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15 lug 2025
diMattia Aimola
15 luglio 2025, 17:38 -
Emissione bloccata per l'assenza della dicitura in tedesco. Dopo il «Gronchi rosa», l'Italia postale potrebbe avere due nuovi «francobolli fantasma». Si tratta di due esemplari «non emessi» per il Trentino-Alto Adige.

Avrebbero dovuto celebrare la bellezza mozzafiato del Catinaccio e del Latemar, gioielli delle Dolomiti del Trentino Aldo Adige. Invece, quei due francobolli si sono trasformati in oggetti del desiderio per migliaia di collezionisti. Il motivo? Un errore, una mancanza che ha scatenato le proteste delle comunità locali: sulle vignette manca la dicitura bilingue «Südtirol», obbligatoria in Alto Adige in virtù dell’articolo 116 della Costituzione.

Lo stop del ministero

 Così il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fatto scattare il blocco della loro emissione, inizialmente prevista per l’8 luglio. Ma qualcosa è andato storto. Nonostante lo stop, alcuni esemplari dei due valori — uno per il Catinaccio (che non riporta neppure il nome tedesco Rosengarten, celebre a livello internazionale) e uno per il Latemar — sono stati distribuiti in alcune località italiane e, con sorpresa, utilizzati anche per spedire posta. Ufficialmente non esistono, eppure circolano. Sono, in gergo filatelico, dei «non emessi».

L'appello di Bolaffi

È a questo punto che entra in scena Bolaffi, storica casa torinese simbolo del collezionismo italiano dal 1890, con un annuncio che suona come un appello a tutti gli appassionati: «Come spesso accade nel mondo del collezionismo, è proprio l’errore umano a trasformare un oggetto comune in rarità. È il caso di questa vicenda, in cui il desolante pressapochismo di chi controlla le nuove emissioni ha dato origine a una bellissima storia filatelica, destinata probabilmente a occupare una casella importante nell’album. 

Il loro valore

Il prezzo finale di questi francobolli dipenderà da quanti esemplari emergeranno, ma comunque, rispetto a un facciale di poco più di un euro, chi se li troverà per le mani avrà moltiplicato di centinaia di volte l’investimento iniziale». Parola di Filippo Bolaffi, amministratore delegato dell’azienda, che ha confermato l’avvio ufficiale della ricerca su tutto il territorio nazionale. Obiettivo: rintracciare i francobolli fantasma e metterli a disposizione dei collezionisti. 

Il caso «Gronchi rosa»

L’esperienza insegna che oggetti simili, figli di errori burocratici o di interruzioni improvvise, possono raggiungere cifre da capogiro sul mercato filatelico internazionale. Già in passato pezzi «non emessi» hanno fatto la storia: il mitico Gronchi rosa del 1961, ritirato il giorno stesso dell’emissione, oggi vale migliaia di euro. E ora la storia potrebbe ripetersi, con protagonisti due monti e un errore tipografico destinato a lasciare il segno. C’è chi spedisce una cartolina e chi, con la stessa cartolina, si ritrova tra le mani un piccolo tesoro.

 


Inviato

Sarebbe inutile qualsiasi commento, purtroppo augurarsi che nessuno li comperi è cosa ardua , ma sarebbe l'unica dimostrazione che essere filatelici è un altra cosa e non quello che vogliono loro......

auguri 

  • Mi piace 3

Inviato
2 ore fa, fapetri2001 dice:

Sarebbe inutile qualsiasi commento

Concordo!!!

Infatti ho riportato l'articolo senza nessuna aggiunta.


Inviato

Concordo !!!  Anche nel non commentare.  

 


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