Vai al contenuto

Classifica

  1. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      1968


  2. Cinna74

    Cinna74

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      2253


  3. ARES III

    ARES III

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      8050


  4. gennydbmoney

    gennydbmoney

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      12666


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/13/25 in Risposte

  1. E' nell'Area 51 in attesa di sdoganamento dell'Aliens Custom Service, diretto dall'agente speciale Fox Mulder.
    5 punti
  2. Quando si postano le proprie monete chiedendone un parere ci si espone inevitabilmente ai commenti degli altri utenti che possono essere positivi oppure negativi. Ad alcuni occorre sapere il valore economico per esprimere un giudizio, ad altri è sufficiente lo stato di conservazione. Non c'è nulla di male in tutto questo e non si può pretendere sempre il "bello", "ottimo acquisto", "complimenti" perché non funziona così. Io trovo questo sesterzio interessante nella rappresentazione al rovescio ma molto lavorato e oltretutto affetto da possibili focolai di cancro del bronzo. Non lo comprerei nemmeno per 100 euro, perché nel prezzo sono inclusi anche i problemi, poco importa se viene da un venditore professionale.
    5 punti
  3. DE GREGE EPICURI Scusate se intervengo "fuori tempo", ma sono fuori casa e riesco poco a seguire il Forum. Dal punto di vista tecnico, concordo su tutto quanto è stato detto da @vitellius; aggiungerei solo che il cancro, pur essendo attivo, non sembra essere in uno stato avanzato; meglio curarlo, ma penso che ci metterà non poco tempo prima di procedere. La moneta comunque è storicamente interessantissima, oltre che rara-molto rara; io ho interesse per questi aspetti, quindi l'avrei sicuramente comperata, a un prezzo per me ragionevole (ma non mi era mai capitato di vederla!); teniamo conto naturalmente che le preferenze e gli interessi sono molto differenti. Discutere in un Forum sui prezzi di acquisto a molti non piace, e mi pare comprensibile: ha a che fare con la propria disponibilità economica, con la propria esperienza e competenza, e si presta spesso ad interventi sgradevoli; se l'interessato non ne parla spontaneamente, credo sia meglio non chiedere. Che @Rufilius smetta di postare le sue monete è un vero peccato, e spero che non succeda: già ora si vedono pochissime monete di proprietà, ma quasi solo monete tratte da aste o da siti vari, e anche questo ha comportato una perdita di interesse per il Forum (oltre ad altri aspetti sgradevoli, che sono emersi anche in questa discussione).
    4 punti
  4. Non seguo queste monetazione ma il mio consiglio dopo aver letto il tread è: riportala al venditore. Non vedo il motivo di tenere una moneta con il cancro e doversi avventurare in restauri. Se il venditore è serio la riprenderà.
    4 punti
  5. Scusa se sono oltremodo pratico, qui l'unica cosa davvero importante e per cui dovresti ringraziare chi te lo segnala, è la presenza del cancro. Può danneggiare le altre monete in tuo possesso. Persino i maneggiamenti passano in secondo piano. Chi te lo segnala ha prestato un servizio gratuito e puntuale mettendo a disposizione la sua esperienza. Tutto il resto sono chiacchiere. La "diagnosi" l'hai avuta, ora come procedere lo decidi tu.
    3 punti
  6. Archeologi al lavoro nell'area della chiesa altomedievale Cortesia Associazione Campo della Fiera Diario di scavo al Fanum Voltumnae • Quarto giorno Con Giuseppe M. Della Fina seguiamo «in diretta» lo scavo di uno dei luoghi più rilevanti dell’intera Etruria, la sede religiosa e politica della Lega etrusca, ai piedi della rupe di Orvieto Oggi, partendo dalla rupe di Orvieto, ho raggiunto l’area di scavo, a piedi. C’è un motivo preciso, che mi ha spinto a farlo: ho voluto ripercorrere la strada descritta dallo storico Procopio di Cesarea in La guerra gotica, dato che mi soffermerò sui rinvenimenti di età altomedievale e medievale avvenuti e che stanno avvenendo nell’area di Campo della Fiera. L’autore ebbe modo di osservare da vicino la rupe essendo al seguito di Belisario, generale dell’imperatore Giustiniano, che riuscì a strapparla ai Goti dopo un assedio. Scrive Procopio: «Su quella altura gli Antichi costruirono una città senza mura né fornita di altra difesa, dato che parve loro quel luogo inespugnabile per natura. Infatti a quella conduce una sola strada tra le rupi». Veduta dall'alto della chiesa nella fase altomedievale. Cortesia Associazione Campo della Fiera Quella (allora) unica via di accesso è divenuta attualmente Via Filippeschi, che si unisce a Via della Cava e termina con Porta Maggiore. Da lì, in 30 minuti, ho raggiunto l’area di scavo. I lavori relativi alla fase post-classica sono coordinati da Danilo Leone, docente di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università di Foggia. La fase post-classica che le campagne di scavo hanno restituito è di interesse notevole e suggerisce una linea ininterrotta di frequentazione dell’area sino al Seicento. Vediamo il quadro restituito: si parte da un punto di grande crisi, la lussuosa domus, che aveva ospitato il «praetor Etruriae», risulta abbandonata e crollata nella seconda metà del IV secolo d.C. Nei suoi spazi, durante il secolo successivo, s’insediò una ristretta comunità contadina: buche di palo per apprestamenti con tetti di paglia danneggiarono i pavimenti mosaicati. Nel corso del VI (è il secolo in cui Procopio raggiunse la rupe nel quadro della Guerra gotica) il quadro iniziò a mutare: la domus venne liberata dalle macerie, che ancora la occupavano, e la grande aula, che era stata riservata ai «publica consilia», fu trasformata in una chiesa con nuovi pavimenti musivi (fine VI-inizi VII secolo). Intorno ad essa si sviluppò un cimitero restato in funzione sino al Duecento: in due/tre tombe sono stati rinvenuti oggetti di uso quotidiano che rinviano alla cultura longobarda. Nella campagna di scavo in corso sono state individuate dieci nuove tombe. Veduta dall'alto della chiesa e del convento di San Pietro in Vetere. Cortesia Associazione Campo della Fiera Una piena ripresa della vita nella zona si ebbe, comunque, più tardi e si può seguire attraverso le fasi edilizie della chiesa, sulla quale s’intervenne nell’VIII e IX secolo d.C. Nel 1211 si ha la prima citazione dell’esistenza di una chiesa denominata San Pietro in Vetere, l’intitolazione con quella specifica «in Vetere» fa intuire che si era consapevoli della frequentazione assidua della zona in precedenza. Nel 1226, nell’anno della morte di San Francesco, vi giunsero tra i dodici e i quindici frati francescani, tra i quali era Ambrogio da Massa, destinato a divenire beato: la sua comunità e gli abitanti di Orvieto, che, nel frattempo, era divenuto un florido Comune, lo avrebbero voluto santo. Ai francescani si deve una nuova chiesa, che venne edificata