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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/20/25 in Risposte
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In merito al giudizio negativo gratuito (risposta #83) ricevuto in questa discussione dal nostro ormai noto amico, vorrei spendere solo poche parole di chiarimento, essendo stato menzionato esplicitamente, affinché ci si renda conto di quanto commenti così avventati, sbandierati in questo modo con l’unico obiettivo di denigrare pubblicamente il lavoro di studiosi che i libri li aprono e li consultano con un certo criterio, vagliandone i contenuti con spirito critico (e non si limitano soltanto a citare se stessi in maniera alquanto ossessiva e autoreferenziale, con contorno per lo più di studi ottocenteschi, se non precedenti – sempre utili e interessanti, per carità, ma ormai alquanto superati sotto molti aspetti e i cui contenuti vanno sempre “maneggiati” con la dovuta cura e cautela) siano del tutto insignificanti. In tal caso, il suddetto giudizio risulta essere talmente superficiale che non può essere neanche considerato veramente ostile, come pure voleva apparire inizialmente, per due semplici motivi: da un lato, esso mi viene mosso da una persona che, pur nutrendo delle velleità di ordine scientifico, non riesce a superare, con la sua produzione, i confini imposti dal pur sano e lodevole dilettantismo, in quanto non ho mai potuto individuare nelle sue ricerche l’adozione di un serio metodo scientifico (il che gli è stato fatto notare da più parti, da ultimo anche in questa discussione alla risposta #76, con cui sono perfettamente d’accordo e che mette in evidenza, lucidamente, delle criticità oggettive). Il problema è di rilevanza fondamentale, in quanto, in assenza di metodo, buona parte delle basi su cui dovrebbe poggiare un contributo di un certo livello si sgretolano, portando via con sé gran parte dei relativi contenuti. Purtroppo, questa problematica, che il Nostro tenta sempre di scrollarsi di dosso facendola passare molto frettolosamente e di nuovo superficialmente per “aria fritta” (ma vedo che chi è addentro alla materia e sa come muoversi in ambito accademico insiste sui miei stessi punti e di ciò me ne rallegro), era stata già da me ampiamente analizzata in altra discussione sempre qui sul Forum: https://www.lamoneta.it/topic/230490-l%E2%80%99augustale-federiciano-nuove-prospettive/page/3/, risposta #61. In tal modo, si finisce per non avere gli strumenti necessari (o, al limite, per non padroneggiarli in maniera consapevole) per avanzare critiche circostanziate e costruttive, libere da interessi personali. Così, si finisce solo per generare, come in questo caso, delle vuote invettive, assimilabili più che altro ad attacchi mirati ad personam. Dall’altro, invece, questo stesso commento negativo mi viene rivolto dalla medesima persona che, sempre chiusa nel suo guscio dilettantistico, non si limita solo a peccare di mancanza di metodo, come abbiamo appena visto, ma che fa anche sfoggio di manifeste e gravissime lacune in campo paleografico ed epigrafico, aree – queste – in cui giustamente egli si addentra (ma con quali risultati?), da ultimo, nel suo recente contributo che, credo, molti di noi hanno potuto leggere sulla RIN di quest’anno. Sfortunatamente, a causa dei ritardi nella sua consegna, ho potuto leggere il saggio del Nostro solo negli ultimi due giorni ed è per questo motivo che, di conseguenza, questa mia nota vede la luce in ritardo. Mi riferisco a S. PERFETTO, Un grosso a nome di Federico II: l’ultima sortita sveva in moneta?, in «Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini», 126 (2025), pp. 155-173. Tra i vari contenuti che ho avuto modo di leggervi all’interno, uno su tutti mi ha colpito: un piccolo ma essenziale dettaglio, uno di quei particolari che aiutano a valutare meglio lo spessore di un contributo scientifico. A p. 168, il nostro autore, prendendo lucciole per lanterne, confonde alcuni tratti di abbreviazione che compaiono nella legenda di rovescio dei grossi a nome di Federico II, posti al centro della sua trattazione, per (e cito testualmente) «segni appartenenti a qualche lettera di una precedente moneta»; sempre dalla stessa pagina: «la parte che fuoriesce [ovvero il tratto di abbreviazione scambiato dal Nostro per il rimasuglio di una lettera di un precedente sottotipo monetale] potrebbe corrispondere alla parte superiore della E di GE [qui il riferimento è alla legenda dei grossi pavesi da lui illustrati a p. 167, fig. 8]» (!!!). Per capire meglio, basta osservare le monete raffigurate alla p. 162, fig. 5 e i relativi ingrandimenti a p. 168, fig. 9. Ora, senza avventurarmi in una recensione troppo articolata della restante parte dei contenuti (argomenti che, almeno in parte, per quanto riguarda Napoli, avrò modo di approfondire in un mio prossimo saggio di imminente pubblicazione), per evitare una simile gravissima caduta (che ha avuto ovviamente dei risvolti non secondari nello sviluppo delle sue argomentazioni, le quali, alla luce di quanto vado notando, perdono totalmente di significato), sarebbe stato sufficiente aprire un qualsiasi manuale di paleografia, se proprio il nostro autore non ricordava come riconoscere i segni di abbreviazione su un documento medievale (scritto o monetale che esso sia), per rendersi conto che quei trattini che sovrastavano le lettere della legenda sul rovescio del grosso federiciano indicavano il classico segno «delle abbreviature per contrazione» (G. BATTELLI, Lezioni di paleografia, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2015, p. 108). Altro che «segni appartenenti a qualche lettera di una precedente moneta»!!! Concludo, scusandomi per essermi dilungato nuovamente (il nostro Simonluca mi detesta perché, come già sottolineato altre volte, non ho il dono della sintesi), accodandomi a quanti se lo sono già chiesto, e mi domando secondo quali criteri valutativi sia stato possibile accettare che una tale ricerca, condotta evidentemente in maniera alquanto raffazzonata e poco accorta, sia finita per essere ospitata tra le pagine di una rivista come la RIN. A questo punto, anche il referee che valuta i saggi proposti di volta in volta a riviste scientifiche o di fascia A dovrebbe prestare maggiore attenzione ai contenuti da analizzare e, qualora riscontri dei limiti nei propri strumenti o conoscenze valutative, tramite gli organi competenti (comitato scientifico, redazione, ecc.), dovrebbe quantomeno avere il buon senso di mettersi in contatto con altri studiosi accreditati, i quali, attraverso un semplice dialogo di poche battute e un pacifico quanto costruttivo confronto, potrebbero evitare che, mediante strafalcioni come questo, anche le riviste di un certo prestigio ne paghino le eventuali ripercussioni in termini di reputazione e credibilità scientifiche.6 punti
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Ciao Domenico, posso sbagliare ma é sicuramente la linea del compasso. Un saluto Raffaele.4 punti
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Quello che avevo già di Tornesi 5, presenta la P senza punto e i rami più lunghi. Diametro sempre 29 mm4 punti
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Buona domenica, È la più bella perché mi mancava e la cercavo da tempo in alta conservazione : Ferdinando IV Tornesi 5 , 1798 variante di conio con punto dopo la P. del PERGER. Diametro 29 mm Taglio a treccia.4 punti
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Buono. Come ti è stato detto non riporta sigle di nessun massaro3 punti
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Buona domenica Oltre le cartoline non viaggiate di Rimini ritrovate oggi, ho scovato nei cassetti di casa dai miei un ' altra cartolina. Erano gli auguri fatti dai miei genitori per il mio compleanno. Siamo nei primi 2000. Oggi, a pranzo con mia madre e mio padre, abbiamo gustato oltre che le prelibatezze culinarie, anche quelle dei ricordi, loro quelli freschi di montagna, io quelli caldi del sud quando la ricevetti😁. @PostOffice2 punti
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Buona domenica Allora avevo dai tempi un certo "morbo" anche per la storia postale🤣! Guardate che ho trovato( @PostOffice queste le avevo rimosse dai ricordi). Un week end a Rimini (e Riccione). Le presi cosí come sono e le conservai come ricordo. Incosciamente magari pregustavo questa branca 😁 23 anni fa. Avevo 20 anni😅. É raffigurato tra l' altro su di una, papa Giovanni Paolo ll.2 punti
