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  1. giuseppe ballauri

    giuseppe ballauri

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 18/11/2019 in tutte le aree

  1. Noi presenti. Stanchi, ma presenti Aspettiamo tutti gli amici che vorranno passare a salutarci, magari prima di andar a fare capanna la pancia... Ciauz!
    4 punti
  2. Salve, segnalo : Anno XVIII n. 108 Novembre/Dicembre · Il linguaggio delle immagini: il serpente. (Giovanni Santelli e Alberto Campana) [3-13]. · Lucius Vitellius, padre dell'imperatore Aulus Vitellius: il ritratto monetale. (Antonio Di Francesco) [14-24] · Publius Septimius Geta, fratello minore di Caracalla, vittima o attentatore? (Roberto Diegi) [27-30]. · Byzantine pattern coins: solidi e tremissi bizantini in argento e bronzo. (Alain Gennari) [31-40]. · Dalla zecca dell'Aquila una variante inedita del bolognino di Ladislao di Durazzo. (Realino Santone) [40]. · ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. La letteratura numismatica napoletana dal 1850 al 1870. (Luca Lombardi) [1-8]
    3 punti
  3. Mi sembre un triente della serie T e uccellino, Crawford 141/4b: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B4/8
    3 punti
  4. Volevo mostrarvi questo esemplare di Tari 1701 e leggere le vostre osservazioni , visto che ho deciso di scendere un pò con gli anni (1600/1700) con alcune monetazioni. Se tutto va bene tra qualche giorno sara nelle mie mani. Grazie Fabio
    2 punti
  5. Grazie intanto, dovrebbe essere sempre così in realtà, il Gazzettino cerca di incuriosire e avvicinare tanti, certamente a oggi e’ un unicum consolidato nel panorama Numismatico per i suoi scopi e intenti.
    2 punti
  6. Inserisco le immagini del 120 Grana 1843 che ho liberato dall'oblo'. Ciao Beppe
    2 punti
  7. Grazie molte per la disponibilità! Allora per il pranzo si parte alle 12.45 dalla fila E stand 206.
    2 punti
  8. Ciao a tutti Se possibile, aggiungete al pranzo di sabato anche la nostra allegra brigata savonese (6 persone). Grazie!
    2 punti
  9. @MalikalkamilVeniva scritto proprio sulla moneta, anche su monete importanti
    2 punti
  10. Buona giornata Vai a sapere come mai, contravvenendo ad una consuetudine ormai collaudata da secoli, si è adottato un disegno che rappresentasse un dato Massaro, invece delle solite iniziali di nome e cognome! Nessuno scritto ce lo svela; non sappiamo nemmeno chi si celi dietro l'immagine della foglia; nemmeno il Papadopoli, che pur annovera questo esemplare tra le varietà di scudi della croce, accenna a qualche motivazione o chiarimento, né indica questa scelta come una sorta di prova; peraltro non seguita nei sottomultipli dello scudo della croce. Forse si pensò, ad un certo punto, di sostituire le iniziali del Massaro con un elemento che lo rappresentasse? Se così fosse sarebbe stata una bella idea grafica, ma certamente poco economica. Penso a quante differenti rappresentazioni avrebbero dovuto creare in zecca, anche di varie dimensioni se erano da riportare su tondelli più piccoli. Avrebbero dovuto creare tanti punzoni esclusivi per quel dato Massaro che non potevano essere riutilizzati, giacché con la nomina di un nuovo Massaro, avrebbero dovuto crearne di nuovi e distruggere i precedenti. Molto più economico avere dei punzoni rappresentanti le lettere dell'alfabeto, che potevano combinare tra loro senza vincoli temporali o di esclusività per identificare il nome e cognome del Massaro. Possiamo solo fare supposizioni e magari quella foglia non rappresenta alcun Massaro. saluti luciano
    2 punti
  11. Non me ne voglia Paolo si ma per quanto riguarda l'oggetto raffigurato c'è un'altra ipotesi ?
    2 punti
  12. Perbacco che bell'invito. Saluti e complimenti per il grande spirito di amicizia e presenza nella numismatica un bel'esempio per tutti noi grazie mille.
