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IGNORED

Un interessante caso di dimezzamento...


Mirko8710

Risposte migliori

Buonasera carissimi!

Stasera vi posto una chicca che a me personalmente è piaciuta molto.

Vindonissa fu un forte costruito probabilmente dopo la disfatta di Teutoburgo, durante la riorganizzazione del confine di Tiberio e Germanico.

Da buon campo legionario non poteva esimersi dall'avere questi splendidi ritrovamenti al suo interno.

Purtroppo non ho saputo trovare di più a riguardo.

Evidentemente al confine mancavano sottomultipli e quindi, cosa fare, tagliamo a metà... :D Ma i quadranti non arrivavano in Svizzera?

Tutti a Berlino:

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Sempre a Berlino ce n'è un altro, senza dicitura di provenienza.

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Sempre a Berlino, infine, ci sono altri esemplari contromarcati o comunque provenienti da Vindonissa. Tutti riferibili a questo periodo (Divus Augustus).

Questa tipologia, che tutti avrete riconosciuto, deve aver circolato tantissimo! Praticamente in ogni scavo del periodo se ne ritrovano a bizzeffe...

Beh, oh voi amanti del limes, fatevi avanti :D

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Mica solo sul limes... Circolavano Dappertutto. Assieme ai Giani dimezzati.

Lettura consigliata:

Katherine GRUEL e Laurent POPOVITCH, Les Monnaies gauloises et romaines de l'oppidum de Bibracte, Glaux-en-Glenne 2007.

Gran bel libro.

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Mi sono sempre fatto l'idea che queste monete (come i coccodrilli di Nimes) circolassero solo fuori dall'"Italia", o comunque a ridosso dei confini dell'Impero ma in effetti.

Mi chiedo, Augusto fece coniare diversi Quadranti, molti in apparenza, perché se non erano sufficienti Tiberio non li fece riconiare? O meglio, a Tiberio è attribuito un quadrante coniato a Lione ma piuttosto raro.

Solo dopo, con Caligola, Claudio, Nerone, si avrà un "esplosione" del Quadrante ma lo stesso Augusto non è che li avesse tralasciati...

Ipotesi da ignorante: partiva tutto da "fuori" e poi valeva anche "dentro"...perché se dentro c'erano già monete predisposte a questa funzione non vedo il motivo di perder tempo a tagliare Assi...

Mi piacerebbe leggere il libro...ma in effetti, di francese, so solo "mercì" :(

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Prova a dare un'occhiata ai "Rintrovamenti monetali di età romana del Veneto". In particolare ai volumi su Altino (scavo urbano importante, altri, come Este, non mi pare siano ancora stati pubblicati). Credo possa essere interessante.

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Ciao,

Ma i quadranti non arrivavano in Svizzera?

Ne arrivavano. Ma infine relativamente pochi. Quadrans, semisse, assi... vengono considerati monete "minori" ma erano fondamentali in quella che gli inglesi chiamano "small changes" ovvero la microeconomia (intesa come l'insieme dei piccoli acquisti giornalieri e le transazioni che originano). Considera che un quadrans era la tassa per l'entrata ai bagni pubblici. Un prezzo quasi simbolico ma che sottraeva un'enorme quantità di questi nominali al flusso monetale.

Il Legionario riceveva 3 salari annui, si ritiene in argento ma probabilmente non esclusivamente, una parte poteva esser corrisposta in bronzo.Una prova di ciò potrebbe essere la contromarcatura da parte di generali (es. Varo su assi augustei). E contrariamente al periodo imperatoriale questi non potevano emettere monete per il pagamento delle truppe.

Immaginiamo un legionario: doveva pur cambiare la moneta in argento. Non poteva andare nella taberna fuori dal forte ed acquistare del vino (pochi assi, da 2 in su, a seconda della qualità) e pagare con una "monetona". Sarebbe come, ai giorni odierni, andare dal giornalaio e pagare il quotidiano con una banconota da 100€... Da qui la necessità di monete per il "small changes".

Considera che lungo il Limes non si poteva usare per i piccoli scambi monete locali bronzee, come in altre aree. E non c'erano città che emettevano monete locali, come in altre aree. Da qui la necessità di creare delle frazioni. A mio parere, così si spiegano anche le monete di Nimes dimezzate. Monete poi rimpiazzate in seguito dalla produzione delle ROM ET AVG proprio come moneta "small change" per l'area gallica transalpina.

