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  • Oppiano ha rinominato il titolo in Ferdinando IV - Piastra (120 grana): 1787, 1790, 1791, 1796, 1798, 1799 e 1802.
Inviato

Ciao @Oppiano, la seconda e la terza a giudicare dalle foto mi sembrano falsi d'epoca .


Inviato (modificato)

Ciao Oppiano,

La cosa bella di queste piastre è che sono state ritrovate insieme a pezzi da 8 reales e a pezzi da 12 tarì siciliani,sicuramente la Athenienne doveva avere un grosso bottino nelle stive.

Un saluto Raffaele. 

Modificato da Raff82
Tarì
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Inviato (modificato)

MEA CULPA …. Quando ci vuole, ci vuole!

Qualche informazione per contestualizzare la discussione.

Le sette monete provengono dal Lotto multiplo n. 1677 esitato all’Asta n. 162 organizzata da Jean ELSEN & ses Fils s.a. dal 13 al 14 giugno scorso; lotto che sono riuscito ad aggiudicarmi.

Come avevo avuto modo già di sottolineare in altro post, questa asta - a mio avviso - è stata molto interessante per avere una sezione dedicata alle “Monete da relitto” con riferimento principalmente alla “San Giovanni”.

Per chi volesse avere informazioni sulla S.Giovanni, invito a leggere quanto riporta Wikipedia: https://it.m.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_(1798),

“Il San Giovanni era un vascello di seconda classe a due ponti da 64 cannoni della Marina dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, costruito negli anni novanta del XVIII secolo. Catturata dai francesi nel 1798, ancora sullo scalo, fu ribattezzata L'Athénien e varata nell'ottobre dello stesso anno. La nave fu quindi catturata dagli inglesi il 4 settembre 1800, al termine dell'assedio di Malta, ed incorporata nella Royal Navy con il nome di HMS Athenienne.”

”La sera del 20 ottobre [1806] il vascello si incagliò su una scogliera sommersa, il banco di Skerki, nello stretto di Sicilia. L'equipaggio tagliò gli alberi della nave per impedirle di posarsi su un fianco, ma ciononostante la nave si allagò dai boccaporti del ponte inferiore entro mezz'ora, e quindi si capovolse. Il capitano Raynsford aveva fatto costruire una zattera improvvisata, ma sfortunatamente due delle scialuppe della nave furono sommerse al momento della messa in acqua e altre due si allontanarono dal relitto; dopo molti problemi la lancia della nave fu sganciata e messa in acqua, riuscendo a raccogliere circa 100 sopravvissuti, che vennero salvati il giorno seguente da un brigantino danese. Nel naufragio complessivamente persero la vita 347 persone, tra cui il capitano Raynsford, mentre vennero tratti in salvo 141 uomini e due donne.”

Sempre da Wikipedia (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Banco_di_Skerki) leggiamo che il “banco di Skerki o banco di Scherchi è una formazione rocciosa sottomarina che si trova nel Canale di Sicilia in acque internazionali, alle coordinate approssimative di latitudine 37,79N, longitudine 10,83E a nord dell'Isola di Zembra e a ovest della costa siciliana; dista approssimativamente 60 miglia da Marettimo ed è articolato in quattro distinte risalite di roccia. Questo banco si trova su quella che nella seconda guerra mondiale venne denominata rotta della morte per le navi dell'Asse che rifornivano le truppe in Africa Settentrionale, in particolare dopo la ritirata dell'Armata Corazzata Italo-Tedesca da El Alamein verso il ridotto tunisino. Lo scontro più celebre prende il nome proprio dal banco, noto come Battaglia del banco di Skerki. Il banco risale da 200 m di profondità fino a 30 cm, segnato sulle carte come Scoglio Keith”.

Per Napoli, la sezione “Monete da relitto” presentava anche un altro lotto (Lotto 1675), una piastra DE SOCIO PRINCEPS, sempre proveniente dall’affondamento/recupero della Athenienne del 1806 e che sono riuscito a portarla in raccolta.

Le condizioni delle sette monete (che inevitabilmente restano e resteranno nel loro insieme un unicum per le vicissitudini che le accomunano e che, pertanto, non potranno liberarsi l’una dalle altre) sono quelle che sono, inevitabilmente.

Il peso ufficiale di queste sette monete è pari a 27,53 grammi con riferimento all’esemplare-tipo.

Ho provveduto a pesare i singoli esemplari e l’esito per ciascuna moneta lo riporto di seguito:

1) 1787 = 27,086 gr ca.

2) 1790 = 26,503 gr ca.

3) 1791 = 22,654 gr ca.

