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  1. Ultima ora
  2. apollonia

    Matematica e geometria nei giochi enigmistici

    Quale famoso allenatore di calcio è celato in questo anagramma? I DANARI? IL CUORE! apollonia
  3. chievolan

    Monete Antiche fasc.2/2025

    La numismatica puo essere il nostro "svago". La mente si concentra, i cattivi pensier se ne vanno ....
  4. apollonia

    Curiosità nella lingua italiana: aforismi, battute, aneddoti, ecc.

    Alle Olimpiadi di Parigi del 2024 hanno partecipato una quota identica di atleti uomini e di donne: si è perciò realizzata, per la prima volta nella storia dei Giochi, una perfetta parità di genere. apollonia
  5. Allora, sottopongo il quesito dei globetti/anellini/cerchietti/(o altro?). Lotto 1128 InAsta 118 30/6/2025 5 globetti Lotto 736 Artemide 71E odierna. 6 globetti Secondo voi hanno un significato e/o possono incidere sulla verosimile rarità degli esemplari?
  6. denario69

    Giornata mondiale degli UFO

    Io ho iniziato proprio con quello ! Poi mi sono costruito un piccolo setup non molto costoso telescopio e camera planetaria. Piano piano si impara a leggere il cielo dalle stelle e ti orienti già l'osservazione planetaria luna, giove, saturno è molto appagante
  7. Mai però come la BCD 😁
  8. ART

    La Zecca di Falsopolis (Omaggio a Stefano Benni)

    Uno stile benniano che qualche volta ho cercato anch'io di imitare, ma non sono portato per la scrittura satirica (almeno non in questo stile). Non posso che farti i miei complimenti.
  9. In questa discussione nella sezione IDENTIFICAZIONI di qualche mese fa l'amico TitusC ne posto un' esemplare con legenda inedita PHILIPP.DG.REX.ARA.VTR...
  10. Buonasera a tutti, questa mattina al mercatino ho comprato questi 3 baiocchi per 10 euro, non essendo molto pratico di questa monetazione mi è venuto il dubbio di aver acquistato un falso, pertanto chiedo a voi se gentilmente potreste darmi un parere, il diametro è il peso corrispondono all originale, grazie
  11. apollonia

    Raccolta di rebus attinenti alla Numismatica

    apollonia
  12. Pxacaesar

    Asse

    Ciao, si che sembra più raro. Per questo avevo indicato Moneta ed Aequitas che sono invece abbastanza comuni per questo imperatore. @Pino 66ha anche identificato due lettere della legenda che sono ET che in Concordia non compaiono mentre in Moneta si. Anche per la posizione molto bassa del braccio ed aderente al corpo mi fa pensare che la figura regge una bilancia e non la patera. Di più non so aggiungere 🙂. ANTONIO
  13. Non è granché ma per euro 4,50 l'ho presa perché non avevo monete di Vittorio Amedeo I.
  14. apollonia

    Bronzi provinciali romani e mitologia greca

    Bronzo di Augusto (Palermo, Sicilia) che raffigura al dritto la testa nuda dell’imperatore a sinistra e al rovescio un’aquila ad ali spiegate con la testa rivolta a sinistra e una lepre tra le zampe (Gorny & Mosch Auction 241). Lot 1722 Estimate: 400 EUR. Price realized: 320 EUR. RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN SIZILIEN PANORMOS Augustus, 30 v. - 14 n. Chr. AE (11,50g). Vs.: ΠΑΝΟΡ−ΜΙΤΑΝ, barhäuptiger Kopf n. l. Rs.: Adler mit gespreizten Flügeln i. V., Kopf n. l. gewandt, in seinen Fängen Hase. RPC I 640. Hellgrüne Patina, ss apollonia
  15. Sì questo è vero senz’altro. Anche nel CNI ci sono casi in cui il numerale III segue DG e non il nome. Ma, anche in questi casi, ritengo che siano anch’esse delle anomalie delle legende. Dal CNI due esemplari senza il numerale: Ecco ad esempio il tipo 591 dove appunto il numerale segue DG.
  16. Giov60

    Strana ribattitura.

