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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/30/25 in Risposte
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Il problema è che se vogliamo condividere in modo strutturato della numismatica è necessario studiare i conii, i tondelli, e tutti i dettagli del caso con la bibliografia in mano. Le impressioni non aiutano i neofiti, a volte ingannano, nei casi difficili, e potenzialmente danneggiano terzi interessati a vario titolo. Buone monete e buone ferie ES5 punti
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Ciao @Alan Sinclair, le piastre sono una droga. Modulo accattivante e sempre con delle particolarità. La mia 1856 SPL / FDC Gordon3 punti
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There had been a R in the transfer dies but it got lost due to striking so this is not condemning. The die state of the obverse does not fit to the die state of the reverse. The obverse die is from a very late die state if you look at the sharpness of the details, indicating much details loss due to die wear. The reverse die is from an early die state whithout the floral element which was added later. The bottom one is 100% authentic. The top coin very suspicious. Middle coin suspicious. The ones in Westermark are of course authentic. It is 416.1 O16 R80 O16 of Nomisma is from much alter die state as the one in WESTERMARK R80 is from a much earlier die state as the one in Westermak because it is before the floral element was added to the die 2 more same dies suspicious, the one offed by iNumis got withdrawn3 punti
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This discussion board was a great resource. But then constant fights made people abandon it. The coin is fake.3 punti
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Credo sia una moneta abbastanza rara, voi cosa ne pensate sulla rarità e conservazione. Silvio se vuoi metterla sul catalogo fai pure perche ho difficoltà ad inserirla, mi scuso sulla qualità della foto ma non riesco a fare di meglio.2 punti
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C'era Napoleone ma già era repubblica italiana Il primo re che iniziò l'unità d'italia Come non si può menzionare Umberto 1 Poi il re collezionista Infine repubblica I documenti integri hanno il loro fascino rispetto a tutte le marche staccate ☺️2 punti
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Ciao a tutti! Ho visto ultimamente alcune foto di banconote in controluce, appoggiate su di una tavoletta luminosa, oggetto che di recente appare andare molto di moda (e naturalmente ne ho una anch'io😁). Mi sembrava che la fotocamera fosse ingannata dalla troppa luce, così ho pensato ad un metodo per focalizzare di più sulla banconota e meno sulla tavoletta. Il mio risultato: Ho usato degli elementi scuri, sagomati allo scopo, che si possono avvicinare ai bordi, verso gli angoli e che si adattano così a biglietti di ogni dimensione: l'arancione è solo per scopo dimostrativo, devono essere entrambi neri o come minimo scuri e neutri. Per avere un buon effetto in translucenza, penso che i più fortunati di voi possano un po' abbassare le avvolgibili o chiudere le tapparelle, i poveracci come me che hanno troppi lucernari devono improvvisare: qui la mia reflex montata sul cavalletto, la tavoletta è a terra ed il tutto viene coperto da un telo, neanche fossimo a far foto come nel Far West. Questo mio esperimento è solo un piccolo spunto: divertitevi a commentare, modificare o migliorare il tutto! njk PS: per le foto a luce radente mi sto organizzando, ma il metodo sembra essere molto complicato.2 punti
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Paura nessuna. Semplicemente se il proprietario non ha ritenuto ad ora di dichiararlo, saranno fatti suoi.. non per forza ognuno ha voglia di dire quanto spende, anche se i risultati son pubblici. Del resto, lo puoi andare a vedere da solo, quindi non capisco perché l'insistenza che lo facciano altri e lo riportino, se sei così curioso..1 punto
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Ma l'originale era questo: Temo che prima o poi (non nell'immediato ma comunque prima o poi) qualcosa di simile si verificherà, se non in tutto il mondo in parte di esso. Ormai quel che rimaneva degli sforzi di non-proliferazione nucleare è definitivamente a gambe all'aria, e sempre più paesi in mezzo mondo accarezzano l'idea di farsi l'arsenale nucleare. Con troppi galli nel pollaio prima o poi qualcuno perderà il controllo della crisi di turno.1 punto
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Ok ho capito,eccola 🙂 https://www.acsearch.info/search.html?term=August++prows++ca+ae&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=01 punto
