai che ho studiato questa moneta proprio questa settimana? ero interessato ad un'asta, ma per un altro millesimo, e comunque non me la sono aggiudicata. il Gigante indica che in basso vi è il fiaschetto (del secondo tipo), ne trovi la spiegazione al termine della pagina precedente a quella riportata. inutile confermare che riporta essere Comune, si vede dall'immagine postata: talvolta nel tempo vengono modificate le rarità sui cataloghi, probabilmente perché alcune monete magari non passano per molti anni sul mercato e poi vanno tutte insieme o in periodi ristretti e/o viceversa. in ogni caso complimenti per la moneta, ottima conservazione, con dettagli molto ben definiti!
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  36. ciao @fapetri2001 grazie molte per la nuova discussione! guardando online, vedo un 2 grana ma annullato il 17 gennaio '61, quindi prima dell'emissione di febbraio. e aggiungo un secondo caso che mi è capitato di vedere, ovvero il 1/2 tornese verde, ma sempre con Re capovolto
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  37. Il numero 10. Nuova Caledonia isola nel sud dell'oceano Pacifico ad est di Queensland Australia, 2c marrone e blu, emissione 1892, bel francobollo. Il numero 11. Saint Pierre et Miquelon e' un arcipelago di Isole dell'oceano Atlantico settentrionale ancora oggi appartenente amministrativamente alla Francia. 2c marrone e blu, emissione 1892, bel francobollo. Il numero 12. La Martinica è un' isola caraibica parte dell'arcipelago delle Piccole Antille. Appartenente ancora oggi alla Francia. 5c verde/verdastro e carmine, emissione 1892, danneggiato..? Il numero 13 molto difettoso. Dove non ho messo valori di catalogo e i francobolli non sono difettosi il valori si aggirano sui 3/4€ ognuno.
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  38. Domani dovrei essere in zona per motivi di lavoro, se riesco cercherò di venire al Raduno.
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  39. ROMANE IMPERIALI - Traiano (98-117) - Denario C. 85; RIC 118 (errore) (AG g. 3,15) Ciao! Questo è quanto veniva indicato nella descrizione del Lotto.
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  40. Ciao, anche le lettere che hai indicato sul rovescio sembrano coincidere con quelle del magistrato monetario sotto il quale è stato emesso il sesterzio cioè LVPERCVS ( quello che ho postato). 🙂 ANTONIO
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  41. Ciao, non so a quale errore faccia riferimento il venditore o la casa d'aste. Le legende non presentano anomalie o errori. Come già detto manca un braccio della bilancia che non penso sia dovuto ad una dimenticanza dell'incisore ( poi tutto può essere, forse si fa riferimento a questo come errore?) ma probabilmente una occlusione del conio in quel punto 🙂. Posto foto di mio esemplare stessa tipologia. ANTONIO
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  42. Salve, dal profilo e dalle lettere rimaste penso proprio di si
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  43. A richiesta degi appassionati, pubblico l'indice del Gazzettino:: La pre-copia in fase di rilettura e correzione:
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  44. Anche Venezia ? Si. E Pavia, e Mantova ? Si si. Anche Lucca Pisa Siena Firenze ? Si si si. E Roma ? Anche Roma ... Tutte le coniamo, tutte ...
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  45. Dalla RIN del 1907 si ha l’opportunità di leggere la recensione a firma F.G. (Francesco Gnecchi) sull’opera del Conte Papadopoli dedicata a Le Monete di Venezia. Riporto di seguito il seguente passaggio della recensione che ha attirato la mia attenzione e che vorrei naturalmente condividere con voi (mi sono permesso di sottolineare la frase che ha ispirato il titolo della discussione). “Il Papadopoli non si occupa delle oselle, la cui serie comincia col doge Antonio Grimani, 1521-23, ancorchè in tutti i tempi esse abbiano circolato quali monete e come tali siano state considerate nelle tariffe; ma rimanda alle opere del conte Manin e di G. Werdnig che ne trattano con amore e con molti particolari. Accenna bensì alla loro origine, pag. 125-9, riguardo alla quale egli dissente dalle idee di questi due scrittori. Non crede col primo che il dono annuale di uccelli selvatici a tutta la nobiltà, il quale più tardi fu sostituito con quello di una speciale moneta, sia stato imposto al doge dal maggior consiglio, nè col Werdnig che in esso si debba intravvedere un segno della sua dipendenza dalla aristocrazia prepotente; si bene opina che convenga cercarne l'origine in un'antica consuetudine, non ancora estinta, che era comune ai proprietari di valli salse, i quali agli amici, ai parenti ed ai famigliari facevano dono del pesce e degli uccelli selvatici che nei giorni precedenti il Natale venivano portati dai conduttori delle valli come debito contrattuale ai padroni. È invece vero che col volger del tempo quest'usanza si trasmuto’ per il doge in un obbligo, del quale il primo accenno viene fatto nella promissione di Lorenzo Tiepolo dell'anno 1268. Limitato da prima a favore di pochi magistrati quest'obbligo andò via via estendendosi a beneficio di molte altre persone, ed allorquando la selvaggina venne a mancare per esser caduta nelle mani degl'imperiali la terra di Marano, dove se ne faceva la caccia, il dono in natura fu convertito in una moneta del valore di un quarto di ducato o soldi 31, corrispondente al prezzo di cinque anitre maggiori, dette volgarmente mazzorini, la quale moneta chiamata osella per l'ufficio cui era destinata, doveva distribuirsi entro il mese di dicembre.”
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  46. Camerun 2025 - 2.000 franchi in Ag.999 (gr.62,20 x 3) AG 47 WIDOWMAKER x 3 Finitura dorata Finitura anticata Finitura ossidiana
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