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I contenuti con la più alta reputazione dal 11/11/25 in tutte le aree
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Buon Pomeriggio, oggi vorrei condividere con voi questo buono/gettone in bronzo da 20 centesimi coniato nello stabilimento privato della Johnson a Milano per l'esposizione di Milano del 1906 ( peso gr. 9,14 - diametro 28,71 mm. ). Seppur va riconosciuto che non si tratti di una moneta, ma di un buono token, lo trovo adatto ad entrare in collezione soprattutto per la bellezza della coniazione in rilievo in stile Liberty. All'interno del Forum si è già discusso di questo argomento, ma vorrei aggiungere che fu Napoleone ad introdurre in Italia raduni, mostre e fiere. Così durante l'esposizione milanese del 1906 nella zona di Parco Sempione, dedicata ai trasporti ed al traforo del Sempione del 1905, oltre agli innumerevoli gadgets; furono coniati questi buoni gettone - valore facciale 20 centesimi - da spendersi all'interno della fiera. L'iniziativa ebbe gran successo, tanto che dopo la manifestazione questi gettoni furono "trasformati in monete" che circolarono e furono spesi per molti anni in Italia e collezionati da molte persone. Allego foto del venditore ed alcune scattate da me del buono che è in media conservazione e sicuramente più modesto rispetto ad esemplari migliori. Grazie per l'attenzione.9 punti
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@santone @SS-12 Fuochino... Anche in questo caso ci si è girato attorno... ma senza arrivare al centro del bersaglio... e in definitiva la moneta imitativa ha svolto perfettamente la propria funzione... ovvero confondere e sviare i tentativi di risalire alla reale fonte di questa imitazione. Ritengo che l'identificazione vada corretta in baiocchella di Castiglione delle Stiviere emessa sotto Rodolfo Gonzaga, vedi collegamento: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RODG/11 Mario7 punti
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Visto che della numismatica ti interessano solo i valori (cioè la cosa meno interessante e veniale), vai su questo sito, trovi decine di cataloghi d'asta con relativi risultati. Ne hai da leggere per mesi: https://astebolaffi.it/it/department/numismatica?_gl=1*1c86puv*_up*MQ..*_ga*NDc4NzU5NDQ4LjE3NjMyMDQyNDE.*_ga_JZGKPCS69V*czE3NjMyMDQyNDEkbzEkZzAkdDE3NjMyMDQyNDEkajYwJGwwJGgxNDkyMjU1NTE15 punti
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Buon Pomeriggio a Tutti, oggi vorrei condividere una moneta new entry in collezione, si tratta di un fiorino d'argento della Regina Victoria del 1849, spesso soprannominato "Godless" - "SenzaDio" in quanto mancante in leggenda delle lettere D.G. o Dei Gratia. Grammi 11,31 - diametro mm. 28. A diritto ritratto di una giovane Regina Victoria che sedette sul trono più importante del XIX secolo con corona imperiale ed abito ricamato. Particolare la treccia dei capelli che spesso segnala l'usura della moneta, in questo caso la treccia è abbastanza in buono stato. A rovescio scudo d'armi cruciforme coronato intorno alla rosa Tudor centrale. Grazie per l'attenzione.5 punti
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https://www.parcoesposizioninovegro.it/wp-content/uploads/2025/03/Elenco-espositori-Eurofil-15-16-novembre-2025.pdf5 punti
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La storia dellaBanca d'Albania inizia con la sua fondazione nel 1925 come Banca Nazionale d'Albania (Banka e Shqipërisë). L'istituzione fu creata per stabilizzare il sistema bancario del paese, ma le sue attività furono fortemente influenzate dalla politica e dall'economia italiana (ed anche la monetazione fu opera di Romagnoli e Motti che a mio avviso sono anche le più belle monete Albanesi). Durante l'occupazione italiana del 1939 la banca fu profondamente influenzata dalle decisioni di Mussolini. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Albania divenne uno Stato comunista, e l'istituzione bancaria subì una completa ristrutturazione in linea con il modello socialista. Con la caduta del comunismo, la Banca d'Albania si è trasformata nella banca centrale odierna, responsabile della valuta (il lek albanese) e della politica monetaria. La sua sede principale è a Tirana, con filiali in altre cinque città. Per festeggiare il centesimo anniversario della costituzione è stata emessa una moneta commemorativa (senza corso legale) da 100 lekë. Dati tecnici: Valore: 100 lekë Composizione: Argento 924/1000 Diametro: 40mm Peso: 30g Da un lato ci sono le figure riportate sulla prima banconota da 5 franga ari (ritratto di un bambino in costume nazionale) e il ritratto di Asdreni (compositore Albanese) che attualmente è riportato sulla banconota da 10,000 lekë (il taglio più grande). L’altro lato al centro c’è scritto 100 anni Banca d’Albania 1925-2025, con tutto attorno una serie di date importanti riguardo la banca d’Albania. Mentre al bordo c’è scritto “100 anni Banca d’Albania” (in albanese e inglese). Tutto sommato è una bella moneta, ma mi sarebbe piaciuto un richiamo alle prime monete (1/4 o 1/2 leke) e non alla banconota da 5 franchi. Voi cosa ne pensate?5 punti
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Ciao @EmilianoPaolozzi per me ufficiale. Dovrebbe essere una Salvs Reipvblicae di Valentiniano II https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b475/b475.html5 punti