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Credo a questo punto @didrachm, sulla base di quello che ci ha gentilmente detto @lorluke, che non si possa affermare che la moneta è stata venduta al solo prezzo del fino o che è stata svenduta, ma invece è stata venduta ad un prezzo in linea con esemplari della stessa tipologia e in conservazione similare.1 punto
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Ciao Pino,secondo me è SMALB,anche perchè non vedo che esiste SMALL. https://numismatics.org/ocre/id/ric.7.alex.341 punto
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E certo ... Ma alle volte alcuni particolari fanno capire che l'esecutore del conio aveva pen presente un soggetto ben preciso da raffigurare. Nella moneta in discussione ad esempio, si intuisce che la criniera è intrecciata e così anche la coda. L'arto anteriore sinistro ha un movimento poco spontaneo per il cavallo, ma è normale nel "passo spagnolo".1 punto
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Di cattivo gusto ma l'hanno prodotta ugualmente. Ghana 2026 - 10 cedis in ag. 999 (gr. 31,10) La bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki1 punto
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Buon Pomeriggio @fatantony, certamente la moneta non è in grande conservazione, la data "dell'imprigionamento" è 11/06/2021. Quello che mi pare strano è che questa... chiamiamola ossidazione per il momento, è solo sul diritto e si vede bene che in alto ad ore 11-13 presenta un inizio di patina scura. Grazie @Gordonacci, discussione interessante, adesso me la leggo.1 punto
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Buongiorno @Alan Sinclair, per quel che si può dedurre dalla foto sembrerebbero essere aree di ossidazione. Salvo conservazioni eccezionali (FdC o qualcosa in meno, cosa che guardando le foto escluderei, dato che mi sembra di vedere dei segni di contatto con altre monete, seppur i rilievi paiano ottimamente conservati), se fosse mia proverei a toglierla dalla bustina. Da quanto tempo si trova "imprigionata"? Comunque complimenti per l'acquisto EDIT: in seguito all'intervento di @Gordonacci, con cui abbiamo risposto quasi in contemporanea, vorrei precisare che ho usato impropriamente (chimicamente parlando) il termine ossidazione per indicare una reazione del metallo ad agenti chimici esterni; in questo caso zolfo, come è stato scritto1 punto
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solfuro d'argento. provo a pescare qualche vecchia discussione qui sul forum dove se non ricordo male si accenna al problema e a eventuali rimedi "casalinghi" non aggressivi1 punto
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d'accordo con te @gennydbmoney inoltre aggiungo che condivido, almeno in linea teorica, "la liberazione delle monete" anche se ancora non sono riuscito ad aprirne neanche una. Non so se per timore reverenziale o per paura che succeda qualcosa alla moneta (non te lo so spiegare, forse che perda di valore?!!?) ma prima o poi so che dovrò farlo anche per godere in sé la moneta che alla fine è il quid del collezionare.1 punto
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Ciao, intanto bisogna chiarire che si giudica da un' immagine che spesso e volentieri è poco chiara, inoltre la moneta è avvolta dalla plastica che è un' ulteriore impedimento... Le motivazioni possono essere diverse,ma principalmente tendo a credere che molti periti siano di manica larga, soprattutto se la moneta è di loro propietà prima di essere ceduta,a volte anche un mezzo punto in più possono significare diverse decine di euro in più... Potrei anche sbagliare,io non sono un perito ma ho la mia esperienza e di conseguenza non ho bisogno che mi venga detto in che conservazione si trova la moneta a cui sono interessato, ancora meno che la stessa venga imbustata... Non abbiate paura,liberate le vostre monete e poi rifate delle foto chiare, forse il parere potrebbe cambiare...1 punto
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Se può interessare in questa interessante discussione aperta da @Raff82 si possono ammirare diverse piastre del 56 con varianti... Ammetto di essere sconcertato dalla stima data alle due piastre postate...1 punto
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100% Apart from all other indicators, this die combination does not exist in westmark1 punto
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@PostOffice se hai apprezzato il 50 centesimi su frammento immagino mi darai belle notizie anche su questa apposta sull'intero passaporto. Curiosità se il numero in lettere era dopo la cifra scrivevano una lira ma in questo caso lire una.... chissà perché Datato 18621 punto
