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I contenuti con la più alta reputazione dal 10/05/25 in tutte le aree

  1. Spero di ravvivare questa sezione del forum presentando il mio ultimo acquisto della monetazione dei Camerlenghi. Classificata al CNI 2, Munt.2, è la Quadrupla del Camerlengo Barberini 1655 con l' Esergo senza la scritta ROMA. Proviene dell'asta NOMISMA 22 del Settembre 2002, lotto n° 1009.
    22 punti
  2. salve, monetiere fai da me in castagno, che ne pensate?
    21 punti
  3. Buongiorno a tutti. Allego alla presente la risposta ricevuta dal Comune di Milano, nella persona del dott. Dragonetti che ringrazio pubblicamente. La risposta è stata trasmessa, oltre che al sottoscritto, anche all'Associazione che gestisce il Mercato e ad alcuni rappresentanti della stessa. Ho solo cancellato per correttezza gli indirizzi personali e quelli non istituzionali. In sostanza, l'Amministrazione comunica il termine dei lavori nella zona Cordusio entro il 30 novembre 2025 e la possibilità di riprendere il Mercato dalla successiva domenica 7 dicembre 2025. Mi sembra una buona notizia, all'esito della quale non resta che vigilare sul corretto e tempestivo adempimento di quanto annunciato dall'Amministrazione. Resto a disposizione per ogni valutazione e saluto tutti cordialmente. Comune Milano Cordusio defintivo.pdf
    10 punti
  4. Non credo di aver vissuto una giornata così di numismatica, un mix di emozioni, sentimenti, valori, tecnica, professionalità, grandi competenze, dialogo, confronto ma anche tanto cuore, questa è’ stata Milano Numismatica con condivisione tra Associazioni, autori, relatori, giovani, Premi, servizio per gli altri, un applauso e un grazie a tutti i partecipanti di questa splendida giornata di numismatica che sicuramente ricorderemo !
    10 punti
  5. Penso che sia doveroso e bello segnalare quando la numismatica balza agli onori della cronaca, specie se senza l'ombra di reati che ne offuscano l'immagine. Il recente articolo pubblicato da Lorenzo Bellesia nel numero di ottobre di Panorama Numismatico, relativo ad un sesino inedito emesso dalla zecca di Novellara, ha avuto infatti una vasta eco sulla stampa locale e nei più importanti giornali online della provincia di Reggio Emilia. La Gazzetta di Reggio ha posto la notizia in prima pagina e alcuni componenti del consiglio comunale di Novellara hanno oggi proposto di organizzare una conferenza presso il museo cittadino sulle recenti scoperte riguardanti la zecca di Novellara. Complimenti a Lorenzo per l'importante scoperta. Mario
    9 punti
  6. Ci tengo davvero a spendere qualche parola a margine di questo Milano Numismatica che si riconferma anno dopo anno un evento cruciale e preziosissimo per la Numismatica italiana che grazie a Mario @dabbene, Marco @El Chupacabra e tutta la squadra di Quelli del Cordusio gode a mio avviso di ottima salute e di una folta nuova generazione di appassionati. Iniziative come il dono della moneta ai giovani e del libro sono a mio avviso veramente speciali, oltre che perché uniche nel loro genere, anche perché destinate a gettare tanti semi da cui verranno altrettante generazioni future di appassionati numismatici. Milano Numismatica però non è solo questo, è anche una comunità viva che si ritrova nel reale a parlare della passione che ci accomuna tutti. Ne approfitto per un saluto ai tanti amici conosciuti in questi anni e in particolare a Luca e Niccolò @nvmisplacentia@jaconico Grazie davvero per tutto quello che avete costruito! Un grande grazie inoltre alla N.I.P che con il premio Giovani Numismatici, che sono stato onorato di ricevere, dimostra un'attenzione speciale per la divulgazione della Numismatica ed il suo futuro tra i più giovani. E qui il motto di Quelli del Cordusio direi che ci sta benissimo! Ad altiora... grazie ancora di tutto!
    9 punti
  7. Buonasera, condivido volentieri questo splendido esemplare così descritto in Catalogo con relative foto: NAPOLEONE I (1804-1814) 1 Centesimo 1808 B, Bologna Pagani 73 Mont. 120 Gig. 234 Cu 2,26 g 19,2 mm proveniente dall'asta Varesi, Auction 84 del 18-19 Nov 2024 - Lotto 1014 e gentilmente cedutomi da un "agguerrito" Lamonetiano cui va la mia stima.
    9 punti
  8. Buongiorno a tutti, quest'oggi ho il piacere di mostrarvi una rarissima prova napoleonica, ovvero il 3 centesimi 1810 di transizione. È la prima volta che questa specifica prova, di cui gli esemplari noti si contano sulle dita di una mano, viene mostrata su questo forum. Purtroppo, troppo spesso mi capita di sentir parlare impropriamente di R5 napoleonici... Ecco allora che ho voluto mostrare a voi tutti un autentico R5 di Napoleone per il Regno d'Italia. L'esemplare in questione proviene dall'asta Varesi 84 del novembre dello scorso anno (se ne ricorderà sicuramente @lucadesign85). Mi auguro che questa prova sia gradita agli appassionati (e non) di monetazione napoleonica. Sulle ragioni storiche che hanno portato alla realizzazione di questa prova (assieme a quella del soldo che ho già mostrato in passato) vi rimando al mio articolo pubblicato nell'ultimo numero del Gazzettino del Cordusio. Da un punto di vista tecnico, la particolarità di queste prove è che presentano il bordo liscio e rialzato, tipico dei nominali in rame del 2° tipo, mentre invece l'effige di Napoleone è diversa (simile ma non del tutto sovrapponibile a quella del 1° tipo).
