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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/10/25 in Risposte
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Finalmente ho trovato una copia originale..un pò rovinata..particolare curioso...hanno strappato la dedica di Mario Lanfranco a qualche personaggio..sicuramente una persona che non gradiva essere accomunata all'ex direttore della zecca4 punti
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Salve Signori ,volevo condividere con voi l'ultima arrivata in collezione, di sicuro non in altissima conservazione ma secondo me ancora collezionabile3 punti
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Mercato di monete e francobolli a Milano, parco Novegro https://www.parcoesposizioninovegro.it/fiere/eurofil-5/2 punti
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Ciao. No..è un normale indice, molto scarno peraltro..In ogni caso tutti i capitoli pubblicati sulla Rassegna NUmismatica li trovi senza problemi on line2 punti
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Rimanendo in tema vicereale (che è ciò che seguo)e nello specifico le pubbliche di Filippo IV di spagna ,che è la mia moneta preferita, posso affermare che una pubblica in MB è comune,in BB molto rara, in SPL estremamente rara,in FDC introvabile... Quindi va da sé che prima di affermare che una pubblica e comune o rara io guardo la conservazione... Ma questa formula è applicabile a tutte le monete vicereali o comunque prodotte tramite la coniazione al martello,per la produzione al bilanciere possiamo attenerci allo scritto del Gigante che si riferisce all' eccezionalità della conservazione probabilmente riferito al FDC o quasi,come ad esempio,bordi taglienti,campi intonsi,eccetera... Per il viceregno questa formula non funzionerebbe a causa di un processo di produzione totalmente diverso, quindi l' eccezionalità sta nella conservazione secca...2 punti
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Secondo me il concetto di Gigante è diverso da ciò che almeno Layer ed io stiamo dicendo...2 punti
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Torna a Messina l'evento "Messina Colleziona": Borsa Scambi per Collezionisti e Presentazione del III° Bollettino del Circolo Numismatico dello Stretto Gli appassionati di numismatica, filatelia, mineralogia e collezionismo in generale hanno un appuntamento imperdibile: il Circolo Numismatico dello Stretto, con il suo Patrocinio, annuncia la nuova edizione di "Messina Colleziona", la Borsa Scambi per Collezionisti. L'evento si terrà Domenica 26 Ottobre 2025 presso il Royal Palace Hotel (Via T. Cannizzaro, 3, 98123 Messina ME), con orario continuato dalle 8:00 alle 15:00. "Messina Colleziona" rappresenta un'occasione unica per scambiare, vendere e acquistare esemplari di pregio, incontrando esperti e appassionati provenienti da tutta Italia. La manifestazione ospiterà una vasta esposizione di materiale da collezione, coprendo i seguenti settori: Numismatica (monete e medaglie) Filatelia (francobolli e storia postale) Mineralogia Piccolo collezionismo Cartofilia Giocattolo Presentazione del III° Bollettino Uno dei momenti più significativi della giornata sarà la presentazione ufficiale del III° Bollettino del Circolo, pubblicazione annuale che raccoglie studi e approfondimenti sulla storia della monetazione e del collezionismo, in particolare legati al territorio dello Stretto. Il Bollettino è un punto di riferimento culturale e scientifico per tutti gli studiosi del settore. L'evento si propone di valorizzare la tradizione del collezionismo e di promuovere la cultura numismatica e filatelica in Sicilia, offrendo un momento di incontro e confronto per i soci del Circolo e per tutti i visitatori. Dettagli Evento: Evento: Messina Colleziona - Borsa Scambi per Collezionisti Data: Domenica 26 Ottobre 2025 Orario: 8:00 - 15:00 Sede: Royal Palace Hotel, Via T. Cannizzaro, 3, Messina ME Organizzazione: Numismatica Pirrone (+39) 345 888 5748 - Numismatica Fonseca (+39) 388 1779 8462 punti
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I successivi post sono stati raggruppati in altra discussione: Questa discussione rimane aperta per Ferdinando IV, come da titolo.2 punti