    2 punti
  13. Come consigliato da @grigioviola apro questa nuova discussione per chiedere pareri su quest asse di nerone di cui mi ero innamorato,e sapere di piu oltre sul perche della sua "rarità" almeno cosi descritto quando lo presi,se si basa solo sulla testa rivolta verso sinistra o centra anche il tempio,visto che mi sembra diverso dalle altre viste in circolo,sembra che la porta anche sia verso sinistra e anche la forma piu quadrata che allungata e le.colonne piu visibili e marcate,in oltre sapere dei pareri che si basino prettamente verso il lato numismatico che piu verso chi acquista visto che gia detto non sono cosi esperto da poter sgamare ogni singolo inciucio..grazie anticipatamente a tutti
    1 punto
  14. Buongiorno a tutti gli amici del forum, dopo aver discusso sui 10 mon "Hōei Tsūhō" e 4 mon "Kan'ei Tsūhō" nella sezione Zecche straniere, e preso spunto dai commenti di @tiziano.goffi e @gennydbmoney, oggi parlerò della moneta più iconica del periodo Tokugawa: i 100 mon "Tenpō Tsūhō". Perché scrivo questa discussione qui? Per rispettare la cronologia del tempo descritta nella sezione Zecche straniere visto che ricopre un arco che parte dal Rinascimento e finisce all'età della Rivoluzione, non adatto per una moneta che iniziò il suo percorso nel 1835. Emblema del clan Tokugawa Dalla caratteristica forma ovale, i 100 mon sono una delle monete giapponesi più apprezzate e collezionate, e addirittura in Giappone vengono vendute anche come portafortuna. Le caratteristiche spesso cambiano in base alla zecca, ma mediamente buona parte degli esemplari hanno una lunghezza di circa 49 mm, una larghezza di 32 mm, uno spessore di 2,6 mm e infine un peso di 20 - 21 grammi. Generalmente la moneta era costituita dal 78% in rame, 12% in piombo e 10% in stagno. Al dritto della moneta si notano i caratteri 天保 (Tenpō), quindi un riferimento all'era in cui questa moneta è stata coniata, mentre sotto 通寳 (Tsūhō) che significa "tesoro circolante". Al rovescio invece si evidenziano i caratteri 當百 (Tō Hyaku) che significa "uguale a 100", mentre sotto si nota la firma del funzionario della zecca Hashimoto Mitsuji, un membro del clan Gotō che controllava la zecca di Kinza. Una breve storia della moneta...All'inizio del XIX secolo lo shogunato (Bakufu) entrò in profonda crisi economica. Nel 1835 il governo Tokugawa iniziò a emettere la moneta da 100 mon per cercare di risolvere il suo deficit fiscale, ma a causa del declassamento del rame nella moneta da 100 mon (5½ volte rispetto a una moneta Kan'ei Tsūhō da 1 mon) cominciò un'inflazione cronica dei prezzi delle materie prime. Nonostante ciò il Tenpō Tsūhō continuò ad essere prodotto per tutta la durata del periodo Edo, e il valore di mercato effettivo era significativamente inferiore al suo valore nominale (nel 1869 fu stimato a soli 80 mon). Verso la fine dello shogunato la moneta era la denominazione mon più comunemente circolata, rispettivamente del 65%. Tra il 1835 e il 1870 furono prodotte in totale 484.804.054 monete da 100 mon Tenpō Tsūhō. Ora la parte più interessante...L'identificazione della zecca! Personalmente devo dire che non è tanto facile, ma non impossibile. Il punto fondamentale per identificare la zecca è quello di controllare gli "shirushi", marchi a forma di fiore di sakura (il bellissimo ciliegio giapponese) presenti normalmente sul lato destro e sinistro della moneta. Gli stampi hanno varie forme e dimensioni a seconda della zecca. La grandezza della moneta, la lunghezza, la larghezza, lo spessore, il peso, il diametro del foro e la distanza A tra il carattere TEN (天) e HŌ (寶) sono sempre fattori chiave per identificare una zecca, quindi munitevi di righello, calibro e bilancia di precisione. Fortunatamente