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Se un privato vende monete costose o una collezione deve pagarci le tasse?


Risposte migliori

Inviato

Salve, se un privato vende monete della sua collezione incassando qualche migliaia di euro in un mese o se un privato vende la sua collezione incassando ad esempio 30.000 euro in una volta sola, deve denunciare la cosa al fisco nella dichiarazione dei redditi e pagarci le tasse? Così facendo l'incasso, presupponendo che uno lavori, si aggiungerebbe al proprio reddito e finirebbe tassato al 38% o al 41% o 43%.

Poiché spesso il privato CI PERDE quando vende monete costose e sicuramente CI PERDE MOLTO quando vende una intera collezione, è davvero necesario denunciare la vendita allo stato perdendoci così ulteriormente (ed anche tanto viste le aliquite dello Stato)?

Ovviamente pagamenti di certi importi passano per conti correnti e simili, finendo così tracciati dallo Stato, che controlla tutto quello che passa li sopra, pertanto si potrebbe ricevere un accertamento fiscale che aggiunge le sanzioni e gli interessi di mora a quello da pagare.

Anche leggendo cosa dice la legge non mi è chiaro del tutto:
https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/vendita-oggetti-privati-realizzi-guadagno-devi-pagarci-tasse-ecco-come/4852.html
da cui cito:

<< se la vendita è avvenuta a un prezzo inferiore e quindi, concretamente, non si è ottenuto alcun utile, ciò non è rilevante ai fini fiscali. Discorso diverso se, attraverso la vendita del bene, si realizza effettivamente un ricavo, una plusvalenza, in quanto in questo caso tale plusvalenza, ossia l'importo costituente effettivamente l'utile, va dichiarata all'Agenzia delle Entrate attraverso il modello 730. Si tratta, più precisamente, di "redditi diversi".
Ed è a tali fini che un contratto scritto, anche se non necessario per realizzare la compravendita, può risultare utile. Se vi è un pagamento tracciabile e quindi una somma di denaro che transita su un vostro conto, avere un documento che dimostri la causa di quel trasferimento è importante. Questo perché, se non viene dimostrato il motivo del pagamento, ogni somma ricevuta rappresenta, fino a prova contraria, reddito imponibile. >>

Il fatto è che nella vendita di cose come monete, banconote e medaglie, come fai a dimostrare che ci hai perso o non hai ricavato un utile???

Inoltre sappiamo che da più di un anno tutte le piattaforme di vendita online, come Ebay, subito, vinted, wallapop e qualsiasi altro sito simile segnalano le vendite allo Stato per farvi pagare le tasse se rienttrate in certe categorie.

https://www.agi.it/video/video/2024-09-19/vendite-online-quando-pagare-le-tasse-27913101/
cito:

<< La direttiva DAC7, in vigore da marzo 2023, ha l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. Le piattaforme online devono segnalare alle autorità fiscali i venditori che guadagnano più di 2.000 euro all’anno o superano le 29 transazioni.

Questo vale per chi vende beni, servizi o immobili, e riguarda anche le piattaforme di vendita tra privati, come eBay, Vinted o Subito.

In sintesi, se vendi online occasionalmente, non hai obblighi fiscali da rispettare. Ma se le vendite diventano più frequenti e superano i limiti indicati, dovrai fare attenzione alle regole del fisco per evitare sorprese. >>

Agenzia delle entrate (e il corrispettivo di altri stati) riceverà poi le informazioni da tutti i negozi digitali e, a seconda di cosa combini, incrocerà i dati con quelli dichiarati.


Con la vendita di monete costose o di intere collezioni si può superare molto facilmente la soglia dei 2000 euro o le trenta transazioni in un anno!!!

In ogni caso tutti i siti informativi consigliano di far firmare un contrattino con dentro:

  • Dati anagrafici di venditore e acquirente (compreso codice fiscale)
  • Copia di documento di identità firmato
  • Eventuali seriali o foto dell’oggetto
  • Firma di un modulo di legittima provenienza per il venditore e di “visto e piaciuto” per l’acquirente
  • Estremi di pagamento
  • Doppia firma su tutti e due i documenti

Questo piccolo contratto può scoraggiare eventuali truffatori, vi garantisce un documento della transazione e può evitarvi possibili impicci futuri.

Se ad esempio vi fate pagare con bonifico o assegno sia la banca che Agenzia delle Entrate potrebbero chiedervi di motivare l’incasso.

Il contrattino vi permette di avere una prova della transazione ed evitarvi rotture.


Qui ancora degli esempi utili:
https://finanzacafona.it/2023/07/vendita-oggetti-usati-privati-tasse.html

Vendo una moneta del valore di 4000€ ereditato da nonno e lo vendo ad un privato: Non paghi tasse e non devi segnalare nulla. Agenzia delle entrate o la Banca potrebbero chiederti la provenienza del denaro quindi è consigliabile far firmare un contrattino che documenti la transazione.

Vendi la stessa moneta ereditato su una piattaforma online: Avendo superato il limite di guadagno di 2000€ la piattaforma segnalerà la transazione per la normativa DAC7. Essendo comunque una vendita occasionale eventuali controlli non comporteranno il pagamento di tasse.

