Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/27/25 in Risposte
-
Ciao a tutti, segnalo che il 18 settembre ad Arezzo presso la Casa Museo Ivan Bruschi è stata inaugurata la mostra "Monete dal Mondo dalle Collezioni Bruschi e Bistoni". La Dottoressa Franca Maria Vanni, curatrice della mostra ha allestito una vetrina dedicata alla produzione artistica dell'incisore Luigi Giorgi (lombardo), omonimo del più noto Evaristo Luigi Giorgi (toscano) già capoincisore della Regia Zecca a cui erroneamente è sempre stata attribuita anche la creazione delle monete coniate dalla Zecca di Tientsin in Cina merito invece dell' "altro" Luigi Giorgi. Per chi è interessato linko questa vecchia discussione avviata da @Alessandro Canossi , nipote del Luigi Giorgi "lombardo", grazie a cui fu svelata la questione dell'omonimia e del clamoroso errore storico tramandato su tanti cataloghi e libri di settore e che portò ad un mio articolo su Panoramica Numismatico per diffondere la scoperta. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/zecchieri/Luigi Giorgi (omonimo) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61T/117 Alla cerimonia era presente naturalmente anche @Alessandro Canossi che saluto e che mi aveva invitato all'evento ma purtroppo per motivi geografici e lavorativi non ho potuto essere presente... Voi invece se siete in zona fateci un salto 😉 Simone WhatsApp Video 2025-09-28 at 19.24.28.mp43 punti
-
Ciao, Una provinciale. Si indovina più che si legge: ΘΕΟΝ ϹΥΝ[ΚΛΗΤΟΝ] e ΘΕΑΝ [ΡΩΜΗΝ], un’associazione del Senato e di Roma turrita che si ritrova in diverse città della Misia e della Lidia. Le fotografie non permettono di andare oltre (leggenda incompleta, simboli o monogrammi che potrebbero non essere visibili). A titolo di esempio, un esemplare di Pergamo del I secolo d.C., senza monogramma nei campi: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/23733 punti
-
3 punti
-
Mi permetto di riportare la posizione di @acraf che, a differenza mia, è uno studioso: “i denari repubblicani suberati sono vere monete antiche e l'opinione del Crawford che fossero in genere dei falsi d'epoca mi sembra piuttosto restrittiva. Sicuramente la maggior parte dei denari suberati fu prodotta fuori della zecca ufficiale, ma dipende molto anche dal tipo di emissione. Ci sono emissioni che hanno pochissimi denari suberati e quelli presenti sono per lo più fatte fuori della zecca ufficiale, ma altre emissioni, in genere quelle prodotte in situazioni di emergenza, presentano un numero non indifferente di suberati. Ho la sensazione che, come nel caso di Cornuficius (RRC 509/1-5), il monetario iniziò con una produzione di denari che sono in buon argento, ma poi, come subentrava una situazione di grave emergenza e penuria di argento, compaiono diversi denari suberati. Serve uno studio molto accurato e con buone basi anche statistiche” Ora, provo a rispondere alle Vostre eccezioni. ___________________________________ Sempre @acraf ha identificato alcuni incorci di conio fra denari suberati e denari in buon argento. Cito di seguito alcuni suoi interventi qui sul forum. “Nel caso della monetazione di Domitius Calvinus (RRC 532/1), che fu comunque prodotta a Osca, in Spagna, in condizioni ambientali favorevoli e senza reale penuria di argento, ho trovato in tutto solo 6 sicuri suberati contro 170 denari in buon argento. Di questi 6, 4 sembrano provenire da conii ufficiali e 2 da conii che non ho trovato con buon argento e che presentabo pure uno stile un pò difforme.” “Un altro esempio di moneta suberata riguarda l'emissione di L. Vinicius (RRC 436/1), che sto studiando. Ho raccolto immagini di quasi una settantina di questi rari denari e uno solo era suberato (CNG ea 238/2010, 340, g. 2,95) … Questo suberato risulta coniato con i miei conii O3/R3 (su un totale provvisorio di 9 conii diritto e 13 conii rovescio, con numerosi incroci di conio). E' noto almeno un altro esemplare con la stessa combinazione dei conii, in buon argento (NAC