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I contenuti con la più alta reputazione dal 12/18/25 in tutte le aree

  1. Vorrei ringraziare tutti per l'aiuto che mi avete dato nell'identificazione delle monete che ho pubblicato su questo Forum. Auguro a tutti un felice Natale e un 2026 pieno di salute. Cordiali saluti dai Paesi Bassi , Ajax
    14 punti
  2. Buongiorno a tutti gli amici del forum. Ormai siamo alle porte del Natale e quest'anno sono riuscito a farmi un bel regalo numismatico. Ho, dunque, il piacere di mostrarvi questo bel soldo del 1808 zecca di Milano, una moneta sulla carta comune ma che in questa conservazione, con questi rilievi, con un rame rosso del genere e senza particolari difetti di conio (debolezze, strappi, ecc.) diventa assai ostica da reperire. Purtroppo presenta qualche lieve segnetto a livello del volto di Napoleone, altrimenti sarebbe stato un esemplare davvero eccezionale. Ad ogni modo, mi auguro che sia di vostro gradimento!
    10 punti
  3. Oggi sono stato al Cordusio con mio figlio, complici le ferie natalizie pochi banchi e pochi visitatori. Ho davvero gustato ritrovare alcuni commercianti e alcuni clienti, scambiare due chiacchiere, curiosare origliando le più divertenti chiacchiere altrui. Abbiamo anche acquistato due monetine! Un bel regalo natalizio!
    9 punti
  4. Con l’ascesa al trono di Ferdinando II di Borbone – avvenuta nel 1830 alla morte del padre Francesco I – fu necessario promulgare il decreto n. 268 del 27 aprile 1831 (Decreto che stabilisce il tipo delle monete di novella coniazione) che abrogò il decreto n. 100 del 21 marzo 1825 (Decreto sulla coniazione delle nuove monete) e modificò la legge n. 1176 del 20 aprile 1818 (Legge che prescrive il sistema monetario del regno) e il decreto n. 633 del 15 aprile 1826 (Decreto che prescrive la coniazione delle dupla di oro). L’unico studioso che abbia affrontato l’argomento sulla variazione dello stemma nelle monete di Ferdinando II è stato Giovanni Bovi. Egli trascrive un documento rintracciato nell’Archivio di Stato di Napoli nel fondo “Amministrazione generale delle monete”, ma che attualmente risulta fuori consultazione. A differenza del dott. Bovi, sono riuscito a esaminare più carte afferenti il solo rovescio per le nuove monete da dodici e sei carlini del Borbone, nonché a visionare (e qui pubblicare) il disegno del progetto. Francesco I morì l’8 novembre del 1830 e già l’11 dello stesso mese Ferdinando II ordinò che “si formino gli abbozzi del novello conio delle monete […] veduti i quali si riserba di dare le difinitive Sovrane risoluzioni.” Un documento assolutamente identico a quello pubblicato dal Bovi è stato da me rintracciato nel fondo del Ministero delle finanze, busta 6514, fascicolo 649, che qui trascrivo in parte: io sarei di avviso che in questa occasione si formasse il rovescio, dov’è impresso lo Stemma Reale, più semplice ed uniforme al disegno che mi do l’onore di acchiuderle. Con ciò si verrebbero a togliere i reali ordini Cavallereschi che attualmente nello stemma sono pendenti, ed anche le foglie di olivo che circondano lo stemma. L’esperienza ha fatto conoscere che questi ornati formano una confusione nell’incisione, e tale che l’impressione non viene così sicura e precisa, come sono quasi tutte le monete straniere, la maggior parte delle quali sono tutte semplici senza ornamenti e decorazioni. Anche nel nostro Regno così si è sempre praticato fino all’anno 1805, né questa semplicità che io propongo si oppone punto alla legge monetaria de’ 20 Aprile 1818, tuttavia in vigore, mentre in essa si prescrive che la moneta debba contenere nel rovescio la semplici Reali Armi, e non altro. Ad ogni modo V. E. si potrà compiacere di rassegnare il tutto alla Maestà del Re nostro Augusto Padrone, acciò degnandogli di uniformarsi a questa mia idea, ed approvando il modello, possa io, per la mia parte, darvi piena esecuzione. Queste parole provengono dalla penna di Prospero de Rosa (direttore dell’Amministrazione generale delle monete) vergate in data 29 novembre 1830 e indirizzate a Giovanni d’Andrea, Ministro Segretario di Stato delle finanze. Il costo delle matrici e dei punzoni dei dritti e di rovesci dei dodici e sei carlini ammontarono a ducati 675: 450 per la matrice e il punzone del dritto e del rovescio dei dodici carlini, 225 per la matrice e il punzone del dritto e del rovescio dei sei carlini. I conti furono trasmessi dal cav. Filippo Rega al de Rosa che li rese noti al Ministro Segretario di Stato delle finanze. In ogni caso, le monete non furono coniate prima del dicembre del 1830, giacché sarebbero stati necessari quattro mesi per la