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Guerre servili


Pablos

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Buongiorno, studiando le tre guerre servili mi è venuto in mente di chiedervi, per curiosità, quali furono le monete coniate in quei tre periodi, e, particolarmente, se ce ne sono alcune successivamente coniate che invece commemorano quelle vittorie. Sto da poco interessandomi alla storia della Repubblica oltre che a quella imperiale, la trovo più complessa, con un fascino nè maggiore nè minore. Diverso. 

Grazie.

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A me invece l'interpretazione del rovescio come commemorativa di una vittoria contro gli schiavi convince poco, anche se il tema elmo/testa nuda ha sicuramente valenza. Il motivo, come già è stato detto, è che domare una rivolta di schiavi non poteva essere considerato un grande onore all'epoca, nella quale gli schiavi erano considerati poco più di bestie dotate di parola. Più plausibile mi pare la velata promessa da parte del monetiere di finanziare giochi gladiatorii se eletto a cariche più prestigiose.

 

 

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Nella prima guerra servile l'autoproclamato sovrano degli insorti, Eunus, coniò anche monete a proprio nome (aveva assunto quello di Antiokos), alcune delle quali sono conservate nella collezione di un museo ennese ovviamente chiuso. le foto sono tratte da http://www.ilcampanileenna.it/euno.html

euno.jpg

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12 minuti fa, Scipio dice:

Nella prima guerra servile l'autoproclamato sovrano degli insorti, Eunus, coniò anche monete a proprio nome (aveva assunto quello di Antiokos), alcune delle quali sono conservate nella collezione di un museo ennese ovviamente chiuso. le foto sono tratte da http://www.ilcampanileenna.it/euno.html

euno.jpg

Interessantissimo, grazie ad entrambi per le risposte, mi interesserebbe in verità avere una moneta coniata e circolata durante la terza guerra servile o la prima. Conoscete dunque dei denari emessi in quei periodi, magari di consoli che affrontarono la situazione? Grazie ancora. 

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I consoli non si occupavano della monetazione, che era riservata a magistrati minori, detti tresviri auro argento aere flando feriundo, a nome dei quali erano emesse.

Se ti riferisci a quei periodi sotto il profilo strettamente cronologico su questo sito trovi le emissioni dei denari repubblicane ordinate per anno (e non, come d'uso, in ordine alfabetico per gens).

https://www.antiqva.org/Numismatica.htm

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Per quanto riguarda monete coniate in quel periodo è facile: vai sul nostro catalogo (http://numismatica-classica.lamoneta.it/) , clicchi "ricerca avanzati" e inserisci, come parametro di ricerca, le date che ti interessano. 

 

Per quanto riguarda gli autori delle emissioni è più complesso perché, come ha giustamente scritto Scipio, in questo periodo le emissioni sono "firmate" quasi sempre da appositi magistrati, di rango molto inferiore. In alternativa ci sono emissioni di comandanti dotati di imperium (normalmente promagistrati), che firmavano emissioni straordinarie, di carattere essenzialmente militare (talvolta le stesse legioni avevano una zecca con sè). 

Su questo punto vorrei aiutarti, ma mi sono molto arrugginito in materia di storia romana ... potresti scrivere qui i periodi e i nomi di tuo interesse?

 

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Il 13/3/2020 alle 10:55, L. Licinio Lucullo dice:

Per quanto riguarda monete coniate in quel periodo è facile: vai sul nostro catalogo (http://numismatica-classica.lamoneta.it/) , clicchi "ricerca avanzati" e inserisci, come parametro di ricerca, le date che ti interessano. 

 

Per quanto riguarda gli autori delle emissioni è più complesso perché, come ha giustamente scritto Scipio, in questo periodo le emissioni sono "firmate" quasi sempre da appositi magistrati, di rango molto inferiore. In alternativa ci sono emissioni di comandanti dotati di imperium (normalmente promagistrati), che firmavano emissioni straordinarie, di carattere essenzialmente militare (talvolta le stesse legioni avevano una zecca con sè). 