P/2005, 1781 g. 4,03)” In altri casi ne ha parlato con riferimento ai lavori compiuti per redigere altre sue monografie (quindi, con riferimento ad altre monete). ___________________________________ Queste tue considerazioni sono verissime, ma (secondo me) non dirimenti. ATTENZIONE: non dico che i suberati sarebbero stati accettati lo stesso, se si fosse scoperto che erano tali; dico che era difficile accorgersi che fossero tali sulla sola base del peso. Non si trattava quindi di un "corso forzoso", ma di un imbroglio di Stato (se e quando erano prodotti dello Stato). I saggi dei nummulari dimostrano che la gente voleva sapere se le monete erano in buon argento (e - quindi - concordo con te sul fatto che il valore intrinseco fosse ancora un cardine del sistema monetario), ma dimostrano anche che non bastava il peso a distinguere le monete suberate da quelle in buon argento. Mi spiego: gli aurei pervenuteci presentano pesi molto precisi, i denari pesi abbastanza variabili, i bronzi pesi estremamente variabili. Prendiamo, a titolo di esempio, tre monete coeve: l'aureo RRC 359/1dell'84-83 a.C. varia da 10,65 a 11 g, il denario RRC 364/1 dell'83-82 a.C. da 2,83 a 4,23 g, l'asse RRC 355/1dell'84 a.C. da 7,85 a 17,44 g; nel primo caso la variazione (in più o in meno rispetto alla media aritmetica dei pesi) è dell'1,6%, nel secondo caso del 19,8%, nel terzo del 38,9%. Non si tratta di uno studio scientifico (occorrerebbe estrapolare la media ponderata dei soli esemplari in alta conservazione, per avere dati più significativi) ma rende bene l'idea. Questo fatto, riscontrabile in tutta la monetazione repubblicana, dimostra una cosa molto semplice: quanto meno il metallo valeva, tanto meno il pubblico poneva attenzione al valore intrinseco. In altri termini, la monetazione repubblicana presenta un fenomeno di progressivo disinteresse del pubblico al peso esatto della moneta, che non è ancora un "corso forzoso" ma ci si avvicina; nell'argento, tale migrazione si presenta già a uno stato avanzato, alla fine della Repubblica Quanto sopra implica non che ipotetici "denari in bronzo" fossero bene accetti in un'ottica di corso forzoso, bensì che - in un contesto di estrema variabilità ponderale - nessuno potesse ritenere suberata una moneta, per il solo fatto che pesava leggerissimamente di meno di altre. Si veda la bella collezione di suberati pubblicata da @apollonia in questa discussione: molti di questi suberati pesano più di 3 g, alcuni addirittura più di 4 g; nessuno si sarebbe accorto della suberatura per il solo fatto del peso, a maggior ragione se fossero stati mischiati ad 8 o 9 denari di buon argento. ___________________________________ Immagino che sia una questione tecnica: le temperature di fusione di argento e bronzo sono tali, che e n'è una raggiunta la quale l'argento superficiale aderisce al cuore di bronzo rendendo il prodotto molto più stabile di una mera e banale "argentatura". Inoltre, i pesi specifici sono abbastanza simili, rendendo come visto difficilmente apprezzabili le differenze. ___________________________________ In verità abbiamo un caso lampante di circolazione di monete in argento misto a metallo non nobile, ed è quella dei quadrigati con legenda in rilievo entro cornice (comunemente ritenuti successivi ai quadrigati con legenda in incuso su tavoletta). In quel caso, fu lo Stato che, evidentemente per necessità belliche, aumentò sensibilmente la percentuale di rame nella lega d'argento argento. A me personalmente la suberatura sembra solo un metodo più raffinato, rispetto alla mistura, di compiere la medesima "truffa di Stato": a parità di argento, si aumenta la quantità di monete che possono essere immesse in circolazione aggiungendovi bronzo; con il vantaggio ulteriore che il suberato, a differenza della moneta di mistura, essendo quasi indistinguibile, non innesca il processo inflattivo. ___________________________________ Aggiungo tre considerazioni in chiusura, che secondo me depongono a