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  1. ART

    Europa - UE

    ARES III... ma ti piace così tanto stuzzicarmi? Vabè, un contentino te lo do, così ci divertiamo 😁 La situazione si evolve: all'inizio la russia era in modalità "mi prendo anche l'Ucraina in fretta, poi tutti amiconi come prima [si fa per dire], come dopo l'invasione della Georgia", ma gli è andata male perchè stavolta l'Europa si è svegliata e ha reagito. Di conseguenza hanno reagito anche loro, sia per l'allerta europea e l'espansione della NATO (il capolavoro storico di Putin 😁) sia perchè hanno scoperto che con l'appoggio europeo all'Ucraina ci sarebbero volute altro che 2 settimane per prendersela, una volta fallito il tentativo di arrivare a Kiev e instaurare un governo dittatoriale filorusso. Sono andati in "assetto di guerra" portando l'industria militare a pieno regime (per quanto si possa farlo nell'era post-sovietica) e il bilancio della "difesa" al 38% del PIL, parliamo quindi di circa 170 milliardi di euro che con fondi neri e dirottamenti vari arriveranno grossomodo a 190-200. Quindi sì, adesso è pericolosa. Perchè dovrebbe attaccare? Per lo stesso motivo di fondo per cui attaccò l'Ungheria nel '56, ad esempio, e tanti altri malcapitati. Un vero impero coi coxxxoni, l'onore e tutto il resto del circo nazionalista non può permettere che quello che ritiene suo abbia nientemeno che l'ardire di decidere cosa fare del proprio futuro! Figuriamoci adesso con gli USA in modalità Trump che ghiotta occasione si presenta! Nel caso ucraino s'intende al netto della versione ufficiale russa secondo cui naturalmente la colpa è degli USA che hanno complottato manovrando l'Ucraina. MA DICO... davvero pensi che S.M.I. VLADIMIR I, ZAR DI TUTTE LE RUSSIE (UCRAINA COMPRESA), dittatore con 144 milioni di sudditi e mandante di omicidi politici, possa lasciare che un territorio ex-sovietico non facente parte della NATO abbia l'ardire di entrarci??? NO, lo so che sotto sotto neanche tu lo pensi 😁 Eccoti accontentato, ma non farci l'abitudine, eh! Nota tecnica. La russia ha poco tempo da perdere anche perchè la NATO e in generale l'UE si stanno attrezzando a dovere anche per la cosiddetta "contro-narrazione", ovvero nel contrasto al fiume di caxxxte che con vari mezzi (addetti delle forze amate e i servizi segreti, quinte colonne politiche in UE, bot spammatori ecc.) la russia ci riversa addosso allo scopo di promuovere la sua versione dei fatti e cercare di portare il più possibile l'opinione pubblica europea dalla sua parte. Questo giochetto sporco è comodissimo dove c'è libertà di espressione, ma fra un po' diventerà molto più difficile perchè avrà più ostacoli e un contraltare esteso. P.S. E' anche meglio per loro se si sbrigano a spostare la flotta più lontano.
  2. Reficul

    Europa - UE

    Esiste una "curiosa" coincidenza che spinge gli imperi a ergersi, di volta in volta, a paladini della democrazia, difensori delle minoranze o scudi contro il narcotraffico. Il caso vuole, però, che la minaccia provenga sempre e solo da territori ricchi di materie prime o di cruciale rilevanza strategica. Al di là delle tifoserie, la realtà internazionale è molto più semplice di quello che appare. Le superpotenze imperialiste perseguono i propri interessi; non esistono buoni o cattivi, solo agende geopolitiche. Basti pensare che gli attuali negoziati di pace sono gestiti da affaristi e immobiliaristi e non da diplomatici. L'esempio più lampante è l'Africa: per decenni terra di conquista coloniale europea, oggi è spartita tra corporazioni transnazionali, eserciti di mercenari e capitali di Stato. Cambiano gli attori, ma il movente resta identico: il profitto. In questo teatro dell'assurdo e delle mille giustificazioni, vedere Putin inginocchiarsi sulla tomba di Gandhi appare grottesco tanto quanto discutere di un Nobel per la Pace a Trump. Scusate il disincanto.
  3. Brios

    Europa - UE

    Saluto. E ' un piacere vederti. Sei nel tuo repertorio - verità e adeguatezza). Non capisco perché gli italiani sono preoccupati? Romania e Italia riescono sempre a tradire in tempo. Ricordiamo l'alleanza con la Germania)). A Proposito Di Putin. Ha detto di non preoccuparti. Lanceremo la bomba atomica in tempo. E ' troppo presto.
  4. ART

    Europa - UE

    ARES III, un'altra cosa che avevo accennato prima ma magari non hai preso troppo sul serio. La finestra temporale che lo zar Putin ha per cercare di allargare con la forza l'impero a spese europee è limitato, nel senso che il nostro apparato militar-industriale sta ricominciando ad ingranare e certi Stati hanno in corso programmi di potenziamento delle forze armate che in proporzione in certi casi non si vedevano nemmeno nella guerra fredda. Anche senza USA ad appoggiarci ed eventualmente con la guerra in Ucraina finita parliamo al massimo del 2030-2031, poi nonostante tutto cercare di ricorrere alla forza con noi sarà molto pericoloso anche per la russia. Dovete sperare di riuscire a combinare qualcosa prima di quella data, o non penso che ci sarà più nessuna "decadenza" europea da festeggiare in poltrona con lo spumante e i pop-corn. Giusto per la precisazione tecnica.
  5. ARES III

    Europa - UE

    Se qualcuno legge anche la comunicazione non verbale, in questo caso del corpo, ci si accorge che quando il presidente russo parla di ciò inarca molto le spalle, che nella comunicazione del corpo indica esplicitamente "cosa altro posso fare?" o anche "non è colpa mia". Se si contestualizzare il tutto, Putin non afferma "farò la guerra all'Europa" ma semmai "io non voglio fare la guerra all'Europa ma se loro la vogliono, cosa posso fare?". Inoltre bisogna conoscere la dottrina atomica russa: il nucleare può essere usato solo se il territorio russo viene minacciato, cioè per autodifesa (è sempre tutto in teoria), quindi se gli Europei intendessero fare la prima mossa, magari con un'azione difensiva proattiva-preventiva (modello dragone), allora il nucleare sarebbe una delle prime opzioni sul campo, anche perché Francia e Gran Bretagna la posseggo pure loro (naturalmente insieme non raggiungono neppure il 10% dell'arsenale russo di al meno 5.600 testate nucleari, per non parlare dei vettori che non hanno granché). Ricordo inoltre che quando i Sovietici hanno invaso l'Afganistan non hanno usato il nucleare, quindi questa pratica dell'autodifesa nucleare sarebbe teoricamente consolidata.
  6. Saturno