Le Giano erano utilizzate anche in epoca imperiale e dimezzate aumentavano il volume delle frazioni bronzee (vedasi scavi Pompei). Oltre a emissioni locali e anche da ampio raggio. Come dato posso segnalarvi che in certi contesti pompeiani le Giano integre sono equivalenti come valori a quelle dimezzate. E in un contesto si ha un numero assurdo di quadrans (374 assi e dupondii e ben 1237 quadrans): qual'è? Risposta facile: una tavena specializzata in pasti brevi e veloci (e quindi con prezzi bassi), il Thermopolium. Dove gli avventori pagavano in monete di piccolo taglio i loro fugaci ed economici pasti.

Ciao

Illyricum

:)

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... riprendo dopo il pasto... :D

Mi chiedo, Augusto fece coniare diversi Quadranti, molti in apparenza, perché se non erano sufficienti Tiberio non li fece riconiare? O meglio, a Tiberio è attribuito un quadrante coniato a Lione ma piuttosto raro.

Solo dopo, con Caligola, Claudio, Nerone, si avrà un "esplosione" del Quadrante ma lo stesso Augusto non è che li avesse tralasciati...

In realtà se andiamo a valutare con un occhio critico il volume delle emissioni bronzee del periodo 100 a.C. -100 d.C. vediamo che:

- dall' 80 a.C. sino agli assi transvirali augustei (19 a.C.) abbiamo uno jatus nella produzione, a vantaggio della moneta di argento utile al pagamento dell'esercito. Non solo ma bisogna considerare che è relativamente più comodo emettere aurei e/o denari (1 moneta--> buona valore--> pochi grammi di metallo nobile), avendo accesso alla materia prima, che non l'equivalente in moneta bronzea (tante monete--> valore basso--> chili di bronzo). 1 aureo (7,65-7,8 g) = 2 Au quinari = 25 denari .... = 1600 quadrans (= 1600 x peso ponderale medio: 5,2 kg di bronzo!)

Dopo il 19 a.C. abbiamo una nuova contrazione produttiva che verrà risolta appena con Nerone nel 64 d.C. In realtà personalmente ritengo che Caligola e Claudio si siano resi conto della carenza di bronzi di piccolo modulo e abbiano cercato di porvi rimedio (più il secondo che non il primo, non riuscendovi) dal momento che i quadrans a loro titolo non sono rari. Considerate inoltre che Caligola emise 7 volte il numero di monete di Tiberio (nonostante la brevità del regno del primo da cui si evince anche che Tiberio fruì comodamente della monetazione augustea...), privilegiando però la moneta di pregio.

Vindonissa fu un forte costruito probabilmente dopo la disfatta di Teutoburgo, durante la riorganizzazione del confine di Tiberio e Germanico.

Da buon campo legionario non poteva esimersi dall'avere questi splendidi ritrovamenti al suo interno.

Purtroppo non ho saputo trovare di più a riguardo.

Evidentemente al confine mancavano sottomultipli e quindi, cosa fare, tagliamo a metà... :D

Non solo a metà... semisse... Campo di Neuss (Germania): 1543 assi augustei, 320 dimezzati e 3 tagliati in quarti per ottenere quandrans.

Aggiungo questo link su ritrovamenti di monete dimezzate nel Tevere:

http://detectorimola.it/Note_Storiche_su_monete_dimezzate.pdf

Altri, generalisti:

http://www.academia.edu/3609530/Roman_coins_cut_in_pieces

https://sites.google.com/site/moneteedintorni/trieste/la-zecca-di-trieste/monete-romane-le-monete-dimezzate

Ciao

Illyricum

:)

PS: in ultimo vorrei aggiungere uno spunto di riflessione. Come già detto, gli Imperatori usano la moneta di pregio (ci metto pure la monetazione in oricalco) come veicolo di propaganda dell'immagine e come vettore di qualche messaggio al popolo. Nella quasi totalità è rappresentato il ritratto dell'emittente. Questo di norma dagli aurei sino ai bronzi. Ma se riflettiamo un po' notiamo che i quadrans rifuggono a questa regola. Ercole, divinità elmate, animali, modius... Perchè questa differenziazione? Forse a causa delle misure ridotte? O si tratta di una dimostrazione di disinteresse da parte dei regnati verso una moneta di poco pregio, ad uso del popolo, spesso di intralcio nei borselli (mi viene a mente il confronto con gli spiccioli attuali da 1, 2 5 € cent) eppure alla fin fine, utile nella vita quotidiaa del I secolo d.C.?