Su questo punto vorrei aiutarti, ma mi sono molto arrugginito in materia di storia romana ... potresti scrivere qui i periodi e i nomi di tuo interesse?

 

Buongiorno e grazie per l'aiuto. 

Nel particolare mi interessano gli ultimi 150-200 anni della Repubblica, quindi dalle tre guerre servili alla congiura di Catilina (per questo periodo ho visto che è stato coniato un fantastico denario firmato L. Cassius Longinus, uno dei congiurati in cui si celebra l'importanza della votazione), mi intriga molto la figura di Marco Antonio per cui pensavo anche di prendere un denario legionario. Vorrei insomma impostare una collezione sui momenti di frattura della Repubblica, sugli anni che anticiparono le guerre civili e le guerre civili stesse, da affiancare alla mia nascente collezione di antoniniani della crisi del terzo secolo.

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2 ore fa, Pablos dice:

Nel particolare mi interessano gli ultimi 150-200 anni della Repubblica, 

Bè allora parli della quasi totalità delle emissioni della Repubblica romana...

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Infatti. Forse non sai che in quella fase della storia di Roma furono coniati molti tipi di monete : mediamente due serie all'anno, e ogni serie spesso comprendeva, oltre al denario, anche altri nominali. Se ci fai domande più specifiche possiamo indirizzarti su qualche esemplare più interessante

 

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Il 14/3/2020 alle 15:38, Scipio dice:

Bè allora parli della quasi totalità delle emissioni della Repubblica romana...

 

9 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Infatti. Forse non sai che in quella fase della storia di Roma furono coniati molti tipi di monete : mediamente due serie all'anno, e ogni serie spesso comprendeva, oltre al denario, anche altri nominali. Se ci fai domande più specifiche possiamo indirizzarti su qualche esemplare più interessante

 

Grazie ancora! Nello specifico sarei maggiormente interessato agli anni della terza guerra servile e agli anni della congiura di Catilina. Avevo pensato dunque di iniziare da quest'ultima cercando di ottenere questo denario del 62 a.C. Di Lucio Emilio Lepido Paolo, che, tra l'altro, celebra la fine e la vittoria della terza guerra Macedonica, per poi indietreggiare di un anno con il denario di Cassio Longino, congiurato, del 63 a.C.

Cosa ne pensate? 

0415.1.jpeg

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E' una bellissima moneta, molto comune. In bassa conservazione la trovi anche a prezzi contenuti, se il tuo fine è acquistarla. Solo per dare un'idea di prezzi effettivi (e non certo per dare consigli per gli acquisti), ti segnalo che a questo link ne puoi vedere alcune attualmente offerte in asta:

https://www.sixbid.com/en/lots/page/1/perPage/100?term=415%2F1&currency=EUR

 

Secondo alcuni studiosi il monetiere, L. Aemilius Paullus, sarebbe il console del 50, secondo altri suo figlio; per conseguenza sono state proposte varie datazioni, che vanno dal 71 al 54 a.C.; Crawford, in particolare, propone il 62 a.C..

Al dritto è rappresentata Concordia, dea dell'armonia e della comunità. In questo caso la testa velata si riferirebbe alla morte di Crasso che metteva in pericolo gli equilibri politici dell'epoca. La scelta di rappresentare questa personificazione sembra alludere ad un tema caro alla politica ciceroniana di questi anni, la concordia ordinum (Cic., in Cat., IV,15; De off., II, 78-84); sappiamo infatti che il console Emilio Paullo era un sostenitore di Cicerone (Sall., Cat. 31,4; Cicero, Ad fam. XV, 13,2).

