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  1. Antonino1951

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/06/25 in Risposte

  1. Non so quanti abbiano tutti i Gazzettini più gli speciali in versione cartacea, però posso dire che in loro si racchiude tanta passione e impegno per la divulgazione. Oggi alcuni possono dare per scontato un evento come Milano numismatica, con Gazzettino cartaceo gratuito per tutti, la moneta per i giovani, il convegno con professionisti NIP e il workshop per tutti, ma non è affatto così. L’organizzazione di un evento così richiede sicuramente uno sforzo non indifferente, quindi possiamo solo ringraziare per queste giornate che rendono la passione numismatica ancora più viva in tutti noi. Non dimenticate che questi eventi non sono comuni e poterli vivere in prima persona è solo un gran piacere. Grazie soprattutto a Mario, promotore, e Marco, primo supporter.
    5 punti
  2. A mio avviso zecca di Falsopolis
    4 punti
  3. Serie che ci riporta alla vita agreste dei nostri avi
    3 punti
  4. Nella gloriosa e glorificata città di Falsopolis, che tutti conoscono per la sua lunga tradizione di imbrogli, tarocchi e salsicce finte, sorgeva un edificio maestoso e bislacco: "la Zecca Nazionale della Fregnaccia e del Paradosso". Il direttore della Zecca era un tale Commendator Lupigno, mezzo lupo e mezzo ragioniere, col monocolo su un occhio e un francobollo falso sull’altro. Dicevano fosse stato assunto per concorso, ma nessuno aveva mai visto il bando, né il concorso, né tantomeno la laurea (che lui custodiva gelosamente dentro una bottiglia di birra vuota). Alla Zecca si stampava di tutto: banconote false da 3,14 Pi-dollari, aurei di cartapesta dorata col ritratto di Cesare che fa l’occhiolino, e persino francobolli che profumavano di truffa e mandorle amare. Ogni martedì e giovedì, comparivano all’ingresso della Zecca due visitatori fissi: il Gatto e la Volpe, in doppiopetto elegante ma con le tasche bucate. - Direttore Lupigno, oggi ci serve un lotto di monete commemorative da vendere ai turisti del paese dei Balocchi, - miagolava il Gatto, lisciandosi i baffi tinti. - Ma stavolta fatele un po’ più durevoli, che l’ultima volta si sono sciolte con la pioggia, - guaiva la Volpe, mentre cercava di rivendere una moneta-biscotto a un piccione. Il Commendator Lupigno annuiva, rideva col naso, e ordinava ai suoi operai (tutti ex-magi di professione, ora specializzati in calligrafia contraffatta) di preparare un bel conio con su scritto: “Repubblica di Falsopolis – Valida fino a prova contraria”. E così Falsopolis prosperava, tra illusioni fiscali, fabbriche di specchi per le allodole e banche in cui si depositavano sogni a interesse variabile. Un giorno però arrivò un bambino - o almeno pareva tale - chiamato Veritino, con gli occhi grandi e lucenti come due talleri di Maria Teresa e un’aria da non farsi fregare nemmeno da due scimmie ammaestrate. Bussò alla Zecca e chiese: - Posso vedere come si fanno le monete? Il Commendator Lupigno sbiancò come una banconota finita in lavatrice. Il Gatto si nascose sotto una zeppa di bolle di sapone, la Volpe cominciò a cantare l’inno nazionale al contrario per confondere l’uditorio. Ma Veritino li guardò e disse: - Lo sapevo! Questa città è una truffa col campanello! Detto questo, estrasse una lente d’ingrandimento grossa come un piatto e li smascherò tutti con un solo sguardo. Ma Falsopolis, si sa, è resiliente. E mentre il Gatto e la Volpe scappavano su una gigantesca moneta di sughero usandola come una zattera e il Commendator Lupigno si rifugiava sotto la scrivania a falsificare le sue dimissioni, la città già preparava un nuovo piano: vendere souvenir di Veritino eroe nazionale, fatti rigorosamente in plastica contraffatta e ricoperti d’oro alimentare. E la morale? Se ti regalano una moneta di Falsopolis... non morderla: potrebbe morderti lei. njk
    2 punti
  5. Cartolina indirizzata alla Marchesa Ippolita Fenaroli Dionisi di Brescia. Dalle mie ricerche (poche accurate per incompetenze tecniche), la Marchesa nel 1913 sposa il Conte Ottavio Dionisi e si stabilisce nella villa di Cornaleto a Saiano. Già questo non corrisponde all'indirizzo della cartolina. Visto che non sono certo di quello che sta scritto sul lato sinistro, chiedo il vostro aiuto. Di sicuro si legge "Villa......" e il secondo rigo dovrebbe essere una data "22 .... 1930?". Mi piacerebbe sapere chi è il mittente e notizie sul bollo. Grazie a tutti e buona domenica.
