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  1. Capisco benissimo tutte le ragioni e grazie per i consigli. Ora però cerchiamo di intervenire solo se necessario e soprattutto solo se ci sono aggiornamenti sulla vicenda. Più che chiudere farei questo.
    12 punti
  2. Nel 40 a.C. i Parti, approfittando della debolezza di Roma, dissanguata dalle guerre civili e lacerata dalle divisioni conseguenti alla morte di Cesare, invasero le province orientali e dilagarono attraverso la penisola anatolica sino al mare Egeo. Li guidava un traditore, Quinto Labieno, figlio di quel Tito Labieno che, sebbene descritto da Plutarco come “amico tra i più intimi e luogotenente di Cesare, che aveva lottato al suo fianco con grande coraggio durante tutte le guerre in Gallia”, aveva abbandonato il suo comandante per schierarsi prima con Pompeo Magno, poi coi suoi figli. Quinto Labieno aveva peraltro guadagnato alla causa partica le truppe lasciate a presidio della Siria, consentendo così anche l’occupazione di quella provincia. I Parti gli avevano affidato il comando del proprio esercito, ossia quella stessa cavalleria che solo tre anni prima aveva annientato le legioni di Crasso nella devastante battaglia di Carre; per questo, quando emise un proprio denario fece apporre al dritto il suo ritratto, al rovescio un cavallo partico con arco e faretra appesi alla sella. Ciò che colpisce di questa moneta è la legenda, ove egli si definiva PARTHICVS: questi cognomina infatti venivano assegnati a chi debellava un nemico (come nei casi di “Africano”, “Emiliano”, “Asiageno”, “Turino”), non certo a chi si vendeva a lui. Non solo Labieno era un traditore, non solo si vantava di essere un traditore, ma derideva la tradizione guerriera dell’Urbe. Nel 39 a.C. sbarcò nella provincia d’Asia Publio Ventidio Basso, generale incaricato da Marco Antonio di ricacciare i Parti fuori dai confini dei territori romani, con 11 legioni di veterani. Per finanziare la sua campagna militare egli emise allora l’altro dei denari illustrati, che reca al dritto il ritratto di Antonio stesso, al rovescio l’immagine di Giove stante con lo scettro in mano e la propria firma, P.VENTIDI PONT.IMP. Ventidio venne a contato con l’esercito nemico in Cilicia, presso il Monte Tauro (una delle cime della catena che porta lo stesso nome), e lo sconfisse duramente, uccidendo il traditore Quinto Labieno. La sua cavalleria, mandata poi in avanscoperta, si imbatté in un altro contingente partico ai confini della Siria, presso il Monte Amano (attuali Monti Nur, ai confini tra Turchia e Siria); stava per essere sopraffatta, quando sopraggiunse Ventidio stesso con le legioni infliggendo ai Parti una nuova, cocente sconfitta. I Parti si ritirarono allora dalla Siria, ove Ventidio fece acquartierare le sue truppe per trascorrere l’ormai incipiente inverno. Nella primavera del 38 a.C. Pacoro, re dei Parti, decise di reagire duramente contro Ventidio. Predispose un contingente molto numeroso dei temutissimi arcieri a cavallo, gli stessi che nel 53 a.C. avevano fatto strage delle legioni di Crasso, e degli altrettanto feroci catafratti, reparti di cavalleria corazzata capaci di travolgere e scompaginare le fila della fanteria, e ne assunse personalmente il comando. Partì dal suo regno in primavera; Ventidio, informato dalle sue spie degli spostamenti di truppe nemiche e necessitato a riunire le sue legioni (sparse nei diversi accampamenti invernali) prima di poterle affrontare, riuscì, con un’efficace attività di controinformazione, a far pervenire a Pacoro false indicazioni di un’incipiente imboscata romana, convincendolo a intraprendere un percorso più lungo del necessario. I Parti raggiunsero così i Romani solo il 9 giugno, anniversario della battaglia di Carre, e li trovarono trincerati dietro le proprie fortificazioni sulle pendici del Monte Gindaro (nell’attuale Siria settentrionale), paralizzati dalla paura. Decisero quindi di attaccarli e gli arcieri a cavallo si gettarono contro di loro, seppure in salita; avrebbero rinovellato le epiche gesta compiute 15 anni prima. Era una trappola. Al momento opportuno le porte degli accampamenti romani si aprirono e i legionari eruppero correndo - in discesa - contro la cavalleria nemica, armi in pugno. La manovra riuscì alla perfezione; presi alla sprovvista, i cavalieri non ebbero il tempo di colpirli, né di manovrare in ritirata; presi da panico si sbandarono, ostacolandosi a vicenda, galoppando gli uni contro gli altri. Molti non sopravvissero ai gladi dei Romani e agli zoccoli dei commilitoni, gli altri tornarono verso la posizione del loro re. Nella loro travolgente marcia, le legioni raggiunsero così il nerbo dell’esercito partico dove i catafratti, che erano rimasti in attesa alla base del pendio (non potevano caricare in salita, con il peso delle loro corazze), si strinsero in una formidabile formazione difensiva con al centro il re e la guardia reale: un muro di metallo, contro cui i legionari si sarebbero sicuramente schiantati. Ma i legionari non li raggiunsero. Si fermarono e li circondarono, fuori dalla portata degli archi dei pochi arcieri rimasti, A questo punto, dagli accampamenti romani sovrastanti cominciarono a volare le pietre e le glandae plumbae (“ghiande di piombo”) scagliate dai frombolieri greci e cretesi che Ventidio aveva arruolato e portato seco proprio attendendo quell’occasione. Velocissimi, i proiettili cominciarono a tempestare cavalli e cavalieri, ancor più efficaci in quanto arrivavano da postazioni sopraelevate, ferendo gli animali e disarcionando gli uomini; circondati dalle legioni, i Parti non sapevano come reagire. Quando fu il momento, la pioggia di pietra e metallo si interruppe all’improvviso e le legioni, levato un alto grido, si gettarono da tutti i lati contro le fila dei Parti, ormai miseramente scompaginate e composte per lo più da cavalieri appiedati, impacciati nei movimenti. L’attacco romano mirò direttamente contro la guardia reale; malgrado la sua accanita resistenza alla fine essa dovette soccombere e, quando un centurione levò alta la testa del re morto, le poche sacche di resistenza partica si sbandarono definitivamente. Chi aveva ancora un cavallo fuggì nella direzione del ponte sull’Eufrate, deciso a tornare in patria; ma le soprese di Ventidio non erano ancora finite: la cavalleria romana era stata tenuta in attesa proprio in previsione di una fuga in quella direzione e sbarrò la strada ai Parti, impedendo loro di guadagnare la salvezza. Nello stesso giorno in cui i Parti avevano sconfitto le legioni di Crasso uccidendo il triumviro, i Romani avevano debellato i cavalieri di Pacoro uccidendo il re. Ventidio, tornato a Roma, il 27 novembre del 38 a.C. celebrò il trionfo. Come disse Plutarco, “Ventidio è l'unico generale romano che ad oggi abbia celebrato un trionfo sui Parti”. Lui, se lo avesse voluto, avrebbe potuto fregiarsi del cognomen Parthicus, che Labieno aveva infangato.