    8 punti
  9. Segnalo la pubblicazione della mia monografia dal titolo "Le monete milanesi di Filippo II – Volume I – Dal 1554 al 1577". L'Opera tratta ed illustra tutte le emissioni di Filippo II di Spagna coniate dalla zecca di Milano, fino al 1577. Seguirà in futuro la pubblicazione di un secondo volume per le emissioni del periodo 1577-1598. I materiali sono ordinati secondo un'inedita impostazione cronologica, creando così una vera e propria narrazione di queste prestigiose emissioni tanto apprezzate sia dai numismatici sia dagli storici dell'arte. Numerose le novità presentate, tra cui spiccano nuove identificazioni (basate su fonti archivistiche d'epoca) e la descrizione di varietà inedite. L'acquisto dell'Opera è possibile unicamente presso il sito dell'Editore, Amazon e le principali librerie online. Titolo: Le monete milanesi di Filippo II – Volume I – Dal 1554 al 1577 Autore: Antonio Rimoldi ISBN 9791224037354 141 pagine Immagini a colori Formato 17x24 cm Copertina rigida Pagine in carta patinata da 130g/m2 Prezzo di copertina: 55,00 € + spedizione
    8 punti
  10. Ho conosciuto marco 10 anni fa. Mi colpì fin da subito la determinazione, la passione, quel sacro fuoco che ardeva in lui quando parlava di monete. Doti non certo comuni in un ragazzo (allora) di 24 anni. In questi 2 lustri nei quali ho avuto il piacere di crescere numismaticamente e alimentare questa passione comune accanto a marco, ho imparato a conoscerlo meglio e ad apprezzare alcune doti umane ancor meno comuni di quelle professionali. Perché se è vero che la curiosità di marco lo ha portato negli anni a padroneggiare e destreggiarsi in spazii ben più vasti di quelli (già vastissimi) numismatici, non sono mai MAI venute meno da parte sua la gentilezza, la disponibilità, la pacatezza. e, in questo ultimo tremendo periodo, la forza d animo e una incrollabile capacità di sorridere e combattere ogni giorno con tutta la tenacia (tantissima) di cui era provvisto. Quando si spegne una vita così giovane non ci sono parole che possano darci pace. Quello che possiamo fare è alzarci in piedi e ricordarlo per tutto quello che di bello e buono ha seminato nel breve volgere della sua vita. oggi piango un amico. Ciao marco ti voglio bene.
    8 punti
  11. Dato che mi chiedi (giustamente) da dove discende l'ipotesi che ho esposto al post #23 di questa discussione, ti spiego. L’esperienza mi insegna che le sentenze non riportano mai tutti i fatti che hanno caratterizzato l’iter processuale, ragion per cui molto spesso alcuni passaggi motivazionali, agli occhi del lettore che di quel processo non è stato parte (come il sottoscritto), possano risultare contraddittori o, peggio, illogici. Poiché mi rifiuto di credere che la decisione contenga una contraddizione tanto macroscopica come quella evidenziata da @gioal , mi sforzo di leggere “tra le righe” della motivazione. Ciò premesso, la mia interpretazione non può che fondarsi solo ed esclusivamente sui seguenti dati testuali. Nella parte in “fatto” della pronuncia si legge che: “Deduce ancora la difesa che il privato può rivendicare la proprietà dei beni archeologici, che si presumono di proprietà statale, fornendo la prova che […] c) i reperti siano stati acquisiti in epoca anteriore alla entrata in vigore della legge n. 364 del 1909, ad eccezione del collezionista, per il quale non si applica la presunzione di appartenenza allo Stato. Pertanto, essendo il ricorrente un collezionista numismatico ed avendo prodotto fatture di acquisto di esemplari numismatici, che ne comprovano l'acquisto attraverso legittimi canali, diversamente da quanto affermato nella ordinanza impugnata, il giudice dell'esecuzione avrebbe dovuto disporre la restituzione al ricorrente di tutte le monete, dal momento che le fatture di acquisto prodotte erano idonee a provare il legittimo possesso da parte del ricorrente di tutti i reperti”. In definitiva, sembrerebbe che una delle argomentazioni spese dalla difesa sia stata la seguente: (i) la presunzione di appartenenza allo Stato non si applica al collezionista; (ii) il ricorrente è un collezionista, qualità che ha comprovato di possedere attraverso la produzione di fatture di acquisto di esemplari numismatici (si badi, non è specificato “degli esemplari di cui si chiede la restituzione”); (iii) quelle fatture, poiché documentano l’acquisto di esemplari numismatici (si, ma di quali, mi domando), sono idonee a provare il legittimo possesso di tutte le monete (e, quindi, devo desumere che si intendesse sostenere, anche di quelle che detta documentazione di acquisto non possedevano). Secondo me, ciò che traspare dalla lettura è che la documentazione di acquisto fornita dalla difesa fosse esclusivamente finalizzata a provare che l’imputato fosse aduso all’acquisto di monete e, quindi, che fosse un collezionista, così da poter legittimare il possesso anche di monete che – pur presenti in collezione – risultavano tuttavia prive di documentazione comprovante l’acquisto (interpretazione che risulterebbe pure coerente con la premessa svolta dalla difesa che, come ricordato sopra, tra le altre cose deduceva che al collezionista “non si applica la presunzione di appartenenza allo Stato”). Perché altrimenti non enfatizzare espressamente la circostanza (probabilmente dirimente) che la documentazione fornita fosse riferibile proprio alle monete oggetto di sequestro e successiva confisca? E che lo scopo della documentazione fornita dall’imputato fosse, evidentemente, quello di provare la qualità di collezionista piuttosto che di provare l’acquisto delle specifiche monete non restituitegli, lo si evince ulteriormente – a mio avviso – dalla posizione che la Corte prende sul punto, affermando che: “1.3. Neanche è persuasivo il riferimento alla figura del collezionista numismatico, che il ricorrente afferma e documenta di essere”. E’ la stessa Corte, in altri termini, a raccontarci che il ricorrente ha documentato di essere un collezionista ma non anche di aver acquistato legittimamente pure quegli esemplari che, presenti nella sua collezione, sono tuttavia risultati privi di documentazione di provenienza. Magari le mie sono solo elucubrazioni mentali. Una cosa però è certa: la Corte non scrive da nessuna parte che l’acquisto tra privati non vale a conferire legittimità al possesso dei reperti. Non lo dice neanche il Codice dei Beni Culturali, come giustamente qualcuno in questa discussione ha già fatto rilevare. Saluti.