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Saint-Gaudens apre uno studio nei giardini di Palazzo Barberini e inizia a lavorare alla sua prima scultura a figura intera, Hiawatha, una statua di nativo americano ispirato agli scritti di Henry Wadsworth Longfellow (The Song of Hiawatha, poema epico del 1855). Questo marmo mostra fino a che punto Saint-Gaudens sia stato temporaneamente influenzato dalla tradizione neoclassica che ha incontrato a Roma, ma egli deriva una maggiore ispirazione a lungo termine dai maestri italiani del XV secolo, Pisanello, Ghiberti, Verrocchio e, soprattutto, Donatello. (fonte: Metropolitan Museum - New York) Nel 1873-74 è di nuovo a Roma e, dal 1877, a Parigi, dove porta con sé l’importante commissione per il monumento all’Ammiraglio David Farragut (1881, Madison Square Park, New York), progettato in collaborazione con Stanford White. Il successo del monumento fa sì che la collaborazione tra l’architetto e lo scultore prosegua, Saint-Gaudens realizza altre statue per ambienti progettati da Stanford White. Nel 1892, Saint-Gaudens inizia a lavorare a quello che sarà il suo monumento pubblico più importante, dedicato al Generale William Tecumseh Sherman, ultimato nel 1903 (New York, Grand Army Plaza) e in cui il generale a cavallo viene condotto da una vittoria alata, che fornirà lo spunto per la “doppia aquila”. (fonte: Centralparknyk.org) Nel 1900, mentre si trova di nuovo a Parigi, gli viene diagnosticato un tumore. La notizia sprofonda l’artista in una grave depressione, che lo porta fino a meditare il suicidio. Così, secondo le parole del suo assistente, James Earle Fraser (che nel 1913 disegnerà il Buffalo nickel), Saint-Gaudens inizia a girare per le vie della città “deciso a porre fine al suo strazio con un salto nella Senna, conscio di vedere su ogni edificio una sola cosa: la parola Morte.” Ma, quando raggiunge il ponte da dove aveva pensato di gettarsi, ha una rivelazione: “forse fu la luce sul fiume. O il Louvre, che non gli era mai sembrato così splendido.” Saint-Gaudens decide di vivere: “Ogni cosa intorno a me era incredibilmente bella. Il carico di disperazione scivolò via, ed io ero felice. Mi sentii fischiettare.” Lo scultore a questo punto decide di seguire il consiglio dei medici francesi, torna in America e si sottopone a un intervento chirurgico presso il Massachusetts General Hospital di Boston. Intervento riuscito ma, dicono i medici a sua moglie Augusta, l’artista soffre di un cancro al retto, ed essi prevedono la necessità di un nuovo intervento entro i prossimi cinque anni. Sono, purtroppo, facili profeti. Nella primavera del 1906 Saint-Gaudens ha una grave ricaduta del suo male, e incomincia a fare un uso sempre più massiccio di morfina. In estate torna in ospedale, ma stavolta l’esito delle cure non è quello sperato. Il cancro progredisce sempre più, e lo scultore è costretto a lasciare al suo assistente, Henry Hering, le modifiche ai modelli delle monete. Alla fine di luglio del 1907 Augustus Saint-Gaudens, reso ormai irriconoscibile dalla malattia, entra in coma. Muore il 3 agosto nella sua casa di Cornish, New Hampshire, oggi monumento storico nazionale. petronius5 punti
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Come tradizione alla interessantissima conferenza, allego qualche foto...5 punti
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Martedì 25 novembre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "Le oselle del doge Francesco Morosini il Peloponnesiaco" tenuta da Andrea Costantini. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati il mercoledì prima della conferenza.4 punti
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Condivido con piacere l'ultimo scudo arrivato in collezione, Napoleone 5 Lire 1811 Milano Ex Varesi Asta 86 (https://varesi.bidinside.com/it/lot/39863/milano-napoleone-i-1805-1814-5-lire-/) Moneta comune circolata, ma così non è esattamente facile da reperire Le foto del catalogo non le rendono giustizia, in mano è stupenda con fondi speculari e rilievi satinati e una leggera patina Condivido le mie foto, fatte con due illuminazioni differenti. La seconda per mettere in risalto i fondi proof-like4 punti
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Questo libro è il risultato di una ricerca storica sul ritrovamento di un numero imprecisato di monete d'oro (ufficialmente 3196) avvenuto nel 1892 in Val Polcevera a Genova. Affascinante intrigo di atteggiamenti collusivi di parte della popolazione locale con una reticenza degli eredi degli scopritori nel narrare gli eventi al riguardo. Il racconto si sviluppa come un giallo storico.4 punti
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Ci sono stato questa mattina, mi è piaciuto, tanta gente, più o meno gli stessi espositori della passata edizione. 7-8 espositori di numismatica ed il resto filatelia, materiale per collezionismo numismatico/filatelico, un paio di espositori di cataloghi. Unico neo secondo me, l'ambiente troppo buio per valutare le monete. Mi auguro che l'Eurofil cresca di più in futuro. Attiguo all'Eurofil c'era anche il Brocantage, showroom mostra-vendita di antiquariato ed oggettistica.4 punti
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Penso che i dettagli di questa raffigurazione così originale siano stati discussi più volte su questo forum. Vorrei solo ricordare che nella maggior parte dei casi, il soldato afferra il braccio destro del “barbaro”. E su numerosi esemplari provenienti da officine diverse si distingue, a metà del braccio destro teso, una forma perpendicolare talvolta stilizzata ma in alcuni casi perfettamente identificabile come il braccio sinistro ripiegato del personaggio, che porta la mano al volto in un gesto di paura o di sorpresa. È il caso di questa moneta, quindi la “treccia” di capelli non può essere un terzo braccio… Più semplicemente può trattarsi di un lembo di veste, come in questi esemplari da Antiochia:4 punti
