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I contenuti con la più alta reputazione dal 10/31/25 in tutte le aree

  1. salve, monetiere fai da me in castagno, che ne pensate?
    14 punti
  2. Buongiorno a tutti, quest'oggi ho il piacere di mostrarvi una rarissima prova napoleonica, ovvero il 3 centesimi 1810 di transizione. È la prima volta che questa specifica prova, di cui gli esemplari noti si contano sulle dita di una mano, viene mostrata su questo forum. Purtroppo, troppo spesso mi capita di sentir parlare impropriamente di R5 napoleonici... Ecco allora che ho voluto mostrare a voi tutti un autentico R5 di Napoleone per il Regno d'Italia. L'esemplare in questione proviene dall'asta Varesi 84 del novembre dello scorso anno (se ne ricorderà sicuramente @lucadesign85). Mi auguro che questa prova sia gradita agli appassionati (e non) di monetazione napoleonica. Sulle ragioni storiche che hanno portato alla realizzazione di questa prova (assieme a quella del soldo che ho già mostrato in passato) vi rimando al mio articolo pubblicato nell'ultimo numero del Gazzettino del Cordusio. Da un punto di vista tecnico, la particolarità di queste prove è che presentano il bordo liscio e rialzato, tipico dei nominali in rame del 2° tipo, mentre invece l'effige di Napoleone è diversa (simile ma non del tutto sovrapponibile a quella del 1° tipo).
    12 punti
  3. Buongiorno a tutti. Allego alla presente la risposta ricevuta dal Comune di Milano, nella persona del dott. Dragonetti che ringrazio pubblicamente. La risposta è stata trasmessa, oltre che al sottoscritto, anche all'Associazione che gestisce il Mercato e ad alcuni rappresentanti della stessa. Ho solo cancellato per correttezza gli indirizzi personali e quelli non istituzionali. In sostanza, l'Amministrazione comunica il termine dei lavori nella zona Cordusio entro il 30 novembre 2025 e la possibilità di riprendere il Mercato dalla successiva domenica 7 dicembre 2025. Mi sembra una buona notizia, all'esito della quale non resta che vigilare sul corretto e tempestivo adempimento di quanto annunciato dall'Amministrazione. Resto a disposizione per ogni valutazione e saluto tutti cordialmente. Comune Milano Cordusio defintivo.pdf
    10 punti
  4. Segnalo la pubblicazione della mia monografia dal titolo "Le monete milanesi di Filippo II – Volume I – Dal 1554 al 1577". L'Opera tratta ed illustra tutte le emissioni di Filippo II di Spagna coniate dalla zecca di Milano, fino al 1577. Seguirà in futuro la pubblicazione di un secondo volume per le emissioni del periodo 1577-1598. I materiali sono ordinati secondo un'inedita impostazione cronologica, creando così una vera e propria narrazione di queste prestigiose emissioni tanto apprezzate sia dai numismatici sia dagli storici dell'arte. Numerose le novità presentate, tra cui spiccano nuove identificazioni (basate su fonti archivistiche d'epoca) e la descrizione di varietà inedite. L'acquisto dell'Opera è possibile unicamente presso il sito dell'Editore, Amazon e le principali librerie online. Titolo: Le monete milanesi di Filippo II – Volume I – Dal 1554 al 1577 Autore: Antonio Rimoldi ISBN 9791224037354 141 pagine Immagini a colori Formato 17x24 cm Copertina rigida Pagine in carta patinata da 130g/m2 Prezzo di copertina: 55,00 € + spedizione
    9 punti
  5. cari amici volevo condividere con voi questo bel cofanetto ripieno di monete che ho inserito in collezione. che ve ne pare?
    7 punti
  6. Dopo quasi novant’anni, la credenza lignea proveniente dall’appartamento V,18 sul Decumano Massimo di Ercolano torna finalmente visibile al pubblico. Il reperto, uno dei più straordinari esempi di arredo domestico dell’antichità, è stato trasferito dall’area archeologica all’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano, dove trova posto nel nuovo spazio espositivo dedicato ai legni antichi. Si conclude così un lungo percorso di tutela, studio e restauro che ha restituito vita e leggibilità a un oggetto unico nel panorama archeologico mondiale. La credenza, rinvenuta nel 1937 accanto alla Casa del Bicentenario, è un armadietto in legno carbonizzato straordinariamente conservato, ritrovato insieme al suo contenuto originale: coppe, bicchieri, brocche e pentole, testimonianza preziosa della quotidianità domestica ercolanese. Il rinvenimento, documentato con cura nei Diari di scavo, offrì già all’epoca un’istantanea eccezionale della vita privata di una famiglia del I secolo d.C., sopravvissuta nei dettagli al dramma dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dopo la scoperta, il soprintendente Amedeo Maiuri, ideatore del progetto di “città-museo”, volle che il mobile restasse in esposizione nel suo contesto originario. Collocato al piano terra della bottega sottostante l’appartamento e protetto da una teca di vetro, divenne uno dei simboli del suo ambizioso programma di restituzione della vita quotidiana attraverso la musealizzazione in situ. Quell’allestimento, tuttavia, durò poco. Per motivi di tutela e conservazione, la credenza venne successivamente rimossa e sigillata in una cassa lignea, dove rimase per decenni, lontano dallo sguardo dei visitatori e degli studiosi. Solo nel 2022, con la riapertura della cassa, è iniziata una nuova fase della sua storia. L’operazione ha dato avvio a un articolato progetto di studio e restauro, realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Ercolano e il Drents Museum di Assen, istituzione olandese da anni impegnata nella valorizzazione dei materiali organici antichi. Il lavoro di restauro, concluso nel 