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I contenuti con la più alta reputazione dal 12/06/25 in tutte le aree
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Ad un mese esatto dalla chiusura del Giubileo 2025, che avverrà il prossimo 6 gennaio 2026 con la solenne cerimonia di chiusura della Porta Santa di San Pietro che segna la fine ufficiale dell'Anno Santo, questa sera vi presento una moneta coniata esattamente 500 anni fa ed emessa proprio per commemorare la chiusura del giubileo 1525, quando al soglio di Pietro regnava papa Clemente VII, al secolo Giulio de Medici. Clemente VII (1523-1534), Roma, Quarto di Ducato. Munt 27, CNI 13, MIR 794/1. D/ Busto a sinistra imberbe, con piviale fiorato e fibbia ovale. . CLEMENS . VII . PONTIFEX . MAX . R/ . IVBI // LAEVM // . VII . // CLVSIT . in corona d'alloro a mazzetti di tre foglie e due bacche, saliente ai lati e legata in alto e in basso Peso: 9.43 g. Traccia di foro abilmente otturato. Si tratta di una moneta a mio avviso di grande fascino, pur presentando una iconografia piuttosto modesta sia nella composizione che nella qualità dell'incisione. Senza ombra di dubbio, questo quarto di ducato è da considerare moneta di esimia rarità. Questo esemplare infatti ha un glorioso pedigree alle sue spalle, che ho ricostruito quando è nuovamente apparso sul mercato, nell'asta NAC 147 del giugno 2024 (lotto 416). Proviene infatti dall'asta Finarte del 1970, lotto 119 e successivamente dalla vendita Montenapoleone 1 del 1982, lotto 142 (due delle aste "storiche" per le monete papali). È ricomparso poi molti anni dopo nell'asta Varesi 52, lotto 1009. Si tratta pertanto sempre del medesimo esemplare e dalle mie ricerche non mi risulta nessun altro passaggio sul mercato né che un altro esemplare sia annoverato tra le più importanti collezioni di monete papali. Si tratta tra le altre cose proprio dell'esemplare illustrato sia sul Muntoni che sul MIR. Questa moneta presenta una curiosa particolarità. Al rovescio viene infatti indicato IUBILAEUM VII CLUSIT, cioè "Chiuse il VII Giubileo". L'incisore dei coni, tuttavia, è caduto in un inspiegabile errore indicando nella legenda il Giubileo del 1525 come il settimo, a partire dal primo indetto da Bonifacio VIII nell'anno 1300, quando invece si trattava dell'ottavo. Chissà se Clemente VII, in questi stessi giorni di 500 anni fa, nel pieno delle celebrazioni di uno degli eventi più importanti della cristianità, avrebbe mai immaginato che solo due anni dopo, sempre negli stessi giorni di quel dicembre 1527, sarebbe stato costretto a fuggire da Roma attraversando il "Passetto" travestito da mendicante per mettersi in salvo dalla furia distruttrice dei Lanzichenecchi in quello che passò alla storia come il "Sacco di Roma". Michele10 punti
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Segnalo la pubblicazione nel n°21 del Notiziario del Portale Numismatico dello Stato dedicato al medagliere del palazzo ducale di Mantova. Il medagliere oggetto di questa pubblicazione è composto da più di 11000 monete e medaglie conservate nelle raccolte di proprietà del comune di Mantova e affidate per la conservazione al museo di palazzo ducale (una parte consistente delle collezioni comunali è conservata ed esposta nella sezione gonzaghesca di Palazzo Te). I cataloghi dei materiali sono suddivisi in: monete classiche (A. Biasion); monete medievali e moderne (M. Bazzini); medaglie e placchette (S. Pennestrì). Nei cataloghi viene presentata e descritta una selezione dei materiali presenti nelle collezioni di palazzo ducale. Il n°21 del Notiziario è liberamente scaricabile dal sito in collegamento https://www.medaglieri.numismaticadellostato.it/static/notiziario/Notiziario_21_2025.pdf Mario Mario7 punti
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Anche se con leggero ritardo celebro i vent'anni di permanenza su lamoneta, che partì con la mia iscrizione l'11 luglio 2005. Dunque, ad essere sincero non so che somma generale tirarne. Ho avuto tanto dal forum, su questo non c'è il minimo dubbio: ho incontrato persone simpatiche e di gran competenza che mi hanno insegnato molto, nell'ambito di una comunità insostituibile se si vogliono ampliare le proprie conoscenze e competenze numismatiche (questo specialmente per gli asociali come me, a cui manco per l'anticamera del cervello passerebbe di entrare a far parte di circoli / raduni numismatici). Io nel mio piccolo qualche contributo l'ho dato, ma spesso ho anche contribuito involontariamente a portare un certo "casino", questo in particolare per la mia dannata tendenza a discutere di politica, che per quanto m'impegni fatico a tenere a freno. Che dire... prima o poi arriverà la fine. La morte mi leverà di mezzo e avrò pure io il titolo di "numismatico per sempre", oppure il mondo finirà e il titolo lo acquisiremo tutti onorario nell'aldilà (ovviamente continueremo a collezionare monete anche nell'aldilà), ma fra inevitabili alti e bassi almeno per me l'esperienza è stata - ed è ancora - ampiamente positiva, perciò non posso che ringraziare tutti. [Allego un piccolo sondaggio anonimo che, se volete, mi aiuterà a capire di più qual è stato il mio impatto sulla comunità]6 punti