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La stavo ricercando da un po’. Pasquale Cicogna Doge LXXXVIII, 1585-1595. Palmanova, Scudo-Medaglia 1593. Ag gr. 27,77 Dr. ✿PASCALE CICONIA DVCE VENETIAR•ET C•AN• - DNI•1593. Leone alato con spada, poggia le zampe posteriori sul mare e l'anteriore su rocce alla cui sommità vi è una piccola croce. Rv. +FORI IVLII•ITALIÆ•ET CHRIS•FIDEI PROPVGNACVLVM*. Grande Croce sulla fortezza di Palmanova, nel cui interno la scritta PALMA; sopra, IN HOC SIGNO TVTA•. Paol. 751; Voltolina 691. Rarissimo. Buon BB Questa medaglia viene da taluni riportata come moneta con la denominazione di scudo della Santa Giustina da 124 soldi per equiparazione di peso (vedasi il CNI vol. VI, pag. 207, nn. 1-3) La fortezza di Palmanova fu un esempio di eccelsa costruzione di architettura militare affidata prevalentemente a Giulio Savorgnan. L’esecuzione del piano venne affidata a cinque Senatori, con il titolo di Provveditori Generali: Marcantonio Barbaro, al quale si deve la scelta del nome della fortezza, Palma, simbolo di vittoria, Jacopo e Zaccaria Contarini, Marino Grimani e Leonardo Donà (entrambi futuri Dogi). La cerimonia di inizio lavori venne fissata per il 7 ottobre 1593, XXII anniversario della vittoria di Lepanto. Opera impontente, Palma venne costruita in modo che bastioni, casematte, cortine e caserme fossero tutte disposte in modo da formare un poligono regolare con diciotto lati ad angoli sporgenti e rientranti, simile a una stella a nove punte, corrispondenti ad altrettanti baluardi. Il 3 marzo 1797 Palma fu occupata dagli Austriaci che violarono così la neutralità di Venezia; appena quindici giorni dopo però essi furono sostituiti dalle truppe francesi, vincitrici sul Tagliamento. Napoleone fissò a Palma il proprio Quartier Generale e da qui, il 3 maggio 1797, pubblicò il Manifesto di Guerra contro Venezia. Il Trattato di Campoformio segnò il ritorno degli Austriaci a Palma; qui essi rimasero per sette anni, fino a quando cioè un forte contigente italo-francese, comandato dal Generale Massena, occupò la fortezza. Era il 1805: da questo momento Palma, entrata a far parte del territorio del Regno Italico, assunse il nome di Palmanova. Il 21 Luglio del 1960, Palmanova venne proclamata “città monumento nazionale” con decreto del Presidente della Repubblica. Asta Numismatica Ranieri n. 20 9/11/1025 Lotto 738 Ringrazio pubblicamente la Ranieri.4 punti
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Aquileia: scoperte rare monete d’oro, antichi mercati e un porto fluviale dimenticato Tre monete imperiali, strade acciottolate e magazzini sepolti raccontano la vita quotidiana e i segreti di una città tra IV secolo e antico porto romano. Un piccolo tesoro emerge dal cuore di Aquileia: tre monete d’oro, strade acciottolate, magazzini e anfore dimenticate restituiscono un ritratto inedito della città romana, fra pericoli, feste imperiali e traffico di merci lungo il fiume Natissa. Ogni reperto racconta storie di commerci, cibi e abitanti che animavano il mercato, testimoniando come anche l’area meridionale della città fosse centrale nel sistema economico di Aquileia. Una delle monete d’oro delle tre monete d’oro portate alla luce con gli scavi del 2025: solido di Valente (367-375 d.C.), coniato nella zecca di Costantinopoli. Credit: Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia Un tesoro sotto il portico – Monete d’oro tra storia e mistero Il ritrovamento che parla di imperatori e tesaurizzazioni La Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia ha reso nota la scoperta. Le tre monete d’oro rinvenute appartengono a Valente, Magno Massimo e Arcadio, imperatori della fine del IV secolo d.C. Il fatto che siano nominali diversi e rari suggerisce che probabilmente non erano destinate alla circolazione quotidiana, ma erano doni imperiali, forse celebrativi di eventi ufficiali o ricorrenze della corte. La loro collocazione sotto il pavimento del portico lascia pensare che possano essere state tesaurizzate durante un periodo di grave pericolo, come guerre o incursioni barbariche, e mai più recuperate. Ogni moneta, oltre al valore materiale, porta con sé una storia di tensioni politiche e ritualità di potere, offrendo uno spaccato unico sul rapporto tra imperatori e cittadini privilegiati. La vita quotidiana del mercato romano – Strade e solchi di ruote Come si muovevano merci e persone nell’antica città La strada acciottolata scoperta tra due edifici mercantili restituisce una scena vivida della vita urbana: carri carichi di cereali, frutta e verdure, uomini e donne che percorrevano i decumani per commerciare, piazzare merci o incontrare conoscenti. I solchi delle ruote lasciati sul pavimento acciottolato raccontano in modo tangibile il passaggio dei mezzi di trasporto e confermano la presenza di un mercato organizzato e frequentato. Questa strada, collegata al decumano principale, era arteria vitale del complesso commerciale, e insieme alle strutture mercantili restituisce una dimensione quasi cinematografica della quotidianità romana. Il porto nascosto di Aquileia – Anfore e magazzini dimenticati Scoperte che riscrivono la geografia fluviale della