    8 punti
  12. cari amici volevo condividere con voi questo bel cofanetto ripieno di monete che ho inserito in collezione. che ve ne pare?
    7 punti
  13. Dopo quasi novant’anni, la credenza lignea proveniente dall’appartamento V,18 sul Decumano Massimo di Ercolano torna finalmente visibile al pubblico. Il reperto, uno dei più straordinari esempi di arredo domestico dell’antichità, è stato trasferito dall’area archeologica all’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano, dove trova posto nel nuovo spazio espositivo dedicato ai legni antichi. Si conclude così un lungo percorso di tutela, studio e restauro che ha restituito vita e leggibilità a un oggetto unico nel panorama archeologico mondiale. La credenza, rinvenuta nel 1937 accanto alla Casa del Bicentenario, è un armadietto in legno carbonizzato straordinariamente conservato, ritrovato insieme al suo contenuto originale: coppe, bicchieri, brocche e pentole, testimonianza preziosa della quotidianità domestica ercolanese. Il rinvenimento, documentato con cura nei Diari di scavo, offrì già all’epoca un’istantanea eccezionale della vita privata di una famiglia del I secolo d.C., sopravvissuta nei dettagli al dramma dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dopo la scoperta, il soprintendente Amedeo Maiuri, ideatore del progetto di “città-museo”, volle che il mobile restasse in esposizione nel suo contesto originario. Collocato al piano terra della bottega sottostante l’appartamento e protetto da una teca di vetro, divenne uno dei simboli del suo ambizioso programma di restituzione della vita quotidiana attraverso la musealizzazione in situ. Quell’allestimento, tuttavia, durò poco. Per motivi di tutela e conservazione, la credenza venne successivamente rimossa e sigillata in una cassa lignea, dove rimase per decenni, lontano dallo sguardo dei visitatori e degli studiosi. Solo nel 2022, con la riapertura della cassa, è iniziata una nuova fase della sua storia. L’operazione ha dato avvio a un articolato progetto di studio e restauro, realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Ercolano e il Drents Museum di Assen, istituzione olandese da anni impegnata nella valorizzazione dei materiali organici antichi. Il lavoro di restauro, concluso nel 2023, ha permesso di consolidare la struttura del mobile e di renderlo idoneo al trasporto e alla nuova esposizione, restituendogli stabilità e leggibilità senza alterarne la natura di reperto fragile e irripetibile. Il trasferimento della credenza dall’area archeologica all’Antiquarium è stato un momento complesso e delicato. A causa della fragilità del legno carbonizzato, l’operazione ha richiesto la partecipazione coordinata di restauratori, archeologi, tecnici e operatori specializzati. Per un’intera giornata le squadre hanno lavorato con estrema cautela, garantendo la sicurezza del reperto in ogni fase del movimento. Il trasporto, realizzato con supporti appositamente progettati e sistemi di ammortizzazione, ha rappresentato una sfida logistica e scientifica di grande rilievo. Oggi la credenza è collocata al piano ammezzato dell’Antiquarium, nel cuore del nuovo spazio espositivo che accoglie i legni antichi provenienti da Ercolano. L’allestimento è stato concepito per restituire al visitatore l’atmosfera originale dell’esposizione voluta da Maiuri negli anni Trenta, con un’attenzione particolare alla disposizione dei reperti e alla loro relazione con il contesto abitativo di provenienza. Grazie alla documentazione fotografica e scritta degli scavi del 1937, è stato possibile ricomporre fedelmente l’aspetto originario del mobile, riposizionando sulle sue superfici le stoviglie e gli oggetti domestici rinvenuti al suo interno. Il risultato è un’immagine viva e autentica della vita domestica di duemila anni fa, restituita nella sua dimensione più intima. Accanto alla credenza sono esposti una culla, simbolo della dimensione familiare, e il larario rinvenuto nello stesso vano dell’appartamento V,18, restaurato nel 2021 grazie alla XIX edizione di Restituzioni, il programma di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico promosso da Banca Intesa Sanpaolo. Il Parco Archeologico di Ercolano ha previsto anche un programma di visite serali per permettere al pubblico di ammirare il reperto in una cornice suggestiva. Nell’ambito dell’iniziativa Una Notte al Museo, ogni martedì e giovedì, dalle 20:30 alle 23:30 (ultimo ingresso alle 22:30), sarà possibile accedere con biglietto ridotto al Padiglione della Barca, alla mostra dei legni e a quella degli ori. Durante queste serate speciali i visitatori potranno incontrare archeologi, restauratori e architetti del Parco, che racconteranno le fasi del restauro, gli interventi conservativi e i dettagli dell’allestimento, offrendo uno sguardo diretto sul lavoro quotidiano di tutela e ricerca che anima il sito. Fonte: https://www.finestresullarte.info/archeologia/restaurata-credenza-di-ercolano-dopo-90-anni-di-silenzio Nota mia: l'incredibile reperto provenie dall’appartamento V 18 sul Decumano Massimo
    7 punti