4) 1796 = 27,294 gr ca.

5) 1798 = 27,126 gr ca.

6) 1799 = 26,640 gr ca.

7) 1802 = 25,311 gr ca.

Tutte le monete presentano al contorno la c.d. “treccia in rilievo” ancora su certi punti ben visibile.

I Lotti giudicati sono stati accompagnati da un Certificato di Autenticità a firma della sig.ra Marie-Eve Sténuit, co-director of the GRASP (Groupe de Recherche Archéologique Sous-Marine Post-Médiévale), che ha praticamente certificato che le monete vendute alla vendita Jean Elsen & Fils n. 162 del 14 giugno 2025, con i numeri di lotto da 1645 a 1677, sono state rinvenute sul sito del relitto dell'Athénienne da Robert Sténuit, durante i suoi scavi del 1970.

Il Certificato riporta che il vascello andò perduto nel 1806 sulla barriera corallina di Esquerquiz, una trappola micidiale che si trova appena sotto la superficie nel mezzo del Mediterraneo, tra la Tunisia e la Sicilia. Era in viaggio da Gibilterra a Malta, con un carico di circa quarantamila monete (d'oro e d'argento, soprattutto pezzi da otto, spagnoli e coloniali spagnoli) di cui solo quattromila sono state recuperate, la maggior parte delle quali molto erose e corrose, alcune addirittura ridotte in polvere a causa
delle dure condizioni del sito.

Modificato da Oppiano
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Inviato

Ogni moneta racconta una storia e queste ne raccontano una in particolare che nessuno conosceva. 

Io personalmente quando ho visto le monete postate da Elsen sono andato alla ricerca di info. 

Mi sono posto un paio di domande, cosa ci facevano pezzi da 8 reales insieme a piastre napoletane di Carlo Borbone e di Ferdinando IV(Ferdinando III) tutte insieme? Dove erano dirette? 

Oppiano se ti va saresti così gentile da postare la foto del certificato? È solo curiosità di vederlo la mia... 

Un saluto Raffaele. 

 

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Inviato (modificato)

Interessante insieme sicuramente...

L' esemplare da 22,654 grammi ha un peso tipico dei falsi d'epoca...

Modificato da gennydbmoney

Inviato

Ma chi era Robert Sténuit?

Robert Pierre André Sténuit nasce il 16 luglio 1933 e muore il 9 dicembre 2024).

E’ stato un giornalista, scrittore e archeologo subacqueo belga.

Viene ricordato anche perché nel 1962 ha trascorso 24 ore sul fondo del Mar Mediterraneo nel sommergibile “Link Cylinder” diventando così il primo acquanauta al mondo.

Sténuit si occupò di archeologia subacquea e di ricerca di relitti. Nel 1968, Sténuit creò il “Groupe de Recherche Archéologique Sous-Marine Post-Médiévale” (Gruppo di Ricerca Archeologica Subacquea Post-Medievale), o “GRASP”. Il GRASP ha gestito l'inventario di 17 relitti di navi mercantili e di alcune navi da guerra dal XVI secolo al XIX secolo.

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Inviato

Da considerare che la 1791 è abbastanza corrosa...magari una foto aiuterebbe 

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Inviato
3 minuti fa, Raff82 dice:

Da considerare che la 1791 è abbastanza corrosa...magari una foto aiuterebbe 

 

Può darsi e ci avevo pensato anch'io, però essendo un'insieme mi sono chiesto il perché solo lei ha perso circa 5 grammi...


Inviato

Grazie Domenico, secondo me il peso è da attribuire alla corrosione, mettiamola così era la più bella del gruppo delle brutte che erano con lei, mettendo da parte questo resta un grande lotto per quello che si porta dietro. 

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Inviato (modificato)
7 minuti fa, Raff82 dice:

Grazie Domenico, secondo me il peso è da attribuire alla corrosione, mettiamola così era la più bella del gruppo delle brutte che erano con lei, mettendo da parte questo resta un grande lotto per quello che si porta dietro. 

 

Si Raff, probabilmente è come dici tu... 

Modificato da gennydbmoney
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Inviato

image.jpeg
Model of a Maltese ship of the line, similar to San Giovanni, at the Malta Maritime Museum.