città L’area meridionale della città rivela ora un porto fluviale più esteso di quanto noto in precedenza. Il ritrovamento di 19 nuove anfore, oltre alle precedenti 23, suggerisce un sistema di stoccaggio funzionale al commercio e alla gestione dell’acqua. Le strutture recuperate indicano magazzini probabilmente collegati a una banchina fluviale che consentiva il trasbordo di merci provenienti dal mare lungo il fiume Natissa. In passato, il fiume era più ampio e navigabile, rendendo questa zona un polo commerciale strategico. Queste evidenze ridefiniscono il concetto di porto urbano, mostrando come Aquileia avesse un sistema logistico complesso e articolato, in grado di sostenere la sua fama di città commerciale di rilievo nell’Italia romana. Cibo e cultura materiale – Cosa mangiavano gli antichi aquileiesi Cariossidi bruciate e alimentazione romana Uno degli aspetti più affascinanti degli scavi riguarda l’alimentazione. Dal crollo del portico occidentale sono emerse numerose cariossidi di cereali bruciate, insieme a frammenti di alimenti carbonizzati, che offrono preziose informazioni sui prodotti consumati e sulle tecniche di conservazione. Le cariossidi rappresentano tracce di cereali come farro, orzo e grano, principali alimenti della dieta romana, spesso trasformati in pane o farina. Alcune erano probabilmente parte di scorte alimentari dei magazzini, mentre altre testimoniano episodi di cottura o incendio accidentale. Questi reperti permettono di ricostruire non solo cosa mangiassero gli antichi, ma anche le modalità di gestione del cibo: il commercio e lo stoccaggio erano strettamente legati al controllo delle risorse, alla prevenzione della carenza alimentare e alla pianificazione di feste e banchetti. Analisi future potrebbero anche chiarire se le varietà coltivate fossero locali o importate, aprendo uno spiraglio sulla rete commerciale mediterranea e sul ruolo di Aquileia come centro di scambio. Dopo il mercato – Continuità di vita e misteri delle sepolture Abitazioni, focolari e tombe senza corredo Anche dopo l’abbandono del grande complesso mercantile, l’area rimase frequentata. Sono stati individuati vanì abitativi con focolari, laboratori e una strada più tarda che seguiva il tracciato precedente, confermando la continuità di vita urbana. Alcune sepolture di inumati, prive di corredo, rappresentano un mistero: chi erano questi abitanti? Come vivevano? Le analisi al C14 in corso potrebbero collocarle temporalmente e fornire ulteriori dettagli sulla popolazione post-romana e sulle trasformazioni urbane successive. Oltre al valore scientifico, gli scavi hanno avuto un impatto culturale importante grazie all’apertura quotidiana al pubblico e alle visite guidate degli studenti. I due open day organizzati dalla Fondazione Aquileia hanno permesso a cittadini e appassionati di vivere in prima persona la scoperta archeologica, consolidando il concetto di archeologia partecipata: la storia non resta più confinata nei laboratori, ma diventa esperienza condivisa. Il gruppo di lavoro 2025 dell’Università di Verona, con la funzionaria della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia-Giulia Serena Di Tonto, il presidente Roberto Corciulo e il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi. https://www.stilearte.it/splendore-romano-ad-aquileia-scoperte-rare-monete-doro-antichi-mercati-e-un-porto-fluviale-dimenticato/4 punti
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Diciamo così,sorella o parente,nonostante si cambia il fattore,il risultato non cambia. Pluriennale esperienza,come sempre,senza offese,va data a Tinia,per la sua profonda conoscenza sulle italiche,che come sempre si espone per primo e ci mette la faccia, nonostante tutto,a Cesare quel che e’ di Cesare.4 punti
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Una inconsueta raffigurazione, molto bella. All'inizio sembrava anche a me potesse trattarsi di una treccia, anche perché la raffigurazione consueta vede il rapito di profilo. Poi però, guardando meglio, ho iniziato a vedere il piede destro rivolto verso di noi. In effetti in qualche esemplare di questa tipologia il barbaro/ragazzo(?)- sembra non essere di profilo. Ha cominciato a farsi strada l'ipotesi che il personaggio tratto dal soldato sia rivolto con il petto verso chi guarda, quindi il collo, quindi gli occhi. Da qui la maggiore convinzione che quella che pare una lunga treccia sia in realtà il braccio e la mano destra.4 punti
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Questo è sempre il mio intervento a Milano Numismatica caricato su Youtube nel Gruppo di Quelli del Cordusio. https://www.youtube.com/watch?v=2cNuMoRp-y8 Ringrazio ancora una volta il Gruppo numismatico di Quelli del Cordusio.4 punti