realizzazione del materiale creatore; inoltre venne stabilito che sino a fine anno si sarebbe proceduto con le impronte di Francesco I. Il 22 dicembre 1830, dopo che il re accolse il progetto del rovescio delle nuove monete in argento, il de Rosa informò il ministro d’Andrea dell’approvazione regia e chiese allo stesso un anticipo di ducati duecento per la costruzione dei coni e per altre spese. Ma nell’aprile del 1831 le nuove monete non furono ancora coniate poiché si attendeva l’autorizzazione da parte delo stesso ministro e l’entrata in vigore del decreto del 27 aprile 1831 prescrivente le nuove monete di oro, argento e rame a nome del nuovo re. Bibliografia Archivio di Stato di Napoli, Ministero delle finanze, busta 6514, fascicolo 649. Bovi, Giovanni, “Notizie sui rovesci delle monete di Ferdinando II e di Francesco II”, in Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano, anno LXI, gennaio-dicembre 1976, pp. 53-56. Collezione delle leggi e de’ decreti reali del Regno delle Due Sicilie, anni 1825, 1826 e 1831. De Majo, Silvio, “Francesco I di Borbone, re delle Due Sicilie”, in Dizionario biografico degli italiani, ed. on line. Maucieri, Danilo, Leggi e decreti monetari del Regno delle Due Sicilie (8 dicembre 1816 - 6 settembre 1860) – Con appendice sugli articoli del codice penale borbonico riguardanti falsi e falsari, Associazione Culturale Italia Numismatica, Nummus et historia, XIII, 2007, s.l. Disegno del progetto dello stemma del rovescio senza alcun ornamento Autografo di Prospero de Rosa, ideatore dello stemma semplificato
    8 punti
  5. Buongiorno a tutti Domenica si ricomincia Abbiamo l’autorizzazione dal Comune Vi aspettiamo utti
    8 punti
  6. Ebbene si... mi è successo... I fatti sono semplici: mia moglie si è intrufolata sul forum e ha chiesto tutte le informazioni che le erano necessarie per regalarmi un monetiere per il mio compleanno... grazie a chiunque le abbia fornito consigli!
    7 punti
  7. Intanto faccio gli auguri agli amici del forum, siamo sotto le feste, che porti un buon anno di belle monete a tutti! Tornando alla moneta, la posto dopo tanto che non mettevo piú nulla, visto che adesso sembrano andare di moda i talleri Medicei e che le conservazioni portano alle stelle anche date meno rare, qui si unisce la raritá del Tondello con una patina tendente al blue e la notevole conservazione (credo tra le piú belle di sempre del 1611). La moneta ha inoltre una particolaritá, qui non ho potuto caricare al max della potenza le foto, ma un idea la rende.. La sua particolaritá è nella legenda, riporta al diritto DU invece di DUX e per ora è il solo esemplare che ho trovato con tale particolare. I coni sono del Tarchiani e con Cosimo II raggiungono a parer mio il max della bellezza sui Talleri dei vari granduchi e dei vari incisori. Per non parlare appunto delle piastre del Cosimo II per Firenze dove l'incisione e il ritratto e dettagli lasciano aprire la bocca.. Come per tutte le monete Medicee, conservate Ve ne sono poche e per alcune date non vi sono. Un saluto Buon Natale FoFo
    6 punti
  8. @Alexio85, il Grano 1790 A.P. non è difficile da trovare in conservazione migliore di quello che hai fatto vedere. Concordo in pieno con @didrachm. Molto raro trovarli in alta conservazione, come questo esemplare che faceva parte della mia raccolta.
    6 punti
  9. Siete pregati di non prendermi troppo in giro per le mie doti artistiche, voglio vedere voi a disegnare sullo schermo del telefono col dito cosa sapete fare…😂😂😂😂
    6 punti
  10. Buonasera. Condivido un mio recente acquisto di dicembre. Si tratta di un 6.400 Reis (anche detta 1 Peca; Reis è il plurale di Real) dell'anno 1780 coniato a Rio de Janeiro quando il Brasile era una colonia del Regno del Portogallo. La moneta pesa 14.34 g, 22 carati, tiratura 343.000 esemplari, presa a poco più del peso dell'oro contenuto. Al dritto troviamo i ritratti, in pieno stile Ancien Régime, della Regina regnante Maria I di Braganza e di suo marito il Re consorte Pietro III: Pietro era lo zio, il fratello del padre di Maria. Maria I salì al trono nel 1777 e verrà soprannominata "a Louca", cioè la pazza, poiché la sua salute mentale andò peggiorando fino ad impedirle di regnare. Al rovescio troviamo lo stemma del Portogallo, con al centro la croce realizzata mediante cinque scudi azzurri contenenti ciascuno cinque bisanti. Pregevole é l'uso di superfici lisce e ruvide (in fotografia purtroppo si vedono poco), come nel velluto della corona o nelle parti in secondo piano, cioè più profonde, dello scudo o anche in alcune pieghe del vestito della Regina. Altre due immagini con una diversa angolazione.