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@Oppiano, altro Mezzo Carlino senza numerale III, in collezione privata.2 punti
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Marengo Napoleone I https://www.canva.com/design/DAGttQAFXYo/ne72E2b1tUNlBDy_GQ-PQQ/watch?utm_content=DAGttQAFXYo&utm_campaign=designshare&utm_medium=link2&utm_source=uniquelinks&utlId=hd4d0a01f09 Sovrana 1800 https://www.canva.com/design/DAGttWC4qc8/-8Q_jZU_jV-HOYH06jcixQ/watch?utm_content=DAGttWC4qc8&utm_campaign=designshare&utm_medium=link2&utm_source=uniquelinks&utlId=h519c31b5b8 Qualche segnetto c'è2 punti
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Passato da poco sul noto sito. Mezzo Carlino con al dritto: PHILIPP. DG III. REX. AR. VT Differente dal CNI 591 per AR anziché ARA2 punti
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I globetti ad inizio e fine legenda non sono delle novità,sono meno comuni gli esemplari che il globetto non ce l'hanno... Per il discorso del simbolo sotto al busto sarebbe da verificare con moneta in mano,al momento conosco solo il globetto e il fiore sotto al busto (che ho in collezione)... La moneta era rimasta invenduta all' asta precedente... Trovo interessante il profilo di Filippo...2 punti
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Secondo me state perdendo troppo tempo. Il nostro ha semplicemente spostato il metodo Lancianocentrico ad altri luoghi Attenzione, magari ha dei documenti tanto segreti che non vuole fare vedere, trovati in.qialche bancarella della Sagra del tarallo di Cuma o a quella delle cozze di Baia. In attesa di vederli questi documenti , sentite a me, non ne vale la pena.2 punti
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Da sottolineare che Perfetto, autore in R.I.N., dovrebbe sottostare al suo codice etico (ma direi che TUTTI gli scritti, in qualsiasi contesto vengano pubblicati dovrebbero rispecchiarne il concetto): .... Gli autori di manoscritti che riferiscono i risultati di ricerche originali devono dare un resoconto accurato del metodo seguito e dei risultati ottenuti e devono discuterne obiettivamente il significato e valore. I dati sottostanti la ricerca devono essere riferiti accuratamente nell’articolo. Questo deve contenere sufficienti riferimenti tali da permettere ad altri di ripercorrere la ricerca eseguita. (ma in realtà sembra esserci, sempre e comunque, da parte dell'autore di autocitazione (non chiara ed risolutiva) e ... Quando un autore scopre un errore significativo o una inesattezza nel proprio articolo pubblicato, ha l’obbligo di notificarlo prontamente al direttore, redattori o editori della RIN e di cooperare con il direttore per ritrattare o correggere l’errore. (Possiamo attenderci questo nella RIN 26?) Da sottolineare che, come te, rimango quanto meno "attonito" sul modo di operare della redazione e del comitato sc. della rivista2 punti
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La catalogazione della casa d'asta è errata... Tipica emissione senza particolarità...2 punti
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Lettera per Distretto in perfetta tariffa di 25 cent. assolta con 5 francobolli Imperiale cent. 5 , bella affrancatura2 punti
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Ciao, @decionell'attesa degli interventi degli esperti di questo particolare periodo ( io solo da alcuni mesi ho iniziato ad approfondirlo, da quando ho inserito in collezione un antoniniano del marito Valeriano, ma sono proprio all'a-b 🙂) ricordo di aver partecipato qualche anno addietro ad una discussione dove si parlava proprio dei segni nei campi sulle monete di Mariniana. Se non ricordo male tutti i partecipanti giunsero alla conclusione che molto probabilmente indicavano non la Zecca di emissione ( nel tuo caso quella che è una V che farebbe pensare a quella di Viminacium) ma la 5 officina di Roma ( dove se ricordo bene ne funzionavano 6) . Quindi l'antoniniano da te postato dovrebbe essere stato coniato a Roma. ANTONIO2 punti
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Buongiorno,abbiamo la scheda anche sul catalogo lamoneta 🙂 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/192 punti
