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i capolavori


danielealberti

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ora vorrei gettare un'altra palla e esaminare i rimbalzi che fa.

la moneta è un tetradramma di naxos abbinata ad un falso che ha fatto scalpore

lele

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La seconda tetradracma di Naxos, emessa nel periodo 430-415aC e' un altro splendido capolavoro di questa piccola ma estremamente significativa zecca le cui monete mantengono tutte un livello artistico prodigioso considerando i limiti geografici e temporali di questo insediamento.

Naxos fu la prima colonia fondata dai Calcidesi in Sicilia nel 735aC. La citta' dette inseguito origine a due altre importanti citta' : Leontini e Katane, che molto presero successivamente in prestito dalla monetazione di Naxos.

Gli abitanti di Naxos furono cacciati dalla loro citta', riparando a Leontini, da Gerone di Siracusa nel 476aC. Poterono ritornare a Naxos nel 461 e forse proprio in quell'occasione emisero il primo tetradramma che riprende sempre il tema del dio Dioniso, in una rappresentazione di transizione dall'arcaico al classico, e il Sileno (itifallico) nel rovescio, che rappresentano una delle vette dell'incisione monetale greca di tutti i tempi.

Venne emesso un terzo tetrdramma, tutti e tre i tetradrammi rappresentano Dioniso al diritto e Sileno ebbro al rovescio, verso il 410-405aC, poco prima della distruzione della citta' avvenuta nel 404.

In questa ultima emissione Dioniso non ha piu' l'aspetto virile e barbuto delle precedenti emissioni ma presenta una raffigurazione quasi effeminata, senza barba, al limite del muliebre. Al rovescio Sileno e' divenuto vecchio, cadente, calvo, non gode piu' del vino che beveva avido dalla sua coppa nel pieno della suo possanza e virilita', ma lo subisce, ormai ebbro e incapace di reagire.

numa numa

PS

il falso tetra offerto da Gorny, in copertina della sua ultima asta, ha suscitato un meritato scandalo, perche' una casa d'asta comprimaria di questo livello non dovrebbe cadere in tranelli di questo genere. Da un lato cio' segnala la pericolosita' e la diffusione che hanno raggiunto alcuni falsi realizzati molto bene, dall'altro segnala la necessita' di migliorare lo scambio di informazioni tra commercianti che se avesse funzionato avrebbe sicuramente impedito che una ditta blasonata potesse mettere in vendita sprovvedutamente (spero davvero non artatamente) un falso insidioso riconosciuto da molti esperti

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Il tetradramma di Naxos , inquadrabile nell’ultimo quarto del V secolo a.C. o poco prima, si raccorda alla precedente emissione di tetradrammi per la scelta del tipo della t. di Dionisio al D/, benché di resa più accurata e calligrafica, se ne distacca per l’accentuata connotazione dell’immagine apposta al R/, caratterizzata dall’aggiunta del tirso e del ramo d’edera. Particolarmente significativa è la fascia ornata di tralci d’edera che cinge il capo del dio, elemento che non compare nelle altre due serie.

Tale emissione è preceduta da un prima serie, inquadrabile nel periodo immediatamente successivo al rimpatrio degli esuli nassii (461 a.C.), cacciati da Ierone a Leontini, che presenta al D/ la testa di Dioniso, la cui resa stilistica ha suggerito un accostamento al più tardo tetradramma emesso da Aetna, l’odierna Catania; al R/ compare la rappresentazione frontale di un Sileno.

L’ultima breve serie di decadrammi fu emessa negli anni finali del V secolo (405-403 ca.) e si caratterizza per l’aspetto giovanile del dio e per la fisionomia, a tratti muliebri, del volto.

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L’ultima breve serie di decadrammi fu emessa negli anni finali del V secolo (405-403 ca.) e si caratterizza per l’aspetto giovanile del dio e per la fisionomia, a tratti muliebri, del volto.

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"decadrammi" ??

