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4° Congresso Nazionale di Numismatica a Bari


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E' appena uscito il programma definitivo del 4° Congresso di Bari, che sarà dedicato a Tarentum ed Heraclea per la parte antica e alla monetazione degli Ostrogoti e Longobardi in Italia per la parte medievale.

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Si presenta assai corposo e importante, con folta partecipazione sia di accademici di buona fama sia di privati, nell'auspicio di agevolare al massimo la mutua collaborazione.

Segnalo la presenza di Fisher Bossert, autore del più recente corpus su alcune emissioni di Tarentum, specie stateri.

Sarà presente inoltre la dr.ssa Serafina Pennestrì, dirigente del MiBAC e che sta curando il Portale Numismatico dello Stato. Probabilmente preannuncerà la presenza di monete tarentine nel suddetto portale (magari !!! visto che è ancora desolatamente vuoto di monete antiche, a parte l'encomiabile tentativo di rendere disponibili online i Bollettini di Numismatica e i famosi volumi del CNI).

Penso sia un appuntamento fondamentale e che darà origine, tempo circa un anno, ai pregevoli Atti con pagine a colori.

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  • 1 mese dopo...

Riprendo questo post, terminato in seconda pagina, nella speranza che sia solo una casualità il non particolare interessamento a questa pregiatissima manifestazione, in cui, come si suol dire, "esserci è d'obbligo".

Saluti.

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hai assolutamente ragione, il convegno tocca temi estremamente interessanti e trattati da fior di studiosi.

Avevo accarezzato per un momento la possibilità di parteciparvi, purtroppo altri impegni concomitanti non lo rendono possibile.

La logistica, pur essendo Bari meritevolissima di una visita, poi non aiuta chi abita molto distante, come me.

Mi rifaro' leggendo (spero presto) gli atti e ho chiesto nel frattempo ad un amico di aggiornarmi si quanto si dirà relativamente alle monetazioni barbariche che sono di mio grande interesse

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Caro Numa Numa,

riesci a sfruttare l'amico anche per un sunto dell'intervento di Alessia Rovelli? Potrebbe essere molto interessante per la discussione sui follis di Giustiniano I della zecca di Roma.

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Non è facile riassumere le due intense giornate di Bari (mi era venuto pure un gran mal di testa....) e praticamente non ho potuto prendere appunti.

Nell'androne prospiciente l'ingresso all'auditorium c'era in vendita, con sconto, il IV volume della Colla EOS (a 35 euro). La prima parte riporta nel dettaglio il ripostiglio di Taranto 1883, che ha avuto anche un notevole ruolo per la creazione del Medagliere all'interno del Museo archeologico di Taranto, scritto da Giuseppe Libero Mangeri, seguito da un articolo con puntualizzazioni sugli aspetti iconografici a cura di Benedetto Carroccio e da uno sulla storia del medagliere del Museo di Taranto, a cura di Luigi Tondo. Nella seconda parte ci sono studi sulle monete di Boemondo d'Altavilla per Antiochia (Giuseppe Colucci), sulle monete di Manfredi III Chiaramonte di Palermo (Franco D'Angelo), sui ruolo dei Monetarij, Zanattari cornuti e Poveri afflitti nelle vicende monetarie del Regno di Napoli (Giuseppe Ruotolo) e una rapida panoramica sulla monetazione d'Italia da Napoleone all'Unità (Corrado Minervini).

L'apparato illustrativo è a colori e di qualità decente.

E' un volume che merita di essere aggiunto ai precedenti volumi, anche se è stato trattato un numero inferiore di argomenti.

Nell'occasione ho chiesto a Libero Mangeri se era prevista la pubblicazione di altri ripostigli depositati nel Museo di Taranto, fra i quali l'importantissimo ripostiglio di Torchiarolo 1926. La risposta è stata abbastanza raggelante: mancano i soldi per pulire i pezzi, che dopo quasi un secolo di deposito nel medagliere, sono parecchio ossidati e praticamente quasi illeggibili (sarà stata la salsedine o l'aria di ILVA ?). Un bravo pulitore sarebbe in grado di ripristinare l'originario aspetto (erano quasi tutti FDC), ma chi lo paga??? E il Ministero dei Beni Culturali è per principio contrario alla collaborazione di privati (magari senza scopo di lucro). Quindi le numerose monete stanno ancora lì e per vederle bisogna inviare una precisa richiesta al Soprintendente.....