  14. @Silver70 Caro , buonasera! Su questo argomento hai trovato una persona che ho definito "un collezionista seriale"! Ovvero: IO! Circa un mese fa ho terminato di scrivere un libro che ho intitolato "Confesso: sono un collezionista seriale!! Ciliegie di cultura e di passioni." che molto probabilmente darò alle stampe. Nella mia vita ho sistematicamente cambiato tipi di collezioni, perchè, purtroppo per me, mi è sempre piaciuto il bello, l'interessante, il raro. Sono partito con i francobolli, per poi passare alle stampe antiche, agli orologi, ai soldatini, agli argenti antichi, alle porcellane (complice mia moglie), ai micro mosaici, alle gemme e la numismatica è stato l'ultima. @il numismatico diverso tempo fa mi ha denominato "il nonno tuttologo" (fra 18 giorni sono 78 primavere!). Effettivamente tutti questi cambiamenti sono state una occasione di nuovi studi, di nuove ricerche, entrare in mondi che non conoscevo e che, man mano che li esploravo, mi affascinavo e conquistavano, anzi mi conquistano ancora! Il mio sistema è stato quello di approfondire il più possibile la materia, per poi abbandonarla completamente ed iniziare a studiarne un'altra e così via, e tutto ciò è iniziato che avevo 12 anni! Ti posso assicurare che quando nel 2004, la mia azienda mi ha "scivolato", dopo una settimana ero già impegnato in una delle materie che più mi ha appassionato, la Gemmologia, che mi ha permesso di diventare Perito Gemmologo ed entrare in un mondo di un fascino impressionante. La Numismatica è tata un corollario, stupendo ed affascinate che mi ha permesso di entrare in un mondo che non avevo mai immaginato, e che si è affiancato professionalmente alla Gemmologia, diventando Perito Numismatico (ovviamente nel mio piccolo!). Quasi tutte le raccolte che ho costituito nel tempo, sono state esitate per avviarne altre e oramai sono rimasto senza ad eccezione dell'ultima intrapresa qualche anno fa, quella delle medaglie delle Sedi Vacanti Pontificie, ma che sto meditando di esitare anche lei. Alla fine rimane la CONOSCENZA, il resto è di passaggio, si passa ad altri per fare le stesse esperienze! Complimenti! Hai scelto una materia che ti poterà nel mondo della micro meccanica, del complicato, della moda, del lusso esagerato (dovrai studiare molto!). Personalmente sono arrivato al punto di cimentarmi nello smontaggio e rimontaggio di movimenti semplici, e così mi sono reso conto dell'incredibile manualità dei GRANDI OROLOGIAI! Buon proseguimento!!
    7 punti
  15. Buonasera, condivido volentieri uno degli ultimi esemplari entrati in raccolta. Si tratta di un 10 soldi del 1811 (Venezia), naturalmente in argento (0.900) e dal peso di 2,49 grammi. D/ NAPOLEONE IMPERATORE E RE Testa nuda a destra, in basso 1811 R/ REGNO D'ITALIA Corona ferrea radiata; in basso 10 SOLDI / V Contorno: stellette in incuso. Saluti.
    7 punti
  16. Ma il momento più toccante e virtuoso di sabato a Milano Numismatica e’ stata l’iniziativa per i giovani di Quelli del Cordusio, iniziativa ripetuta da sempre ogni anno e che quest’anno ha previsto il dono oltre della moneta ai giovani di un libro. Riteniamo che l’abbinata 1 libro, 1 moneta sia quella che possa creare più passioni e più consapevolezza verso il giovane per la storia, la cultura e la numismatica. Se vedrete tutto il video che e’ sui social ci sarà anche il triste ricordo del nostro amico numismatico Marco Boscolo mancato a soli 34 anni. Con l’occasione, grazie all’aiuto di un collezionista amico di Marco, ho potuto dare una medaglietta che doveva essere spedita a lui, a un altro giovane meritevole Lorenzo Palanca in un passaggio di testimone tra giovani veramente da libro cuore, non dimenticheremo Marco !
    7 punti
  17. Ecco la risposta da parte del museo Filangieri, speriamo bene...
    7 punti
  18. Regno di Sardegna, i primi francobolli furono emessi l’1 gennaio 1851, tre valori da 5, 20 e 40 centesimi con l’effigie di Vittorio Emanuele II in stampa litografica, senza filigrana. L’assenza di filigrana dette origine a numerose falsificazioni tra le più note furono i falsi di Genova e quelli di Ginevra. Dal punto di vista collezionistico i falsi d’epoca hanno un loro interesse e quindi un certo valore di mercato, il vero problema sono i falsi e le riproduzioni recenti come quelle che si vedono in vendita su ebay con un valore di mercato zero. Qui sotto le quotazioni di catalogo dell' Unificato di qualche anno fa: Vi sembra possibile che su eBay un 5c sia venduto a € 69.94 ....??😳?? .. ovviamente senza nessun certificato peritale. Esemplare in foto sotto: Vi meraviglierete quante persone ci cascano.. il motivo..? Un misto di ingordigia e ingenuità che fa quasi rabbia, ma quello che piu' mi fa arrabbiare e' la spregiudicatezza di chi li vende ben conoscendo le debolezze dell’animo umano e infangando questo hobby. Questa discussione è stata aperta come warning a questa problematica, diffidate delle occasioni troppo occasioni, il materiale che non vale nulla a volte puo' divertire di piu'.
    7 punti
  19. Il 14 gennaio del 1786, Cesare Coppola scrive al re Ferdinando IV sottoponendogli un problema in zecca: Gaetano Basile si duole per la cattiva qualità dell'acciao col quale sono costruiti i coni che spesso si rompono creando ritardi nella coniazione e un'impressione delle monete non soddisfacente. Pertanto, il maestro si zecca chiede al re di autorizzare il Basile a poter scegliere l'acciao - di qualità migliore di quello sinora adoperato - presente nella Regia Dogana. Non è dato sapere se il problema venne risolto o meno e neppure quando ebbe origine. ANSA: Ministero delle finanze, busta 2136 P.S. Un fatto simile accadde nella zecca felsinea del XVIII secolo (se ricordo bene) dove anche qui la qualità dell'acciao dei coni risultava scadente, pertanto i gestori della zecca chiesero di acquistarlo in Francia, sebbene il costo fosse elevato. Chimienti nel libro La zecca di Bologna e le sue macchine lo spiega egregiamente.