sui resti di quella altomedievale, e un convento; nel 1260 ad essi subentrarono i Servi di Maria, che vi rimasero sino al 1265. Entrambi gli Ordini si trasferirono in città e costruirono loro chiese. La peste del 1348, che investì Orvieto con particolare durezza, venne avvertita anche dagli uomini e dalle donne che vivevano nell’area ai piedi della rupe. La peste venne superata, seppure con difficoltà: la chiesa di San Pietro in Vetere continuò a funzionare seppure ridimensionata, il convento fu demolito. L’area intorno divenne sede di fiere periodiche per tutto il Quattrocento, il Cinquecento e il Seicento. Da qui il toponimo di Campo della Fiera. Ipotesi ricostruttiva della chiesa e delle infrastrutture del mercato nel XV-XVI secolo (disegno M. Sbrancia). Cortesia Associazione Campo della Fiera In una pianta del Catasto Tiroli (1764) l’area risulta ormai terreno agricolo e solo la presenza della chiesa, probabilmente diruta, viene segnalata. Ė l’ultima testimonianza prima del ritrovamento dei suoi resti, grazie alla ricerca archeologica. Resta da dire di una scoperta eccezionale avvenuta negli anni scorsi: lo scavo di un pozzo, profondo più di 11 metri, ha restituito reperti che vanno dalla metà del Duecento sino al Seicento. In particolare ceramiche, tra cui ben mille brocche che conservano le decorazioni e i colori intensi degli smalti. Vi è stato effettuato anche un rinvenimento singolare: una incisione in bronzo con la raffigurazione di Filippo IV il Bello, re di Francia. Essa è stata ritrovata spezzata in quattro parti all’interno del pozzo, come se qualcuno se ne volesse liberare. Tra le ipotesi avanzate da Luca Becchetti (Archivio Apostolico Vaticano), vi è quella che la sua distruzione potrebbe essere collegata a una possibile damnatio memoriae in relazione alla posizione ostile assunta dal sovrano contro i Cavalieri Templari, che erano presenti nel territorio orvietano. Incisione in bronzo di Filippo IV il Bello. Cortesia Associazione Campo della Fiera https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Diario-di-scavo-al-Fanum-Voltumnae-Quarto-giorno Donario monumentale (metà III sec.a.C.). Cortesia Associazione Campo della Fiera Diario di scavo al Fanum Voltumnae • Quinto (e ultimo) giorno Una settimana di lavoro nell’area archeologica di Campo della Fiera si sta concludendo. Arrivato sullo scavo, ho camminato sino a un donario monumentale che si trova di fronte al tempio A e risulta in asse con esso. Su di esso originariamente erano infisse, con ogni probabilità, statue in bronzo. Spicca nell’area archeologica, ma la sua rilevanza non è soltanto visiva. L’archeologa Alba Frascarelli lo ha collegato agli interventi che il console Marco Fulvio Flacco fece realizzare a Roma, nell’area di Sant’Omobono, di fronte ai templi di Fortuna e Mater Matuta, per celebrare il suo trionfo. Lì sono state rinvenute anche due iscrizioni seppure frammentarie, incise su altrettanti donari rettilinei, nelle quali il console rammenta la conquista della città. Se l’ipotesi avanzata da Frascarelli fosse da seguire e appare probabile (una tesi diversa è espressa da Daniel P. Diffendale), ci troveremmo di fronte a uno dei primi interventi al Fanum Voltumnae dopo la conquista di Velzna (Orvieto), da parte del corpo di spedizione guidato al console romano. Non si trattò, come ho già scritto, solo di un assedio conclusosi a favore dell’assediante, ma di un intervento che previde la rifondazione della città altrove, seppure non a grande distanza. Un intervento così duro trova una spiegazione con la volontà romana di vendicare l’uccisione di uno dei consoli dell’anno precedente avvenuto durante l’assedio, ma soprattutto con la data dello scontro: 264 a.C. Edificio F lungo la Via Sacra. Cortesia Associazione Campo della Fiera Non è una data qualsiasi nella storia di Roma: è l’inizio della prima guerra punica. I Romani con la durissima repressione intesero inviare un messaggio alle altre città etrusche, che erano entrate nella loro orbita da pochi anni. Non avrebbero dovuto rivoltarsi mentre Roma era impegnata nello scontro per il controllo del Mediterraneo occidentale, altrimenti avrebbero rischiato di subire lo stesso trattamento. Il santuario federale (il Fanum Voltumnae) non venne risparmiato per il motivo che il messaggio arrivasse a tutti e con chiarezza. Per la sua rilevanza anche politica, dallo scavo di Campo della Fiera si passa rapidamente agli accadimenti più significativi della storia antica. Un’altra testimonianza degli anni immediatamente successivi all’intervento di Roma è stata portata alla luce nelle scorse campagne di scavo: si tratta di un’officina di ceramisti che si era insediata alle spalle del tempio B, il più monumentale tra quelli scoperti sinora e abbandonato in coincidenza degli scontri. Lo scavo stratigrafico ha indicato che la bottega s’impiantò sul posto solo pochi anni dopo i combattimenti, anche prima della metà del III secolo a.C. Possiamo ipotizzare che tra i suoi clienti vi fossero quegli uomini e quelle donne che ripresero a frequentare il santuario, dove il tempio A era restato in funzione. Archeologi al lavoro lungo la Via Sacra. Cortesia Associazione Campo della Fiera A un personaggio di primo piano nella politica romana e a un ceramista, si dovrebbe la prima ripresa della zona seppure con intenti e prospettive distanti e diverse. Un’altra area dove ancora stamani si stava lavorando è quella attorno agli edifici E e F, affacciati direttamente sulla Via Sacra e accanto al tempio C. Essi accoglievano altari monumentali, di cui sono stati recuperati alcuni resti, tra i quali due protomi angolari di ariete e una lastra con protome di leone. Gli altari vennero smembrati e rovesciati senza alcuna forma di rispetto per la loro sacralità. Quando si è trascorsa una settimana su uno scavo per cercare di documentarlo, occorre ricordare chi lo ha reso possibile e le persone con le quali si è tentato di dare le prime interpretazioni di quello che si andava riportando alla luce; «a caldo», si dice (un modo di dire che risulta particolarmente appropriato in queste giornate di agosto): Simonetta Stopponi, che lo dirige, Danilo Leone, che segue da vicino le fasi post-classiche, Silvia Simonetti e Serena Bramucci, le responsabili di area. https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Diario-di-scavo-al-Fanum-Voltumnae-Quinto-e-ultimo-giorno
    3 punti
  7. Nel mentre si aspetta e si spera... 😄
    2 punti
  8. Perché il forum sta diventando una piattaforma di validazione sociale alla stregua di un social network, anziché uno strumento di confronto (vero) ed apprendimento tecnico. La catena dei like è dopaminica e il suo contrario un discredito personale. Evidentemente, sul costo, ci sarà poco da andarne fieri. Comunque non si vuole infierire; io spesso non guardo nemmeno chi pubblica un post, quindi niente di personale; solo dinamiche che osservo. Buona continuazione a tutti.