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Ciao , il tuo Quadrante e' un Cr.251/3 e appartiene come emissione al Magistrato M. FABRINI , dove la NI finale e' scritto in basso sopra la prua di nave . E' classificato come : Comune .2 punti
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Sono d' accordo,non mi meraviglierei se gli esemplari più interessanti si fossero "volatilizzati"...2 punti
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@Carlo. Leggo spesso i Tuoi interventi dai quali traspare chiaramente, oltre alla personale educazione, una grande passione; anche se non richiesto, dunque, mi permetto di dare qualche consiglio sull'acquisto delle monete. Premetto che io non sono un appassionato di FDC "super, top, plus, migliore esemplare, eccezionale" e via dicendo, in quanto ricordo che le grandi collezioni miravano alla completezza e alla rarità, più che alla conservazione. Ciò detto, presta attenzione al fatto che il 5 franchi è abbastanza usurato e ha qualche colpo al bordo mentre il 5 pesetas presenta un evidente sfregio sulla guancia del Re. Traduco: magari aspetta un po' di tempo e, solo con qualche decina di euro in più, potrai trovare senza grande fatica esemplari che non presentino queste rilevanti (in negativo) caratteristiche. Spero di essere stato in qualche modo utile e Ti saluto cordialmente.2 punti
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Però secondo me è una crazia terza serie perché io leggo S IOANNE BAPTI... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIMF/9 https://www.numismaticavaresina.it/firenze/43390/firenze-ferdinando-ii-de-medici-1621-1670-crazia-iii-serie-mir-493-312b.html2 punti
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Partecipo a questa discussione postando un mio 5 pesetas del 1871 (71) di Amedeo I di Spagna (Casa Savoia) comunemente circolato. . La sua peculiarità è di avere incorporato la croce di Casa Savoia al centro dello stemma al posto dei gigli di Casa Borbone2 punti
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Non è una moneta di Ferdinando IV ma credo renda la giusta conclusione al mio intervento: millesimo molto molto molto comune, ma in una qualità utopica. Certamente tra i primissimi esemplari battuti con i nuovi conii… rigatura della corona compresa (se proprio vogliamo trovargli un “difetto” a ogni costo, minime debolezze sulle armette dello stemma), non lavata, fondi lucenti (o come va di moda dire “a specchio”) soave patina di vecchia collezione, lustro brillantezza e satinatura impeccabili… insomma, UTOPICA PS: dimenticavo… anche questa passata ANONIMAMENTE in un’un’asta, senza nemmeno un ingrandimento. Ciò conferma quanto sopra esplicitato2 punti
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Ciao,a mio parere si. Nel caso specifico della tua moneta, secondo il mio parere, è un difetto o generatosi durante la coniazione o è corrosione del metallo dovuta al luogo dove ha stazionato prima di essere ritrovata 🙂1 punto
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@Pxacaesar e VIRTVS AVG sia. Perfetto come sempre 😊1 punto
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Ciao @Anto63 dovrebbe essere uno scellino della città di Zurigo, XVII secolo. https://it.numista.com/435091 punto
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Ciao a tutti. @Ale75i miei approfondimenti purtroppo si fermano per adesso a Gallieno e Valeriano e famiglie. Ma ho volentieri sotto tua richiesta cercato di capire la tipologia di questo antoniniano di Claudio ll. In effetti la tua ricerca basata sulla figura poteva far pensare alla tipologia Con Giove e la dicitura IOVI VICTORI ma esaminando attentamente sembra essere ben visibile la parte superiore di uno scudo poggiato ai piedi della figura così come le lettere finali della legenda AVG ( vedi foto). Percui, a mio parere, si tratta della VIRTUS della stessa tipologia di quella che posto. Per me nessun dubbio che sia autentico 🙂. ANTONIO1 punto
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Oggi è uscito il video con il riassunto di quello che è stato Calabria Colleziona. Buona visione e appuntamento all'anno prossimo!1 punto