    6 punti
  11. Buonasera. Un tornese 1599 con data e rovescio ben conservato per Filippo II di Spsgna. Postumo dunque. Sul ritratto, il punto per centrare la moneta? Cosa non perfettamente riuscita :)) Moneta che non si vede spesso. Graditi i pareri. Buona serata. Cristiano.
    6 punti
  12. Buongiorno. Condivido questa medaglia in bronzo, che celebra la liberazione di Daniele Manin, che fu presidente della repubblica di Venezia nel 1848/49. Aggiungo alcuni frammenti trovati nel web. Daniele Manin nacque a Venezia il 3 giugno 1804 in campo Sant’Agostino da famiglia ebraica convertita al cristianesimo. Gli storici si dividono sul cognome originario: secondo alcuni fu Fonseca, secondo altri Medina. Quando fu battezzato gli fu imposto il cognome del padrino, come si usava all’epoca, fratello dell’ultimo Doge della Serenissima, Ludovico Manin. La madre fu Anna Maria Bellotto di Padova dalla quale ereditò una caratteristica profondamente veneta, la semplicità, quel suo modo di porsi che portò lo statista francese Ippolito Carnot a definirlo “eroe di saggezza, di coraggio e di semplicità”. Laureatosi giovanissimo avvocato, seguendo le orme paterne, apre uno studio legale in Campo San Paternian (oggi Campo Manin). Il 18 gennaio 1848 assieme a Nicolò Tommaseo viene arrestato dalle autorità austriache: il loro arresto diventa la scintilla che fa incendiare Venezia. Diventa il Presidente della Repubblica Veneta, protagonista indiscusso dei diciassette mesi di straordinaria intensità. La medaglia ricorda il momento della liberazione di Manin, sullo sfondo il ponte dei Sospiri. In seguito Manin andò con la famiglia in esilio a Parigi dove muore il 22 settembre 1857. La medaglia. Al dritto DANIELE MANIN busto di profilo e sotto le sigle A FABRIS D'UDINE F Al rovescio LIBERATO DAL POPOLO IL XVII MARZO LIBERATORE DEL POPOLO IL XXIII MARZO XDCCCXLVIII ☆ VENEZIA ☆ al centro Manin portato in trionfo dalla folla. Buona vigilia a tutti. iloveimg-compressed (1).zip iloveimg-compressed.zip
    5 punti
  13. A due giorni dal Natale mi sembra doveroso fare i miei migliori Auguri a tutti coloro che seguono questa sezione del forum, sia che siano amanti della monetazione Sabauda o che siano solamente amanti della monetazione tutta in generale. Vorrei veramente poterlo fare di persona a tutti, sia a quelli che conosco personalmente, agli amici e anche a quelli che conosco solamente con un nickname o che ci leggono senza partecipare. Purtroppo questo non è possibile e quindi mi accontento di scrivere quello che sento veramente, cioè un Augurio a tutti di poter passare un felice periodo di Feste con le persone a cui si vuole bene e un augurio anticipato di un 2026 ricco di felicità e soddisfazioni, ed anche tanta salute e pace, che sono due cose che non sono mai di troppo! Auguri, quindi, e buone monete a tutti!
    5 punti
  14. Ammazza! Complimentoni a tutti e due! Quando una donna fa ste cose,fidati è vero amore!!!! Poi di Natale....MERAVIGLIOSO! Anche mia moglie è abbastanza " allergica" a quella parola, ma poi si rassegna, vedendo anche che mio padre è così ( i cromosomi numismatici quelli sono, prima o poi escono). Al che ogni tanto vedo regali numismatici o un biglietto fotocopiato di denaro con su scritto " buono acquisto monete" ecc ecc.. Ehhh sono così...ma ci amano alla fine e si vede 🫡😍 Ps : ci lasciano partire anche per i convegni 🚀🤣
    5 punti
  15. Buonasera a tutti, la mia Sigiliar. Saluti Alberto
    5 punti
  16. Devo dire che questa esperienza mi sta facendo capire meglio quanto tenessi al Cordusio. Nonostante anch'io negli ultimi anni abbia molto approfittato di Internet, il fatto di avere un mercato fisico dove poter osservare dal vero le cose, anche senza comprare, è un elemento di grande importanza. Conosco il mercato da quand'ero ragazzino, da quando il mio lattaio di fiducia del negozietto di alimentari vicino alla mia rimpiantissima vecchia casa dell'epoca me ne parlò e mi svelò la sua posizione. Con lui spesso discutevo di monete e mi teneva da parte quelle "strane" perchè sapeva che mi piacevano. Ebbene, il pensiero che quel luogo dove ho iniziato seriamente la mia carriera di collezionista potesse finire nei ricordi del passato come il lattaio mi ha messo più a disagio di quanto pensassi.
