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IGNORED

A.A.A. cercasi


danielealberti

Risposte migliori

Vorrei chiederVi un aiuto se possibile.

Stò facendo un lavoro sulla mitologia greca correlata alla numismatica, potreste aiutarmi a reperire foto di monete greche-romane con personaggi e scene mitologiche da inserire nel lavoro che verrà poi inserito nei manuali?

postandole di seguito ne dovrebbe uscire anche una bella discussione

Grazie lele

post-618-1179760514_thumb.jpg

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1)

Devono essere foto di monete delle nostre collezioni?

Oppure valgono anche quelle prese sui vari siti?

...qui c'è il solito discorso del copyright...

2)

l'argomento mitologia è vastissimo... ci sono dei, semidei, comuni mortali, animali, mostri ed esseri inanimati... cominciamo con gli dei più "famosi" o procediamo "a ruota libera"?

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Il culto dei Dei Lari

Nelle abitazioni romane grande importanza aveva il culto dei Lari, la concreta raffigurazione degli spiriti degli antenati e delle divinità protettrici del focolare. Il tipo iconografico del giovanetto danzante è stato messo in relazione con i Lares compitales, divinità originariamente tutelari delle proprietà agricole e venerate all’aperto, soprattutto nei crocicchi (compita), dai proprietari delle terre attigue oltre che da coloro che formavano una corporazione o un collegium, nonché da gruppi omogenei, quali alcuni reparti dell’esercito o settori della città. Il loro culto fu poi introdotto anche nelle abitazioni, cosicché il Lare fu considerato più tardi il nume tutelare della casa e della famiglia a lui affidata, di cui curava il benessere. Con Augusto, tra il 14/13 e il 7 a. C., il culto subì un importante rinnovamento: i Lares compitales divennero i Lares Augusti che nelle edicole, nelle nicchie e nei tempietti accompagnavano, per lo più in coppia, l’immagine del Genius Augusti, così come il Lar familiaris, identificato comunemente con il Lare in riposo, per un processo analogico finì per affiancare solo o in coppia il Genius del pater familias nel larario privato, più personale, specchio della religiosità e della cultura del proprietario della casa. Da allora in poi, queste divinità acquistano, in ambito privato, una prevalenza quasi assoluta e si canonizzano nelle forme ufficiali. I Lares familiares sono raffigurati come immagini di fanciulli, vestiti da una corta tunica e raffigurati ora stanti, ora in movimento, in atto di reggere nelle mani oggetti legati al rito, patere, rhytà (corni potori), o simboli di prosperità come le cornucopie. La figura in mostra, che ha perduto gli attributi, è rivolta verso destra, evidentemente in direzione di un’altra statuetta uguale, ma con ritmo invertito, che non ci è purtroppo pervenuta. I Lari erano, infatti, venerati in coppia e raffigurati sempre insieme nei sacelli domestici a loro dedicati, sia sotto forma di statuette che di immagini dipinte.

Marco

Modificato da cori
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Riprendo un mio vecchio post e allego le foto dei bronzi di Alessandro.

> Ercole (Eracle) ed il Leone di Nemea

Ercole che indossa la famosa pelle leonina che troviamo nella maggior parte della monetazione di Alessandro al diritto e nel caso dei bronzi ove troviamo la clava con faretra ed arco al rovescio.