Venerdì 16 novembre

ore 12,00-13,30: è stata una sessione inaugurale, con interventi di Laforgia (Rettore Univ. Lecce), Distaso (Preside Facoltà Lettere di Lecce), Marzì (Academia Pugliese delle Scienze), D'Angela (Pres. della Società di Storia Patria per la Puglia), Libero Mangeri (Direttore Numismatico nella Soprintendenza BC della Puglia) e infine il prof. Colucci ha dichiarato aperto il Congresso.

E' seguito un simpatico rinfresco con caffè in un salone sottostante.

Alle ore 14 è iniziato il congresso, che è durato praticamente senza soste.

Gli interventi hanno seguito il programma prestabilito, con la sola assenza del dr. Lippolis sul "Quadro archeologico di Taranto".

- M. Lombardo, Quadro storico di Taranto: è stata ricostruita la storia di Tarentum specialmente nei secoli V e IV, con puntuali richiami delle antiche fonti letterarie.

- W. Fischer-Brossert, Aggiornamenti a Chronologie der Didrachmenpragung von Tarent: è stato uno dei piatti forti del Congresso. Il relatore è un tedesco, che aveva pubblicato il fondamentale Corpus sulle monete di Tarentum fino all'arrivo di Pirro, sviluppando la sua tesi di dottorato. Ha letto l'intervento in italiano, pur non parlando bene la nostra lingua (preferisce conversare in inglese). Grazie alla comparsa di nuovi esemplari e ulteriori studi ha permesso di comprendere meglio alcuni legami fra emissioni di stateri tarentini, specie con Phi, Kal, Api e Ona, mostrando anche come la firma del monetario Phi si riscontri anche ad Heraclea e gli altri tre con stateri di Metapontum.

- R. Cantilena, Considerazioni sulla moneta di Taranto nel III sec. a.C.: ha in qualche modo completato la panoramica delle emissioni degli stateri tarentini dal tempo di Pirro in poi, con particolare attenzione al problema delle cosiddette Campano-tarentine (niente di nuovo).

- G. Gorini, Presenza e circolazione monetaria della moneta di Taranto: ha esposto l'area di diffusione nel mondo antico della moneta tarentina, che viene rinvenuta anche ad ampia distanza, perfino in piena penisola balcanica e fino ai confini con l'attuale Polonia.

- S. Pennestrì, La monetazione di Taranto nel Portale Numismatico dello Stato. Ricerca, tutela, fruizione: da brava allieva della Balbi di Caro e distaccata alla Direzione del Ministero dei Beni Culturali per la parte numismatica, ha illustrato nuove iniziative del Portale Numismatico. In particolare ha preannunciato la creazione de "Il Notiziario del Portale" con segnalazione di contributi, dossier e cataloghi inerenti il patrimonio numismatico italiano.

http://www.numismati...rtale.do?prov=H

Per Taranto ha mostrato l'immissione del primo materiale presente nel medagliere di Taranto: al momento sono solo 35 stateri..... Comunque se si entra ora nel Portale non si vede ancora niente.... Sembra ci sia una volontà politica di proseguire, ma sono molto curioso sui tempi biblici per un vero ampliamento di questo Portale.

- M. Taliercio Mensitieri, Gli esemplari frazionari di Taranto: è stato affrontato il problema su come raggruppare le numerose serie di frazionari (sorprende però la scarsità di immagini originali e sono al solito utilizzate le immagini del Vlasto), con le complesse implicazioni metrologiche. L'approccio mi è sembrato molto "scolastico" e senza particolari novità. Aspetteremo gli Atti per una migliore valutazione di questo contributo.

- S. Montanaro, Le monete di oro: anche questo è stato un approccio piuttosto banale, riprendendo la classificazione già presente nell'opera di Fischer-Bossert. Belle alcune immagini a colori.