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Buonasera. È una moneta che ha sofferto, ma per fortuna vale ancora 2€. La brutta ossidazione indica che probabilmente è stata dimenticata a contatto con qualche superficie umida per lungo tempo, oppure con qualche liquido. Di preciso non lo sapremo mai. Ma ora è tornata al lavoro, pronta come non mai a circolare. Spendila con orgoglio 🙂1 punto
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Quanti fdc rame rosso di una moneta del viceregno comunissima riusciamo a trovare? Ho estremizzato l'esempio per dare l'idea che in fondo pure la conservazione ha il suo peso su una rarità, anche se quelle riportate nei cataloghi riportano la rarità in senso assoluto della moneta, anche perchè quanto devono essere grandi questi cataloghi?1 punto
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Quindi la Rarità in funzione (anche) del grado di conservazione. Corretto?1 punto
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E da una vita che lo dico,a titolo di esempio:un 3 grana Murat è una moneta comune o rara?in molti diranno comune, bene (rispondo io)allora trovane una in almeno SPL e poi vediamo se è veramente comune...1 punto
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Non devi guardare i prezzi delle monete proposte,ma devi guardare tra i venduti... Ognuno può mettere in vendita una moneta al prezzo che vuole ma poi bisogna vedere se la vende, quindi la ricerca va fatta per oggetto venduto,non in vendita... E che confronto avresti fatto?...1 punto
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Buongiorno, per chiudere gli acquisti un piccolo lotto di Antichi Stati di media qualità: - Modena 10 centesimi rosa con punto dopo la cifra (sassone 9) - Parma 5 centesimi giallo arancione (sassone 6) - Pontificio 5 centesimi verde azzurro chiaro c. Lucida (sassone 25).1 punto
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Ciao @Atexano , grazie a te , della romana Gens Fabrinia non ci sono notizie storiche attualmente conosciute . Poche informazioni di questa Gens sono presenti nel sito Moruzzi Numismatica , te le riporto : Moruzzi Numismatica 10 dicembre 2020 Secondo il numismatico austriaco Joseph Hilarius Eckhel (1737–1798) la Gens Fabrinia non è mai stata registrata su fonti storiche o monumenti antichi , eccetto le monete , che ne costituiscono l'unica testimonianza . Il nome M FABRINI (Fabrinus) appare su trienti , quadranti (come nel nostro caso) e semissi della monetazione romana repubblicana . Il quadrante che andiamo a presentarvi è stato coniato nel 132 a.C. e presenta , sul dritto , la testa di Ercole con leontè a destra e tre globetti dietro la nuca , mentre sul rovescio abbiamo la legenda M. FABRINI sopra una prora di nave a destra e ROMA sotto . GENS FABRINIA , M. Fabrini , QUADRANTE, 132 a.C., Ercole con leontè / prora di nave , zecca di Roma , mBB , (Crawford 251/3) / AE QUADRANS (monete romane repubblicane antiche di bronzo - moneta romana repubblicana antica - Repubblica Romana) Conservazione: 45/70 (mBB) Rarità: 20/100 Metallo e Patina : 100/100 Stile : 95/100 Coniazione : 95/100 Provenienza 60/100 Per avere maggiori informazioni sulla moneta , compreso il prezzo , basta cliccare sul link o la foto e verrete reindirizzati direttamente sulla pagina specifica della moneta del nostro sito web . Ciao , Decio1 punto
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Il Francobollo è bello e ben marginato tagliato proprio sugli interspazi tipografici in alto e in basso dove si intravedono le linee, non abbiamo foto del dietro ma sicuramente non vi e' nulla di rilievo di cui dire qualcosa. Non mi dilungo su l'approfondimento dove collezionisti piu' bravi del sottoscritto potrebbero scrivere intere pagine, ma approfitto della discussione per proporvi un pochino di storia di come vennero prodotti questi meravigliosi francobolli, spero venga apprezzata. Modena, Moneta: 1 lira italiana di 100 centesimi I francobolli di Modena, ad eccezione del segnatasse per giornali da 10 cent. nero, vennero preparati con un unico procedimento: da una matrice in rame si ricavarono mediante stereotipia tanti clichés, dai quali fu scalpellata la parte compresa nel rettangolo inferiore, per inserirvi in caratteri mobili tipografici la leggenda con il valore. L'incisione del conio fu opera di Tomaso Rinaldi di Modena per la serie