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  2. gennydbmoney

    Karubba o follaro

    Credo sia da ricercare tra le emissioni di Milano,mi sembra di vedere lo stemma inquartato con biscone nel secondo e terzo quarto,forse appartenente al periodo dell' invasione spagnola...
  3. Carlo.

    "Francobolli" tubercolosi periodo fascista

    Aggiungo questa emissione, decisamente più recente, che riprende la lotta alla tubercolosi
  4. Alan Sinclair

    Intervista su potere d'acquisto monete del Regno

    Buongiorno @Meleto, questa testimonianza è oro colato ed è a mio avviso importantissima. Quanto vorrei anch'io poter chiedere ai miei antenati queste informazioni. Mi ha sempre intrigato il potere d'acquisto di queste monete e mi piacerebbe chiedere cosa si comprava con un 10 lire biga visto che ho letto che erano tanti soldi 🙂, ma credo sia una risposta difficile da dare.
  5. ARES III

    Archeologia nelle Orcadi

    Una bellissima testa arcaica spunta dal terreno, verso la spiaggia. Chi è quest’uomo? A quando risale la scultura? Che significato ha? Il blocco è rosso, tra la sabbia. Non è mattone. Ha la porosità della pietra. Delicatamente viene recuperato dal terreno. E’ il volto di un uomo buono. Sembra sorridere. Lo scultore gli ha conferito un aspetto benigno. La parte superiore della testa sembra piatta, mentre capelli, a boccoli, gli scendono lungo gli orecchi. La parte piatta era forse la base di una corona? E dov’era inserita questa vivida scultura, in parte scolpita, in parte incisa nella morbida pietra formata da sabbie compatte antichissime? È accaduto tutto in un lembo remoto di Scozia, nel cuore delle isole Orkney, dove il paesaggio si fonde con la leggenda. Durante una campagna di scavo presso Skaill Farm – insediamento agricolo millenario affacciato sul Mare del Nord – gli archeologi hanno riportato alla luce un frammento scultoreo in pietra arenaria rossa: una testa umana, scolpita con tratti stilizzati e profondi, che sembra attraversare i secoli con uno sguardo muto ma presente. L’opera è stata datata al Medioevo, con una probabile collocazione tra XII e XIII secolo, e rappresenta una figura maschile dai connotati marcati: sopracciglia arcuate, occhi fissi, bocca socchiusa in una sorta di sorriso ieratico. Il volto, lavorato in modo sintetico ma espressivo, richiama immediatamente certe sculture romaniche dell’Europa settentrionale. Un’ipotesi suggestiva: è il volto di San Magno? Il santo patrono delle Orcadi, venerato come martire e simbolo di pace, torna a guardarci dalla pietra? San Magno, conte delle Orcadi ucciso nel 1117 e canonizzato nel 1135, è figura centrale nella storia spirituale e politica dell’arcipelago. La cattedrale a lui intitolata, costruita in arenaria rossa come la testa ritrovata, è uno degli esempi più notevoli di architettura romanica norvegese fuori dalla Norvegia stessa. L’ipotesi che quella testa possa rappresentare proprio San Magno – come un buon Re Salomone – non è affatto peregrina. Il luogo del ritrovamento si trova a breve distanza dalla cattedrale a lui dedicata, e l’aura ieratica che emana dal volto scolpito potrebbe suggerire una funzione votiva o commemorativa. Non un’immagine realistica, ma una sintesi spirituale, come si usava fare nel romanico nordico. Il viso scolpito – sereno, quasi compassionevole – riflette quelle qualità di mitezza e fermezza che la tradizione attribuisce al santo, noto per aver rifiutato la violenza in un tempo di lotte claniche. Non solo un volto: forse parte di un edificio sacro Era una mensola figurata? Un frammento di lunetta? O parte di un archivolto scolpito? Gli archeologi hanno ipotizzato che la testa potesse appartenere a un sistema decorativo più ampio. Nel Medioevo, soprattutto in ambito romanico, era consuetudine collocare teste umane o zoomorfe come elementi strutturali o simbolici: nelle lunette, negli archivolti, nelle chiavi di volta o come “corbel heads”, mensole antropomorfe che sorreggevano archi o soffitti lignei. Lo stile della scultura – sobrio ma potente – richiama alcuni esempi analoghi presenti in Inghilterra settentrionale e in Scozia, ma anche nella Norvegia romanica da cui molti artigiani e coloni giunsero a Orkney. Un frammento nel cuore delle Orcadi norrene Tra memoria vichinga e fervore cristiano, Skaill Farm racconta mille anni di vita e fede Skaill Farm sorge accanto al sito neolitico di Skara Brae e fu abitata ininterrottamente dall’XI al XIX secolo. Questo insediamento conserva ancora le tracce di un mondo norreno che accolse il cristianesimo in forme originali, fondendo antichi simbolismi con nuovi significati spirituali. Il team dell’Università delle Highlands and Islands, coadiuvato dalla comunità locale, sta portando avanti una ricerca stratigrafica che consente di leggere secoli di storia in verticale: dai contadini norreni ai proprietari scozzesi dell’età moderna. Il ritrovamento della testa scultorea – isolato ma eloquente – ha suscitato un’ondata di emozione. Cosa faceva lì? Era conservata? Reimpiegata? O ancora inserita in un edificio di culto scomparso? Chi è davvero l’uomo nella pietra? Un santo, un re o un semplice fedele? Ogni ipotesi riaccende il mistero e il fascino di un volto antico C’è qualcosa di familiare in questo viso. Una compostezza che parla di autorità, ma anche di pace. Una presenza che trascende il tempo e che sembra posare lo sguardo – da secoli – su chiunque lo incontri. Potrebbe essere San Magno, raffigurato in forma