    Europa - UE

    Buongiorno, partecipo a questa interessante discussione, prendendo spunto da questa citazione. Un paio di giorni fa, mi sembra, Putin è stato intervistato sul caso di conflitto con l'Europa. Ebbene, il concetto che ha espresso è il seguente: gli Europei non si facciano illusioni, perché se sarà guerra, non sarà come stiamo facendo in Ucraina, ossia "con molta calma" (!) e con una guerra di logoramento, per prendersi una fetta di territorio. No, la guerra durerà due/tre giorni. E dopo, non avremo nessuno (noi Russi) , a Parigi, Londra, Berlino, Roma con il quale fare la pace. Ovviamente parla di conflitto nucleare. Avendo la ragionevole opinione che gli USA non difenderanno l'Europa, mettendo a rischio di ritorsione nucleare le città americane. Purtroppo la Storia non è finita, come qualcuno ipotizzava nel 1989; bussa alla nostra porta, la prende a calci e la sfonda. E noi, rintanati nell'angolo, imploriamo clemenza ? Per avere rispetto, bisogna incutere rispetto, quanto l'Europa incute rispetto, anche militare, di sé? un caro saluto a tutti
  7. ART

    Europa - UE

    Non direi proprio che a "tutto il resto del mondo" stiamo sul cavolo, ma anche se fosse? Dovremmo accettare il suicidio per questo? Le classi dirigenti inadeguate, incompetenti e presuntuose non ce le abbiamo solo noi, e le nostre attuali non sono certo le peggiori del mondo. Bastano e avanzano per attaccare gli altri dietro ordine del dittatore. E se alla conferenza stampa la madre di un soldato protesta basta farle di nascosto una siringa di calmante e portarla fuori. Come ho già spiegato nessun diciottenne sarà costretto a morire se ci diamo da fare col potenziamento delle forze armate, cosa che stiamo finalmente facendo. Nel disgraziato caso che non riuscissimo ad evitare l'aggressione del maiale di Mosca non rischierebbero certo di morire per "un'Europa" che fa questo o quello ma per l'avidità di un dittatore. Anche i diciottenni possono capire che conseguenze avrebbe, come lo stanno capendo oggi quelli russi. Che disserteranno in massa è tutto da vedere: i sondaggi parlano di ritrosia ma non di rischi di disserzione di massa. Dici "ottimo" così quegli altri potranno vincere e finalmente ci sarà la "decadenza"? No, vedendo i programmi di potenziamento delle forze armate non penso proprio che andrà così, fidati. In ogni caso la "decadenza" non è bella, non te la godi mangiando pop-corn sulla poltrona: comporta l'impoverimento e il rischio di morire ammazzati per ordine / ai comandi di un tiranno. I baltici è un pezzo che spendono più di "qualche loro soldino" per la difesa rispetto al PIL ed è da un pezzo che ci avvertivano di quello che avremmo rischiato anche noialtri continuando a fregarcene di loro e a fare gli amiconi della Russia. Hanno ragione perchè quello che dicevano si è verificato ed è un grave rischio per tutti. In Italia, Francia, Germania e UK l'idea è di evitare fin quando possibile il servizio di leva, ma se non si dovessero riuscire a reclutare sufficienti riserve con gli incentivi previsti si passerà a quello. In ogni caso lo si farà se la Russia ci costringerà mandandoci contro a morire la sua prole, quindi è meglio prepararsi in tempo. Si vis pacem para bellum, diceva chi sappiamo noi. Eh già... l'aveva fatto Putin quando ancora pensava di poter conquistare l'Ucraina in una settimana con una spesa minima di sudditi morti. L'orrore di un altro conflitto mondiale arriverà proprio se stiamo seduti a grattarci gli zebedei invece di prendere le necessarie precauzioni per evitare il peggio, come tutti hanno ben capito, finalmente. Ed è anche ora di finirla di pensare da colonie e gestire la nostra libertà, che in giro per il mondo c'è chi è ben peggio di noi nel passato. Bisogna capire che l'idea della dittatura con tutte le sue conseguenze non è accettabile per tutti. Devi andare a dirlo a loro, ma anche se fosse il discorso non cambia. Checchè ne pensino gli altri noi siamo noi e dobbiamo gestire gli affari e la sicurezza nostra, come tutti fanno.
  8. ARES III