In fin dei conti all'Imperatore e allo Stato serviva oro, argento, oricalco... per far circolare con poco peso e volume grandi cifre. Già l'asse doveva esser scomodo, ma tollerato in quanto utile.

Ecco, questa è un'eccezione a quanto scritto sopra... che conferma una regola. Seppur più tarda rispetto ai dimezzati...

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Modificato da Illyricum65
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Illy ciao mi incanto a leggerti.

Grazie Roberto,

scrivere (e in genere comunicare) è un'arte e nel mio piccolo cerco di farlo nel modo migliore. Quello che hai scritto è per me motivo di grande soddisfazione personale. :D

Ciao

Illyricum

:)

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Grazie Illy! Che spettacolo!

Sulle emissioni bronzee sono d'accordo con te. Ho sempre pensato che gli Imperatori avessero di gran lunga preferito la moneta "nobile". Soprattutto nel primo impero.

Sul discorso quadranti privi di ritratto, beh, l'idea non è da escludere ma c'è da dire che secondo me, in alcuni casi, potevano essere toccati temi propagandistici anche sui quadranti.

Vedi i quadranti di Caligola con RCC (remissa ducentesima) che abolì la tassa sulle vendite del 50%. Forse c'erano temi meno nobili, volti al "piccolo" popolo, ma non ce lo vedo tutto questo odio per gli spiccioli nel piccolo commercio. Nel grande, magari, sì.

C'è anche da dire che Augusto coniò quadranti più o meno durante tutto il regno...ma c'è anche da dire che probabilmente avevano anche una breve vita essendo molto piccole e in bronzo...si può invece dire che coniò decisamente pochi Semissi (contando probabilmente sulla funzionalità dei quadranti e degli Assi.

Possiamo ancora dire che, come hai già detto, Tiberio sfruttò la monetazione bronzea di Augusto (anche se di quest'ultimo gli Assi sono frequentissimi)...e che in seguito ai ben 23 anni di regno ci fu una carenza netta...recuperata da Caligola (in breve) e da Claudio (un po' meglio) e infine da Nerone (decisamente meglio, riformando tutto, magari proprio a causa di queste problematiche, anche).

Discorso sempre congiunto è quello che l'Imperatore comandava le coniazioni di metallo nobile, mentre era il Senato che promulgava i contingenti annuali dei bronzi...e fondamentalmente loro badavano a Roma...se a Roma gli spicci c'erano non era detto che sapessero che fuori Roma mancassero.

Beh, in ogni caso è un discorso interessante.

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Girando per il web si trova di tutto. E cercando assi tagliati, ecco cos'ho trovato:

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di tutt'altro contesto storico, ma estremamente interessanti (se ne è parlato anche recentemente), questi 5 stampi in ceramica per denari di età severiana (mi sembra di scorgere un Geta giovane). Sono stati rinvenuti anch'essi in Svizzera , ad Augusta Raurica (Augusta Raurica è un grande sito archeologico romano in Svizzera, nel semicantone di Basilea Campagna. Situato a circa 20 km ad est di Basilea, corrisponde alla moderna Augst. È la più antica colonia romana sul Reno di cui si abbia notizia.)

Mi scuso per l'OFF TOPIC.

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao Mirko, in effetti per i bronzi ho parlato peccando di superficialita' di "Imperatore" non considerando invece il Senato... ma il concetto finale non cambia: di moneta spicciola bronzea non ne girava a sufficienza per colmare la necessita' quotidiana. Nemmeno a Roma se e' vero che nel Tevere si son trovati assi repubblicani dimezzati (v.Serafini) e imitative di Claudio. E su queste ultime ci sarebbe tanto da scrivere... ma dimostra che nemmeno nell'Urbe la moneta era sufficiente.

Ciao

Illyricum

:)

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