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Lo scultore che compì l'impresa Ovvero, Augustus Saint-Gaudens, Gus per gli amici , l'artista che ha creato la medaglia inaugurale "alternativa" di Roosevelt e il pattern Testa d'Indiano visti in precedenza, ma, soprattutto, le monete da 10 e 20 dollari d'oro destinate alla circolazione. Conosciamolo meglio Un artista del Rinascimento Sotto il nome di American Renaissance, termine utilizzato per la prima volta nel 1880, si è soliti inquadrare una corrente artistica e architettonica sviluppatasi negli Stati Uniti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, chiaramente ispirata all’arte del Rinascimento italiano. Le analogie con il Rinascimento sembravano evidenti. I baroni della finanza americana (definiti, non proprio amichevolmente robber barons ) erano stati preceduti dai principi mercanti italiani e francesi. Gli artisti trovavano una certa affinità con quel periodo storico, aspirando a ripetere le opere di personaggi come Bramante, Benvenuto Cellini o Pisanello. Gli esempi non mancarono: gli edifici progettati da Stanford White, copertine di riviste, gioielli, mobili e cornici, le vetrate e gli interni. Per alcuni, i periodi erano comparabili: Saint-Gaudens, proprio lui, esclamò dopo la sessione iniziale di pianificazione della World Columbian Exposition del 1892: "Questo è il più grande incontro di artisti dal XV secolo!" E Augustus Saint-Gaudens, dell’American Renaissance è stato il massimo rappresentante nel campo della scultura. Durante tre decenni di notevolissima carriera, ha reindirizzato e rinvigorito il corso della scultura americana, prendendo le distanze da un’ormai logora estetica neoclassica, per rifarsi a un vivace stile naturalistico, promuovendo il concetto nazionalistico di una scuola di scultura fiorente sulle coste americane. Nasce a Dublino, il 1° marzo 1848, da padre francese e madre irlandese. Nel settembre dello stesso anno la sua famiglia emigra a Boston e, sei settimane dopo, si trasferisce a New York, dove il padre apre un negozio di calzolaio. Nel 1861, all'età di tredici anni, è apprendista di Louis Avet, un francese intagliatore di camei, lavora poi accanto a un altro francese, Jules Le Brethon, e completa questo lavoro con studi formali presso la Cooper Union School e la National Academy of Design. Nel 1867 si reca per la prima volta a Parigi, uno dei primi artisti americani a comprendere che la capitale francese, ancor più di Firenze o Roma, è il nuovo centro mondiale dell’arte. Nel 1870, in seguito allo scoppio della guerra franco-prussiana, si trasferisce a Roma, dove erano espatriati altri scultori neoclassici americani. Continua...4 punti
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in base alla tua domanda deduco che hai acquistato questo grano senza sapere se originale e senza conoscerne il valore,il mio consiglio è chiedere informazioni prima di acquistare e non dopo,si eviterebbero amare delusioni... Anche per questa moneta siamo tra i 5 e i 10 euro...4 punti
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Io ho una bimba di 5 anni, ogni tanto si avvicina e mi chiede di farle vedere le monete ingrandite per vedere i disegni. Quando capita di trovare una monetina per terra mi chiede sempre di fare una fotografia e spiegarle cosa c'è raffigurato. Spero possa essere un modo almeno per incuriosirla.3 punti
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Salve Condivido cartolina per maggiori info grazie.@PostOffice Roma -> Altamura <passando per Taranto> 😁3 punti
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L'annosa questione: c'è un futuro per la numismatica dopo di noi ? Io personalmente farei un'altra domanda: abbiamo mai fatto qualcosa per tramandarla ? Mi spiego meglio. Quando diciamo "ci sono pochissimi giovani" che si interessano alla numismatica (ma vale anche per la filatelia o altro), noi abbiamo mai cercato di metterci in contatto con i giovani a spiegare (non annoiare con sermoni) la bellezza di quest'arte ? O abbiamo in qualche modo "contagiato" o "influenzato" figli/nipoti e figli/nipoti di amici e parenti , magari regalando una moneta con una piccola spiegazione ? Ricordo mio nonno che aveva l'abitudine di regalarmi, ogniqualvolta andavo a trovarlo, qualche monetina e poi iniziava a raccontarne storia (da dove proveniva, il periodo storico e relative vicende politiche,...). Ora che sono cresciuto, ho deciso di regalare anch'io qualche monetina ai figli e nipoti (piccoli) di parenti e amici, naturalmente correlati di qualche storia per invogliarli alla numismatica: e devo dire con soddisfazione che ci sono riuscito con molti (poi magari si fermeranno pure tra qualche anno, ma intanto hanno avuto la possibilità di accostarsi alla numismatica e chissà se poi riprenderanno pure). So anche che alcuni circoli numismatici vanno nelle scuole a fare delle lezioni, magari perché non rendere questa attività da saltuaria e sporadica ad un'abitudine fissa di tutti i circoli ? Mi domando poi: perché le associazioni numismatiche non cercano di contattare la tv pubblica per realizzare dei documentari/programmi di approfondimento sulla tematica ? Abbiamo rai3, rai5, rai storia e rai scuola che potrebbero ospitare tranquillamente questo genere di programma culturale. Comunque le iniziative sono molteplici, quindi piuttosto che lamentarsi, bisognerebbe rimboccarsi le maniche e fare qualcosa, invece di paventare la fine del mondo...3 punti
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A mio giudizio (basandomi sulle foto postate) siamo attorno allo SPL (o poco meno) con un paio di tacche vistose al bordo che ne abbassano un poco la valutazione economica (tuttavia, al momento, per queste monete il valore è appiattito sul valore dell'argento e quindi tacche o colpi non fanno differenza se non sugli esemplari FDC). Qui sotto, per confronto e condivisione, posto un esemplare per la circolazione e quello di prova:3 punti
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Buonasera. Ho ricevuto il Gazzettino n° 12. Ho iniziato a leggerlo con interesse. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla stesura. Grazie a @El Chupacabra per avermelo inviato. Saluti3 punti