    Europa - UE

    Ma gli USA sono diventati una dittatura ? Sono loro che ci hanno mollato e dati per spacciati ! E poi basta parlare sempre della Russia e Putin: sono solo 150 milioni... È al resto del mondo che stiamo sul cavolo (statunitensi compresi!) . Mi farei una domanda: ma perché ci odiano tutti ? Non sarà forse anche colpa nostra ? O meglio non sarà colpa delle nostre classi dirigenti che sono inadeguate, incompetenti e presuntuose ? Le guerre le organizzano sempre coloro che non ci vanno... Sentiamo però un po' i diciottenni europei se sono pronti a morire per un'Europa che ha prodotto come apice una ignorante estone (non conosce ne storia ne gegrafia, quindi è perfetta per il ruolo di capo diplomatico europeo) ? I baltici abbaiano tanto ma non hanno neppure un aereo militare, per non parlare degli altri mezzi corazzati ... Perché non iniziano a spendere qualche loro soldino, cosa hanno aspettato fino adesso ? Mi ricordo bene la loro stizza nel giudicare la Grecia quando stava quasi fallendo, e nel richiederne tutte le più gravi misure finanziarie (che poi hanno prodotto anche delle belle situazione contraddittorie come la vendita del porto del Pireo alla Cina! Proprio un'ottima scelta non c'è che dire! Hanno sbagliato allora, perché adesso avrebbero ragione?). Poi se i nordici voglio tanto andare in guerra che ci vadano loro, nessuno li tratterà! Resto dell'idea, basata su molteplici sondaggi condotti su ragazzi dai 16 ai 20 in vari Paesi europei tra cui Germania, Francia, Italia, Spagna, che i giovani diserteranno in massa se non addirittura si ritorceranno contro i propri superiori! Ottimo. Una puntualizzazione: C'è un errore linguistico che fa strano per un ministro come quello della difesa molto loquace: afferma di volere la "leva volontaria". Ma questo è impossibile linguisticamente e logicamente parlando: la leva è qualcosa di obbligatorio, quindi non può essere volontaria. Inoltre esiste già oggi la possibilità di arruolarsi volontariamente, quindi di cosa si sta parlando ? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca: non è che forse prima introdurranno una sorta di "leva volontaria" e poi poco dopo magicamente sparirà la parola volontaria e rimarrà solo la vecchia leva obbligatoria ? L'epoca in cui viviamo appare tragicamente simile agli anni prebellici del primo conflitto mondiale, ma oggi i mezzi distruttivi sono esponenzialmente più devastanti e i politici forse anche più ottusi ed ignoranti perché volontariamente ignorano il passato. Quindi meglio sedersi in pace che vedere l'orrore di un altro conflitto mondiale, perché sta volta non rimarrà niente (ed anche perché gli europei da soli non vanno da nessuna parte senza gli altri, come statunitensi, australiani, canadesi, indiani, russi ecc... Perché sono stati in tanti a liberarci da noi stessi). No problem: il mondo ha tanti altri continenti in forte crescita demografica ed economica con cui poter sostituirci... Comunque per il calo demografico cinese non mi preoccuperei molto sono sempre in tanti più di 3 volte l'UE (se non sbaglio) e il declino vero è in Europa e soprattutto in Italia e Co.
  9. ART

    Europa - UE

    Per quanti difetti possa avere è sempre di gran lunga meglio della dittatura alla Putin e il suo oligopolio di ricconi e mafiosi che manda la prole (degli altri) a morire ammazzata per conquistare altri pesi, e (al netto della balle propagandistiche sulla Von der Layen, che non ha fatto strage di niente) al posto dei lupi fa ammazzare la gente col novichok. In ogni caso, a giudicare dall'entità dei programmi di potenziamento delle forze armate dei maggiori stati dell'UE direi che di "decadenza" (qualunque cosa s'intenda con questo vago termine) non ne vogliamo sentir parlare, nè giovani nè vecchi, o al massimo solo di quella russa. Anche perchè è chiaro che le conseguenze di siffatto evento tutto ci permetterebbero tranne che di stare tranquillamente stravaccati in poltrona a gustare pop-corn. Non è per "questa" o "quella" Europa e retorica annessa che si combatte, ma per una libertà e una prosperità che sotto dittatura sono impensabili.
  10. Ma io su questo moralmente son daccordo. Mica penso tu sbagli, sono assolutamente daccordo. Moralmente. Il punto e’ che se andiamo avanti per questa via ogni tot tempo ne avremo di simili. La caduta di Tito, i massacri in Kosovo, le guerre balcaniche non cambiarono la geografia europea? Azz, altro che guerra in Ucraina. Non finiremo piu’ di questo passo. Per questo moralmente son daccordo, ma sulle emissioni di monete no.Perche’ se ci mettiamo a commemorare gli eventi passati/presenti o futuri che in qualche modo riguardano l’europa anche senza gli Stati dell’unione direttamente coinvolti non finiamo piu’. Non e’ che Milosevic fosse piu’ bravo di Putin eh. E’ un “ giochino” infinito. Son daccordo sian cose diverse, e’ palese direi. Ma non la finiremo piu’. Per queste cose ci DEVE pensare la diplomazia e l’europa SERIAMENTE unita insieme. Non le emissioni delle monetine, son due cose completamente diverse. Non si puo’ dare a una moneta la “responsabilità “ di far capire quanto Putin sia o meno “ cattivo” Per quello ci sono altri organi piu’ o meno funzionali e funzionanti dell’unione e te lo sai bene. Questo io intendo, la numismatica deve rimanere nel suo ambito, non la si puo’ confondere con la politica.Sarebbe un’errore madoenale e son sicuro che questo lo sai bene anche te Art. Poi , ti ripeto, moralmente hai ragione, son pure daccordo, non sono assolutamente contro il tuo pensiero. Per quanto rispetto al problema in questione e’ ovvio che la moneta alpina fosse una “sciocchezza” e’ esattamente questo che intendo. E’ numismatica non politica. E in quel ambito piu’ o meno e’ necessario che rimanga. Altrimenti la BCE non si occupi piu’ di politica monetaria ma si metta a fare mediazione con Putin. E sappiamo chexnon fa questo semplicemente perché questo non e’ il suo compito ne’ il suo ambito. Ciascun organo se si vuole funzioni bene faccia cio’ per il quale e’ stato creato e concepito.
  11. E son daccordo pure con te Carlo, perché e’ oggettivamente vero. Ma vi rendete conto cosa sarebbe un’emissione comune di tutti gli stati contro Putin? Sarebbe pura politica, non commemorerebbe nulla, sarebbe solo una presa politica tra l’altro anche controproducente da un punto di vista geopolitico. Non vi sto contraddicendo dicendo che sarebbe sbagliato, semplicemente non e’ cio’ per cui e’ nata la BCE. Perche’ e’ lei che si occupa di tutto cio’ inerente la moneta unica. Per queste cose, per le prese di posizione, per la geopolitica , per i rapporti tra Unione e Russia, per le trattative, per i rapporti politici in generale ci sono altri organi creati appositamente. Ad esempio la commissione europea, tanto per citarne una. Il punto del mio ragionamento e’ che ciascun organo deve fare il proprio. Nonostante io possa anche essere daccordo o meno, a me non piacerebbe vedere 20 emissioni comuni contro Putin rappresentate su una moneta. Ma non per un discorso politico, ma perché non e’ quello l’ambito. Una cosa e’ commemorare la caduta del muro ad esempio o la liberazione dalla seconda guerra mondiale da parte di uno stato dell’unione, un’altra e’ una presa politica da parte della Bce. La BCE non deve fare geopolitica. deve fare politica monetaria. Stop, senza ne’ se ne’ ma. Perche’ quello e’ il suo lavoro. La moneta degli stati baltici andava bocciata all’istante. Se vuoi dare solidarietà all’Ucraina lo fai nel tuo ambito personale, facendo una bella commemorativa non a corso legale (5 o 10 euro) laddove la BCE NON HA DIRITTO di veto e fai cio’ che vuoi. Circola (volendo, successe anche in Slovenia con i 3 euro) nel tuo paese e stop. E son daccordo anche sulla belga eh. Assolutamente. Ma il Belgio, l’olanda, la francia, a volte la germania, il lux, sono gli stati “ politicamente corretti” ai quali, chissa’ per quale caso, alla fine e’ concesso un po’ tutto. Nonostante le regole, si dice, ribadisco si dice, sian comuni….
  12. FFF