    2 punti
  6. Il trace in realtà costituisce un caso particolare in quanto nei ritratti della sua monetazione si può ritrovare il progressivo avanzare della sua malattia. Riporto un pezzo di un mio scritto proprio in questo forum anni or sono: Distintivo di Massimino è il processo di romanizzazione del suo volto sulle monete, riscontrabile soprattutto nelle emissioni che vanno dal 236 al 238. Ma le figure dei tre denari sottoriportati sono importanti anche per un altro motivo................................................ si notano fronte e mento sporgenti, naso abnorme e arcuato, che abbruttiscono in maniera terribile il ritratto dell’imperatore (peraltro su queste accentuazioni abnormi delle caratteristiche somatiche, esiste anche un riscontro su un busto marmoreo, attribuito a Massimino, e conservato a Copenhagen Glittoteca Ny Carlsberg). Il punto centrale è: tali caratteristiche somatiche, impresse in una parte della monetazione di questo imperatore, sono state inventate, oppure furono realistiche ? Se partiamo dal presupposto che la “tecnica fisionomica degli antichi, si avvalesse di presupposti reali” (Angela Bellezza - Massimino il Trace Genova 1964, pag. 31), quello di Massimino potrebbe essere un caso particolarmente significativo, dovuto a manifestazioni di acromegalia e di progenismo (una disfunzione del sistema endocrino relativo all’ormone della crescita). Purtuttavia né la brevità del regno di Massimino, né le prime monete, dove il volto non manifesta evidenti alterazioni si possono opporre alla tesi delle malattie sopracitate, che possono assumere un decorso clinico rapidissimo. Il problema della caricatura però non decade in maniera automatica e né tantomeno può essere accantonato. La questione rimane fortemente dibattuta. Si sottolinea, tuttavia, una forte analogia tra la testa marmorea conservata a Copenhagen Glittoteca Ny Carlsberg (ne esistono anche altre: al museo archeologico di Milano, ed a Roma ai musei capitolini) e quelle monetali, che farebbe(ro) propendere per l’ipotesi che la rappresentazione monetale sia in realtà rispondente al dato reale. Purtuttavia non si può fare a meno di notare che la precisa indagine ritrattistica non è nella tematica di quel periodo, per usare la parole di Belloni Gian Guido “ siamo pressoché alla convenzione: ritratto di quel personaggio sia quello che si stabilisce di indicare per tale. A ciò si aggiunga che il regno di Massimino dura solo tre anni, troppo pochi perché si possa verificare una più precisa stabilizzazione iconografica di un personaggio perseguito per di più dalla damnatio memoriae – il cui nome tutti conoscono, il volto così pochi (Gian Guido Belloni)”. Ritornando al post e alla scelta sono dello stesso parere di @Pxacaesar
    2 punti
  7. Secession Quick Step Secessione a passo veloce. Il Sud, tutto il Sud e nient'altro che il Sud E' un canto patriottico, scritto da tale Herman L. Schreiner, un cantautore di Macon, Georgia, per celebrare la decisione del suo Stato di unire le forze con il Sud nella battaglia contro l'Unione. Da notare il serpente a sonagli, la cui simbologia abbiamo illustrato qui Lo Stato della Georgia, infatti, aderisce alla secessione il 19 gennaio 1861. La cosa, inizialmente, come già per Charlotte, non ebbe alcun effetto sull'attività della Zecca di Dahlonega. C'era un nuovo Sovrintendente, George Kellogg, insediatosi nell'ottobre precedente, che mantenne la normale corrispondenza con il Direttore Snowden, mentre i depositi di oro e la produzione di monete continuavano al ritmo abituale. Sebbene Kellogg fosse un georgiano, inizialmente non sembrava disposto ad abbracciare la causa del Sud. Come confermò il Direttore Snowden al