l'utente principale della sezione monete giapponesi del sito numismatico Zeno.ru ha fatto una guida disponibile per tutti molto utile per identificare la zecca. Questo è il link della prima versione di guida (http://charm.ru/coins/jp/Tenpo Tsuho.htm) mentre la seconda, decisamente più completa e consigliata, è un file PDF e per visualizzarlo cliccate sopra la scritta blu Guide for attribution of Tenpo Tsuho (https://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=1463). Facciamo un piccolo esempio di identificazione... Questo è il primo 100 mon che ho acquistato. La moneta ha una lunghezza di 49 mm, una larghezza di 32 mm, spessore di circa 2,5 mm, pesa circa 21 grammi, ha un diametro del foro di 7 mm, la distanza A è di circa 41,1 mm e presenta uno shirushi simile a questo (si vede abbastanza bene nell'altro lato della moneta). Consultando la seconda guida, e considerando tutti i dati a disposizione, si arriva alla conclusione che la moneta in questione è un'emissione ufficiale dello shogunato (Bakufu-sen 幕府銭) coniata a Edo (Honza 本座, Kinza 金座, Asakusabashi 浅草橋, Edo 江戸) nel periodo Kōka 2 (1845). Le monete più comuni provengono proprio da Edo e valgono poco, ma come potete ben vedere dalla guida esistono altre zecche (Satsuma, Yamaguchi etc), alcune anche abbastanza rare come le monete di colore rosso rame della zecca di Akita. Da notare nella guida che lo "shirushi" del Bakufu è valido anche per la zecca di Osaka e Sado (altre zecche governative), ma grazie ai dati ponderali della moneta e delle altre caratteristiche l'identificazione è risultata più semplice. Il libro "Early Japanese Coins" di Hartill ne elenca otto varietà, tuttavia considerando anche le zecche ancora sconosciute e misteriose si presume che ne esistano in totale almeno 180. Ma se la moneta non presenta nessun segno di zecca? In quel caso non per forza si tratta di un falso, ma potrebbe essere un'emissione di una zecca sconosciuta o una rara moneta madre. Le monete madri, dette anche monete da seme, erano quelle utilizzate durante le prime fasi del processo di fusione (per le monete da 100 mon provengono tutte dalla zecca di Edo). Fate attenzione che anche i 100 mon sono falsificati, specialmente quelli più rari. Il mio consiglio è quello di evitare i 100 mon che presentano uno stile decisamente grossolano, e sopratutto chiedete sempre i dati ponderali e una foto dei marchi di zecca. Date uno sguardo anche al sito Zeno.ru visto che ci sono abbastanza discussioni sulle monete da 100 mon. Successivamente posterò un link di un sito giapponese che mostra delle foto di molti segni di zecca presenti nella guida, e in futuro aggiungerò anche le informazioni di un altro mon ovale importante: i 100 mon delle isole Ryūkyū (Ryūkyū Tsūhō) . A presto e buona giornata a tutti! Xenon97 PS: il link per visualizzare i vari tipi di shirushi (grazie infinite Tiziano!) http://kosenmaru.sub.jp/tenpo8.html
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  15. Inserisci pure il nickname Ranbel grazie di nuovo per la tua disponibilità
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  16. In questo millesimo noto anche che le labbra sono più aperte, nei millesimi vicini sono più socchiuse.
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  17. Ti ringrazio tanto sono molto contento perché sarebbe la prima moneta che possiedo una moneta classificata R3
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  18. Buonasera!! Quasi sicuramente il motivo del numero è quello. Chissà a quale collezione apparteneva questa moneta. Sarebbe interessante scoprirlo. Bisognerebbe cercare se quel numero corrisponda a un fiorino in qualche catalogo di collezione. Mi sa però che sarà un'impresa molto ardua. Saluti.
