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I contenuti con la più alta reputazione dal 10/25/25 in tutte le aree
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Non credo di aver vissuto una giornata così di numismatica, un mix di emozioni, sentimenti, valori, tecnica, professionalità, grandi competenze, dialogo, confronto ma anche tanto cuore, questa è’ stata Milano Numismatica con condivisione tra Associazioni, autori, relatori, giovani, Premi, servizio per gli altri, un applauso e un grazie a tutti i partecipanti di questa splendida giornata di numismatica che sicuramente ricorderemo !10 punti
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Penso che sia doveroso e bello segnalare quando la numismatica balza agli onori della cronaca, specie se senza l'ombra di reati che ne offuscano l'immagine. Il recente articolo pubblicato da Lorenzo Bellesia nel numero di ottobre di Panorama Numismatico, relativo ad un sesino inedito emesso dalla zecca di Novellara, ha avuto infatti una vasta eco sulla stampa locale e nei più importanti giornali online della provincia di Reggio Emilia. La Gazzetta di Reggio ha posto la notizia in prima pagina e alcuni componenti del consiglio comunale di Novellara hanno oggi proposto di organizzare una conferenza presso il museo cittadino sulle recenti scoperte riguardanti la zecca di Novellara. Complimenti a Lorenzo per l'importante scoperta. Mario9 punti
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Ci tengo davvero a spendere qualche parola a margine di questo Milano Numismatica che si riconferma anno dopo anno un evento cruciale e preziosissimo per la Numismatica italiana che grazie a Mario @dabbene, Marco @El Chupacabra e tutta la squadra di Quelli del Cordusio gode a mio avviso di ottima salute e di una folta nuova generazione di appassionati. Iniziative come il dono della moneta ai giovani e del libro sono a mio avviso veramente speciali, oltre che perché uniche nel loro genere, anche perché destinate a gettare tanti semi da cui verranno altrettante generazioni future di appassionati numismatici. Milano Numismatica però non è solo questo, è anche una comunità viva che si ritrova nel reale a parlare della passione che ci accomuna tutti. Ne approfitto per un saluto ai tanti amici conosciuti in questi anni e in particolare a Luca e Niccolò @nvmisplacentia@jaconico Grazie davvero per tutto quello che avete costruito! Un grande grazie inoltre alla N.I.P che con il premio Giovani Numismatici, che sono stato onorato di ricevere, dimostra un'attenzione speciale per la divulgazione della Numismatica ed il suo futuro tra i più giovani. E qui il motto di Quelli del Cordusio direi che ci sta benissimo! Ad altiora... grazie ancora di tutto!9 punti
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Buongiorno a tutti. Questo è il mio esemplare più bello, lo avevo già pubblicato anni fa qui sul forum. Oggi sappiamo che si tratta del 3° Conio: 😀6 punti
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Ma il momento più toccante e virtuoso di sabato a Milano Numismatica e’ stata l’iniziativa per i giovani di Quelli del Cordusio, iniziativa ripetuta da sempre ogni anno e che quest’anno ha previsto il dono oltre della moneta ai giovani di un libro. Riteniamo che l’abbinata 1 libro, 1 moneta sia quella che possa creare più passioni e più consapevolezza verso il giovane per la storia, la cultura e la numismatica. Se vedrete tutto il video che e’ sui social ci sarà anche il triste ricordo del nostro amico numismatico Marco Boscolo mancato a soli 34 anni. Con l’occasione, grazie all’aiuto di un collezionista amico di Marco, ho potuto dare una medaglietta che doveva essere spedita a lui, a un altro giovane meritevole Lorenzo Palanca in un passaggio di testimone tra giovani veramente da libro cuore, non dimenticheremo Marco !6 punti
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Salve. Condivido la mia piastra 120 grana 1798 con la variante SICILAR. Mi sono accorto che è la stessa sopra pubblicata da Scudo1901 qualche anno fa. Grazie per l'attenzione. Saluti.5 punti