    9 punti
  3. Perché “ andrebbe richiusa” ? Perché se ne perda la memoria? Per discrezione ? Non capisco… non mi pare che tutti questi scrupoli di riservatezza siano stati applicati , neanche da chi li invoca adesso, in altre discussioni similari in cui erano implicati ,in casi simili , altri nominativi… anzi: se ne invocava a gran voce la pubblica gogna , e quelli che urlavano più forte erano proprio gli stessi che adesso sussurrano e chiedono discrezione e privacy…. Non è che adesso sono coinvolti amici degli amici e le altre volte invece no? Sarebbe un bel l’esempio di doppiopesismo e ipocrisia… non che di questi comportamenti non ne fossimo mai stati testimoni in passato, ma reiterare mi pare sconveniente
    8 punti
  4. ho fatto un espositore che va sul monetiere deve essere solo lucidato
    7 punti
  5. Altre immagini della serata Volevamo ringraziare Andrea Costantini per la sua disponibilità e bravura nell'esporre i concetti non solo numismatici ma anche storici di questo valoroso condottiero. Un ringraziamento anche a tutte le persone che in questo anno ci hanno seguito, in presenza o da remoto, con interesse le nostre conferenze...ci impegneremo per il prossimo anno con un calendario di conferenze sempre di ottimo livello coinvolgendo relatori accademici ed amanti della numismatica.
    7 punti
  6. Come amministratore di questo forum, prima che qualcuno pubblicasse l’articolo senza le dovute premesse e cautele, ho ritenuto opportuno condividerlo personalmente, accompagnandolo con le precisazioni necessarie per tutelare il forum, i suoi utenti e le persone coinvolte. Si tratta della semplice condivisione di un articolo di giornale: non abbiamo alcun elemento per confermare, confutare o approfondire quanto riportato dal quotidiano, e pertanto non possiamo assumerci responsabilità sui contenuti pubblicati dalla testata. Allo stesso tempo, desidero ricordare a tutti che in questo forum vige il "sacro" principio del garantismo. Le persone citate nell’articolo sono indagate, non condannate, e tra indagine e sentenza definitiva esiste una differenza sostanziale e imprescindibile. Purtroppo, troppo spesso nel nostro Paese questa distinzione viene confusa (e io ne so qualcosa...), con il rischio di creare giudizi sommari e alimentare una gogna mediatica che può colpire persone già esposte e provate da simili vicende. Invito quindi gli utenti a mantenere la massima moderazione. Il confronto è benvenuto, ma non saranno tollerati attacchi personali, insinuazioni, processi mediatici o qualsiasi intervento che non rispetti le persone coinvolte e la legge. Questo forum rimane un luogo di discussione seria, civile e rispettosa. Le eventuali responsabilità saranno accertate nelle sedi competenti, non qui. Grazie per la collaborazione e per contribuire alla qualità e alla credibilità della nostra comunità. Due organizzazioni di tombaroli che trafficavano fino in Germania e Inghilterra, ecco tutti i nomi dei 55 indagati Autore dell'articolo: Laura Distefano
    7 punti
  7. Ciao a tutti, credo che la discussione con gli ultimi interventi abbia completamente virato da quello che è il tema centrale: l' andamento del VERONAFIL dell'ultima edizione. Riportandola sui binari. Saranno 20 anni (da quando è nata lamoneta) che si canta il de profundis sulla manifestazione ma sta sempre lì... Certo è che la manifestazione ormai è molto cambiata da quando ci andai la prima volta e sul primo tavolo vuoto vedevi gente che esaminava sacchetti domopack pieni di sterline d'oro o titolari di casa d'asta che giravano con mazzette da 500 euro nel taschino della camicia o commercianti che ti mettevano in mano tranquillamente una pila da 20 pezzi di fascioni d'oro da 32 grammi e passa ognuno anche solo per dargli un'occhiata... Ovvio pure che sia cambiata in 20 anni: nel frattempo sono cambiati le condizioni economico-sociali... La tipologia di collezionisti e commercianti... C'è stato l'aumento delle vendite online... Tanti furti e rapine.... Proprio per quanto riguardo quest'ultimo aspetto e fare comunque un salto di qualità generale nell'organizzazione e renderla piú professionale si disse che l'introduzione di un biglietto d'ingresso avrebbe cambiato le cose. Non mi pare sia andata così...anzi. A) Lo spostamento dei giorni al giovedì, venerdì e sabato è una stupidaggine. Il primo giorno si sa IN TEORIA è solo per gli operatori professionali e immagino che a loro giovedì o venerdì non cambi nulla perché tanto è un giorno lavorativo come un altro... Il venerdì però a che target di frequentatori punta la fiera? Ai pensionati? No perché tutti gli altri si devono prendere un giorno di ferie o saltare scuola/università... L'ultimo giorno si sa che storicamente non esiste