Nel manuale Ing. I. Ghersi “Leghe metalliche…Monete e medaglie” del 1898 entra nel merito specifico delle leghe per monetazione e riporta prove ed esperimenti fatte dalla Zecca di Parigi. Interessante il fatto del riporto delle caratteristiche tecniche, la durata dei coni, resistenza allo sfregamento, lavoro di coniazione influenzate dalla lega utilizzata. Nel manuale di “Tecnologia monetaria” del Sacchetti (1884) si entra nel merito ufficiale, riportando la Legge 24 agosto del 1862 che per il Bronzo (non rame) utilizzato nella nostra monetazione è composto da: 960 parti di rame e 40 di stagno con una tolleranza di più o meno di 5 millesimi. Nel manuale del Belluomini “Ricettario pratico di metallurgia” del 1905 riporta, (penso ad una indicazione) per il Bronzo da monetazione un 5% di stagno. Mentre nel “Ricettario pratico di metallurgia” del Massenza, 1923 parla indurimento del rame con stagno e zinco e, a secondo delle percentuali di Sn, della necessità di ricotture dei tondelli per migliorare la lavorazione al conio di monete e medaglie…All’epoca il Bronzo nelle proprie tipologie rappresentate dalle diverse leghe, rappresentava un prodotto di alta tecnologia e l’aspetto monetario se pur importante non era il principale, basti pensare le bronzine che erano i precursori dei cuscinetti odierni o il bronzo da cannoni…e tanto altro. Non vorrei dilungarmi in quanto ho altre diverse pubblicazioni d’epoca da consultare, ma non penso che sia il tema di questa discussione ma più da “Tecnologie produttive”… un saluto