2023, ha permesso di consolidare la struttura del mobile e di renderlo idoneo al trasporto e alla nuova esposizione, restituendogli stabilità e leggibilità senza alterarne la natura di reperto fragile e irripetibile. Il trasferimento della credenza dall’area archeologica all’Antiquarium è stato un momento complesso e delicato. A causa della fragilità del legno carbonizzato, l’operazione ha richiesto la partecipazione coordinata di restauratori, archeologi, tecnici e operatori specializzati. Per un’intera giornata le squadre hanno lavorato con estrema cautela, garantendo la sicurezza del reperto in ogni fase del movimento. Il trasporto, realizzato con supporti appositamente progettati e sistemi di ammortizzazione, ha rappresentato una sfida logistica e scientifica di grande rilievo. Oggi la credenza è collocata al piano ammezzato dell’Antiquarium, nel cuore del nuovo spazio espositivo che accoglie i legni antichi provenienti da Ercolano. L’allestimento è stato concepito per restituire al visitatore l’atmosfera originale dell’esposizione voluta da Maiuri negli anni Trenta, con un’attenzione particolare alla disposizione dei reperti e alla loro relazione con il contesto abitativo di provenienza. Grazie alla documentazione fotografica e scritta degli scavi del 1937, è stato possibile ricomporre fedelmente l’aspetto originario del mobile, riposizionando sulle sue superfici le stoviglie e gli oggetti domestici rinvenuti al suo interno. Il risultato è un’immagine viva e autentica della vita domestica di duemila anni fa, restituita nella sua dimensione più intima. Accanto alla credenza sono esposti una culla, simbolo della dimensione familiare, e il larario rinvenuto nello stesso vano dell’appartamento V,18, restaurato nel 2021 grazie alla XIX edizione di Restituzioni, il programma di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico promosso da Banca Intesa Sanpaolo. Il Parco Archeologico di Ercolano ha previsto anche un programma di visite serali per permettere al pubblico di ammirare il reperto in una cornice suggestiva. Nell’ambito dell’iniziativa Una Notte al Museo, ogni martedì e giovedì, dalle 20:30 alle 23:30 (ultimo ingresso alle 22:30), sarà possibile accedere con biglietto ridotto al Padiglione della Barca, alla mostra dei legni e a quella degli ori. Durante queste serate speciali i visitatori potranno incontrare archeologi, restauratori e architetti del Parco, che racconteranno le fasi del restauro, gli interventi conservativi e i dettagli dell’allestimento, offrendo uno sguardo diretto sul lavoro quotidiano di tutela e ricerca che anima il sito. Fonte: https://www.finestresullarte.info/archeologia/restaurata-credenza-di-ercolano-dopo-90-anni-di-silenzio Nota mia: l'incredibile reperto provenie dall’appartamento V 18 sul Decumano Massimo
    7 punti
  7. @Silver70 Caro , buonasera! Su questo argomento hai trovato una persona che ho definito "un collezionista seriale"! Ovvero: IO! Circa un mese fa ho terminato di scrivere un libro che ho intitolato "Confesso: sono un collezionista seriale!! Ciliegie di cultura e di passioni." che molto probabilmente darò alle stampe. Nella mia vita ho sistematicamente cambiato tipi di collezioni, perchè, purtroppo per me, mi è sempre piaciuto il bello, l'interessante, il raro. Sono partito con i francobolli, per poi passare alle stampe antiche, agli orologi, ai soldatini, agli argenti antichi, alle porcellane (complice mia moglie), ai micro mosaici, alle gemme e la numismatica è stato l'ultima. @il numismatico diverso tempo fa mi ha denominato "il nonno tuttologo" (fra 18 giorni sono 78 primavere!). Effettivamente tutti questi cambiamenti sono state una occasione di nuovi studi, di nuove ricerche, entrare in mondi che non conoscevo e che, man mano che li esploravo, mi affascinavo e conquistavano, anzi mi conquistano ancora! Il mio sistema è stato quello di approfondire il più possibile la materia, per poi abbandonarla completamente ed iniziare a studiarne un'altra e così via, e tutto ciò è iniziato che avevo 12 anni! Ti posso assicurare che quando nel 2004, la mia azienda mi ha "scivolato", dopo una settimana ero già impegnato in una delle materie che più mi ha appassionato, la Gemmologia, che mi ha permesso di diventare Perito Gemmologo ed entrare in un mondo di un fascino impressionante. La Numismatica è tata un corollario, stupendo ed affascinate che mi ha permesso di entrare in un mondo che non avevo mai immaginato, e che si è affiancato professionalmente alla Gemmologia, diventando Perito Numismatico (ovviamente nel mio piccolo!). Quasi tutte le raccolte che ho costituito nel tempo, sono state esitate per avviarne altre e oramai sono rimasto senza ad eccezione dell'ultima intrapresa qualche anno fa, quella delle medaglie delle Sedi Vacanti Pontificie, ma che sto meditando di esitare anche lei. Alla fine rimane la CONOSCENZA, il resto è di passaggio, si passa ad altri per fare le stesse esperienze! Complimenti! Hai scelto una materia che ti poterà nel mondo della micro meccanica, del complicato, della moda, del lusso esagerato (dovrai studiare molto!). Personalmente sono arrivato al punto di cimentarmi nello smontaggio e rimontaggio di movimenti semplici, e così mi sono reso conto dell'incredibile manualità dei GRANDI OROLOGIAI! Buon proseguimento!!
    7 punti
  8. Questa bella cartolina partita da Monaco per Roma, mostra Ranieri III e Grace Kelly nel giorno del loro matrimonio. Dalla parte della coppia, c'è un francobollo da un franco annullato il 19 aprile, mentre sul lato degli indirizzi c'è un francobollo di 6 franchi.