- M. Caltabiano, Taranto e l'Egitto tolemaico nei documenti monetali: di buon spessore scientifico, anche se già noto, è questo contributo, che si sofferma sul notevole ruolo degli egiziani Tolomei sia sulla monetazione tarentina sia su quella siciliana. Lo stesso Pirro fu permeato dell'influenza tolomea, trovandosi nella corte di Tolomeo I in qualità di ostaggio. Arrivò a sposare Antigone, figlia di Berenice (terza moglie di Tolomeo) e proprio grazie all'appoggio di Tolomeo potè tornare da sovrano in Epiro. Sono stati mostrati stretti rapporti tipologici e iconografici tra le monete di Pirro e quelle di Tolomeo. L'infuenza egiziana si estese anche in Sicilia per il fatto che Pirro, dopo la morte di Antigone, sposò Lanassa, figlia di Agatocle, che gli portò in dote nuove terre (Corcira, Ambracia, Leucade e Acarnania). La studiosa ha mostrato anche le strette affinità tra Ierone diademato e Tolomeo II, con la comune presenza della sigla NK. Tolomeo II rifiutò di aiutare i Cartaginesi durante la prima guerra punica e quindi si pose in una posizione neutra in quel conflitto. Infine l'autrice sostiene che il materiale per l'oro marziale romano fu fornito da Tolomeo IV, nel 218-215 a.C.

- A. Siciliano, La monetazione in bronzo: lo studioso ha fornito una carrellata delle varie emissioni in bronzo emesse per Tarentum. Non mancano diversi pezzi inediti e di estrema rarità. L'esposizione è stata piuttosto confusa e si spera nella pubblicazione nei prossimi atti per un quadro più chiaro delle varie emissioni.

- G. Sarcinelli, Note sulla monetazione di Eraclea: l'autore si è soffermato solo sulle emissioni in bronzo a nome della lucana Herakleia, fornendo una sistemazione più completa e razionale rispetto al modesto lavoro della Van Keuren su questa zecca. Restano evidenti non pochi problemi di ordine metrologico e lo stesso prof. Arslan è intervenuto in maniera decisa sulle precauzioni che di devono prendere quando si fanno discorsi metrologici su monete di bronzo greche, anche per la nota ampia varietà ponderale.

Dopo le inevitabili discussioni la giornata è terminata alle 20,30 e i vari relatori più alcuni ospiti sono stati invitati a una cena molto raffinata, vicino all'Hotel Palace, offerta dal munifico prof. Colucci. Solo verso la mezzanotte abbiamo potuto raggiungere (più o meno sobri) le nostre camere da letto.

Sabato 17 novembre

La giornata è iniziata intorno alle 9 con una bella cerimonia della consegna del premio "Maestro di Numismatica" all'esimio prof. Ermanno Arslan, in grande forma. Successivamente lo stesso

- E. Arslan, La monetazione gota e longobarda in Italia: ha fornito un'ampia panoramica delle monete battute dai Goti e poi dai Longobardi in Italia.

Il programma successivo è risultato essere piuttosto stravolto, per la mancanza di alcuni relatori (Pardi sulle monete auree dei longobardi; Barello sulle monete argentee dei longobardi, Dell'Aqua sui tipi e ritratti monetari ostrogoti e longobardi), con conseguente minore offerta di contributi specialmente sulla monetazione longobarda.

Comunque sono stati tutti interessanti i successivi interventi, nel seguente ordine:

- A. Rovelli, Ostrogoti e Bizantini a Roma: l'autore si è soffermato sulle monete emesse a Roma nel periodo 493-553 d.C.

- M. Asolati, La disponibilità della moneta enea nell'Italia ostrogota. Emissioni inedite: questo intervento, abbastanza lungo, in qualche modo integrava il precedente, grazie anche all'esistenza di vari inediti recentemente comparsi. Di grande interesse una decanummo di Giustiniano I della zecca di Roma chiaramente riconiato sopra un decanummo a nome di Atalarico (g. 3,66). Altri inediti citati erano quelli di CNG 66/2004, n. 1669; Varesi 60/2012; Lanz 123/2005, 1140, ecc.