Il retro commemora l'antenato L. Emilio Paolo, trionfatore di Pidna nel 168, sul re macedone Perseo, che si arrese al console senza scorta, accompagnato dai soli figli maschi. Proprio nella raffigurazione del rovescio sembra si possano identificare il sovrano ed i suoi figli con il magistrato romano davanti al trofeo. L'iscrizione TER può riferirsi sia ai tre trionfi celebrati dal generale (per le vittorie in Liguria nel 181, in Macedonia nel 167 e a Pidna, quest’ultimo citato da Velleio, 1, 9, 3), sia alla triplice acclamazione da imperator da parte delle sue truppe (la prima in Spagna, nel 189)

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1 ora fa, L. Licinio Lucullo dice:

E' una bellissima moneta, molto comune. In bassa conservazione la trovi anche a prezzi contenuti, se il tuo fine è acquistarla. Solo per dare un'idea di prezzi effettivi (e non certo per dare consigli per gli acquisti), ti segnalo che a questo link ne puoi vedere alcune attualmente offerte in asta:

https://www.sixbid.com/en/lots/page/1/perPage/100?term=415%2F1&currency=EUR

 

Secondo alcuni studiosi il monetiere, L. Aemilius Paullus, sarebbe il console del 50, secondo altri suo figlio; per conseguenza sono state proposte varie datazioni, che vanno dal 71 al 54 a.C.; Crawford, in particolare, propone il 62 a.C..

Al dritto è rappresentata Concordia, dea dell'armonia e della comunità. In questo caso la testa velata si riferirebbe alla morte di Crasso che metteva in pericolo gli equilibri politici dell'epoca. La scelta di rappresentare questa personificazione sembra alludere ad un tema caro alla politica ciceroniana di questi anni, la concordia ordinum (Cic., in Cat., IV,15; De off., II, 78-84); sappiamo infatti che il console Emilio Paullo era un sostenitore di Cicerone (Sall., Cat. 31,4; Cicero, Ad fam. XV, 13,2).

Il retro commemora l'antenato L. Emilio Paolo, trionfatore di Pidna nel 168, sul re macedone Perseo, che si arrese al console senza scorta, accompagnato dai soli figli maschi. Proprio nella raffigurazione del rovescio sembra si possano identificare il sovrano ed i suoi figli con il magistrato romano davanti al trofeo. L'iscrizione TER può riferirsi sia ai tre trionfi celebrati dal generale (per le vittorie in Liguria nel 181, in Macedonia nel 167 e a Pidna, quest’ultimo citato da Velleio, 1, 9, 3), sia alla triplice acclamazione da imperator da parte delle sue truppe (la prima in Spagna, nel 189)

Grazie per le interessanti informazioni, avevo anche letto della grande magnanimità di Lucio Emilio Paolo che pare abbia confortato Perseo, dopo la sua sconfitta, con parole fraterne, ricordo male? 

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15 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Ricordo qualcosa del genere... controllo 

Potrei avere qualche informazione e curiosità anche su questi due denari? Screenshot_20200317-125052.thumb.jpg.ba8153e6136f06aa015c372ae7505136.jpg 

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Il primo è uno dei più interessanti denarii della repubblica, almeno secondo me.

Al R/, la sigla III identifica l’autore dell’emissione come triumviro monetale. Secondo Babelon e Crawford il monetario sarebbe il tribuno della plebe del 44 (quando si oppose ad Antonio, col quale si riconciliò nel 41), fratello minore del cesaricida, ma Hatlan sottolineano che alla data attribuita al denario per ricoprire la carica di monetario. In alternativa è stato proposto Lucio Cassio Longino, pretore del 66 che partecipò alla congiura di Catilina; si dice che avesse aderito al progetto di quest'utlimo a seguito della sua mancata elezione alla carica di console, quando questa era già data come per sicura. Longino era indebitato fino al collo e ricoprire quella importante magistratura significava anche riassestare il suo fallimentare patrimonio. Aderì poi al partito cesariano e nel 48 fu inviato come legato in Tessaglia. Non prese parte alla congiura contro il dittatore e, alla sua morte, si schierò con Ottaviano.  Per Amisano, è più probabile un membro della gens altrimenti ignoto.