sintetica e simbolica? O forse un re locale, un aristocratico norreno, un donatore laico rappresentato per gratitudine in un edificio di culto? Le ipotesi si moltiplicano, ma tutte convergono sul potere evocativo di questa scultura. La pietra rossa delle Orcadi continua a parlare. E quel volto ci interpella ancora: che cosa stiamo davvero guardando, quando osserviamo un viso medievale scolpito? https://stilearte.it/emozione-archeologia-una-bellissima-testa-arcaica-spunta-dal-terreno-verso-la-spiaggia-chi-e-questuomo-a-quando-risale-la-scultura-che-significato-ha/ Dig diary – spectacular carved head found in week two at Skaill farm Carved head from Skaill farm, Rousay. Getting a-head in the farm buildings The middle week of our season at Skaill was very productive, with some fine – even hot – weather, and ended with the site open day on Saturday. It was on that Saturday that an unexpected and spectacular find was discovered! Work carried on apace exposing the rectangular building in Trench 19, which was exposed in a new extension to the main trench last week. Excavating the rectangular building. A small selection of star finds. The huge, one-metre-wide walls were soon revealed from beneath the rubble fill. Built just as finely as the square building to the north-west, we think the two structures were contemporary and part of the late medieval farm at Skaill. The rectangular building is two-storyed with an external staircase and may have been a large storehouse or some other important building in the farm complex. Excavation of the internal floors of the dwelling house continued, with the removal of a corner hearth and floor slabs revealing an earlier floor. Floors in the dwelling house. Excavation in the dwelling house. The range of buildings had various additions over the centuries, including a dwelling house between the square and rectangular buildings, perhaps as late as the 18th century. This was built above an earlier structure, which continues outside the trench to the south and runs along the southern side of the rectangular building. It was in a small section down the side of this wall that a spectacular find was recovered by one of our undergraduate students Katie Joss. An unassuming piece of red sandstone fell out of the section and it literally stared back – it was a finely carved head! The carved head after a clean. Dr Sarah Jane Gibbon explained: “This is such an exciting find. Over the years excavating at Skaill and The Wirk – the nearby hall tower – we have found several interesting moulded pieces of red sandstone but nothing like this! “The carved head is of rich, red sandstone, with yellow inclusions, that was likely quarried from the island of Eday and is the same as the moulded fragments from the nearby St Mary’s old parish church. Find of a lifetime – UHI Archaeology Institute undergraduate student Katie Joss with the Skaill carved head. “The carving of the head looks as though it was meant to be seen from the front, at a slight angle to show the front part of the top of the head, which has beautifully carved locks of hair. The eyes appear closed as there is nothing to indicate pupils, and the slight smile and asymmetric eyebrows express real character. “The nose is broken. Could this have been done deliberately as an act of iconoclasm or was this accidental? It’s odd that no other part of the head is damaged. “We have found parallels for our other red sandstone finds in St Magnus Cathedral, in Kirkwall, but I couldn’t find anything closely comparable to this. The eyes are similar to carvings dating from the earlier phases of cathedral construction, but I could find no comparison for the serene expression.” After her cathedral search, Sarah Jane’s initial findings indicate the most similar carving to the Skaill head, in size and form, is located in a window frame in the south aisle, close to the south transept. Here a carved face has been inserted into the lower block of the frame. Even more intriguingly, the cathedral head has a curl of hair on the left side of the face whereas the Skaill head’s curl is on the right-side – as if a mirror image! Could the Skaill carving have been similarly placed? Sarah Jane added: “For now, the Skaill head must remain a fascinating enigma in terms of date, origin and use, but its discovery, along with many other fine pieces of carved red sandstone, as well as those built into the nearby old parish church of St Mary, strongly suggests a building of some splendour once stood in the vicinity.” Sarah Jane will continue researching the carving, including those incorporated into St Magnus Cathedral, so watch this space for future interpretations and updates! Open day activities. Our open day on Saturday had living history, with Alan and Keith, with activities and objects from the medieval period, including bone carving. Artist Anna Gardiner joined us again this year and constructed a willow, nettle and mud shelter (more from her soon). Associate Professor Scott Timpany brought a pop-up lab to our site tent, with a microscope to look at seeds, charred remains, and animal bone – evidence for farming practices in the past. We also worked with three young people from Rousay to devise a site tour for visitors. They explored the trenches and spoke to specialists to devise a story for their tours. They gave several tours on the open day. Scott with his pop-up lab. https://archaeologyorkney.com/2025/07/24/skaill-wk2-2025/amp/
  6. bizerba62