    6 punti
  9. Sono alcuni anni che non partecipo più al forum, anche per un "bisticcio" che ne decretò, da parte mia l'abbandono, però tale "abbandono" fu giustificato anche da altro, e veniamo al tema di questa discussione. Nel 2017 vendetti tutta la mia collezione che fu esitata nell'asta nr 70 di Varesi. La totalità delle monete in oro ed argento papali fino a Paolo III facevano parte della mia collezione, compreso la quasi totalità delle piastre e mezze piastre, più una selezione di denari romani comuni ma di buona conservazione. Perché vendetti? Semplicemente perché di quel dato periodo rimanevano da acquistare "solo" tipologie di monete ( papali) con esborsi superiori ai 10K euro, cosa che non volevo fare, anche in considerazione di quello che avevo già investito. La vendita all'asta con Varesi andò in modo più che soddisfacente ( tutti qui conoscono la professionalità, la correttezza la competenza del Sig.Varesi). Avevo impegnato nella collezione, iniziata i primi anni '90, una cifra che per me era considerevole, (180K) quando vendetti avevo fatto due conti, se invece d'investire negli ori papali, avessi acquistato delle "misere" sterline d'oro, o dei "vituperati" marenghi comuni, l'oro negli anni '90 e primi del 2000 veleggiava tranquillamente sotto i 10K il kg, nel 2017 avrei ricavato il triplo, quotando tranquillamente oltre i 30K il kg. Anche se la vendita era andata bene, però tra andamento del mercato, commissioni, recuperai il capitale investito, mi rimaneva il piacere d'aver collezionato, ricercato, studiato un affascinante periodo della Storia papale. Però nel 2017, con la liquidità non mi riaffidai alla Numismatica, né iniziai una nuova tipologia, ma realizzai quello che non feci nei precedenti vent'anni, acquistai sterline, marenghi ecc ecc , con massima mia soddisfazione ( solo economica e non numismatica) viste le quotazioni odierne dell'oro. Questo mio breve intervento, non è per scoraggiare chi sta per entrare in questo magnifico settore del collezionismo, che è la Numismatica, ma solamente per consigliare di entrarvi con i piedi di piombo, ponderando bene le somme investite, poiché acquistare si fa molto velocemente, però nell'eventualità di uno smobilizzo, la via potrebbe presentarsi molto erta. saluti TIBERIVS
    6 punti
  10. Buongiorno a tutti. Questo è il mio esemplare più bello, lo avevo già pubblicato anni fa qui sul forum. Oggi sappiamo che si tratta del 3° Conio: 😀
    6 punti
  11. Qualcuno anzi qualcuna, zita, zita, lo aveva portato all'estero... https://www.corriere.it/esteri/25_novembre_06/tesoro-asburgo-gioielli-diamante-florentiner-corona-sissi-4e6ed78b-864c-4a4f-82eb-1f3ca9057xlk.shtml
    5 punti
  12. Sul canale YouTube di Quelli del Cordusio caricati ora tutti e 20 i principali interventi di Milano Numismatica, molti anche di amici qui presenti e sono tutte relazioni importanti, 9 di ambito Associativo e 11 di autori del Gazzettino di Quelli del Cordusio. Potrete sbizzarrivi nel vederli e ascoltarli, cito qualcuno anche qui presente ma e’ difficile ricordare i vari nick @4mori @lorluke @nvmisplacentia @jaconico… Per il campo associazionistico potrete ascoltare Moruzzi per la Nip, D’Andrea per Accademia Numismatica Italiana, Sanavia per i Circoli Numismatici, Motta per CNI e SNI, Longo per la Scuola dell’Arte e Medaglia…buona visione a tutti ! https://youtube.com/@quellidelcordusiogrupponum2306?si=trlamn-9rwy3rqb4
    5 punti
  13. Un dollaro per McKinley... anzi, due! A quindici anni dall'assassinio, nel 1916, il Tesoro, per aiutare a finanziare un Memoriale eretto per ricordare McKinley a Niles, Ohio, sua città natale, emise una moneta commemorativa d'oro da 1 dollaro, il cui ricavato sarebbe stato destinato allo scopo. Fu l'ultima moneta creata insieme da Charles Barber (dritto) e George Morgan (rovescio), e purtroppo non si può dire che sia stato il loro capolavoro. Il ritratto disegnato da Barber ha soltanto una vaga rassomiglianza col soggetto, mentre il Memoriale al rovescio anticipa l'opaca frontalità di Monticello sul Jefferson nickel e del Lincoln Memorial sul centesimo. Alla fine, troppe colonne e troppe iscrizioni. Se a questo uniamo il fatto che la tipologia scelta non era certo la preferita dai collezionisti, a causa delle ridottissime dimensioni (15 mm. x 1,672 gr., più piccola di un centesimo di euro), si può capire come la vendita non sia stata un successo. Previste per essere coniate nel 1916 e 1917, per una quantità massima complessiva di 100.000 esemplari, alla fine ne furono prodotte meno di un terzo: 20.026 nel 1916 (i 26 sono esemplari di prova) e 10.014 (i 14 sempre di prova) nel 1917. Vennero messe in vendita a 3 dollari l'una (e nemmeno questo, probabilmente, aiutò, visto che il valore reale del metallo corrispondeva esattamente al nominale), e alla fine ne furono vendute 15.000 nel 1916 e appena 5.000 nel 1917 (quantità stimate). Le restanti, circa 5.000 per ogni anno (sempre stimate), furono rifuse. Dovrà passare quasi un secolo prima che William McKinley torni a comparire su una moneta americana. Avverrà nel 2013, nell'ambito della serie dei Presidential dollars. Una moneta, anche in questo caso, solo per collezionisti, poiché la produzione per la circolazione era cessata nel 2011, dopo aver constatato l'ennesimo fallimento nel voler sostituire il frusciante biglietto da un dollaro con la sonante moneta di pari valore Bello, stavolta, il ritratto frontale realizzato da Phebe Hemphill petronius
    5 punti
  14. I riscontri da parte del mondo numismatico e associazionistico sono stati tutti entusiastici e positivi, riporto qui quello dalla Pagina Facebook dell’autorevole NIP.