Ovviamente tetradrammi (Cahn 106) a cui si accompagnano una serie di didrammi (Cahn 107 - 114) che presentano le medsime caratteristiche stilistiche

numa numa

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  • 1 anno dopo...
Discussione veramente ma veramente interessante che riporto a galla per chiedervi quale fosse l'asta G&M dove fu presentato il famoso falso tetradramma di Naxos

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Dovrebbe essere la n. 151 del 9 ottobre 2006 Ancient coins of high (sic!) quality

Il faslo era insidioso per i]=un neofita ma nell'ambiente suscito' molto scalpore che una casa d'aste comunque assai rinomata , anche se non primaria, potesse essere caduta in un tale tranello.

numa numa

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grazie numa,ero nel dubbio se fosse nell'asta 151,152 o 153.Del famoso falso si seppe ben presto molto e sul blog di Michel Van Rijn (probabilmente chiuso a seguito del suo arresto) furono pubblicate maggiori informazioni sul tentativo di vendita ma sopratutto sui dettagli per riconoscere il falso.Ciò che comunque mi inquieta sono le successive indagini della magistratura che in diverse operazioni contro i tombaroli rinvenirono diversi coni per la falsificazione di tetradrammi siciliani e in contemporanea intercettarono le case d'asta (fra cui G&M) nelle quali ricettavano il loro materiale (anche i falsi??!!) chiaramente il dubbio atroce è se i coni e le procedure approntate potessero permettere una falsificazione di alto profilo tale da creare un elevatissimo guadagno ai tombaroli (con una reperibilità delle "monete" elevata e con rischi e difficoltà minori rispetto alla ricerca archeologica abusiva) ma sopratutto con un enorme danno nei confronti del collezionista-acquirente

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non conosco la moneta (dovrei vederla integralmente) ma non la collocherei sicuramente fra quelle coniate sul suolo italico.Per rappresentazione mi ricorda vagamente qualche moneta macedone ma sospetto che possa essere stata coniata più ad oriente intorno al IV sec. a.c. Comunque non mi fa impazzire stilisticamente :P

Modificato da Fid
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Fid,

tu siculo sei e quindi e' ovvio tu abbia 'giuste' preferenze verso la monetazione greca della tua terra che ci ha lasciato dei capolavori assoluti (a mio modesto parere anche superiori artisticamente in alcuni casi a quelli della GRecia continentale).

La terra greca e l'Asia MInore ci hanno lasciato pero' capolavori bellissimi,

pensiamo agli stateri arcaici della terra Lidia o delle citta' ioniche con le rappresentazioni di animali (leone, grifone, foca, cerva, cavallo, etc.)

oppure ai bellissimi altorilievi delle testuggini di Egina, o ancora alle monete sacre di Olimpia, o in periodo piu' tardo ai bellissimi ritratti di Apollo di Amphipolis,

o a Helios di Rodi, o alle emissioni cretesi cosi' dense di simbologia e diverse dalle altre emissioni greche, ai ritratti dei satrapi della Lycia, ai bellissimi bronzi con le raffigurazioni degli eroi greci (Diomede, Aiace, Odisseo, Ettore, etc.).

Come ha fatto vedere Fra anche in una normale emissione della lontana Cilicia c'e' tanta arte da lasciarci ammirati e stupiti di tanta devozione alla bellezza.

numa numa

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vero le mie origini influenzano molto :) personalmente seguo delle preferenze estetiche a volte un po' eccentriche, ad esempio mi piacciono tantissimo i capolavori di cimone,eveneto,eucleida,frigillo...però preferisco la monetazione post agatoclea di Siracusa (una via di mezzo fra lo stile ellenistico e lo stile classico) mi piace la monetazione dei sicelioti ma non la monetazione punica coniata in Sicilia, non mi piace la moneta dei celti,la moneta barbarica (anche di imitazione greca) mi piace molto la monetazione del bruttium e della Calabria,bellissima la monetazione arcaica della Tracia,bella la macedone e divina la attica, mi piacciono molto le monete di Tebe,Corinto ed Atene (meno in età ellenistica) è molto bella la monetazione di Alessandro Magno poco quella dei Parti etc etc

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Un altro libro che mi incuriosisce è il seguente

Capolavori della monetazione siracusana nell'età dei 'maestri firmanti'

Autori: Garraffo S.

Qualcuno lo conosce e sa dove trovarlo?

lele

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Ciao Daniele,

se hai letto il Rizzo l'articolo del Garaffo è completamente inutile,l'autore si limita a introdurre lo studio dell'operato dei Maestri firmanti riproponendo a grandi linee l'analisi del Rizzo.

Comunque se ti serve posso inviarti una scansione.

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  • 1 mese dopo...