Segretario al Tesoro, Salmon P. Chase: "Nonostante i fermenti rivoluzionari nello Stato della Georgia, la Zecca di Dahlonega continua a considerare se stessa come una filiale della Zecca degli Stati Uniti." Probabilmente, Snowden e Chase non erano al corrente del fatto che la Convenzione Secessionista della Georgia aveva reclamato la propria giurisdizione su tutte le proprietà del governo degli Stati Uniti nello Stato Al contrario Kellogg, fiutando il vento del cambiamento politico, informò i nuovi governanti Confederati della sua disponibilità a "dimettersi in qualsiasi momento e ricevere un nuovo incarico sotto la Confederazione del Sud." Si appellò anche al Segretario al Tesoro della Confederazione, Christopher Memminger, per mantenere la sua posizione. Dopodiché, si dimise formalmente dall'incarico sotto il governo degli Stati Uniti il 25 aprile 1861. Nel fare questo, era chiaro che Kellogg si aspettasse di essere rinominato nello stesso incarico, e che le operazioni della Zecca sarebbero continuate. Continua (anche noi )
    2 punti
  8. Salve a tutti, ieri mattina ho sistemato un po' le mie monete di grosso modulo in argento collocate in vetrina, e durante il riordino si è accesa la lampadina della ricerca storica approfondita su questa. Si tratta di un due ducati della Repubblica di Ragusa del tipo Libertina, preso a febbraio di questo anno. Vero, la conservazione non è delle migliori, ma quelli che mi conoscono sanno bene che bado poco a questo aspetto. Avete qualche info storica in più riguardo a questa monetazione? Su internet non ho trovato granché. Inoltre, per la data di coniazione dovrebbe essere 1793, ma l'ultima cifra potrebbe essere anche un 5. Se così fosse sarebbe un gran colpo in quanto il 1795 è l'anno più raro per questo tipo di monete. Voi che dite? Vi ringrazio in anticipo! 😉
    2 punti
  9. Questa è M51 o galassia vortice, fotografata da me con telescopio e camera planetaria DS (pochi minuti di live stacking) durante un periodo di "pausa riflessiva" dalla mia passione numismatica (complici i prezzi che sempre più andavano crescendo esponenzialmente). Dista dalla Terra 31 milioni di anni luce (secondo la stima più comune) ossia circa 293.291.000.000.000.000.000 Km ed ha un diametro stimato di circa 75.000 anni luce, ossia 709,6 quadrilioni di Km. Ecco.... osservando il cielo nella notte con un bel telescopio, qualche domanda alla fine te la poni e ti accorgi di essere veramente minuscolo e che è prerogativa comune per la maggioranza dei sapiens sapiens terrestri, quella di considerarsi l'unica forma evoluta in spazi così immensi.
    2 punti
  10. Salve,il ritratto sembra di Domiziano
    2 punti
  11. Io invece, quando vedo che la posta in un giorno veniva già consegnata, rimango esterrefatto.
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti Per chi non sa, sono stato assente in questa da questa tematica forzatamente... a seguito di una manifestazione locale dove avevo partecipato con i miei due torchi a bilanciere a scopo didattico, mostrando in pubblico il loro funzionamento e nel contempo coniare una medaglietta in rame a ricordo dell'evento sono andati danneggiati da un incendio del magazzino dove erano rimessi...ho ricuperato recentemente il conio, fatto un tondello e con una pressa idraulica da officina abbiamo provato per la prima volta su oro puro. L'occasione è stata il recupero chimicamente da contatti elettrici dell'oro utilizzato (999/1000) insieme ad alcuni amici appassionati di chimica. Evidentemente è ancora da perfezionare il tutto e, sicuramente rifonderemo quanto fatto per fare meglio. Questa piccola operazione in compagnia mi ha tirato su lo spirito per riprendere quanto interrotto...