favore della produzione di suberati "di Stato". Primo: i simboli di controllo sembrano mirati a controllare chi utilizzava determinati conii. Questa esigenza di controllo si può spiegare nel senso che si voleva evitare una produzione sovrabbondante di suberati (che avrebbe permesso al personale della zecca di "fare la cresta" sull'argento utilizzato) rendendo possibile una verifica ex post. IMHO. Secondo: l'editto di Gratidiano era verosimilmente mirato a far ritirare i suberati dal mercato. Il fatto che egli sia stato osannato dal popolo ma odiato dall'aristocrazia dimostra che la sua iniziativa andava contro il volere delle persone (gli aristocratici, appunto) che governavano lo Stato e, quindi, che i suberati fossero bene accetti dalle persone fisiche che incarnavano la volontà dello Stato. Terzo: molte emissioni repubblicane, ossia quelle imperatoriali, erano al contempo "ufficiali" (perché fondate sull'imperium del magistrato emittente) ma anche "private" (perché volute da un singolo per sue esigenze personali). Sembra naturale pensare che un protagonista delle guerre civili, rimasto a corto di buon argento, possa aver fatto ricorso alla suberazione (e, in effetti, molti suberati sono di monete imperatoriali). In questo caso, non avrebbe però senso definirli "falsi d'epoca".3 punti
-
Il significato dei Dioscuri su questo bronzo è dovuto al fatto che erano divinità protettrici dei marinai e particolarmente associati alla città di Tripoli, che storicamente era un importante porto e faceva parte di una confederazione fenicia. apollonia3 punti
-
Ci tengo davvero a spendere qualche parola a margine di questo Milano Numismatica che si riconferma anno dopo anno un evento cruciale e preziosissimo per la Numismatica italiana che grazie a Mario @dabbene, Marco @El Chupacabra e tutta la squadra di Quelli del Cordusio gode a mio avviso di ottima salute e di una folta nuova generazione di appassionati. Iniziative come il dono della moneta ai giovani e del libro sono a mio avviso veramente speciali, oltre che perché uniche nel loro genere, anche perché destinate a gettare tanti semi da cui verranno altrettante generazioni future di appassionati numismatici. Milano Numismatica però non è solo questo, è anche una comunità viva che si ritrova nel reale a parlare della passione che ci accomuna tutti. Ne approfitto per un saluto ai tanti amici conosciuti in questi anni e in particolare a Luca e Niccolò @nvmisplacentia@jaconico Grazie davvero per tutto quello che avete costruito! Un grande grazie inoltre alla N.I.P che con il premio Giovani Numismatici, che sono stato onorato di ricevere, dimostra un'attenzione speciale per la divulgazione della Numismatica ed il suo futuro tra i più giovani. E qui il motto di Quelli del Cordusio direi che ci sta benissimo! Ad altiora... grazie ancora di tutto!3 punti
-
Solo per piacere, la foto del Lindgren III 767bcon la legenda corta, ma poco utile, visto che l’immagine è piccola e sfocata. Non sono riuscita a trovare nessun altro esemplare.2 punti
-
Buona sera a tutti Toscana 1851, 9 CRAZIE bruno violaceo su grigio se non erro. Questo tipo ha bordi molto stretti, sembra comunque ci siano tutti e quatto anche se a sx è più sottile. Si vede anche parte della filigrana Cosa ne pensate?2 punti
-
Nel cantiere di una casa in costruzione spunta un edificio di epoca romana: forse una fucina dei primi secoli dopo Cristo di Giacomo Candoni Il ritrovamento non lontano dalla strada imperiale che collegava l'Italia settentrionale con l'odierna Augsburg. Recuperate anche monete e anfore L'area degli scavi e, nei riquadri, gli oggetti ritrovati Casa con due ambienti. Ottantotto metri quadrati. Posizione centrale. Non sono i connotati di un appartamento in affitto sul sito di un’agenzia immobiliare, ma le caratteristiche di un edificio di epoca romana ritrovato a Egna, in provincia di Bolzano. Durante i lavori di costruzione di una casa è stata scoperta un’abitazione di undici metri per otto composta da