    Cadrà prima Putin o Xi Jinping?

    Forse la risposta c'è già...
  13. ART

    L'euro in Bulgaria

    Va detto che quello che successe anni dopo in Grecia successe più che altro per l'idiozia della "spettabile" signora Merkel (*), non perchè la Grecia (pur avendo barato) non era in grado di mantenere l'euro come valuta. Non c'è nessun coltello alla gola, sia per quello che hai citato sia perchè l'uso della valuta originale rispetto a quella ancorata offre, oltre a tutto il resto, un vantaggio determinante a cui la Bulgaria tiene molto: non può essere attaccata facilmente dalla speculazione internazionale, in quanto l'euro è l'euro mentre il cambio fisso del lev con l'euro lo devi mantenere. Questo concetto è particolarmente chiaro in paesi come il Montenegro, che complessivamente non è conciato molto meglio. Diciamo che a nessuno piace essere considerato un pezzente. Avere la stessa valuta del resto dell'UE aiuta anche a rendere le periferie più simili almeno a quelle di Napoli che a quelle di Lahore. Ne saranno soddisfatti come tutti gli altri, purtroppo dopo aver pagato l'inevitabile scotto della speculazione sui prezzi, in cui come da vecchia e nota prassi qualche ******** cercherà consenso politico dando la colpa all'euro. (*) Quando fece capire che per lei la Grecia poteva e doveva essere sbattuta fuori dall'unione monetaria, permettendo in questo modo che si scatenasse la speculazione e dandole pure aiuto. Ma del resto parliamo anche di quella che aveva l'idea geniale di provare a sostituire la Cina al resto dell'UE come partner commerciale principale della Germania, e quella ancor più geniale di legare la Germania mani e piedi (e collo) alla fornitura di petrolio e gas dell'affidabile, democratico e pacifista Putin.
  14. 1412luigi

    Qualcuno sa che cos’è?

    fonte: shipmag.... Il sottomarino è stato ufficialmente incluso nella Marina russa alla fine del 2022 dal presidente Vladimir Putin Mosca – Il nuovo sottomarino missilistico balistico a propulsione nucleare della Marina russa, il Generalissimo Suvorov, è in viaggio verso una base temporanea della flotta del Nord nell’Artico, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa TASS. “Recentemente, l’incrociatore sottomarino Generalissimo Suvorov ha iniziato a spostarsi da Severodvinsk, dove si trovava presso il cantiere navale Sevmash, verso una base temporanea della Flotta del Nord”, ha spiegato l’agenzia di stato citando una fonte della Difesa di Mosca. Il sottomarino è stato ufficialmente incluso nella Marina russa alla fine del 2022 dal presidente Vladimir Putin. Il suo compito è aumentare la forza di sottomarini a propulsione nucleare della flotta russa del Pacifico: sarà trasferito alla base sottomarina di Rybachiy, nella penisola di Kamchatka, in estate. Il sottomarino è la sesta nave dei sottomarini russi di classe Borei, più piccoli e più rapidi, secondo la stampa russa, una classe di sottomarini che sta sostituendo le precedenti generazioni di unità con missili balistici. Trasporta fino a 16 missili russi Bulava, ognuno dei quali è in grado di trasportare più di una testata nucleare.
  15. FFF

    Ipotesi dell'Universo simulato

    Concordo su tutto ART. E ogni opzione fattibile, presenta molte incognite. Quella ad esempio di lasciare qualcosa dell'Ucraina a Putin in modo tale che in patria salvi la faccia, di certo non sarà una scelta condivisa dalla popolazione ucraìna che in questi mesi ha visto devastare il proprio Paese e radere al suolo molte città, senza contare le migliaia di morti e di feriti. Altra opzione, il defenestrare Putin. Ma non ci sta solo lui... in 20 anni di potere, ha costruito intorno a sè una variopinta cerchia di persone e di affaristi ben deisderosi di non togliere il disturbo. Se a questo ci aggiungi che la propaganda che si è susseguita in Russia negli ultimi 20anni, con la contestuale chiusura sistematica di ogni organo di informazione indipendente, è ovvio che la moltitudine di coloro che non hanno la possibilità di sentire voci terze, sono inquadrate al pensiero del regime. In ogni caso, è più che logico che la eventuale caduta di Putin non potrà e non dovrà avvenire per mano straniera. E l'opzione guerra civile interna o un colpo di stato, presenta ulteriori e pesanti incognite... Anche se ipoteticamente Putin cadesse, non è che gli altri personaggi siano chissà di che calibro e non hanno di certo una caratura tale da presentarsi come validi sostituti e in grado di tenere le redini (se non come ha fatto Putin fino ad ora). Per ora, le proteste dei russi, avvengono solamente nelle grandi città. Non pochi preferiscono rischaire 15 anni di galera, piuttosto di trovarsi come carne da macello sul fronte ucraìno. Chi è contrario e può, preferisce piuttosto andarsene dalla Russia. Vedasi la coda di auto che si è formata ai confini con la Finlandia. Non da meno, che i voli per l'estero, sono tutti stati presi d'assalto. Addirittura c'è chi ha pagato oltre 10 mila dollari per un biglietto di sola partenza. Di certo, siano nella cacca se una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa non la trovano in fretta. https://www.fanpage.it/esteri/la-terza-guerra-mondiale-e-gia-iniziata-lanalista-russa-stanovaya-dopo-lannuncio-di-putin/ Chi vivrà, vedrà.
  16. ARES III

    A che età avete smesso di credere a Babbo Natale?