Giunto a Delfi, (Eracle) chiese al dio dove avrebbe dovuto dimorare. La Pizia lo chiamò Eracle allora per la prima volta: invece in precedenza veniva chiamato Alcìde. Gli rispose di stabilirsi a Tirinto, ponendosi al servizio di Euristeo per dodici anni, e di compiere le dodici fatiche che gli sarebbero state imposte, e disse che così, dopo aver portato a termine le fatiche, sarebbe diventato immortale. Udito ciò, Eracle andò a Tirinto e compiva quanto gli veniva imposto da Euristeo. Per prima cosa dunque gli comandò di portargli la pelle del leone Nemeo: questo era una belva invulnerabile, generata da Tifone. Giunto a Nemea e messosi in caccia dal leone, dapprima (gli) scagliò una freccia; ma quando s'accorse che era invulnerabile, afferata la clava, cominciò ad inseguirlo. Poiché quello si era rifugiato nella sua grotta a due uscite, (Eracle) sbarrò un'uscita ed attraverso l'altra giunse fino alla belva e, dopo avergli circondato il collo con una mano, continuò a stringere fino a soffocar(lo), e (poi), caricatolo sulle spalle, portò il leone a Micene.

Ps.-Apollodoro, Biblioteca II 5-1 passim

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

La prima prova che Alcìde intraprese fu d'andare ad uccidere un gran Leone, che viveva nella foresta di Nemea sul monte Citerone. Uccidere un leone era cosa ordinaria per un uomo normale, ma uccidere il Leone di Nemea era riservato ad Ercole, perché questo Leone era superiore agli altri per la nobiltà della sua razza. Qualcuno dice che era disceso dal disco lunare (Anaxagoras), altri - tra cui Chrysermus (Lib 2 Rerum Peloponn.) - dicono che Giunone volendo nuocere ad Ercole "interessò" magicamente la Luna nel suo odio e che questa riempì un canestro di saliva e schiuma e che ne nacque questo Leone. Iris lo prese ttra le sue braccia e lo portò sul monte Ophelte, ove divorò lo stesso giorno il pastore Apesamptus, secondo il rapporto di Demodocus (In Rebus Heracleae). Questo Leone era invulnerabile, Ercole lo incontrò appena diciottenne. Scagliò contro il Leone molte frecce che non lo scalfirono, allora prese una mazza e lo colpì e lo fece a pezzi in seguito, senz'altro aiuto che le sue mani, dopo averlo spogliato della sua pelle che quest'Eroe portò finché visse.

Dom Antoine-Joseph Pernety - Les fables Egyptiennes et Greques

464089428_14e5b47a70.jpg

15042. Bronze AE 18, Price 301, Müller 1614, VF, Macedonian mint, 6.606g, 18.6mm, 225o, 336 - 323 B.C.; obverse Head Herakles right wearing lion's head headdress; reverse [A]LEXANDR[OU], quiver and bow above, club below, K in ex.

464096427_3e8202bf7f.jpg

KINGS of MACEDON. Alexander III. 336-323 BC. Æ 18mm. Macedonian mint. Struck circa 325-310 BC

Head of Herakles right, wearing lion's skin / Quiver and bow above BA, club below; star left, TE monogram below. Price 390 var.; SNG Alpha Bank 810. VF, dark green and brown patina, reverse surfaces a little rough.

464089350_6b366808a5.jpg

AE-17mm (6,17 g), nach 328. Av.: Herakleskopf mit Löwenhaube links. Rv.: Köcher in Bogen unter Keule. vgl.SNG.Cop:1034ff. R s.sch.

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1)

Devono essere foto di monete delle nostre collezioni?

Oppure valgono anche quelle prese sui vari siti?

...qui c'è il solito discorso del copyright...

2)

l'argomento mitologia è vastissimo... ci sono dei, semidei, comuni mortali, animali, mostri ed esseri inanimati... cominciamo con gli dei più "famosi" o procediamo "a ruota libera"?

220156[/snapback]

La ricerca che stò facendo comprende divinità principali ed eroi altrimenti diventa un librone , le foto possono essere di vostre monete ed anche di altre collezioni.

Se poi si riescono a trovare foto di fatti particolari ancora meglio.

Vi faccio un esempio, il rapimento di Europa da parte di Zeus in sembianze di toro è rappresentata nell'attuale moneta da 2€ greca, che voi sappiate tale rappresentazione esiste anche su una moneta antica?

lele

lele

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Continuando il discorso di fra casellame :

Il rovescio del denario di C.Poblicius (RRC 380/1) del 80 a.C.