    5 punti
  17. A gennaio 2026 nuova iniziativa, anche editoriale, per la divulgazione della numismatica del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, a presto con l’invito e il programma, un caro augurio a tutti di buone feste !
    4 punti
  18. Buon pomeriggio a tutti! Quest'oggi condivido con voi un mio recente acquisto, si tratta di un Soldo per la Principesca Contea di Gorizia e Gradisca battuto nel 1800 durante il regno dell'ultimo Sacro Romano Imperatore Francesco II d'Asburgo-Lorena presso la Zecca di Gunzburg (H). La moneta in questione, classificata come comune, versa, a mio parere, in condizioni più che buone. Il conio presenta: al dritto, lo stemma coronato della Contea di Gorizia e Gradisca, formato dal leone rampante goriziano e dalle bande di Aquileia entro un ornato. Al rovescio, invece, entro un cartiglio riccamente decorato sono poste, su quattro righe, le scritte 1 SOLDO, il millesimo 1800 ed il marchio di zecca H. Il 1800, millesimo impresso su questa moneta, fu un anno significativo per la monarchia asburgica, una sorta di "crinale storico" in cui le ambizioni del Sacro Romano Impero si scontrarono con l'inarrestabile ascesa del Generale francese Napoleone Bonaparte il quale, rientrato a Parigi dall'Egitto nel 1799, riuscì, con il Colpo di Stato del 18 Brumaio, a farsi nominare Primo Console della Repubblica Francese. In breve tempo, Napoleone Bonaparte organizzò e diresse con successo un audace attraversamento delle Alpi volto a prendere alle spalle l'esercito asburgico intento ad assediare le truppe francesi bloccate a Genova. Il momento di massima tensione, però, si ebbe il 14 Giugno 1800 nella piana di Alessandria con la celebre Battaglia di Marengo. Inizialmente, le truppe del Sacro Romano Impero guidate dal Generale von Melas sembrarono avere la meglio, tanto che il comandante, sicuro dell'esito vittorioso della battaglia, lasciò il campo anzitempo. Fu però il tempestivo arrivo dei rinforzi francesi a trasformare quel successo in una rovinosa disfatta per gli imperiali. Questo scontro non fu una semplice sconfitta militare, ma un cataclisma politico: con la successiva "Convenzione di Alessandria", gli Asburgo furono costretti a rinunciare definitivamente al Ducato di Milano e a ritirare le proprie guarnigioni da gran parte del Nord Italia facendole convergere tutte a Mantova divise in tre colonne. Mentre l'influenza asburgica in Italia vacillava, il colpo di grazia giunse alla fine dell'anno sul fronte tedesco: la sconfitta subita a Hohenlinden nel mese di Dicembre per mano del generale Moreau annientò ogni residua speranza di riscossa, costringendo l'imperatore Francesco II d'Asburgo-Lorena a piegarsi alle dure condizioni della Pace di Lunéville. Quel passaggio segnò l'eclissi definitiva del predominio asburgico in Europa centrale e in Italia, anticipando la crisi che avrebbe portato, di lì a pochi anni, al tramonto formale del millenario Sacro Romano Impero in favore della più modesta, seppur resiliente, dignità imperiale austriaca. Colgo l'occasione per augurare a tutti i lettori un sereno Natale!