Confesso di non averlo seguito molto (la materia è fuori del mio campo di interesse), nonostante che abbiano avuto luogo numerose osservazioni di Arslan, il quale non ha condiviso alcune conclusioni, a dimostrazione della complessità della materia.

- G. Ruotolo, Pietas e Sanctitas nelle monete longobarde: l'autore ha compiuto un excursus sull'evoluzione di tipi della Pietas e della Sanctitas dal mondo romano a quello longobardo.

- E. Ercolani Cocchi, Il medaglione d'oro di Teodorico e i gioielli monetari longobardi: partendo spunto dal noto medaglione d'oro di Teodorico, ex coll. Gnecchi, che presenta saldata al rovescio la spilla per essere sistemato sulla veste, l'autrice ha mostrato numerosi esempi di gioielli, specialmente collane, formati da monete d'oro, talvolta anche di imitazione. Ha mostrati pure esemplari di grossi medaglioni d'oro che sono semplici imitazioni al solo scopo di ricavare gioielli, di chiaro significato di ostentazione.

- D. Castrizio, Il multiplo aureo di Teodorico: riflessioni iconografiche: prendendo spunto dall'intervento precedente, lo studioso è ritornato sul noto medaglione per analizzare a fondo i vari dettagli ivi presenti che meglio evidenziano l'autorità imperiale, facendo anche confronti iconografici con altre monete del periodo.

- M. Miglioli e A. Campana, Su un gruppo di dioboli di piede tarantino: per un'attribuzione ad Herakleia: è stata l'unica parentesi del periodo classico nella giornata dedicata al medioevo. La relazione è stata tenuta dal bravo Miglioli, che ha richiamato l'attenzione su un gruppo di dioboli con i tipi testa di Atena/Ercole in ginocchio strangolante il leone che sono anepigrafi e generalmente attribuiti a Tarentum. Sulla base di raffronti stilistici e anche della struttura dei tondelli usati, viene ravvisata la possibilità di un'attribuzione ad Herakleia invece che a Tarentum.

- M. Chimienti, False zecche e false monete longobarde: il noto studioso bolognese ha illustrato casi desunti dalla vecchia letteratura numismatica di alcune zecche ritenute attive nel periodo longobardo, con relative monete che invece sono risultate essere frutto di moderna invenzione.

- L. Lombardi, Un'immagine del numismatico Giulio Minervini: il giovane ricercatore è riuscito a reperire una rarissima immagine fotografica del napoletano Giulio Minervini (1819-1891), per accennare alla sua prestigiosa carriera di studioso numismatico. Fu l'artefice, assieme al gesuita R. Garrucci, della nuova serie del Bullettino archeologico napoletano, che di fatto monopolizzò la pubblicazione degli studi e delle scoperte nel Regno delle Due Sicilie.

La giornata si è conclusa intorno alle 17,30 con un intervento conclusivo del prof. Arslan, il quale ha posto in evidenza i vari contributi specialmente sulle monete ostrogote.

Successivamente è intervenuto il prof. Colucci, il quale ha preannunciati che i Congressi Numismatici di Bari avranno una cadenza biennale e quindi il prossimo avverrà nel 2014. Non ha ufficialmente anticipato l'argomento che sarà alla base del prossimo Congresso, che sarà prossimamente definito (c'era una proposta che venga dedicato a Thurium, ma niente di ufficiale).

Modificato da acraf
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Ciao Alberto, a causa della borsa del turismo archeologico che si teneva a Paestum nelle stesse date, ho dovuto rinunciare a venire a Bari. Con sommo dispiacere devo dire, perchè ricordo con piacere la bellissima accoglienza degli anni passati e la presenza dei numerosi importanti relatori intervenuti. Sarà per la prossima volta.

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Erano in vendita:

- il III° volume, del 2011, che raccoglie gli Atti del 3° Congresso tenuto nel 2010,

- il IV° volume, del 2012, che raccoglie invece alcuni lavori (al posto del Congresso che non si tenne nell'anno scorso).