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La dichiarazione del venditore mi sembra molto chiara, e' un falso creato per l' alto valore di catalogo che avrebbe generato il 5 lire. La busta e' correttamente affrancata con il 45c + il 20c come raccomandata 2° porto per l' interno.... il 5 lire viene completamente a sconvolgere la tariffa. Quindi in questi casi sempre controllare la tariffa. Tra l'altro chi ha creato questo falso postale e' un bell'ignorantone che ha guardato solo al valore di catalogo del 5 lire creando una tariffa a dir poco assurda..in quegli anni un porto era di 20c ogni 20g, quindi quanti porti poteva avere una raccomandata per l' interno, quanto avrebbe dovuto pesare per essere affrancata per 5,65 lire..??? Questa è la dimostrazione che la furbizia non è MAI sinonimo di intelligenza. In questo caso il furbone ha sacrificato un 5 lire molto decentrato, cosa non rara per queste emissioni, creando questo falsone di storia postale. Altro indizio lampante sono gli annulli, in quegli anni gli impiegati postali annullavano con MOLTA attenzione i francobolli, in quanto una disattenzione sarebbe costata sanzioni se non il posto di lavoro, non come oggi che non annullano quasi piu' nulla, figuriamoci poi su un Francobollo con l' alto valore facciale di 5 lire, ..... guardate come gli annulli genuini sono ben centrati sul 20c e sul 45c, ....e invece sul 5 lire e' appena colpito nell' angolo, .... ovviamente veniva più difficile creare un falso annullo completo. Conclusione, la busta secondo il mio umile parere non merita l' acquisto, all' infuori che non venga venduta ad un prezzo molto basso, nel caso di acquisto anche ad un prezzo molto basso deve essere lasciata così com'è, a riprova che si e' creato un falso di storia Postale POCO INTELLIGENTE !!!6 punti
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Buongiorno, vedendo la totalità della busta, ma anche il frammento dava dubbi, ma la busta era correttamente affrancata per 65 cent. il 5 lire avrebbe dovuto coprite tantissimi porti di peso e di almeno di Assicurata, la busta è di piccolo formato (un doppio porto) e non è Assicurata, sopra il 5 dovrebbe esserci una stelletta che non cè, personalmente la ritengo contraffatta e male saluti6 punti
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Finalmente ieri ho trovato una ciotolina interessante. 1) 300 Reis Brasiliani del 1938 - Emissione commemorativa del compositore Carlo Gomes 2) 1 Att thailandese del 1895, zecca di Bruxelles6 punti
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Eccolo. Si tratta di un Coronato di Ferdinando I d'Aragona con "C" gotica sotto la croce e dietro il busto. Gr. 3,89. Saluti.6 punti
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Buon pomeriggio, ciao @Releo, provo a rispondere ai tuoi quesiti... 1. le due piastre in oggetto presentano indubbiamente lo stesso identico conio al dritto e due diversi conii al rovescio. Come hai già fatto notare, basterebbe contare le perle sui montanti della corona della tua piastra, per rendersi conto che su alcuni montanti ve ne sono in sovrannumero... e già questa è una rara curiosità. 2 e 3. E' plausibile che le due monete siano state coniate in tempo ravvicinato - probabilmente nell'anno 1836 - poi, che le due piastre siano state coniate entrambe a Gennaio oppure, una a Gennaio e l'altra a Settembre... credo che questo dato sia irrilevante per stabilire la presenza o meno di un esubero di metallo sul medesimo conio del dritto. Mi spiego: Se sul conio del dritto è presente un buco millimetrico, una lesione, una rottura - che sul tondello, di conseguenza, si manifesterà come un esubero di metallo - questo difetto si presenterà ogni qual volta venga utilizzato quel conio, cioè su tutte quelle monete che presentano lo stesso conio al dritto, indipendentemente dal numero di conii del rovescio con cui questo conio sia stato abbinato. Solo per fare un esempio, allego un'immagine con quattro piastre 1836 che presentano lo stesso difetto con esubero e "microlesioni in evoluzione" - frutto dello stesso conio. Più in generale, questi microscopici difetti di conio, possono presentarsi in modo più o meno evidente - spesso a seconda dello stato di conservazione - così come in alcuni casi, si può riscontrare anche una sorta di "evoluzione" del medesimo difetto di conio sulle diverse monete. Questo perché, sotto i colpi del bilanciere, delle impercettibili lesioni di conio, sottili come dei capillari - che si trovano molto spesso in prossimità delle lettere della legenda - continuano inesorabilmente a creparsi e quindi, durante la coniazione, si riempiono inevitabilmente di metallo e continuano a manifestarsi come esuberi da rottura su tutte le monete