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Supporter
Inviato

Recentemente ho acquistato la nuovissima edizione del catalogo Gigante. 
L'ho fatto, in primo luogo, per aggiornare il mio "vecchio" Gigante risalente al lontano 2017 e, in secondo luogo, perché genuinamente curioso di vedere cosa fosse cambiato a quasi 10 anni di distanza.
Siccome non ho trovato discussioni in merito qui sul forum ho deciso di aprirne una per darvi le mie impressioni ed i miei giudizi (positivi e negativi). 

Parto col dire che è il solito Gigante: a distanza di quasi 10 anni non vi sono grossissime novità contenutistiche, se non quella di confrontare i nostri gradi di conservazione con quelli della scala Sheldon. Ciò lo trovo utile, soprattutto considerando che si tratta di un'opera pensata in primis per chi sta iniziando ad avvicinarsi al collezionismo di monete italiane. 
Pur non apprezzando il sistema degli slab, mi sembra comunque giusto spiegare ai neofiti cos'è la scala Sheldon.

Altra differenza tra le due edizione riguarda, ovviamente le quotazioni.
In linea generale, le stime (specie per le conservazioni più alte) sono riviste al rialzo e mi sento di dire, almeno per le monetazioni che seguo, che mi sembrano abbastanza in linea col mercato.
Poi è ovvio che un certo margine di errore è sempre consentito.
Ho voluto anche dare un'occhiata al Regno d'Italia, che sappiamo bene non godere di particolare salute negli ultimi anni (tolte le monete il cui valore è strettamente legato a quello dell'oro). Ho preso come esempio Umberto I.
In questo caso, rispetto al 2017, le valutazioni sono state invece abbassate su quasi tutte le monete.

Vengo ora alle note negative. Come detto il catalogo è praticamente identico a quello di 9 anni fa.
Le note storiche sono copia-incollate e, addirittura, le immagini delle monete sono quasi sempre le stesse.
Per la parte relativa alla zecca di Napoli ho notato qualche variazione fotografica, mentre invece per Umberto I e Napoleone per il Regno d'Italia sono state usate esattamente le medesimi immagini.
Tra l'altro, solo oggi mi sono reso conto che il 3 centesimi 1808 della zecca di Bologna fa parte della mia collezione.
A questo punto, inizio a chiedere le royalties!
A parte gli scherzi, avrei sinceramente apprezzato un po' meno pigrizia e qualche aggiunta in più, soprattutto per quanto riguarda la descrizione del contesto storico, elemento strettamente intrecciato alla numismatica. 

Vedremo, a questo punto, cosa sarà cambiato nel 2034...

P.S. A conferma del fatto che larga parte del lavoro sia stato copia-incollato, ho notato un errore presente sia nell'ed. 2017 che in questa del 2026. Come sapete, sotto le varie tipologie di monete vengono citati alcuni passaggi d'asta particolarmente significativi (la cosiddetta "Banca Dati Gigante"). Ebbene, sotto al soldo di Napoleone è riportato "5 soldi 1807", "5 soldi 1810", ecc. anziché "soldo 1807", "soldo 1810", ecc. Speriamo che, prima o poi, se ne accorgano...

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Il solito errore soldo - 5 soldi: 

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Confronto 3 centesimi Napoleone ed. 2017 - ed. 2026: 

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Inviato

buongiorno @lorluke, ti ringrazio per questa disamina. avendo il Gigante 2025 mi stavo chiedendo se vale la pena aggiornarlo al 2026, ma temo che a parte le quotazioni degli ori (che non colleziono) non vi siano differenze.

come dovresti sapere, nelle nuove edizioni cartacee è presente un codice per la registrazione del Gigante online, che dichiarano essere un "progetto distinto" dal catalogo cartaceo: presenta infatti qualche periodo in più per il Regno di Sardegna, ma al momento tratta giusto Sardegna, Regno d'Italia, Repubblica e pochissimo altro.