    5 punti
  15. Martedì 11 novembre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "L'emergere di Elmi e Cimieri nella monetazione italiana del XIV secolo: Simboli di idendità e strumento di potere" tenuta da Enrico Lesino. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nei primi giorni di novembre.
    4 punti
  16. @gpittini sì i primi furono i Visconoi ma poi molte altre zecche utilizzarono il simbolo del cimiero come emblema, vedremo così una carrellata di monete non solo milanesi.
    4 punti
  17. Generalmente quando devo fare un'offerta ad un venditore, prima di effettuarla, m'immagino di mettermi al posto di chi vende quella moneta o monete o libri o cataloghi d'aste, e penso: se fossi in lui,potrei accettare la proposta che gli sto facendo,? In tal modo, nel contrattare, non perdo tempo nè io e nè chi riceve la mia proposta: ne faccio una e basta. Poi ci sono i "perditempo": quelli che, anche se tu accettassi, la loro proposta, comunque non porterebbero a termine la transazione. Interessante è il comportamento degli antichi fenici nelle loro vendite: con le loro imbarcazioni si avvicinavano alla costa della popolazione con cui volevano fare affari, disponevano le loro mercanzie sulla spiaggia e risalivano sulle imbarcazioni restando in attesa che gli indigeni ponessero dinanzi alle loro mercanzie le loro offerte in denaro e si ritirassero. Il giorno dopo,scendevano dalle imbarcazioni e valutavano se le offerte fossero congrue o meno. Se le offerte si rivelavano congrue, le prendevano, lasciavano la merce e partivano, se non erano soddisfatti, lasciavano merci ed offerte e si ritiravano ancora una volta sulle loro imbarcazioni.Gli indigeni o aggiungevano altro denaro ( poteva essere anche oro)oppure si riprendevano ciò che avevano offerto. In tal modo la trattativa o si concludeva con un nulla di fatto o andava avanti fin quando le due parti non si fossero ritenute soddisfatte. I fenici si comportavano in questa maniera poichè volevano far capire che avevano intenzioni pacifiche e che volevano solo commerciare. Non avvenivano scambi di parole fra le parti.
    4 punti
  18. Ma perché è stata riesumata una discussione vecchia di 2 anni, che aveva detto tutto quel che aveva da dire? @BTL27 la moneta della foto, perché di quella e solo di quella si parlava a suo tempo, vale 2 euro, e credo non ci sia nient'altro da aggiungere.
    4 punti
  19. Emozionanti scoperte. Lavori lungo l’autostrada. Trovano tombe medievali con spade e perle, cavalli abbattuti per accompagnare il padrone, gioielli, lamine d’oro e spettacolari pire che mostravano al popolo le “anime elette” salire al cielo Redazione 5 Novembre 2025 Archeologia - Ultime notizie ed approfondimenti, News Sulle colline erbose la luce nordica scolpisce il paesaggio con sfumature di ferro e di miele. E’ in questa atmosfera dorata che la costruzione di un tratto autostradale ha dischiuso un varco inatteso, nel tempo, in un percorso che ha toccato fattorie e tombe vichinghe. Lungo la moderna E18, in Svezia, un’équipe di archeologi ha infatti portato alla luce un mondo sepolto da più di mille anni: tombe vichinghe, armi forgiate per la guerra e per l’onore, cavalli cremati accanto ai loro padroni, gioielli, perle e staffe d’argento per la bardatura delle cavalcature che dovevano risuonare argentine, nel ritmo cadenzato assunto dal cavallo stesso. Una spada trovata nel livello superiore della tomba @ Foto: Arkeologerna, SHM Il progetto, condotto dai Musei Storici Statali sotto la direzione di Fredrik Larsson, ha portato alla pubblicazione di un volume monumentale, uscito in queste ore, intitolato People, Meetings and Memories – Archaeology along the E18 in Västmanland. I ritrovamenti si snodano lungo una serie di siti – Rallsta, Viby/Norrtuna e Sylta – che, insieme, compongono un quadro assai dettagliato della transizione tra l’epoca di Vendel – una civiltà della Scandinavia settentrionale che si sviluppò tra il 550 e l’800 d.C. circa, prima dell’epoca vichinga e che è nota per le sue élite guerriere, le tombe ricche di armi e ornamenti, le barche funerarie e i tumuli monumentali – e l’età vichinga. Nel primo di questi luoghi, Rallsta, su un piccolo rilievo visibile da lontano, gli archeologi hanno individuato due grandi pire funerarie: qui i defunti venivano bruciati in un rito solenne, nel quale il fuoco diventava mezzo di purificazione e di ascesa. Le ceneri, raccolte con cura, erano poi deposte in urne o tumuli, accanto a armi, cavalli, cani e perfino rapaci addestrati alla caccia. Si trattava di funerali d’élite, spettacolari e pubblici, pensati per ribadire il prestigio del clan anche oltre la morte. Dopo essere rimasta per più di mille anni nel suolo del Västmanland, una delle spade viene recuperata dagli archeologi svedesi @ Foto: Arkeologerna, SHM Più a ovest, nella zona di Viby/Norrtuna, le scoperte hanno svelato la continuità di una memoria arcaica. Qui, le tombe vichinghe si innestano su tumuli più antichi, eretti secoli prima, forse per capi della precedente cultura di Vendel. Le nuove sepolture contenevano spade sontuose e insegne di rango, segno che si trattava di un gruppo armato o di una dinastia locale. In una tomba, uomo e donna giacciono insieme, ma il loro legame resta misterioso: compagni, consanguinei o forse – come suggerisce Larsson – una coppia in cui uno dei due fu sacrificato per accompagnare l’altro nell’aldilà. Un gesto di fedeltà assoluta, al limite della crudeltà rituale, che richiama i resoconti di Ibn