    2 punti
  13. Salve,un'ulteriore considerazione,assodato che la moneta risale a Gelone,480ac,in quel tempo Siracusa riceveva argento dalla Grecia con le glauxes e un pò con le sue miniere e non aveva bisogno di ribattere,ma dal blocco Decelea,fu costretta a coniare bronzo a causa di mancanza di metallo nobile,principalmente la cosiddetta litra con i delfini.si conoscono invero un tetra di Katane su Selinos ,Messana su Athene qualche altro esempio come riportato dal Mini nell'introduzione del suo libro.spero di avere stimolato qualche altro semplice appassionato che si possa unire alla discussione.Nino
    2 punti
  14. Grazie @Matteo91 aggiungo una curiosità come peraltro evidenziata già da @acraf nella sua interessantissima analisi, fino a qualche tempo fa (in alcuni cataloghi ancor ora) tali monete cioè quella in argento con al dritto Trittolemo (per la cronaca alcuni identificano anche in Apollo) e quella bronzea con la donna velata (Demetra?) sono attribuite al re numida Hiempsal I. Posto che i ritrovamenti, numeroso quello di Morgantina, sono in terra siciliana, sembrerebbe che l’ipotesi di una produzione autonoma di uno stato alleato a Cartagine in ambito militare non sia verosimile, considerata peraltro l’assenza di tale moneta in Nord Africa. Certo è che la raffigurazione del rovescio con le lettere H o HT sotto al cavallo, che potrebbero rappresentare sia l'iniziale del nome del re numida Hiempsal (di solito però nelle monete numide compare lettera iniziale e finale e quindi dovrebbe essere in teoria HL) o le lettere iniziali e finali della parola hmmlkt (indicante l’idea della regalità), è molto simile ai rovesci delle monete di bronzo del re numida Massinissa e dei suoi successori. C’è però una sostanziale differenza che sta nella lettera “H” che nelle legende siciliane è una HETH , mentre nelle legende delle monete numide è una HE . Si può quindi azzardare un legame con le truppe numide, così come alcuni studiosi teorizzano per la VII classe catalogata da Villaronga delle coniazioni ispano cartaginesi? Sembra inoltre assodato che vicino a Morgantina vi fossero diversi accampamenti numidi e pertanto potrebbe anche essere plausibile l’ipotesi, evidenziata anche nello studio di Acraaf, che i suddetti mercenari fossero i principali destinatari di queste monete di cui conoscevano il rovescio. Lo stile di alcune di esse, in particolare del quarto di shekel, sono a volte scadenti e pertanto non è un azzardo considerarne la coniazione anche in officine mobili al seguito dell’esercito. Alle monete di argento sembrerebbero in effetti associati i tre bronzi per i quali, come per altre monete enee cartaginesi coniate in Sicilia, il valore è probabilmente legato ai nominali circolanti nel territorio. Oltre al già evidenziato scarto ponderale, nella moneta che è identificabile come mezza unità nel rovescio, anziché il ramo di palma, è raffigurata una corona e non è presente la lettera HETH . Ha un peso medio di 4,5 grammi con un peso minimo di 3,01 grammi ed un peso massimo di 6,73 grammi. Come affermato sembrerebbe possibile un legame con le guarnigioni numide guidate dal principe Mottones (Muttine) che, dopo avere svolto un ruolo decisivo nella campagna militare cartaginese in Sicilia, venne privato del suo comando a favore del figlio di Annone (Livio, 36.40.9). Mottones considerò un insulto tale provvedimento e intraprese trattative segrete con Roma per poi passare dalla sua parte. Secondo Sanchez in particolare la corona del rovescio di tali monete, che circonda interamente il cavallino rampante, potrebbe segnalare la nuova alleanza tra Mottones, le sue guarnigioni e Roma. La presenza della corona era un espediente che era già stato utilizzato da città come Melita a Malta, Cossura a Pantelleria già dalla fine del III secolo in coerenza con la nuova affiliazione filoromana adottata da queste poleis dopo la caduta della Sicilia. La comparsa di ghirlanda sulle emissioni monetali del mondo punico e del Mediterraneo occidentale tende in genere ad essere associato all’obbedienza a Roma da parte della zecca emittente.