    2 punti
  9. Il secondo esemplare è del tipo che reputo con ritratto simile a quello dei carlini battuti nel 1633/34 sotto la direzione di Lorenzo Salomone, quindi catalogato al numero 148 del Magliocca Viceregno... Al momento di questo esemplare non ho il diametro,il peso è di 0,90 grammi...
    2 punti
  10. Buongiorno a tutti, interessante discussione, peccato che non abbia avuto seguito, sicuramente il motivo principale potrebbe essere la scarsa reperibilità di esemplari di questa monetina e soprattutto in stato di conservazione da poter permettere di esaminarla bene... Anch'io mi sono chiesto diverse volte se anche questa minuscola monetina sia stata in qualche modo segnata dai coniatori ma ,come detto prima,la conservazione tipica di questa tipologia monetale non permette un' accurata e precisa lettura della stessa... Comunque vorrei contribuire postando due dei miei esemplari, ovviamente quelli che si "leggono" meglio... Il primo è un' esemplare del tipo che reputo con ritratto del Re più maturo e quindi catalogato al n°147 del Magliocca Viceregno... Peso 0,74 grammi, diametro 16 millimetri...
    2 punti
  11. Diario di scavo al Fanum Voltumnae • Introduzione Con Giuseppe M. Della Fina seguiamo «in diretta» lo scavo di uno dei luoghi più rilevanti dell’intera Etruria, la sede religiosa e politica della Lega etrusca, ai piedi della rupe di Orvieto Avremo la possibilità di seguire da vicino una campagna di scavo, di condividere per un’intera settimana (da lunedì 4 a sabato 9 agosto) le giornate di lavoro con gli archeologi. L’impegno (si scava, ogni giorno, dalle 6 alle 14), l’entusiasmo contagioso, i reperti rinvenuti. Si tratta, oltretutto, dello scavo di uno dei luoghi più rilevanti dell’intera Etruria, il Fanum Voltumnae: la sede religiosa e politica della Lega etrusca, l’organismo che venne istituito per cercare di superare la suddivisione per città-stato indipendenti e gli interessi particolari di ognuna. Le fonti antiche non forniscono l’ubicazione del sito, al punto che esso è stato cercato in luoghi diversi dell’Etruria anche molto lontani tra loro. Una serie d’indizi spingeva comunque verso Orvieto, che, in epoca etrusca, era denominata Velzna, mentre Volsinii era la denominazione della città in lingua latina. Ecco i principali: la notizia, riportata dal grammatico latino Sesto Pompeo Festo, che, nel tempio di Vertumno (vale a dire Voltumna) a Roma, era raffigurato Marco Fulvio Flacco, il console vincitore di Velzna, nel 264 a.C., in veste di trionfatore; alcuni versi del poeta Properzio (IV, 2, 3-4) dove viene fatto dire a Vertumno che non rimpiangeva di avere abbandonato i focolari di Volsinii, con un chiaro riferimento al rito dell’«evocatio»; il numero delle statue di bronzo, pari a duemila, portate via da Velzna sconfitta nella testimonianza di Metrodoro di Scepsi riportata da Plinio nella Naturalis Historia (XXXIV, 16, 34), che induce a ipotizzare la presenza di un santuario d’importanza notevole nelle immediate vicinanze. Infine il Rescritto di Spello, con la decisione dell’imperatore Costantino, presa tra il 333 e il 337 d.C., di consentire agli Umbri di non recarsi più «aput Volsinios» per celebrare la loro festa religiosa come avveniva sulla base di un’antica tradizione, che sembra riallacciarsi alle riunioni che si tenevano presso il Fanum Voltumnae e ricordate da Tito Livio. Volsinii a quel tempo non si trovava più da secoli sulla rupe di Orvieto, ma a ridosso del lago di Bolsena dopo che i suoi abitanti, in conseguenza della rovinosa sconfitta del 264 a.C., vi erano stati trasferiti in maniera forzosa. Nel testo si dice infatti “presso” e non “in” Volsinii: la città nuova e quella vecchia distavano 17 chilometri circa tra loro, il Fanum Voltumnae anche meno. Sulla base di queste indizi e di una serie di rinvenimenti avvenuti durante l’Ottocento, l’archeologa Simonetta Stopponi ha iniziato le ricerche, ai piedi della rupe di Orvieto, nell’area di Campo della Fiera. Era il 2000 e da allora le campagne di scavo sono andate avanti con regolarità coinvolgendo prima l’Università di Macerata, poi quella di Perugia (Stopponi ha insegnato in entrambe) e, più di recente, l’Università di Foggia. Nel frattempo è sorta l’Associazione Campo della Fiera. Le indagini archeologiche hanno riportato alla luce un’area che si estende per cinque ettari, ma le prospezioni geomagnetiche consentono d’ipotizzare una superficie di circa 20 ettari e forse di più. Un altro elemento da sottolineare è la lunga durata dell’area indagata: dal VI secolo a.C. al XVII secolo d.C. Provo a riepilogare le scoperte principali effettuate sinora: la Via Sacra del santuario, larga oltre 10 metri, lungo la quale s’incontrano il tempio A, dove il culto continuò anche in epoca romana. Quindi il tempio C, dedicato a una divinità matronale forse Minerva, e affiancato da due costruzioni denominate E e F, che accoglievano altari monumentali. E, ancora, il tempio B, eretto su un’ampia terrazza, che domina l’area e ornato da portici e vasche; costruito alla fine del VI secolo a.C., fu distrutto nel 264 a.C. e poi abbandonato. Ben testimoniata è la fase romana: in epoca augustea venne costruita, a ridosso del recinto del tempio A, una lussuosa domus, probabilmente la sede del «praetor Etruriae». La residenza era dotata di due impianti termali: uno costruito alla fine del I secolo a.C., l’altro edificato negli anni dell’imperatore Adriano. Non è ancora sufficiente, gli archeologi hanno riportato alla luce i resti della Chiesa di San Pietro in Vetere, costruita tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo d.C., impiantati su un precedente edificio sacro cristiano caro a una piccola comunità. Che cosa ci attende nella campagna di scavo in corso? Tombe rinvenute del saggio H. Campagna di scavo 2025 https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Diario-di-scavo-al-Fanum-Voltumnae-Introduzione Archeologi al lavoro nell'area prossima al Tempio A Cortesia Associazione Campo della Fiera Diario di scavo al Fanum Voltumnae • Primo giorno Con Giuseppe M. Della Fina seguiamo «in diretta» lo scavo di uno dei luoghi più rilevanti dell’intera Etruria, la sede religiosa e politica della Lega etrusca, ai piedi della rupe di Orvieto Sono arrivato in località Campo della Fiera, ai piedi della rupe di Orvieto, e ho raggiunto gli archeologi che stanno riportando alla luce il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi, con