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  19. Carissim* passata (per ora) la paura della piena dell'Arno, volevo ringraziare coloro - autorità, autori e pubblico - che nonostante il maltempo sono riusciti a venire e prendere parte all'evento che è stato molto ricco e partecipato. Un grazie anche all'Amministrazione Comunale di Massa Marittima che ha sostenuto la pubblicazione e ne ha organizzato la presentazione nella sua bella biblioteca (dopo aver finanziato anche la mostra e il convegno). Spero che qualcuno degli espositori possa portarne qualche copia a Verona (ma non so se sono stati presi accordi in merito), augurandosi che questa edizione possa essere risparmiata da questo maltempo che sta flagellando la nostra penisola. Altrimenti, chi si volesse procurare il volume pur non essendo riuscito a venire, può rivolgersi o direttamente alla casa editrice All'Insegna del Giglio indicata al link nel primo post (e lì tramite Torrossa e Googleplay o Googlebooks si può avere anche la versione elettronica), o ancora la Libreria Matozzi di Massa Marittima (solo versione cartacea) https://www.libreriamatozzi.it/ Un caro saluto MB
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  20. Ho appena finito di pulire le 17 medaglie,sono venute benissimo,grazie al tuo procedimento consigliato. Grazie Claudio, e confermo che il procedimento e' molto molto efficace. Corallino
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  21. Manca solo il viaggio........
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  22. 1809 Occupazione Napoleonica Regno d'Italia - un Soldo (Milano)
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  23. Ciao miza, questa emissione filatelica riproduce fedelmente i francobolli emessi dagli Stati Uniti ( il foglietto con il ritratto di Cristoforo Colombo ne fa cenno ), in occasione dell' Esposizione Universale Colombiana del 1893, svoltasi a Chicago per commemorare i 400 anni della scoperta dell'America. Si tratta della prima commemorazione statunitense di un evento mondiale su carte valori ( da più o meno 20 anni il francobollo negli Stati Uniti era in crescita di diffusione, nonostante si accerti la loro presenza sin da 1847 ), i cui soggetti rappresentati sono tratti da stampe e dipinti dell'epoca e di cui, secondo me, il ritratto impresso su quella bella monetina celebrativa che hai postato, faccia parte di una delle tante rappresentazioni che troviamo nei 16 francobolli del 1893.
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  24. Straits Settlements 10 cents 1910 ( Gli Insediamenti dello Stretto , Straits Settlements, furono un insieme di territori della Compagnia britannica delle Indie Orientali nel sud-est asiatico. Gli Insediamenti dello Stretto comprendevano Penang , SIngapore con circa una ventina di isolette di dimensioni poco significative situate nelle sue immediate vicinanze, le isole e il territorio del Dinding (ora Manjung), Seberang Perai, la città e il territorio di Malacca e le isole di Labuan.
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  25. Grazie mille aemilianus, e grazie anche a Testone68 e a pinky che sono intervenuti! Non sapevo di questa "bizzarra" usanza, e solo dopo la tua risposta ho scoperto che sul forum questa tematica era già stata affrontata! Che dire, grazie al forum non si finisce mai di imparare! In effetti era un'ipotesi che avevo fatto, ma ignorando che si potesse anche solo concepire di scrivere sulle monete ? pensavo potesse essere l'impronta rimasta sulla moneta di una classificazione scritta a inchiostro su un cartoncino, su cui poi la moneta era stata poggiata. Poi però mi ero detto che su un cartoncino avrebbero scritto più grande! Insomma, Sherlock Holmes si era impossessato di me!
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  26. Aperitivo Numismatico col nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio. Invito per presentazione, consegna e un calice insieme di condivisione e amicizia ! Verona, sabato 23 novembre 2019 Ore 11, stand 261G da Medaglie e Monete di Marco Ottolini, vi aspettiamo anche per un solo saluto per una numismatica che unisca e divulghi !
    1 punto
  27. Quella di @aemilianus253 è certamente l'ipotesi più probabile.
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  28. A me non sembra dietro al 4 non si vedono presenze sovrapposte
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  29. Potrebbe essere ciò che rimane di un numero di classificazione scritto a china, tipico delle antiche collezioni.
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  30. DE GREGE EPICURI La moneta è sicuramente autentica, si tratta solo di capire se è ufficiale o no. E' vero che a Tessalonica scrivevano le lettere (nel IV secolo) in modi molto strani, ad es. le R hanno spesso il trattino inferiore piccolissimo; può darsi quindi che quella "C con cediglia (piccolissima)" sia una S. Le lettere nel campo, comunque, il RIC le indica sempre.