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@modulo_largo L’introduzione del trachy e’ a seguito della grande riforma operata da Alessio I Comneno nel 1092 e determinata dalle eccessive spese militari sostenute dall’imperatore con le sue continue campagne di guerra per difendere l’impero. Alessio nel 1092 si vide costretto a varare un'imponente riforma monetaria, in cui fissava un'equivalenza fra monete d'oro e monete di altre leghe. Venne abolito l'uso del nomisma d'oro puro, introducendo l'hyperpyron (letteralmente, "super-puro"), una moneta che pesava quanto il vecchio nomisma (4.55 grammi), ma era di una lega leggermente inferiore all'oro puro (venti carati e mezzo contro i ventiquattro del nomisma). La vecchia equivalenza 1 nomisma = 12 milaresia, la tradizionale moneta d'argento di due o tre grammi, venne sostituita da quella che legava 1 hyperpyron = 48 aspron trachy, che era una moneta di 4.55 grammi di una lega (biglione) di rame e argento, al 6% di argento. In sostanza si passava da una equivalenza oro/argento 1:8 a una decisamente più bassa, 1:3,3. La vecchia moneta aurea si era quindi svalutata a quasi un terzo del suo valore. il tetarteron invece era una moneta d'oro introdotta dall'imperatore Niceforo II Foca (936-969) con lo scopo di spingere il mercato ad accettare monete di peso inferiore con lo stesso valore del solido di peso pieno, ma l'iniziativa fu un fallimento. Il suo nome deriva dal greco e significa "un quarto", poiché il suo peso era di circa tre quarti di quello del solido (histamenon). La nuova moneta aveva un peso di ca. 4,09 grammi, pari a tre quarti di quello del solido, ed aveva, nelle intenzione dei governanti lo stesso valore del solido dal peso pieno. La moneta venne denominata Tetarteron (greco= "quarto") mentre il solido di peso completo prese il nome di Histamenon. Entrambe le monete conservano lo stesso standard di finezza, e furono emesse nell'ottica programmata di spingere il mercato ad accettare monete di peso minore. Non sorprende che l’esperimento risulto’ un fallimento e il tetarteron scomparve con la riforma operata da Alessio I Comneno. Alessio con la sua riforma introdusse il tetarteron di bronzo che Fu coniata fino al regno di Michele VIII Paleologo. Il follis, moneta in bronzo introdotta con la riforma monetaria di Diocleziano del 294 AD venne abolito con la riforma di Alessio I Comneno. La riforma del 1092 e’ un vero spartiacque nella storia della monetazione bizantina . I testi piu’ importanti per l’approfondimento di questa monetazione sono quello citato di Dumbarton Oaks, a cura di Philip Grierson e altri autori, in 5 volumi. Testo tuttora validissimo e punto di riferimento primario per tutta la monetazione bizantina. per approfondimenti piu’ di economia monetaria che numismatici il miglior trsto e’ quello di Michael Hendy: Studies in the Byzantine Monetary Economy c.300–1450 infine per un testo piu’ divulgativo ma comprensivo di tutta la monetazione bizantina resta molto valido anche se un po’ datato il volume di Philip Grierson: byzantine coinage university of California Press 19825 punti
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Medaglia devozionale agostiniana, bronzo/ottone, del XVIII sec. (prima metà) , probabile produzione romana. - D/ San Agostino di Tagaste (Algeria), Padre e Dottore della Chiesa cattolica, qui raffigurato mentre osserva Gesù Bambino che raccoglie l'acqua dal mare con un cucchiaio, allusione a quanto diceva sant'Agostino che era più facile togliere l'acqua del mare e versarla dentro una buca o secchiello che spiegare il mistero della SS. Trinità. R/ San Nicola da Tolentino dell'Ordine degli Eremitani di S. Agostino, davanti a lui un piattino contenente due uccelli arrostiti che lui rifiutò di mangiare, essendo malato e questi miracolosamente presero il volo, medaglia rara. Ciao Borgho5 punti
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@gennydbmoneyanche a me piacciono, solo che i mezzi sono limitati, poi fra te e qualcun altro fate incetta😁. Sono proprio belle da tenere in mano, da osservare e studiare, una diversa dall'altra. Osservate queste belle fusioni. Saluti Alberto5 punti
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Buongiorno e Buona domenica a tutti, posto una delle mie ultime Pubbliche, rimpatriata qualche mese dalla penisola Iberica. Diametro 34mm Peso 14,70 gr. Foto non propio eccezionali, moneta complessivamente leggibile e a mio avviso collezionabile. Saluti Alberto5 punti