    7 punti
  20. Buongiorno, Un raro centenionalis di Vetranio battuto per confermare il suo appoggio a Costanzo II durante la crisi con Magnentius e suo fratello Decentius. La legenda Hoc Signo Victor Eris dimostra appunto la sua lealtà all'imperatore e alla dinastia (quello che ne rimaneva dopo l'eccidio) costantiniana. Una moneta che non potevo mancare, non solo per l'alta conservazione, ma soprattutto per inserirla nel set che ho messo insieme relativo a quel periodo. Volevo chiedere inoltre se Vetranio avesse battuto una moneta con il Chi-Ro, tipo quelle di Magnentius, Decentius e dello stesso Costanzo (quella di Poemenius per intenderci). La moneta pesa 5.72 g per 26 mm Grazie. Atexano
    7 punti
  21. Non so se lo avevo già postato. Se lo fosse, pazienza! Ferdinando II di Borbone (1830-1859) Tornese “UNO E MEZZO” 1838.
    7 punti
  22. Ricordo del Convegno Numismatico di Annecy 2025 .
    7 punti
  23. Sono alcuni anni che non partecipo più al forum, anche per un "bisticcio" che ne decretò, da parte mia l'abbandono, però tale "abbandono" fu giustificato anche da altro, e veniamo al tema di questa discussione. Nel 2017 vendetti tutta la mia collezione che fu esitata nell'asta nr 70 di Varesi. La totalità delle monete in oro ed argento papali fino a Paolo III facevano parte della mia collezione, compreso la quasi totalità delle piastre e mezze piastre, più una selezione di denari romani comuni ma di buona conservazione. Perché vendetti? Semplicemente perché di quel dato periodo rimanevano da acquistare "solo" tipologie di monete ( papali) con esborsi superiori ai 10K euro, cosa che non volevo fare, anche in considerazione di quello che avevo già investito. La vendita all'asta con Varesi andò in modo più che soddisfacente ( tutti qui conoscono la professionalità, la correttezza la competenza del Sig.Varesi). Avevo impegnato nella collezione, iniziata i primi anni '90, una cifra che per me era considerevole, (180K) quando vendetti avevo fatto due conti, se invece d'investire negli ori papali, avessi acquistato delle "misere" sterline d'oro, o dei "vituperati" marenghi comuni, l'oro negli anni '90 e primi del 2000 veleggiava tranquillamente sotto i 10K il kg, nel 2017 avrei ricavato il triplo, quotando tranquillamente oltre i 30K il kg. Anche se la vendita era andata bene, però tra andamento del mercato, commissioni, recuperai il capitale investito, mi rimaneva il piacere d'aver collezionato, ricercato, studiato un affascinante periodo della Storia papale. Però nel 2017, con la liquidità non mi riaffidai alla Numismatica, né iniziai una nuova tipologia, ma realizzai quello che non feci nei precedenti vent'anni, acquistai sterline, marenghi ecc ecc , con massima mia soddisfazione ( solo economica e non numismatica) viste le quotazioni odierne dell'oro. Questo mio breve intervento, non è per scoraggiare chi sta per entrare in questo magnifico settore del collezionismo, che è la Numismatica, ma solamente per consigliare di entrarvi con i piedi di piombo, ponderando bene le somme investite, poiché acquistare si fa molto velocemente, però nell'eventualità di uno smobilizzo, la via potrebbe presentarsi molto erta. saluti TIBERIVS
    6 punti
  24. Buongiorno a tutti. Questo è il mio esemplare più bello, lo avevo già pubblicato anni fa qui sul forum. Oggi sappiamo che si tratta del 3° Conio: 😀
    6 punti
  25. Discussione che, dopo la cancellazione da parte di @Davide1120 di quasi tutti i suoi post, non ha senso mantenere aperta. Si tratta di un comportamento fortemente scorretto, e nel caso l'utente in questione voglia continuare a frequentarci, lo invito a non ripeterlo in futuro, altrimenti il CdC non potrà esimersi dal prendere provvedimenti.
    6 punti
  26. Tutto risale all'Impero Romano: l'unità di peso base nel sistema romano era la "libra pondo" (o semplicemente libra), che corrispondeva a circa 327 grammi. parola "libra" indicava una bilancia, mentre "Pondo" era invece un avverbio che significava "a peso". Dopo la partenza dei romani dalla Britannia, il sistema monetario e di pesi da loro lasciato influenzò profondamente i regni anglosassoni, e il concetto di "sterlina" (pound sterling) nacque come un'unità di conto, definita come una massa d'argento di alta purezza ("sterling silver") del peso di una libbra; in pratica, la "sterlina" non era una moneta fisica, ma un valore. Quel valore era rappresentato da una libbra d'argento. Questa connessione è resa chiara dalla suddivisione della sterlina: 1 Pound (£1) = 20 Shillings = 240 Pence (questo era il sistema pre-decimale, in vigore fino al 1971). Ma la moneta fisica più comune e importante per secoli fu il penny (plurale: pence). Il penny era una moneta d'argento, e la relazione era questa: per coniare 240 penny (che formavano 1 sterlina), si usava esattamente una libbra d'argento. Quindi: 1 libbra (peso) d'argento = 1 Pound Sterling (valore) = 240 penny (monete fisiche). Il Simbolo "£": Deriva direttamente dalla lettera "L" corsiva, che sta per "Libra". Quindi, quando scriviamo "£", stiamo scrivendo in realtà una "L", l'abbreviazione dell'antica unità di peso romana, e la parola inglese "pound" (che significa sia l'unità di peso che la valuta) deriva dalla seconda parte dell'espressione latina "libra pondo", ovvero "pondo" (a peso); in sostanza, "pound" è l'evoluzione germanica di "pondo". La storica "libbra d'argento" (che dà il nome alla sterlina) e la "Sovrana d'oro" (la sterlina in oro) furono legalmente e deliberatamente ancorate attraverso il rapporto bimetallico del 1816: per legge, il rapporto fu fissato a 1 : 15,066. Ciò significa che 1 grammo d'oro era valutato legalmente come 15,066 grammi d'argento. Una libbra (Tower Pound) equivale a circa 349,9 grammi di argento sterling (a 925/1000 di purezza), e quindi contiene 