    2 punti
  15. La legenda finisce in NOB C quindi dovrebbe essere Costantino II... Arka # slow numismatics
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  16. L'esimia rarità di questa piastra del 1789 (considerata R5 sia dal Magliocca 2025, 246/1 e sia dal Gigante 2025, 52a) risiede nella sigla D•P• del maestro dei coni e nell'orecchio scoperto di Ferdinando, variante rilevata nel Magliocca ma non nel Gigante. La sorella, sempre del 1789, (Magliocca 2025, 247a e Gigante 2025, 52) presenta la sola sigla P• ed ha l'orecchio coperto, variante rilevata solo nel Magliocca. Magliocca la considera R4; Gigante R. Provenienza della moneta: Wannenes, Monete e medaglie, asta 265, Genova 28 novembre 2018, lotto 1172.
    2 punti
  17. Half e Quarter Eagles A Dahlonega le quarter eagles furono coniate dal 1839 al 1859 (con l'eccezione del 1858). Per il primo anno, il modello fu quello Classic Head di William Kneass, del quale vennero prodotti 13.674 esemplari. Il marchio di zecca, come già per le half eagles, compare al dritto, sotto la troncatura del collo della Lady. (foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) A partire dal 1840, subentrò il modello Liberty Head di Christian Gobrecht. In questo modello il marchio di zecca viene spostato al rovescio, tra il valore e gli artigli dell'aquila. La quantità di quarter eagles coniate fu generalmente piccola, soprattutto se paragonata a quella di Philadelphia, che in alcuni anni superò il milione di esemplari. Per Dahlonega, invece, il record di produzione venne toccato, nel 1843, con 36.209 monete. Ma fu un'eccezione, negli altri anni non si raggiunsero mai i 20.000 pezzi, spesso nemmeno i 10.000, fino a toccare il fondo nel 1856 con appena 874 esemplari, una quantità talmente bassa che ancora oggi ci si chiede quale fosse il senso di una simile emissione. (foto da Heritage Auctions) Non andò meglio alle half eagles. Ne furono coniate di più, perché maggiore era la richiesta, ma sempre pochissime in rapporto alla produzione di Philadelphia: i numeri pù significativi li abbiamo visti nel post precedente. E anche per le half eagles, a partire dal 1839, il disegno adottato fu quello di Gobrecht. In questo caso, però, il marchio di zecca comparve al rovescio solo a partire dal 1840, nel 1839 venne mantenuto al dritto. Il record negativo di produzione, 1.597 esemplari, fu toccato proprio nell'ultimo anno, il 1861, dal quale arriva questa moneta (foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) In aggiunta a quarter e half eagles (e all'unica moneta da 3 dollari vista in precedenza), la Zecca di Dahlonega coniò anche monete d'oro da 1 dollaro, a partire dal 1849 e fino al 1861: ce ne occuperemo in uno dei prossimi post petronius
    2 punti
  18. La numismatica puo essere il nostro "svago". La mente si concentra, i cattivi pensier se ne vanno ....
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  19. Ciao, si che sembra più raro. Per questo avevo indicato Moneta ed Aequitas che sono invece abbastanza comuni per questo imperatore. @Pino 66ha anche identificato due lettere della legenda che sono ET che in Concordia non compaiono mentre in Moneta si. Anche per la posizione molto bassa del braccio ed aderente al corpo mi fa pensare che la figura regge una bilancia e non la patera. Di più non so aggiungere 🙂. ANTONIO