    Usa, il ruolo dell’Ucraina nella corsa alla Casa Bianca: americani stufi e disinteressati, così sulla guerra Biden rischia molto più di Trump C’è un’espressione inglese che riassume molto bene la tradizione di politica estera Usa. E cioè, le dispute si fermano al “water’s edge”, al bordo dell’acqua, quindi dentro i confini del Paese. In altre parole, scontri, polemiche, divisioni devono essere confinate alla politica nazionale. Quando è in gioco l’interesse degli Stati Uniti nel mondo, la regola è invece una sola: sostegno all’amministrazione in carica a Washington, non importa quale sia il suo colore politico. La regola, a dire il vero, ha prodotto anche risultati aberranti – basti pensare alla mancanza di critica nelle fasi iniziali della guerra in Vietnam o all’invasione dell’Iraq nel 2003 – ma è stata in generale quasi sempre applicata. Quando c’è di mezzo l’interesse supremo degli Stati Uniti, per l’appunto, non ci si divide. Sulla guerra in Ucraina, invece, si delineano ormai divisioni molto nette, visioni spesso agli antipodi. E la cosa promette di giocare un ruolo importante alle prossime elezioni presidenziali del 5 novembre 2024. Va subito detta una cosa. La guerra in Ucraina non è, né presumibilmente sarà, in cima alle preoccupazioni degli elettori che quel martedì di novembre si recheranno alle urne. Sono altri i temi che terranno con ogni probabilità banco: l’economia anzitutto, e poi la sicurezza, le “guerre culturali” su aborto, genere, etnia, la concorrenza con la Cina, la valutazione della “persona” del candidato. C’è però da tenere presente un altro dato. Il margine tra i candidati, nel 2020, è risultato in alcuni Stati chiave minimo: lo 0,23 per cento in Georgia, lo 0,63 per cento in Wisconsin, l’1,16 per cento in Pennsylvania. Ecco dunque perché diventa fondamentale catturare il voto di quella minoranza di elettori per i quali la guerra è un tema centrale. È fuor di dubbio che Joe Biden abbia giocato sull’Ucraina molto del suo prestigio personale e internazionale. Del resto, come ha detto l’ex ambasciatore Usa a Mosca Michael McFaul, “non c’è mai stato un presidente Usa che abbia conosciuto l’Ucraina così in profondità come Biden”. Da vicepresidente, Biden ha viaggiato in Ucraina sei volte ed è stato il rappresentante dell’amministrazione Obama alla prima inaugurazione presidenziale dopo la rivoluzione di Maidan nel 2013-2014. Da presidente, Biden ha poi visitato a sorpresa il presidente Volodymyr Zelensky nella Kiev martoriata dai bombardamenti russi. Non si tratta comunque di un fatto di pura “presenza”. Joe Biden ha fatto della guerra in Ucraina una sorta di manifesto della sua visione di un mondo spaccato tra democrazie e autocrazie, con l’America “faro di speranza per tutto il globo”. “Gli Stati Uniti non vacilleranno nel loro sostegno a Kiev”, ha spiegato il presidente durante il summit Nato di Vilnius. E sinora, in termini militari, finanziari, il sostegno americano all’Ucraina non ha davvero mai vacillato. Da Washington sono partiti, destinazione Kiev, oltre 113 miliardi di dollari dal giorno dell’invasione russa del 24 febbraio 2022. Una cifra considerevole, se si pensa che nei 20 anni di invasione e occupazione dell’Afghanistan, gli Stati Uniti hanno speso 849 miliardi. Biden, che nonostante dubbi e mugugni tra molti nel stesso partito appare al momento il candidato più probabile per i democratici nel 2024, ha ottenuto sulla guerra in Ucraina il sostegno quasi unanime dei suoi. Moderati, centristi, liberal, progressisti del partito democratico non hanno mai messo apertamente in discussione la strategia di sostegno a Kiev. L’ala progressista, i vari Alexandria Ocasio-Cortez, Bernie Sanders, Ilhan Omar, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley, di solito contrari all’impegno militare americano nel mondo, hanno votato senza fiatare l’“Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act of 2022” e tutte le successive richieste militari e finanziarie a favore dell’Ucraina che Biden ha mandato per l’approvazione al Congresso (unica eccezione, lo scorso luglio, il voto di 49 deputati democratici control’invio di bombe a grappolo a Kiev). Anzi, si potrebbe dire che proprio sull’Ucraina si è verificato un evento storico, e cioè la trasformazione degli orientamenti prevalenti di politica internazionale dei due maggiori partiti americani. Per i repubblicani, il credo è sempre stato “pace mediante la forza”. Attraverso Guerra Fredda, Vietnam, post-11 settembre, il G.O.P. ha sempre sostenuto che l’ordine mondiale guidato dagli americani dovesse prevedere un forte coinvolgimento militare. I democratici, soprattutto i più progressisti, hanno invece più di frequente messo in discussione l’idea di un intervento militare globale Usa. Deluso e disgustato per la sconfitta in Vietnam, il partito di Eugene McCarthy e George McGovern è sempre stato più prudente nel dare l’avvallo a interventi militari internazionali. La guerra in Ucraina muta questo schema storico. I democratici diventano convinti interventisti – e del resto il governo autoritario di Vladimir Putin sembra fatto apposta per scatenare l’opinione pubblica più fedele ai principi della democrazia. I repubblicani mantengono, nei confronti del conflitto, un atteggiamento più dubbioso. In effetti, se per i democratici è facile registrare una sostanziale unicità di posizioni, il fronte repubblicano – soprattutto dei repubblicani in corsa per la candidatura 2024 – appare ben più mosso. C’è per esempio Donald Trump, attualmente il candidato più forte del partito, che ha spesso affermato che, diventasse lui presidente nel 2024, risolverebbe la situazione in 24 ore. L’affermazione è stata presa come una delle sue tante smargiassate. Ma c’è anche chi l’ha intesa molto seriamente; per esempio, Gerry Connelly, deputato democratico della Virginia, che ha insinuato che Trump potrebbe riuscire a risolvere il conflitto “perché va a letto con Putin”. Non particolarmente simpatetico nei confronti degli ucraini è apparso in questi mesi l’altro candidato forte del campo repubblicano, Ron DeSantis. Il governatore della Florida si è lasciato sfuggire una frase rivelatrice della sua scarsa esperienza internazionale, e cioè che la guerra in Ucraina è una “disputa territoriale”. Uno svarione, che però lascia intravvedere l’attitudine non particolarmente benigna nei confronti di Zelensky di una eventuale Casa Bianca a gestione DeSantis. Tra i candidati repubblicani alla presidenza ci sono comunque opinioni in linea con le scelte di Biden. Favorevoli all’intervento americano sono per esempio l’ex vice di Trump, Mike Pence, e l’ex ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley. Il primo ha spiegato che Trump potrebbe far finire la guerra in 24 ore “soltanto capitolando alle richieste di Putin”. La seconda ha affermato che la guerra in Ucraina non riguarda solo l’Ucraina, “ma è una guerra per la libertà, di quelle che devono essere vinte”. Questa varietà di sfumature tra i candidati repubblicani si riflette anche al Congresso, con il leader della Camera, Kevin McCarthy, molto poco propenso a inviare altri dollari in Ucraina; e il capo dei senatori repubblicani, Mitch McConnell (come peraltro la gran parte dei suoi colleghi), schierato su posizioni di deciso appoggio a Kiev. Detto questo, appare evidente una cosa soprattutto: e cioè che è Joe Biden a rischiare di più in tema di Ucraina alle prossime elezioni. Il presidente ha impegnato l’America in un sostegno convinto a Kiev. Ha inviato in Ucraina centinaia di miliardi. Ha ridisegnato molti dei piani strategici globali degli Stati Uniti sulla base della guerra. È sembrato soddisfare praticamente tutte le richieste di Zelensky. Dato l’attuale stato delle cose sul campo, Biden dovrebbe essere riuscito a evitare le conseguenze per lui più nefaste, ma non sembra comunque aver raggiunto l’esito a lui più favorevole. Gli ucraini, infatti, non sono destinati a perdere questa guerra. Quindi, Biden ha sostanzialmente evitato le critiche per lui più fastidiose: e cioè, quelle di aver fatto troppo poco per l’Ucraina; o, al contrario, di aver impegnato risorse e prestigio americano in una guerra fallimentare. D’altra parte, sembra altrettanto difficile che l’Ucraina possa vincere questa guerra, almeno nell’accezione che gli ucraini danno al termine “vittoria”: e cioè la riconquista del territorio occupato dai russi negli ultimi mesi ma anche della Crimea, persa nel 2014. Biden, di conseguenza, non potrà presumibilmente rivendicare il successo pieno della sua politica. Più probabile, a detta dell’intelligence statunitense, una terza opzione. E cioè che la guerra continui, sia pure a bassa intensità, per diversi mesi ancora. Se pure la pace, o quanto meno una tregua, dovesse essere raggiunta in tempo per le elezioni presidenziali, è altrettanto probabile che almeno una parte della campagna elettorale si terrà a conflitto in corso. Biden dovrà dunque trovare un modo per “comunicare” la guerra agli americani. Spiegando per esempio in modo credibile che il fatto che l’Ucraina abbia continuato a tenere testa al gigante russo è la conferma della bontà della politica di questa amministrazione. Sottolineando che i valori, la reputazione, gli interessi degli Stati Uniti sono in gioco in Ucraina, sia direttamente nei confronti della Russia sia indirettamente nei confronti della Cina. Si tratta di una strategia non facile da comunicare su un tempo sensibilmente lungo come quello di una campagna elettorale. Perché, da un lato, la strategia di Biden è soggetta all’imprevedibilità degli eventi sul campo. E perché, dall’altro, il passare dei mesi e la mancanza di risultati tangibili produce un’inevitabile stanchezza nell’opinione pubblica. Un sondaggio Cnn dello scorso 4 agosto rappresenta un campanello d’allarme per Biden. Il 55 per cento degli americani ritiene che gli Stati Uniti non dovrebbero mandare più soldi in Ucraina. Il 51 per cento pensa che gli Stati Uniti abbiano già fatto troppo per Kiev. https://www.google.com/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/22/usa-il-ruolo-dellucraina-nella-corsa-alla-casa-bianca-americani-stufi-e-disinteressati-cosi-sulla-guerra-biden-rischia-molto-piu-di-trump/7267945/amp/
  17. ARES III