per i commercianti: se ne vanno possa essere sabato, domenica o lunedì... E questo ci porta al punto B) L'introduzione del biglietto è un'altra stupidaggine in tal senso. Finché non si pagava il biglietto uno se la poteva pure rischiare e provare a venire l'ultimo giorno (fosse sabato o domenica indifferente). Ma se pago un biglietto non deve succedere poi, come riportato su un gruppo Facebook, che un visitatore è entrato sabato alle 15 pagando regolare biglietto (magari facendosi centinaia di km con relative spese) e poi alle 15.45 si è trovato quasi tutti i banchi vuoti... (vedi foto). Non è assolutamente corretto e professionale a maggior ragione se, sempre da Facebook, leggo addirittura che gli organizzatori alle 13, visto l'andazzo, volevano chiudere l'accesso ma ci sono stati dei battibecchi con tanto di intervento delle forze dell'ordine per riportare alla calma. Per quanto riguarda i furti vabbe' sempre su Facebook ho visto il filmato di un tizio che rubava da un album con tranquillità quindi di che parliamo. Secondo me per restituire una parvenza di serietà al tutto sarebbe il caso di fare solo due giorni: VENERDÌ per gli operatori e SABATO per tutti gli altri con obbligo tassativo per i commercianti di rimanere aperti fino all'orario previsto. E ovviamente ingresso gratuito. Al massimo giusto una preregistrazione online per stamparsi a casa un pass visitatore. Saluti Simone
    7 punti
  8. Grazie a tutti, Perhaps obvious if you look at the logo of my website, but the coins of Syracuse are my absolute favorite especially the litra. Since Boehringer's magnum opus is no longer under copyright I though to translate it https://www.lelouch.net/articles/die-munzen-von-syrakus, and reformat the catalog into an easier version. Hopefully it will be useful to everyone.
    6 punti
  9. Scusami se mi permetto, da completo ignorante di questa tipologia, ma te lo hanno scritto in tutte le salse e vedo che non hai capito il messaggio. La Numismatica non è un “rischio”, ma al contrario è STUDIO! Non è “acquistare a poco” ma acquistare CONSAPEVOLMENTE previo, appunto, lo studio di cui sopra. Nella mia ignoranza, tra tutte quelle che hai postato, quelle “buone” si conteranno sulle dita di una mano; ha ancora senso quindi, scrivere ancora “… per poi avere pezzi così nella collezione pagati meno di £20”? Questo denario, per me (nella mia ignoranza, risottolineo!) mi piace, ma mi domando, possibile che dopo due anni che segui queste tipologie, ancora non percepisci la differenza tra un denario come questo, e quest’altro di Caracalla giovanile? queste monete ora le hai comprate… e vabbè! Perchè invece di parlare di prezzi di monete (che in questo caso sarebbero anche da ritoccare verso l’alto visti tutti i falsi presenti, ma vabbè, questo poco importa), non ti compri dei bei libri e un bel microscopio? Potresti scaricarti tutto il RIC, imparare a consultarlo e provare a catalogare queste monete… Sarebbe un’opportunità costruttiva per trasformare questo acquisto azzardato fatto allo sbaraglio in un’opportunità per imparare CONSAPEVOLMENTE da un errore che non si dovrebbe mai fare, specie con monete antiche che non si conoscono. Sempre con stima e rispetto, Fabrizio
    5 punti
  10. Buongiorno a tutti!! In questo caso, parlerei di fusione moderna, lo si evince dai bordi lisciati e lavorati ( da medaglia ), questa pratica era diffusa anche nelle fusioni ottocentesche. Mi stanno lasciando molto perplesso le monete che sta postando @Atexano Tutti, nella nostra esperienza collezionistica siamo incappati in falsi ma, nel suo caso la percentuale è abbastanza elevata;motivo per cui,lo consiglierei di attenzionare bene le sue fonti di rifornimento, di diffidare dai facili affari magari presentati come " provenienza da vecchia collezione " e di diffidare anche dai lotti multipli perché, quasi sempre vengono venduti senza nessuna garanzia Ci tengo a precisare che il mio, vuole essere solo un consiglio,per cui spero che l' interessato lo accetti con serenità, anche per evitargli ulteriori screzi nel suo contesto familiare. Lo consiglio anche di studiare un po' per acquisire un minimo di esperienza per poi magari procedere con gli acquisti motivo per cui,credo che al momento gli farebbe bene una pausa di riflessione.
    5 punti
  11. Milano Numismatica e’ su Numispost, rivista di numismatica svizzera con un bell’articolo, buona lettura ! https://drive.google.com/file/d/18iya8tRb4_JTNKKo4GfCZmWc3r8kre2U/view?usp=drivesdk
    5 punti
  12. Salve. Condivido la mia piastra 1807 di Giuseppe Napoleone. Si differenzia dalla precedente già presente in questa discussione perché riporta il 7 della data ribattuto su un 6. Peso: gr.27,54. Ringrazio per l'attenzione. Saluti.