Fadlan sui funerali dei Rus’ lungo il Volga, nei quali una concubina veniva immolata per seguire il padrone nel regno dei morti. Il terzo grande sito, Sylta, ha restituito un cimitero vichingo databile tra il IX e il XIII secolo, un arco temporale che abbraccia anche la lenta penetrazione del cristianesimo in Svezia. Qui, quando ormai molte famiglie seppellivano i propri cari nei pressi delle chiese, alcuni continuarono a mantenere la tradizione pagana del tumulo accanto alla fattoria. In circa trenta sepolture dell’XI secolo gli archeologi hanno trovato resti di cavalli cremati insieme ai loro proprietari, segno di un legame indissolubile tra uomo e animale. Dallo scavo inizia ad emerge parte dell’equipaggiamento del cavallo nella tomba di Sylta @ Foto: Arkeologerna, SHM Non si trattava soltanto di compagni di battaglia: il cavallo era l’alter ego dell’eroe, la sua proiezione vitale e simbolica, un tramite con l’aldilà. Gli equipaggiamenti rinvenuti – redini ornate, campanelli, pendenti di bronzo e d’argento – suggeriscono un gusto estetico raffinato e un forte senso d’identità. Larsson ipotizza che ogni comunità avesse il proprio stile di bardatura, un costume visivo che permetteva di riconoscere a distanza l’appartenenza sociale o il lignaggio del defunto. Morso del cavallo portato alla luce dagli archeologi a Sylta @ Foto: Arkeologerna, SHM Lamina d’oro trovata in una tomba a Häljeby. con motivo a nido d’ape, incastonata in un’opera con granati intarsiati. La lamina era posta sotto i granati e conferiva alle pietre una lucentezza straordinaria Foto: Arkeologerna, SHM Il gesto di seppellire o cremare i cavalli insieme al padrone non è un tratto esclusivo dei Vichinghi, ma appartiene a un più vasto orizzonte rituale indoeuropeo. I Celti, ad esempio, praticavano lo stesso rito: in molte necropoli della Gallia e della Britannia si sono trovati resti equini accanto alle spade e ai carri da guerra, simboli del viaggio ultraterreno. In Italia, nel santuario celtico di Gornate Superiore e nelle tombe del Piemonte preromano, il cavallo accompagna spesso l’uomo di rango, immolato perché il defunto potesse continuare a cavalcare nel regno delle ombre. Anche i popoli sciti e sarmati delle steppe eurasiatiche praticavano sepolture multiple con cavalli interi, ornati di briglie e maschere di bronzo. Tutti questi riti esprimono una medesima concezione del destino: la morte come viaggio, in cui il guerriero non parte mai da solo, ma assistito dagli animali, dagli armi e dagli oggetti che hanno definito la sua vita terrena. Parure di perline trovata nella tomba di Rallsta @ Foto: Arkeologerna, SHM Chi erano, dunque, questi Vichinghi del Västmanland, capaci di unire la brutalità del ferro al fasto dei simboli? Erano contadini, mercanti, guerrieri, navigatori, artigiani del metallo. Vivevano in fattorie autosufficienti, coltivavano la terra, forgiavano il ferro, allevavano animali, ma la loro economia si nutriva anche dei proventi del commercio e delle incursioni. Nel IX e X secolo le rotte scandinave si allungarono fino a Costantinopoli e Baghdad, e la ricchezza accumulata dai capi si rifletteva nelle loro tombe, dove le spade damascate e i gioielli d’importazione diventavano status symbol di un’aristocrazia in formazione. La società vichinga era fortemente stratificata, ma fondata su vincoli di lealtà personale e sull’ideale del coraggio. Morire in battaglia era il modo più nobile di guadagnare il Valhalla, mentre la pira funeraria e il cavallo sacrificato rappresentavano l’ultimo atto di gloria. I ritrovamenti lungo la E18 – compiuti dagli specialisti di Arkeologerna – hanno restituito un’immagine pulsante e complessa del mondo nordico soprattutto precristiano, mostrando la straordinaria ricchezza spirituale di una cultura che non separava mai la vita dalla morte, il lavoro quotidiano dal mito. E hanno permesso di comprendere, come nota Fredrik Larsson, “come la società e il paesaggio siano cambiati nel corso delle generazioni”: un passaggio che non è soltanto geografico, ma interiore, il transito da un tempo di clan e di fuoco – tellurico e per certi aspetti apocalittico, contro le verdi pianure e i morbidi dossi – a un tempo di nuova fede, che non ha cancellato, comunque, la memoria degli antenati. Scopri di più Corsi di arte online scultura arte Arte Scultura Art I reperti sono stati consegnati ai musei di Västmanland e Köping. https://www.stilearte.it/emozionanti-scoperte-lavori-lungo-lautostrada-trovano-tombe-medievali-con-spade-e-perle-cavalli-abbattuti-per-accompagnare-il-padrone-gioielli-lamine-doro-e-spettacolari-pire-che-mostravano-a/
    4 punti
  20. Acqua, acqua, acquazzone, tempesta.... (forse sarebbe meglio non dare risposte a caso...) Si tratta di un denaro (anche torellino) di Parma emesso a nome di Simone, Guido e Azzo da Correggio. Mario
    4 punti
  21. Ciao, non è né una moneta speciale né un medaglione, ma una provinciale a priori inedita di grosso modulo per Marco Aurelio Cesare, come già scritto da Flavius Domitianus. Purtroppo l’etnico, probabilmente iscritto sotto il tempio, è illeggibile e si possono fare solo supposizioni, procedendo per eliminazione. Si intravede AYPHΛΙ[C?] BHPOC. Per questo modulo largo (più di 37-38 mm), che poche zecche hanno coniato, la qualità del ritratto (magnifico), la legenda BHPOC invece di OYHPOC e il tempio al rovescio farebbero pensare alla zecca di Hierapolis in Frigia come prima ipotesi, Maeonia in Lidia come seconda scelta. Ma è davvero solo per gioco.