    Concordo appieno: si tratta di un carattere R ribattuto perchè troppo alto o perchè male-impresso. Forse all'inizio è stato solo parzialmente improntato (mancando la parte superiore della lettera R) oppure vi è stata un'elisione da parte dell'incisore. Ovviamente in questi casi quando si parla di 'ribattitura' si fa riferimento al conio e non alla moneta! I punzoni che improntavano i conii erano in genere senza gli ultimi 2 caratteri della data e, se la coniazione era prevista in zecche diverse, anche senza segno di zecca, il ché era utile per garantire l'assoluta uguaglianza delle monete e nel contempo consentire millesimo e identificativo di zecca differenziati. I caratteri mancanti venivano impressi con un punzoncino sul conio finale (da cui le cosiddette varietà, in particolare se era reimpresso un conio finito ma non utilizzato). Ho sempre ritenuto curiosità questi aspetti, che risultano comunque utili per capire le procedure di zecca. Per quanto riguarda la 'rarità' del riscontro, ho ritrovato in un database 24 esemplari di 20 Lire 1878 + i 2 di questa discussione 26. Tenendo presente che un conio poteva battere 10-15.000 esemplari e che la tiratura di questo marengo è stata di oltre 300.000, è plausibile l'utilizzo di 20-30 conii in totale per l'anno considerato, un numero che spiega la rarità di questa variante minore.
  17. L'utilisation des jetons en Savoie du XIVème au XVIIème siècle
  18. Non sempre...conosco Mezzi Carlini di Filippo III che lo riportano in diversi punti della legenda.
  19. apollonia

    Raccolta di rebus attinenti alla Numismatica

    Visitò R vie d’Asti O SI Visitare nel senso di recarsi in un luogo o in una località per turismo. apollonia
  20. favaldar

    Le nuove cassette postali saranno "parlanti".

    A Roma non ci sono più nemmeno le vecchie cassette . Le hanno tolte o sono rotte. Solo negli uffici Postali si spediscono le lettere.😊 Ed è difficile anche li..........😇
  21. Per essere precisi, l’esemplare Aureo si distingue da quello della discussione e anche da quello 36/1 (di cui riporto foto dal Magliocca) per avere una sola P finale al nome Filippo: PHILIP in luogo di PHILIPP.
  22. Antonino1951

    Di Quale città?

    Obolo? Dovrebbe essere più di 5 grammi
  23. Domenico Procopio

    moneta cinese probabilmente falsa

    grazie a tutti per le risposte! non è calamitabile, ma come hai detto anche tu, non è una prova che conferma che è argento
  24. littleEvil

    La Zecca di Falsopolis (Omaggio a Stefano Benni)