Buon giorno a tutti. Ho letto con grande interesse questa discussione, che ha fatto vedere come gli incisori greco-siciliani avessero raggiunto un tale livello artistico nella rappresentazione dell'immagine, che tuttora restano insuperati, non ostante, nel tempo di grandi artisti ve ne siano stati parecchi. Vorrei aggiungere un tassello ulteriore che mi sembra debba essere preso in considerazione. Sappiamo bene come i Maestri Incisori, sia greci che siciliani, fossero sensibili alla rappresentazione della pettinatura femminile (ma anche di quella maschile) e le acconciature raffigurate spesso sono di una raffinatezza ed elaborazione tali che ancora oggi sono di grande attualità. Mi appassiona molto questa ricerca stilistica, che per l'epoca in cui è stata pensata ed elaborata, il riprodurla in uno spazio tanto piccolo come quello di un tondello non deve essere stata cosa facile. Teniamo conto che gli incisori dell'epoca non possedevano lenti di ingrandimento, nè occhiali da vista come possiamo disporne attualmente, per cui dovevano essere dotati di una vista straordinaria. Di esempi se ne potrebbero citare a bizzeffe, ma quello che mi sembra il più “stravagante ed attuale” è quello che posto: l’Arethusa spettinata, tanto simile all’ultima moda. In realtà, non vi troverei molto da eccepire su questa foggia di capelli, perché altamente espressiva e artistica.

Ringrazio tutti i partecipanti alla discussione per la grande competenza e dovizia di informazioni date

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Teniamo conto che gli incisori dell'epoca non possedevano lenti di ingrandimento, nè occhiali da vista come possiamo disporne attualmente, per cui dovevano essere dotati di una vista straordinaria. e

Se ti interessa l'argomento puoi dare un occhiata anche a questa discussione

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...=occhiali+lenti

saluti Arthy :)

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Ti ringrazio, Arthas, per il suggerimento. Ho letto attentamente la discussione che mi proponi, ma come vedi anche tu, resta il mistero di come potessero incidere i Maestri (ma anche tutt gli altri) senza alcun ausilio esterno alla propria vista. Non che anche oggi tutto questo non sia ancora possibile, ma la mia citazione, per così dire, era di passaggio, mentre incentravo maggiormente la mia attenzione sullo stile, mai ripetutivo, delle acconciature rappresentate. Quella da me postata come esempio, anche se l'immagine è piccola e se richiesto posterei anche ingrandita, voleva mettere a fuoco questa parte della discussione non ancora trattata. Dico solo incidentalemnte che l'Arethusa in questione mi sembra avere lo stile di Eukleidas, se confrontata con altri conii che ho potuto osservare su internet. Di nuovo grazie a tutti per la bella discussione.

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[omissis]

Di esempi se ne potrebbero citare a bizzeffe, ma quello che mi sembra il più “stravagante ed attuale” è quello che posto: l’Arethusa spettinata, tanto simile all’ultima moda. In realtà, non vi troverei molto da eccepire su questa foggia di capelli, perché altamente espressiva e artistica.

[omissis]

A proposito di questa pettinatura vale la pena sentire l'opinione di Jenkins (Jenkins, G. K. - 1990 - Ancient Greek Coins Seaby, London 97):

Another original and imaginative work is Eukleidas' later version of the Arthusa head, perhaps a decade later. Here the mass of hair streams above, perhaps thought of not so much as blowing in the wind as floating in the water, which was the element appropriate to this local divinity.

[un altro lavoro originale e immaginoso è la successiva versione di Euclida della testa di Aretusa, forse di un decennio più tarda (del tetradrammo con Atena vista di fronte, di tre quarti, citato in precedenza nel testo. N.d.T.). Qui la massa dei capelli fluisce verso l'alto, forse intesa non tanto come scompigliata dal vento quanto piuttosto come fluente nell'acqua, che era l'elemento appropriato a questa divinità locale.]

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Per quanto riguarda i capolavori ed incisori direi di spostarci ora in ambiente italiota dove non mancano esempi di un'arte incisoria di una finezza e di un fascino da lasciare a bocca aperta.......

Che ne dite di questo statere di Eraclea , coniato intorno al 390.340 a.C. (tipo Van Keuren20)...?

P.S. Cari i miei Greek Boys io il guanto di sfida l'ho gettato.........

vediamo se avete il coraggio di raccoglierlo :D :D :P

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Senza dubbio, Arthas, è una bella moneta. Anche i particolari non mancano, ma ancora non siamo al livello dei Grandi greco-siciliani. Scusami se ripropongo l'Arethusa spettinata (acqua o vento che siano a scapigliarla non è influente ai fini stilistici ed espressivi del suo volto), che anche se non ancora di altissimo livello è lo stesso di un verismo e naturalezza assolutamente superbi.

Ma gli esempi già presentati in questo contesto ne sono già una prova eloquente. Amico, mi piace la tua moneta, ma devi riconoscere che la classe non è acqua. Attendo la tua stroncatura.

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