due ambienti, risalente ai primi secoli dopo Cristo. Uno degli spazi, come testimonia la presenza di strati di carbone e di una fossa di combustione, era destinato ad attività produttive. Ipotesi rafforzata dal ritrovamento di una grande quantità di oggetti in ferro, tra cui chiodi, che ora saranno sottoposti a restauro. Reperti che hanno portato l'Ufficio Beni archeologici della Soprintendenza provinciale e i tecnici della ditta di scavi archeologici Sra a supporre si trattasse di una fucina. Tra i ritrovamenti spiccano anche cinque monete, anfore, frammenti di recipienti in ceramica e vetro e cinque tegole con il bollo «Auresis», probabilmente il nome del produttore. La strada che attraversava la zona I resti sono stati rinvenuti in via Bolzano, non distante da dove alcuni anni fa l'Ufficio Beni archeologici aveva portato alla luce una stazione di servizio per viaggiatori. La «Mansio Endidae» - questo il nome della stazione stradale - si trovava lungo la strada imperiale «via Claudia Augusta», che collegava l'Italia settentrionale con la capitale della provincia della Rezia, Augusta Vindelicum, l'odierna Augsburg. L'edificio scoperto in questi giorni è contemporaneo alla «Mansio Endidae» ed era verosimilmente collegato ad essa. Il ritrovamento conferma l’importanza rivestita da Egna in epoca romana, visto che a nord della stazione stradale negli ultimi anni erano state già rinvenute diverse sepolture a cremazione risalenti a questo periodo storico. Nel cantiere di una casa in costruzione spunta un edificio di epoca romana: forse una fucina dei primi secoli dopo Cristo | Corriere.it2 punti
-
Ciao, la moneta è della zecca di Treveri, è la RIC 318, all'esergo hai TRS.2 punti
-
Per quello che so, per le monete più è bassa l'umidità e meglio è. Bisogna però, tenere conto delle esigenze del legno del monetiere dove l'eccessiva secchezza può far ritirare le fibre e portare a crepe (anche grandi). Facciamo che se riesci a tenere tra il 50 ed il 60% (max.) dovresti stare tranquillo. Il monetiere non deve appoggiarsi a pareti umide (come ti è stato detto), non deve essere esposto alla luce diretta del sole e stare lontano dai caloriferi.2 punti
-
Acquirente che pubblicizza una moneta che vuol comprare... Magari il contrario....2 punti
-
2 punti
-
@modulo_largo L’introduzione del trachy e’ a seguito della grande riforma operata da Alessio I Comneno nel 1092 e determinata dalle eccessive spese militari sostenute dall’imperatore con le sue continue campagne di guerra per difendere l’impero. Alessio nel 1092 si vide costretto a varare un'imponente riforma monetaria, in cui fissava un'equivalenza fra monete d'oro e monete di altre leghe. Venne abolito l'uso del nomisma d'oro puro, introducendo l'hyperpyron (letteralmente, "super-puro"), una moneta che pesava quanto il vecchio nomisma (4.55 grammi), ma era di una lega leggermente inferiore all'oro puro (venti carati e mezzo contro i ventiquattro del nomisma). La vecchia equivalenza 1 nomisma = 12 milaresia, la tradizionale moneta d'argento di due o tre grammi, venne sostituita da quella che legava 1 hyperpyron = 48 aspron trachy, che era una moneta di 4.55 grammi di una lega (biglione) di rame e argento, al 6% di argento. In sostanza si passava da una equivalenza oro/argento 1:8 a una decisamente più bassa, 1:3,3. La vecchia moneta aurea si era quindi svalutata a quasi un terzo del suo valore. il tetarteron invece era una moneta d'oro introdotta dall'imperatore Niceforo II Foca (936-969) con lo scopo di spingere il mercato ad accettare monete di peso inferiore con lo stesso valore del solido di peso pieno, ma l'iniziativa fu un fallimento. Il suo nome deriva dal greco e significa "un quarto", poiché il suo peso era di circa tre quarti di quello del solido (histamenon). La nuova moneta aveva un peso di ca. 4,09 grammi, pari a tre quarti di quello del solido, ed aveva, nelle intenzione dei governanti lo stesso valore del solido dal peso pieno. La moneta venne denominata Tetarteron (greco= "quarto") mentre il solido di peso completo prese il nome di Histamenon. Entrambe le monete conservano lo stesso standard di finezza, e furono emesse nell'ottica programmata di spingere il mercato ad accettare monete di peso minore. Non sorprende che l’esperimento risulto’ un fallimento e il tetarteron scomparve con la riforma operata da Alessio I Comneno. Alessio con la sua riforma introdusse il tetarteron di bronzo che Fu coniata fino al regno di Michele VIII Paleologo. Il follis, moneta in bronzo introdotta con la riforma monetaria di Diocleziano del 294 AD venne abolito con la riforma di Alessio I Comneno. La riforma del 1092 e’ un vero spartiacque nella storia della monetazione bizantina . I testi piu’ importanti per l’approfondimento di questa monetazione sono quello citato di Dumbarton Oaks, a cura di Philip Grierson e altri autori, in 5 volumi. Testo tuttora validissimo e punto di riferimento primario per tutta la monetazione bizantina. per approfondimenti piu’ di economia monetaria che numismatici il miglior trsto e’ quello di Michael Hendy: Studies in the Byzantine Monetary Economy c.300–1450 infine per un testo piu’ divulgativo ma comprensivo di tutta la monetazione bizantina resta molto valido anche se un po’ datato il volume di Philip Grierson: byzantine coinage university of California Press 19822 punti
-
@CdC Vi ringrazio come sempre per aver riportato la discussione nei termini corretti. @Andrea imperatore Grazie anzitutto per il riscontro. Nel caso in cui vorrete trattare gli aspetti numismatici che ho indicato come meritevoli di approfondimento, sarò felice di potervi leggere ancora👍 @ilnumismatico Nessuna polemica tra di noi, figurati... 😊 Ci tengo solo a precisare che ho citato un'affermazione presente nel libro e, dunque, non avulsa dal contesto: se mi fossi fermato prima avrei reso monco il commento e, conseguentemente, non avrei reso pieno onore alla qualità della vostra fatica letteraria. Un saluto cordiale a tutti e a presto.2 punti
-
DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro una delle ultime arrivate: è un bronzo di Adriano per Tripoli di Fenicia, 23 mm e 10,45 g. Al D, busto di Adriano a destra, laureato e drappeggiato. ΑΥΤΟΚ ΚΑΙCΑΡ ΤΡΑΙΑΝΟC ΑΔΡΙΑΝΟC, quasi del tutto leggibile. Al R., i busti affiancati dei Dioscuri verso dx, con i classici berretti. Scritta ΤΡΙΠΟΛΕΙΤΩ ΗΚΥ (quale il significato di HKY?). La moneta è classificata: BMC 48, RPC 3829, Sear 1246, ed è abbastanza comune. Mi ha stupito la presenza dei dioscuri su una moneta della Fenicia.2 punti
-
ΗΚΥ (ηκυ il lettere minuscole) è l’anno civico 428 di Tripoli nella numerazione ionica o alfabetica, corrispondente al 117 d. C., l’anno iniziale dell’impero di Adriano. apollonia2 punti
-
Salute Svetonio "Vite dei dodici Cesari" : leggiamo che Augusto adottò Gaio e Lucio dal loro padre Agrippa con il "rito dell'Asse e della bilancia" E' spiegato in nota che questo processo di adozione era compiuto con una vendita simbolica alla quale si ricorreva se l'adottato era ancora sotto la patria potestà . L'adottante, alla presenza del padre dell'adottato, toccava o poneva sulla bilancia una moneta e pronunciava la formula del rito dinanzi a 6 testimoni. In questo caso, dal nome della tipologia di adozione, si utilizzava un Asse che costituiva la quarta parte del Sesterzio a partire dal 133 a.C. circa. Ho trovato questa nota storica molto interessante ed ho ritenuto opportuno proporvela nel forum, in questa sezione. Salutoni odjob2 punti
-
2 punti
-
FA colta DI medi CI nave T e R in aria Facoltà di medicina veterinaria Ciao a tutti1 punto
-
Bello. Il lato sinistro è un problema condiviso. Ti allego il mio che a sinistra è leggermente intaccato.1 punto
-
Si, è chiaramente un refuso. Il soggetto rimane sempre lo Scudo Quadriga; il contesto fuga ogni dubbio visto che accenna sia ai primi modelli del '06, che agli esemplari di prova del 10 Lire Biga e 5 Lire Aquilotto ribattuti, per l'appunto, sulle Lire con la Quadriga Briosa.1 punto