    5 punti
  13. Chiudere la discussione? E perché? Quando mai ricapiterà di trovare in una discussione tanta moderazione e tanti buoni sentimenti? 😘
    5 punti
  14. Un amico mi ha raccontato di essere andato il sabato, decidendo all'ultimo momento. Alle 13,30 si è trovato insieme ad altre persone, tutte col biglietto pagato online e i tornelli bloccati. Avranno risolto poiché mi ha detto poi di essere entrato e di aver trovato mezza fiera già smontata... Però non è molto professionale, visto che la gente fa spesso centinaia di km e paga pure un ingresso. A volte basterebbe poco, un po' di considerazione e di rispetto umano, se non di professionalità.
    5 punti
  15. Allora, prima di tutto, dal momento che mi sono espresso in maniera garbata e chiara, ti prego di evitare simili vocaboli con me. Secondo, vedo che continui a non capire, infatti ancora insisti sul tema del lucro: Se vuoi un ritorno monetario, opera nel mercato finanziario, ma non nella numismatica (che non conosci, dove serve studio, esperienza e tutto il resto che ti hanno già scritto infinite volte) Direi che c'è qualcosa di molto più palese delle varianti e dello stile del conio, e se non lo vedi, dopo due anni... Certo che te lo concedo. Ma di studio io ne vedo poco... già solo per il fatto che ancora vedo latitare le catalogazioni col RIC (per dirne una eh...) Io non ho scritto questo. E' chiaro che tu sia molto prevenuto per il modo in cui sei stato trattato, e posso capirlo, ma stai ampiamente fraintendendo il mio messaggio. Ecco, se dopo due anni ancora non hai capito l'importanza di questo ausilio, direi che hai chiari problemi di approccio alla Numismatica classica. E bada bene, non ti sto dando ma perchè, dopo due anni, praticamente hai imparato molto poco e dal tuo atteggiamento dimostri di non voler imparare dato che non accetti consigli di utenti molto più preparati di te. Hai comprato il libro di Fabrega che ti era stato consigliato? Con questo, concludo ogni mio intervento nei tuoi topic.
    4 punti
  16. salve a tutti, personalmente credo che la scala Sheldon sia una esasperazione tutta americana utilizzata specialmente sulle poche loro monete,volta a lievitare i prezzi delle monete "slabbate". Partiamo dal fatto che la suddetta scala preveda ben 9 gradi di "FDC" come noi lo intendiamo,essendo il MS70 utilizzato solo per monete PROFF.MS ossia "Mint state" descrive uno stato di moneta così come uscita dal conio. Ora è ovviamente possibile che per la produzione stessa e la movimentazione alcune monete seppur "sorelle" abbiano graffietti,piccoli segni ecc...Ma ci sono casi soprattutto su loro(americani)monete in cui un punto di scala fa ballare migliaia di dollari,vedi morgan o trade dollar.Come molte volte accade si è dato molto potere a queste case inscatolatrici di monete,perdendo di vista storia e bellezza delle monete,traducendole quasi in monete di borsa.Personalmente ho liberato le poche monete slabbate di cui sono entrato in possesso,capisco che però una perizia PCGS abbia il suo valore per un determitato mercato che spero non si riduca a sterili scatolette... Tuuto questo per dire che esperienza e passione non dovrebbero fermarsi davanti a un numero,attribuito poi a monete italiane su cui ci sono fior di periti a giudicare. Comparazioni tra scale lasciano il tempo che trovano se traduciamo letteralmente il loro pensiero,perchè un AU "almost uncirculeted" sta a significare "quasi non circolata",quindi SPL si,ma quanto? Per me collezionare è altro che attribuire un codice numerico
    4 punti
  17. Questo libro è il risultato di una ricerca storica sul ritrovamento di un numero imprecisato di monete d'oro (ufficialmente 3196) avvenuto nel 1892 in Val Polcevera a Genova. Affascinante intrigo di atteggiamenti collusivi di parte della popolazione locale con una reticenza degli eredi degli scopritori nel narrare gli eventi al riguardo. Il racconto si sviluppa come un giallo storico.
    4 punti
  18. Prese tre monetine a 2 euro (su mia stima e con un "ti pago la prossima volta" - né io avevo spiccioli né lei resto).
    4 punti
  19. Buonasera a tutti, oggi vorrei mostrarvi il mio ultimo acquisto, ovvero una doppia maiorina di Giuliano II. Una moneta che personalmente a me piace davvero tanto e che cercavo da tempo. Cosa ne pensate?
    4 punti
  20. Io ringrazio tutti i partecipanti e il CCNM per avermi dato la possibilità di contribuire alle attività con il mio intervento. E' sempre fonte di arricchimento il confronto con voi e anche stimolo per nuovi approfondimenti e ricerche. Luciano @417sonia è sempre molto modesto, ma davvero è fonte di informazioni veraci e sottili e per noi venetici grande veterano! Sono stato contento che sei venuto di persona! Grazie anche a tutti i partecipanti che hanno avuto la pazienza di ascoltarmi!!!A presto!
    4 punti
  21. Seguita on line tutta d'un fiato (meglio... Di un fià). Complimenti al nostro @Andrea Costa sempre preparatissimo, coinvolgente ed appassionante.
    4 punti
  22. Complimenti ad @Andrea Costa per l'interessante conferenza. Abbiamo avuto modo di conoscere questo "super" Doge e le sue gesta, ammirando magnifiche oselle che narrano i fatti del tempo (o che li lodano successivamente). Del Morosini si può dir di tutto ma non che stesse con le mani in mano! Grazie come sempre al CCNM per l'organizzazione.
    4 punti
  23. Dopo Antonio @anto R, Gianfranco @gpittini, Fabio ed Enrico @Testone68 chiudiamo in bellezza con l'interessantissima conferenza di Andrea @Andrea Costa che ringrazio per la completezza e l'approfondita esposizione. Sono molto contento di aver conosciuto di persona il preparatissimo Luciano @417sonia del quale ho letto numerosi post. Che dire..., grazie al CCNM che organizza sempre splendide serate in compagnia di sempre più numerosi partecipanti.