E' raffigurato Ercole che stringe al collo il leone di Nemeo che gli si avvinghia addosso. A terra la clava. A sinistra arco e faretra.

post-4217-1176915324_thumb.jpg

Modificato da legionario
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La ricerca che stò facendo comprende divinità principali ed eroi altrimenti diventa un librone , le foto possono essere di vostre monete ed anche di altre collezioni.

Se poi si riescono a trovare foto di fatti particolari ancora meglio.

Vi faccio un esempio, il rapimento di Europa da parte di Zeus in sembianze di toro è rappresentata nell'attuale moneta da 2€ greca, che voi sappiate tale rappresentazione esiste anche su una moneta antica?

lele

220200[/snapback]

Esempio 1

Esempio 2

Esempio 3

Esempio 4

Esempio 5

Esempio 6

Esempio 7

Esempio 8

...mi sa che facciamo prima a fare così :lol: :

Elenco

;)

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Nel denario di L. Cossutius Sabula (RRC 395/1) del 74 a.C.

al D/ la testa di Medusa con serpenti sui capelli e sul collo

al R/ Bellerofonte su Pegaso in volo verso destra.

Secondo la mitologia Bellerofonte riuscì ad uccidere la Chimera con l'aiuto del Pegaso. Il Pegaso era figlio di Poseidone e di Medusa e nacque dalla testa della madre quando questa fu decapitata dalla spada di Perseo.

post-4217-1177014011_thumb.jpg

Modificato da legionario
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Spero di fare cosa gradita segnalandoti una selezione di eroi e scene mitologiche, benché limitata al mio settore di competenza: la numismatica greca.

La raffigurazione di Herakles in lotta con il leone nemeo si trova, ad. es., sulle monete di Heraklea, sui dioboli di Heraklea e/o di Taranto, nonché in ambito apulo (dioboli di Rubi, Caeliae, Teate, Arpi) e sannitico (dioboli in AR dei Pitanati). La fatica dell'Idra di Lerna è attestata sulle monete di Phaestus, quella degli uccelli Stinfalidi sulle monete di Stimplalus, quella della cerva Cerinitide sugli ess. di Alinda ( e, forse, sugli incusi di Caulonia, benché l’identificazione del tipo sia controversa). Un elenco delle fatiche dell’eroe correlate al settore numismatico si trova nell’ Historia Numorum di Head, s.v. Herakles, consultabile anche in versione digitale.

Una selezione di eroi troiani sulle monete greche si trova invece in L. Lacroix, A propos de quelques héros….., in M. Amandry - S. Hurter (edds.), Travaux de numismatique grecque offerts a G. Le Rider, London 1999, pp. 207-214.

Per il mito di Teseo e del Minotauro il rimando è alle monete di Crosso, x quello di Bellerofonte alle emissioni di Leucas.

Riguardo al mito di Europa, infine, ti segnalo le monete di Gortyna e quelle di Phaestus.

Buon lavoro!

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A proposito di Eracle, tempo fa postai un topic, con la sua storia "originale" (secondo una porzione cospicua di studiosi).

C'è una versione più "allargata" su forumancientcoins.com

Mi pare che tu già lo sappia però...

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Vi ringrazio, state facendo tutti cosa veramente graditissima..

Volevo chiedere a gionata se posso usare le foto da lui postate per inserirle nella ricerca?

lele

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Su forumancientcoins nella sezione italiana c'e' una ricerca gia' avviata da cui puoi prendere spunto. Ti metto qui una divinita' poco conosciuta

Borysthenes, divinita' fluviale del fiume Dnepr

image01080.jpg

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Aggiungo come mio contributo l'immagine del mito di Trittolemo, raffigurato su un fantastico medaglione della Diva Faustina (coniato dopo il 141).