ducale, e di Carlo Setti anch'egli di Modena, per la serie del Governo Provvisorio. Per tutti i valori in centesimi (escluso quindi il valore da 1 lira) venne mantenuta fissa la dicitura CENT, cambiando le sole cifre del valore. Con i clichés così predisposti si formarono, per la serie ducale due composizioni di 240 ciascuna (4 gruppi di 60) e, per la serie del Governo Provvisorio due composizioni di 120 ciascuna (4 gruppi di 30). I segnatasse per giornali con l'eccezione di quello da 10 cent. nero ebbero le stesse composizioni dei francobolli ducali. Delle due composizioni della serie ducale, una recava un punto dopo le cifre e l'altra no. I valori da 5, 10 e 40 cent. furono stampati con entrambe le composizioni e dettero luogo alle due serie: senza punto e con punto. Il 15 e il 25 cent, furono stampati con la solo composizione senza punto, e il valore da I lira con quella recante il punto, e fanno parte, rispettivamente, della prima o della seconda serie. La stampa dei francobolli ducali venne eseguita, tipograficamente, dalla Reale Tipografia Camerale di Modena, su carta colorata, di vario spessore senza filigrana, acquistata secondo le esigenze del momento; due tipi di carta assai diversi per colorazione, furono forniti per la stampa del 5 e del 40 cent. Il valore da 1 lira fu stampato, nel maggio 1862, su carta bianca recante in filigrana la lettera «A», iniziale della ditta fornitrice Amici, in un quadrato.1 punto
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Se posso darti un consiglio,visto che era maniacale qualche libro di numismatica dovrebbe averlo,inizia a sfogliarlo e metti da parte le più rare e con un bilancino di precisione controlla il peso , già qui è un buon test per molte monete. Se non hai un libro di numismatica compralo non serve che sia del 2024/25 può essere anche vecchio che costa poche lire . Di nuovo ciao1 punto
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Ciao Carlo, la moneta ha subito il classico lavaggio con liquido per l’argento, ma, presumo, è stata poi conservata in ambienti poco adatti (o a contatto con la plastica). Non sono un esperto di trattamenti di questo genere, ma Potresti provare a seguire questi step graduali che Comunque non risultano invasivi. Prima prova a immergerla in un bicchiere con acqua demineralizzata e succo di limone (50/50). Lascia agire qualche istante e vedi se le macchie regrediscono anche di poco. Sciacqua con acqua demineralizzata, tampona con carta igienica con una passatina veloce di phon; lascia la moneta all’aria, anche sopra un mobile, per un po di tempo (almeno un paio di settimane, ma se non è un problema, anche un paio di mesi. Permetterai così al metallo di stabilizzarsi ben bene. Ovviamente, tienila lontano da plastiche e bustine varie. Altro sistema è immergerla in acetone puro (quello della ferramenta). Anche qui lascia agire ma controlla se c’è qualche effetto. Puoi abbinare un cotton fiocc RULLANDOLO sulla superficie della moneta mentre la tiri fuori per controllarla. Al termine sciacqua abbondantemente con acqua demineralizzata e segui poi la stessa procedura sopra descritta. Credo che con l’acetone dovresti risolvere, ma se così non dovesse essere, l’unica via che mi viene in mente, questa però è invasiva, è il lavaggio nell’apposito liquido per l’argento. Puoi procedere così: posizionati vicino al lavandino con un bicchiere in cui verserai un dito di liquido. Immergi la moneta per un solo secondo e toglila subito; controlla se le macchie regrediscono (anche tirata fuori dal liquido questo continua ad agire - ricordalo!) e sciacqua immediatamente con acqua corrente. Se ci sono ancora macchie, ripeti lasciandola in immersione per due secondi (meno tempo sarà nel liquido, meglio è insomma). Poi sciacqua immediatamente con acqua corrente. Quando reputi il risultato soddisfacente segui la medesima procedura summenzionata. Fammi sapere1 punto
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Potrebbe essere (dico potrebbe) un cavallo di Carlo VIII per la zecca dell' Aquila ?... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIIIAQ/61 punto
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confronta C169 e RIC 47 b descritti come vittoria che tiene un diadema su uno scudo,comune anche,credo a sept,severo1 punto