    1 punto
  20. Bell'esemplare anche questo.. filigrana visibile. ..40esima posizione nel foglio.
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  21. Io non vado oltre la Luna col binocolo, ma osservare il cielo mi è sempre piaciuto 🙂
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  22. Buon Pomeriggio a Tutti, con la scarsa illuminazione degli uffici postali dell'epoca ed il grigiore dei cieli britannici, però, ben presto ci si rese conto che sul Penny Black l'annullo risultava pressoché invisibile. Ragion per cui il 10 Febbraio 1841, meno di un anno dopo l'emissione del primo francobollo del mondo, si corse ai ripari con il Penny Red, suo omologo di colore rosso, che veniva annullato con inchiostro nero. I primi Penny Red, non erano dentellati, perché, al tempo, i francobolli venivano stampati su fogli interi e poi tagliati a mano con le forbici dagli operatori. Solo a partire dal 1850, grazie all'invenzione della perforatrice, iniziarono ad essere stampati in via sperimentale alcuni esemplari con dentellatura. Il Penny Red quindi, fu il secondo francobollo ad essere utilizzato al mondo e continuò ad essere stampato fino al 1879; con piccoli cambiamenti durante gli anni. Dopo 40 giorni di fermo posta doganale ( !? ), e "lauto pagamento di oneri doganali e tasse postali" 🙄, é riapparso questo Penny Red, proprio quando si pensava di "averlo perso nei meandri della burocrazia"; seppur corredato da dichiarazione doganale CN22. A mio parere è un discreto esemplare, lettere F E, con lievi tracce di annullo nero postale e questo renderebbe più visibile il profilo della Regina Victoria. A rovescio parrebbe esente da tracce di umidità. Difetti : poca presenza del bordino bianco in alto dopo la scritta POSTAGE e mancanza di un nonnulla di angolino della bordura bianca a sinistra. Note : la foto allegata è ingrandita e schiarisce leggermente il colore rosso, che sarebbe un po' più scuro dal vivo. Chiedo per cortesia un commento agli Esperti di filatelia @PostOffice e @fapetri2001 e a @miza in quanto collezionista di questa serie britannica. Grazie.
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  23. Rilancio anche questo articolo: https://www.hdblog.it/curiosita/articoli/n607645/struttura-quadrata-marte-mistero-nasa-musk/ Elon e pareidolia a parte, la foto era ben nota dal 2001 https://viewer.mars.asu.edu/viewer/moc/E1000462#T=2&P=E1000462 (il link originale)
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  24. Credo sia questa: A sn. Della figura si intravedono le lettere E T. https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=2595012&AucID=6569&Lot=2263&Val=dcb7160c33d95b6e81d3bea2a0cad501 Grazie a tutti.
    1 punto
  25. Ciao Pino,guarda se fosse questo asse AEQVITAS AVGVST di Nerva. https://www.acsearch.info/search.html?id=4620264
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  26. Ciao, per me belle monete degne di entrare in una collezione. E penso anche per te altrimenti non avresti chiesto il nostro parere. Il mio consiglio è che tu scelga ( hai chiesto si un parere, ma alla fine sarai tu a fare la scelta sono sicuro, perché la moneta entrerà nella tua collezione 🙂) quella che secondo i tuoi canoni ti comunica veramente qualcosa. ANTONIO
    1 punto
  27. Attenzione Il Francobollo "è" con fasci.. siamo in periodo Regno non luogotenenza. L'immagine da un dipinto di Domenico Morelli pittore napoletano.
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  28. Era di un noto avvocato romano cultore di monete papali (ma non solo). Fu venduta nella terza asta di Bertolami, nel 2011.
    1 punto
  29. Ciao,dovrebbe essere questo asse di Druso cesare figlio di Tiberio. Però non mi torna il peso di 15g. Vediamo se qualche esperto ne sa di più. https://www.acsearch.info/search.html?id=1055375
    1 punto
  30. 5 Euro l'una belle ora non più.
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  31. per il secondo tipo altre 15 iniziali e relativi stemmi
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  32. Bella moneta Alain! E grazie Mario! N.
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  33. Ciao @denario69 e grazie per il tuo commento e punti di vista. Noto che le valutazioni degli utenti del Forum per questo asse di Marco Aurelio vanno dal BB allo SPL. Considero tutti i pareri importanti, perché al di là del parere in merito alla conservazione della moneta, ognuno ha aggiunto delle sfumature e dettagli numismatici relativi a questa tipologia.
    1 punto
  34. Mille grazie Mario. Saro un più meno ignorante, questa sera!
    1 punto
  35. Una gran bella biblioteca numismatica specializzata, lo stesso tema della Biblioteca McCabe, fonte di ispirazione per tutti noi biblionummofili 🤓 https://andrewmccabe.ancients.info/Library.html
    1 punto
  36. Credo proprio di sì. Sembrerebbe che sia stato un investimento molto azzardato dalla S.G. e credo non navighi economicamente in buone acque al momento, speriamo non chiuda. Comunque e' un negozio che vale la pena una visita.
    1 punto
  37. Secondo me si... nonostante i rilievi bassi al diritto il busto c'è, mentre mancano alcune parti delle legende... idem per il rovescio! Questo mi piacerebbe vederlo meglio... non sono certo che non sia un falso d'epoca? Alcune differenze nelle dimensioni delle lettere in legenda mi fanno pensare ad un interessante e ben fatto falso...