Il D/ potrebbe alludere al processo del 113 contro due Vestali, celebrato dal pretore Cassio Longino che le fece condannare, benché precedentemente assolte da altro magistrato, rievocato anche dall’emissione Cr. 428/1 e 2.

Il R/ potrebbe alludere a L. Cassius Longinus Ravilla (fratello del cesaricida Gaio Crasso), tribuno della plebe nel 137, console nel 127 e censore nel 125, e potrebbe riferirsi o anch’esso al processo delle Vestali (per il quale Ravilla presiedette una commissione per la revisione del procedimento giudiziario), oppure alla lex Cassia tabellaria proposta da Ravilla quando era tribuno della plebe (137), che prescrisse la votazione scritta con tessere premarcate. In entrambi i casi, tuttavia, si sarebbe trattato di processi penali, onde la tessera avrebbe dovuto recare A(bsolvo) o C(ondemndo), non V(ti rogas), voto con cui si esprimeva l’approvazione di un progetto di legge (in antitesi ad A, antiqva). Anche per l’interpretazione del rovescio, quindi, Amisano propone una tradizione familiare di cui si è persa memoria

 

 

 

Del secondo si sa pochissimo. Il monetario non è altrimenti conosciuto. Secondo Crawford i tipi prescelti alludono alla “cura annonae”; potrebbero ricordare la magistratura esercitata da un antenato del monetario, oppure esplicitare le sue stesse ambizioni 

 

 

Sono entrambi datati al 63 a.C., come hai visto tu stesso

 

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18 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Il primo è uno dei più interessanti denarii della repubblica, almeno secondo me.

Al R/, la sigla III identifica l’autore dell’emissione come triumviro monetale. Secondo Babelon e Crawford il monetario sarebbe il tribuno della plebe del 44 (quando si oppose ad Antonio, col quale si riconciliò nel 41), fratello minore del cesaricida, ma Hatlan sottolineano che alla data attribuita al denario per ricoprire la carica di monetario. In alternativa è stato proposto Lucio Cassio Longino, pretore del 66 che partecipò alla congiura di Catilina; si dice che avesse aderito al progetto di quest'utlimo a seguito della sua mancata elezione alla carica di console, quando questa era già data come per sicura. Longino era indebitato fino al collo e ricoprire quella importante magistratura significava anche riassestare il suo fallimentare patrimonio. Aderì poi al partito cesariano e nel 48 fu inviato come legato in Tessaglia. Non prese parte alla congiura contro il dittatore e, alla sua morte, si schierò con Ottaviano.  Per Amisano, è più probabile un membro della gens altrimenti ignoto.

Il D/ potrebbe alludere al processo del 113 contro due Vestali, celebrato dal pretore Cassio Longino che le fece condannare, benché precedentemente assolte da altro magistrato, rievocato anche dall’emissione Cr. 428/1 e 2.

Il R/ potrebbe alludere a L. Cassius Longinus Ravilla (fratello del cesaricida Gaio Crasso), tribuno della plebe nel 137, console nel 127 e censore nel 125, e potrebbe riferirsi o anch’esso al processo delle Vestali (per il quale Ravilla presiedette una commissione per la revisione del procedimento giudiziario), oppure alla lex Cassia tabellaria proposta da Ravilla quando era tribuno della plebe (137), che prescrisse la votazione scritta con tessere premarcate. In entrambi i casi, tuttavia, si sarebbe trattato di processi penali, onde la tessera avrebbe dovuto recare A(bsolvo) o C(ondemndo), non V(ti rogas), voto con cui si esprimeva l’approvazione di un progetto di legge (in antitesi ad A, antiqva). Anche per l’interpretazione del rovescio, quindi, Amisano propone una tradizione familiare di cui si è persa memoria

 

 

 