coniate. Ora, se mi consenti, esprimo anche il mio personalissimo parere sulla presunta variante "doppio punto" 1836. Nonostante il fatto che questa nuova variante sia stata già promossa e catalogata come R4 da Magliocca (nostro esperto di riferimento), purtroppo, io nutro dei fortissimi dubbi riguardanti forma e dimensione del presunto "punto supplementare". Per questo, credo che si tratti ancora una volta di un errore di interpretazione e di catalogazione della moneta in oggetto. Per un confronto, posto l'immagine di un'altra piastra 1836 che presenta lo stesso identico conio al dritto - abbinato con un terzo rovescio differente - Hier senza punto. (Da InAsta 97 lotto 1219) Come si può notare, in un solo millimetro di area, c'è stata un'evoluzione del difetto con l'aggiunta di un piccolo ricciolo composto da un sottilissimo filamento di metallo. Allego anche una GIF con il dettaglio del difetto / presunto doppio punto. Nell'era della variante a tutti i costi, io ho già scritto la letterina a Babbo Natale con un simbolico augurio per il nuovo anno: meno improbabili varianti e più spirito critico per tutti! Un saluto, Lorenzo5 punti
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Ciao Carlo, prima di tutto grazie per la tua umiltà e onestà intellettuale. Ma capisci bene che se a tutti “ci capitasse” il forum, che lo fanno coloro che scrivono, diventa un crogiolo di Può certamente capitare di sbagliare, e io per primo ne so qualcosa. Ma se si scrive con cognizione di causa, questo potrebbe capitare più raramente. Tra i nuovi siete in diversi. In pochissimi anni, avete accumulato più messaggi di me che con questo nick ci scrivo da più di 10 anni Mettici che diverse sezioni (come questa) sono abbandonate a se stesse. A buon intenditor… Ovviamente non mi riferisco a te solo. È sempre più presente una “superficialità” nello scrivere, quasi a voler solo far avanzare il contatore dei messaggi per “salire di grado”. Questa è l’impressione che ho. Mi scuso per la schiettezza, ma ormai mi si conosce. Nel leggere certe cose passa davvero la voglia di intervenire, e così, si ritorna al classico “cane che si morde la coda”: nessuno corregge, rimangono informazioni fuorvianti perché Il forum lo “facciamo” noi. Occorrerebbe più scrupolo nell’osservanza del regolamento (ad esempio, sai quante discussioni “calderone” si sarebbero evitate? sono solo dispersive e rendono molto difficoltosa l’indicizzazione delle informazioni) e buon senso nello scrivere: le cose le so? Le so spiegare bene (e non in modo sillabico con “bella” “ottimo esemplare” e via dicendo…)? Allora scrivo. Le cose non le so? Allora non scrivo. Ho dubbi? Allora, con buon senso, valuto se scrivere qualcosa, precisando per lo meno, che sono congetture personali. Così, chi leggerà avrà modo di rendersi conto che quelle informazioni necessitano di una conferma da chi conosce meglio la questione Sempre con stima Fabrizio5 punti
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Come ho già detto: uno scambio di punzecchiature ha trasceso in un più pesante j’accuse…. Con minacce varie… in ogni caso, era solo uno scambio di punzecchiature inizialmente e solo I limiti intrinseci al mezzo di comunicazione , la scrittura, lo ha trasformato in quello che è diventato, perché non permette la percezione dei toni del parlato. adesso , a meno che non ci siano ruggini vecchie o volontà di arroccamento, io direi di seppellire l’ascia e lasciare che lo spirito natalizio neutralizzi questo contrasto , in modo da tornare amichevolmente a parlare di monete. Quanto al 10 assi, ho avuto modo di vederne dal vivo esemplari musealizzati, esemplari privati ed esemplari falsi. Se alcuni tra quelli visti non fossero stati musealizzati e me li avessero proposti in vendita non li avrei comprati ….immaginati se avrei comprato quelli privati….alla fine erano quasi più attraenti quelli dichiaratamente falsi….5 punti
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L'autrice dell'articolo avrà visto cose che noi umani non potremmo mai immaginare: banconote in fiamme al largo dei bastioni di Orione, ha visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.... ma prima andate a cambiare le banconote a 10 euro in monete.5 punti
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La discussione è stata ripulita da una serie di scambi tra due utenti, che, come sempre, invito a chiarirsi in privato.4 punti
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Dove si poteva stare belli tranqulli al bar col telefonino, l'aperitivo ed una sigaretta in mano! Ecco una delle prime immagini profetiche che mostrano come già negli anni '30 ci si ignorasse seduti allo stesso tavolino, come queste due elegantissime signorine. E cosa fanno? Ovviamente, non si filano di striscio. Ognuna è incollata al proprio telefonino. Il cameriere arriva con le bibite e sullo sfondo si intravede un aeroplano parcheggiato (a conduzione autonoma?), ma loro niente, perse nel loro piccolo schermo ante litteram. Questi vendevano la margarina (*), ma avevano già previsto che saremmo finiti così: seduti uno di fronte all'altro a guardare un rettangolino luminoso invece di guardarci in faccia. Sarebbe azzeccato se qualcuno 100 anni dopo leggesse questo post sul telefonino, ignorando le persone sedute al tavolo con lui. #Stacchiamo la spina! Njk (*) Margarina Wagner! ===================== https://rarehistoricalphotos.com/futuristic-visions-cards-germany/4 punti