    1 punto
  38. Interessante supposizione merita di essere studiata bene. Da notare la S di Siries che mi sembra cambiare forma nei coni più usurati per poi tornare snella.
    1 punto
  39. Salve @Alan Sinclair , non so chi sia il venditore professionale e non mi interessa saperlo , comunque per dichiarare SPL un moneta classica , influiscono diverse condizioni : 1 Condizioni generali ottime di conservazione della moneta : ritratto , figura/e del rovescio e relative legende del D/R che devono essere praticamente perfette e ben leggibili . 2 Centratura sia del dritto che del rovescio , (leggerissima non centratura in basso da TRP X.... a COS II-III (?) 3 Patina originale , non trattata . In base alla foto postata a me pare che le 3 condizioni di conservazione generale giustifichino la conservazione SPL , nonostante l' annotazione al punto 2 Saluti
    1 punto
  40. Ho ritrovato la mia vecchia discussione... credo possa essere interessante: Buona lettura, Massimo.
    1 punto
  41. In quel 1838 a Dahlonega furono coniate solo half eagles. La produzione delle stesse continuò ininterrottamente fino al 1861, con quantitativi interessanti fino a metà degli anni '50. Il record fu toccato nel 1843, con 98.452 esemplari coniati, ma un paio di volte si superarono, sia pur di poco, i 90.000, e in altrettante occasioni ci si andò vicino, con più di 80.00 pezzi annui. Poi, nel 1856, la produzione scese sotto i 20.000 esemplari, e continuò a scendere, fino a toccare il fondo nel 1861, con appena 1.597 half eagles. Ma su quell'anno, importante per molti versi, ci torneremo. Oltre alle half eagles, a Dahlonega furono coniate le quarter eagles, dal 1839 al 1859 (con l'eccezione del 1858), e i dollari d'oro. Ma anche qui, come a Charlotte, mancarono le monete più prestigiose, eagles e double eagles. Non mancò, invece, quella da 3 dollari, sia pure coniata per un solo anno, il 1854, e con appena 1.120 esemplari. Il che fa di essa una moneta indubbiamente rara, ma non la più rara e ricercata tra quelle della zecca della Georgia, un primato che spetta, ancora una volta, al minuscolo dollaro... ne parleremo La moneta da 3 dollari è quella disegnata da James B. Longacre, che ha al dritto la Lady Liberty nota come Indian Princess Head, probabilmente a causa del suo copricapo di piume, che però non è riconducibile ad alcuno di quelli in uso presso le tribú indiane. L'ispirazione, come per altre monete (e come detto in altra discussione ), va ricercata piuttosto nella statuaria classica (forse un ritratto di Venere), ma anche nell'arte popolare degli anni '50 del XIX secolo. Nel giro compare la scritta UNITED STATES OF AMERICA. Al rovescio, una corona di foglie di cotone, mais, tabacco e frumento, prodotti tipici del Nord e del Sud degli stati Uniti, a simboleggiare l'intreccio tra le due anime della nazione. Al centro compare il valore, e in basso, sotto il fiocco che lega la corona, la D di Dahlonega. (foto da Ira & Larry GoldBerg Auctions) petronius
    1 punto
  42. Continuata la ricerca ...Tutti i tipi di questo obolo in bronzo citati da Vincenzo La Notte nel suo "La monetazione della Daunia" hanno toro e cavallo verso destra. Solo tra le "Varianti di dubbia esistenza" viene citato un obolo (23 c) con questa descrizione : D; toro cozzante a sinistra, R: cavallo al galoppo a sinistra. Nessun cenno ad un eventuale etnico. Per questa variante c'è una nota ( n. 191) : "riportata solo da SICILIANO, Arpi, 74. Purtroppo la mancanza di foto ne rende difficile la completa identificazione"... e qui ho veramente bisogno dell'aiuto di qualche amica/o del forum ... un grazie anticipato a chi vorrà esprimere un parere. Un cordiale saluto. PS) il volumetto "L'Apulia e le sue monete" di Pasquale Battista continua ad essere introvabile e anche su questo una richiesta di aiuto...