    Intervista su potere d'acquisto monete del Regno

    Per curiosità, chiedile se si ricorda di aver visto in circolazione gli scudi. E falle i complimenti per la longevità e lucidità. M.
  7. moro nicola

    Karubba o follaro

    Si ha pienamente ragione purtroppo il nipotino ci ha messo le mani mischiandole devo trovarla nelle mischia dei doppioni per adesso ho solo due foto fatte tempo fa se bastassero a capirci qualcosa ve ne sarei grato
  8. ARES III

    Brandeburgo: scoperte monete del Seicento in un paiolo di rame

    PM-Gotthardtkirchplatz-gibt-sein-Geheimnis-preis.pdf
  9. Salve a tutti Ieri sera ho intervistato mia nonna (di 93 anni ad oggi (2025) ma con ancora una grande memoria e lucidità) sulle monete del Regno anni '20/30. Le ho fatto vedere qualche pezzo e le ho chiesto cosa riconosceva e cosa ci si comprava. La zona era il bergamasco. Ricordava come fosse ieri le api e le spighe (soprattutto il 10 centesimi ape), ha detto che erano le monete che più le davano da bambina e ci comprava caramelle e liquirizia. Un pacchettino di liquerizia costava 10 centesimi. Ricordava bene anche i 20 centesimi libertà librata, i 50 centesimi leoni ed i buoni da 1 lira e 2 lire. Ricordava bene i 10 lire biga (che ha detto che erano tanti soldi) ma non benissimo i 5 lire aquilotto, che ha riconosciuto a fatica e solo dalla testa. Ricordava molto bene anche la lira impero ma non aveva invece mai visto la 2 lire impero (in effetti le tirature più basse della lira suggeriscono che fossero meno comuni da vedere). Non ricordava neanche con mia grande sorpresa i 10 e 5 centesimi impero, e poco o niente i 20 e 50 centesimi impero. Non aveva mai visto invece, ma non mi sorprende affatto visto quanto furono terrorizzate e le esigue tirature, le 10 e 5 lire impero in argento. Infine come immaginavo non ricordava assolutamente le monete precedenti gli anni '20, a parte i 20 centesimi esagono che ha detto che non le erano nuovi. Ho trovato veramente molto interessante questo piccolo spaccato di vita quotidiana. Mi sono reso conto improvvisamente di quanto sia difficile ormai trovare una testimonianza di questo tipo di queste monete e che purtroppo lo sarà sempre di più.
  10. In teoria il cuore centrale del tondello potrebbe essere anche di altra lega povera rivestita da 1mm di lega in oro 22,35k e successivamente coniato. Quindi questo esame XRF è relativo e nulla di certo al 100% e comunque il risultato non risponde alla domanda del perche la moneta sia "leggermente" magnetica ed attratta da un magnete di appena 20mm x 5mm.
  11. Carlo.