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Buonasera @AncientCoinnoisseur Grazie per la segnalazione. Ho ricontrollato i vari testi di riferimento che riportano questa moneta ed effettivamente il diametro di 11 mm non l’ho trovato scritto da nessuna parte. Già la semplice misurazione con righello sulla foto del catalogo d’asta NAC 83 (per quanto approssimativa) ci riporta un diametro di 16 mm. Complimenti per l’elaborato calcolo che ti ha portato già a ipotizzare che l’aureo dovrebbe avere un diametro di almeno 15 mm. Riguardo alle quattro monete conosciute: 1) Nel ricontrollare le precedenti vendite dell’aureo presente in NAC 83 del 2015 (link al catalogo: https://www.acsearch.info/search.html?id=2469198 ) ho trovato che la moneta (con un pedigree eccezionale) ha un diametro di 16 mm. Il diametro non viene menzionato in NAC 5 del 1992, in Cahn-Hess del 1933 (collezione Haeberlin), e in Rollin & Feuardent del 1887 (collezione Ponton D'Amecourt), ma è presente invece in Hirsch XXI del 1908, di cui allego una scansione (da dire che la gran parte dei lotti in questo catalogo d’asta hanno sia il peso sia il diametro). Hirsch XXI del 16/11/1908 (Sammlung Consul Weber) lotto 248 2) La foto dell’aureo della Biblioteca Apostolica Vaticana (da me inserita nel catalogo) l’ho presa dal testo di Giancarlo Alteri “Di alcune emissioni straordinarie coniate durante la repubblica romana” del 2005, piccolo volume che riporta alcune monete presenti nel Medagliere Vaticano (di cui l'Alteri ne era, o forse lo è ancora, il direttore responsabile). Nella scheda si riporta un diametro di 17,50 mm. 3) Ho ripreso anche il testo del Bahrfeldt “ Die Römische Goldmünzenprägung” del 1923 il quale riporta, per i quattro esemplari censiti un diametro di 16-17 mm. Allego il testo e la tavola fotografica dove sono presenti tutte e quatto gli aurei (compreso quello del Museo Nazionale di Roma). 4) Infine l'aureo del British Musem: nel catalogo online sulla monetazione romano repubblicana non viene riportato il diametro. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_R-8061 Riguardo all’ultima foto che hai inserito (con un aureo del giuramento e l’aureo da XXX assi) purtroppo nelle tavole del Barhfeldt non sono stati riportati nè lo statere nè il mezzo statere della collezione Gnecchi (confluita poi nel Museo Nazionale di Roma): ma a questo punto sapendo che l’aureo da XXX assi ha un diametro tra i 16-17 mm, la moneta a sinistra è sicuramento uno statere che ha un diametro di 18-19 mm (mentre il mezzo statere è tra i 14-15 mm). Ho corretto la scheda inserendo il valore di 16-17 mm. Grazie ancora per la segnalazione.4 punti
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Tanto per metterla in battuta, nessuno si offenda, tutto questo mi ha piacevolmente riportato agli anni della fanciullezza, nei quali ci si metteva ogni tanto ad osservare le nuvole, cercando di dare ad ognuna una forma conosciuta.4 punti
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Altro Coronato con busto maturo nella variante senza segno di zecchiere. Tondello non tosato ma con peso calante.4 punti
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Salve @modulo_largo , forse potresti aver gia' letto la Storia Augusta nel passo che tratta di Macriano padre nel capitolo delle Vite dei 30 tiranni , nel qual caso riporto le pagine del testo antico a conoscenza di chi non possiede la Storia Augusta ; questo passo non risponde a favore o contro la tua richiesta , pero' lo considero utile per meglio inquadrare il periodo storico subito dopo la sconfitta di Valeriano , spero si legga decentemente bene . Saluti P.S. Macriano padre , essendo stato stato eletto Imperatore dai soldati insieme ai suoi due figli , che poi divennero Augusti , e' probabile , ma non dimostrato , che qualche zecca orientale in questo frangente abbia emesso qualche rara moneta a nome di Macriano padre , ma che per svariati motivi non sia giunta fino a noi .4 punti
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Penso che la politica poco possa se ci sono ancora transenne e fori su strade e marciapiedi. Le istituzioni debbono anche garantire la sicurezza della gente. Lo dice uno che ci sperava tanto nella riapertura. Prima o poi dovrà riaprire4 punti