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Vi ringrazio molto per i vostri apprezzamenti: alla fine, il miglior riconoscimento per chi conduce questo genere di ricerche, a mio parere, è proprio quello di generare interesse e curiosità, oltre a trasmettere nozioni e conoscenze, nei lettori che si accostano a tali contributi. Quindi, grazie davvero!2 punti
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Salve,penso hai ragione,in un'asta viene descritta come CR27 secondo tipo.230/226 A.C. asta Negrini Dic.2018 lotto 9122 punti
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Non è una festa di carnevale ma una foto dell'incoronazione di Bokassa I, Imperatore del Centrafrica, avvenuta nel 1977 😀 Qui potete leggere tutto di questo singolare personaggio e il suo governo: https://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Bedel_Bokassa La 500 franchi CFA modello 1978 con la scritta "Empire Centrafricain", nome ufficiale dello stato dopo la trasformazione in monarchia (dal 1976 al 1979), non fu mai emessa.2 punti
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Potrebbe essere l'usura...non mi desta particolari sospetti...è della tipologia che non reca all'esergo la sigla del massaro al D/ ....ex legge 1519...recentemente sulla baia sono stati individuati dei bagattini falsi moderni...questo però mi pare buono anche se parecchio malconcio...2 punti
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Salve allego immagini di una cartolina comprata in un mio recentissimo viaggio a New York per un commento speravo di trovare un po’ più di materiale invece unico acquisto ringrazio in anticipo chi interverrà’2 punti
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Non ho resistito al fascino di questa sovrana bella bella di condizioni che da tempo cercavo E nemmeno a questo marengo napoleonico variante sei stelle bellino di condizioni 😊1 punto
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Facile : è un divisionale del disco di Nebra.. Perdonatemi.. Non ho resistito 🫣1 punto
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Eh vedi @iracondo, qui abbiamo già tre pareri diversi di conservazione ( quello del perito, il tuo ed il mio ) 😆. Di solito io tendo ad abbassare un mezzo punto di conservazione rispetto a quello che scrivono i periti, i commercianti, le aste.1 punto
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A volte siamo predestinati a qualche interesse senza rendercene conto. Le cartoline servono a questo.. a riportare alla mente ricordi.. ...altra cosa positiva è riuscire a conservarli questi ricordi sottoforma di cartoline. "Memento" dicevano gli antichi.1 punto
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@petronius arbiter potresti gentilmente unire le due discussioni, grazie.1 punto
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Ciao! Anche i rigati sono comunissimi, solo che è più difficile trovarli in alta conservazione (per alcune date è, come il ‘19 è un’utopia). Il valore onesto è il prezzo che hai pagato1 punto
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Salve,dovrebbe essere questo sesino in mistura di Modena di Cesare d'Este. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOCE/31 punto
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Questo è in famiglia da più di un secolo quindi se è falso non è certamente moderno…1 punto
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Stasera in un supermercato di Genova ho ricevuto di resto una moneta da 1 euro del Vaticano! Non riesco a leggere bene l'anno, potrebbe essere il 2024 ma non ne sono sicuro, resta il fatto che in teoria dovrebbe essere una delle monete più rare che io abbia mai reperito in circolazione (anzi, teoricamente non dovrebbe neanche trovarsi in circolazione)! Però il fatto che anche un altro utente del forum abbia recentemente (a marzo) reperito un'altra moneta del Vaticano teoricamente destinata ai soli collezionisti (2 euro del 2024) mi fa pensare che forse una parte di queste nuove monete vaticane potrebbe essere stata immessa in circolazione... Lui comunque l'ha reperita a Roma, io a Genova (che è impresa un po' più ardua, per le monete vaticane)...1 punto