    4 punti
  19. Carissimi, in occasione degli auguri di Natale, condivido con voi il mio ultimo acquisto dell'anno 2025, un antoniniano dell'imperatore Caracalla, con al rovescio una raffigurazione del Sol Invictus, divinità orientale che veniva festeggiata a seguito del solstizio d'inverno (giorno più buio dell'anno) e la cui festa, durante la quale si celebrava la "rinascita del sole", era intitolata il "dies natalis solis invicti". La moneta La moneta in questione è un antoniniano della zecca di Roma. Al diritto, busto paludato dell'imperatore con la legenda ANTONINUS PIUS AUG GERM, mentre al rovescio il Sol Invictus, con mano destra alzata e globo nella mano sinistra, e legenda PM TR P XVIIII COS IIII PP. Ho realizzato l'acquisto presso una casa d'aste tedesca che garantisce l'autenticità (e relativo indennizzo in caso di errore), e che indica come ultima provenienza un'asta Gorny del 1991 (da cui il collezionista ha acquistato il pezzo). Infine, la moneta dovrebbe arrivare con un'etichetta del collezionista, che non vedo l'ora di vedere e che pubblicherò qui di seguito. La moneta risulta gravemente sottopeso per un antoniniano dell'epoca: solo 3.41 grammi (come riportato sul catalogo). Considerazioni personali Sono contento del prezzo pagato (100 EUR), che per un antoniniano in queste condizioni (personalmente azzarderei un qSPL) mi sembra molto buono. In genere non acquisto monete sottopeso e cerco di restare su quelli che sono i dati ponderali "corretti" per ogni denominazione, soprattutto per quanto riguarda il dato relativo al peso. Con questo antoniniano ho fatto un'eccezione, proprio perché "eccessivamente" sottopeso: mi è sembrato un tangibile esempio dei processi inflattivi emersi con forza durante la dinastia severiana e che continueranno fino al crollo dell'impero di occidente. Un "doppio" denario che pesa quanto un denario normale. Premetto che non ho ancora avuto modo di visionare dal vivo la moneta, che sicuramente (come faccio sempre) sottoporrò anche a certificazione/perizia. Da foto la moneta mi piace molto e mi ha fatto una buona impressione. Tuttavia, ho notato due punti con quelli che sembrano degli eccesso di metallo, sulla corona radiata e sulla fronte, che analizzerò dal vivo nei prossimi giorni. Chiedo anche a voi un parere sulla moneta e su quei due punti specifici: difetti di conio? Colpi (soprattutto sulla fronte, dove forse si vede lo spostamento di metallo), difetti di fusione? Che dire, attendo come sempre pareri, opinioni e critiche. Nell'attesa, auguro a tutti un felice e sereno Natale e un fantastico anno 2026. Tanti tanti auguri a tutta l'utenza del forum La Moneta!
    4 punti
  20. Tre tipi di cioccolata fusi e decorati con accessori in pasta di zucchero, biscottini allo zenzero, smarties, autrice....... mia moglie! Auguri di un Sereno Natale ed un Prospero 2026!!
    4 punti
  21. Oggi la presenza dei banchetti ha fatto la differenza. Bellissimo ritrovarsi a guardare le monete sui vassoi. Bella mattinata baciata anche dal sole. Da quanto dicono gli espositori non ci dovrebbero essere ulteriori interruzioni. Sono fiducioso e spero che non ci saranno sgradite sorprese. Un augurio di buone feste a tutti gli appassionati ed arrivederci al 28 dicembre.
    4 punti
  22. Vi porto a conoscenza di questa realtà: La storia di Stefano 26 anni, amante viscerale dei libri Se è vero che oggi si legge poco, che i giovani sono spesso descritti come distratti, disincantati e poco inclini alla profondità, allora la storia di Stefano rappresenta una felice eccezione alla regola. Vive a Cosenza ed è un amante viscerale dei libri. Ma soprattutto è uno di quei giovani che ha deciso di portare la cultura fuori dai luoghi chiusi, lontano dagli scaffali silenziosi, per rimetterla al centro della vita quotidiana. Stefano racconta che svolge questo lavoro da circa dieci anni, un percorso iniziato molto presto e che nel tempo si è trasformato in una vera scelta di vita. Stefano lo fa aprendo piccoli mercatini del libro nelle piazze, durante le feste di paese, tra i vicoli e le stradine dei borghi della provincia di Cosenza. Un lavoro itinerante, fatto di spostamenti continui, selezione attenta dei testi e, soprattutto, di relazioni umane. I suoi non sono semplici banchi di vendita. Sono piccole oasi culturali, punti d’incontro dove il libro torna a essere oggetto vivo, da toccare, sfogliare, raccontare. È proprio il contatto con le persone l’aspetto che Stefano considera più appagante del suo lavoro: intrattenere conversazioni, confrontarsi, ascoltare storie. Il libro, più di qualsiasi altro articolo, diventa per lui un mezzo privilegiato per dialogare con persone acculturate e curiose. Stefano non si limita a vendere: ascolta, consiglia, dialoga. Chiede a chi ha davanti cosa ama leggere, che periodo sta attraversando, che tipo di storia sta cercando. Ogni libro diventa così un incontro, ogni acquisto una scelta consapevole. Molti dei volumi che propone li possiede personalmente, altri li seleziona con cura. Non segue le mode del momento, ma un’idea precisa: offrire libri che abbiano ancora qualcosa da