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Buon Pomeriggio a Tutti, oggi ho ricevuto la gold sovereign del 2026, preciso che non è la versione proof ma la FDC. Ci sono diverse novità, il colore è il classico giallo oro ( che io preferisco ); anziché il colore rosa ramato degli ultimi anni. A diritto sono stati aggiunti un effetto latente sotto l'effigie di Re Carlo III° e sotto la punta del collo del sovrano un ologramma di sicurezza. Il tutto completato da un effetto a mezzi toni di fitti punti in circolare lungo tutta la leggenda. A rovescio, richiamando la sterlina d'oro di Re Giorgio III° del 1817, verso il bordo in circolare, viene ripetuto in piccolo il motto in francese dell'Ordine della Giarrettiera - il più antico ed elevato ordine cavalleresco del Regno Unito - : " Honi soit qui mal y pense " ( sia vituperato chi ne pensa male ). Prezzo d'acquisto +44,8% rispetto alla sterlina del 2025 - stesso venditore. La moneta mi è giunta periziata ma provvederò a liberarla ed incapsularla. Grazie per l'attenzione.3 punti
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Salve @Gio69 Dovrebbe essere questo mezzo quarto di soldo del primo tipo di Emanuele Filiberto,zecca di Aosta. Per sicurezza chiediamo a @savoiardo che ne sa molto tanto più di me di Sabaude 😁 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/93 punti
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Buongiorno a tutti, Riprovo di nuovo a proporvi questa moneta, per capirne un pò di piú nel generale, senza cadere in errore con asserzioni errate e non fondate. Posterò le altre in discussioni diverse per non creare confusione. Capisco che sicuramente le foto possono risultare fuorvianti, soprattutto se fatte con luce artificiale. Queste sono scattate con luce artificiale calda, e rendono la moneta un pò troppo scura rispetto alla realtà. Questa invece é scattata con luce fredda (non ne ho del rovescio, ma le due facce presentano patine simili). Pensavo fosse lavata perché ho letto moltissime volte che l'argento si scurisce molto nel tempo. Se non fosse mai lavata, ho pensato, sarebbe completamente nera, ma evidentemente non é sempre cosí. Qualche ondulatura al bordo é causata dagli incusi che sforano oltre lo spessore del C/. Potreste gentilmente aiutarmi a individuare il grado di conservazione? Sempre disponibile per nuove foto e per fornire informazioni utili alla valutazione. Grazie Saluti... Ronak3 punti
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Ciao, in realtà l'iconografia dei Santi Pietro e Paolo affiancati e posti frontalmente è di molto antecedente il pontificato di Urbano VIII e quindi non trova correlazione con l'edificanda Basilica di San Pietro. I due santi infatti appaiono per la prima volta sui grossi di Eugenio IV (1431-1447) coniati a Roma, come quello che allego in foto, con i tipici attribuiti: San Pietro con le chiavi e San Paolo con la spada e il libro; da lì in avanti proseguono ad essere rappresentati con regolarità anche dai pontefici successivi (e anche durante alcune Sedi Vacanti). Costituiscono infatti una delle iconografie classiche e più frequenti della serie monetale pontificia. In merito ai testoni di Urbano VIII con questa raffigurazione, ne esistono molte varianti: in linea molto generale, i testoni che al D/ presentano lo stemma Barberini e al R/ i due santi nel complesso sono monete comuni che si trovano facilmente in ogni asta. Quelli che invece al D/ hanno il busto del pontefice, sono invece molto rari ed in alcuni casi estremamente rari. Michele3 punti
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Buonasera a tutti! Dopo tempo senza postare monete, causa diversi impedimenti (telefono scarso a fare le foto ecc...) vi propongo alcune monete (certune delle quali già presentate in passato, ma con foto scadentissime) che ho provato a fotografare al meglio. Mi mancava postare sul forum qualche moneta, quindi ho colto l'occasione per tornare a farlo. Ecco a voi:3 punti
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Nessuna imprecisione, e' una C con i caratteri dell' epoca. Si in teoria si potrebbe, ma non e' sempre certo che l' emissione del Francobollo coincida con l' emissione della cartolina postale, nel nostro caso il Francobollo fu emesso per la prima volta nel 1883,... .....la cartolina fu emessa nel 1901 per L'inaugurazione del Commonwealth d'Australia che avvenne il 1° gennaio 1901 a Sydney, segnando la nascita della nazione australiana come Dominion federale sotto l'Impero Britannico. L' illustrazione include i ritratti a medaglione della Regina Vittoria (in alto), del Duca di Cornovaglia e York (futuro Re Giorgio V, a sinistra) e di Lord Hopetoun (primo Governatore Generale dell'Australia, a destra). Al centro negli scudi i simboli dei sei stati australiani. La cartolina è conosciuta con l'identificativo filatelico HG:23 e fu prodotta in diversi colori...3 punti
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Regno d'Italia, 20 centesimi Libertà Liberata, Nichelino, zecca di Roma, anno 1921, tiratura 50,372,000. Pagata euro 0.50 euro.3 punti