    4 punti
  24. Da Veronafil a Veronafin! apollonia
    4 punti
  25. Questo è un Paese dove il voyerismo giudiziario sfama intere redazioni e fa eleggere politici e anche se l’Ordine dei Giornalisti raccomanda di usare le iniziali per gli indagati non pubblici… nella pratica non è mai così. Quando c’è l’opportunità di fare notizia con un nome noto, la raccomandazione viene tranquillamente cestinata e ci si nasconde dietro al diritto di cronaca. Pur comprendendo la richiesta di spostare la discussione in Piazzetta, preferiamo per il momento lasciarla qui nella sezione Legislazione, che è comunque visibile a tutti gli utenti registrati al forum.
    4 punti
  26. @pasternak C’è anche un forum siciliano qui, che è meglio usare per scrivere. Sì, questa moneta è come dici tu. 104e, Non è insolito che ci siano errori su queste monete nei cataloghi d’asta. Per aiutarti a controllare rapidamente di che moneta si tratta, il libro di Boehringer è stato recentemente tradotto (in inglese), ma con un’eccellente facilità d’uso che ti permette di trovare subito una moneta e vedere tutti i suoi collegamenti di conio. @Lelouch è la mente dietro a tutto questo. https://www.lelouch.net/articles/die-munzen-von-syrakus-catalog
    4 punti
  27. Cassettiere per la conservazione visibile dei reperti di piccole dimensioni nella sala «biblioteca di oggetti». Nella foto, i bronzetti preromani dalle collezioni storiche Man Marche Foto: Ministero della Cultura Ad Ancona il Museo Archeologico Nazionale apre i depositi: contiene oltre 180mila reperti Le «riserve» rappresentano circa il 90% delle collezioni del museo. Saranno anche visibili numerosi mosaici e una selezione del ricco lapidario epigrafico «Il patrimonio invisibile-Depositi Aperti» è il titolo dell’iniziativa della Direzione regionale Musei nazionali Marche presa per rendere accessibili al pubblico i «magazzini» del Museo Archeologico Nazionale (Man) delle Marche ad Ancona, ovvero gli spazi dove è conservata la parte musealizzata, ma non esposta, del patrimonio archeologico proveniente dal territorio marchigiano. Con uno stanziamento di 800mila euro nell’ambito del Pnrr, quello del Man Marche sarà il primo deposito museale delle Marche che aprirà ai visitatori. Appuntamento per l’inaugurazione: il 16 dicembre alle ore 12. Con più di 180mila reperti raccolti in oltre 160 anni di storia museale, i depositi rappresentano circa il 90% delle collezioni del museo. Saranno anche visibili numerosi mosaici e una selezione del ricco lapidario epigrafico, oltre a una quantità di anfore, testimoni delle rotte commerciali antiche. «Quando nel 2020 ebbi l’opportunità di entrare per la prima volta nei depositi archeologici del Man Marche, dice Luigi Gallo, direttore dei Musei Nazionali delle Marche, i più importanti di tutta la regione, pensai subito che quei luoghi dovevano diventare spazi vitali, accessibili e accoglienti, per restituire al pubblico il ricchissimo patrimonio invisibile che contengono. Ora, grazie agli importanti interventi realizzati con il Pnrr coordinato dalla Direzione Regionale Musei, abbiamo il primo deposito archeologico delle Marche accessibile da parte del pubblico, attrezzato anche per accogliere studiosi e ricercatori, perché la conoscenza sempre più ampia e approfondita del patrimonio è il cardine sul quale costruiamo quotidianamente la concreta valorizzazione di ciò che abbiamo l’onore e l’onere di custodire e di trasmettere alle future generazioni». Diego Voltolini, il direttore del Man Marche, aggiunge: «I depositi sono il “dietro le quinte” della vita di un museo, sono il luogo in cui archeologi, restauratori, ricercatori lavorano per far sì che il patrimonio archeologico, pubblico, sia una vera risorsa. Com’è noto il percorso espositivo stabile di un museo rappresenta, solitamente, solo una piccola percentuale del patrimonio che custodisce: grazie al progetto Pnrr il Man Marche ora offre un’esperienza nuova ai visitatori, che potranno scoprire ciò che di solito non si vede, con la visita di un vero deposito museale, con le nostre ricchissime collezioni archeologiche». La nuova area visitabile si colloca al di sotto della terrazza vanvitelliana, in spazi mai visti fino a oggi dal pubblico. Si è anche allestito, oltre a una sala studio, un nuovo laboratorio di restauro. Nella sua lunga storia, il Man visse anche una distruzione, nella sua sede presso l’ex convento di San Francesco alle Scale, a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Oggi, nella sala dedicata al deposito macerie, si conservano alcune delle teche originali di allora. Operazioni di restauro vengono realizzate anche nell’ex via dell'Arsenale. È una parte superstite del tessuto urbano dell'Ancona prebellica, una delle stradine che collegavano il colle Guasco al porto antico attraversando la proprietà dei conti Ferretti, che è stato anche un set per il film «Ossessione», che Luchino Visconti girò ad Ancona nel 1943. Oggi questo vicolo, che è compreso nella struttura del Man Marche, torna a essere visitabile. Galleria dei mosaici, rastrelliere per la sistemazione visibile delle lastre di mosaico. Foto: Ministero della Cultura https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Ad-Ancona-il-Museo-Archeologico-Nazionale-apre-i-depositi-contiene-oltre-mila-reperti @petronius arbitere Se hai la possibilità di andarci, ci faresti qualche foto ? Te ne saremmo tutti grati.