Il volume di cui parlavo era quello nuovo, appunto il IV.

Modificato da acraf
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Grazie ACRAF per il dettagliato resoconto.

Sono particolarmente interessato al decanummo di Giustiniano I riconiato su Atalarico. Si sa se l'esemplare è stato già pubblicato, se proviene da un'asta o se è disponibile da qualche parte un immagine?

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Erano in vendita:

- il III° volume, del 2011, che raccoglie gli Atti del 3° Congresso tenuto nel 2010,

- il IV° volume, del 2012, che raccoglie invece alcuni lavori (al posto del Congresso che non si tenne nell'anno scorso).

Il volume di cui parlavo era quello nuovo, appunto il IV.

Ah ecco, grazie.

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Ringrazio, innanzitutto, Acraf per aver fatto un resoconto della seconda giornata, a cui purtroppo sono mancato.

Quanto alle relazioni del primo giorno, credo che siano state, ovviamente, chi più e chi meno, tutte di ottimo livello.

Alcune necessitano più di una attenta lettura che di un semplice ascolto per essere comprese in maniera approfondita.

Tipico esempio la relazione della dott.ssa Taliercio, che occupandosi dei frazionari tarantini, ha fatto una panoramica complessa e da indagare ulteriormente.

Gli altri interventi hanno fatto un quadro sulla situazione attuale degli studi tarantini che, pur tuttavia, denotano a mio avviso una esagerata frammentarietà(stateri, dioboli, oro, argento, bronzo)con il rischio di perdere quel discorso unitario che dovrebbe essere tentato. I tempi sono maturi.

Particolarmente pregevole è stata la presenza del Prof. Fischer-Bossert, che sulla scia del suo approfondito studio ha dettagliato meglio la sua cronologia, denotando un alto senso di responsabilità verso la Scienza Numismatica.

Smentire e correggere se stessi a certi livelli, diviene molto molto difficile.

La relazione è stata in lingua inglese e non italiano. Evidentemente il buon Acraf era in quel momento distratto. Cosa del tutto probabile e dovuta all'interloquire con il sottoscritto, seduto al suo fianco. ;)

Durante il convegno è stato presentato il IV° volume Bari, III° della collana EOS, I° non legato a nessun Convegno.

Parte preponderante di esso è occupata dall'analisi del tesoretto Taranto 1883.

Apprezzabile lo studio, degno di menzione vista la rarità con cui avvengono tali tipi di pubblicazioni, da analizzare con più dettaglio la cronologia proposta.

Ho riletto più volte il saggio in questione e alcuni punti non mi sono del tutto chiari(capitolo V). Ma ce ne sarà occasione in altra sede per parlarne o in altro post per discuterne.

Infine un plauso al Prof. Colucci e agli organizzatori tutti per aver garantito a tutti i partecipanti una piacevole accoglienza e enorme cordialità.

Spiace, sapere che i prossimi convegni, al contrario di quanto scritto nella prefazione del III° volume Atti, avranno cadenza biennale e non più annuale.

Bari è un appuntamento di prestigio, in cui si possono incontrare professionisti numismatici di varia estrazione e discutere di argomentazioni varie. Non è assolutamente un'occasione "passiva" di assorbimento nozioni.

Spero ci ripensino.

Quanto all'argomento del convegno 2014, l'orientamento è su Thurii e Velia a quanto ho potuto capire.

Personalmente, non solo per motivi legati ai miei interessi di studi, avrei preferito che si seguitasse la linea adriatica, procedendo verso nord, dopo aver concluso l'Apulia. E questo per ragioni storiche.

Ma anche di questo si potrà discutere in dettaglio in seguito.

Saluti.

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Grazie ACRAF per il dettagliato resoconto.

Sono particolarmente interessato al decanummo di Giustiniano I riconiato su Atalarico. Si sa se l'esemplare è stato già pubblicato, se proviene da un'asta o se è disponibile da qualche parte un immagine?