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Torniamo ora indietro di una decina d'anni rispetto alle prime emissioni delle monete d'oro di cui abbiamo parlato, per dedicare un certo numero di post (al momento non meglio quantificabili ) a un evento cruciale nella storia degli Stati Uniti e nella vita di Theodore Roosevelt. Un evento con il quale ebbe inizio quello che diversi autori latinoamericani definiscono, non senza ragione El siglo del Imperio Norteamericano L'isola di Cuba, posta tra il mar dei Caraibi, il golfo del Messico e l'oceano Atlantico, fu raggiunta da Cristoforo Colombo il 28 ottobre 1492. Colombo rivendicò l'intera isola per il Regno di Spagna e la chiamò Isla Juana, in onore dell'allora erede al trono di Spagna Giovanni, Principe delle Asturie. Nel 1511 venne fondato da Diego Velázquez de Cuéllar il primo insediamento spagnolo. Da allora, ebbe inizio il dominio pressoché ininterrotto della Spagna. Nel corso del XIX secolo, a poco a poco, cominciò a crearsi nella borghesia cubana l'insofferenza verso il governo spagnolo e il desiderio di una maggiore autonomia. Si ebbero così le cosiddette due guerre d'indipendenza: la guerra dei dieci anni (1868-1878), e la piccola guerra (1879-1880), insurrezioni popolari armate represse nel sangue. Un ennesimo tentativo di liberarsi dal dominio spagnolo, prese forma nel 1895, e ad esso servì involontariamente da catalizzatore il Wilson-Gorman Tariff Act del 1894 (dazi sulle importazioni negli Stati Uniti), che privò lo zucchero cubano del suo principale sbocco di mercato, gettando l'isola in un totale stato di miseria. L'opinione pubblica americana fu, fin dall'inizio, decisamente dalla parte dei ribelli, e si sentì particolarmente oltraggiata dai metodi represssivi degli spagnoli. Nel 1896, il governo spagnolo istituì una serie di campi di concentramento con lo scopo di privare la guerriglia cubana dell'appoggio della popolazione civile. E in quei campi, a causa di un'amministrazione incompetente, e di un inadeguato regime sanitario, morirono moltissime persone Gli orrori dei campi erano autentici, ma il modo in cui la rivolta cubana venne riportata dalla stampa, scatenò fino all'eccesso l'indignazione americana. Due quotidiani di New York, in particolare, il New York World e il New York Journal, si lanciarono in una gara a chi pubblicava le notizie più sensazionali sulla rivolta... In questa serie di post, si parlerà non solo di Storia con la S maiuscola, ma anche, a tempo debito, di monete, e ci sarà anche occasione di mostrare altro di interesse collezionistico. Come questa cartolina dell'epoca, un combattimento di galli in uno spiazzo de L'Avana, che potrebbe anche essere interpretato come una metafora della guerra. (da Collezione privata) petronius3 punti
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Repubblica Popolare Polacca, 2 Zlotys, anno 1972, zecca di Varsavia (Minnica Polska), alluminio, tiratura 3.000.000. Pagata Euro 0.50.3 punti
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Confermo che anche il numero 12 del Gazzettino di Quelli del Cordusio arriverà on line dopo circa sei mesi dall’uscita del cartaceo, quindi in primavera, al momento si trovano i primi 11 numeri.3 punti
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Mi permetto di entrare nella discussione in quanto, catalogando recentemente un esemplare NATOLEONE, non ho riportato la notizia circa la menzione nei Memoriali in quanto nemmeno io sono riuscito a verificarla. Crippa con la sua annotazione riprende quanto detto nel CNI; il Corpus Nummorum Italicorum a sua volta riprende quanto detto nell'opera "Le monete di Milano" dei fratelli Gnecchi del 1884. La nota degli Gnecchi è tutto tranne che accurata, riportando l'ipotesi di un ordine diretto di Pietro Verri (deceduto nel 1797!!!!!) al Manfredini. Ecco la foto della annotazione così come presente nell'opera originale degli Gnecchi:3 punti
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Si, ho visto quelli di Firenze , e me li avessero proposti in vendita di fattura analoga non li avrei comprati …ma essendo del medagliere, almeno il beneficio del dubbio glieli devo dare… L’aspetto è molto simile a quello di una moneta fusa…o ricavata da un conio copiato ..3 punti
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Esemplare con losanga dopo 1813,SICILIE e 5... E per finire esemplare con losanga dopo il 5...3 punti
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Buongiorno a tutti,di seguito i risultati della mia ricerca sulla punteggiatura sugli esemplari da 5 lire 1813... Esemplare con losanga dopo NAPOLEONE,1813,SICILIE E 5... Esemplare con losanga dopo NAPOLEONE,1813 e 5... Esemplare con losanga dopo NAPOLEONE,SICILIE e 5,e con punto dopo 1813...3 punti
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Buon pomeriggio ritorno dal Serafico con le due banconote della DDR, che tanto ho cercato: 20 marchi e 50 marchi 1964. La 20 marchi con Goethe e quella da 50 marchi con Engels3 punti