Personaggio della mitologia greca, Trittolemo ha un ruolo di primo piano nelle tradizioni legate al culto di Eleusi. Secondo l’Inno omerico a Demetra, Trittolemo è uno dei principi che circondano Celeo re di Eleusi, il quale ospitò Demetra durante la sua ricerca di Core. Altre tradizioni, probabilmente più antiche, fanno di Trittolemo un fanciullo o un adolescente. La versione orfica del mito afferma, invece, che egli era figlio di due esseri nati dalla terra, Disaule e sua moglie Baubo. A lui Demetra donò il frumento e insegnò a coltivare i campi. La dea inoltre gli diede un carro alato, con due sole ruote intrecciate di serpenti, e su di esso Trittolemo percorse la terra diffondendo l’agricoltura. Alcuni studiosi hanno interpretato il nome di Trittolemo come "il triplice guerriero", riconoscendo in lui una figura originariamente simile ad Ares, divenuta poi, da guerriera, agricola e mitigatrice dei costumi.

Saluti Arthas :lol:

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Certo che le puoi usare Lele.

Se riesco a trovare da qualche parte anche la versione "originale" di Eracle, cioè Melkart, potrai anche fare una associazione iconografica.

;)

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Ecco un pò di foto di Melkart (Ercole):

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=209&Lot=44

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=210&Lot=1536

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=202&Lot=404

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=188&Lot=877

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=181&Lot=591

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=131&Lot=489

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=131&Lot=496

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=92&Lot=22

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=80&Lot=706

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=76&Lot=189

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=52&Lot=36

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=8&Lot=593

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=8&Lot=563

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=8&Lot=592

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=8&Lot=594

Per la zecca di Gadir posto altre tre monete nell'allegato.

I link contengono le foto di monete con i ritratti di Ercole-Melkart visti su diversi territori di area d'influenza fenicia: Cartagine, Spagna libio-fenicia e punica (è uso presso gli Spagnoli distinguere tra Libio-Fenici e Punici alludendo, rispettivamente, alle popolazioni Fenicie e Fenicio-Libiche stabilitesi presso la Spagna meridionale e i Cartaginesi veri e propri, discendenti dei Libio-Fenici ), Mauretania, Fenicia.

Come puoi vedere la ritrattistica segue stili diversi.

In particolare mi piacciono i ritratti mauri di Melkart (se effettivamente si tratti di Melkart e non di Baal) hanno un'espressività rozza ma immediata, come le Gorgoni etrusche.

3_monete_di_Gadir__Gades__attuale_Cadiz_Spagna_.zip

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Ecco qui alcune immagini di bronzi di Melkart:

www.uv.es/~alabau/religion_archivos/image005.jpg è il dio egizio Reshef, Melkart era rappresentato alla stessa maniera.

www.carnaval.com/goddess/baal.jpg (Melkart-Baal?)

Qui invece, tratto dal Classical Phoenician Scarab Corpus, ci sono alcuni temi iconografici fenici (in particolare il topos della lotta di Melkart contro il leone) impressi su scarabei e sigilli:

http://www.beazley.ox.ac.uk/Gems/Scarabs/S.../Scarab3.10.htm

Nell'allegato che accompagna il post, c'è uno scatto fotografico che realizzai al Museo Archeologico di Siviglia che ritrae Melkart. Da notare la grossa somiglianza con il Melkart raffigurato su alcune monete prima postate.

post-259-1176987910_thumb.jpg

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Siete gia stati grandissimi, tutti quanti!

Che voi sappiate esiste una moneta con raffigurazione di Ades dio degli inferi o di Prometeo?

lele

220549[/snapback]

Certo, e su diverse monete..............allego immagine di un cistoforo di Adriano con al rovescio il celebre ratto di Proserpina, compiuto da Ades (bongustaio :D ).........ciao Arthas

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Correggendo il post precedente, allego due immagini di Nettuno.