    4 punti
  22. Riposto (Sicilia) 4-6-44 Carissima Marcella Stamattina a mezzodì, dopo 3 giorni di navigazione sono giunto a Riposto che si trova vicino Catania. Spero ritornare presto se non ci requisiscono. Domani ti scriverò se non partiremo. Ti raccomando quello che ti dissi (tu mi capisci). Molte care affettuosita'. Tuo Ciro Ciro non sa che mentre sta scrivendo a Marcella, si sta compiendo una giornata storica: La liberazione di Roma da parte degli alleati.
    4 punti
  23. Mah! personalmente ho espresso il mio parere in base alla richiesta dell' utente,a me frega niente di quello che ci fa',le monete sono sue e in più sono anche brutte detta papale papale,mi sono permesso di consigliare come pulirle con un modo semplice e non invasivo per renderle quantomeno presentabili,che le monete non vanno mai pulite mi piacerebbe sapere chi l' ha detto,forse sarebbe più corretto dire che le monete non vanno mai pulite da chi non sa farlo, ecco,così ha più senso... Un' altro punto su cui mi soffermerei riguarda la solfa che le monete in bassa conservazione sono belle, raccontano una storia e manfrine varie,se la moneta è brutta rimane brutta e basta,se la moneta è in bassa o bassissima conservazione non offre nessuno spunto di studio proprio perché essendo in bassa conservazione ha perso buona parte del suo aspetto all' origine,per avere spunti di studio la moneta dev'essere in buona o ottima conservazione dove si può apprezzare appieno il risultato del conio e capirne le dinamiche... Infine l' unica cosa che mi ha infastidito e che l' utente che ha aperto la discussione sapeva già dall' inizio cosa fare delle monete e che prezzo appioppargli,cercava solo conferme e non consigli, perché proporre a 150 euro un' obbrobrio come la pubblica postata (anche se c'è la proposta di acquisto) è una presa per i fondelli,in quella conservazione non racconta nulla e nessuno la metterebbe in collezione,di conseguenza il suo valore è pari a 0,e non si può nemmeno usare la scusa che non ha un catalogo aggiornato perché basta fare una ricerca per venduti della moneta che interessa e si possono vedere le cifre raggiunte, questo è quello che ho fatto io riguardo ai 10 tornesi del 51 e 53,i 10/15 euro che tanto hanno fatto storcere il naso sono la cifra raggiunta da diversi esemplari della stessa data e in conservazione simile, quindi non me li sono inventati io... Spero di essere stato chiaro...
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  24. Difficile però cambiare fede calcistica 😆
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  25. sono un hobbista, mi sono documentato tantissimo tempo, non mi crederai ho speso piu tempo a documentarmi che a farla, ho usato solo materiale di qualità e niente di chimico......, alla fine ho risparmiato un bel po di soldi e sono convinto anche molto meglio di alcune costose online, è provvista anche di allarme e localizzatore...
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  26. Secondo il mio "augusto parere" (😊 quando vengo evocato è il minimo), ma soprattutto secondo il Luppino in "Prove e progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana dal secolo V al 2002. I casa Savoia (1713-1946)" Ed. Montenegro 2012, l'esemplare "prova" fu coniato con tondelli di rame con titolo 950/1000, il che spiega il colore più chiaro. L'autore non cita (ovviamente, tratta solo di prove) gli esemplari poi prodotti per la circolazione. Tuttavia, è indubbio che il colore più chiaro si ripresenti anche nel I conio (più raro e probabilmente utilizzando tondelli avanzati per le prove), mentre possiamo asserire che per i due conii successivi furono utilizzati tondelli con titolo 960/1000. Quindi, in conclusione, furono due le leghe utilizzate e per quanto riguarda gli esemplari "marezzati" - a mio avviso - si tratta unicamente della lega 960/1000 non ben amalgamata che ha dato origine a quelle striature chiaro-scure.
    4 punti
  27. Se i segni che intendi sono come questi rappresentati nei dettagli che allego, sono causati dalle spazzole metalliche all'atto della pulitura del conio. A seguito di questa procedura il conio subisce delle rigature (in negativo) che lasciano dei segni in positivo all'atto della coniazione. E' più facile scorgerli nelle monete di ampio modulo, specie, ovviamente, su quelle in alta conservazione
    4 punti
  28. i cassetti li uso per mettere, utensili, come guanti, bilancia, pinzette, materiale per pulizia e monete di bassa qualità che comunque conservo
    4 punti
  29. Coming soon... petronius
    3 punti
  30. Buongiorno, dalla foto si legge male, mi pare sia un primo tipo, ho provato ad ingrandire la tua foto ma sgrana, comunque ti allego spiegazione per riconoscerlo, pubblicata nel Sassone specializzato, con un lentino lo potrai vedere facilmente, nel primo tipo compare una piccola I inserita segretamente dall'incisore, cosa che manca nel II tipo, saluti Fabio
    3 punti
  31. I gioielli di Casa Savoia sono custoditi in Banca d'Italia dal 1946, consegnati da Re Umberto a Luigi Einaudi. In data 5 giugno 1946 Sua Maestà incarica il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, di consegnare i gioielli della Corona al governatore della Banca d’Italia Luigi Einaudi. Questo il verbale di consegna: “L’anno del 1946, il 5 giugno, alle ore 17 nei locali della Banca d’Italia, via Nazionale n.91, si è presentato il signor avvocato Falcone Lucifero, nella sua qualità di reggente il Ministero della Real Casa con l’assistenza del Grand’Ufficiale Livio Annesi direttore capo della Ragioneria del Ministero suddetto. L’avvocato Falcone Lucifero dichiara di aver ricevuto incarico da sua maestà re Umberto II di affidare in custodia alla cassa centrale della Banca d’Italia per essere tenuti a disposizione di chi di diritto gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette ‘gioie di dotazione della Corona del Regno’, che risultano descritti nell’inventario tenuto presso il ministero della Real Casa e che qui di seguito si trascrivono”. Luigi Einaudi nei suoi diari (Paolo Soddu, Luigi Einaudi, diario 1945-1947, in Collana storica della Banca d’Italia, p. 23), ricorda il momento della consegna così: sono “racchiuse in un cofano a tre piani. Trattasi delle gioie (...) portate dalle regine e dalle principesse di casa Savoia. Vi è il celebre diadema della regina Margherita, accresciuto e portato poi dalla regina Elena (...). Trattasi in ogni caso di gioie le quali hanno avuto una storia particolare nelle vicende della Casa. Egli (re Umberto II, ndr) desidera che esse siano depositate presso la Banca d’Italia per essere consegnate poi a chi di diritto. La mia impressione è che egli dia dimostrazione di molto scrupolo, in quanto che potrebbe ritenersi che le gioie spettano non al demanio dello Stato, ma alla famiglia reale”. Questi i fatti storici, che mi hanno permesso di ricordare con piacere tre personaggi di primo piano della Storia d'Italia (Sua Maestà, Falcone Lucifero e Luigi Einaudi). I peracottari vennero dopo....