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Ritrovati vasi sepolti pieni di monete romane risalenti a 1800 anni 10 Dicembre 2025 Curiosità dal Mondo La scoperta ha rivelato il complesso sistema monetario, pianificato e a lungo termine dei Galli, una tribù che viveva nella regione della Francia. Gli archeologi in Francia hanno scoperto tre antichi vasi pieni di migliaia di monete romane. Conosciuti come anfore, questi vasi di ceramica sono caratteristici delle culture greca e romana e le loro origini risalgono al Neolitico. Le anfore erano sepolte nei pavimenti delle case di un insediamento risalente a 1.800 anni fa e sono state trovate durante gli scavi effettuati dall’Istituto Nazionale di Ricerche Archeologiche Preventive (Inrap) della Francia nel villaggio di Senon, in Francia. Secondo l’Inrap, i tre vasi contenevano in totale oltre 40.000 monete romane. “Il primo tesoro conteneva circa 38 chilogrammi di monete, pari a circa 23.000-24.000 monete”, ha dichiarato Vincent Geneviève, ricercatore dell’istituto, in un’intervista al sito web Live Science. La seconda anfora, insieme alle monete, pesava circa 50 chilogrammi. “A giudicare dalle 400 monete recuperate dal collo, che era rotto al momento del ritrovamento, potrebbe contenere tra le 18.000 e le 19.000 monete”, ha aggiunto Geneviève. Ha anche rivelato che la terza anfora era già stata estratta e che nel foro in cui si trovava sono state trovate solo tre monete. Gli archeologi ritengono che queste anfore non siano riserve nascoste conservate durante periodi di insicurezza. L’ipotesi principale è che questi depositi riflettano una complessa gestione monetaria, pianificata a medio e lungo termine, all’interno di famiglie o amministrazioni, in grado di effettuare depositi e prelievi a intervalli variabili. In due casi, è stato osservato che le monete trovate attaccate alla parte esterna delle giare erano state depositate lì dopo la loro sepoltura. Inoltre, le anfore sono state trovate in stanze comuni e ad altezze vicine al suolo, il che indica che erano facilmente accessibili ai loro proprietari. Scavo a Senon Il villaggio di Senon si trova nel nord-est della Francia, una regione con una storia che risale al periodo gallico, prima e durante la conquista romana. Gli abitanti della zona appartenevano a una delle tribù celtiche che i Romani chiamavano Galli. La spedizione dell’Inrap ha portato alla luce diverse strutture scavate, come fossati, trincee e buche, che testimoniano la presenza di costruzioni di epoca gallica realizzate con materiali deperibili, principalmente strutture in legno riempite di terra battuta. Lo scavo ha rivelato che in quel luogo esisteva già un insediamento raggruppato prima della conquista romana: i resti sembrano risalire all’inizio del periodo romano, nel II secolo a.C., e al cambio di era. Urbanizzazione All’inizio dell’epoca romana, la crescita urbana e i cambiamenti nei metodi di costruzione, come la diminuzione dell’uso di terra e legno a favore della pietra, hanno favorito lo sfruttamento intensivo del calcare locale. Ne è prova la presenza di dieci cave nella zona, alcune delle quali raggiungono profondità fino a tre metri. Inizialmente situate dietro le abitazioni, in zone corrispondenti a cortili o giardini, queste cave furono gradualmente occupate dallo sviluppo urbano. Successivamente furono riutilizzate e modificate, principalmente con la costruzione di muri a secco nella parte superiore, formando una sorta di cordolo. Lo sfruttamento del calcare locale fu importante per l’economia della regione fino al IX secolo. L’epoca romana nella regione fu caratterizzata dalla costruzione di case e strade in pietra. Ciò è stato evidenziato dal buono stato di conservazione dei resti del sito: su entrambi i lati delle strade pavimentate osservate, sono state trovate diverse abitazioni, composte da salotti, cantine, locali domestici o artigianali e ampi cortili sul retro delle case. Queste caratteristiche architettoniche e la cultura materiale rivelata dagli oggetti scoperti nel sito archeologico indicano che la popolazione che vi abitava era benestante, probabilmente composta da artigiani o commercianti. Questa posizione privilegiata è in linea anche con l’ubicazione di questa zona residenziale, situata nel cuore della città, dove si trovano la piazza pubblica, i templi, i bagni e un teatro.2 punti