-
Salve Jambo,sul prezzo non mi esprimo,sono considerazioni soggettive e riguardano :quanto lo voglio,la reperibilità,le condizioni e cosi' via,purtroppo è una moneta malamente rimaneggiata,ovvero bulinata per cercare di migliorarla,posso solo sommessamente darti un consiglio,acquista monete che se anche di conservazione più bassa non abbiano subito l'insulto dell'uomo ma solo del tempo e poi qui ci sono esperti ,non è il mio caso ,a cui puoi sottoporre le tue intenzioni di acquisto.scusa la franchezza Nino1 punto
-
Che è il modo più semplice e pratico per emettere moneta ufficiale e dichiarata in periodi di scarsità di fino. Questo fa venire più di qualche dubbio sul perché si optasse per l'operazione di suberatura dei tondelli di rame che poi dovevano essere coniati, molto più dispendiosa sotto tutti i punti di vista. ANTONIO1 punto
-
Ciao, erano in bronzo/rame ed erano ottenuti sia per coniazione che per fusione. Il mio riferimento era al fatto che la tesi dei suberati come emissioni di Stato ufficiali che si coniavano magari in periodi in cui scarseggiava l'argento cozza non poco con la pragmaticita dei romani. Perché fare tanta fatica ( non era proprio semplice produrre e coniare suberati) se poi erano tranquillamente accettati da tutti in pagamento perché equiparate dallo Stato a quelli in buon argento? Potevano essere coniati in lega argentea con pochissimo fino o addirittura in metallo vile ( come appunto per quelli del Limes). Parere sempre personale ed opinabile perché erano dei falsi a tutti gli effetti prodotti unicamente per ingannare e non ufficiali. ANTONIO1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao @L. Licinio Lucullograzie per la risposta e per gli argomenti portati a "difesa" dei suberati come anche monete di Stato a tutti gli effetti che sono totalmente opposti alle mie, che da semplice appassionato avendo approfondito l'argomento, resto dell'idea che sono dei falsi e non monete ufficiali. Purtroppo come quanto da me sostenuto anche in quello che hai riportato nel tuo interessantissimo e dettagliato intervento ci sono troppi parrebbe e potrebbero e ciò testimonia per mancanza di documenti ufficiali e soprattutto di IDENTICI conii utilizzati per coniare sia i suberati che i denari ufficiali di quanto sia aperta la questione e che purtroppo nulla possa essere dirimente se non il ritrovamento di documenti ufficiali che attestano l'emissione diretta da parte dello Stato ( non clandestinamente in qualche officina truffaldina, cosa questa si possibile ma sempre di falsi si tratta) di tali monete o due denari in buon argento e suberato coniati con Identici conii. Infine è vero che a causa della lamina d'argento che in numerosi esemplari salta è difficile fare uno studio accurato dei conii ma è altrettanto vero che sono giunti a noi tantissimi esemplari suberati ( mi riferisco a quelli imperiali oggetto dei miei studi da semplice appassionato) in ottime condizioni ( molti dei quali presentati dagli utenti in diverse discussioni qui sul Forum) e nonostante questo non si è mai ( o ancora) travata sicura identità di conio. Ognuno si farà poi una sua idea in proposito, la cosa certa è che ad oggi non c'è nulla di dirimente a favore di una determinata tesi. Proprio per questo risulta importante la considerazione ed il rispetto degli studi e delle considerazioni di tutti ma proprio tutti 🙂. ANTONIO1 punto
-
1 punto
-
Ciao , è un tema ampliamente dibattuto e conosciuto con diversi testia riguardo, puoi iniziare d questo. https://www.britnumsoc.org/publications/Digital BNJ/pdfs/1984_BNJ_54_5.pdf1 punto
-
Grande Luca @Meleto!!! Come ti ho detto, rinoscimento super meritato in questa splendida giornata divulgativa!1 punto
-
Non è un errore, si tratta di conio usurato, effetto "buccia di arancia", come è spiegato qui: https://www.erroridiconiazione.com/c-4-conio-usurato/ ovviamente nessun valore aggiunto, ma semplice curiosità. saluti1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Buon divertimento….ma non capisco cosa ci vai a fare…mandaci qualcuno che le conosca e sappia capire se è autentica per morfologia e patina..sennò è solo un weekend ad Amsterdam1 punto