    Presentazione collezione francobolli

    La pazienza è la prima virtù dei filatelisti!
  12. Gapox

    Presentazione collezione francobolli

    Visto che la discussione sarà lunga chiedevo se online si trovano cataloghi anche approssimativi per catalogare i francobolli cinesi o cmq mondiali, così da spulciare tutti i francobolli che ho e se ne trovo qlc interessante vi chiederò un'opinione...vi posto una pagina così vi mostro come li conservo
  13. ARES III

    Brandeburgo: scoperte monete del Seicento in un paiolo di rame

    Paiolo di rame e tre monete d'argento risalenti alla Guerra dei Trent'anni: gli archeologi della città di Brandeburgo Stefan Dalitz (a sinistra) e Janina Ludwig con il reperto rinvenuto in Gotthardtkirchplatz
  14. Alan Sinclair

    Presentazione collezione francobolli

    Ma infatti questo era sottinteso, per cui attendiamo cosa hanno da dire 🙂.
  15. Carlo.

    Presentazione collezione francobolli

    Questa è una risposta che potranno dare i sotri esperti, certamente non io! 😅
  16. Alan Sinclair

    Presentazione collezione francobolli

    @Carlo., a prescindere che sono tutti esemplari importanti, sarebbe interessante sapere se c'è tra questi qualcuno non comune o particolare che eccelle tra il lotto.
  17. Antonino1951

    Karubba o follaro

    Salve,ci vorrebbero foto più a fuoco,aiuterebbero gli esperti
  18. Buon giorno, La diagnostica XRF, come sicuramente molti di voi già sanno, misura l'emissione di fluorescenza caratteristica degli elementi per determinare la composizione elementale di una lega o composto. Essenzialmente un fascio di elettroni di data energia penetra nel materiale, eccitando gli atomi che attraversa. Gli atomi si diseccitano emettendo radiazione ad energia caratteristica. Questa emissione caratteristica è la "firma" del materiale. In base al tipo di righe emesse e alla loro intensità caratteristica è possibile determinare composizione di un materiale. Il problema del metodo è che l'XRF da informazioni esclusivamente sullo strato attraversato dal fascetto elettronico. Nel caso dell'oro, è probabile che tale strato sia dell'ordine delle decine, massimo centinaia di micron. Ossia di molto inferiore al mm. E' chiaro che quindi la composizione fornita dall'orafo non è relativa all'intera moneta, ma solo ad un suo strato superficiale spesso veramente dai 20-40 micron. una formuletta utile a valutare il range è la seguente (anaya–Okayama range formula) : A = peso atomico dell’oro ≈ 197 u E0 = energia degli elettroni in keV Z = numero atomico = 79 ρ = densità in g/cm³ = 19.3 Per elettroni da 100 keV, tipici di uno scanner XRF, il risultato è per l'appunto 25 micron, se non ho commesso errori. E' quindi evidente che l'XRF da una valutazione della composizione esclusivamente della superficie, e non da alcuna informazione sulla parte più profonda della moneta. E' possiibile che, nel caso in oggetto, la composizione non sia perfettamente omogenea e i primi micron di superficie contengano un pizzico in più d'oro. Inoltre il metodo ha un suo errore sperimentale, che in questo caso non è stato specificato. Considerate che è sufficiente un errore del 5% per rientrare nel valore atteso teoricamente.
  19. La Gotthardtkirchplatz di Brandeburgo svela il suo segreto: argento, sensazionale e raro Il sito degli scavi. Foto: Joachim Müller Sono d'argento, sono rari e rappresentano una scoperta sensazionale per la città di Brandeburgo sulla Havel: durante gli scavi a Gotthardtkirchplatz, è stato scoperto un paiolo di rame contenente monete d'argento risalenti alla Guerra dei Trent'anni. Nel XVII secolo, sul sito sorgeva una casa a graticcio, che fu abbandonata e rasa al suolo. Nei prossimi due anni, in Gotthardtkirchplatz 3, verrà costruito un ampliamento di due piani della galleria d'arte giovanile "Sonnensegel eV", rendendo possibile la ricerca archeologica. Gli ultimi abitanti della casa a graticcio nascosero le loro preziose monete d'argento in un grande paiolo di rame intorno al 1634. 1 Dicken, Città di Zug (Svizzera), 1610. Foto: Stefan Dalitz Gli archeologi notarono le impronte delle monete, lunghe dai 3 ai 4 cm e spesse 1,5 mm, nel calderone di rame. La prima cosa che trovarono nel calderone fu una cosiddetta moneta "Ficken" della città di Zugo, in Svizzera, risalente al 1610 e raffigurante Sant'Osvaldo. Iniziarono poi a cercare altre monete tra le macerie. Un archeologo volontario scoprì poi un mezzo Reichsthaler olandese del 1618, l'inizio della Guerra dei Trent'anni. L'ultimo reperto rinvenuto fu una moneta cittadina della città di Amburgo del 1634, che reca il nome dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando II, re di Boemia. Le monete sollevano ora diverse domande: perché furono sepolte? Perché furono trovate solo tre monete nel calderone relativamente grande? E cosa spiega l'ampia gamma di origini, dalla Svizzera alla Renania fino ad Amburgo? ½ Reichsthaler, Paesi Bassi, 1618. Foto: Stefan Dalitz Dallo strato di livellamento contenente le monete sono stati recuperati anche sette frammenti di lamiera non ferrosa: piccole strisce di scarto provenienti da lastre più grandi, piccoli frammenti di scorie e otto gocce di saldatura al piombo, che indicano che nella casa viveva e lavorava un cinturaio o un fabbro di metalli non ferrosi. Ulteriori sorprese sono state fornite dalla più antica formazione del suolo, sviluppatasi dopo l'era glaciale e recante tracce di insediamenti preistorici. Al di sopra di essa, si sono conservati terreni risalenti al XII secolo, poiché la Chiesa di San Gottardo sorgeva originariamente su una collina. Il cimitero associato si estendeva sul terreno ora edificato e fu utilizzato più a lungo del previsto. La sepoltura umana più antica è stata trovata in una bara d'albero di origine slava. Comunicato stampa Post di YouTube della conferenza stampa 1 Tallero Città Libera di Amburgo 1634. Foto: Stefan Dalitz https://bldam-brandenburg.de/brandenburger-gotthardtkirchplatz-gibt-sein-geheimnis-preis-silbern-sensationell-und-selten/
  20. Carlo.