la direzione di Simonetta Stopponi. Sullo scavo è una giornata importante: inizia oggi il secondo turno che vede protagonisti giovani archeologi e archeologhe diversi/e rispetto a coloro che hanno animato il primo turno, iniziato il 7 luglio, ed appena concluso. L’atmosfera è simile a quella di un primo giorno di scuola: piacere d’incontrare colleghi con i quali si è scavato in anni precedenti, o che si conoscono per ricerche portate avanti insieme, o tramite i social, o attraverso le pubblicazioni. Inoltre curiosità e attesa per ciò che avverrà. Il sogno, come sempre, di fare una scoperta rilevante, di cui si parli a lungo, e magari di esserne i protagonisti diretti, pur sapendo bene che uno scavo stratigrafico è importante di per sé. Stamani sullo scavo erano presenti anche Francesca Valentini, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, e Luca Pulcinelli, funzionario archeologo della stessa Soprintendenza, per portare la vicinanza del Ministero della Cultura. Stopponi e i suoi collaboratori più stretti, nei giorni scorsi, dopo una valutazione attenta, avevano stabilito l’area dove intervenire. Si tornerà a scavare, ad esempio, a ridosso degli edifici E e F che accoglievano alcuni altari monumentali. Al momento ne sono stati portati alla luce sei. Con le nuove ricerche si vuole verificare la possibilità di rinvenire i resti di altri. Va segnalato che i due edifici sono in connessione con la Via Sacra e risultano contemporanei alla sua prima fase. La loro costruzione può essere datata agli inizi del V secolo a.C., mentre il vicino tempio C, di tipo greco con colonne che circondavano pronao e cella, sorse intorno al 510 a.C. Sono interventi realizzati negli anni di Porsenna, il personaggio più noto della storia etrusca, che deve avere avuto un ruolo di primo piano nella valorizzazione e monumentalizzazione del Fanum Voltumnae in linea con la sua visione politica, che tendeva (per quanto possibile) ad avere una visione unitaria, o, almeno, d’insieme degli interessi politici ed economici delle diverse città-stato etrusche. Un progetto, va detto, che non venne compreso a pieno nelle sue potenzialità. Prima di entrare nelle dinamiche dello scavo, va ricordato chi era Voltumna, la divinità alla quale il santuario era dedicato. In proposito occorre rammentare che la denominazione ci è nota da testimonianze letterarie ed epigrafiche latine, insieme a quella di Vertumnus: sono i due gradi di integrazione della stessa divinità etrusca nel «pantheon» latino. La prima denominazione, trasmessaci esclusivamente da Tito Livio, può essere considerata una sorta di trascrizione dall’etrusco derivata dalla tradizione annalistica, che era ben presente allo storico. Per comprendere a pieno la valenza di Voltumna occorre andare a rileggere un saggio degli anni Ottanta del Novecento dell’etruscologo Mauro Cristofani, che ha illuminato questa figura divina sulla quale si era dibattuto a lungo. Voltumna, nella sua interpretazione, va considerato un epiteto di Tinia, il dio etrusco equivalente allo Zeus greco e allo Iuppiter latino, e ciò spiega bene l’affermazione di Varrone che lo definisce «deus Etruriae princeps». Come pure che il santuario federale sia stato dedicato a lui. Sul successivo culto nel mondo romano interessante è la lettura del saggio Il dio elegante, Vertumno e la religione romana di Maurizio Bettini (Einaudi), che dedica notevole attenzione a un’elegia di Properzio (IV, 2), dove il poeta fa affermare alla divinità: «Io sono etrusco ed etrusca è la mia origine, né mi pento / di aver abbandonato i focolari di Volsinii durante la battaglia». A Velzna (Volsinii, in lingua latina), al 264 a.C., al Fanum Voltumnae si torna. https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Diario-di-scavo-al-Fanum-Voltumnae-Primo-giorno
    2 punti
  12. Esatto, poi non chiesto chi è il venditore o quanto esattamente L ha pagata. Te L ho chiesto perché volevo capire, visto che fate sempre riferimento al fatto che siete inesperti e ne capite poco di monetazione, se almeno acquistate con una certa logica. L aspetto economico in una collezione è molto importante, un bravo collezionista lo è anche se acquista bene.
    2 punti
  13. Più probabile che sia il sesino di Modena per Francesco I d'Este e in particolare il 1° tipo con sigle IT dello zecchiere Joseffo Teseo e busto del duca rivolto a destra. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/4 Mario
    2 punti
  14. La prima è la ricevuta intera del bollettino accompagnatorio del trasposto con corriere e il francobollo pacchi è dki norma sempre completo le altre due sono ricevute pacchi, la seconda è anche dentellata per essere appunto staccata dal bollettino primario, è molto bella, ha in se pacchi postali regno (fascio) , pacchi postali Luogotenenza soprastampati e una marca per l'imposta delle entrate di Repubblica Sociale recante appunto il fascio di RSI e usati in piena Luogotenenza, il terzo è sempre la ricevuta pacchi, tagliato come di norma e quindi francobolli a metà, fortunatamente non tagliati dalla sforbiciata, sono tutti e tra documenti di storia postale da tenere in collezione
    2 punti
  15. Tanti anni fa una moneta che mi piaceva apparve in un'asta americana più volte. Inviai le mie offerte ogni volta, ma inevitabilmente la moneta non mi veniva assegnata, pur essendo (sembrando) venduta per una battuta più della mia. Io offrivo la stessa cifra e la moneta andava a una ventina di dollari più su. La pantomima duro' oltre un anno. Quando apparve l'ultima volta, decisi, ero molto suscettibile, di abbassare il mio limite poco oltre la metà delle altre volte. Incredibile a dirsi, mi fu aggiudicata! Evidentemente, c'era una riserva ma non la voleva nessuno a parte me e alla fine ci eravamo stufati tutti. 😉
    2 punti
  16. Queste affrancature sono chiamate dai collezionisti "le rosse", ovvero impronte utilizzate per affrancare la corrispondenza che sostituiscono il francobollo tradizionale. Queste impronte generalmente di colore rosso, sono applicate da macchine affrancatrici di proprietà di enti o aziende. Il loro collezionismo è chiamato meccanofilia. Le affrancature meccaniche includono generalmente un punzone di stato (con il nome del paese e il valore), un datario (con la località e la data), e talvolta un disegno o una dicitura relativa all'ente o azienda. In Italia le affrancature meccaniche sono tradizionalmente di colore rosso, anche se il colore può variare in altri paesi. Qui qualche esempio, ..noterete la bellezza per cui vengono collezionate:
    2 punti
  17. Se autentica confermo che hai una moneta che viene scambiata a un buon premio rispetto al valore del metallo perché molto collezionata
    2 punti
  18. Buongiorno, ho scaricato e ingrandito le fotografie e osservo che buona parte dei capelli e della corona d'alloro sono stati ravvivati o reincisi sui bordi, come pure molte lettere sia al diritto che al rovescio presentano approfondimenti da incisione (perpendicolari al giro delle lettere) per ravvivarle, come anche al rovescio. Nella zona dietro l'imperatore ( particolarmente evidente tra braccio e testa ) vi sono ritocchi dei fondi effettuati con una punta metallica che ha lasciato delle incisure ( in realtà un po' tutti i fondi sono stati passati). Tutti i ritocchi, incisure, pulizie, rimozioni etc, sono stati purtroppo eseguiti da mano inesperta che ha lasciato evidenti segni... A ore 2 del diritto c'è una corrosione da cancro che sembra ancora molto attiva e a cui presterei molta attenzione e opportune cure ( rimozione manuale, poi risciacquo a lungo in acqua demineralizzata previa asportazione della cera che impregna la moneta e inibizione con benzotriazolo infine riprotezione con cere opportune): Al rovescio sopra la S nel campo altri punti di cancro del bronzo che sarebbero da trattare. Sulle gambe dell'imperatore ci sono due punti che si preannunciano essere problematici, sempre per problemi di cancro, nel prossimo futuro, come anche dubbi vengono a ore sette tra il busto e la legenda. Non escludo altri punticini attivi qua e là, ad esempio nei capelli... Un altro focolaio, apparentemente spento, a h 10 dietro la nuca del diritto. La moneta è comunque autentica, interessante, godibile. Un cordiale saluto a tutti ! Enrico
    2 punti
  19. facendo delle ricerche su uno dei libri del mio defunto padre ho scoperto questo forum e sono rimasto felicemente stupito da quante volte viene citato papà. La numismatica ed io siamo su due galassie distinte, non ho mai voluto seguire le orme dell'ingombrante parente. Ci tengo però a qualche precisazione: per la questione "dilettanti allo sbaraglio" è bene chiarire che aveva conseguito una laurea in lettere e filosofia ed era professore di greco e latino ma è anche vero che parliamo di un luminare noto alla Sovrintendenza dei BC, perito della Polizia e della GDF nonché perito di parte del tribunale di Crotone dove veniva nominato spesso e volentieri come consulente in caso di sequestri di beni archeologici, soprattutto numismatici. Non sto a parlarvi delle opere perché quasi sicuramente le conoscete meglio del sottoscritto. Quindi definirlo dilettante mi sembra.....beh giudicate voi. per il processo beh siamo davanti al classico processo mediatico che va di moda in Italia da ormai un paio di decadi, si prendono un paio di nomi illustri di gente per bene e basandosi solo su frasi recuperate da intercettazioni ambientali estrapolate dal reale contesto in cui vengono dette e si crea su un caso. Nello specifico lui risultava essere a capo di una "banda di tombaroli" dediti allo scavo clandestino nei dintorni di Crotone notoriamente ricchi di insediamenti magnogreci. Mi fa molto ridere uno dei tanti articoli in cui si legge come riportato da uno di voi che mio padre riferiva alla suddetta banda le "zone dove andare per scavare". Mi viene in mente il noto film di George Lucas dell'archeologo Indiana Jones nella frase in cui dice "la X non indica mai il punto dove scavare". Siamo nel ridicolo andante suvvia. Purtroppo mio padre è venuto a mancare in data 04/08/2022 ed il processo per fortuna??? (visto come vanno i processi in Italia) o per sfortuna!!! si è concluso a tarallucci e vino dato che i 2 "capi bastone" (Palopoli e Attianese) erano nel frattempo deceduti. Era un santo? Assolutamente NO.....e chi lo è? Conosceva la famosa banda di tombaroli?? Certo che si!!! A livello locale era una vera e propria istituzione, se qualcuno trovava una moneta a terra il primo passaggio era andiamo a farci fare l'expertise da Attianese, anzi dal Prof come veniva chiamato da tutti. Il prof.....da vero studioso fotografava, pesava e in seguito....pubblicava tutto perché il suo interesse era quello. Invitava anche il "trasgressore" a consegnare quanto trovato al museo ma "il dovrebbe stare in un museo" è sempre nell'ambito Indiana Jones non nella vita reale in cui ci sono caste d'asta che "puliscono" la provenienza dei reperti. Non credo abbiate bisogno di ulteriori spiegazioni a riguardo. I capi di accusa sostenevano che mio padre era dedito al commercio di beni archeologici di "inestimabile valore storico, artistico ed ECONOMICO". Peccato però che oltre alle già citate intercettazioni le autorità avevano anche in visione il conto corrente di mio padre dal quale era chiaro che di Economico c'erano solo i salti mortali che il Nostro doveva compiere per arrivare a fine mese, le finanziare che aveva in corso (una delle quali per autofinanziarsi la pubblicazione di una delle ultime sua fatiche letterarie, viva la cultura nel nostro paese) e lo scoperto sul Fido. Tutto fumo....tanto fumo....poco o nulla arrosto......ne cito una per tutte che mi riguarda da vicino. Lavoravo da anni in una nota azienda il cui proprietario attuale vicepresidente della regione è anche un amico di famiglia decennale. A natale del 2014, invece del solito panettone che ogni anno ci si scambia col datore di lavoro, mio padre mi consigliò di fare lui un regalo più originale e acquisto ad una asta online "notissima" una moneta per poche se non una decina di euro....Beh le autorità quello era l'obolo della mia assunzione.....(per chi volesse farsi quattro risate è tutto nelle carte del processo). Ovviamente il signore in questione è stato assolto perché possedere una moneta con regolare fattura di casa d'asta non costituisce reato. Insomma il nulla mischiato col niente e tanto sensazionalismo senza senso Un saluto di cuore a voi tutti numismatici Antonio Attianese
    2 punti
  20. UN a fine ST RA contender osa = una finestra con tende rosa. Buona serata!
    1 punto
  21. Per chi ha ricevuto da ups, sarebbe interessante se condividesse nei particolari la spedizione ricevuta da dove e’ partita? chi e’ il mittente? Quale e’ il contenuto esatto della bolla doganale? (cioè cosa ha scritto la dogana)