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Gran bella giornata!!! Passione Professionalità Amore per la cultura le sensazioni che ha generato in me questa riuscitissima Milano Numismatica. Complimenti a Quelli del Cordusio per il lavoro ineccepibile, grandi nomi e organizzazione puntuale. @lorluke piacere grandissimo averti conosciuto di persona. Sei uno studioso preparato e una persona affabile. Ricambio di gusto i tuoi complimenti. Saluti Gordon5 punti
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Una giornata straordinaria oggi a Milano. Questa è stata la mia prima edizione di Milano Numismatica ma sono davvero rimasto colpito dalla grande partecipazione di pubblico. Ci tengo a fare i miei più sentiti complimenti a @dabbene e @El Chupacabra per l’organizzazione di questo fantastico evento all’insegna della divulgazione numismatica a 360 gradi. Sono lieto di aver presentato il mio articolo e di aver avuto modo di fare la conoscenza di numerose persone, tra cui @Gordonacci, che si conferma essere una persona davvero squisita.5 punti
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Buongiorno a tutti. Allego alla presente la risposta ricevuta dal Comune di Milano, nella persona del dott. Dragonetti che ringrazio pubblicamente. La risposta è stata trasmessa, oltre che al sottoscritto, anche all'Associazione che gestisce il Mercato e ad alcuni rappresentanti della stessa. Ho solo cancellato per correttezza gli indirizzi personali e quelli non istituzionali. In sostanza, l'Amministrazione comunica il termine dei lavori nella zona Cordusio entro il 30 novembre 2025 e la possibilità di riprendere il Mercato dalla successiva domenica 7 dicembre 2025. Mi sembra una buona notizia, all'esito della quale non resta che vigilare sul corretto e tempestivo adempimento di quanto annunciato dall'Amministrazione. Resto a disposizione per ogni valutazione e saluto tutti cordialmente. Comune Milano Cordusio defintivo.pdf4 punti
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Secondo il mio "augusto parere" (😊 quando vengo evocato è il minimo), ma soprattutto secondo il Luppino in "Prove e progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana dal secolo V al 2002. I casa Savoia (1713-1946)" Ed. Montenegro 2012, l'esemplare "prova" fu coniato con tondelli di rame con titolo 950/1000, il che spiega il colore più chiaro. L'autore non cita (ovviamente, tratta solo di prove) gli esemplari poi prodotti per la circolazione. Tuttavia, è indubbio che il colore più chiaro si ripresenti anche nel I conio (più raro e probabilmente utilizzando tondelli avanzati per le prove), mentre possiamo asserire che per i due conii successivi furono utilizzati tondelli con titolo 960/1000. Quindi, in conclusione, furono due le leghe utilizzate e per quanto riguarda gli esemplari "marezzati" - a mio avviso - si tratta unicamente della lega 960/1000 non ben amalgamata che ha dato origine a quelle striature chiaro-scure.4 punti
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Purtroppo, devo dare ragione a @favaldar. Forse ci vorrebbero criteri di selezione più stringenti perché poi finisce che a perderci di credibilità non è soltanto il singolo perito ma l'intera categoria... Riguardavo, inoltre, la descrizione della moneta in asta ed è veramente un disastro! Anzitutto, non è un centesimo di Milano ma al massimo di Venezia. Tra l'altro, se fosse un centesimo 1806 di Milano (com'è scritto), non sarebbe una data inedita nè tantomeno un R5. Seconda cosa, è errata l'indicazione del grado di conservazione (decisamente troppo generoso). Ma poi dove sono i riferimenti bibliografici? Inizialmente pensavo mancassero solo per questo lotto, visto che si tratterebbe di un presunto unicum, ma guardando altri lotti napoleonici noto che mancano ovunque... Infine, mi domando anche da un punto di vista logico: è più probabile che l'ultima cifra della data sia stata manipolata oppure che ci si trovi effettivamente di fronte ad un'eccezionale rarità napoleonica che in oltre due secoli nessuno ha mai visto e catalogato? Anche ammettendo la seconda ipotesi (per quanto remota essa sia), di fronte ad una tale rarità la base d'asta che dai è di solo 80 euro?! Preferisco astenermi da ulteriori commenti...4 punti