    Presentazione collezione francobolli

    Buongiorno @Alan Sinclair, grazie. Se poi servissero foto di maggior dettaglio chiedete pure!
  21. Alan Sinclair

    Presentazione collezione francobolli

    Buongiorno @Carlo., sempre belli quelli del Regno. Suggestivo quello rosso con l'aquila.
  22. Buon giorno a tutti cortesemente qualcuno riesce a capire di che moneta si tratta circa 25 mm materiale ne rame o bronzo qualcosa di simile al bronzo molto usurata dal tempo. Cordiali salutiatutti
  23. motoreavapore

    Catalogo Brambilla

    Buongiorno e buona domenica a tutti. Torno a scocciarvi con le mie strane richieste. Cerco buone foto di una medaglia che forse è raffigurata sul catalogo in oggetto. Si tratta di una rara medaglia del 1849 coniata a Napoli Opus Luigi Arnaud con appiccagnolo a sfera con foro trasversale donata di Papa Pio IX per i militari che combatterono per il ritorno del pontefice da Gaeta a Roma. Esiste una medaglia molto simile ma non uguale coniata a Roma Opus Nicola Cerbara comunissima con appiccagnolo piatto e frontale di cui allego foto tratte dal web per una celere inquadramento. Se sul catalogo Brambilla non ci dovesse essere spero comunque di ricevere una foto magari tratta da altre "fonti". Grazie, Sergio.
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  24. Salve a tutti cortesemente ce' qualcuno che sa identificare e datare questa monetina mm 1.7 di lato visto che e' quasi quadrata vi ringrazio tutti che ci mettete il vostro tempo e conoscenza
  25. Carlo.

    Presentazione collezione francobolli

    Condivido la prima pagina del mio album. Mi accodo qui perché alcuni sono in comune a @Gordonacci, così facciamo un 2x1 😁
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