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Anonymous, Sardes, Lydia, AE15, ΣAPΔIANΩN, MTP AE15 AE Greek Imperial: Sardes, Lydia Anonymous Issued: 133-1BC 15.00mm 3.42gr 0h O: NO LEGEND; Laureate head of Apollo, right; beaded border. R: ΣAPΔI-ANΩN; City ethnic above and below club within laurel wreath; beaded border. Exergue: MTP Monogram 61. Sardes, Lydia Mint GRPC Lydia 25; BMC 12; Lewis 1001; Gokyildirim Istanbul 480. Art & Coins Auction 7, Lot 91. 9/8/22 10/6/221 punto
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Assolutamente d’accordo con Paparoupa. Basta il confronto anche solo visivo con esemplari autentici riportati in Westermark ( ci ha fatto aspettare 30 anni ma opera assolutamente fantastica la sua)1 punto
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"P". Non usavano questa lettera proprio allora. E in effetti quasi per niente altrove. Anche qui ci sono un paio di eccezioni alla regola, ma 017 = Westermark 423.1 punto
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Beh anche se fosse una BB+ mi va bene ugualmente , il mio standard è di non scendere al di sotto di questo.1 punto
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Premetto che il mio personale giudizio si basa su ciò che vedo da queste tue foto: Non la ritengo in conservazione qSPL1 punto
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Nessuna domanda e' banale, se avete dei dubbi chiedete senza indugio .. ...su questo Onorevole Forum vi si da' la possibilità di avere spiegazioni che i soliti collezionisti esperti sono restii nel dare.. poi si lamentano che il collezionismo muore. Approfittate di acquistare cataloghi, bibliografia specializzata che ora costa quattro bajocchi se sono di qualche anno fa, ..e rimarrà nella vostra libreria per sempre.1 punto
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Per me autentiche e la prima lucidata alla grande. Preferirei la seconda anche se meno conservata, ma almeno con una patina a bersaglio presente ( il verde delle plastiche/calore, puó andar via anche con un lavaggetto innocente con sapone di marsiglia, massaggiando con i polpastrelli). Saluti1 punto
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Salve a tutti Ieri sera ho intervistato mia nonna (di 93 anni ad oggi (2025) ma con ancora una grande memoria e lucidità) sulle monete del Regno anni '20/30. Le ho fatto vedere qualche pezzo e le ho chiesto cosa riconosceva e cosa ci si comprava. La zona era il bergamasco. Ricordava come fosse ieri le api e le spighe (soprattutto il 10 centesimi ape), ha detto che erano le monete che più le davano da bambina e ci comprava caramelle e liquirizia. Un pacchettino di liquerizia costava 10 centesimi. Ricordava bene anche i 20 centesimi libertà librata, i 50 centesimi leoni ed i buoni da 1 lira e 2 lire. Ricordava bene i 10 lire biga (che ha detto che erano tanti soldi) ma non benissimo i 5 lire aquilotto, che ha riconosciuto a fatica e solo dalla testa. Ricordava molto bene anche la lira impero ma non aveva invece mai visto la 2 lire impero (in effetti le tirature più basse rispetto alla lira suggeriscono che fossero meno comuni da vedere). Non ricordava neanche con mia grande sorpresa i 10 e 5 centesimi impero, e poco o niente i 20 e 50 centesimi impero. Non aveva mai visto invece, ma non mi sorprende affatto, visto quanto furono tesorizzate e le esigue tirature, le 10 e 5 lire impero in argento. Infine come immaginavo non ricordava assolutamente le monete precedenti gli anni '20, a parte i 20 centesimi esagono che ha detto che non le erano nuovi. Ho trovato veramente molto interessante questo piccolo spaccato di vita quotidiana. Mi sono reso conto improvvisamente di quanto sia difficile ormai trovare una testimonianza di questo tipo di queste monete e che purtroppo lo sarà sempre di più.1 punto
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Buonasera a tutti, Condivido il mio modesto Carlino 1834 con"ciuffo ribelle" come quello postato da Rocco. Saluti1 punto
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Sicuramente più veloce di me che, dopo decenni di utilizzo della tastiera, muovo solo l'indice e saltuariamente il medio delle due mani. apollonia1 punto