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  31. Ciao, ho guardato la moneta e ho provato a fare una classificazione (con tutti i miei limiti di semplice appassionato): D/: DN VALEN SPFAVG: Valente volto a destra con diadema di perle, drappeggiato e corazzato. Effettivamente sembrerebbe di leggere CECVRITAS. Il mio dubbio e' che quella sorta di cediglia che si vede sotto la lettera C sia un tratto della S. R/ SECVRITAS REI PUBLICAE: La Vittoria avanza verso sinistra, con in mano una corona. In teoria dovrebbe avere in mano anche un ramo di palma (ma io non lo vedo) ESERGO: vedo distintamente la T, poi forse una E abbozzata e quindi una S. Dovrebbe essere TES, zecca di Tessalonica Al rovescio si notano poi una stella e una P in campo sinistro ed una Delta il campo destro. Da come so dovrebbero essere segni di officina, giusto? Ho provato a fare una ricerca, ma non mi pare di avere trovato esempi con abbinamento dei tre caratteri insieme. Alla luce di ciò, dopo aver fatto una ricerca, ho ipotizzato che si tratti della RIC IX 18 b (che peraltro come ho letto dovrebbe essere uguale alla 27 b -onestamente non so i motivi di ciò). Sulla autenticità non mi esprimo vista la mia inesperienza. Forse, più che togliere dubbi ne ho generati, ma spero che quanto detto possa essere di spunto alla discussione (magari con il coinvolgimento di chi ne sa sicuramente più di me). Sempre disponibile e correzioni e suggerimenti. Buona serata da Stilicho
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  32. Io francamente ho sempre osservato semplicemente lo stile tra i 2 Corner, senza guardare al massaro o al nome proprio del doge. Pur riconoscendo la validità di quanto scritto sulla distinzione da altri forumisti trovo lo scudo dell'uno e dell'altro facilmente distinguibili.
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  33. Scusate se mi intrometto, l'ho cercato e sono riuscito a trovarne un'altro esemplare, anzi ce ne sono sicuramente 4, tre al British Museum e uno al Münzkabinett Wien (l'esemplare allegato è di quest'ultimo). Spero vi sia d'aiuto AD 193 Nominale: Sesterzio Materiale: Bronzo Autorità emittente: Settimio Severo Dritto Legenda: IMP CAES L SEPT SEV PERT AVG Type: Head of Septimius Severus, laureate, right Rovescio Legenda: LIBERAL AVG TR P COS S C Type: Septimius Severus, togate, seated left on platform; beside him, officer standing left; behind, Liberalitas, draped, standing left; before, on steps of platform, citizen, facing right
    1 punto
  34. il mio errore, è aver bruciato letteralmente ciò che mi passava per le mani, diciamo che ho fatto come, il grillo è la formica- però c'è di buono che mi sn proprio divertito- poi i soldi sono come le donne, vanno è vengono.
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  35. Ciao belli questi foglietti filatelici. Il profilo di Colombo mi ricorda quello presente su un 1/2 dollaro del 1892/3:
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  36. E va bene, ma solo per stavolta, alla prossima Ciao. petronius
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  37. Hai iniziato bene, un bel BB+! Ora devi impegnarti a completare tutta la monetazione e medaglistica di Filippo V. Ne sarai soddisfatto. ?
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  38. A me ancora manca ma in compenso ho il mezzo ducato che presenta lo stesso rovescio...
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  39. 1 punto
  40. 1 punto
  41. Ciao Sesino, le foto sono chiarissime. Il fregio assomiglia molto a quello di una delle specializzazioni del Genio militare, in uso nell'Esercito Italiano dal 1933 al 1945 : veniva dipinto sugli elmetti usando una mascherina, e portato sulla divisa : in filo nero per la truppa, ricamato in canottiglia dorata per gli ufficiali. Non ne sono certissimo in quanto l'incisione che figura sul castone è decisamente artigianale e approssimativa, sarei curioso di sapere quale sia il materiale in cui l'anello è stato forgiato. Quelle che tu chiami creste sono le fiamme stilizzate che fuoriescono da una bomba rotonda (elemento diffusissimo non solo nell'Esercito Italiano), sotto la quale compaiono due asce con il manico lungo che sono un elemento tipico dei fregi del Genio e non solo in Italia. Esistono altri stemmi simili, utilizzati per altre unità specializzate del Genio. L'anello potrebbe anche essere precedente al periodo da me indicato, in quanto si tratta di simboli riscontrabili anche in epoca precedente, ma di cui non ho riferimenti fotografici. In questo momento ho la stampante fuori uso, o allegherei il fregio di cui ho scritto più sopra : se ti interessa vederlo lo pubblicherò appena ripristinata la stampante. Un saluto cordiale.