349,9 * 0,925 = circa 323,7 grammi di argento puro. Per trovare la quantità d'oro che valeva quanto quella libbra d'argento, dividiamo il contenuto d'argento per il rapporto legale: 323,7 grammi d'argento / 15,066 = 21,48 grammi d'oro puro. Una 'Sovrana' piena contiene 7,3224 grammi d'oro puro, e quindi 21,48 grammi (oro equivalente) / 7,3224 grammi (per Sovrana) = 2,93 Sovrane; questo numero (2,93) è praticamente 3; la piccola discrepanza è dovuta all'evoluzione dei tipi di libbra usati (la Tower Pound fu sostituita dalla Troy Pound). Una libbra d'Argento era quindi equivalente a circa 3 Sovrane d'oro. In sintesi, la riforma del 1816 mantenne il nome "Sterlina" e l'unità di conto, ma ne cambiò la base materiale dall'argento all'oro. La Sovrana d'oro divenne la nuova pietra di paragone, e il suo rapporto con l'antica libbra d'argento fu calcolato matematicamente, creando un ponte perfetto tra il vecchio sistema dell'argento e il nuovo sistema dell'oro. Riepilogando: Perché si chiama Sterlina/Sovrana? Per un motivo storico: era la moneta che rappresentava il valore di una sterlina d'oro sotto il Gold Standard; fu coniata per la prima volta nel 1489 sotto il re Enrico VII d'Inghilterra, e il nome "Sovereign" (Sovrano) era un riferimento al ritratto del monarca impresso sulla moneta, simbolo del potere e della stabilità del regno. La "Sterlina Oro" che tutti conosciamo, comunque, fu coniata per la prima volta nel 1817, con il famoso disegno di Benedetto Pistrucci che ritorna San Giorgio e il Drago sul rovescio. Questa è la moneta identica, per peso e contenuto d'oro (7,3224 grammi), a quelle coniate oggi. È una moneta a tutti gli effetti? Sì, è una moneta a corso legale a tutti gli effetti. La mancanza di un valore nominale stampato è un dettaglio formale; il suo valore nominale è stabilito per legge (£1), e il suo status di moneta la distingue da un semplice lingotto, conferendole importanti vantaggi fiscali per gli investitori e i collezionisti. PS: Il controllo che scade ogni tot secondi (uso una VPN) è una rottura di p@lle mostruosa: ho dovuto reinserire tutto il messaggio perchè il sistema mi ha richiesto di confermare che non sono un robot
    6 punti
  27. Ricordiamolo così nell’ ultimo e struggente saluto oggi a Marco in una chiesa gremitissima. Che sia un esempio positivo per i giovani da seguire per i valori che aveva.
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  28. Posto i miei ultimi acquisti, due denari di Caracalla, uno da adulto ed uno da fanciullo, ogni parere e’ ben accetto. grazie
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  29. Conosciuto più di 10 anni fa, 18 per la precisione. Si era unito al CGN nelle prime ore, era fiero dei suoi pezzi e della collezione del nonno. Ricordo quanto fosse fiero dell’eredità di una medaglia in oro di Vittorio Emanuele III, ma anche di altri pezzi. Ricordo un viaggio con lui, a Roma, alla Banca d’Italia, ospiti di Giovanna. Mi rattrista molto sapere che combatteva da tempo contro un brutto male e che a 34 anni ci ha lasciato. Che la terra ti sia lieve. Un giorno triste. NM
    6 punti
  30. Sempre più difficile trovare monetine nelle ciotole, se poi sono minuscole e in rame la ricerca diventa più difficoltosa Trovata in una ciotola a 3 pezzi un euro, ho dato 50 cent perchè ho preso solo questa, su per giù piccola quanto un eurocent, Bolivia 1951, un boliviano.
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  31. Chissà se anche questa non arriva al BB 😀
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  32. Salve a tutti, volevo presentarvi l'ultima arrivata in collezione Detto ciò ci metterei un punto o un punto e virgola 😀
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  33. Nel corso dei miei quasi 20 anni di frequentazione di questo forum, più di qualche volta mi è successo di imbattermi tra le varie sezioni di Lamoneta in discussioni in cui vari utenti condividevano monete di grande importanza numismatica e che hanno richiesto anche ingenti sforzi economici per i fortunati collezionisti che le hanno sapientemente aggiunte alle loro raccolte. Ma la moneta che qui Daniele ci mostra, per me va collocata in una categoria a parte. La straordinaria eccezionalità di questo pezzo va incasellata sotto svariati aspetti: in primis la sua magnificenza: la quadrupla è per antonomasia il "masterpiece" per ogni collezionista di monete papali e riuscire ad aggiungere questo modulo nella propria raccolta è senza dubbio sinonimo di collezione avanzata e matura. In secondo luogo per la sua esimia rarità: questo pezzo, come già segnalato da @DARECTASAPERE, proviene dall'asta Nomisma del 2002 e in questi 23 anni altri esemplari non se ne sono visti (quella della NAC 104 del 2017 è la variante con la scritta ROMA in esergo, Munt 1), così come possono ritenersi assolutamente sporadiche le apparizioni precedenti; ora sono lontano dai "sacri testi" ma appena riesco proverò a fare una ricerca mirata sugli analoghi esemplari passati in asta in passato. Ed infine, ma certamente non di minore importanza (soprattutto in questo periodo della Numismatica), la sua altissima conservazione: una moneta praticamente intonsa che consente di apprezzare ancora di più tutti i dettagli di questo eccezionale pezzo. Caro Daniele, che dire? Ti confermi ancora una volta "magister" sulle monete con l'ombrellino (come le chiami tu!). Ma in questo caso hai fatto veramente il botto! Complimenti!
    6 punti
  34. Gli amministratori del forum hanno ben altro a cui pensare. Posso assicurare che, salvo casi eccezionali (ad esempio se viene mostrata una moneta rubata), non hanno il benché minimo interesse a sapere dove un utente ha acquistato le proprie monete e da chi… Continuiamo, comunque, ad attendere fiduciosi foto non alterate delle sue monete.