è capitato più volte di osservare discrepanze tra il Gigante cartaceo 2025 e la versione online, soprattutto in merito ai gradi di rarità, ma al momento non mi sovvengono esempi e chiedo l'aiuto da casa ad @Alan Sinclair con cui ci siamo confrontati più volte sull'argomento. Su questi sarei curioso di sapere come si colloca il cartaceo 2026 rispetto alla versione online.

altra cosa che mi ha incuriosito (me ne sono accorto circa a ferragosto) è che tutte le monete che comunemente definiamo in rame del Regno d'Italia sono, in realtà, classificate come bronzo, sia nella versione cartacea 2025 sia nella versione online. su questo chiederei invece il confronto con il Gigante 2017: continuerebbe ad aver senso parlare di "rame rosso" se fossero in bronzo??

saluti


Supporter
Inviato (modificato)
20 minuti fa, Carlo. dice:

altra cosa che mi ha incuriosito (me ne sono accorto circa a ferragosto) è che tutte le monete che comunemente definiamo in rame del Regno d'Italia sono, in realtà, classificate come bronzo, sia nella versione cartacea 2025 sia nella versione online. su questo chiederei invece il confronto con il Gigante 2017: continuerebbe ad aver senso parlare di "rame rosso" se fossero in bronzo??

Nell’edizione del 2017 erano riportati in rame, come puoi vedere anche dal confronto che ho fatto sul 3 centesimi napoleonico. Lo stesso vale anche per il Regno d'Italia sabaudo.

Io, per abitudine, continuerò a definirle come monete in rame.
Solitamente si parla, invece, di bronzo nella medaglistica. 
Si tratta solo di convenzioni e, in realtà, è formalmente più corretta la classificazione introdotta nelle nuove edizioni del Gigante? Onestamente non saprei...

Modificato da lorluke

Supporter
Inviato

Ciao @lorluke, mi potresti scrivere se tra i maestri delle prove della zecca di Napoli è stato inserito Giuseppe Mannara? Grazie 


Supporter
Inviato (modificato)
14 minuti fa, demonetis dice:

Ciao @lorluke, mi potresti scrivere se tra i maestri delle prove della zecca di Napoli è stato inserito Giuseppe Mannara? Grazie 

Sì, a pagina 502 tra i maestri di prova nel periodo 1790-1797 è riportato Giuseppe Mannara

Modificato da lorluke
  • Grazie 1

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Inviato
6 minuti fa, lorluke dice:

Sì, a pagina 502 tra i maestri di prova nel periodo 1790-1797 è riportato Giuseppe Mannara

 

Grazie. Finalmente dopo sessant'anni Giuseppe Mannara, padre di Raffaele, trova la sua corretta collocazione in zecca. L'ultimo a citarlo fu Michele Pannuti; ma chissà perché questo maestro delle prove cadde nell'oblio.

2_cr.jpg

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Inviato

Buon Pomeriggio, mi riferisco al post #2 di @Carlo. in particolare sull'argomento delle monete che da rame sono passate a bronzo e che continuo a vedere classificate sul Gigante come metallo bronzo anziché rame. A questo punto si renderebbe necessario un riscontro con altri cataloghi, ad esempio il Montenegro 2026.   


Supporter
Inviato (modificato)
20 minuti fa, demonetis dice:

Grazie. Finalmente dopo sessant'anni Giuseppe Mannara, padre di Raffaele, trova la sua corretta collocazione in zecca. L'ultimo a citarlo fu Michele Pannuti; ma chissà perché questo maestro delle prove cadde nell'oblio.

Per confronto, nel Gigante 2017 veniva riportato solo Raffaele Mannara per il periodo dal 1790-1802. 

Ciò conferma la mia prima impressione, ovvero che la parte relativa alla monetazione napoletana di questo nuovo Gigante è stata seguita con maggiore attenzione rispetto ad altre monetazioni in cui c’è stato un semplice copia-incolla. O, per meglio dire, per Napoli c'è stato effettivamente qualche cambiamento in questi 9 anni...

Modificato da lorluke

Supporter
Inviato
29 minuti fa, lorluke dice:

Per confronto, nel Gigante 2017 veniva riportato solo Raffaele Mannara per il periodo dal 1790-1802. 