    3 punti
  28. Mi dispiace di questo tuo post e mi dispiace che parli di violenza perché non porta mai a niente di buono e te lo dice uno che ormai è al crepuscolo della sua vita. Personalmente, ho sempre insegnato ai miei figli ed adesso lo sto facendo con i miei nipoti il rispetto verso il prossimo che è fondamentale nei rapporti ad personam. Però,devi capire che in un forum pubblico si trova di tutto e di conseguenza bisogna accettarne le regole. Io erano anni che non scrivevo sul forum ma, ho deciso di intervenire nelle tue discussioni per aiutarti perché ho notato una disarmante ingenuità da inesperienza. Di tutte le monete che hai postato le autentiche " forse " si contano sulle dita di una mano ed a lungo andare devi capire che diventa stancante il dimostrare il perché ed il per come sia falsa oppure autentica soprattutto ad utenti che la pensano in maniera diversa, per cui non devi demoralizzarti se alcuni non intervengano più perché umanamente è comprensibile vedrai che interverranno altri. Purtroppo, sei partito con il piede sbagliato perché eri convinto credo in buona fede che avevi in mano monete autentiche, di valore e questo ti ha portato a scontrarti con esperti che volevano solo aiutarti. Quindi fai un reset mentale e poi magari riparti con calma dopo esserti fatta un po' di esperienza.
    3 punti
  29. Buona sera a tutti, mi intrufolo in questa discussione con un bagaglio diverso da tutti gli utenti che sono intervenuti fin qui perché non mi intendo e non colleziono monete ma solo cartamoneta, come si noterà dal mio nik. Lo faccio perché vedo che anche tra voi "monetari" serpeggia una certa perplessità sul confronto tra scale di grading. Come per noi "cartamonetari", il problema si concentra tutto negli ultimi 11 gradi della scala Sheldon, dal 60 al 70. Credo che ciò dipenda principalmente dal fatto che UNC e FDC/FDS (Fior di Stampa) nascondano una differenza concettuale. UNC significa "non circolato" mentre FDS/C si riferisce alla condizione di zecca più che ad un effettiva circolazione. Mi spiego meglio con un esempio cartaceo: le banconote escono dalla zecca in mazzette, strette da legacci e imballate in plastica. Quando si apre una mazzetta nuova è comunissimo trovare le prime e/o le ultime della mazzetta in qualche misura segnate dal fatto di essere alla periferia, che quindi mostrano ondulazioni in corrispondenza della fascetta, magari dello sporco superficiale, magari addirittura un angolo piegato o abrasioni ai bordi. La mazzetta ha una sua vita e magari nel processo di imballaggio ha subìto urti o strofinamenti che hanno rovinato i biglietti più esposti. In questo caso, si tratta a tutti gli effetti di banconote UNC (non circolate) ma non si può parlare di FDS perché la loro condizione non è pari a quella di biglietti appena usciti dalle macchine di stampa. Da qui l'equivoco di definire UNC63 un FDS, tutt'al più noi cartamonetari diciamo SUP, voi?
    3 punti
  30. Per renderla davvero interessante a mio avviso dovrebbero abbassare l’aliquota ulteriormente al 6% anziché al 12,5%.
    3 punti
  31. Fu spedita con l' intento di far pagare l' affrancatura al destinatario. Come lettera di primo porto l' affrancatura sarebbe dovuta essere di 50c , essendo stata spedita non franca è stata ovviamente tassata per il doppio dell' affrancatura dovuta.. con un eccezionalmente bello segnatasse con stemma e fasci per tutti gli usi da 1 lira arancione, emissione del 3.2.34. Annullato in partenza il 14.8.39 dal bel guller di Genzano di Lucania (Matera), (Oggi in provincia di Potenza) ... ... annullo di arrivo di Potenza Corrispondenze Ordinarie dello stesso giorno. MAGNIFICA busta, il segnatasse e' quotato sui 20/25€ + gli annulli. Ottimo acquisto non comune. Tra l'altro Genzano di Lucania e' un paesino incantevole. https://www.google.com/search?gs_ssp=eJzj4tTP1TcwqzC3zDZg9BJKT82rSszLV0jJVMgpTU7My0wEAJLKCgE&q=genzano+di+lucania&oq=Genzano&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUqBwgCEC4YgAQyDwgAEEUYORjjAhixAxiABDIKCAEQLhixAxiABDIHCAIQLhiABDIHCAMQABiABDIHCAQQLhiABDIHCAUQABiABDIHCAYQLhiABDIHCAcQABiABDINCAgQLhivARjHARiABDIHCAkQABiABDIHCAoQABiABDIHCAsQABiABDIHCAwQABiABDIHCA0QABiABDIHCA4QLhiABNIBCDU2ODBqMGo3qAIUsAIB8QW-RKWX2_QCXfEFvkSll9v0Al0&client=tablet-android-lenovo-rvo3&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8#ebo=0
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  32. Ultimamente le discussioni diventano più interessanti dell’argomento stesso. I temi si esauriscono, ma la voglia di accapigliarsi rimane sorprendentemente costante. Non fate caso a me, andate pure avanti!
    3 punti
  33. Buonasera, mi intrometto e vi mostro due monete che ho acquistato tempo fa in una ciotola a poco. Nonostante la conservazione ho deciso di prenderle. Grazie e buona serata!
