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Inviato

Moneta bronzea presumibilmente coniata a Morgantina durante l'occupazione cartaginese della II guerra.

Le monete bronzee di cui si parla anche nell'allegato link sono catalogate come unità, mezza unità e 1/4 di unità, la più  rara è appunto il quarto con al dritto una donna velata (Demetra?) e al rovescio il cavallo al galoppo con la lettera punica HETH. peso medio 1,90, diametro medio 14, asse ore 12.

Moneta estremamente rara era in asta Bertolami 338 del 26 maggio, acquisita per poche decine di euro.

image.thumb.png.a1c7a7779561a5c4de99db36edd4c409.png

 

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Inviato

Ciao @Flavio_bo, grazie per aver richiamato l'attenzione su questa moneta e sulla discussione di @acraf, che non avevo mai avuto modo di leggere.

Non ho competenze per commentare nello specifico la tua moneta, ma magari potrebbe essere interessante un commento di @skubydu e @Emilio Siculo :) 

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Inviato (modificato)

 

Grazie @Matteo91 aggiungo una curiosità come peraltro evidenziata già da @acraf nella sua interessantissima analisi, fino a qualche tempo fa (in alcuni cataloghi ancor ora) tali monete cioè quella in argento con al dritto Trittolemo (per la cronaca alcuni identificano anche in Apollo) e quella bronzea con la donna velata (Demetra?) sono attribuite al re numida Hiempsal I.

Posto che i ritrovamenti, numeroso quello di Morgantina, sono in terra siciliana, sembrerebbe che l’ipotesi di una produzione autonoma di uno stato alleato a Cartagine in ambito militare non sia verosimile, considerata peraltro l’assenza di tale moneta in Nord Africa.

Certo è che la raffigurazione del rovescio con le lettere H image.png.dc0dc1d997283ff1ced9d83b849051e4.png o HT image.png.2e3914aaf34a811541fc315c5831efbf.png sotto al cavallo, che potrebbero rappresentare sia l'iniziale del nome del re numida Hiempsal (di solito però nelle monete numide compare lettera iniziale e finale e quindi dovrebbe essere in teoria HL) o le lettere iniziali e finali della parola hmmlkt (indicante l’idea della regalità), è molto simile ai rovesci delle monete di bronzo del re numida Massinissa e dei suoi successori. C’è però una sostanziale differenza che sta nella lettera “H” che nelle legende siciliane è una HETH image.png.dc0dc1d997283ff1ced9d83b849051e4.png, mentre nelle legende delle monete numide è una HE  image.png.58f439e12d16396767c05dd586f5e699.png. Si può quindi azzardare un legame con le truppe numide, così come alcuni studiosi teorizzano per la VII classe catalogata da Villaronga delle coniazioni ispano cartaginesi? 

Sembra inoltre assodato che vicino a Morgantina vi fossero diversi accampamenti numidi e pertanto potrebbe anche essere plausibile l’ipotesi, evidenziata anche nello studio di Acraaf, che i suddetti mercenari fossero i principali destinatari di queste monete di cui conoscevano il rovescio.

Lo stile di alcune di esse, in particolare del quarto di shekel, sono a volte scadenti e pertanto non è un azzardo considerarne la coniazione anche in officine mobili al seguito dell’esercito.

Alle monete di argento sembrerebbero in effetti associati i tre bronzi per i quali, come per altre monete enee cartaginesi coniate in Sicilia, il valore è probabilmente legato ai nominali circolanti nel territorio.

Oltre al già evidenziato scarto ponderale, nella moneta che è identificabile come mezza unità nel rovescio, anziché il ramo di palma, è raffigurata una corona e non è presente la lettera HETH image.png.dc0dc1d997283ff1ced9d83b849051e4.png. Ha un peso medio di 4,5 grammi con un peso minimo di 3,01 grammi ed un peso massimo di 6,73 grammi.

Come affermato sembrerebbe possibile un legame con le guarnigioni numide guidate dal principe Mottones (Muttine) che, dopo avere svolto un ruolo decisivo nella campagna militare cartaginese in Sicilia, venne privato del suo comando a favore del figlio di Annone (Livio, 36.40.9). Mottones considerò un insulto tale provvedimento e intraprese trattative segrete con Roma per poi passare dalla sua parte.

Secondo Sanchez in particolare la corona del rovescio di tali monete, che circonda interamente il cavallino rampante, potrebbe segnalare la nuova alleanza tra Mottones, le sue guarnigioni e Roma.   

La presenza della corona era un  espediente che era già stato utilizzato  da città come Melita a Malta, Cossura a Pantelleria già dalla fine del III secolo in coerenza con la nuova affiliazione filoromana adottata da queste poleis dopo la caduta della Sicilia. La comparsa di ghirlanda sulle emissioni monetali del mondo punico e del Mediterraneo occidentale tende in genere ad essere associato all’obbedienza a Roma da parte della zecca emittente.

Modificato da Flavio_bo

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