La prima dal denario di P.Plautius Hypsaeus (RRC 420/1) del 60 a.C.

La seconda dal denario di Q.Crepereius Rocus (RRC 399/1) del 72 a.C.

(qui abbiamo Nettuno su biga di Ippocampi, tiene le redini con la mano sinistra e brandisce il tridente con la destra).

post-4217-1177015618_thumb.jpg

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DIONISO-BACCO-LIBER

Mi permetto di non esordire con la lunga storia di Dioniso, consultabile su qualsiasi libro di mitologia o facilmente consultabile on-line. Alcuni aspetti dei riti associati a questo dio emergeranno strada facendo… confido che le principali caratteristiche dei culti dionisiaci siano note ai più.

Partirei con il contesto numismatico puro e semplice, analizzando l’evoluzione di questa divinità…

Le raffigurazioni del dio mutarono nel corso del tempo e le fonti iconografiche provenienti dal contesto numismatico ci forniscono splendidi esempi di questa evoluzione fisiognomica.

Nel periodo arcaico Dioniso è nella piena maturità degli anni, è un dio barbuto, con capelli piuttosto lunghi ed il capo cinto da una ghirlanda di pampini d’uva.

In epoca classica ed ellenistica la figura muta gradualmente fino a trasformarsi nel Dioniso di tipo giovanile, con viso imberbe dai fini e delicati lineamenti e chioma riccioluta. Unico punto in comune resta la ghirlanda di foglie di vite.

Esempio superbo di questa evoluzione è riscontrabile nella monetazione siciliana di Naxos:

Dracma, AR 5,57g - 525-510 a.C.

Caratteristiche del ritratto:

Grande occhio, lunga barba e lunghi capelli caratterizzati da fitta puntinatura.

Dracma, AR 5,40g – 510-493 a.C.

Caratteristiche del ritratto:

Occhio lievemente ingentilito, lunga barba e lunghi capelli striati.

Tetradracma, AR 16,42g – 461-430 a.C.

Caratteristiche del ritratto:

Parziale ringiovanimento dell’insieme, tratti meno idealizzati e più realistici, accorciamento della barba, capelli raccolti.

Tetradracma, AR 17,13g – 425-415 a.C.

Caratteristiche del ritratto:

Ringiovanimento accentuato, barba ancor più corta, principio di arricciamento ed accorciamento dei capelli, tratti somatici più delicati.

Tetradracma, AR 17,27g – 410-403 a.C.

Caratteristiche del ritratto:

Viso giovane ed imberbe, capelli lisci e lineamenti fini.

L’incredibile addolcimento della divinità mette in luce una figura quasi asessuata, che rispecchia forse l’essenza stessa del dio e dei suoi culti. Ecco come si svolgeva il rito dionisiaco: lo scopo era quello di ricordare le vicende di Dioniso, figlio di una relazione adulterina tra Zeus e una mortale e per questo perseguitato fino alla pazzia da Era, consorte legittima di Zeus. Il corteo era composto dalle menadi, donne incoronate con frasche e indossanti pelli di animali selvatici, e da uomini camuffati da satiri. Le donne erano ammesse ai riti perché impersonavano quella irrazionalità che il mondo greco contrapponeva alla ragione tipicamente maschile.

Quest’ultimo tipo di raffigurazione ci conduce al mondo romano ove la figura del dio, che da qui in poi chiameremo Bacco o Libero per differenziarlo dal Dioniso greco, venne ripetutamente utilizzata.

I meravigliosi ritratti presenti su diversi denari del periodo repubblicano ci fornisco una precisa idea sulla concezione iconografica del Liber romano:

L. Cassius Longinus, Denario, AR 3,97g – 78 a.C.

Testa di Liber al dritto e di Libera al rovescio.

La somiglianza tra i due ritratti è notevole, a dimostrazione della quasi asessualità del dio, riconoscibile per via del tirso (una verga circondata di edera).