dire, che sappiano interrogare, emozionare, aprire spazi di riflessione. Stefano spiega di alternare la lettura tradizionale agli audiolibri, ma di prediligere soprattutto testi di filosofia e saggi, libri capaci di stimolare il pensiero e andare oltre la superficie. Ed è proprio questa filosofia che rende la sua esperienza preziosa in un tempo dominato dalla velocità e dal consumo. Il suo percorso sembra incarnare perfettamente il messaggio de “L’utilità dell’inutile”, il celebre saggio del professore dell’Università della Calabria Nuccio Ordine, che ha difeso con forza il valore di ciò che la società consumistica considera improduttivo: i libri, l’arte, la cultura, la bellezza. Tutto ciò che non genera profitto immediato viene spesso marginalizzato, eppure è proprio lì che si nasconde la sostanza più autentica dell’essere umano. Grazie alla sua attività itinerante, Stefano ha attraversato la Calabria da cima a fondo, dai centri più noti ai paesi più interni. Leggi tutto https://www.lacnews24.it/.../la-storia-di-stefano-il... LaC TV LaC News24
    4 punti
  23. Buongiorno a tutti, innanzitutto ringrazio nuovamente i partecipanti a questa discussione per i loro giudizi e commenti. Oggi vi porto l’esito della perizia. Rullo di tamburi…la moneta è falsa. Più nel dettaglio, si tratta di un falso d’epoca ottenuto per fusione, con modifiche apportate successivamente per renderlo più appetibile e simile all’originale. Morale della favola? Dal suono argentino non si scappa in tutti i sensi! 😅
    4 punti
  24. Bella notizia! Domenica peraltro sarò a Milano, anticiperò l’arrivo così da riassaporare il mercatino domenicale! spostarlo altrove non sarebbe la stessa cosa, spero rimanga lì o nelle immediate vicinanze
    4 punti
  25. Moneta tra le più comuni delle emissioni di Sede Vacante se proveniente da montatura o in bassa conservazione, ma incredibilmente rara se ben conservata e senza ritocchi. Recentemente son riuscito ad aggiungere un esemplare molto gradevole in collezione, dopo svariati anni di attesa. M
    4 punti
  26. È un falso serbo ... Con questo rovescio abbinano ogni tanto un dritto di Zenonide e ogni tanto un dritto di Nepote... Orribile.... Originali c'è ne sono a decine... E il monogramma è di lei, non di Zenone Nel mio ultimo libro ho suddiviso anche diverse zecche ... Quelle di Nicomedia e Cizico sono oggi indiscutibili
    4 punti
  27. Vale per tutte, è una questione meccanica…. Lo vedi bene in questa foto, dove c’erano i vuoti deL conio , il secondo colpo, sfasato di 180 gradi, ha lasciato intatto il dettaglio della testa coniata dal primo colpo, perché quei particolari ricadevano nel vuoto rappresentato dalla nuca dell’imperatore , e ha schiacciato quelli che erano corrispondenza dei piani del conio . La “ ribattitura” è una cosa. Queste sono doppie ( o triple) coniazioni indesiderate
    4 punti
  28. Interessantissimo esemplare, estremamente usurato, situato nella collezione del Museo Comunale Di Gubbio. Questo mezzo baiocco non è conforme a nessun altra tipologia censita, con stemma piccolo e purtroppo anno di pontificato non leggibile.
    3 punti
  29. Buonasera a tutti, dall'asta 20 di Ranieri la seguente moneta, lotto 78. Peso 2,00 gr. Si tratta di un 3 cinquine di Filippo III con scettro apparentemente classificabile Magliocca 27/2, dunque con sigle G/IAF e un fiore a chiudere la corona al diritto. Ma la particolarità risiede nella ghirlanda vegetale al rovescio. In questo caso non è sicuramente di alloro, ma probabilmente si tratta di rami di palma. Ricordo un carlino di Filippo II con una ghirlanda simile, ma al momento non ho a disposizione le foto.
    3 punti
  30. È già la seconda discussione aperta da questo utente alla quale viene risposto in maniera anche esaustiva senza che il detto utente senta il bisogno almeno di ringraziare. Come già fatto nell'altra discussione ti ringrazio io @ak72 per la tua disponibilità (della quale ho già avuto modo di "approfittare").
    3 punti
  31. Salve Condivido alcuni francobolli del titolo che mi sono stati donati anni fa. Il primo celebra il V centenario della nascita di Giorgio Vasari. apollonia
    3 punti
  32. Buone Feste anche a te. Già il fatto che sei tornato dopo tanto dimostra che il forum un posticino nel tuo cuore l'ha occupato. Approfitto dell'occasione per fare a tutti gli amici del forum, un sincero augurio di Buon Natale
    3 punti
  33. Da Cesarea marittima, nella Giudea romana, un esemplare di dupondio con al diritto busto radiato di Domiziano ed al rovescio palma . Sarà il 15 Gennaio 2026 in vendita The N. Y. sale 65 al n. 1099 .
    3 punti
  34. @Kriegsmarine92 complimenti, moneta veramente eccezionale. Concordo con @Pxacaesarche è una moneta che non può mancare in collezioni di imperatori romani proprio perché da il via al nuovo nominale. Da tempo anch'io stavo tentando di acquistarne una ma essendo in questo momento molto attento alle spese mi sono accontentato di una moneta pagata 40 euro di qualità bassa ma con una buona definizione del volto. Peso 4.51g. RIC 263e Contraccambio gli auguri e li estendo a tutto il forum. BUON NATALE!