History
60px-Flag_of_the_Order_of_St._John_%28vaMalta
Name San Giovanni
Namesake Saint John
Builder La Valette
Laid down 1796
Captured 11 June 1798 by the French Navy
French Navy EnsignFrance
Name Athénien
Namesake Athens
Launched October 1798
In service December 1799
Captured 4 September 1800, by Royal Navy
60px-White_Ensign_of_Great_Britain_%2817Great Britain
Name Athenienne
Acquired 4 September 1800
Fate Wrecked 20 October 1806
General characteristics [1]
Tons burthen 14118994 (bm)
Length 163 ft 3 in (49.8 m) (overall); 132 ft 0 in (40.2 m) (keel)
Beam 44 ft 9 in (13.6 m)
Depth of hold 19 ft 8 in (6.0 m)
Sail plan Full-rigged ship
Complement 491
Armament
  • Lower deck:26 × 24-pounder guns
  • Upper deck:26 × 18-pounder guns
  • QD:2 × 9-pounder guns + 8 × 24-pounder carronades
  • Fc:2 × 9-pounder guns + 4 × 24-pounder carronades


cfr: https://en.m.wikipedia.org/wiki/HMS_Athenienne_(1800)
 


Inviato

image.jpeg

“… Eravamo nel luogo in cui la fregata trancese Athenienne, che era stata catturata dagli Inglesi nella battaglia di Trafalgar del 1805, era affondata dopo aver salpato da Gibilterra il 16 ottobre del 1806 alla volta della Sicilia per unirsi alla flotta inglese operante in quella zona. Per un errore di rotta trovò la sua tragica fine nei bassifondi dello Skerki poco dopo le 21 del 20 ottobre. Nel naufragio morì il capitano Raynsford e molti uomini dell'equipaggio. L'Athenienne portava un prezioso carico di circa 40.000 monete d'argento inglesi e spagnole per un totale di oltre una tonnellata! Fu questo "tesoro" ad avere attirato nel 1974 il noto cercatore di tesori Robert Stenuit che tentò con parziale successo la ricerca del carico della sfortunata fregata e, dopo qualche mese di dura ed assidua ricerca, recuperò 2497 monete d'argento.

Malgrado Stenuit l'Athenienne continua ad attrarre predoni del mare sia per la speranza di trovare altre monete (circostanza esclusa da Stenuit) sia per tentare il difficile recupero di cimeli della nave, non ultimi i cannoni. Con il nostro intervento oltre a sventare un tentativo di furto di un cannone contribuimmo a creare un deterrente dimostrando che le istituzioni di un paese contiguo avessero sotto controllo la tutela culturale di quello spazio di mare importante per la comune storia mediterranea. Il Banco Skerki cela ancora nel fondo del suo mare i segni concreti di tanti naufragi che è compito di tutti, ma soprattutto degli stati contigui, tutelare nell'interesse mediterraneo comune. ….”

da: “Il Satiro danzante di Mazara del Vallo nel quadro della ricerca archeologica in acque extra-territoriali del Canale di Sicilia”, di Sebastiano Tusa, in Sicilia Archeologica (a cura di Azienda provinciale turismo Trapani), 2003, fascicolo 101

(cfr.: https://www.lerma.it/download/3824/53a0f28932d0/pagine-da-sicilia-archeologica-101-2003.pdf)


Inviato

“Il Banco Skerki è una dorsale subacquea situata in acque internazionali nel canale di Sicilia, in posizione equidistante da Sicilia, Tunisia e Sardegna e più precisamente a circa sessanta miglia nautiche dall'isola di Marettimo. Esso si estende su una superficie di oltre 700 chilometri quadrati e dalla profondità dell'abisso risale sino ad arrivare in prossimità della superficie; in particolare il punto segnalato sulle carte nautiche come Scoglio Keith, la cui estensione è pari a circa 2 miglia, è caratterizzato da una serie di scogliere e macigni che si accavallano l'uno all'altro a formare creste irregolari raggiungendo l'apice a soli 30 cm sotto la superficie dell'acqua. L'estrema pericolosità di tale conformazione per la navigazione è confermata da una consistente presenza in situ di ancore tuttora intatte, vasellame, suppellettili, monete, materiali vari trasportati, finanche resti di interi relitti a testimonianza delle numerose navi di ogni grandezza e che in diverse epoche sono qui affondate trascinando sul fondo del mare non solo numerose vite ma anche importanti informazioni per la storia dell'umanità. Le particolari caratteristiche chimico-fisiche del suolo, l'assenza di importanti fenomeni di sedimentazione marina, la scarsa luce a causa delle elevate profondità hanno contribuito alla preservazione ottimale dei materiali, compresi quelli lignei, dando cosi vita nella zona del Banco Skerki ad una vera e propria 'capsula del tempo' del Mediterraneo a custodia delle tracce del nostro passato.”

“Da un punto di vista prettamente storico-archeologico, questa zona è stata infatti caratterizzata sin dall'antichità per essere il punto di passaggio di una rotta di navigazione veloce tra il Nord Africa e Roma nonché tra il bacino del Mediterraneo occidentale e orientale.