Vendi in maniera ricorrente, ma senza farne un’attività commerciale, una collezione di monete partecipando a mercatini dell’usato, siti di aste o vendita online: Dovrai compilare il quadro redditi diversi della dichiarazione dei redditi segnalando i guadagni nell’anno in corso. Se, come probabile, avrai effettuato più di 30 transazioni sulle piattaforme di vendite queste segnaleranno la tua attività come da normativa DAC7. Successivi controlli, soprattutto in assenza della compilazione del quadro, comporteranno il pagamento di tasse o di una multa.

Compri e vendi monete in maniera ricorrente Non solo a privati ma attraverso uno stand fisso a un mercatino, tramite il sito internet, con un negozio online e facendo massicciamente pubblicità online: Sei una vera e propria attività commerciale quindi dovrai aprire una partita iva e adempiere alle norme. Fidati, è certo che riceverai un controllo del fisco in caso di comportamenti scorretti.

Voi che ne epensate?


Inviato

Ah, le tasse...

Sicuramente la legge italiana in questi casi lascia il solito spazio alle interpretazioni, ma è pienamente compresibile. La linea di confine, per quanto grigia, è definita dalla presenza o meno di sistematicità e speculazione. Immaginiamo uno che compra una moto usata, la rimette a nuovo, se la gode per qualche anno, e poi la vende a più di quanto l'ha pagata. In questo caso, è ragionevole pensare che si tratti di un evento occasionale e senza fini di lucro, perciò non tassabile. Se invece questo qualcuno compra sistematicamente vecchie moto per rivenderle poco dopo a un prezzo maggiore dopo averle rinnovate, è ragionevole pensare che si tratti di un'attività a scopo di lucro che andrebbe tassata.

Per una collezione di oggetti più piccoli, che siano monete, francobolli, fumetti e quant'altro, la questione probabilmente si complica poiché si tratta di numerosi oggetti individuali, che potrebbero portare a numerose transazioni in caso di vendita. Peggio ancora se in collezione risultano oggetti generalmente associati con l'idea di investimento (o messa in sicurezza del capitale contro l'inflazione, che peraltro lo Stato ignora quando parla di plusvalenze) come monete in metalli preziosi e orologi di lusso.

Ciononostante, che siano oggetti venduti in blocco o singolarmente, secondo me è una situazione che si può facilmente sovrapporre all'esempio di cui sopra, ergo non tassabile, sempre che si tratti di oggetti tenuti per anni per fini hobbistici e non acquistati a scopo di lucro. Dimostrare ciò o il contrario di ciò non è semplice, ma confido in deduzioni ragionevoli da parte di gente consapevole che i problemi finanziari del nostro Paese non risiedono nel disgraziato che vuole vendere la collezione di monetine del nonno.

  • Grazie 1

Inviato
Il 20/05/2025 alle 12:08, mimmo77 dice:

<< La direttiva DAC7, in vigore da marzo 2023, ha l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. Le piattaforme online devono segnalare alle autorità fiscali i venditori che guadagnano più di 2.000 euro all’anno o superano le 29 transazioni.

Questo vale per chi vende beni, servizi o immobili, e riguarda anche le piattaforme di vendita tra privati, come eBay, Vinted o Subito.

In sintesi, se vendi online occasionalmente, non hai obblighi fiscali da rispettare. Ma se le vendite diventano più frequenti e superano i limiti indicati, dovrai fare attenzione alle regole del fisco per evitare sorprese. >>

e se vendi su 10 diverse piattaforme, per un totale di 1.999 euro a singola piattaforma, nessuna è obbligata a segnalarti, seppure il cumulato è di 19.990 euro?

  • Mi piace 1

Inviato
9 minuti fa, Carlo. dice:

e se vendi su 10 diverse piattaforme, per un totale di 1.999 euro a singola piattaforma, nessuna è obbligata a segnalarti, seppure il cumulato è di 19.990 euro?

 

Leggevo su internet che è  per piattaforma:

I limiti di transazioni e incassi si applicano a ciascuna piattaforma separatamente. Quindi, se un venditore effettua 20 vendite su eBay e 15 su Vinted, non supera il limite di 30 transazioni. 

Inviato
15 minuti fa, mimmo77 dice:

Leggevo su internet che è  per piattaforma:

I limiti di transazioni e incassi si applicano a ciascuna piattaforma separatamente. Quindi, se un venditore effettua 20 vendite su eBay e 15 su Vinted, non supera il limite di 30 transazioni. 

fatta la legge, trovato l'inganno

  • Mi piace 1

Inviato
53 minuti fa, Carlo. dice:

fatta la legge, trovato l'inganno

 

Diciamo che aiuta,  ma a quanto vedo molti si sono spostati sui gruppi Facebook di vendita,  che non hanno alcun controllo


Inviato

@mimmo77 dipende molto da cosa si vende.. e a CHI si vende..

su facebook si può trovare un grande pubblico, ma per prodotti di massa. difficilmente, spero, vendono monete di valore numismatico rilevante


Inviato
10 minuti fa, Carlo. dice:

@mimmo77 dipende molto da cosa si vende.. e a CHI si vende..

su facebook si può trovare un grande pubblico, ma per prodotti di massa. difficilmente, spero, vendono monete di valore numismatico rilevante

 

Tutravia, vedo un gran movimento di vendita di monete d'oro su Facebook, anche rare


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