    3 punti
  34. Segnalo la pubblicazione della mia monografia dal titolo "Le monete milanesi di Filippo II – Volume I – Dal 1554 al 1577". L'Opera tratta ed illustra tutte le emissioni di Filippo II di Spagna coniate dalla zecca di Milano, fino al 1577. Seguirà in futuro la pubblicazione di un secondo volume per le emissioni del periodo 1577-1598. I materiali sono ordinati secondo un'inedita impostazione cronologica, creando così una vera e propria narrazione di queste prestigiose emissioni tanto apprezzate sia dai numismatici sia dagli storici dell'arte. Numerose le novità presentate, tra cui spiccano nuove identificazioni (basate su fonti archivistiche d'epoca) e la descrizione di varietà inedite. L'acquisto dell'Opera è possibile unicamente presso il sito dell'Editore, Amazon e le principali librerie online. Titolo: Le monete milanesi di Filippo II – Volume I – Dal 1554 al 1577 Autore: Antonio Rimoldi ISBN 9791224037354 141 pagine Immagini a colori Formato 17x24 cm Copertina rigida Pagine in carta patinata da 130g/m2 Prezzo di copertina: 55,00 € + spedizione
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  35. Repubblica di Turchia - 50.000 Lira (moneta commemorativa Vertice Mondiale sull'alimentazione di Roma) - Materiale: Ottone nichelato, peso 11,78 grammi, diametro 28 millimetri. Anno 1996. Zecca di Istanbul.
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  36. Benché tutti molto belli e non comuni questo annullo della Rinascente del 1924 e' particolare e sicuramente piu' raro degli altri, mi ha colpito per il termine "Bonetteria", pensavo ad un errore ma invece sembrerebbero essere calzature e prodotti attinenti. Non dimentichiamo poi che il nome "Rinascente" fu dato da Gabriele D'Annunzio ai suddetti grandi magazzini.
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  37. Buongiorno a tutti, a distanza di 6 mesi, ho aggiunto la sorella minore di quella indicata nel link sotto Mi piace molto questa serie e volevo condividerla con voi Adesso aspetto di trovare il taglio da 1000 (magari alla prossima fiera di Verona)
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  38. Buongiorno @gpittini , in un certo senso mi fa piacere non essere il solo ad ignorare l' esistenza di questi due nominali , pensavo fosse una mia personale "mancanza" di informazione , derivante probabilmente dalla loro rarita' , dovuta al fatto che queste due monete vennero emesse da due soli Magistrati , pochissimi , rispetto a quelli che firmarono le loro monete . Per quanto riguarda la tua domanda , la parola latina BES , BESSIS , deriva da un peso di otto oncie , oppure dalla misura geometrica contenente otto parti di uno jugero , o secondo Marziale un interesse sul denaro prestato pari all' 8% . Si potrebbe quindi ipotizzare che il BES corrispondesse , in termini pratici , al numero VIII . In foto un rarissimo esemplare di BES emesso da C. CASSI , Cr. 266/3 .
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  39. Ciao a tutti, a proposito di annulli pubblicitari, ne ho qualcuno anch'io su frammento, però alcuni sono molto sbiaditi.
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  40. Buongiorno, Condivido gli ultimi Sestini aggiunti in raccolta: Il primo è un Corona radiata, il secondo dovrebbe essere un Mezzo Sestino. Entrambi in foto di gruppo per confrontare dimensioni e particolari. Un saluto a tutti e continuate a condividere. Di seguito quello che sembra essere un Mezzo Sestino, pesa grammi 0,5
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  41. Dall’Indice: Vincenzo Marrazzo, Riuso di numerario siceliota e corinzio in Magna Grecia: alcuni casi da Metaponto e Crotone. [pp. 241-252] Antonio Morello, Aes Grave di Roma: serie ‘Ruota’ (RRC 24). Alcune riflessioni. [pp. 253-306] Luis Amela Valverde, Aristarco della Colchide. [pp. 307-312] Alberto Trivero Rivera, La classificazione dei folles di Eraclio battuti dalla zecca di Costantinopoli. [pp. 313-350] Alain Gennari, RIC X: gli argenti “gallici” a nome di Prisco Attalo, e le non-imperial coins attributed to the Visigoths. [pp. 351-358] Indice Anno XXIV – 2025 [pp. 359-360]
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  42. Buongiorno, ricordo a tutti la conferenza di questa sera che si preannuncia molto interessante. Ricordo che alla conferenza possono partecipare tutti, al termine si potranno vedere delle monete e per concludere la serata il consueto brindisi. A questa sera.
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  43. Infatti non capisco perché ci dovremmo autocensurare. Finora non è stato fatto alcun commento inadeguato o diffamatorio; tener viva l'attenzione dell'opinione pubblica - e in questo caso di persone conoscenti la materia - può servire ad evitare le sparate sensazionalistiche dei giornalisti. Come diceva James Bond: "io non credo mai a quello che dicono i giornali". Per non parlare di certe indagini che alla resa dei conti si sono rivelate tutto fumo e niente arrosto; alcuni giornali già parlano del fatto che le case d'aste fossero "ignare". Solo col tempo sapremo qualcosa di certo in questa vicenda; nel frattempo non mettiamo la testa sotto la sabbia.
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  44. Il contenuto della notizia ricordato dall’Amministratore e comunque diffuso da diverse fonti di stampa ben difficilmente potra’ essere perso di vista. questone’ un forum di discussione volerlo fare assomigliare ad una bacheca di annunci affissi/postati asetticamente fa venire meno la funzione del Forum e non rende giustizia ai partecipanti che a vario titolo si aspettano di contribuire ad una discussione che - pur vertendo su tematiche sensibili - se portata avanti con rispetto e disciplina puo’ validamente contribuire un confronto costruttivo. concordo con quanti ritengono utile che la discussione resti aperti - ove si assistesse a deragliamenti la moderazione potrebbe intervenire come gia’ diverse volte in passato su tematiche sensibili se non affrontate con il dovuto rispetto delle parti.
