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Medaglia davvero di Mario De Marchis?


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Inviato

Questa medaglia della Milizia Artiglieria Controaerei viene riportata nel catalogo medaglie di questo sito Lamoneta.it al codice W-ME61X/178-2 come risalente al 1930 ed eseguita da Mario De Marchis. La stessa medaglia viene datata al 1940 ed attribuita a Giandomenico De Marchis qui:

https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1s010-00136/

Stando alle altre notizie reperibili in rete mi sa proprio che l'indicazione di questo sito Lamoneta.it sia erronea, ma vorrei conferma. 

Grazie e buona serata

 

 

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Inviato
MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA - VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – VENTENNIO FASCISTA (1922-1945) – MILIZIA ARTIGLIERIA CONTRAEREI. Medaglia con attacco a cambretta. Al dritto arco teso verso l’alto e scritta MILIZIA ARTIGLIERIA CONTRAEREI. Al rovescio apparecchiature di intercettazione con coni in basso scritta LARES ET ORAS IN HORA TVEBIMVR a d. DE MARCHIS. Realizzata in bronzo (AE) (Ø 30mm, 13.9g.). Opus Mario De Marchis. Conservazione BB. Questa specialità nasce il 16 aprile 1927 con il nome di Milizia artiglieria contraerei; dal 1930 denominata Milizia per la difesa antiaerea territoriale, (M.Di.C.A.T.). La difesa antiaerea fu affidata, fin dal tempo di pace, alla Milizia per la difesa controaerea territoriale (M.D.C.A.T.). Questa specialità della Milizia era costituita su 22 Legioni che si dividevano il territorio dello Stato secondo l'importanza delle città e degli obiettivi militari da difendere contro l'offesa degli attacchi aerei nemici. Ogni legione. armava un dato numero di batterie. Gli uomini che militavano nella Milizia Artiglieria Controaerea, vestivano la normale divisa delle CC.NN. ed erano distinti dagli altri da un particolare fregio del copricapo ed avevano le fiamme nere al bavero filettate dal colore giallo arancio tradizionale dell'arma di artiglieria. Gli ufficiali provenivano dalle categorie in congedo dell'arma di artiglieria dell'Esercito, non soggetti ad essere mobilitati con l'Esercito in caso di guerra. La truppa era costituita da uomini volontari, non aventi obblighi militari, da giovanissimi non ancora di leva, da mutilati di guerra, da maturi padri di famiglia reduci dalla guerra 1915/1918, da ciechi raffinati nell'udito destinati all'ascolto degli aerofoni. Tutto il personale era da anni sottoposto ad un severo particolare addestramento al tiro controaereo. La Milizia Artiglieria Controaerea, al 10 giugno 1940, inquadrava ben 85.000 uomini; per tutta la durata del conflitto, nei limiti delle sue possibilità,della disponibilità dei pezzi e del munizionamento, con abnegazione, disciplina e coraggio, sopportando serenamente duri sacrifici e subendo sanguinose perdite, difese accanitamente il territorio nazionale dalle indiscriminate incursioni aeree su obbiettívi militari e sulle popolazioni inermi delle nostre città, in perfetta collaborazione con le squadriglie dell'Arma Aeronautica destinate anch'esse alla difesa del territorio; ma purtroppo questo aiuto venne sempre più a mancare per le non rimpiazzabili perdite di apparecchi e di piloti. Per dare un'idea della disciplina e dell'attaccamento al dovere di queste anziane CC.NN., vogliamo citare il significativo episodio di una C.N. artigliere di Napoli: la C.N. Vincenzo Arzanese. Questo Legionario prestava servizio ìn una batteria della difesa della città; trovatosi ai pezzi durante un violentissimo attacco aereo su Napoli, venuto a conoscenza che una bomba era caduta sull'edificio in cui viveva la famiglia, chiese ed ottenne un permesso di dieci ore per correre in soccorso dei familiari. Sotto le macerie dell'edificio distrutto trovò, morti, i corpi della moglie e dei suoi tre figli. Nonostante tutto, allo scadere del permesso, ebbe la forza morale ed il coraggio di ripresentarsi puntualmente alla sua batteria per riprendere servizio e compiere, come sempre, il suo dovere. Nel 1935 essa disponeva di 14 Legioni e 10 Coorti autonome, dipendenti dall’Ispettorato generale M.Di.C.A.T. e da Cos. Nel 1939 la M.Di.C.A.T. venne riorganizzata in 5 comandi di gruppo di Legioni Di.C.A.T. comprendente 22 Legioni in Patria e 4 nelle colonie. Da questa data l’Ispettorato dal quale dipendeva la Di.C.A.T. assunse il nome di Comando Milizie Controaerei Artiglieria Marittima. Nel 1940,la M.Di.C.A.T. cambiò ancora una volta nome in M.A.C.A., (Milizia Artiglieria Contro Aerei).
Osserva:
 
 
Ef

Inviato

La milizia infatti assunse il nome riportato sulla medaglia solo nel 1941, pertanto l'oggetto appartiene a quell'anno e non al 1930.