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Purtroppo negli ultimi anni diventare Perito o NIP o quel che sia, è divenuta cosa molto semplice. Non è cosi difficile, soprattutto se hai qualche conoscenza e un po' di studio, mi dispiace dirlo ma è quello che ho visto. La differenza con il passato è che c'erano meno persone nella Numismatica ma molto preparate e appassionate oggi ce ne sono 1000.000 di più ma meno preparate e che guardano quasi solo al guadagno. Come tutto il resto d'altronde. Per chi è ottimista e per una questione matematica, è pur vero che dovrebbero aumentare anche i meritevoli. 😃 Se no siamo rovinati.😅😂 ps: grazie è @picchio si e mi scuso con lui per non essermi ricordato il nickname ma è un periodo poco felice per me.🖐🏼️🙏🏼4 punti
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Grazie per il tag, Luca. Come indicato in precedenza, andrebbe vista dal vivo, ma due considerazioni sono doverose. Nel 1806 (che io sappia) la zecca di Venezia non era ancora provvista dei coni per la coniazione della monetazione napoleonica. Seconda considerazione, la monetazione di prova, nel 1806, non presentava i simboli dello zecchiere e dell'incisore, ma questi iniziano a comparire solo nel 1807 e solo sotto forma di monogrammi delle iniziali dei nomi come in questa rarissima prova del 1807 che posto. Saluti Per confronto metto anche una rarissima prova del 1806 per il centesimo. Saluti4 punti
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Mi permetto di riportare la posizione di @acraf che, a differenza mia, è uno studioso: “i denari repubblicani suberati sono vere monete antiche e l'opinione del Crawford che fossero in genere dei falsi d'epoca mi sembra piuttosto restrittiva. Sicuramente la maggior parte dei denari suberati fu prodotta fuori della zecca ufficiale, ma dipende molto anche dal tipo di emissione. Ci sono emissioni che hanno pochissimi denari suberati e quelli presenti sono per lo più fatte fuori della zecca ufficiale, ma altre emissioni, in genere quelle prodotte in situazioni di emergenza, presentano un numero non indifferente di suberati. Ho la sensazione che, come nel caso di Cornuficius (RRC 509/1-5), il monetario iniziò con una produzione di denari che sono in buon argento, ma poi, come subentrava una situazione di grave emergenza e penuria di argento, compaiono diversi denari suberati. Serve uno studio molto accurato e con buone basi anche statistiche” Ora, provo a rispondere alle Vostre eccezioni. ___________________________________ Sempre @acraf ha identificato alcuni incorci di conio fra denari suberati e denari in buon argento. Cito di seguito alcuni suoi interventi qui sul forum. “Nel caso della monetazione di Domitius Calvinus (RRC 532/1), che fu comunque prodotta a Osca, in Spagna, in condizioni ambientali favorevoli e senza reale penuria di argento, ho trovato in tutto solo 6 sicuri suberati contro 170 denari in buon argento. Di questi 6, 4 sembrano provenire da conii ufficiali e 2 da conii che non ho trovato con buon argento e che presentabo pure uno stile un pò difforme.” “Un altro esempio di moneta suberata riguarda l'emissione di L. Vinicius (RRC 436/1), che sto studiando. Ho raccolto immagini di quasi una settantina di questi rari denari e uno solo era suberato (CNG ea 238/2010, 340, g. 2,95) … Questo suberato risulta coniato con i miei conii O3/R3 (su un totale provvisorio di 9 conii diritto e 13 conii rovescio, con numerosi incroci di conio). E' noto almeno un altro esemplare con la stessa combinazione dei conii, in buon argento (NAC P/2005, 1781 g. 4,03)” In altri casi ne ha parlato con riferimento ai lavori compiuti per redigere altre sue monografie (quindi, con riferimento ad altre monete). ___________________________________ Queste tue considerazioni sono verissime, ma (secondo me) non dirimenti. ATTENZIONE: non dico che i suberati sarebbero stati accettati lo stesso, se si fosse scoperto che erano tali; dico che era difficile accorgersi che fossero tali sulla sola base del peso. Non si trattava quindi di un "corso forzoso", ma di un imbroglio di Stato (se e quando erano prodotti dello Stato). I saggi dei nummulari dimostrano che la gente voleva sapere se le monete erano in buon argento (e - quindi - concordo con te sul fatto che il valore intrinseco fosse ancora un cardine del sistema monetario), ma dimostrano anche che non bastava il peso a distinguere le monete suberate da quelle in buon argento. Mi spiego: gli aurei pervenuteci