    6 punti
  35. Sigillo doganale ottocentesco del ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Se ne conoscono con la denominazione delle tre sedi doganali del ducato.... Parma 1 Piacenza 2 Guastalla 3 Mario
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  36. Mercato di monete e francobolli a Milano, parco Novegro https://www.parcoesposizioninovegro.it/fiere/eurofil-5/
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  37. @modulo_largo L’introduzione del trachy e’ a seguito della grande riforma operata da Alessio I Comneno nel 1092 e determinata dalle eccessive spese militari sostenute dall’imperatore con le sue continue campagne di guerra per difendere l’impero. Alessio nel 1092 si vide costretto a varare un'imponente riforma monetaria, in cui fissava un'equivalenza fra monete d'oro e monete di altre leghe. Venne abolito l'uso del nomisma d'oro puro, introducendo l'hyperpyron (letteralmente, "super-puro"), una moneta che pesava quanto il vecchio nomisma (4.55 grammi), ma era di una lega leggermente inferiore all'oro puro (venti carati e mezzo contro i ventiquattro del nomisma). La vecchia equivalenza 1 nomisma = 12 milaresia, la tradizionale moneta d'argento di due o tre grammi, venne sostituita da quella che legava 1 hyperpyron = 48 aspron trachy, che era una moneta di 4.55 grammi di una lega (biglione) di rame e argento, al 6% di argento. In sostanza si passava da una equivalenza oro/argento 1:8 a una decisamente più bassa, 1:3,3. La vecchia moneta aurea si era quindi svalutata a quasi un terzo del suo valore. il tetarteron invece era una moneta d'oro introdotta dall'imperatore Niceforo II Foca (936-969) con lo scopo di spingere il mercato ad accettare monete di peso inferiore con lo stesso valore del solido di peso pieno, ma l'iniziativa fu un fallimento. Il suo nome deriva dal greco e significa "un quarto", poiché il suo peso era di circa tre quarti di quello del solido (histamenon). La nuova moneta aveva un peso di ca. 4,09 grammi, pari a tre quarti di quello del solido, ed aveva, nelle intenzione dei governanti lo stesso valore del solido dal peso pieno. La moneta venne denominata Tetarteron (greco= "quarto") mentre il solido di peso completo prese il nome di Histamenon. Entrambe le monete conservano lo stesso standard di finezza, e furono emesse nell'ottica programmata di spingere il mercato ad accettare monete di peso minore. Non sorprende che l’esperimento risulto’ un fallimento e il tetarteron scomparve con la riforma operata da Alessio I Comneno. Alessio con la sua riforma introdusse il tetarteron di bronzo che Fu coniata fino al regno di Michele VIII Paleologo. Il follis, moneta in bronzo introdotta con la riforma monetaria di Diocleziano del 294 AD venne abolito con la riforma di Alessio I Comneno. La riforma del 1092 e’ un vero spartiacque nella storia della monetazione bizantina . I testi piu’ importanti per l’approfondimento di questa monetazione sono quello citato di Dumbarton Oaks, a cura di Philip Grierson e altri autori, in 5 volumi. Testo tuttora validissimo e punto di riferimento primario per tutta la monetazione bizantina. per approfondimenti piu’ di economia monetaria che numismatici il miglior trsto e’ quello di Michael Hendy: Studies in the Byzantine Monetary Economy c.300–1450 infine per un testo piu’ divulgativo ma comprensivo di tutta la monetazione bizantina resta molto valido anche se un po’ datato il volume di Philip Grierson: byzantine coinage university of California Press 1982
    5 punti
  38. Questa è l' ultima 22 messa in raccolta...
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  39. Gran bella giornata!!! Passione Professionalità Amore per la cultura le sensazioni che ha generato in me questa riuscitissima Milano Numismatica. Complimenti a Quelli del Cordusio per il lavoro ineccepibile, grandi nomi e organizzazione puntuale. @lorluke piacere grandissimo averti conosciuto di persona. Sei uno studioso preparato e una persona affabile. Ricambio di gusto i tuoi complimenti. Saluti Gordon
    5 punti
  40. Una giornata straordinaria oggi a Milano. Questa è stata la mia prima edizione di Milano Numismatica ma sono davvero rimasto colpito dalla grande partecipazione di pubblico. Ci tengo a fare i miei più sentiti complimenti a @dabbene e @El Chupacabra per l’organizzazione di questo fantastico evento all’insegna della divulgazione numismatica a 360 gradi. Sono lieto di aver presentato il mio articolo e di aver avuto modo di fare la conoscenza di numerose persone, tra cui @Gordonacci, che si conferma essere una persona davvero squisita.
    5 punti
  41. Buongiorno a tutti. Ho riso durante la lettura di questa storiella ma, alla fine, ci sono rimasto male: mi da fastidio vedere che persone di grande competenza e disponibilità vengono prese per i fondelli da un personaggio simile. Un saluto a tutti gli utenti "storici"😉
    5 punti
  42. È tragico che se ne sia andato portando seco una simile rarità: stanotte non chiuderò occhio. Un personaggio così umile e ben disposto: che perdita!
    5 punti
  43. Scrivere di Marco mi porta grandissima tristezza, un giovane uomo che aveva tanti valori e una vita di grandi soddisfazioni davanti. Marco Boscolo e’ stato uno dei fondatori del Circolo Giovani Numismatici, tra l’altro nel 2012 premiarono Quelli del Cordusio col Premio Linfa Giovani per la divulgazione della numismatica. Molti della prima ora di Lamoneta lo ricorderanno con tristezza. Seguì’ dalla prima ora tutte le nostre iniziative a cui aderiva e ci spronava nel continuarle, era un testimonial della numismatica tra i giovani. Si era laureato in numismatica, aveva intrapreso la carriera di commerciante, era un giovane uomo che aveva il suo percorso di vita. Mancherà da numismatico, ma soprattutto per i valori che aveva, ci stimavamo molto e c’era molta empatia tra noi. Lo avevo invitato a Milano Numismatica e non aveva risposto come suo solito e questo mi intimoriva. Caro Marco ti ricorderemo tutti insieme sabato prossimo al Convegno, mi mancherai e ci mancherai !