    3 punti
  32. Ho fatto lo sbaglio di fare un’annuncio di vendita su facebook e tra i vari truffatori mi è balzato all’occhio questo fake che dice di essere un commerciante perito NIP con un fantomatico negozio online che nessuno conosce e che paga più di tutti! 😂 Con queste premesse mi aspettavo un’offerta più succosa!
    3 punti
  33. Stavo rivedendo la mia piastra e rileggevo il post. La Numismatica ormai è dentro di me e mi spiace che molti Lamonetiani di un tempo non postino più come prima, mi dispiace che la rivista Cronaca Numismatica ora sia solo on-line, che fonti autorevoli tipo cataloghi e libri ma anche i vari Club non siano uniti scambiando le opinioni e le varie "scoperte" invece di fare a gara tra di loro a chi è meglio. Alla fine ci ritroviamo tutti da soli, chi si scrive il proprio catalogo o libro inserendo poco cose alla volta invece di trovare un modo di unire il tutto. Capisco che non è semplice ma solo per il solito motivo Soldi e Paternità. Chissà forse un giorno cambierà anche se non credo che io lo vedrò, pero mai dire mai.😉 Sono passati due anni anzi quasi tre ma questo post/ricerca/lavoro, chi l'ha letto? Lo sapranno mai tutti gli appassionati di questa monetazione e non solo o rimarrà solo un post qui sul forum? Avanti Numis...
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  34. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIIA/4 primo tipo R
    3 punti
  35. Ciao @Ajax,impero ottomano, fals o mangir di Murad III zecca di Misr in Egitto. Ne esistono molte varianti. https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=347111&cat=5236&ppuser=&sortby=d&way=desc
    3 punti
  36. Devozione e iconografia sacra nelle monete della zecca di Guastalla Conferenza e visita guidata a cura di Mario Veronesi e Ivan Cantoni
    3 punti
  37. Dalle foto sembrerebbe buona anche se un esame dal vivo sarebbe esaustivo. Di certo non può essere stata fatta per caso...sembra che abbia anche circolato parecchio..il classico giochetto..ne faccio un cinque sei..una o due le faccio uscire così poi posso giustificare il perchè ne sono in possesso pure io..interessante da visionare dal vivo
    3 punti
  38. Buonasera, Dinero, Jaime I ( 1238-1276) , Valencia, Spain - Aragon ref.nr: CRU -316 Regards, Ajax
    3 punti
  39. No @SS-12 dovevi rispondere "si si mo me lo segno" 🤣
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  40. Allo Ajax,byzantine follis constante 2,over struck perhaps constantinopoli
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  41. Cartolina illustrata VERAMENTE interessante, in perfetta tariffa per l' interno con 30c arancione segnatasse del 1934 stemma con fasci, usato per posta al posto del Francobollo in quanto la cartolina parte come scritto "da una zona sprovvista di francobolli", cosa si possibile essendo in Sicilia nel 5.6.44, e come ben detto da Dareios a Roma erano arrivati gli alleati quindi immaginiamo se pensavano a distribuire i francobolli. Il segnatasse e' annullato dal raro annullo di Jonia Marina il 5.6.44, nome che venne dato alla cittadina di Riposto nel 1942 in piena guerra e che duro' sino al 1945, per questo motivo e un annullo RARO. Abbiamo inoltre in cerchio nero il timbro ACS che sta per Allied Censorship Station, questo sicuramente è un timbro che fu apposto all' arrivo a Napoli gia' in mano agli americani in quella data.. infatti in quel periodo nel sud Italia tutta la posta veniva gestita dagli americani e tutto passava sotto la loro supervisione con l' aiuto del personale italiano, essendo bloccato il sistema postale italiano tutta la posta veniva spostata con automezzi americani.. e li fu apposto questo timbro. Cartolina affascinante anche nell' immagine e nello scritto, l' affrancatura e' quotata sui 100/120€ + l' annullo raro di Jonia Marina + il timbro ACS. Non e' una cartolina comune ma DI VALORE. Complimenti caro @dareios it te lo meriti..tienila con cura.