presentano pesi molto precisi, i denari pesi abbastanza variabili, i bronzi pesi estremamente variabili. Prendiamo, a titolo di esempio, tre monete coeve: l'aureo RRC 359/1dell'84-83 a.C. varia da 10,65 a 11 g, il denario RRC 364/1 dell'83-82 a.C. da 2,83 a 4,23 g, l'asse RRC 355/1dell'84 a.C. da 7,85 a 17,44 g; nel primo caso la variazione (in più o in meno rispetto alla media aritmetica dei pesi) è dell'1,6%, nel secondo caso del 19,8%, nel terzo del 38,9%. Non si tratta di uno studio scientifico (occorrerebbe estrapolare la media ponderata dei soli esemplari in alta conservazione, per avere dati più significativi) ma rende bene l'idea. Questo fatto, riscontrabile in tutta la monetazione repubblicana, dimostra una cosa molto semplice: quanto meno il metallo valeva, tanto meno il pubblico poneva attenzione al valore intrinseco. In altri termini, la monetazione repubblicana presenta un fenomeno di progressivo disinteresse del pubblico al peso esatto della moneta, che non è ancora un "corso forzoso" ma ci si avvicina; nell'argento, tale migrazione si presenta già a uno stato avanzato, alla fine della Repubblica Quanto sopra implica non che ipotetici "denari in bronzo" fossero bene accetti in un'ottica di corso forzoso, bensì che - in un contesto di estrema variabilità ponderale - nessuno potesse ritenere suberata una moneta, per il solo fatto che pesava leggerissimamente di meno di altre. Si veda la bella collezione di suberati pubblicata da @apollonia in questa discussione: molti di questi suberati pesano più di 3 g, alcuni addirittura più di 4 g; nessuno si sarebbe accorto della suberatura per il solo fatto del peso, a maggior ragione se fossero stati mischiati ad 8 o 9 denari di buon argento. ___________________________________ Immagino che sia una questione tecnica: le temperature di fusione di argento e bronzo sono tali, che e n'è una raggiunta la quale l'argento superficiale aderisce al cuore di bronzo rendendo il prodotto molto più stabile di una mera e banale "argentatura". Inoltre, i pesi specifici sono abbastanza simili, rendendo come visto difficilmente apprezzabili le differenze. ___________________________________ In verità abbiamo un caso lampante di circolazione di monete in argento misto a metallo non nobile, ed è quella dei quadrigati con legenda in rilievo entro cornice (comunemente ritenuti successivi ai quadrigati con legenda in incuso su tavoletta). In quel caso, fu lo Stato che, evidentemente per necessità belliche, aumentò sensibilmente la percentuale di rame nella lega d'argento argento. A me personalmente la suberatura sembra solo un metodo più raffinato, rispetto alla mistura, di compiere la medesima "truffa di Stato": a parità di argento, si aumenta la quantità di monete che possono essere immesse in circolazione aggiungendovi bronzo; con il vantaggio ulteriore che il suberato, a differenza della moneta di mistura, essendo quasi indistinguibile, non innesca il processo inflattivo. ___________________________________ Aggiungo tre considerazioni in chiusura, che secondo me depongono a favore della produzione di suberati "di Stato". Primo: i simboli di controllo sembrano mirati a controllare chi utilizzava determinati conii. Questa esigenza di controllo si può spiegare nel senso che si voleva evitare una produzione sovrabbondante di suberati (che avrebbe permesso al personale della zecca di "fare la cresta" sull'argento utilizzato) rendendo possibile una verifica ex post. IMHO. Secondo: l'editto di Gratidiano era verosimilmente mirato a far ritirare i suberati dal mercato. Il fatto che egli sia stato osannato dal popolo ma odiato dall'aristocrazia dimostra che la sua iniziativa andava contro il volere delle persone (gli aristocratici, appunto) che governavano lo Stato e, quindi, che i suberati fossero bene accetti dalle persone fisiche che incarnavano la volontà dello Stato. Terzo: molte emissioni repubblicane, ossia quelle imperatoriali, erano al contempo "ufficiali" (perché fondate sull'imperium del magistrato emittente) ma anche "private" (perché volute da un singolo per sue esigenze personali). Sembra naturale pensare che un protagonista delle guerre civili, rimasto a corto di buon argento, possa aver fatto ricorso alla suberazione (e, in effetti, molti suberati sono di monete imperatoriali). In questo caso, non avrebbe però senso definirli "falsi d'epoca".4 punti