    1 punto
  22. Con me sfondi una porta aperta, si può non essere d'accordo, ma il rispetto reciproco non deve mai mancare 🙂.
    1 punto
  23. Ciao, figurati ti ringrazio per il tuo intervento. Non c'è assolutamente niente di male a dire il prezzo pagato per acquistare una moneta, sempre che il possessore della stessa abbia voglia di farlo. E non mi sembra il caso di questa discussione dove l'autore del post ha espressamente palesato di non volerne parlare. Allora perché insistere su una cosa irrilevante ai fini di una bella discussione tecnica che si è dipanata successivamente? Cosi come battute e mini commenti ripeto senza alcun senso Numismatico. Cosa della quale francamente dopo 4 anni di frequentazione assidua devo dire che succede spesso. Si esula dalla Numismatica e spesso si va gratuitamente senza motivo alcuno sul personale e ti assicuro che non è una bella cosa 🙂
    1 punto
  24. Roman Emperor’s Shadow Appears in Aspendos: 1,700-Year-Old Statue Head Found A marble head believed to depict a Roman emperor has been unearthed during excavations at the ancient city of Aspendos in southern Türkiye. The piece is thought to date to the late 3rd century AD and reflects a rare blend of Roman realism and Hellenistic artistry. Archaeological teams working at the Roman forum of Aspendos, located in Antalya Province, have discovered the head of a marble statue believed to depict a Roman emperor. Measuring approximately 40 centimeters in height, the portrait is estimated to date between AD 250 and 300—when the Roman Empire was undergoing profound political and artistic transformations. According to experts, the statue exhibits a striking combination of veristic (hyper-realistic) features and emotional depth, characteristic of earlier Hellenistic art. Deep forehead wrinkles, prominent cheek folds, and furrowed lips reflect the Roman tradition of portraying age and experience as virtues of leadership. Meanwhile, the slight tilt of the neck and the dreamy, introspective gaze suggest an enduring influence from Hellenistic aesthetic ideals. http://www.anatolianarchaeology.net/wp-content/uploads/2025/08/Roman-Emperors-Shadow-Appears-in-Aspendos-1700-Year-Old-Statue-Head-Found-1-601x1024.webp “This piece captures the transitional portrait style of the late imperial period,” said scholars involved in the analysis. “It represents not just the face of an emperor, but the merging of two artistic legacies—one grounded in realism and authority, the other in emotion and humanity.” Such portraits became prominent especially after the reign of Augustus, as Roman sculptors sought to communicate both the power and the moral weight of imperial rule through nuanced facial expression and sculptural technique. Aspendos: More Than a Theater While most renowned for its exceptionally well-preserved Roman theater, Aspendos was a major urban center in the ancient region of Pamphylia. Founded as early as the 10th century BCE and later incorporated into the Roman Empire, the city was a hub of trade, civic life, and monumental architecture. http://www.anatolianarchaeology.net/wp-content/uploads/2025/08/Aspendos_Amphitheatre-1024x682.jpg The Aspendos Theatre was built in 155 AD during the reign of Marcus Aurelius by local architect Zenon. The theatre had a diameter of 96 metres and could seat 7,000 people. It was later used as a Seljuk caravanserai and palace. Image: Wikipedia The recent discovery sheds new light on the social and ceremonial heart of the city—the forum—where statues like this one would have stood to project imperial presence and ideology. Together with ongoing excavations of public buildings, baths, and aqueduct systems, the find contributes to a more holistic understanding of Roman urban planning and propaganda in Anatolia. https://www.anatolianarchaeology.net/roman-emperors-shadow-appears-in-aspendos-1700-year-old-statue-head-found/ Scoperto un tesoro di marmo nell’antica città romana. Riportata alla luce la testa scultorea intensa e inquieta di un imperatore del III secolo? Chi è quest’uomo? Lo scavo, le certezze, le ipotesi Dal buio della terra al riverbero del sole mediterraneo: un volto scavato dal tempo, che unisce forza e malinconia, si offre ai nostri occhi dopo 1.700 anni. Occhi infossati, rughe profonde, labbra serrate: chi era quest’uomo di potere che oggi sembra interrogarci? Il ritrovamento è avvenuto nella zona monumentale di Aspendos, antica città della Panfilia, oggi nella provincia turca di Antalya, a poco più di mezz’ora di strada dall’odierna capitale provinciale e non lontano dalla costa mediterranea. Gli archeologi, durante lo scavo del foro romano, hanno rinvenuto una testa in marmo alta circa 40 centimetri, perfettamente conservata nella struttura e appena intaccata dall’erosione superficiale. Il foro, centro nevralgico della vita civica, era il luogo in cui la presenza dell’imperatore veniva ribadita attraverso statue a tutto tondo, busti e iscrizioni. In un’epoca in cui la velocità di comunicazione era affidata ai corrieri e agli artisti, l’immagine imperiale era un potente strumento politico. Ma certo non erano solo gli imperatori ad avere visibilità. Uno spazio inferiore, ma pur di rilievo, considerato il luogo pubblico, era riservato ai governatori o a eminenti capi militari. Ciò che stupise, in questa opera è il volto da “filosofo” dell’effigiato. La sau espressione malinconica, ricca di domande e aperta a dubbio. La datazione e l’epoca di ferro dell’Impero Il III secolo, quando Roma vacillava sotto il peso di invasioni e complotti L’analisi stilistica e la stratigrafia indicano una datazione tra il 250 e il 300 d.C., cioè nel cuore della Crisi del III secolo. Un periodo di disordine estremo: più di venti imperatori si susseguirono in meno di cinquant’anni, spesso assassinati o caduti in battaglia. Sul piano militare, l’Impero fronteggiava i Goti, i Persiani sasanidi e una serie di incursioni germaniche; sul piano economico, l’inflazione e la perdita di territori minavano la stabilità; politicamente, le legioni stesse decidevano chi doveva regnare. In questo contesto di incertezza, il ritratto ufficiale diventava un manifesto di fermezza e di legittimità: un imperatore non poteva apparire fragile. I due possibili protagonisti: Gallieno e Claudio II il Gotico Due volti del potere in un’epoca di tempesta Gallieno (253–268 d.C.) regnò a lungo rispetto alla media di quell’epoca sanguinosa. Uomo colto e sensibile alle arti, fu promotore di un rinascimento artistico e filosofico a corte. Ma dovette affrontare disastri militari e ribellioni, e la sua immagine ufficiale spesso mostrava tratti severi, mascella pronunciata, sguardo concentrato. Nei ritratti noti, i capelli sono corti, la fronte ampia, la barba corta e squadrata: un volto che si avvicina a quello della testa di Aspendos. Claudio II il Gotico (268–270 d.C.), militare di origine illirica, è ricordato come vincitore dei Goti nella battaglia di Naissus. La sua iconografia mostra un viso più allungato, tratti ossuti e sguardo diretto, quasi privo di pathos. La testa di Aspendos, pur mostrando decisione, conserva un velo di malinconia che appare più vicino alla poetica gallieniana che al pragmatismo di Claudio. Analisi morfologica del volto Rughe come cicatrici del comando, occhi come specchi dell’anima L’opera è realizzata in marmo bianco a grana fine, forse importato dall’Egeo. Il verismo romano è evidente: rughe frontali incise con decisione, pieghe naso-labiali profonde, linee sottili sotto gli occhi. La bocca, serrata e leggermente asimmetrica, trasmette determinazione e autocontrollo. Il collo inclinato verso destra e la lieve rotazione della testa introducono un elemento ellenistico: un tocco di movimento, un accenno di introspezione. Gli occhi, pur privi di pupille incise, sembrano guardare oltre, come se fossero stati originariamente dipinti o arricchiti da inserti in pasta vitrea. Questo intensifica la presenza emotiva del ritratto, rendendolo più che una fredda effigie. Il messaggio scolpito: propaganda e umanità Quando il marmo era la voce dell’Impero Questa testa non è un semplice resto artistico: è un atto politico. In un’epoca in cui la stabilità era fragile, un imperatore doveva apparire invincibile ma giusto, umano ma superiore. L’artista ha saputo condensare tutto questo in un unico volto: il marmo diventa manifesto, il ritratto diventa scudo. Il verismo esalta l’esperienza e la forza; l’ellenismo, invece, ricorda al popolo che dietro la corona vi è un uomo che porta il peso della storia. È un equilibrio sottile che i Romani del III secolo capivano bene. Aspendos: crocevia di cultura e potere Sotto il sole d’Anatolia, un mosaico di lingue e commerci Fondata intorno al X secolo a.C., forse dai coloni achei, Aspendos prosperò grazie alla sua posizione strategica lungo il fiume Eurymedon. In epoca romana, divenne un centro economico e culturale di primo piano, con il celebre teatro – tra i meglio conservati dell’antichità – capace di ospitare fino a 15.000 spettatori. La scoperta di questa testa imperiale nel foro arricchisce il quadro della propaganda imperiale nelle province orientali. Le statue, collocate in luoghi pubblici, erano l’equivalente di un discorso diretto dell’imperatore ai suoi sudditi. Lo sguardo che attraversa i secoli Un incontro muto, ma pieno di domande Chiunque si fermi davanti a questo reperto percepisce un paradosso: è pietra, ma vibra di vita. Il volto comunica resistenza, autorità, ma anche un presentimento oscuro. Gallieno, con la sua intelligenza raffinata e le sue sconfitte; Claudio II, con la sua vittoria epocale ma vita breve. Entrambi potrebbero essere qui. Il mistero rimane, ma il fascino cresce: un imperatore che, dopo 1.700 anni, riesce ancora a guardarci negli occhi.