    Vediamo chi è il più ottimista tra di noi...

    Per coloro che credono che si possa processare il governo russo ecco una tegola giuridica di qualcuno più addentro ..... "Parole bizzarre", l'ex giudice dell'Aia stronca Biden e svela perché non si può arrestare Putin Il massacro di Bucha con centinaia di cadaveri di civili ucraini ammassati nelle strade e in fosse comuni ha provocato un'ondata di sdegno in tutto il mondo nei confronti della Russia con Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha chiesto apertamente che Vladimir Putin venga processato per crimini di guerra. Ma è davvero un'ipotesi realizzabile quella di portare lo Zar davanti a un giudice? A rispondere alla domanda lunedì 4 aprile è Cuno Tarfusser, ex giudice della corte penale internazionale dell'Aia, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo. Può essere incriminato Putin in base alle immagini e alle prove del massacro nella città a 30 chilometri da Kiev? Innanzitutto esiste una gerarchia militare e quindi va considerata non solo la posizione del presidente russo, sottolinea il giudice. Portare Putin e i suoi generali davanti al tribunale dell'Aia "a oggi sembra estremamente difficile - dice Tarfusser - ma se andiamo indietro di due mesi dobbiamo considerare che era inconcepibile anche una guerra nel mezzo dell'Europa". Il motivo è presto detto, la Russia non ha ratificato lo statuto della corte penale internazionale e non riconosce la giurisdizione dell'Aia: "Qualora il procuratore raccogliesse prove sufficienti" a una incriminazione, spiega il giudice, "e fosse emesso un mandato di cattura nei confronti di Putin questo avrebbe difficoltà a essere eseguito perché in Russia nessuno andrebbe ad arrestare" il presidente russo per consegnarlo all'Aia. Tra l'altro neanche Ucraina e Stati Uniti hanno aderito alla corte: "Le dichiarazioni di Biden sono bizzarre" dal momento che lui stesso non la riconosce, spiega il giurista che sull'Ucraina dice che Kiev è in un limbo anche per la questione del Donbass. Per Tarfusser in ogni caso servono "prove genuine": "I due contendenti si accusano a vicenda di propaganda e materiale falso, il momento più delicato nelle indagini sarà verificare le prove. Come nei processi normali, anche qui il giudice deve capire se ha davanti prove fasulle". https://www.iltempo.it/attualita/2022/04/04/news/otto-e-mezzo-ex-giudice-corte-penale-internazionale-aia-cuno-tarfusser-processo-putin-parole-bizzarre-joe-biden-bucha-31097774/
  18. FFF

    Vediamo chi è il più ottimista tra di noi...