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Salute Svetonio "Vite dei dodici Cesari" : leggiamo che Augusto adottò Gaio e Lucio dal loro padre Agrippa con il "rito dell'Asse e della bilancia" E' spiegato in nota che questo processo di adozione era compiuto con una vendita simbolica alla quale si ricorreva se l'adottato era ancora sotto la patria potestà . L'adottante, alla presenza del padre dell'adottato, toccava o poneva sulla bilancia una moneta e pronunciava la formula del rito dinanzi a 6 testimoni. In questo caso, dal nome della tipologia di adozione, si utilizzava un Asse che costituiva la quarta parte del Sesterzio a partire dal 133 a.C. circa. Ho trovato questa nota storica molto interessante ed ho ritenuto opportuno proporvela nel forum, in questa sezione. Salutoni odjob4 punti
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L’obiettivo prefissato per questa edizione era di riuscire a condividere la giornata con le tutte le realtà associative presenti oggi in Italia, obiettivo molto difficile ma ora possiamo dire felicemente raggiunto. Tutti erano presenti con i Presidenti o loro autorevoli rappresentanti e hanno potuto raccontare scopi e programmi associativi e parlare del futuro della numismatica. Non sono mancati comunque i soliti asset e le consuete finalità di Milano Numismatica, divulgazione col Gazzettino, Premi per i giovani, relatori e autori e servizio per la collettività col workshop sulle monete. Pubblico presente incredibile, molto seguito dai social in diretta e nei commenti, una edizione da record e da ricordare nel tempo.4 punti
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Se i segni che intendi sono come questi rappresentati nei dettagli che allego, sono causati dalle spazzole metalliche all'atto della pulitura del conio. A seguito di questa procedura il conio subisce delle rigature (in negativo) che lasciano dei segni in positivo all'atto della coniazione. E' più facile scorgerli nelle monete di ampio modulo, specie, ovviamente, su quelle in alta conservazione3 punti
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Grissini, come è nata la specialità torinese più diffusa all'estero. Le origini, il nome e le varietà di Rosalba Graglia Il 31 ottobre si celebra la Giornata Mondiale del grissino, amato da Napoleone e da Luigi XIV, nato per curare un futuro re A pensarci sono stati gli Americani, che hanno istituito il National Breadstick Day, che si celebra l’ultimo venerdì di ottobre. Loro vanno pazzi per quei «bastoncini di pane» e ne ribadiscono l’origine, ricordando gli original breadsticks know as grissini, nati per curare gli intestinal disorders di Vittorio Amedeo II. Un’invenzione tutta torinese e famosa nel mondo, quindi. Celebrata oggi, 31 ottobre, con la Giornata Mondiale del Grissino. Tutelati dal marchio PAT, Prodotto Alimentare Tradizionale – ma ci starebbe una IGP, a proteggere un prodotto che oggi si può produrre ovunque, chiamandolo «Grissino di Torino» – i grissini sono la nostra specialità più diffusa all’estero. Grissini, la storia La storia, rigorosamente sabauda, narra del futuro re Vittorio Amedeo II che da bambino era gracile e soffriva di problemi gastro-intestinali. Colpa del pane del tempo, con una mollica poco cotta e umida che favoriva il proliferare di batteri. Per restituire la salute al principino si arrivò persino a organizzare un’ostensione straordinaria della Sindone. Finchè il medico Teobaldo Pecchio, originario di Lanzo e il panettiere di corte Antonio Brunero nel 1679 hanno l’idea giusta: fare un pane senza mollica. Brunero, anche lui di Lanzo, allunga l’impasto delle ghërse, i tradizionali pani affusolati, creando un bastoncino lungo e largo un pollice, lo cuoce in forno e nasce un pane senza mollica: il ghërsin, ovvero una piccola ghërsa. Vittorio Amedeo guarisce e i ghërsin, i grissini, diventano il pane prediletto della corte. Ritratto con grissino Carlo Felice li sgranocchiava persino al Teatro Regio durante gli spettacoli, e della principessa Felicita si narra di un ritratto con in mano un grissino. Luigi XIV il Re Sole aveva chiamato a Parigi un paio di panettieri torinesi apposta per sfornargli i grissini, e Napoleone, conquistato dai petits bâtons de Turin, aveva istituito addirittura un servizio