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@Bolio dalle foto che hai mostrato e se i dati “tecnici” sono effettivamente conformi, direi che l’esemplare è autentico. Mi auguro che tu non l’abbia pagata eccessivamente, perché le monete del Regno in conservazione medio-bassa al momento hanno un mercato molto scarso.1 punto
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Sabato 25 ottobre verrà distribuito il nuovo Gazzettino #12 di Quelli del Cordusio in Via Hoepli 6 Hotel Sina de la Ville. Qui sotto la cartina col luogo del ritrovo:1 punto
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Concordo.. la linguella non da nessun problema, .. la linguella e' fatta in pergamino solo se e' sporca puo' dare problemi..! MNG = Mint no gum1 punto
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Correggo quello che ho scritto. E' un trachy latino che imita quello di Isacco II. Infatti ha il labaro invcece della croce. Quindi trachy latino di 6° tipo. Rif. Grierson 1255, Hendy tipo O, Joppich 2.15. NON COMUNE1 punto
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In inglese li chiamano "brockage" Non rari nella monetazione romana, nella veneziana direi molto rari perché queste monete "a metà " difficilmente entravano in circolo se non per disattenzione1 punto
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Questa però è Cosimo I de Medici duca, crazia del primo tipo. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CMT/301 punto
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Il primo sembra un'imitazione di un Marco Corner. Si legge MARC COR, ma il resto è sbagliato: TNOIVIX (?)... Il secondo a mio avviso è dovuto ad un tondello rimasto attaccato al conio creando un dritto anche sul rovescio, anche se in incuso. Arka # slow numismatics1 punto
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Se leggi bene la sentenza, è specificato che i regolari canali commerciali sono "commercianti dotati di registri di carico e scarico per il commercio di cose antiche". Si riferisce al registro previsto dall'art. 128 TULPS, vigente in Italia; quindi se compro all'estero non è un regolare canale commerciale. Inoltre, il registro non è necessario per i beni antichi sotto i 250 Euro; eppure sequestrano anche denarietti o bronzi di 30/40 Euro.1 punto
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Palau 2025 - 1 dollaro in oro da grammi 0,50 Grandezza massima mm. 13,9 In proporzione con un eurocent1 punto
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Lotto 1045 asta Artemide 72E 6-7/9/2025. Bartolomeo Barbarigo (...-circa 1476), vescovo di Scutari. Medaglia di restituzione, ultimo quarto del XVII secolo. D/BARTHOLOMEO BARBADICVS EPISCOPVS/ PARENTINVS. Busto a destra con mitra e piviale. R/ ALTERA IAPIDIAE SECVRITAS. Mitra episcopale appoggiata tra una croce astile ed un pastorale. Voltolina 1263. AE. 55 mm. Opus: G. F. Neidinger (attribuita a). Ex The Serenissima collection II, Arsantiqua 8 novembre 2002, lotto 181 Ex Astarte XIX, maggio 2006, lotto 363.1 punto
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Ottimo lavoro di squadra. Appuntamento all’anno prossimo per la seconda edizione di CALABRIA COLLEZIONA !1 punto
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Pietro Magliocca, nell'edizione del 2025, riporta per la piastra del 1804 (n. 389) quattro esemplari conosciuti. A mio avviso, gli esemplari si riducono a tre, giacchè nella mostra del Museo Civico Filangieri di Napoli venne proposta la piastra della collezione reale (già conteggiata dallo studioso). Propongo qui l'esemplare a colori della vendita Numismatica Ars Classica - Spink Taisei Numismatics, n. 52, parte 2, 26 e 27 ottobre 1994, lotto 1297; pubblicata in questa discussione solo in b/n. P.S. La didascalia del lotto della suddetta vendita dichiara che si tratta del quarto esemplare conosciuto.1 punto
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Permettimi ma credo che il paragone non regga; qui non si tratta di comprare una bilancia comune ma bensì un qualcosa che va di pari passo con la storia della numismatica, anche fosse per pesare una sola moneta. Per me questo è un oggetto da prendere.1 punto