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La cartolina postale con risposta pagata era un oggetto postale costituito da due cartoline accoppiate (una per l'invio e una per la risposta) in cui il mittente originale pagava in anticipo anche l'affrancatura per la risposta del destinatario. L'intero postale consisteva in un unico pezzo di cartoncino pre-affrancato, diviso in due parti ( che si potevano staccare): la prima, denominata "Cartolina postale con risposta pagata", era destinata al messaggio iniziale del mittente, mentre la seconda, "Cartolina postale risposta", era per la replica del destinatario. Il mittente scriveva il suo messaggio e l'indirizzo sulla prima parte, e pre-indirizzava la seconda parte a se stesso. L'insieme veniva spedito al destinatario, il quale, dopo aver staccato la parte di risposta la scriveva e poteva rispedirla al mittente senza dover apporre ulteriori francobolli o pagare spese postali. La tua con valore facciale di 15c ardesia su grigio tipo Leoni porta il millesimo 20 quindi emessa nel 1920. Annulli di partenza di Montoro Superiore (Avellino) del 5.9.20 comune che non esiste più essendosi unito a Montoro Inferiore nel 2013 formando un solo Comune. Annullo di arrivo tondo riquadrato di Saragnano (Salerno) del 8.9.1920, da notare che la data dell' anno (20) e' invertita sottosopra, inoltre l' uso di questo annullo tondo riquadrato nel 1920 avrebbe dovuto essere terminato, ma fu protratto in molti casi anche per decenni soprattutto nelle località minori. Questo la rende ancora più interessante. Bella, con annulli oggi non piu' esistenti.2 punti
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Precisazione storica. In origine la Blue Starry era la bandiera del Consiglio d'Europa (organizzazione internazionale che non ha nulla a che fare con l'UE) ed era stata pensata per rappresentare i 15 componenti originari di quella. Una delle stelle però rappresentava il Saarland, territorio tedesco con governo autonomo momentaneamente amministrato dalla Francia, quindi i tedeschi erano contrari perchè quella configurazione suggeriva la presenza di un'entità politicamente indipendente. Il compromesso fra chi riteneva che si dovesse scendere a 14, cosa non ben vista dal Saarland stesso, o il 13, che notoriamente in molti Stati porta sfiga, fu trovato a 12 che formalmente rappresentano l'unità.2 punti
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Parte il futuro Gazzettino di Quelli del Cordusio n.13 con la sua nuova copertina e con già 5 articoli e 1 briciola arrivati, chi vorrà partecipare a questo nuovo progetto potrà inviare il suo articolo a : [email protected]2 punti
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Una ventina di minuti di interazione con chatgpt (ahimè) ha prodotto le seguenti conclusioni: non c'è traccia di riferimenti alla lira Natoleone nei memoriali di Napoleone, includendo anche altri oltre quello citato sopra, nè in altri testi prodotti direttamente da Napoleone. Ha trovato però un riferimento nel volume: in cui si fa riferimento ad un'opera di De castro, che viene così riassunta nel repertorio: Nella parte finale si legge di come l'Autore non avesse dubbi sul fatto che si fosse trattato di satira. Si trova anche, di poco precedente nel 1877, il volume di Repossi, Milano e la sua zecca (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7a/Milano_e_la_sua_zecca%2C_o%2C_Serie_cronologica_di_tutti_i_sovrani_di_Milano_colla_descrizione_delle_monete_che_furono_battute_od_ebbero_corso_in_questa_città_(IA_milanoelasuazecc00repo).pdf) a pagina 127 il riferimento: Saluti!2 punti
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Quando svolgemmo le indagini in zecca tra il 2000 e il 2002 e più volte siamo andati a verificare il funzionamento delle presse, ci venne fatto notare che gli addetti alle presse, ogni 10 minuti dovevano verificare con tanto di lente di ingrandimento, le monete coniate per verificarne la regolarità. Così come, al termine di ciascun turno, l'addetto alla pressa congiuntamente all'addetto subentrante effettuavano tre colpi singoli di prova. Il tutto come da Regolamento.2 punti
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Certamente hai ragione me ne sono accorto personalmente , solo che avendo una passione per i libri di storia ed archeologia romana , oltre che di numismatica , questi appagano di piu' di una semplice lettura da PC .2 punti
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Su… vediamo di non usurpare ruoli ormai istituzionalizzati … il piantagrane e il criptico , lo faccio io …. Che lo faccio benissimo… Voi vedete di non litigare per un mero fraintendimento di un botta e risposta di battute.. . Non mi pare che vi sia stato intento iniziale di offendere da nessuna delle due parti… solo una punzecchiatura trasversale alle discussioni… che è stata presa male… su…🙏2 punti
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DE GREGE EPICURI Questi sono gli ultimi antoniniani, che cesseranno di essere coniati con la riforma di Diocleziano, che introdurrà i follis. Negli ultimissimi tempi avevano una percentuale di Ag molto bassa, anche inferiore al 5% che era stato garantito da Aurelano.2 punti
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Buondì ciotola da 1 euro... 1 pfennig di Augusta 1796...2 punti
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Buonasera, non so se è stato già postato,ma se può interessare, è stata creata una mappa digitale,a mo di Google Maps, con circa 300.000 km di strade dell' impero romano. https://itiner-e.org/2 punti
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