di corrieri per farseli arrivare fragranti nella capitale francese. Una variante più commerciale della nascita del grissino racconta di un trucco escogitato dal panettieri per sostenere gli aumenti dei prezzi, ovvero assottigliare il pane, ma convince – e piace - molto di più la storia di Vittorio Amedeo II. Rubatà o stirato Una volta inventato, il grissino torinese si sdoppia. Il più antico e tradizionale è il rubatà (ovvero «rotolato»), lungo dai 40 agli 80 centimetri e arrotolato a mano, diffuso soprattutto sulla collina torinese, fra Chieri, Andezeno, Gassino. L'altro grissino è lo «stirato», più leggero e friabile, visto che la pasta non viene lavorata manualmente ma allungata tendendola dai lembi per la lunghezza delle braccia del panettiere. Rubatà o stirato, il mito del grissino resiste, tramandato nei secoli, viaggia tra i Paesi ed è proiettato nel futuro. Già, perché in quella favolosa cassetta interrata sotto l’Obelisco di Piazza Savoia, una specie di capsula del tempo alla piemontese, ci sarebbero una copia delle leggi Siccardi, i numeri 141 e 142 della Gazzetta del Popolo, monete, semi di riso, una bottiglia di Barbera e naturalmente loro, i grissini. Grissini, come è nata la specialità torinese più diffusa all'estero. Le origini, il nome e le varietà | Corriere.it3 punti
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Buongiorno a tutti, io ne posseggo una sola del tipo 3. Già mostrata ma la ripropongo.3 punti
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Buonasera, questa la moneta in rame più pesante della mia collezione 5 Baiocchi 1849 Peso 42 g.3 punti
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Salve L'isola di Tenedo è nota fin dall'antichità essendo citata in diversi punti dell’Iliade di Omero, secondo il quale, essendo situata vicino alla costa della Troade, l’isola vide svolgersi diversi fatti della guerra di Troia. In particolare è qui che le navi achee si sarebbero nascoste simulando la partenza nel quadro dello stratagemma che doveva condurli alla conquista della città. Inoltre Tenedo, l’eroe fondatore omonimo dell’isola, fu ucciso da Achille quando cercò di impedire lo sbarco dei Greci alla conquista di Troia. Si è già parlato sul forum della mitologia legata all'isola di Tenedo importante per le rotte marittime antiche, che aveva un culto per i “gemelli divini” Apollo e Artemide, quest’ultima raffigurata al dritto del bronzo della discussione. Sarà un caso che dalla cartina si veda anche il tratto di mare dall’isola di Lesbo al continente, dove si trova l’isola di Nasos/Nesos, quella delle “Hekatonnesoi” sede dell’altra “piccolina” Apollo/Pantera. Ne manca una piccolina dell’isola più a Nord di Imbros (sempre che si trovi) per fare un… “miniterno”! apollonia3 punti
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Ciao, il peso è un pò scarso per un sesterzio ( ma ci sono esemplari censiti simili) dovuto anche all'usura ed alla forma irregolare del tondello percui personalmente escluderei si tratti di un asse ( il diametro di 28 mm come la patina che sembra più consona all'oricalco, confermerebbero si tratti di un sesterzio). La tipologia è quella con la raffigurazione sul rovescio della Dacia. Posto esemplare stessa tipologia 🙂. ANTONIO3 punti
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Un 30 kreuzer di Francesco I bello rosso... la A indica la zecca di Vienna3 punti
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Vedi Carlo, il fatto è che un perito per stare sul mercato dev'essere preparato su molteplici monetazioni (zecche italiane, estere, preunitarie, Regno d'Italia, Repubblica, coloniali, medaglie, ecc.). Un collezionista, invece, spesso si focalizza su uno/due rami specifici e, dopo anni di studio, finisce con l'avere una formazione pari o addirittura superiore a quella di molti periti in quel determinato ambito. Con ciò non voglio sminuire la figura professionale del perito ma solo evidenziare una naturale problematica.3 punti
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Caro amico, non si fidi dei quattro cattivacci di questo forum! In realtà sono (siamo) tutti invidiosi di lei, poiché non possiamo permetterci di acquistare monete così rare e storicamente importanti, quali quelle alle quali lei giustamente si interessa. Lasci perdere i confronti fotografici, la patina ed altri trascurabili ammennicoli, non contano niente di fronte alla sua convinzione. Acquisti questo pezzo e se lo goda come merita, dia retta! 😁3 punti