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Buonasera il prossimo evento è in programma per venerdì 13 e sabato 14 febbraio 2026, vi aspettiamo in un ambiente accogliente e totalmente familiare. Grazie carissimo Lorenzo, come sempre è un grande piacere rivederti e grazie infinitamente per il grande supporto, alla prossima edizione.3 punti
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Ciao @Ajax è un denario di Giulio Cesare https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/373 punti
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Grande grande pienone oggi all’Eurofil, saluti a qualche amico e qualche Gazzettino di Quelli del Cordusio, gli ultimi che erano rimasti, donato a qualche appassionato del nostro Gruppo.3 punti
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Ciao Sergio, farò il possibile secondo tradizione 😉3 punti
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Sinceramente faccio molta fatica a credere ad una cosa del genere,per realizzare una lega diversa occorrevano procedure diverse, inoltre bisognava che tutto il personale della zecca fosse d'accordo,e certi nomi che davano lustro alla zecca di Napoli non credo si sporcassero la reputazione per qualche piastra di lega d'argento più bassa... GABINETTO D'INCISIONE... DIRETTORI: Filippo Rega ,dal 26 luglio 1824 al dicembre 1833... Vincenzo Catenacci , da dicembre 1833 a marzo 1855... Tommaso Arnaud ,dal 1855 al 1860... MASTRI DO CONIO: Michele Arnaud,dal 1804 al 1834... Vincenzo Catenacci,dal 1814 al1833... Achille Arnaud,dal 1815 al 1837... Francesco D'Andrea,dal 1825 al 1844... Michele Laudicina,dal 1830 al 1839... Andrea Cariello,dal 1830 al 1870... Scipione Catenacci,dal 1832 al 1857... Tommaso Vernucci,dal 1834 al 1855... Raffaele Vernucci,dal 1842 al 1850... Luigi Arnaud,dal 1834 al 1875... Da: "Manuale delle monete di Napoli 1674-1860"... di Pietro Magliocca...3 punti
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anche io farò sicuramente un giro. numismatica felsinea ci sarà ha inviato mail3 punti
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Un sincero grazie ad Enrico Lesino, @Testone68, per l'interessante argomento che ha come al solito ben illustrato, un grazie alle persone intervenute di persona e da remoto che sono anche intervenute al termine della conferenza. @Sergio Gr grazie per l'apprezzamento sulle monete, questo è un quid del CCNM dove al termine delle conferenze si possono visionare monete, documenti e libri inerenti alla conferenza; il partecipare in presenza ha questo valore aggiunto. Altre immagini della serata da parte di Giancarlo3 punti
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Complimenti veramente bella 😍. Aggiungo anche io una messicana del 79. Anche se le mie preferite rimangono i 🐼 🐼 cinesi3 punti
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È un tornese con ara coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna (1598-1621)... Le foto sono sfocate e faccio fatica a leggere la data, comunque la moneta è stata coniata dal 1617 al 1621... Sei sicuro del diametro?... Ecco la scheda del catalogo del forum... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/123 punti
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Questo è il Francobollo della discussione dell' amico federr, .. sotto altri francobolli della stessa occupazione con soprastampa sicuramente autentica ma di minor valore di catalogo, ..anche se tutte queste emissioni hanno un valore di catalogo non proprio basso.. questo servirà a tutti per confrontare un pochino questa soprastampa...3 punti
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Complimenti ad Enrico per l'interessante conferenza! @Testone68 ci ha fatti viaggiare per tutto il nord Italia (con qualche puntata anche in terra d'Oltralpe) tra argenti, ori e sculture. Con un pizzico di orgoglio campanilista posso dire che le monete milanesi hanno fatto la parte del leone; a ragion veduta data la quantità e varietà di rappresentazioni. E poi il cimiero sulle monete... è un primato visconteo!!! Grazie anche - come sempre - al CCNM per l'organizzazione. P.S. ieri si è tanto parlato dell'arca di Bernabò, di cui abbiamo visto solo dei dettagli. Mi permetto di postare l'immagine del monumento a figura intera. Un'opera assolutamente maestosa ed imponente, dopo tre secoli il più istrionico dei visconti mette ancora soggezione!3 punti
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Buongiorno Quante ne avete viste di 3 grana Brockage ? Spero con il tempo di aggiornare un dritto 🙂3 punti
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Ciao a tutti. Come promesso, avendo un pò di tempo a disposizione, ho confrontato diversi esemplari della stessa tipologia con quello proposto da @modulo_largo. Ieri non mi ero accorto della legenda del rovescio che termina in AUGG e non AUG percui solo dal ritratto ho erroneamente attribuito con pochi dubbi (sbagliando 🙂) a Gordiano lll questa moneta ( per quest'ultimo la legenda termina sempre in AUG). Si tratta invece di Gordiano l'Africano ( restituiamo a Cesare, non io ovviamente che ho sbagliato, ma alla casa d'aste, quel che è di Cesare 🙂). La ricerca quindi è stata più agevole essendo la monetazione più limitata ed ho trovato, questo si con pochissimi dubbi, un sesterzio di Gordiano l'Africano in condizione decisamente migliori e che condivide gli stessi conii di dritto e rovescio. Posto foto che dovrebbero dimostrare la stessa identità di conii dove indico in particolare la posizione della T spostata a sinistra e le lettere GO uguali, l'equidistanza delle legende dalle figure centrali così come la S e la C, la punta della palma dalla lettera A, le gambe della Vittoria, stesso drappegio del busto e fiocco della corona. Cosa ne pensate? A voi la parola. ANTONIO3 punti