Q. Titius, Denario, AR 3,99g – 90 a.C.

E’ anche qui evidente la particolare delicatezza del ritratto. In questa emissione è forse presente un simbolismo antitetico tra Liber al dritto e l’apollineo Pegaso al rovescio.

Per approfondire alcune interessanti tematiche, è a questo punto opportuno ampliare cronologicamente il contesto di analisi, andando a toccare differenti periodi e soffermandosi non solo sulle rappresentazioni delle teste o dei busto, ma anche dell’intero corpo e delle figure ad esso adiacenti.

C. Vibius Varus, Denario, AR 3,50g – 42 a.C.

L’attenzione va qui posta non sull’usuale raffigurazione di Liber al dritto ma sul rovescio.

La scena del verso presenta una pantera intenta a balzare su di un’altare sul quale poggiano una maschera ed il tirso.

Adriiano, Cistoforo, AR 10,79g – 129 d.C. circa

Al rovescio è rappresentato Bacco a figura intera, con tirso ed oinochoe (boccale per il vino). Ai sui piedi vi è una pantera.

Contorniato1

Contorniato2

Il rovescio di questi due contorniati rappresenta un corteo trionfale di Bacco il cui carro è trainato da pantere.

Gallieno, Antoniniano, 3,13g – 254-268 d.C.

Sull’intero rovescio campeggia una pantera, la legenda LIBERO P CONS AVG non lascia dubbi sull’associazione dell’animale al dio.

E’ dunque evidenze l’associazione della feroce pantera a Liber e per comprendere tale collegamento bisogna ripercorrere la storia mitologica del dio.

Nei miti greci la pantera compare con frequenza e la sua pelle fa parte dell’abbigliamento del dio e dei suoi seguaci. Nel primo periodo in cui non risultava ancora ammesso nell’Olimpo, Dioniso si recò in India alla testa di un esercito e vi tornò trionfante su di un carro trainato appunto da pantere. In Beozia il dio fece impazzire di terrore le Miniadi con le sue metamorfosi in toro, leone ed infine in pantera. Il carro nuziale su cui salì dopo le nozze con Arianna era trainato da sei pantere.

La consacrazione dell’animale al dio può avere avuto origine dalla bellezza stessa della fiera e dalla sua taglia, ma esistono anche motivazioni più particolari. Esiste un forte legame tra la pantera e il vino, bevanda dionisiaca per eccellenza: secondo gli antichi, infatti, le pantere, sempre assetate per natura, potevano essere catturate proprio grazie al vino; bastava spargerne qualche recipiente in prossimità di un punto di abbeveramento e le fiere, stimolate dall’aroma, si avvicinano, bevevano finché ce n’era e, approfittando della loro ubriachezza, erano prese facilmente. Aristotele poi, nel IV secolo a.C., parlò dell’alito profumato della pantera col quale attirava la sua preda e, sulle sue orme Plinio, Eliano, Solino e altri autori scriveranno della pantera dall'alito odoroso e dall'attrazione irresistibile che esercitava sugli altri animali. In questi casi la perdita di lucidità e razionalità, da una parte o dall’altra, riveste un ruolo importante.

Probabilmente l’animale rappresenta gli aspetti più selvaggi ed amorali del culto del dio, tra le cui pratiche figurano lo sparagmos (smembramento rituale) e l'omophagia (consumo della carne). Lo scopo dei riti era quello di raggiungere, tramite danze sfrenate e scomposte ed abuso di vino, quello speciale stato di possessione che gli antichi chiamavano enthousiasmos. Il cerimoniale si chiudeva con la caccia e lo smembramento di una bestia selvatica che avveniva in modo brutale, ad animale vivo con successivo pasto a base di carne cruda. Secondo alcune fonti, che rendono ancora più terribili tali usanze, in età arcaica la vittima designata in questi rituali non era un animale ma un bambino.