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  45. Nel febbraio 1933, la Zecca di Philadelphia coniò 312.500 Eagles da 10 dollari. Una quantità rispettabile, che faceva seguito a quella monstre dell'anno precedente, ben 4.463.000 esemplari. Quando arrivarono gli ordini esecutivi di Roosevelt, queste monete, al pari delle Double Eagles dello stesso anno, furono rifuse. Ma, come per le doppie, alcuni esemplari sono sopravvissuti e, a differenze di quelle, possono essere legalmente detenuti e commercializzati. Anzi, nessuno ha mai messo in dubbio questa cosa... come è possibile? Come abbiamo scritto nella discussione sulle Double Eagles, era prassi abituale che commercianti o collezionisti si recassero presso la Zecca per avere le monete di nuova emissione prima del loro rilascio ufficiale per la circolazione. Forse non era una cosa del tutto corretta, ma non aveva mai creato problemi, poiché di lì a poco tutte le monete erano state regolarmente rilasciate, e tutti avevano potuto averle. Ma nel 1933 non andò così. Israel Switt riuscì ad ottenere 25 Double Eagles, ma a uscire dalla Zecca furono anche quattro Eagles, acquistate non si sa da chi. La differenza, sta nel fatto che quest'ultime sarebbero state rilasciate PRIMA che gli ordini esecutivi di Roosevelt diventassero operativi, e a riprova di questo, la loro vendita fu regolarmente annotata nei registri della Zecca. Poi, non si sa per quali vie anche altre Eagles volarono via: si stima che oggi quelle disponibili siano tra 35 e 40. Ma poiché a quel punto era impossibile distinguere le monete rilasciate legalmente da quelle uscite chissà come, la questione della loro legalità non è mai stata posta dal governo. Nel processo per le Double Eagles dei Langbord, che abbiamo raccontato in dettaglio nell'altra discussione, l'avvocato degli eredi di Switt pose a David Tripp, probabilmente il massimo esperto delle Double Eagles 1933, proprio questa questione: "Che relazione c'è tra le doppie aquile del 1933 e le aquile d'oro da 10 dollari "Indian Head" del 1933, a cui il governo non si è opposto? Nonostante i registri della Zecca mostrino che solo quattro aquile d'oro da 10 dollari "Indian Head" del 1933 abbiano lasciato legalmente la Zecca, si stima che oggi ne siano disponibili ben 35. Tuttavia, le aquile da 10 dollari non sono soggette a confisca, a differenza delle doppie aquile del 1933." Tripp ribatté che le aquile da 10 dollari del 1933 differivano dalle doppie aquile da 20 dollari del 1933 in quanto nessuna di queste aveva lasciato la Zecca con mezzi legittimi, mentre "una volta aperta la porta della stalla attraverso la distribuzione legale delle aquile da 10 dollari del 1933, era diventato impossibile distinguere le monete legittime da quelle illegittime." Amen Oggi, le Eagles del 1933 sono sicuramente monete di grande rarità, ma le loro quotazioni, oltre a non avvicinare minimamente il record dell'unica Double Eagle legale, sono anche molto lontane dagli altri "miti" della monetazione statunitense, come il dollaro 1804 o il V-nickel 1913. A quanto ne so (ma potrei non essere sufficientemente aggiornato), nessuna di esse ha finora raggiunto il milione di dollari, anzi, molte, anche in alta conservazione (lo sono tutte, non avendo mai di fatto circolato), vengono via per meno della metà: bastano 3-400.000 dollari e vi togliete lo sfizio La moneta in foto, da Heritage Auctions, è invece una delle più costose. Stimata in conservazione MS65 da PCGS, nel 2015 ha realizzato 822.500 dollari Chissà, potrebbe essere proprio lei, quando prima o poi tornerà sul mercato, la prima a superare la fatidica soglia del milione petronius
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  46. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il 24 novembre 2025, emette due francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica le Eccellenze del patrimonio culturale italiano dedicati agli Archivi di Stato. Tiratura: duecentomila-venticinque carte-valori postali per ogni francobollo. Indicazione tariffaria: B zona 1. Descrizione del francobollo Le vignette raffigurano, rispettivamente, il Complesso di Sant’Ivo alla Sapienza, sede dell'Archivio di Stato di Roma, e una pagina miniata del Codice di Santa Marta, custodito presso l'Archivio di Stato di Napoli, che mostra la figura di Santa Marta vestita d’azzurro con un mantello rosso e il capo coperto da un velo, con alle spalle la Tarasca, il mostro che ha sconfitto. Completano i francobolli le legende “ARCHIVI DI STATO”, “ARCHIVIO DI STATO DI ROMA”, “COMPLESSO DI SANT’IVO ALLA SAPIENZA”, “ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI” e “CODICE DI SANTA MARTA”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”. Bozzetti: Maria Carmela Perrini, Archivio di Stato di Roma e Emanuela L’Abate, Archivio di Stato di Napoli. I francobolli sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; colori: cinque; carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft mono-siliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato tracciatura: 37 × 46 mm.; dentellatura: 11, effettuata con fustellatura. Per Archivio di Stato di Roma Formato carta: 30 × 40 mm.; formato stampa: 26 × 36 mm.. Per Archivio di Stato di Napoli Formato carta e formato stampa: 30 × 40 mm.. Caratteristiche del foglio Il foglio contiene quarantacinque esemplari. Sulla cimosa, la riproduzione monocromatica del logo MIMIT
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  47. Che bellezza. Mi hai risvegliato un ricordo… posso solo avvertirti di stare attento. La cassa veneta è infingarda e crea dipendenza. Comincio piano piano, smetto quando voglio, ma poi resti invischiato e non hai pace finché non hai trovato la 1000 lire! 😏 In bocca al lupo! 🍀
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