In queste acque si sono consumate tra l'altro varie tragedie; la più nota è sicuramente quella dell'Athenienne, fregata inglese affondata la sera del 20 ottobre 1806 con il suo equipaggio e con un carico di 40000 monete d'oro e d'argento, il cui tesoro è stato solo in piccola parte recuperato dal cacciatore di tesori belga Robert Stenuit nel 1974. mentre i cui cannoni in ferro e alcuni frammenti di piatti in porcellana sono stati localizzati presso lo scoglio Biddlecombe, a poca profondità, nei primi anni duemila grazie al lavoro dell'archeologo Sebastiano Tusa e della Guardia di Finanza italiana. Più recentemente questa area è stata anche teatro della 'Battaglia del Banco di Skerki' il 2 dicembre 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu affondato un intero convoglio mercantile italiano e tedesco e un cacciatorpediniere di scorta da parte di una squadra navale della Royal Navy inglese.”

da: Marlene Bruzzese, I beni culturali sommersI nel Mediterraneo. La tutela del Banco Skerki. The International Law and Social Sciences Graduate Research Training Programme. Cattedra di Diritto Internazionale. Catania. FOGLI DI LAVORO per il Diritto Internazionale.

https://www.lex.unict.it/sites/default/files/files/Crio/FogliLavoro/2022-2/FLADI_2022_2-6.pdf


Inviato

Verosimilmente, le monete furono affidate da mercanti, come sembra emergere da un documento battuto in asta Christie’s nel 1983.

“The 'melancholy news' of the loss of the 64 gun frigate ATHENIENNE reached London on the night of December 17, 1806, in a letter from Vice-Admiral Lord Collingwood to the Secretary of the Navy. 'At about nine of the clock on October 20, she had run upon the Esquierquies rocks, 121 men and 2 women had been saved and 347 men were supposed to have perished... the masts were cut away... but she soon filled up to the lower decks ports. ..Captain Rainsford ordered the boats to be ousted out.

. .The men in the jolly boats bore up and were not more seen.. the cutter and barge were stove and swamped and 30 men perished... Captain Rainsford declared that he was perfectly resigned to his fate and was determined not to quit his post whilst a man remained.. from the ship filling suddenly, it was not in the power of anyone to save the smallest article..'

The documents quoted above were unearthed from the Admiralty records by Dr.Robert Stenuit. The following words were scribbled on a list of survivors - 'The Athenien had on board dollars to the amount of L10.000 and dispatches for Malta and Sicily'. The naval records make it clear that the 'dollars' on board were not naval property. The money had been entrusted to Captain Rainsford by merchants and ….

This, the only safe way to have money remittec abroad was considered by the Navy to be a public service, the percentage taken officially by the captain and officiers  a welcome and legimate supplement to their meagre pay.”

Da: https://observabaia.ufba.br/wp-content/uploads/1983-Christies-catalogue-Utrecht-Escolástica-and-Hollandia.pdf

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Inviato
1 ora fa, Oppiano dice:

Ma chi era Robert Sténuit?

Robert Pierre André Sténuit nasce il 16 luglio 1933 e muore il 9 dicembre 2024).

E’ stato un giornalista, scrittore e archeologo subacqueo belga.

Viene ricordato anche perché nel 1962 ha trascorso 24 ore sul fondo del Mar Mediterraneo nel sommergibile “Link Cylinder” diventando così il primo acquanauta al mondo.

Sténuit si occupò di archeologia subacquea e di ricerca di relitti. Nel 1968, Sténuit creò il “Groupe de Recherche Archéologique Sous-Marine Post-Médiévale” (Gruppo di Ricerca Archeologica Subacquea Post-Medievale), o “GRASP”. Il GRASP ha gestito l'inventario di 17 relitti di navi mercantili e di alcune navi da guerra dal XVI secolo al XIX secolo.

 

https://www.babelio.com/auteur/Robert-Stenuit/62673/photos
 

image.jpeg


Inviato
1 ora fa, Raff82 dice:

Chissà a cosa servivano questi 40000 pezzi? 

 

Buonasera a tutti, interessante discussione, la storia dietro queste monete a quel che leggo lo è altrettanto. 

40. 000 pezzi misti, non di un solo tipo. 

Saluti 

Alberto 


Inviato

Per chi volesse approfondire: 

CAP XVII - POUR LES DOLLARS DE L ATHÉNIENNE

“Ces mondes secrets où j'ai plongé” R. Stenuit, 1988 Editore Laffont

 

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