    1 punto
  25. Ciao Matteo a me invece questa tua decisione non piace e mi permetto di esternartelo. Ma è tua percui la rispetto. Anche io ormai non posto più da parecchio i miei nuovi acquisti con fondati motivi e sono anche consapevole che è di quanto più delerio per un Forum come il nostro. Ma continuerò sempre ad intervenire nelle discussioni come ho sempre fatto, nel merito di quello di cui si dibatte e sempre nel massimo rispetto degli interlocutori di turno, tutti nessuno escluso. A questo punto una considerazione la devo fare. Ma senza postare monete su un Forum di Numismatica ed in una sezione come la nostra alla fine di cosa si può discutere? Maaa.....! ANTONIO
    1 punto
  26. Ciao a tutti, faccio una lista di considerazioni per vedere se sono più chiaro così: 1) Ho messo la moneta in un forum pubblico pertanto ero consapevole che nei commenti poteva esserci qualsiasi cosa, ho scritto più volte (come faccio sempre) che ringraziavo tutti per i commenti, dicendo la mia ma non denigrando o sminuendo quelli degli altri e senza voler dire nessuna verità assoluta ma solamente spiegando le mie motivazioni su quanto scrivevo così come ognuno ha fatto con le proprie; 2) Non metto le mie monete per sentirmi dire "bada che ganze", "bada che fighe", "sei il miglior collezionista del mondo hai un occhio finissimo" e roba simile, non cerco celebrazioni o gloria, semplicemente questa passione ritrovata da qualche anno mi entusiasma molto e mi piace condividere; 3) E' palese che uno ci rimanga male (siamo esseri umani dotati di sentimenti) nel sentirsi dire che una moneta che aveva adocchiato da tempo e voleva aggiungere in collezione abbia secondo voi (perché di opinioni si tratta e non lo dico per sminuire o difendere alcuna posizione, è così che funziona o almeno dovrebbe funzionare) tutti questi difetti, a prescindere dalla cifra che ho pagato o meno; 4) Alla luce di quanto sopra nonostante tutto, opinioni contrastanti e altro, eravamo riusciti a mantenere comunque la conversazione su toni civili e pacati, anche se ho notato con sommo dispiacere una mancanza di approfondimenti storici che mi aspettavo qualcuno potesse fare (è la parte che più mi interessa in una moneta), quello che mi ha fatto inalberare un pò è stato il fatto che alla fine per colpa di qualcuno il post ha avuto una svolta polemica rendendolo quindi inutile anche dal punto di vista tecnico/numismatico. Sentirsi dire, che poi anche se le righe sono poche la cosa è chiara, che sono chiaramente un ingenuo che si fa fregare dal primo che capita l'ho trovato offensivo e inutile ai fini del post dove già altri si erano profusi in commenti molto più costruttivi pur purtroppo inerenti i problemi del tondello in questione. Ora mi direte che me la prendo, che ho la coda di paglia o altro, pensatela come volete, ripeto, se non volevo che commentaste non avrei messo la moneta sul forum, mi piace comunque immaginare che le molte persone mature qui presenti avranno capito cosa intendo; 5) Pur non avendo esperienza nella numismatica ho una notevole esperienza nella gestione di forum (strumento che ormai sta scomparendo ma che, nonostante tutto a me è sempre piaciuto) e so che queste discussioni non portano a nulla, ringrazio di nuovo tutti coloro che hanno mantenuto la conversazioni su toni pacati e civili. In conclusione (se siete arrivati fino qui vi ringrazio) l'entusiasmo nel postare le monete che già si era affievolito tempo fa devo dire che si è quasi spento, probabilmente seguirò la via di molti utenti del forum e rimarrò solo un lettore perché comunque di post interessanti ce ne sono. Pensatela come volete, che me ne sono avuto a male, che me la prendo troppo, ma questa discussione è stata per me la goccia che ha fatto traboccare il vaso, come dissi tempo fa questo posto mi aveva aiutato molto a passare dei momenti complicati della vita e l'ho sempre tenuto nel cuore, purtroppo adesso mi sta facendo l'effetto opposto e forse è il momento di cambiare aria. Lo so alle volte sono melodrammatico, giudicatemi pure come volete, ma questo è quello che penso. Un caro saluto, Matteo P.S.: se gli admin/moderatori pensano sia il caso possono anche chiudere per me, sulla moneta è stato detto tutto quello che c'era da dire, a mio avviso il tempo degli utenti può essere impiegato altrove e non in discussioni ridondanti.
    1 punto
  27. Al primo manca la "I" dopo "PH".
    1 punto
  28. Non seguo la monetazione del Regno ma,da quello che sento in giro,il divario tra le valutazioni delle monete in alta conservazione e le monete in medio-bassa conservazione si e' ulteriormente allargato,le alte conservazioni mantengono il valore,le basse o medie conservazione perdono valore progressivamente...
    1 punto
  29. il post 55 sono anche esse ricevute di bollettino pacchi, in vari affrancature miste, il post 56 è un bollettino pacchi postali da 5 lire con Vittorio Emanuele III e fascio del Regno ( questo è considerato un interi postale) e come vedi nella parte dx ha metà francobolli pacchi postale, che sono la parte sx di quelli delle cedolette del post 55 poi hai postato due moduli per trasposto pacchi in concessione , ambedue parte dx dei pacchi in concessione da 75 e 110 lire, Ruota, come ben detto da te i più quotati, questi difficilmente li trovi integri, sono due pezzi interessanti
    1 punto
  30. @SS-12 Aaaa ora ci siamo...bronzo greco di Kyme o Cyme o Cuma Eolica nella regione dell' Eolide. Ti posto un esempio ma devi fare tu una ricerca moneta in mano per capire il magistrato dal monogramma visto che la moneta è un po consumata. 😊 https://www.acsearch.info/search.html?id=7223196