    3 punti
  35. Buongiorno e Auguri a tutti. Mi è arrivato oggi questo nuovo denaro, che per le sue caratteristiche (sono visibili tutte le caratteristiche del volto) è un pezzo da novanta (aimé come il prezzo).
    3 punti
  36. Buon giorno, mi pare che si stia menando inutilmente il can per l'aia. Capisco le preoccupazioni di @viganò. Tuttavia @Tinia Numismatica , @Arka e @bizerba62 e @aemilianus253 mi sembra abbiano detto tutto quello che si poteva dire a riguardo. L'unica ditta che può dare maggiori informazioni è la stessa Bertolami, che nessuno ti vieta di contattare privatamente, se sei un cliente e temi ripercussioni sui tuoi acquisti. Per quel che vale, la casa d'aste è perfettamente attiva. Non vedo in preparazione aste di numismatica, per ragioni facilmente comprensibili, ma gli altri dipartimenti lavorano serenamente. Questo dovrebbe eliminare un pò di preoccupazioni.
    3 punti
  37. Vorrei commentare una moneta esitata in una recente asta. Il titolo di questa discussione non intende criticare una conservazione o fare riferimento a procedure chimico-fisiche atte a migliorare l'aspetto di una moneta, anzi ... Intende solo evidenziare come una moneta possa essere considerata sotto vari punti di vista e giudicata in modo molto diverso da esperti del settore. La moneta in questione è la Lira di Bologna 1712, battuta sotto il pontificato di Clemente XI, e di cui porta le insegne. Si tratta di una tipologia estremamente rara (dire R3 o R4 in questo caso conta poco, dato che gli esemplari comparsi in pubblica asta negli ultimi 50 anni sono solo 2). Il MIR la classifica al nr. 2330/2 e la illustra con la foto dell'esemplare Montenapoleone 4 (collezione Muntoni) del 1984. Nella recente asta di Natale "Nomisma Aste" del 14/12/2025 al nr. 661, è comparsa una di queste monete con la seguente descrizione: "Clemente XI (1700-1721) Bologna - Lira da 20 Bolognini 1712 - Munt. 181 AG (g 6,12) RRR Esemplare di eccezionale qualità con magnifica patina di monetiere. Moneta estremamente rara da reperirsi e indubbiamente il miglior esemplare che sia apparso. Lievi debolezze dovute alla fase di coniazione, ma esemplare assolutamente non circolato. Nell'asta Ranieri 19 del 2024, lotto 52, un esemplare inferiore ha realizzato € 3.300 + diritti. Grading/Status: qFDC-FDC". Si tratta del medesimo esemplare dell'asta Montenapoleone 4, lotto 900, di cui riporto l'immagine (ripresa dal catalogo). In quel caso la moneta era classificata BB.
    3 punti
  38. Questo è piuttosto semplice. Per esempio la SRL che amministro io ha lo statuto che riguarda esclusivamente il settore numismatico ed è attiva da 25 anni. Sono tutti dati pubblici e, credo, che diano sufficienti garanzie. Arka # slow numismatics
    3 punti
  39. Decisamente strafottente, il 'nostro' @anon88: nessun saluto, ironico e pungente verso chi gli porge un aiuto disinteressato... Mah... Il buon @iracondo ha voluto evidenziare i ben visibili difetti (non sono un esperto ma sono ben evidenti anche a me), e per 'capolavoro imperfetto già al conio' immagino volesse dire che, nel suo splendore, la moneta è intrinsecamente estremamente delicata e quindi facile a danneggiarsi (dico giusto?), quindi nessuna contraddizione. Quindi @anon88, secondo lei la moneta è senza ombra di dubbio SPL+ come da certificazione? Perchè ha chiesto altri pareri allora? Per sentirsi dire che farebbe un affare? Guardi, allora le dico che, secondo la mia umile opinione da inesperto, la moneta non vale 900€, bensì millemilamilioni di euro (quelli del Monopoli però), e farebbe un affare pagandola metà del PIL italiano. Contento?
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  40. Buongiorno a tutti Denaro viennese di Savoia II Typo D/ SABAVDIE R/ SABAVDIE CP Zecche : Chambéry C 518 R5
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  41. A gennaio 2026 nuova iniziativa, anche editoriale, per la divulgazione della numismatica del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio.
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  42. Questo non è del tutto vero. Ci sono realtà che funzionano (vedi "Quelli del Cordusio" capitanati da @dabbene, vedi questo Forum) e che sanno "innovare nella tradizione" e dove l'età media non è elevata. Certo che se l'approccio alla Numismatica avviene con i tondelli dell'IPZS è chiaro che uno si disaffeziona alla svelta, dopo che si accorge di aver speso un capitale e, alla lunga, di non avere in mano nulla. Certamente la Numismatica non è (e non credo sia mai stata) un ritrovo di ventenni, così come non lo è qualsiasi disciplina che richieda un minimo d'impegno.