    3 punti
  42. Salve, segnalo : È uscito il nuovo numero di «Panorama Numismatico» (n. 421, novembre 2025). In copertina, Il carnyx di Valentia, di Alberto Mosca: la celebre tromba usata dai Celti in guerra si ritrova su un’emissione relativa alla “Colonia Iuris Latini” di Valentia. Troverete, all’interno Per le curiosità numismatiche: La fenice, simbolo di continuità eterna, di rigenerazione vitale, e come tale adottata anche dai primi cristiani quale rappresentazione della resurrezione di Cristo, compare su numerose emissioni monetali, sia antiche, sia moderne, come racconta Gianni Graziosi in Fuoco di rinascita. Per la monetazione medievale e moderna: Lorenzo Bellesia illustra Una moneta inedita di Giulio Cesare Gonzaga principe di Pomponesco e un appunto su una moneta di Gazoldo degli Ippoliti: due contraffazioni della parpaiola di Emanuele Filiberto di Savoia risalenti alla fine degli anni Ottanta del Cinquecento. Una moneta con stemma d’Aquino al rovescio, in passato considerata una tessera mercantile, è presentata da Realino Santone in Monete medievali del Regno di Napoli. Una nuova probabile “moneta locale” del periodo aragonese. La Garfagnana, terra di mezzo fra territori Modenesi e Lucchesi, fin dal 1430 dovette subire l’influenza dei marchesi d’Este. Ne parlano Claudio e Guglielmo Cassanelli in Le emissioni Estensi per la Garfagnana. Storia, documenti e materiali. Per la medaglistica: Pio VII si avvalse dell’opera di numerosi incisori per raffigurare il proprio volto sulle medaglie nelle diverse età, come illustra Alberto Castellotti in Il più “fotogenico” dei papi. Nel Settecento la riscoperta di opere antiche determinò una rinascita artistica e culturale. Le sculture antiche furono celebrate anche attraverso la coniazione di medaglie la cui diffusione contribuì a consolidare il gusto per il classico e a diffondere l’estetica neoclassica in tutta Europa. Ne parla Marco Benetello in Le sculture antiche riscoperte nel XVIII secolo: icone del Neoclassicismo e le medaglie che le celebrano. Per la Letteratura numismatica: Senza i libri le monete tacciono, intervista a Luca Lombardi, titolare di Biblionumis, una delle voci più autorevoli nel campo della letteratura numismatica, alla quale si dedica con metodo e passione. Per le Notizie dal mondo numismatico: L’anteprima delle aste nn. 22-23 di Numismatica Genevensis SA, che si terrà il 24 e 25 novembre 2025 a Ginevra. La mostra Il Medagliere si rivela: Ritratto d’artista, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini, al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 2 febbraio 2026. Una nuova sezione numismatica al Museo Archeologico Nazionale di Arezzo. Recensioni: Debora Barbagli e Massimo De Benetti, La collezione di monete etrusche del Museo Archeologico Nazionale di Siena, All’Insegna del Giglio, Sesto Fiorentino 2024. Francesco Ferlaino, Banche e banchieri nel Mondo Antico, dai Sumeri a Roma imperiale. Lineamenti di storia, economia e diritto, Edizioni Efesto, Collana de Ortibus et Occasionibus, Roma 2024. In chiusura, il nuovo Listino prezzi fissi di Nomisma spa. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online.
    3 punti
  43. È un grano di Carlo II di Spagna per il regno di Napoli, dalla forma del tondello è sicuramente battuto al bilanciere dal 1680 al 1683... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2/4
    3 punti
  44. Sai nella vita tutto è possibile, i gusti cambiano, in età "matura" puoi cambiare la tipologia di collezione, puoi cambiare casa e puoi perfino cambiar moglie 😀. A me è successa l'ultima opzione.
    3 punti
  45. Speriamo che il mercatino riparta effettivamente per la data programmata! Ci sono ancora transenne e lavori un po’ ovunque a ridosso dell’area. intanto complimenti per la risposta ricevuta!
    3 punti
  46. La prima moneta è si un 10 tornesi 1859 ma di Francesco II e non Ferdinando II,la piastra 1796 di Ferdinando IV è un' interessante falso d'epoca,la penultima è un 10 grani 1815 della zecca di Palermo durante il regno di Ferdinando III di Borbone,il resto sono tutte della zecca di Napoli... A mio avviso potrebbero migliorare effettuando una pulizia per eliminare l'ossido e quindi collezionabili,a parte la pubblica da 3 tornesi di Ferdinando IV che mi sembra abbia il dritto troppo compromesso... Le monete non si buttano mai, tuttalpiu puoi donarle a chi saprà apprezzarle anche in questa conservazione...
    3 punti
  47. Ecco le prime immagini di questo convegno. Location bellissima, forse la migliore in assoluto del convegno di Castellammare, finora. Due sale spaziose e luminosissime, e un panorama mozzafiato. Un plauso all'organizzazione, soprattutto ad Attilio. Stamattina buona affluenza di collezionisti ma soprattutto molto e ottimo materiale numismatico.
    3 punti
  48. Ma il momento più toccante e virtuoso di sabato a Milano Numismatica e’ stata l’iniziativa per i giovani di Quelli del Cordusio, iniziativa ripetuta da sempre ogni anno e che quest’anno ha previsto il dono oltre della moneta ai giovani di un libro. Riteniamo che l’abbinata 1 libro, 1 moneta sia quella che possa creare più passioni e più consapevolezza verso il giovane per la storia, la cultura e la numismatica. Se vedrete tutto il video che e’ sui social ci sarà anche il triste ricordo del nostro amico numismatico Marco Boscolo mancato a soli 34 anni. Con l’occasione, grazie all’aiuto di un collezionista amico di Marco, ho potuto dare una medaglietta che doveva essere spedita a lui, a un altro giovane meritevole Lorenzo Palanca in un passaggio di testimone tra giovani veramente da libro cuore, non dimenticheremo Marco !
    3 punti
  49. Sono gli abstract degli articoli del Gazzettino
    3 punti
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