    Ci sono italiani che il mondo lo hanno girato in lungo e in largo... osservando sia le differenze, sia le cose comuni, quando ci sono. È un dato di fatto che Putin adotti la strategia del terrore. Da sempre. Fin da quando fece radere al suolo Croznyj, ancora nel lontano 1999. All'epoca, pur non essendo Presidente della Federazione russa (che era Boris Nikolaevič El'cin), decise Putin pur se era ed è una prerogativa presidenziale. E dal primo mandato del 2000, lui decide, gli altri obbediscono. I massacri per lui sono solo un modo come un'altro per ottenere il risultato che vuole. Poco gli importa se deve usare bombe a grappolo (vietate) o armi termobariche anche su edifici civili bombardare scuole e ospedali o arrivare alla eliminazione fisica anche dei suoi oppositori. Non ha remora alcuna... ha fatto uccidere la giornalista Anna Stepanovna Politkovskaja, Alexander Litvinenko avvelenato con il Polonio, Sergei Skripal e di sua figlia Yulia con il Novichok si sono salvati per un soffio e poi, medesimo tentativo con Aleksej Naval'nyj. Facendolo però condannare a 9 anni di carcere per frode. È di queste ultime ore, la notizia che sono stati arrestati anche i suoi 2 avvocati... Poi ci sono casi meno famosi come quello di Emilian Gebrev, Yuri Shchekochikhin, Roman Tsepov, Alexander Perepilichnyy, Pyotr Verzilo, Dmitry Gribov, Maksim Borodin, Zelimkhan Khangoshvili. Questo schema, si può ben definire come una strategia del terrore creata ad hoc per rimanere al comando fino a quando sarà in vita. Ha modificato varie volte anche la Costituzione russa e inoltre ha fatto mettere fuorilegge vari partiti di opposizione. Alcuni loro rappresentanti sono dovuti fuggire all'estero. La Duma oramai è ridotta a solo megafono del volere di Putin. Per te tutto questo è normale?! Tu sai chi sono e quanti sono gli oligarchi russi legati a Putin? Non lo so io e credo che manco tu lo sappia. Alcuni li conosco di vista io, altri li consoci di vista tu. Di certo la lista di quelli sottoposti a sequestro dei beni, sono tanti... e tutti loro multi miliardari! Ciò sta a significare che il benessere in Russia è diffuso? Assolutamente no. Lo prova anche il fatto che l'intero PIL russo è inferiore a quello italiano. Pari a meno del 3% del PIL mondiale! Quindi gli oligarchi multimiliardari come sono diventati ricchi? E questa ricchezza la usano per migliorare la situazione economica russa o per i propri sfizi? Il livello di corruzione è endemico in ogni settore e non risparmia manco quello militare (di cui approfondirò in altra occasione). È comunque chiaro a tutti che Putin e il suo enturage ha mandato in guerra moltissimi coscritti. Nostante possa disporre di oltre un milione di militari professionisti, in questi giorni nelle città russe si sta tentando di reclutare immigrati promettendo loro la cittadinanza dopo un periodo di servizio militare in Ucraina... Putin esige il sacrificio di ragazzi appena maggiorenni provenienti dalle zone più povere della federazione russa. Al contrario, chi può permetterselo, pagando lautamente, si schiva non solo il fronte, ma anche il servizio militare. Confermi?
  19. coinzh

    Vediamo chi è il più ottimista tra di noi...

    Io invece non sono certo che questa non sia una strategia di guerra russa per demoralizzare il nemico. La russia nonne' certo la prima volta che fa cose proibite internazionalmente. altra possibilita' e' che sia una vendetta perche' devono lasciare la regione di kiev prima conquistata. Riguardo l'intervista sopra di tarfusser, tarfusser stesso dice che due mesi fa era inconcepibile una guerra in europa e paragona questo all'inconcepibilita' odierna di riuscire ad arrestare putin. Come dire: oggi riteniamo questo impossibile, ma domani potrebbe essere possibile l'arresto di putin. ogni guerra prima o poi finisce e io non credo che alla fine di questa guerra putin sopravvivera' politicamente. Per me o finisce prima la guerra e poi il potere di putin o finisce prima il potere di putin e poi la guerra. il brutto per me e' che sara' una guerra lunga e le atrocita' che ci proporra' saliranno di grado man mano che il tempo passa.
  20. coinzh

    Vediamo chi è il più ottimista tra di noi...

    Puo' darsi che la maggioranza dei russi appoggi putin ma questo non significa che le elezioni non siano taroccate. Putin tarocca le elezoni anche se la maggior parte del russi lo appoggia. bisogna poi anche vedere se la maggioranza dei russi appoggia putin perche' crede a quel che i mdeia russi raccontano e i media russi fanno propaganda per putin e non raccontano la verita'. l'opposizione in russia inoltre e' stata eliminata e i russi non hanno altri oltre putin da appoggiare.
  21. Oppiano

    Qualcuno sa che cos’è?

    Cari tutti, “Nel 2016 il Presidente Vladimir Putin esprese il desiderio di regalare al Comune di Torino una statua in onore del Generale Suvorov. Proposta che non trovò riscontri. A Milano in Piazza Belgioso è stata eretta una lapide commemorativa: “In questo palazzo nell’anno 1799 il Generale Fedmaresciallo Aleksandr Suvorov, grande condottiero russo, fu ospite durante la capagna di Lombardia e Piemonte”. https://www.farodiroma.it/quando-la-russia-invase-litalia-nel-1799-la-vittoriosa-campagna-del-generale-suvorov-principe-ditalia-raimondo-montecuccoli/ Saluti.
  22. FFF

    Vediamo chi è il più ottimista tra di noi...