-
Da queste foto io le lascerei dove sono: hanno una perlinatura molto sospetta (e non solo quella)...1 punto
-
1 punto
-
Si grazie, proprio lui. Di tipo diverso, presenta la S nel campo a sin. Invece delle conosciute E ed R sopra il civico in legatura1 punto
-
Per Selinunte medio (24 mm), Agrigento verifico ma se non erro anche stretto.1 punto
-
Ovvio, che tutti noi amanti delle napoletane, eravamo a conoscenza della mancanza di spazio per l'esposizione! Ma nel corso degli anni il Museo si è rimpicciolito? Prima che venisse sottratta al pubblico, la collezione dove era esposta? Nello sgabuzzino delle scope? Ma il sig. Manzo cura la sola collezione Bovi? Se fosse così, che ci sta a fare?1 punto
-
1 punto
-
Vi fornisco degli aggiornamenti bibliografici. Per quanto il corpus della monetazione crotoniate sia a tutt'oggi assente, benché annunciato, sono stati pubblicati in anni recenti due studi sulla monetazione incusa di Crotone: 1) E. Spagnoli, Da Crotone a Terina, in Gli Altri Achei: Kaulonia e Terina. Contesti e Nuovi Apporti (Atti del LVII Convegno di Studi sulla Magna Grecia - Taranto 2017), Taranto 2021, pp. 247-258. 2) E. Spagnoli, Mobilità e consolidamento territoriale in Magna Grecia in età tardo arcaica nella prospettiva della moneta incusa di Crotone, in Mobility and settlement consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th-6th Century BC), Proceedings of the International Conference, Rome 2018, C. Colombi – V. Parisi – O. Dally – M. Guggisberg – G. Piras (eds.), Berlin 2022, pp. 175-202. Premetto che, per motivi che sarebbe troppo lungo elencare, condivido solo in parte le riflessioni della Spagnoli. Ovviamente si tratta di un parere personale, condivisibile o meno. In ogni caso a breve saranno pubblicati alcuni articoli a mia firma che offrono un'interpretazione molto diversa di alcuni aspetti dell'iconografia della monetazione di Crotone. Vi aggiornerò appena usciranno. Riguardo alle riconiazioni degli esemplari con tripode/aquila incusa, Garraffo elenca reimpressioni su Selinunte e Agrigento.1 punto
-
Ritengo originale la moneta, e confermo l’impressione di mylao riguardo allo stile non accurato lontano dagli stateri inclusi arcaici che ci proponevano un Apollo elegante, proporzionato ricco di dettagli. Manifattura barbarica? Dipende da cosa intendi. A mio avviso ci troviamo di fronte ad una vera e propria regressione artistica, dove gli artigiani non curavano più il prodotto finale come nei tempi più arcaici, ed in effetti possiamo notare la stessa modalità a Crotone, dove i magnifici primi tripodi incusi, con forme eleganti e ricchi di splendidi dettagli, lasciarono il posto a monete incuse dal modulo più stretto , che rappresentavano tripodi grossolani privi di dettagli. Questo fatto, a mio avviso, fu dovuto al cambio generazionale degli incisori a mutate condizioni politiche e, forse, al progressivo dissolversi dei legami con la madrepatria ed al gusto del bello. In alcune realtà non ci fu continuità artistica, gli incisori non tramandarono le loro capacità ad allievi dotati, e la loro arte andò perduta, in effetti se interpretato cosi abbiamo un imbarbarimento manifatturiero Si trattò un fenomeno locale che non interessò tutte le colonie, Metaponto infatti continuò a coniare splendidi stateri con ricercatezza di dettagli e tanta arte, Neapolis nello stesso periodo prendeva spunto dai maestri incisori sicelioti per rappresentare Partenope nelle sue forme più eccelse.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Dal peso di 6,45 grammi, altro esemplare direttamente dall’asta Sima odierna (Lotto 416):1 punto
-
Prova a dare un' occhiata qui... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/zecchieri/Felice Mina1 punto
-
1 punto
-
1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?