    1 punto
  42. Buongiorno. Grazie Rocco per avermi taggato. Molto particolare la piastra 1798 postata da gennydbmoney. Inserisco con piacere le foto delle mie piastre 9 torrette sperando che anche altri facciano lo stesso.
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  43. Metto anche degli screenshots per una lettura più immediata...
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  44. @corallino immersione in acetone puro per 5 minuti, poi con un cotton fioc imbevuto di acetone asporta i residui di colla. Lavaggio con sapone di Marsiglia usando uno spazzolino da denti morbido (usato), buon risciacquo con acqua corrente, poi in acqua demineralizzata e asciugatura con aria calda.
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  45. Cerchiamo di ravvivare un po’ questa Verona ....
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  46. E’ vero! La monetazione repubblicana è un incredibile compendio della storia, delle tradizioni e della mitologia! A chi è curioso regala infinite informazioni racchiuse in un dischetto di 2cm, solo che servono guide come @Rapax per esplorare tutti i significati racchiusi in così poco spazio.
    1 punto
  47. Mi riallaccio a questa discussione mostrandovi il mio monetiere e sperando di non prendere troppo insulti... Ho acquistato questa cassettiera dalla catena di negozi "Leroy Merlin", per la modica cifra di 18€, fatta tinteggiare da mio zio e montati dei pomellini anticati (con 30€ totali ho un monetiere di legno). Esiste anche con 3 o 5 cassetti, misura 39x38x30 (bxhxprof.), i cassetti interni misurano 33x23,5x6,5, e possono contenere anche 2/3 vassoi impilati in uno stesso cassetto. Credo che il gioco valga la candela, esteticamente non è male, per lo meno a me piace e sono già orientato ad acquistare sia quello con 3 che con 5 cassetti...cosa ne pensate?
    1 punto
  48. Vediamo se ho capito. Nel XIII secolo nella Serenissima 240 Piccoli formavano una " Lira ", moneta di conto non reale. Ad inizio XIII secolo il Governo Marciano fa coniare il Grosso, moneta di ottimo argento del valore di 26 Piccoli. A causa della sua maggiore praticità si iniziò a considerare la somma di 9 Grossi e 5 Piccoli, 239 Piccoli reali, come sinonimo di Lira, mentre concretamente sarebbe dovuto essere di 9 Grossi e 6 Piccoli. Si ottennero così 2 metodi differenti di calcolare la " Lira ", 240 Piccoli se " a Piccoli " e 239 Piccoli se " a Grossi ". Questo andava ad influenzare anche il valore della Lira a Grossi, 240 Grossi, che sarebbe dovuto essere di 26 Lire di Piccoli. Una Lira di Grossi corrispondeva a 26 Lire di Piccoli se si prendeva come riferimento l'importo di 240 Piccoli per Lira, oppure 26,1088 Lire di Piccoli se si faceva il calcolo " a Grossi ", cioè 9 Grossi e 5 Piccoli per una Lira. È corretto?