    5 punti
  44. Scusate ma "Che ci fanno le parole sconce in questo sito?" Ed Aggiungo "Cosa sono questi moralismi ?" Siamo Tutti Collezionisti, ognuno a modo suo, con le proprie idee, etica e comportamenti... Qui non si critica ma si costruisce un rapporto di collaborazione e scambio di idee SENZA USARE VIOLENZA VERBALE. E BASTA CON QUESTI POST AGGRESSIVI, SIATE PACIFICI E DEMOCRATICI... GRAZIE. ( adesso mi risponde qualcuno con aggressione )
    5 punti
  45. .... inoltre i libri arredano... (lo dico sempre a mia moglie 😊 quando mi dice ... un altro libro.😲... ?!). ... sono dei calmanti naturali.. altro che pillole per dormire.
    5 punti
  46. I Conder Tokens (detti anche 18th-century provincial tokens) prendono il nome da James Conder di Ipswich, che nel 1798 pubblicò il primo catalogo sistematico delle emissioni private in rame circolanti nel Regno Unito; la sua nomenclatura rimase il punto di riferimento per i collezionisti fino alle successive classificazioni di Dalton & Hamer. La loro emissione è da ricondursi principalmente a una penuria di moneta divisibile per le piccole transazioni alla fine del XVIII secolo: la zecca reale (Royal Mint) aveva limitato la coniazione in rame e il numero di piccole monete ufficiali era insufficiente rispetto alle esigenze crescenti determinate dalla rivoluzione industriale, dall’aumento demografico e dall’ampliamento degli scambi locali. Di conseguenza, artigiani, imprese e autorità locali fecero coniare gettoni in rame; spesso nominali da half penny e farthing, ma non di rado anche penny, che avevano funzione pratica di resto e, al contempo, pubblicitaria. Gran parte delle coniazioni private di qualità superiore fu commissionata alla Soho Mint di Birmingham, la zecca privata fondata da Matthew Boulton, che introdusse macchine di coniazione azionate a vapore e standardizzò peso, diametro e bordo delle emissioni; per ciò la Soho divenne fornitore sia di gettoni commerciali sia di coniazioni ufficiali per clienti pubblici e coloniali. La svolta formale avvenne quando il governo britannico autorizzò, nel 1797, la produzione contrattata presso la Soho Mint del penny (e del twopence) in rame (il cosiddetto cartwheel penny) con peso e diametro tali da rendere antieconomica la falsificazione e da riportare in corso una moneta di rame riconosciuta dallo Stato. Le monete del 1797 furono infatti battute da Boulton per concessione governativa e segnarono l’inizio della ripresa della coniazione ufficiale in rame. Il cartwheel penny è molto noto in Italia per via dell’influenza che ebbe sulla monetazione napoletana, essendo stato fonte di ispirazione per le piastre da 120 grana di tipo inglese. Occorre distinguere chiaramente fra i Conder Tokens (gettoni privati proviciali inglesi, 1787–c.1802) e le emissioni coniate dalla Soho per conto di amministrazioni coloniali o della East India Company: quest’ultime erano emissioni più propriamente “ufficiali” per l’uso locale (ad es. per le presidenze indiane) e sono documentate già agli inizi del XIX secolo. Quanto all’estensione geografica delle pratiche tokenarie, nelle colonie i problemi di piccolo resto continuarono a generare emissioni locali o l’importazione di gettoni per parecchi decenni; in Australia si registrano, ad esempio, emissioni legate alle imprese locali ed episodi di uso e trasformazione di pezzi (come i «convict love tokens» ricavati spesso da cartwheel penny) tra i primi decenni e la metà del XIX secolo. Negli ultimi mesi ho aggiunto qualche “Conder token” alla mia raccolta numismatica, e in questa discussione ne condividerò qualcuno per mostrare l’ampia varietà di stili e temi riscontrabili su questi gettoni. Alcuni esemplari sono un vero spaccato della rivoluzione industriale britannica, e del frequente smercio di prodotti esotici.
    5 punti
  47. Buongiorno a tutti e buona Domenica, oggi inizio la giornata postando uno dei miei Cavalli Aragonesi, come al solito la riflessione che faccio ogni volta che tengo in mano una moneta è chissà chi e quante altre persone l'avranno tenuta in mano, chissà per quale acquisto sia stata spesa. Immagino che l'ignara massaia di Napoli e dintorni che la stava usando per la spesa, in questa giornata di 533 anni fa non immaginava nemmeno cosa stesse succedendo a migliaia di km di distanza sotto un altro Re di nome Ferdinando II e la sua consorte Isabella. Ebbene se avesse avuto le comodità di oggi avrebbe saputo online che: Fonte web. binews. It OCEANO ATLANTICO OCCIDENTALE – Nelle prime ore del 12 ottobre 1492 (secondo la cronologia di bordo), l’equipaggio della Pinta avvista una lingua di terra. È Rodrigo de Triana a lanciare il grido che attendevano da settimane. Poco dopo, Cristoforo Colombo sbarca dalla Santa María, seguito dalla Niña e dalla stessa Pinta: pone una croce, issa gli stendardi dei Re Cattolici e battezza l’isola “San Salvador”. Per gli abitanti locali, il nome era Guanahani. Cristoforo Colombo era convinto di essere arrivato nelle Indie Occidentali ma solo piu' tardi grazie ad un cartografo tedesco Martin Waldseemüller sulla base degli scritti di Amerigo Vespucci ci si renderà conto che si trattava di un nuovo continente al quale sarà dato proprio il suo nome latinizzato Americus. Ci sarebbero ancora tante cose da scrivere ma non vorrei annoiarvi, se volete sono ben accetti vostri apporti alla discussione. Saluti Alberto Buffone
    5 punti
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