04.07.1941-09.12.1943: MACA - Milizia Artiglieria Contraerei

(R.D. n° 594 del 26.05.1941 in G.U.R.d'I. n° 155 del 04.07.1941, Pag. 2624)
(R.D.-L. n° 16/B del 06.12.1943 in G.U.R.d'I. n° 4/B del 08.12.1943, Pagg. 5/7)

Prima si chiamava solo MCA, mancava "artiglieria", le fonti sono linkate.

È pur vero che esiste anche uno scultore Mario De Marchis, di 15 anni più giovane (1908-1978), cognato del Morbiducci autore della statua del bersagliere che è davanti a Porta Pia, ma non è l'autore della medaglia.

Pertanto, a mio avviso, i dati riportati in questo sito sono errati e andrebbero corretti.

Oltre al giusto inquadramento della medaglia data dai Beni Culturali della Regione Lombardia, queste sono le notizie sull'autore:

https://www.capitoliumart.com/it/artista/de-marchis-giandomenico-1893-1967/xar-9328

«Giandomenico De Marchis (1893 - 1967) è stato uno scultore italiano. Il suo lavoro faceva parte dell'evento di scultura nel concorso artistico alle Olimpiadi estive del 1936. Egli ha frequentato la scuola d'arte a Torino. Dal 1911 ha lavorato come insegnante di sport presso l'Accademia Militare del Ministero degli Esteri a Roma, ma nel 1935 si è dedicato alla scultura. Per un breve periodo viaggiò a Londra, poi in Spagna, prima di tornare a Roma. Era noto per le sue medaglie e creazioni di monete. Nel 1947 emigrò in Brasile. Era noto per le sue medaglie e creazioni di monete. Le sue sculture mostravano principalmente il corpo umano in movimento e servivano per trasmettere al pubblico e a chi guardasse alla sua arte, una comprensione della concezione e dei dettami fascisti. La sua insolita rappresentazione del Salto con l'asta in tre fasi diverse, per il concorso artistico per le Olimpiadi del 1936, sconvolse la giuria che fu ritenuta una presentazione del genere fin troppo moderna".

https://dizionariodartesartori.it/artisti/de-marchis-giandomenico

DE MARCHIS GIANDOMENICO - TENENTE COLONNELLO DEI BERSAGLIERI

Nato a Villadrati in Monferrato il 24 ottobre 1893.

Ha frequentato la sezione artistica dell’Istituto Professionale di Torino. Ufficiale dei bersaglieri dal 1911 e poi istruttore d’educazione fisica all’Accademia Militare della Farnesina in Roma, ha studiato a fondo le forme e i movimenti della figura umana giovane all’aria aperta. Dal 1926 incominciano le sue prove di modellazione che ottengono successo. “ Saltatore con l’asta,, è ammirato alle Olimpiadi dell’Arte a Berlino. Lascia nel 1933 la carriera militare per dedicarsi alla scultura. Recatosi a Londra, vi eseguisce alcuni ritratti; poi in Spagna nel 1939, dove posano per lui il Caudillo ed altre personalità. Ricordiamo: “Seminatore,, (1927), “Scatto,, (1933), “Il lanciatore di peso,, (1938), “I battitori,, ed “Ercole e Lica,, (1939); busti e monumenti a Milano, Ravenna, Piazza Armerina; Tirana, Madrid, Bruxelles, Londra.

Ha preso parte alla Mostre sindacali di Roma; alle Mostre intersindacali di Napoli e Milano; alla Biennale di Venezia (1940); alle Olimpiadi dell’Arte di Berlino (1936); alla Mostra d’Arte italiana di San Paolo del Brasile. Premio di scultura sportiva all’Intersindacale di Napoli; Premio San Remo 1940; terzo Premio al Concorso Internazionale pel Monumento a Scanderberg; Primo Premio al Concorso Nazionale pel Monumento a Ciano a Ravenna. Opere in Gallerie pubbliche e private: Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; Museo del C.O.N.I; Museo del Risorgimento di Roma; Museo del Prado di Madrid; Gallerie private in Danimarca.

Nella primavera del 1942 partecipa A Roma, alla Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi, Tenente Colonnello dei Bersaglieri, presenta: - Prigioniero inglese in Marmarica, bronzo, cm 34 x 90 - Campagna italo-tedesca in Africa, medaglia di bronzo, Ø mm. 30 - Campagna italo-tedesca in Africa, medaglia, di, bronzo, cm mm. 30 - Milizia artiglieria, contraerei, medaglia, di, bronzo, Ø mm. 30 - Milizia artiglieria, contraerei, medaglia, di, bronzo, Ø mm. 30

 

Bibliografia:

1942 - Alberto Riccoboni: Roma nell'Arte. La Scultura nell’Ero Moderno, Roma, Casa Editrice Mediterranea .

1942 - Prima Mostra degli Artisti Italiani in Armi, catalogo, Roma, Stato Maggiore R. Esercito, pp. 44, 184/185 ill.

1951 - Ettore Padovano, Dizionario degli Artisti Contemporanei, Milano, I.T.E., p. 108/109

1994 - Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani, Dal neoclassico al liberty, seconda edizione, volume primo, Lodi, Il Pomerio, pp. 402/403

2003 - Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’ottocento e del primo novecento, volume I, A-L, Adarte, p. 312

 

 


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