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Arrivata fresca fresca ieri dall'ultima asta Bolaffi voglio condividere la nuova acquisizione. Si tratta di un testone di Carlo I del secondo tipo, per intenderci quello con la spada in verticale, con le sigle GG di Nicola Gatti per la zecca di Cornavin. Sul volume del Cudazzo classificato al 266b come inedita per la variante in legenda al rovescio che termina con IMP. In una nota il Cudazzo indica questa variante con un peso calante, 7,20 gr. parecchio inferiore allo standard di questa tipologia, anche questa da me acquistata ha un peso basso, 7,92 gr. ma potrebbe essere solo una causalità visto che non mi risultano ordinanze con variazioni di peso. È comunque, il testone di Carlo I, la prima moneta sabauda con il ritratto del duca, se non consideriamo il bianco dozzeno di Amedeo VI che voleva riprodurre il penny inglese e, a differenza delle altre monete con ritratto del periodo, riproduce il duca con un busto e non solo con la "testa" da cui il nome "testoni". Presa all'asta ad una cifra veramente bassa, non avevo mai visto un testone essere venduto a questo prezzo, quindi anche se non perfetto devo ammettere di essere stato veramente soddisfatto! Le mancanze al diritto, poi, sembrano date più da una debolezza di conio che da un'usura prolungata, colpevole forse il peso ridotto e quindi lo spessore del tondello. Tutti i commenti sono graditi...1 punto
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Sandro Pertini e l'Imperatore del Giappone Hirohito (1982) Ag 925/1000: 15,74 g, diametro 32 mm, spessore 2 mm. D/ INCONTRO TRA IL PRESIDENTE PERTINI E L'IMPERATORE HIROHITO = • 10 MARZO 1982 • busti accollati a sx di Sandro Pertini e di Hirohito. R/ VISITA UFFICIALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IN GIAPPONE = • 9 • 15 MARZO 1982 • simbolo del sol levante: marcata CDM. Medaglia coniata dal Club della Medaglia per ricordare la visita ufficiale del presidente Sandro Pertini in Giappone nel 1982. Marchi al rovescio. apollonia1 punto
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Ottimo spunto di discussione, e complimenti per la raccolta di varianti! Aggiungo la variante torri rovesciate.1 punto
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Vorrei approfondire brevemente questi concetti con alcune citazioni, in quanto penso sia un’importante premessa al tema della discussione. Se può interessare fatemi sapere se devo postare le immagini delle monete citate. Ottorino Murari “La moneta milanese nel periodo della dominazione tedesca e del comune (961-1250)” Memorie dell’Accademia Italiana di Studi Filatelici e Numismatici, vol I, fasc. IV, pp. 27-42 (1981): “Le notizie che si possono trarre dall’esame di documenti, permettono di constatare che verso la metà del secolo XII si generalizza sugli atti la indicazione della qualità dei denari milanesi e cioè si precisa se si tratta di denari buoni milanesi vecchi o di denari milanesi nuovi o denari terzoli e dopo l’avvento del Barbarossa si precisa ancor di più, denari milanesi vecchi o denari imperiali e denari milanesi nuovi o denari terzoli. Il rapporto di valore è di un milanese vecchio o di un imperiale per due denari nuovi o terzoli (il nome di terzoli (o terzioli o tercioli e terzuoli) dato aidenari nuovi, si vuole derivi dal loro intrinseco di argento fissato ad un terzo del loro peso, cioe 333 millesimi [nota del Murari]). Quando Federico I vuole togliere a Milano il diritto di zecca e far coniare una nuova moneta a suo nome, moneta che chiama imperiale, si basa per questa sul valore della moneta vecchia milanese allora ancora in circolazione ad un valore doppio della moneta nuova allora in corso di emissione da parte del Comune. Federico cioè non crea una moneta di nuovo valore ma opta per quella di maggior valore e prestigio in corso sul mercato.” Lucia Travaini “La moneta milanese tra X e XII secolo” Atti dell’XI Congresso Internazionale di Studi sull’Alto Medioevo, Milano 1987, pp, 223 – 246: Le vicende della moneta di Milano prima del Barbarossa si possono riassumere brevemente come segue. I denari di Enrico erano ancora emessi agli inizi del XII secolo, al peso di circa 0,85-1,00 grammo, e con una percentuale di fino per ora valutabile solo approsivamente a 490 millesimi circa. A partire dal 1117 circa, le fonti cominciano a parlare di denari milanesi vecchi, documentando così la nascita di una nuova moneta: si tratta del denaro milanese nuovo, che valeva la metà del vecchio, ed era battuto dal Comune ma sempre a nome di Enrico imperatore. Questi denari milanesi nuovi sono sempre più frequentemente citati dalle fonti a partire dagli anni 30 del XII secolo. Nel 1158 circa compare nelle fonti il termine terzolo che quasi certamente si riferisce allo stesso denaro nuovo e non ad una nuova emissione: il nuovo termine sarebbe nato per indicare il contenuto metallico dei pezzi, pari ad un terzo d’argento. Con Federico Barbarossa si assiste al primo tentativo di restaurazione imperiale della moneta dopo l’età ottoniana. La prima menzione dei denari imperiali è del 22 novembre 1162 quando Rainaldo di Dassel, arcivescovo di Colonia e arcicancelliere