Ciò conferma la mia prima impressione, ovvero che la parte relativa alla monetazione napoletana di questo nuovo Gigante è stata seguita con maggiore attenzione rispetto ad altre monetazioni in cui c’è stato un semplice copia-incolla. O, per meglio dire, per Napoli c'è stato effettivamente qualche cambiamento in questi 9 anni...

 

Negli ultimi anni la zecca partenopea e panormita sono state oggetto di particolari attenzioni da parte degli studiosi e collezionisti con la pubblicazione di studi e la scoperta di nuove varianti. Pare che il Gigante sia stato al passo coi tempi.

  • Mi piace 1

Inviato
1 ora fa, demonetis dice:

Pare che il Gigante sia stato al passo coi tempi.

Ha esperti del settore che lo tengono sempre aggiornato...


Inviato
2 ore fa, Alan Sinclair dice:

Buon Pomeriggio, mi riferisco al post #2 di @Carlo. in particolare sull'argomento delle monete che da rame sono passate a bronzo e che continuo a vedere classificate sul Gigante come metallo bronzo anziché rame. A questo punto si renderebbe necessario un riscontro con altri cataloghi, ad esempio il Montenegro 2026.   

 

Il rame è un metallo puro, mentre il bronzo è una lega...

Quindi se una moneta è in rame, perchè bisogna classificarla come moneta in bronzo?

Qualcosa mi sfugge🙂

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato
8 minuti fa, torpedo dice:

Il rame è un metallo puro, mentre il bronzo è una lega...

Quindi se una moneta è in rame, perchè bisogna classificarla come moneta in bronzo?

Qualcosa mi sfugge🙂

 

Posso essere anche d'accordo, ma forse la domanda andrebbe inoltrata al catalogo Gigante :) 


Inviato
17 minuti fa, torpedo dice:

Il rame è un metallo puro, mentre il bronzo è una lega...

Quindi se una moneta è in rame, perchè bisogna classificarla come moneta in bronzo?

Qualcosa mi sfugge

Ho pensato a questa cosa e fatto qualche piccola ricerca.

Si dovrebbe trattare di bronzo in quanto la percentuale di rame è del 96%, il restante 4% (in alcuni casi, non so se sia sempre così) di stagno. Tanto è vero che il Gigante riporta "bronzo 960". 

Con una percentuale così elevata, è implicito che all'apparenza sembri rame praticamente puro.

Tuttavia il fatto che sia bronzo giustifica due fatti che si riscontrano di frequente:

1. Monete in rame con colorazione più tendente al giallo

2. Monete in rame con difetto di mistura della lega (ad es. con striature).


Supporter
Inviato
4 ore fa, lorluke dice:

Si tratta solo di convenzioni e, in realtà, è formalmente più corretta la classificazione introdotta nelle nuove edizioni del Gigante? Onestamente non saprei

Per quanto riguarda il Regno basterebbe leggere i decreti o simili che sancivano l'emissione della moneta; non credo sia un'impresa ardua rintracciarli, anche sul web.

Più ostico è certamente per gli Stati preunitari.

Nella Napoli Settecentesca nei documenti si parla di rame e mai di bronzo (ovviamente per quelli che ho potuto consultare).


Supporter
Inviato (modificato)
1 ora fa, Carlo. dice:

Si dovrebbe trattare di bronzo in quanto la percentuale di rame è del 96%, il restante 4% (in alcuni casi, non so se sia sempre così) di stagno. Tanto è vero che il Gigante riporta "bronzo 960". 

Scusa ma allora a questo punto mi viene da dire che era più corretta la vecchia indicazione, ovvero Cu (rame) 960. 
Bronzo 960 sembra che la moneta sia composta al 96% da bronzo, mentre il resto è metallo non specificato.
Invece, la moneta è in bronzo, con una percentuale altissima (del 96%) di rame.

P.S. Anche i marenghi, ad esempio, non sono composti al 100% da oro ma solo al 90%. Ma ciò non significa che non si possono, comunque, definire come monete in oro…

Perciò, mi trovo d’accordo con l’osservazione fatta da @torpedo

Modificato da lorluke
  • Mi piace 1

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