Purtroppo non era specificata la provenienza della moneta. Non avevo la macchina fotografica (era appena rotta!!) e non ho potuto fotografare lo schermo con le immagini. Credo comunque sia ancora inedita. Sul rovescio si vedeva sulla sinistra una stella e parte della I dei decanummi di Giustiniano e sulla destra chiare tracce del tipico rovescio con la legenda di Atalarico in 4 righe.

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  • 11 mesi dopo...

Ci sono notizie sulla pubblicazione degli atti? Ormai coi tempi dovremmo esserci, per i precedenti convegni passò circa un anno.

Ulteriore domanda: qualcuno sa dirmi se e quando si terrà il quinto congresso? Ho fatto una ricerca in rete, senza risultati.

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Ci sono notizie sulla pubblicazione degli atti? Ormai coi tempi dovremmo esserci, per i precedenti convegni passò circa un anno.

Ulteriore domanda: qualcuno sa dirmi se e quando si terrà il quinto congresso? Ho fatto una ricerca in rete, senza risultati.

Il Convegno è previsto per Novembre 2014.

Dall'anno scorso, infatti, la cadenza è diventata biennale.

Il tema relativo alla parte antica, dovrebbe essere Thurium. Quindi si uscirà dall'ambito pugliese, divenendo argomento nazionale.

Il quinto volume della Collana, relativo al quarto convegno, è in corso di stampa.

La pubblicazione dovrebbe avvenire a breve. Ma maggiori dettagli vi potranno essere forniti da @@acraf.

Saluti.

Modificato da Vincenzo
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Il Convegno è previsto per Novembre 2014.

Dall'anno scorso, infatti, la cadenza è diventata biennale.

Il tema relativo alla parte antica, dovrebbe essere Thurium. Quindi si uscirà dall'ambito pugliese, divenendo argomento nazionale.

Il quinto volume della Collana, relativo al quarto convegno, è in corso di stampa.

La pubblicazione dovrebbe avvenire a breve. Ma maggiori dettagli vi potranno essere forniti da @@acraf.

Saluti.

Grazie Vincenzo, molto gentile, come sempre.

Saluti :)

Nico

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Ci sono notizie sulla pubblicazione degli atti? Ormai coi tempi dovremmo esserci, per i precedenti convegni passò circa un anno.

Ulteriore domanda: qualcuno sa dirmi se e quando si terrà il quinto congresso? Ho fatto una ricerca in rete, senza risultati.

http://www.circolonumismaticopugliese.it/index.html

Potrebbe far comodo anche ad altri utenti del forum.

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  • 1 anno dopo...

Ho appena saputo in maniera informale che dal 2016 dovrebbero riprendere i Congressi di Numismatica Pugliese.

Qualcuno ha notizie più dettagliate? Può confermare l'indiscrezione?

Nulla ancora sugli argomenti da trattare o se si confermeranno le indiscrezioni su Velia e Thurium.

Riprendere questo cammino sarebbe importante.

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ciao @@numa numa

Si la scadenza è diventata biennale, ma l'ultimo si è tenuto nel 2012 e non è ancora certo che si terrà il nuovo nel 2016.

Si sono interrotti inspiegabilmente perché è forse l'unico evento che ha avuto nel corso degli anni una crescita esponenziale, coinvolgendo anche storici e archeologi e non solo numismatici. un vero peccato.

 

forse @@acraf ne sa qualcosa in più, considerando che ha sempre partecipato.

Modificato da MAP
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Ancora non sono riuscito a raccogliere attendibili informazioni. Purtroppo non sono potuto andare al convegno di Napoli e quindi mi sono mancati diversi "informatori".

So che c'erano stati alcuni problemi a fare l'edizione del 2014, credo anche per divergenze fra gli organizzatori. Poi il 2015 era chiuso dal quasi concomitante convegno internazionale a Taormina, che ha assorbito impegni di quasi tutti gli studiosi. 

Quindi resta l'anno 2016 per poter riprendere la scadenza. Personalmente sono ottimista sulla possibilità che abbia luogo.

Non so ancora i temi che saranno affrontati, ma penso che saranno comunicati informalmente subito dopo Taormina (molto probabili  Velia e Thurium, per sconfinare nella vicina Lucania).

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