    3 punti
  43. In rete ho scovato la tesi di dottorato di Christopher Calefati intitolata Aborrito infamato e negletto dei Borboni il nome sarà. In un paragrafo - che qui allego - l'autore racconta di alcuni episodi di protesta nei confronti di Ferdinando II. L'effigie del re veniva dissacrata non solo con l'apporvi le infamanti contromarche, ma anche sfregiandone il volto con tagli sul collo, sul naso o apponendovi le corna. Altre vituperazioni consistevano nel gettare la moneta a terra, calpestare il volto del re e pronunciare parole poco lusinghiere verso il monarca. Calefati_Tesi_Dottorato_DEFINITIVA_FEBBRAIO23(1).PDF
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  44. Al più posso esprimermi sul fatto che sia coniata o no…è coniata …. Quanto all’autenticità, con le foto e basta,ho sempre detto che la sicurezza, a meno di casi eclatanti, non c’è.
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  45. Si confermato questa mattina da un amico con banchetto...felicissimo di esser stato smentito 😃
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  46. La Capitana dello Yucatan Quali furono le reazioni nel resto del mondo, e in particolare in Italia, alla rivolta cubana e all'intervento americano nell'isola? Nel nostro paese la maggioranza della stampa e dell'opinione pubblica solidarizzava con la Spagna, in quanto paese colonizzatore (come, negli stessi anni, stava tentando di diventare l'Italia in Africa), o si manteneva neutrale. Ma non mancavano autorevoli voci contrarie. Il filosofo e parlamentare Giovanni Bovio era il presidente di un "Comitato Centrale italiano per la Libertà di Cuba", già attivo nel 1896, cui aderivano personalità come Felice Cavallotti, Edmondo De Amicis, e i fratelli Menotti e Ricciotti Garibaldi, figli di Giuseppe, che se fosse stato ancora vivo, di sicuro sarebbe corso in aiuto dei ribelli Tutti costoro si dichiaravano amici dei cubani in quanto espressione degli ideali repubblicani di Giuseppe Mazzini. Sull'altro fronte, tra gli amici della Spagna, figurava uno scrittore tornato prepotentemente d'attualità proprio in queste settimane... Emilio Salgari. Una presenza per certi versi sorprendente, se si pensa che i suoi eroi più famosi, Sandokan e il Corsaro Nero, si battevano invece per l'indipendenza e la libertà contro le grandi potenze coloniali, Inghilterra e Spagna. Nel 1899, Salgari diede alle stampe La Capitana dello Yucatan (o "del Yucatan" o "dell'Yucatan", la grafia cambia nelle diverse edizioni del romanzo). Protagonista è Donna Dolores del Castillo, una giovane marchesa che alla bellezza andalusa unisce un grande coraggio e un odio inestinguibile verso i Nordamericani, oppressori e invasori. Al comando di un formidabile yacht semisommergibile, lo “Yucatan”, la “Capitana” riesce a superare il blocco al largo di Santiago per rifornire di armi l'esercito spagnolo. Caduta la città, Dolores tenta di salvare la sua nave, forzando di nuovo il blocco dei vincitori. I militari americani, vengono descritti come famelici corsari, e sono criticati per l’utilizzo di una fanteria composta da uomini di colore, i quali sono ritenuti dall’autore dei codardi. Invece, i ribelli cubani sono accusati di preferire la guerriglia alle grandi battaglie campali (ognuno combatte con le armi che ha ) e di preoccuparsi solo di compiere razzie. I cubani sono descritti da Salgari come avidi e totalmente disinteressati "se a Cuba ci sia la bandiera spagnola o repubblicana". E alla fine, "gli Stati Uniti, inesorabili verso la povera Spagna, che aveva cercato di salvare, quantunque povera e dieci volte più debole il proprio onore, si appropriavano di Cuba, di Portorico e delle Isole Filippine, dietro l’irrisorio compenso di cento milioni. Il diritto delle genti fu interamente calpestato dagli affaristi dell’America del Nord". Una curiosa concidenza: Yucatan era anche il nome della nave che portò a Cuba Theodore Roosevelt e i suoi Rough Riders (ne parliamo nel prossimo post): eccoli a bordo, alla partenza da Tampa. Vista la fama conquistata dai "cavalieri" (in realtà la gran parte di loro era appiedata, poiché non era stato possibile imbarcare un numero sufficiente di cavalli ), i giornali italiani avranno sicuramente riportato le loro gesta, e forse anche il particolare del nome della nave, che potrebbe aver ispirato Salgari. petronius
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