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Buona sera a tutti. Per poter parlare dell'insuccesso tecnico di Don Domenico Perger, che culminò con la sua sostituzione con Don Filippo Rega, incisore di pietre dure, bisogna fare un passo indietro e parlare della nascita di questo tipo monetale nella zecca di Napoli, il c.d. "tipo inglese". In tempi immediatamente successivi alla nomina di Luigi Diodati a Mastro di Zecca, nomina risalente al giugno 1804, la zecca napoletana venne rinnovata e dotata di moderne attrezzature; il Diodati ricevette subito l'incarico di realizzare un nuovo modello per la coniazione di pezzi da 120 grana. Il primo progetto della nuova piastra, corredato da disegno a firma di Domenico Perger, fu presentato nel luglio 1804, ma al re Ferdinando IV non piacque il suo busto, in veste romana, e con testa cinta di una corona di lauro. Subito dopo il Diodati ricevetto l'ordine di approntare un nuovo progetto di piastra, questa volta con l'indicazione di attenersi al modello di una moneta inglese con l'effige di re Giorgio III. Trattavasi del due pence in rame che venne coniato, nel 1797, presso la zecca privata di Matthew Boulton ubicata a Soho, nei pressi di Birmingham, utilizzando i conii incisi da C.H. Kukler (lo stesso incisore della medaglia coniata a Napoli per il ristabilimento di Ferdinando IV nel 1799, dopo la caduta della Repubblica Napolitana). Questa moneta inglese è di notevoli dimensioni, pesa circa 56-57 grammi, ed ha la caratteristica di avere, sia al dritto che al rovescio, la leggenda perimetrale incusa su ampia fascia rilevata. Questa moneta inglese, proprio per via della pesantezza e della fascia rilevata perimetrale al D e al R, somiglia ad una ruota e, dunque, i britannici la soprannominarono, assieme alla sua metà (1 penny), cart wheel, letteralmente ruota di carro. Dunque il primo progetto avanzato in tal senso dal Perger aveva al D e al R proprio una leggenda incusa su fascia rilevata, ne fu iniziata la coniazione ma....le monete per via della pressione trasmessa dai conii, si slabbravano o, addirittura, si spezzavano. Il Perger, dunque, si mise al lavoro per un altro progetto di moneta, dalle leggende perimetrali in rilievo su campi lisci (è la moneta di prova pubblicata all'inizio di questa discussione; il Gigante la definisce moneta campione). Purtroppo anche in questo secondo caso non venne avviata una coniazione regolare, forse per motivi tecnici, probabilmente per motivi estetici e per il fatto che detta moneta non era per nulla somigliante al prototipo inglese sopra menzionato (queste ultime affermazioni sono mie congetture). Il Perger, quindi, approntò un terzo progetto avente leggende in rilievo su fascia perimetrale rilevata; questo progetto fu scelto in via definitiva il 18.10.1804 e si fece una piccola liberata di monete con queste caratteristiche nel dicembre 1804. Purtroppo ancora una volta la moneta non incontrò il gradimento del re, il busto reale essendo ritenuto di scarso contenuto artistico; inoltre si ebbero, anche in questo caso, non ben specificati problemi tecnici in fase di coniazione. La coniazione venne sospesa, ma alcuni esemplari dovettero entrare in circolazione, visto che l'esemplare della collezione di re Vittorio Emanuele III mostra segni di circolazione. Dopo l'ennesimo fallimento di Don Domenico Perger, gli appaltatori per la monetazione argentea affidarono il compito di approntare nuovi conii per le piastre di nuova fattura a due maestri esterni alla zecca di Napoli: Filippo Rega per il dritto e Michele Arnaud per il rovescio. L'abilità di questi Maestri è alla base del pregio artistico delle piastre "tipo inglese" che conosciamo, sia coi capelli fluenti che lisci.... Proprio a causa di questi tre fallimenti consecutivi il maestro incisore dei conii Don Domenico Perger perdette il proprio incarico.... Per maggiori dettagli consultare: - Giovanni Bovi "Una moneta inglese modello di una napoletana"; - Corrado Minervini "La vera storia delle piastre tipo inglese di Ferdinandi IV di Borbone" su quaderno del Circolo Filatelico Molfettese ottobre-novembre 1998; - Giuseppe Ruotolo, Corrado Minervini "Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli", Numismata Italia, Vicenza ottobre 1999.1 punto
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