Il bestiario dionisiaco è molto ricco, ed in ambito numismatico spiccano queste particolari emissioni che ci consentono di spaziare un po’ tra gli animali cari al dio:

Macedonia, Mende, Tetradracma, AG 17,29g – 460-423 a.C.

Al dritto vi è un arcaico Dioniso sdraiato su di un asino. Sulla destra è visibile un corvo.

Antonino Pio, Medaglione, 43,58g – 139 d.C.

Sul rovescio compaiono Arianna e Bacco su di un carro. Davanti a quest'ultimo però non vi è la sola pantera…

Nel primo esempio compare un asino ed il legame col dio va probabilmente ricercato nell’ideale di forza fallica tipico dell’animale. Ciò permette un facile rapporto con Dioniso, divinità legata alla fecondità e alla potenza generatrice della natura. L’asino poi, come il capro, è divoratore di piante predilette da Dioniso, vite e anche fico.

Il corvo invece rappresenta per me un enigma… forse è anche qui celato un significato antitetico, essendo quest’ uccello il messaggero prediletto di Apollo o forse è lì posto in quanto animale psicopompo, dunque riconducibile ad alcune peculiarità del dio (...la morte del giovane Dioniso per mano dei Titani e la successiva rinascita...)

Nel secondo esempio è rappresentato come conduttore della pantera un satiro, con corna e gambe caprine.

Come prima accennato anche la capra fa parte del bestiario dionisiaco. Forse fu la sua ben nota lascivia e sfrenatezza sessuale a fare del capro uno dei membri del corteggio dionisiaco; ma importante poteva essere anche il fatto che i capri mangiassero con avidità i tralci della vite. Il collegamento tra il Dioniso e l’animale risulta evidente anche dalle denominazioni cultuali del dio: come "giovane capro" Dioniso era invocato a Metaponto. Anche nel mito spesso il dio si manifesta in forma di capro: si narrava che Zeus, per difendere il fanciullo dalle insidie di Era, lo trasformò in un capretto; e nella fuga davanti al tremendo Tifone, Dioniso fuggì in Egitto, dopo aver assunto forma caprina.

Si è precedentemente accennato alle nozze tra Dioniso ed Arianna ed ecco un’autentica meraviglia che immortala quest’evento:

Geta Cesare, Aureo, 7,14g – 207 d.C.

Al rovescio le nozze di Bacco ed Arianna

La scena presenta la corte del dio al gran completo. Bacco ed Arianna seduti con Sileno, un satiro, menadi e suonatori.

Ed ecco un ultimo esempio:

Settimio Severo, Aureo, 6,75g – 194 d.C.

Al rovescio Liber ed Ercole

DIS AVSPI-CIB T-R P II, COS II P P in ex.

Il significato di questo rovescio non ve lo dico!! :P :P

…vi do un indizio riportato anche nella spiegazione fornita da coinarchives...Dis Auspicibus…

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Didramma romano-campano (RRC 28/3) 225 - 212 a.C.

Giove su quadriga al galoppo verso destra; tiene lo scettro e sta per scagliare il fulmine. Dietro la Vittoria che guida i cavalli per le redini.

Zeus è noto nella leggenda per l'abitudine a punire coloro che finivano fuori dalle sue grazie colpendoli con le saette.

Denario di Mn. Fonteius (RRC 353/1) 85 a.C.

Cupido a cavalcioni della capra Amaltea. In alto due pilei; nell'esergo il thyrsus.

La leggenda vuole che Zeus fu allevato dalle Ninfe presso il monte Ida a Cretra col miele ed il latte della capra Amaltea. Divenuto signore dell'Olimpo, Zeus per ringraziarla, diede un potere alle sue corna: il possessore poteva ottenere tutto ciò che desiderava. Da qui la leggenda del corno dell'abbondanza: la cornucopia è appunto un corno di capra.

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