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Ciao a tutti, segnalo che il 18 settembre ad Arezzo presso la Casa Museo Ivan Bruschi è stata inaugurata la mostra "Monete dal Mondo dalle Collezioni Bruschi e Bistoni". La Dottoressa Franca Maria Vanni, curatrice della mostra ha allestito una vetrina dedicata alla produzione artistica dell'incisore Luigi Giorgi (lombardo), omonimo del più noto Evaristo Luigi Giorgi (toscano) già capoincisore della Regia Zecca a cui erroneamente è sempre stata attribuita anche la creazione delle monete coniate dalla Zecca di Tientsin in Cina merito invece dell' "altro" Luigi Giorgi. Per chi è interessato linko questa vecchia discussione avviata da @Alessandro Canossi , nipote del Luigi Giorgi "lombardo", grazie a cui fu svelata la questione dell'omonimia e del clamoroso errore storico tramandato su tanti cataloghi e libri di settore e che portò ad un mio articolo su Panoramica Numismatico per diffondere la scoperta. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/zecchieri/Luigi Giorgi (omonimo) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61T/117 Alla cerimonia era presente naturalmente anche @Alessandro Canossi che saluto e che mi aveva invitato all'evento ma purtroppo per motivi geografici e lavorativi non ho potuto essere presente... Voi invece se siete in zona fateci un salto 😉 Simone WhatsApp Video 2025-09-28 at 19.24.28.mp43 punti
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David Martínez Chico a cura di Museu de Prehistòria de València e Diputació de València . È disponibile in PDF: https://www.mupreva.org/web_mupreva_dedalo/publicaciones/1647/va?q=es&fbclid=IwY2xjawNtS3FleHRuA2FlbQIxMABicmlkETE2YVJ0YTIxMjdRbjVXWHhuAR6xsgtOeRgbCYf6UBWQAbT0CypUFIndh1nvK3vVmVuuKEnY5xYwjhMKGOBeBg_aem_Btol3YOpXYp0DFgvKdzyAg3 punti
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Vi ricordo la conferenza di questa sera, tutti possono partecipare di persona nella sede di via Kramer o seguire la conferenza da remoto utilizzando i link comunicati precedentemente. Partecipando di presenza è poi possibile vedere una selezione di monete e partecipare al consueto brindisi.3 punti -
Acquirente che pubblicizza una moneta che vuol comprare... Magari il contrario....3 punti
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DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro una delle ultime arrivate: è un bronzo di Adriano per Tripoli di Fenicia, 23 mm e 10,45 g. Al D, busto di Adriano a destra, laureato e drappeggiato. ΑΥΤΟΚ ΚΑΙCΑΡ ΤΡΑΙΑΝΟC ΑΔΡΙΑΝΟC, quasi del tutto leggibile. Al R., i busti affiancati dei Dioscuri verso dx, con i classici berretti. Scritta ΤΡΙΠΟΛΕΙΤΩ ΗΚΥ (quale il significato di HKY?). La moneta è classificata: BMC 48, RPC 3829, Sear 1246, ed è abbastanza comune. Mi ha stupito la presenza dei dioscuri su una moneta della Fenicia.3 punti
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Il significato dei Dioscuri su questo bronzo è dovuto al fatto che erano divinità protettrici dei marinai e particolarmente associati alla città di Tripoli, che storicamente era un importante porto e faceva parte di una confederazione fenicia. apollonia3 punti
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Buonasera, Vorrei condividere questo trittico di denarii dei Severi con le Vittorie Britanniche al rovescio. Ci sono diverse tipologie per ogni membro della dinastia; la vittoria seduta, la vittoria con trofeo è la vittoria con la palma. A loro volta si distinguono a seconda di dove è rivolta la dea, ossia verso destra oppure verso sinistra. Volevo rappresentare tutte e tre le tipologie, ed alla fine ci sono riuscito. L'unico pezzo che mi è costato tempo e denaro è il Geta. Quando e se lo trovavo, la dea era sempre rivolta a destra. Cosa ne pensate? Atexano3 punti
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Ho appena inviato una mail al museo Filangieri,sono curioso di leggere la risposta... sempre se risponderanno...3 punti
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Dal peso di 6,45 grammi, altro esemplare direttamente dall’asta Sima odierna (Lotto 416):3 punti
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