    Nella gloriosa e glorificata città di Falsopolis, che tutti conoscono per la sua lunga tradizione di imbrogli, tarocchi e salsicce finte, sorgeva un edificio maestoso e bislacco: "la Zecca Nazionale della Fregnaccia e del Paradosso". Il direttore della Zecca era un tale Commendator Lupigno, mezzo lupo e mezzo ragioniere, col monocolo su un occhio e un francobollo falso sull’altro. Dicevano fosse stato assunto per concorso, ma nessuno aveva mai visto il bando, né il concorso, né tantomeno la laurea (che lui custodiva gelosamente dentro una bottiglia di birra vuota). Alla Zecca si stampava di tutto: banconote false da 3,14 Pi-dollari, aurei di cartapesta dorata col ritratto di Cesare che fa l’occhiolino, e persino francobolli che profumavano di truffa e mandorle amare. Ogni martedì e giovedì, comparivano all’ingresso della Zecca due visitatori fissi: il Gatto e la Volpe, in doppiopetto elegante ma con le tasche bucate. - Direttore Lupigno, oggi ci serve un lotto di monete commemorative da vendere ai turisti del paese dei Balocchi, - miagolava il Gatto, lisciandosi i baffi tinti. - Ma stavolta fatele un po’ più durevoli, che l’ultima volta si sono sciolte con la pioggia, - guaiva la Volpe, mentre cercava di rivendere una moneta-biscotto a un piccione. Il Commendator Lupigno annuiva, rideva col naso, e ordinava ai suoi operai (tutti ex-magi di professione, ora specializzati in calligrafia contraffatta) di preparare un bel conio con su scritto: “Repubblica di Falsopolis – Valida fino a prova contraria”. E così Falsopolis prosperava, tra illusioni fiscali, fabbriche di specchi per le allodole e banche in cui si depositavano sogni a interesse variabile. Un giorno però arrivò un bambino - o almeno pareva tale - chiamato Veritino, con gli occhi grandi e lucenti come due talleri di Maria Teresa e un’aria da non farsi fregare nemmeno da due scimmie ammaestrate. Bussò alla Zecca e chiese: - Posso vedere come si fanno le monete? Il Commendator Lupigno sbiancò come una banconota finita in lavatrice. Il Gatto si nascose sotto una zeppa di bolle di sapone, la Volpe cominciò a cantare l’inno nazionale al contrario per confondere l’uditorio. Ma Veritino li guardò e disse: - Lo sapevo! Questa città è una truffa col campanello! Detto questo, estrasse una lente d’ingrandimento grossa come un piatto e li smascherò tutti con un solo sguardo. Ma Falsopolis, si sa, è resiliente. E mentre il Gatto e la Volpe scappavano su una gigantesca moneta di sughero usandola come su una zattera e il Commendator Lupigno si rifugiava sotto la scrivania a falsificare le sue dimissioni, la città già preparava un nuovo piano: vendere souvenir di Veritino eroe nazionale, fatti rigorosamente in plastica contraffatta e ricoperti d’oro alimentare. E la morale? Se ti regalano una moneta di Falsopolis... non morderla: potrebbe morderti lei. njk
  25. santone

    Di Quale città?

    Falso obolo Siracusa
  26. Buonasera a tutti, Oggi, durante l’asta Artemide 71E è stato esitato il Lotto 786 così descritto in catalogo e che condivido: “ Napoli. Filippo III di Spagna (1598-1621). Mezzo carlino o zanetta con sigla G dietro la testa. Cf. P/R 30/32; Cf. MIR (Napoli) 216. AG. 1.3 g. 15 mm.RR. Molto raro. In tutti gli esemplari citati nei testi di riferimento compare il numerale III dopo PHILIPP. Dallo stile riteniamo dovere comunque attribuire questa moneta a Filippo III. Variante apparentemente inedita.BB/qBB. “ Allego le relative foto (per le quali mi sono permesso di utilizzare un filtro “drammatico con toni caldi”!). Premetto che la descrizione di cui sopra non pare essere “perfetta”. Non si tratta della “sigla G dietro la testa” bensì della sigla in nesso GF del Maestro di zecca G. A. Fasulo. La moneta “tosata” non riporta la sigla inferiore in nesso GI da ricondurre invece al Maestro di prova G. Giano. Ciò premesso, come riferimento bibliografico, la descrizione della Casa d’aste non pare neanche essere aggiornata visto e considerato che il tipo di esemplare (36/1) è riportato, con relative foto, nel lavoro di Pietro Magliocca, La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 (Nomisma, 1a Edizione 2020). Il Magliocca attribuisce al 36/1 un grado di rarità pari a R4. Al riguardo, recentemente (marzo 2025), la nota Casa spagnola Áureo & Calicó (Auction 447 del 13/3/2025) ha presentato un esemplare (Lotto 1163) veramente bello, superlativo in confronto a quello di cui alla presente discussione; complimenti all’aggiudicatario (riporto i riferimenti). Pare, quindi, che la rarità di questo esemplare sia direttamente da ricondurre all’assenza del numerale “III” che dovrebbe naturalmente seguire il nome di Filippo (Philipp). Chi conosce la monetazione napoletana di questo periodo è al corrente della formazione delle legende e le loro caratteristiche peculiari.
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