di Federico, ordinava ai piacentini che dalla successiva domenica in avanti avrebbero dovuto usare come unica moneta in città e nel territorio gli Imperiales, mentre i denari piacentini venivano “abatuti”. Carlo Crippa “Le monete della zecca di Milano nella collezione di Pietro Verri”, p. 15, Milano 1998: Con il 1117 circa i documenti d’epoca iniziano a citare i “denari milanesi vecchi” indicando così l’introduzione di un denaro nuovo, detto poi comunemente danaro terzolo o terzaruolo o terciolo (questo nome comapre nei documenti nel 1158), forse perché contenente un terzo di argento nella lega. Il denaro terzolo fu coniato dal comune di Milano a nome di un Enrico ed equivaleva alla metà del vecchio denaro milanese. Esso fu battuto almeno fino alla metà del XIII secolo ed ebbe larghissima diffusione: divenne infatti la moneta base del mercato milanese e lombardo, soprattuttoper le vendite al minuto. L’importanza che il denaro terzolo ebbe all’epoca è anche evidenziata dal fatto che esso fu preso a modello dalle nuove zecche lombarde che iniziarono la loro attività nella seconda metà del secolo XII (Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova). …….. Solo con la distruzione della città [Milano] nel 1162, il Barbarossa riuscì ad imporre il proprio volere su Milano anche in campo monetario: dopo di allora fu infatti introdotto un nuovo denaro, l’imperiale, che fu inizialmente battuto nella zecca allestita “in burgo Noxeta”, a pochi chilometri da Milano. …. Dopo la pace, nel 1167 la zecca venne nuovamente riportata a Milano e qui continuò a coniare i denari imperiali, che hanno al diritto la leggenda FREDERICVS e nel campo le lettere IPRT (=imperator) disposte a croce, mentre al rovescio recano il nome della città, scritto su quattro righe. Essi equivalgono al vecchio denaro milanese, di valore doppio rispetto a quello del nuovo denaro terzolo, e pesavano circa g. 0.85/1,00 con un titolo di argento di 490 millesimi. L’imperiale si impose subito come moneta sovraregionale, occupando il vuoto lasciato dal denaro pavese.1 punto
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Buongiorno a voi, ottimo argomento Giollo 2. Intervengo solo per far notare come il quadro dei nominali che la convenzione autorizzava a coniare in realtà non si esaurisse nei 'canonici' Grosso-Mezzano-Medaglia, ma prevedeva, per chi avesse voluto emetterlo, anche il denaro parvo da 1/3 di denaro imperiale: "...salvo quod, si aliqua infrascriptarum civitatum vellet facere denarios parvos quorum tres valent duos de predictis medianis, liceat hoc facere ad infrascriptam ligam et pensam et cum infrascripto signo, ita tamen quod semper predicti denarii tres de infrascripta moneta parvula valeant duos medianos de infrascriptis medianis, tam de liga quam de pondere..." Questa clausola riguardava in realtà la sola Parma: l'unica città, tra quelle firmatarie, a coniare appunto quel tipo di nominale. Spesso ci si dimentica di questa aggiunta, ma per completezza è meglio citarla, anche se poi essa non ebbe - FORSE - attuazione. A risentirci, Teofrasto PS Per le monete di Cremona, consiglio il volume di Fenti G., La zecca di Cremona e le sue monete. Dalle origini nel 1155 fino al termine dell’attività, Cremona 2001 (il volume raccoglie tre saggi già pubblicati, nel 1996, 1998 e 2000, sul «Bollettino Storico Cremonese», edito dalla Società Storica Cremonese), ma integrato dalla recensione di Bazzini M., Recensione al libro di G. Fenti, La zecca di Cremona e le sue monete. dalle origini nel 1155 fino al termine dell’attività, «PN», 163 (maggio 2002), pp. 52-59. Importante, perché convalida le ipotesi di Bazzini è poi il saggio della Travaini L., Le monete, in Missere Fontana F., Travaini L., Monete medievali e materiali nella tomba di San Geminiano di Modena, Centro di Studi Nonantolani 2005. Non so se gli amici 'di Lucca' lo conoscono, ma questo saggio della Travaini è importante anche per loro... :) Grazie Teofrasto! Mi stavo demoralizzando. Mi aspettavo infatti un pò più di interessa per questo argomento. I tuoi interventi accrescono sempre il livello delle discussioni. A mio modo di vedere la monetazione comunale è quasi sempre stata affrontata nell'ambito delle singole città perdendo di vista i collegamenti e i punti in comune fra le diverse zecche. La convenzione del 1254, e ancora di più quella precedente dell’O crociato, dimostrano che in alcuni periodi un certo numero di città producevano monete dello stesso valore. Questo potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza per lo studio della monetazione dell’età comunale. Scusa l'ignoranza, ma quali sono le ipotesi di Bazzini?1 punto
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