    Che paragoni azzardati... 1- son passati 50 anni. Sarebbe logico attendersi che gli errori fatti allora (e non solo dagli americani, o russi, o francesi, o belgi, eccetera) non si ripeta. Semprerebbe che tu stia cercando ogni genere di scusante atta a giustificare le nefandezze di Putin. 2- da nessuna parte ho giustificato l'utilizzo delle 2 bombe nucleari. Non capisco perchè tu le citi. Sempre per giustificare cosa sta facendo Putin? 3- https://www.open.online/2022/03/28/russia-fsb-omicidio-boris-nemtsov-putin-bellingcat/ 4- Le ho mai giustificate? Ricordati che sei Tu e BioZ e pochi altri che ragionate a senso unico. Questo il vostro limite. Capacitatevene. 5- 900 sono i miliardari russi collegati a Putin. Tutti amici degli amici. Non mi sembra che negli altri Stati sviluppati, ci siano cosìm tanti amici degli amici divenuti miliardari dal nulla.... E nel contempo, pur se la Russia è ricca di materie prime, si trova ad avere un PIL inferiore all'Italia (che di materie prime praticamente le importa quasi tutte). Dovo sono finiti i proventi dal gas, petrolio, acciaio russo? Puoi arrivarci da solo se vuoi. 6- Perchè non citi anche le guerre Puniche. Al giorno d'oggi, gli Stati che non siano del terzo mondo, si appoggiano ai militari di carriera. E, in ogni caso, a chi ha dovuto andare in battaglia in Vietnam, o altrove, non è mai stato detto che si trattasse di una esercitazione, come invece a questi coscritti:
  23. ARES III

    Nuova caccia alle streghe

    Corsi e ricorsi della storia: Gli americani fanno la lista dei filo-Putin italiani. Giornalisti, intellettuali, politici: chi c'è nell'elenco Gli americani fanno la lista dei putiniani d'Italia. Mentre infiamma la guerra in Ucraina si fa la conta di chi sta da una parte e chi dall'altra nel dibattito pubblico come nelle istituzioni. L'etichetta usata per identificare i filorussi è quella di "Putinversteher", neologismo tedesco che vuol dire più o meno "chi si intende con Putin". A stilare l'elenco è la Columbia University che ha realizzato uno studio ad hoc: "Russian Active Measures: Yesterday, Today, Tomorrow", curato dai docenti Olga Bertelsen e Jan Goldman. All'interno della ricerca un focus dedicato ai putiniani italiani, intitolato "Russian Influence on Italian Culture, Academia, and Think Tanks" curato da Luigi Germani e Massimiliano De Pasquale. Nel calderone dell'"influenza russa" sono inseriti intellettuali, giornalisti, parlamentari, imprenditori che in passato o più recentemente hanno sottolineato meriti e qualità del presidente russo, o in questi giorni hanno ricordato le responsabilità della Nato nell'esplosione della crisi ucraina. Ma chi ha messo la Columbia University, grande college privato americano inserito nella prestigiosa Ivy League, nell'elenco? La lista dei "Putinversteher" tricolori parte da lontano tricolori e include "Claudio Mutti, ex-attivista di estrema destra, esperto di lingue Ugro-Finniche, e fondatore delle Edizioni all’Insegna del Veltro" scrive Linkiesta che ha anticipato i contenuti del volume, ma anche gli ex-dirigenti del Msi Carlo Terracciano e Maurizio Murelli, e l’esperto di geopolitica Tiberio Graziani. E ancora il giornalista Gianluca Savoini e la sua Associazione Culturale Lombardia-Russia, quello del caso dell'Hotel Metropol. Lo studio, curato nella parte italiana dagli esperti Luigi Sergio Germani e Massimiliano Di Pasquale, fa riferimento più volte ad articoli di Sergio Romani, sul Corriere della sera, ma anche di Repubblica, e si parla di una deriva filorussa anche per la rivista geopolitica italiana Limes. Gli studiosi individuano tra coloro "che si intendono con Putin" anche il filosofo Massimo Cacciari, Diego Fusaro, l’ex-inviato nell’Urss e poi teorico del complotto dell’11 settembre Giulietto Chiesa, lo scrittore Nicolai Lilin, il leader di CasaPound Simone Di Stefano, l’ex-seguace di Toni Negri Giuseppe Zambon, l’ex-direttore di Rai 2 Carlo Freccero, il docente della Ca’ Foscari Aldo Ferrari, il reporter di guerra Fausto Biloslavo, lo storico Franco Cardini, i giornalisti Sebastiano Caputo e Maurizio Blondet, l’ex-vicedirettore di Famiglia Cristiana Fulvio Scaglione. https://www.iltempo.it/attualita/2022/03/03/news/americani-lista-dei-filo-putin-italiani-giornalisti-intellettuali-politici-elenco-columbia-university-cacciari-fusaro-30682119/
  24. FFF

    Ipotesi dell'Universo simulato

    Eccomi qua ART a ricambiarti il favore 🧐 Mi vendico dicendo che i 300000 riservisti, richiamati da Putin per mandarli sul fronte ucraìno, saranno la causa scatenante di violente proteste in Russia. Di certo sta a significare che Putin è in evidente difficoltà sul piano militare. Ancor più ora che è stato abbandonato al suo delirio anche da Cina e India. Aggiungo questa chicca per far comprendere che al fronte ci andrà la povera gente che non può opporsi... mentre i Siloviki non si muoveranno manco di un centimetro: https://www.open.online/2022/09/21/russia-mobilitazione-militare-telefonata-figlio-portavoce-putin-peskov-video/
  25. coinzh

    Vediamo chi è il più ottimista tra di noi...

    Putin denunciato in germania per crimini di guerra e contro l'umanita'. https://www.rsi.ch/news/mondo/Putin-denuncia-di-peso-in-Germania-15219916.html anche in svizzera si sta andando verso una denuncia per putin credo.
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