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Il secondo volume sugli aragonesi è pronto per la stampa, attendiamo una decina di foto da un museo... appena arrivano si và in stampa1 punto
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Sono un appassionato di numismatica da circa sessant’anni ed è la prima volta che partecipo ad una discussione su questo sito. Proprio in questi giorni ho avuto la possibilità di osservare un due denari di Vittorio Amedeo II ( periodo ducale) II Tipo con i soliti problemi di identificazione della data e della legenda sul diritto e proprio per questo ho fatto una ricerca sulle discussioni di questo sito. Personalmente, come il Sig.(savoiardo), sono convinto che la legenda del diritto sia comune per tutte le date : 1691-1694-1695-1696-1704-1706 che dovrebbe essere inizio legenda stella a cinque punte poi VIC . AM . II . D . G . D . SAB . P . P . R . CYP che tradotta sarebbe : VIC(torivs) AM(edevs) II D(ei) G(ratia) D(vx) SAB(avdiae) P(rinceps) P(edemontis) R(ex) CYP(ri). Una moneta interessante datata 1694 di questa tipologia : Asta Astarte webauction 9 30/03/2025 Lotto 692. Non sono convinto sulla legenda del diritto per le date : 1707-1708-1709. Circa vent’anni fa vedendo da un amico un due denari di Vittorio Amedeo II ( periodo ducale) II Tipo con data visibile 1707 mi sono accorto che la legenda del diritto cambiava. Personalmente la legenda del diritto sarebbe : inizio legenda non più stella a cinque punte ma dovrebbe essere rosa a cinque o sei petali poi VIC . AM . II . D . G . D . SAB . PR . P . REX . CY che tradotta sarebbe : VIC(torivs) AM(edevs) II D(ei) G(ratia) D(vx) SAB(avdiae) PR(inceps) P(edemontis) REX CY(pri). Questo parere è del tutto personale, ultimamente a confermare questo si può vedere la vendita di un due denari con data 1708 Asta InAsta E-Live n° 108 11/09/2023 Lotto 1212. Anche sul catalogo di questo sito si intravede la legenda del due denari con data 1708 postata dal Sig.(carletto) e sui due denari con data 1709. Nel 1707 in poi i due denari non subirono più tosature( credo venne cambiata la battitura, non più a martello e con ritaglio dalle lamine con cesoie o scalpelli, ma venne effettuata la coniazione a rullo e relativa fustellazione circolare, non vorrei che con questo cambio la legenda del diritto venne modificata, in questo caso i due denari 1707-1708-1709 di Vittorio Amedeo II ( periodo ducale) non sarebbero più di II Tipo ma di III Tipo. Per concludere vorrei fare i miei migliori saluti al Sig.(savoiardo) chiedendo quando verrà nuovamente a trovarmi in quel di Valperga Canavese. analisi.docx1 punto
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Dato che oggi si corre il Palio di Provenzano, non posso augurarle in bocca al lupo perché la Contrada della Lupa è sua acerrima rivale, ma sicuramente le auguro al più presto di tornare a quella vittoria che le manca dal 2008, anche perché non gradirei che arrivasse a fregiarsi del titolo di "nonna" e di portare la "cuffia". 😃 Il titolo di "Contrada Sovrana" le fu conferito nel 1980 dall'allora Gran Maestro dell'Ordine Fra' Angelo de Mojana, in occasione della sua visita nella sede senese dell'Ordine che si trova nella Chiesa di San Pietro alla Magione, posta sul tratto cittadino dell'antica Via Francigena.1 punto
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Come periodo storico e come tematica, l'oggetto di tale discussione rientra perfettamente nel mio campo d'indagine ed è tra i miei interessi. Sono costretto a precisare che i miei studi e i miei argomenti non sono istigati e manovrati da nessuno, né da utenti presenti qui sul Forum, né da altri presunti "poteri forti" o "santoni" da te tirati in ballo, il che è davvero risibile e ridicolo ai massimi livelli, nonché totalmente estraneo ad un contesto scientifico. Ti pregherei, quindi, di non continuare a fare insinuazioni e illazioni di tale gravità che non puoi dimostrare e che sono lesive della mia professionalità: ci sto passando sopra molte volte, ma alla lunga inizia a stancare questo atteggiamento, anche perché qui stai uscendo fuori dal tema del mio o di qualsiasi altro intervento incentrato sull'oggetto del topic. Quando gli argomenti scarseggiano - di nuovo - questi sono i risultati. Su questo punto non voglio più ripetermi perché ciò di cui mi stai accusando in questa sede è davvero molto pesante. Ogni ulteriore contributo è ben accetto: io ho discusso il metodo, non i contenuti (ma vedo che non riesci proprio ad afferrarlo! A ripetersi diventa noioso per noi che scriviamo e per chi ci deve leggere). Eviterei giudizi su contenuti che evidentemente non hai compreso appieno (e lo dimostrano tutti i miei interventi precedenti), ma più di quanto detto non posso fare. Come dicevo, quel che dovevo sottolineare l'ho evidenziato: ora ho un po' di pubblicazioni anche io a cui lavorare. Ci si sente! 😉1 punto