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  43. Arrivata fresca fresca ieri dall'ultima asta Bolaffi voglio condividere la nuova acquisizione. Si tratta di un testone di Carlo I del secondo tipo, per intenderci quello con la spada in verticale, con le sigle GG di Nicola Gatti per la zecca di Cornavin. Sul volume del Cudazzo classificato al 266b come inedita per la variante in legenda al rovescio che termina con IMP. In una nota il Cudazzo indica questa variante con un peso calante, 7,20 gr. parecchio inferiore allo standard di questa tipologia, anche questa da me acquistata ha un peso basso, 7,92 gr. ma potrebbe essere solo una causalità visto che non mi risultano ordinanze con variazioni di peso. È comunque, il testone di Carlo I, la prima moneta sabauda con il ritratto del duca, se non consideriamo il bianco dozzeno di Amedeo VI che voleva riprodurre il penny inglese e, a differenza delle altre monete con ritratto del periodo, riproduce il duca con un busto e non solo con la "testa" da cui il nome "testoni". Presa all'asta ad una cifra veramente bassa, non avevo mai visto un testone essere venduto a questo prezzo, quindi anche se non perfetto devo ammettere di essere stato veramente soddisfatto! Le mancanze al diritto, poi, sembrano date più da una debolezza di conio che da un'usura prolungata, colpevole forse il peso ridotto e quindi lo spessore del tondello. Tutti i commenti sono graditi...
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  44. Ciao a tutti proseguendo con le condivisioni di monete che presentano a mio modesto parere una soddisfacente patinatura, vi ri-presento un esemplare già in precedenza pubblicato, ma che nel tempo ha acquisito una colorazione che giudico tra le migliori della collezione, tra l'altro su rilievi intatti, infatti la Casa d'Aste da cui proviene l'ha classificata FDC (MS64, non sopra per via di alcuni graffietti). Si tratta di un collo lungo zecca di Genova del 1859, millesimo non particolarmente raro, certamente meno della cugina torinese, tuttora mancante perché la cerco in analoga conservazione. La patina è chiaramente da moneta "riposata" in monetiere, e la sua permanenza sul velluto dei miei raccoglitori, anche se chiusi in cassetta di sicurezza, le ha conferito un aspetto complessivo che definirei elegante. Come molti sanno il mio sogno è di raccogliere tutti e 19 i millesimi dei 5 lire di Vittorio Emanuele II Re di Sardegna nelle massime conservazioni possibili. L'impresa è letteralmente titanica anche perché alcuni non sono mai apparsi in FDC, per cui la scelta, in questi casi, non può che orientarsi sugli SPL. Per ora sono a 7 esemplari in FDC e 10 compresi tra BB+ e SPL+, mentre due date mancano. Buona giornata
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  45. Grazie @Alan Sinclair piccola raccolta molto affascinante. Comunque, questo è ormai quanto... per il numero 1 Ps: spiegati poi dai nostri Esperti di sezione acquistano, bellezza e importanza.
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  46. Dopo aver dimostrato nei mesi scorsi mediante esperimenti chimici che le banconote possono variare di colore con una certa facilità, stavolta ci siamo concentrati su un altro presunto errore di stampa che ultimamente vedo molto venduto (spesso accompagnato da perizie che ne attestano la genuinità). Abbiamo dunque provato a replicare questo errore per provare a dimostrare ai collezionisti che non tutto ciò che luccica è oro e che sarebbe meglio fare attenzione in sede d’acquisto onde evitare fregature. Qui di seguito mostro il trattamento eseguito su una Mille lire “Marco Polo” in cui al Verso abbiamo provveduto a sdoppiare una parte del disegno originale mediante un lavoro eseguito al computer e successivamente applicato su banconota grazie ad una stampante di media qualità. Come potete vedere il risultato è purtroppo ottimo e molto simile a quello dei biglietti che si vedono in giro spacciati per buoni! A sinistra potete vedere il dettaglio di un biglietto che ho trovato su una nota asta che addirittura presenta la perizia di autenticità. A destra invece la nostra riproduzione. Il lavoro fatto a sinistra è di qualità nettamente inferiore a quello nostro, che per assurdo sembra più credibile ! Pensate che siamo riusciti a realizzare un tale risultato usando mezzi non professionali, immaginate cosa sarebbe potuto accadere se avessimo usato mezzi di maggiore qualità!
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