    1 punto
  49. Ogni zecca emette monete per il solo mercato del collezionismo; lo si fa perché si vendono, ossia ci sono persone disposte a comperarle. Queste emissioni hanno il vestito formale della moneta (decreto d'emissione, valore facciale), ma una buona parte di esse non circola perché è appunto destinata al mercato collezionistico. Facciamo intanto una prima distinzione: vi sono emissioni (anche in metallo nobile) fatte sia per la circolazione che solo per i collezionisti, ad esempio i 5 € d'argento austriaci ed olandesi, emessi come monete normali per la circolazione (entro il solo stato emittente) ed emessi anche in qualità differente (HGH oppure proof) per il mercato collezionistico; queste sono monete a tutti gli effetti, sia formalmente che sostanzialmente, di cui solo una piccola parte viene riservata al mercato degli appassionati; vi sono poi monete emesse solo per il mercato collezionistico (in argento e, segnatamente, in oro; più di rado in altri metalli) con le quali gli stati commemorano particolari eventi: esse vengono emesse con il duplice fine di ricordare un evento appunto e di fare cassa; esse sono monete nel senso formale sopra indicato, ma non si possono definire monete in senso sostanziale, perché non svolgono la stessa funzione degli spiccioli che spendiamo ogni giorno; ad esse (alcune almeno) è affidata semmai una finalità di potenziale investimento (ad esempio per quelle in oro con parametri di borsa) che spesso convince il collezionista a farvi affidamento. Per i collezionisti in questo modo si apre il raggio delle collezioni possibili e delle monete collezionabili, per la zecca crescono gli introiti e lo stato emittente, perché no, ha anche la possibilità di fare pubblicità alla sua storia ed alla sua cultura dentro e fuori i confini nazionali. Ciò non toglie che queste monete, come causticamente ha fatto intuire anche Luke, sono beni di lusso come tanti altri ed oggetti da collezione come possono esserlo soldatini, quadri, vasi di porcellana, etc. La zecca guadagna ed il collezionista spesso è contento e le acquista. Sul fatto che esse siano monete d'investimento, la risposta è ni; mi spiego: ve ne sono alcune (poche in verità) che hanno pura finalità di investimento (Wiener Philarmoniker e Sterline ad esempio); altre subiscono una grande speculazione al momento dell'emissione e possono essere lette quasi come investimenti (anche se non lo sono del tutto); la maggior parte non è affatto un investimento, in quanto difficilmente c'é remunerazione tanto nel breve quanto nel lungo periodo (è il caso degli argenti italiani); queste ultime monete vengono spesso vendute a prezzi alti rispetto al loro valore reale o facciale dalle zecche e piano piano subiscono assestamenti del prezzo al ribasso laddove il mercato non viene opportunamente preparato (magari con tiratura bassissima e distribuzione a contagocce). Questo non vuol dire che quello che io oggi pago 45 € domani viene venduto a 5 €, né certo che se lo vendo ci riprendo solo 5 €; si tratta di fare attenzione, se si vuole tenere d'occhio l'aspetto economico, a cosa si acquista (ad esempio chi ha acquistato all'emissione il 10 € Mantegna o il 10 € Abruzzo oggi li rivende al doppio, ma molti altri argenti italici oggi si scambiano ancora al prezzo di zecca o addirittura sotto quel prezzo, principalmente perché il mercato ne è saturo e la domanda è bassa). Del resto anche qui urge una distinzione: il collezionista tout cour non si preoccupa del valore, ma acquista quello che gli piace e si contenta di possederlo (lui spende anche 50 € per un argento italiano che gli piace ma non li vale tutti) come farebbe qualsiasi collezionista di tappeti o tappi di bottiglia, non ponendosi il problema del valore reale; il collezionista investitore invece si guarda bene dall'andare ad acquistare monete commemorative come quelle italiane, o francesi o statunitensi o di chi volete voi, perché su 10 monete di questo tipo avrà una remunerazione forse solo su una, o due/tre se è intelligente e conosce un po' il mercato; il collezionista investitore acquista monete di borsa, oppure si rivolge ad altre epoche numismatiche (come il Regno italiano ad esempio), dove c'é una maggiore possibilità di remunerazione. L'investitore puro si dedica solo alle monete di borsa oppure si dimentica la numismatica e compra azioni, obbligazioni e quant'altro. Non dobbiamo dimenticare però, e qui chiudo la tirata , che la numismatica o il collezionismo di monete sono passioni, per le quali si è in genere disposti a fare sacrifici diversi rispetto a quelli che si fanno quando si cerca un investimento. Un titolo di borsa certo tocca il portafogli, una moneta pure, ma tocca (o almeno dovrebbe toccare) anche il cuore.
    1 punto
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