    1 punto
  31. Quello che hai mostrato è tutto materiale STRA-collezionabile.
    1 punto
  32. Ciao a tutti 🙂. Da neofita mi sento tirato in ballo dalle ennesime considerazioni che puntualmente in molte discussioni vengono fuori e che sono per me in antitesi ed in contrasto tra loro. A volte si demonizzano i vari canali di vendita su piattaforme on line che non sarebbero sicuri, che non danno garanzie, e chi più ne ha più ne metta ...consigliandoci solo case d'asta e venditori che hanno negozi fisici ecc. Ora si mette in discussione un venditore professionale presso il quale @Rufiliusha effettuato il suo acquisto con tutto quello che la discussione ha dipanato. Ma noi queste benedette monete da chi le dobbiamo acquistare? La realtà è una ed una sola! Riuscire quanto prima a farsi una cultura Numismatica che ci permette quantomeno di capire cosa abbiamo d'avanti e che ci consenta una volta visionato dal vivo la moneta decidere cosa fare. Purtroppo gli inconvenienti ci possono essere sempre, indipendentemente da dove e da chi si compra ( sia ben chiaro, io non ho mai criticato nessuna categoria di venditori, mai...e nemmeno in questa occasione. Tutti possono sbagliare, chi non fa non sbaglia. Ed io non credo mai che si faccia volontariamente per fregare qualcuno, mi rifiuto di pensarlo soprattutto quando si parla di venditori professionali sia italiani che stranieri compresi i tantissimi che operano sulle varie piattaforme di vendita da tanti anni con competenza e professionalità) 🙂 ANTONIO
    1 punto
  33. -un bel timbro Ambulante...qualcosa comincio a macinarlo pure io 😁
    1 punto
  34. La parte economica meglio lasciarla fuori dalla discussione, questo per seguire più o meno le "usanze" del forum dove si evita generalmente (non sempre) di mettere pubblicamente i costi 😃
    1 punto
  35. Da un punto di vista storico, vale senz'altro moltissimo, è una bellissima medaglietta devozionale, per quanto riguarda invece il valore venale, non saprei, potrebbe anche valere pochissimo, ma ciò che conta a mio parere è la storia di questo oggetto molto interessante e raro 🙂.
    1 punto
  36. Grazie di cuore per il tempo che mi hai dedicato. Siete impressionanti!
    1 punto
  37. Il guaio che poi entreremmo troppo nel soggettivo ( metodi,risultati,eventuali danni che potrebbero verificarsi) a causa dei restauri. Chi potrebbe apprezzare, chi no, allora si lascia così...
    1 punto
  38. Anche secondo me, non autentica. Colore e dettagli dei rilievi non conformi.
    1 punto
  39. @Ale75 sei mitico... riesci proprio a trovarle tutte!!!!
    1 punto
  40. Trovato,purtoppo non si legge il nome del regnante,comunque è un dinero di Gerona (Girona) di Carlo I o Filippo II o Filippo III. Magari moneta in mano riesci a risalire. https://www.acsearch.info/search.html?id=720093 Carlo I https://it.numista.com/catalogue/pieces135415.html Filippo II https://it.numista.com/catalogue/pieces110732.html Filippo III
    1 punto
  41. San Francesco da Paola su un lato, Sant'Antonio da Padova sull'altro. XVIII secolo
    1 punto
  42. A me sembrerebbe rappresentato S.Francesco da Paola, tieni conto che è soltanto un mio umile parere, perché le condizioni della medaglietta sono davvero proibitive 🙂.
    1 punto
  43. Medaglia Lauretana ottagonale, argento, della seconda metà del XVII sec., probabile produzione romana.- D/ Santa Casa di Loreto con sopra Maria e Gesù Bambino, la scritta molto interessante, credo alluda come significato " Porta del cielo prega per noi?" in esergo, testa di cherubino.- R/ Rappresentazione insolita del SS. Crocifisso di Sirolo, di stile iconografico completamente differente, ai lati due angioletti oranti. La B sull'appiccagnolo è molto probabilmente stata punzonata dall'argentiere o ditta che la prodotta. Medaglia rara , da studiare e approfondire.- Ciao Borgho
    1 punto
  44. Perdonami… son pesante lo ammetto. Ma hai acquistato (credo) una moneta che costa qualche migliaio di euro, e chiedi un parere? Peraltro da una foto di limitata definizione, imbullettata nella plastica (a proposito, c’è il parere del venditore sul cartellino) e con un solo verso? Dai su… fai il bravo. Metti delle foto più chiare avvicinando meglio la moneta (il sopra e il sotto nella foto che hai fatto lo puoi “investire” ravvicinando di più la moneta all’obiettivo). Sicuro? A me sembra decisamente il contrario… gli Spl sono abbastanza presenti… https://www.acsearch.info/search.html?term=100+lire+1925&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0 Come giustamente osservi la sabbiatura è la chiave di lettura, ed è molto molto delicata tanto da rendere assai difficili reperire esemplari perfetti (e quando lo sono, ci vuole buon occhio nel riconoscere una sabbiatura genuina). Monete di questo calibro vanno acquistate dopo un attentissimo studio e preparazione. Rinnovo le mie scuse, non per fare il professore, ma per chi ci legge. Per chi le compra (e soprattutto le paga!) deve necessariamente imparare a valutarle per proprio conto. Poi un parere si può pure chiedere, per carità, ma questo è quello che ho percepito dai tuoi post. Umilmente ti ri-chiedo una duplice scusa per il pilotto, non rispondermi in maniera “iraconda” ps. Da quel poco che si vede, la moneta potrebbe essere in zona Spl/fdc o qfdc. Troppo ampia la forbice di questa valutazione considerando i soldi in ballo. un saluto cordiale, Fabrizio
    1 punto
  45. Dopo attenta analisi devo dire che la firma è di Giuseppe Buscaglione, che non conoscevo. Pittore irpino
    1 punto
  46. Side è un’antica città portuale dell’Anatolia meridionale, nella regione della Panfilia, che sorge su una penisola protesa in direzione S-O, lunga circa 800 m e larga, in media, 350-400 m. Side è sempre stata orientata verso il mare ed era un famigerato covo di pirati nel I secolo a. C. Sotto il dominio romano, la città divenne il centro commerciale dominante della fertile pianura della Panfilia ed esportava grandi quantità di prodotti agricoli in altre parti dell'Impero attraverso il suo imponente porto raffigurato su questo bronzo in una veduta a volo d'uccello. Il fatto che il rovescio di questa emissione proclami con orgoglio Side come NAYAPXIC A (= ΠPΩTH) E(NΔOΞOΣ), la “padrona del mare, la prima e la più famosa”, e considerando che la nave in procinto di lasciare il porto è chiaramente di natura militare, è probabile che i Sidetani stessero aiutando le autorità romane nella lotta contro gli invasori gotici e i pirati che all'epoca affliggevano il Mediterraneo orientale. Side fu occupata da Alessandro Magno nel 333 a.C. e nella discussione sulle monete del sovrano macedone si trovano notizie sulla città e sulle emissioni. https://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-più-attraenti-di-alessandro-magno/page/237/#comment-2375719 apollonia
    1 punto
  47. Concordo con chi mi ha preceduto, calma , che in Italia siamo bravi a buttare merda su persone poi risultate estranee Un velo pietoso sui "percosi accademici"........ Parecchi dilettanti su questo sito potrebbero insegnare a molti accademici.....
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.