Del secondo si sa pochissimo. Il monetario non è altrimenti conosciuto. Secondo Crawford i tipi prescelti alludono alla “cura annonae”; potrebbero ricordare la magistratura esercitata da un antenato del monetario, oppure esplicitare le sue stesse ambizioni 

 

 

Sono entrambi datati al 63 a.C., come hai visto tu stesso

 

Studierò meglio il periodo storico e solo quando avrò approfondito e avrò maggiore consapevolezza, inizierò ad acquistare repubblicane. Grazie mille☺️

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  • 2 settimane dopo...
Il 6/3/2020 alle 15:18, carletto23 dice:

La discussione seguente, molto interessante, verte su di una moneta quasi certamente relativa proprio a cio' che chiedi:

 

 

 

L'occasione è propizio per fare il punto su questa moneta, di interpretazione invero controversa.

 

Il monetario viene spesso identificato in T. Didius T. f. Sex. n., tribuno nel 103, pretore nel 101, governatore in Macedonia dove nel 100 sconfisse gli Scordisci ottenendo il trionfo. Console nel 98, restaurò la Villa Publica e per questa ragione è commemorato (forse da un discendente) sul denario Cr. 429/2 (dove il nomem della gens è mutato in DIDIus). Proconsole in Spagna Citeriore dal 97 al 93 si guadagnò un secondo trionfo; legato di Silla durante il bellum sociale, morì sul campo di battaglia, alle falde del Vesuvio, nell’89.

Crawford attribuisce a lui l’emissione e interpreta il R/ come un combattimento fra due gladiatori, uno armato di frusta l'altro di bastone. Anche Banti nel suo Corpus vi vede un combattimento fra gladiatori.

L’interpretazione più diffusa riconosce tuttavia nel R/ un episodio delle guerre servili, per la differenza tra i due personaggi (quello di sinistra è chiaramente più maestoso) e per le armi usate (frusta contro bastone o spada). Osserva al riguardo Alteri: "Un guerriero romano, armato di scudo e spada, sta colpendo colla frusta o lo staffile un guerriero armato anch'egli di scudo e spada, ma che si difende senza contrattaccare". Precisa Bernareggi (Eventi e personaggi sul denario della Repubblica Romana): "Il dritto e il retro sono in stretta correlazione tra di loro. La testa di Roma galeata ha un'aria tranquilla, è imponente per la sua serenità. Una guerra di schiavi non può evidentemente creare preoccupazioni alla potenza romana. Il R/ completa questa visione distaccata e sprezzante della contingenza sanguinosa. Il soldato romano non userà la sua spada contro il servo riottoso; basterà che alzi lo scudiscio e questi sarà soccombente: le ginocchia gli verranno meno, il braccio alzato per colpire gli ricadrà all'indietro, cercherà solo di difendere il volto dai colpi prima di cadere prostrato. Forse nella realtà le cose non andavano nel senso giusto, ma l'effetto suggestivo è immediato, l'efficacia propagandistica di questo denario è notevolissima".

Babelon e Gianfranco Casolari (I Denarî della Repubblica Romana) ritengono che il denario rappresenti T. Deidius, padre del monetario, pretore in Sicilia nel 138 o nel 135, mentre con il flagellum colpisce un capo degli schiavi armato di spada (la prima guerra servile si svolse in Sicilia tra il 135 e il 132 ma fu soffocata dai consoli C. Fulvio Flacco, Calpurnio Pisone e Publio Rupilio, non da Didio).

Riccio e Amisano, infine, attribuiscono l’emissione al figlio del console del 98 (abbassandone quindi la datazione, forse a dopo la sua morte) ritenendo che commemori un episodio della vita di quest’ultimo: quando giunse in Illirio, sulle terre sconvolte dagli Scordisci, trovò l’esercito in stato di prostrazione e fece immediatamente irrigidire la disciplina per riportarlo a combattere. La moneta rappresenterebbe un centurione che fustiga un legionario indisciplinato

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