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non basta la patina all'interno delle contromarche per essere sicuri che siano originali dell'epoca,anzi,a meno che non si è un chimico con relativa attrezzatura per verificare se la struttura molecolare della patina sia naturale o artificiale... oggi è veramente difficile trovare delle monete con patine naturali,ovviamente mi riferisco al periodo che mi interessa ma anche nel settore delle antiche non sono messi meglio,all'ultimo convegno di Modena la maggior parte delle monete proposte erano chiaramente lavate,altre erano ,a mio avviso,ripatinate con tecniche casalinghe...1 punto
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Ho spostato questa discussione perché penso sia spunto di un interessante approfondimento e vorrei mettermi a confronto con quello che io penso e quello che possono portarmi gli altri conoscitori delle monete sabaude. Cominciamo a chiarire di cosa parliamo... in questa discussione viene presentato un due denari di Vittorio Amedeo II in cui dalle immagini non riesco ad identificare la data (forse dal vivo qualcosa si vede), questo è uno dei problemi che si riscontra spessissimo su queste monete, infatti la rarità di queste "piccoline" non è il numero di esemplari rintracciabili, ma il numero di questi a cui si può dare una esatta classificazione, cioè con il millesimo visibile. Questo porta a mettere in secondo piano un altro problema... l'esatta composizione delle legende del diritto che, normalmente, non sono mai visibili o solamente in piccole frazioni. Pochi esemplari identificati perfettamente e pochi di questi con anche solo tratti di legenda visibili, questo è il quadro che ci viene presentato! @borgobaffo che ha identificato (come sempre :hi: ) la moneta ha aggiunto la classificazione del MIR visto la parte leggibile della legenda. Qui inizia il problema.. il Mir indica la legenda VIC AM II D G D SAB P PED REX CYP per le due tipologie (prima e seconda) dei due denari di VA duca e la variante VIC A... SAB P P R CYP per quello di II tipo con data 1694 (considerato anche il meno raro della tipologia) Mario Traina in "le monete italiane del secolo XVIII - i savoia" indica una sola tipologia, mentre nello speciale di cronaca numismatica indica VIC AM D G D SAB P P REX CYP e per il 1694 la variante SAB P P R CYP Biaggi solo quella considerata del 1694 Simonetti non segnala una legenda completa... ora non vorrei farvi tediare oltre per giungere alla conclusione.. il 1694 essendo il millesimo con più pezzi rintracciati è l'unico che ha permesso di arrivare a una esatta lettura delle legende e gli altri vengono solamente indicati come copia/incolla del I tipo? (questo potrebbe portare ad errori come quelli che Borgo stava facendo identificando il millesimo da un particolare non specificato) per quanto riguarda il due denari del 1680 della reggenza siamo riusciti a ricomporre la legenda completa confrontando i pochi esemplari e facendo un "collage" dei vari tratti leggibili. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA2RE/1 Mia intenzione sarebbe fare la stessa cosa con le tracce di leggenda conosciute nelle altre date e mi servirebbe l'aiuto di tutti. Personalmente sono convinto che la legenda che viene affibbiata al 1694 sia comune con tutte le altre date, ma non abbiamo certezze per ora! quindi grazie a @@pedro_88 per avermi dato lo spunto e inizio a ringraziare tutti quelli che parteciperanno a questa discussione o potranno portare dei contributi! .... vi devo chiamare uno a uno o intervenite tutti numerosi anche solamente per un vostro parere???1 punto
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