Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato (modificato)

Aquileia: scoperte rare monete d’oro, antichi mercati e un porto fluviale dimenticato

Tre monete imperiali, strade acciottolate e magazzini sepolti raccontano la vita quotidiana e i segreti di una città tra IV secolo e antico porto romano.



Un piccolo tesoro emerge dal cuore di Aquileia: tre monete d’oro, strade acciottolate, magazzini e anfore dimenticate restituiscono un ritratto inedito della città romana, fra pericoli, feste imperiali e traffico di merci lungo il fiume Natissa. Ogni reperto racconta storie di commerci, cibi e abitanti che animavano il mercato, testimoniando come anche l’area meridionale della città fosse centrale nel sistema economico di Aquileia.


fig.-2-1-1024x509.webp Una delle monete d’oro delle tre monete d’oro portate alla luce con gli scavi del 2025: solido di Valente (367-375 d.C.), coniato nella zecca di Costantinopoli. Credit: Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia

Un tesoro sotto il portico – Monete d’oro tra storia e mistero

Il ritrovamento che parla di imperatori e tesaurizzazioni

La Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia ha reso nota la scoperta. Le tre monete d’oro rinvenute appartengono a Valente, Magno Massimo e Arcadio, imperatori della fine del IV secolo d.C. Il fatto che siano nominali diversi e rari suggerisce che probabilmente non erano destinate alla circolazione quotidiana, ma erano doni imperiali, forse celebrativi di eventi ufficiali o ricorrenze della corte. La loro collocazione sotto il pavimento del portico lascia pensare che possano essere state tesaurizzate durante un periodo di grave pericolo, come guerre o incursioni barbariche, e mai più recuperate. Ogni moneta, oltre al valore materiale, porta con sé una storia di tensioni politiche e ritualità di potere, offrendo uno spaccato unico sul rapporto tra imperatori e cittadini privilegiati.


La vita quotidiana del mercato romano – Strade e solchi di ruote

Come si muovevano merci e persone nell’antica città

La strada acciottolata scoperta tra due edifici mercantili restituisce una scena vivida della vita urbana: carri carichi di cereali, frutta e verdure, uomini e donne che percorrevano i decumani per commerciare, piazzare merci o incontrare conoscenti. I solchi delle ruote lasciati sul pavimento acciottolato raccontano in modo tangibile il passaggio dei mezzi di trasporto e confermano la presenza di un mercato organizzato e frequentato. Questa strada, collegata al decumano principale, era arteria vitale del complesso commerciale, e insieme alle strutture mercantili restituisce una dimensione quasi cinematografica della quotidianità romana.


Il porto nascosto di Aquileia – Anfore e magazzini dimenticati

Scoperte che riscrivono la geografia fluviale della città

L’area meridionale della città rivela ora un porto fluviale più esteso di quanto noto in precedenza. Il ritrovamento di 19 nuove anfore, oltre alle precedenti 23, suggerisce un sistema di stoccaggio funzionale al commercio e alla gestione dell’acqua. Le strutture recuperate indicano magazzini probabilmente collegati a una banchina fluviale che consentiva il trasbordo di merci provenienti dal mare lungo il fiume Natissa. In passato, il fiume era più ampio e navigabile, rendendo questa zona un polo commerciale strategico. Queste evidenze ridefiniscono il concetto di porto urbano, mostrando come Aquileia avesse un sistema logistico complesso e articolato, in grado di sostenere la sua fama di città commerciale di rilievo nell’Italia romana.


Cibo e cultura materiale – Cosa mangiavano gli antichi aquileiesi

Cariossidi bruciate e alimentazione romana

Uno degli aspetti più affascinanti degli scavi riguarda l’alimentazione. Dal crollo del portico occidentale sono emerse numerose cariossidi di cereali bruciate, insieme a frammenti di alimenti carbonizzati, che offrono preziose informazioni sui prodotti consumati e sulle tecniche di conservazione. Le cariossidi rappresentano tracce di cereali come farro, orzo e grano, principali alimenti della dieta romana, spesso trasformati in pane o farina. Alcune erano probabilmente parte di scorte alimentari dei magazzini, mentre altre testimoniano episodi di cottura o incendio accidentale.

Questi reperti permettono di ricostruire non solo cosa mangiassero gli antichi, ma anche le modalità di gestione del cibo: il commercio e lo stoccaggio erano strettamente legati al controllo delle risorse, alla prevenzione della carenza alimentare e alla pianificazione di feste e banchetti. Analisi future potrebbero anche chiarire se le varietà coltivate fossero locali o importate, aprendo uno spiraglio sulla rete commerciale mediterranea e sul ruolo di Aquileia come centro di scambio.


Dopo il mercato – Continuità di vita e misteri delle sepolture

Abitazioni, focolari e tombe senza corredo

Anche dopo l’abbandono del grande complesso mercantile, l’area rimase frequentata. Sono stati individuati vanì abitativi con focolari, laboratori e una strada più tarda che seguiva il tracciato precedente, confermando la continuità di vita urbana. Alcune sepolture di inumati, prive di corredo, rappresentano un mistero: chi erano questi abitanti? Come vivevano? Le analisi al C14 in corso potrebbero collocarle temporalmente e fornire ulteriori dettagli sulla popolazione post-romana e sulle trasformazioni urbane successive.

Oltre al valore scientifico, gli scavi hanno avuto un impatto culturale importante grazie all’apertura quotidiana al pubblico e alle visite guidate degli studenti. I due open day organizzati dalla Fondazione Aquileia hanno permesso a cittadini e appassionati di vivere in prima persona la scoperta archeologica, consolidando il concetto di archeologia partecipata: la storia non resta più confinata nei laboratori, ma diventa esperienza condivisa.


fig.-1-1024x683.webp

 Il gruppo di lavoro 2025 dell’Università di Verona, con la funzionaria della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia-Giulia Serena Di Tonto, il presidente Roberto Corciulo e il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi.

https://www.stilearte.it/splendore-romano-ad-aquileia-scoperte-rare-monete-doro-antichi-mercati-e-un-porto-fluviale-dimenticato/

Modificato da ARES III
  • Mi piace 2

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.