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Aspettando di sentire la conferenza di Enrico... Qualche cimiero dal palazzo del Bargello3 punti
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Essendo queste discussioni su un forum pubblico , intendo tutelare la moneta.it chiarendo pubblicamente che la detenzione di materiale potenzialmente contraffatto può essere considerata illegale. Il francobollo, in quanto rientrante fra i valori di bollo emessi dallo Stato o da Stati esteri ha sempre trovato tutela giuridica. La sua falsificazione è perseguita penalmente dal nostro ordinamento giuridico alla stregua della falsità in monete a corso legale. Dall’ottobre 2004 cadono sotto il maglio della legge anche i francobolli fuori corso: il “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia postale” (D.P.R. 29 marzo 1973 n° 156), è stato infatti modificato come segue: “Se i fatti previsti dagli art. 459,460 e 461 del codice penale si riferiscono a francobolli non in corso, ma che hanno avuto corso legale emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri, si applicano le pene stabilite da tali articoli. Quindi la normativa attuale riguarda sia i francobolli a corso legale che quelli fuori corso. la contraffazione, cioè il falso totale, come recentemente avvenuto per i Gronchi Rosa oppure diversi anni addietro per altri valori della Repubblica, come il 55 Lire Triennale di Milano del 1951 ( cat. Sassone n° 667), o il 300 Lire Ciclismo del 1962 ( cat. Sassone n° 946 ); • l’alterazione di un francobollo originale, come nel caso di apposizione di una soprastampa, per dare al pezzo un valore superiore; • l’introduzione nel territorio dello Stato, l’acquisto, la detenzione e la messa in circolazione di francobolli contraffatti. Da questa ipotesi di reato possono configurarsi due fattispecie: detenzione e spendita di francobolli di concerto con il contraffattore o con un suo incaricato, e quella in cui il caso anzidetto si verifichi senza accordo con il falsificatore; le due fattispecie sono punite con modulazione diversa della pena. Questi casi presuppongono comunque la consapevolezza “ ab origine”, cioé al momento della ricezione, della falsità dei pezzi; • la spendita o messa in circolazione di un pezzo ricevuto in buona fede, della falsità del quale si è avuto consapevolezza dopo aver ricevuto il falso, ma prima della sua messa in circolazione. Le situazioni perseguibili sono quindi articolate poiché la normativa opera non solo nei confronti dell’autore della contraffazione, ma anche dei soggetti che vengono in rapporto con essa nella fase di commercializzazione o anche nella semplice detenzione. E’ proprio questo l’aspetto più importante della legge, che giunge a colpire il falso nelle fasi successive alla sua realizzazione, quando é ceduto o semplicemente detenuto. Credo che queste informazioni andavano date.3 punti
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Indian Head Double Eagle MCMVII E' la moneta mostrata nel post precedente, della quale raccontiamo ora la storia. Per molti anni, questa moneta è stata conosciuta negli ambienti numismatici come "J-1776", perché questa era la designazione abbreviata assegnatale dal Dr. J. Hewitt Judd nel suo libro di riferimento "United States Pattern Coins, Experimental and Trial Pieces". Il nome è diventato parte integrante dello status iconico della moneta grazie all'associazione casuale del suo numero, 1776, con l'anno della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti. Tuttavia, dopo aver acquisito i diritti del libro a inizio anni 2000, Whitman Publishing ha cambiato la designazione in J-1905 per fare spazio a nuove scoperte, poiché le monete sono mostrate in ordine cronologico. Il cambiamento ha sconcertato alcuni puristi, che lo considerano irrispettoso dello status speciale della moneta. Che, nella confusione e nell'incertezza che seguirono la sua produzione, non finì nelle mani di Saint-Gaudens o nel gabinetto numismatico della Zecca, bensì tra gli effetti personali di Charles Barber, che si batté con le unghie e con i denti per ostacolare la riprogettazione monetaria di Saint-Gaudens. Non si ha idea di come Barber ne sia entrato in possesso, ma la situazione ha offerto agli ammiratori di Saint-Gaudens lo spunto per numerose speculazioni. La più semplice, e in fondo probabile, è che Barber abbia semplicemente versato 20 dollari nelle casse della Zecca, portandosi via la moneta (ricordo che il valore dell'oro che contiene corrispondeva, allora, esattamente al nominale). A Barber, Saint-Gaudens sarà anche stato antipatico, ma dopo aver visto i disegni definitivi delle monete da 10 e 20 dollari, deve aver capito subito che questa sorta di ibrido tra le due rappresentava un unicum di enorme importanza numismatica e potenziale valore economico Dopo la morte di Barber nel 1917, i suoi eredi vendettero la moneta a Waldo C. Newcomer, un importante collezionista di Baltimora. Nel 1933, Newcomer si offrì di venderla per 10.000 dollari a John Work Garrett, la cui famiglia aveva formato una favolosa collezione, ma Garrett declinò l'offerta e la moneta fu poi venduta a Frederick CC Boyd, un noto collezionista di New York. A metà degli anni '40, la moglie di Boyd la vendette ad Abe Kosoff e Abner Kreisberg, importanti commercianti di New York dell'epoca, per 1.500 dollari. Questi, la diedero a re Farouk d'Egitto per poco meno di 10.000 dollari. Kosoff la riacquistò poi nel 1954, quando il governo egiziano vendette la collezione di monete rare di Farouk. Il prezzo fu di 1.200 sterline egiziane, circa 3.400 dollari. Kosoff la rivendette a sua volta a un numismatico americano, che la girò a un collezionista del Tennessee per 10.000 dollari. Nel 1979, dopo un paio di altri passaggi, la moneta arrivò nelle mani del numismatico professionista Julian Leidman per 500.000 dollari. Leidman la consegnò all'asta Bowers & Ruddy del 28 luglio 1981, dove fu acquistata dalla società Hancock & Harwell per 475.000 dollari. Infine, qualche anno dopo, fu ceduta in trattativa privata a un collezionista di monete di Saint-Gaudens del Nordest. Si ignorano sia il nome del collezionista (che dovrebbe ancora esserne in possesso), che la cifra pagata, quasi sicuramente a sei zeri E se quel collezionista, o i suoi eredi, decidessero di presentarla oggi in un'asta, quanto potrebbe realizzare? Anche qui le opinioni si sprecano, la più audace si spinge a ipotizzare oltre 20 milioni di dollari, una cifra che scalzerebbe dal trono di moneta più costosa al mondo la "cugina" Double Eagle del 1933, che qualche anno fa ha realizzato 18 milioni e rotti. Chissà, voi intanto incominciate a mettere da parte i soldi, così da farvi trovare pronti quando la moneta, prima o poi, riapparirà petronius3 punti
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Buonasera a tutti, mi sento in dovere di dire la mia in questa discussione perché sono un giovane collezionista di monete. Credo che la carenza di giovani appassionati, specialmente tra i minorenni e i neo-maggiorenni, sia ormai un problema evidente. Secondo me – e parlo per esperienza personale – uno dei motivi principali è che oggi la società spinge i ragazzi a investire soldi ed energie nell’apparenza piuttosto che nella cultura o in passioni meno “alla moda”. Spendere per una moneta antica, invece che per un paio di scarpe firmate, un taglio costoso o per il biglietto di un concerto di un rapper, viene spesso visto come qualcosa da “sfigati”. Il ragazzo medio non si pone neanche il dubbio se iniziare una collezione: punta direttamente a ciò che gli garantisce approvazione sociale. Io ho 16 anni e condivido questa passione con mio fratello gemello. La nostra fortuna è stata incontrare un amico che già collezionava e che ci ha aperto la porta su questo mondo. Da lì ci siamo appassionati, abbiamo studiato, investito tempo, fatto sacrifici, e oggi possiamo dire di avere una collezione che non è comune per la nostra età, vi dirò di più non penso ci siano mai stati così tanti giovani in tutta Italia a possedere collezioni di questo calibro in tutta la storia. Ritornando a prima, non tutti hanno questa possibilità: iniziare da soli, senza punti di riferimento, è estremamente difficile. In rete ci sono tante informazioni, ma spesso sono confuse o frammentarie, e senza una guida si rischia di scoraggiarsi o di fare errori costosi. In più, c’è un altro ostacolo importante: il giudizio degli altri. Molti ragazzi non iniziano nemmeno perché temono di essere derisi o esclusi. Se racconti in giro che collezioni monete, potresti facilmente essere preso in giro, etichettato come strano o noioso. E così anche chi ha una curiosità iniziale si blocca, smette, oppure tiene tutto nascosto. Questo, secondo me, è uno dei motivi principali per cui la passione per la numismatica resta spesso invisibile tra i giovani. Nonostante tutto, io continuo a crederci. Penso che se siamo riusciti ad arrivare dove siamo oggi – io, mio fratello ed il nostro "gruppetto" di collezionisti – è anche grazie all’incontro con persone più esperte che ci hanno saputo dare consigli, orientamenti e anche qualche dritta preziosa per evitare fregature. Questo mi ha fatto capire quanto sarebbe utile, per noi giovani, avere una sorta di “saggio” che ci guidi e che ci insegni questa materia. Non servono grandi cose: anche solo un adulto appassionato che si prende mezz’ora per spiegare, per ascoltare, per dare un consiglio, può fare la differenza. So benissimo che questo sito da la possibilità di fare ciò che ho appena scritto, io soprattutto ultimamente che sono a casa a riposo, per via che sono da poco stato operato, grazie a questo sito ho imparato e sto imparando molte cose nuove, ma capite bene che non è affatto come andare nella numismatica del proprio paese e osservare il perito eseguire delle perizie o catalogare dei lotti... Se solo ci fossero più circoli numismatici sono convinto che ci sarebbero anche più giovani, perchè il circolo numismatico più vicino a me dista 40 minuti di auto, forse sono uscito dall'argomento principale perchè mi sto riferendo alla formazione dei giovani e non più alla nascità di giovani collezionisti, ma entrambi gli argomenti sono di fondamentale importanza. È vero, collezionare monete richiede impegno, studio, e sacrifici. Ma è anche una passione che apre la mente, insegna la storia, e dà soddisfazioni immense. Per questo continuo a pensare che il collezionismo non morirà, finché ci saranno persone, giovani e meno giovani, disposte a sostenerlo e tramandarlo. Ma serve un cambio di mentalità, e serve anche che chi ha più esperienza cominci a coinvolgere attivamente chi si affaccia per la prima volta a questo mondo. Spero che sia gradito il mio messaggio. Giraud R.3 punti
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