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I contenuti con la più alta reputazione dal 11/28/25 in tutte le aree

  1. Per chi volesse approfondire le monete infamanti di Ferdinando II, propongo la lettura del mio libriccino edito dall'Associazione Culturale Italia Numismatica per la collana Nummus et Historia XLIII. Dal risvolto di copertina: L’esegesi delle inedite carte conservate nell’Archivio di Stato di Napoli e lo studio dei periodici panormiti, hanno permesso all’autore di poter descrivere nel dettaglio le monete contromarcate di Ferdinando II di Borbone. Il Re bomba fu talmente odiato dai siciliani che non esitarono a sfregiarlo con parole ingiuriose sulle sue stesse monete. I documenti raccontano di indagini, perquisizioni, sequestri e arresti condotti dalla polizia borbonica e, con l’attento studio delle fonti documentarie e monetarie, è stato possibile poter distinguere le contromarche autentiche da quelle contraffatte. Inoltre, per catalogare le ventisette monete – tutte illustrate e alcune delle quali inedite – la ricerca è stata estesa a collezioni private e pubbliche rintracciando, per le sole monete risultanti uniche, passaggi di vendita e di proprietà. Per acquisti potere rivolgervi al sottoscritto o all'editore.
    12 punti
  2. ho fatto un espositore che va sul monetiere deve essere solo lucidato
    8 punti
  3. Buongiorno a tutti. Sono finalmente arrivate le mie aggiudicazioni della splendida asta Cambi/Crippa di Novembre di quest'anno. Asta importante per i collezionisti sabaudi e che rimarrà per molto tempo nella nostra memoria, visto che si trattava di una collezione importante di un conosciuto collezionista torinese, tante monete erano fotografate sui volumi di riferimento e molte avevano un importante pedigree. Sono riuscito a portare a casa un paio di "monetine" anche se sarebbe stata l'occasione di acquistare molti più esemplari, purtroppo la mia disponibilità finanziaria non è senza limiti e alcuni pezzi erano fuori budget ed altri non ho voluto neanche mettermi in fila nell'acquisizione. Resta di fatto che questo Cavallotto Stretto sono riuscito a portalo a casa, era una tipologia che inseguivo da tempo e questa volta non mi è scappato, anzi, è rimasto ad un prezzo molto conveniente il che mi rende ancora più soddisfatto. Presentato al lotto n. 188 era indicato come 1587 T, mentre era invece prodotto nella zecca di Nizza (anche meno reperibile rispetto Torino), era segnalato anche erroneamente che fosse pubblicato dal Biaggi, ma questo esemplare invece non è presente. Pensavo di vedere pubblicate qui sul forum più monete di quell'asta, invece sono rimasto deluso, ma le mie le voglio condividere e spero di avere dei commenti, positivi o negativi!
    6 punti
  4. Alessandro Giaccardi Le monete infamanti di Ferdinando II di Borbone. Collana ‘Nummus et Historia’ XLIII – Associazione Culturale Italia Numismatica. Ed. 2025. Pagine 48, illustrazioni a colori, f.to 17x24cm. € 10,00 (gratuito ai Soci ACIN iscritti nel 2022) Dall’Indice: Introduzione. Il Re Bomba Nessuna moneta rivoluzionaria per la Sicilia Le contromarche L’intendente, il sottintendente e l’ispettore I periodici dell’epoca I documenti dell’epoca Catalogo Tabelle Collezioni e vendite esaminate Bibliografia Salutoni odjob
    6 punti
  5. Nelle piccole cose a volte sono nascoste vere delizie. Lettera in perfetta tariffa per l'interno con 20c rosa (Augusto) + 30c seppia (Colombo), emissioni del 1938 della serie "Proclamazione dell' Impero".... ... annullati in partenza da un meccanizzato con linee ondulate di NAPOLI FERR. CORRISPONDENZE del 27 VII 39 XVII a.e.f. bello nitido ... .... annullo di arrivo di POTENZA CORRISPONDENZE ORDINARIE del 28.7.39. Affrancatura di valore, il 20c e' quotato 10/12€ e il 30c 14/16€. OTTIMA SCELTA !!! La lettera di Suor Maria è di una semplicità deliziosa e struggente che commuove, ...solo una religiosa poteva toccare l' animo con tanta semplicità. """ DIO SOLO ! In alto a sx e' il perfetto inizio""". Che il Signore abbia in gloria l' Anima di Suor Maria. Qui per la sensibilità di chi legge c'è quel valore aggiunto che non è in nessun catalogo. Caro @dareios it trovi sempre cose eccezionali !!! VERAMENTE BELLA.
    6 punti
  6. Nel 40 a.C. i Parti, approfittando della debolezza di Roma, dissanguata dalle guerre civili e lacerata dalle divisioni conseguenti alla morte di Cesare, invasero le province orientali e dilagarono attraverso la penisola anatolica sino al mare Egeo. Li guidava un traditore, Quinto Labieno, figlio di quel Tito Labieno che, sebbene descritto da Plutarco come “amico tra i più intimi e luogotenente di Cesare, che aveva lottato al suo fianco con grande coraggio durante tutte le guerre in Gallia”, aveva abbandonato il suo comandante per schierarsi prima con Pompeo Magno, poi coi suoi figli. Quinto Labieno aveva peraltro guadagnato alla causa partica le truppe lasciate a presidio della Siria, consentendo così anche l’occupazione di quella provincia. I Parti gli avevano affidato il comando del proprio esercito, ossia quella stessa cavalleria che solo tre anni prima aveva annientato le legioni di Crasso nella devastante battaglia di Carre; per questo, quando emise un proprio denario fece apporre al dritto il suo ritratto, al rovescio un cavallo partico con arco e faretra appesi alla sella. Ciò che colpisce di questa moneta è la legenda, ove egli si definiva PARTHICVS: questi cognomina infatti venivano assegnati a chi debellava un nemico (come nei casi di “Africano”, “Emiliano”, “Asiageno”, “Turino”), non certo a chi si vendeva a lui. Non solo Labieno era un traditore, non solo si vantava di essere un traditore, ma derideva la tradizione guerriera dell’Urbe. Nel 39 a.C. sbarcò nella provincia d’Asia Publio Ventidio Basso, generale incaricato da Marco Antonio di ricacciare i Parti fuori dai confini dei territori romani, con 11 legioni di veterani. Per finanziare la sua campagna militare egli emise allora l’altro dei denari illustrati, che reca al dritto il ritratto di Antonio stesso, al rovescio l’immagine di Giove stante con lo scettro in mano e la propria firma, P.VENTIDI PONT.IMP. Ventidio venne a contato con l’esercito nemico in Cilicia, presso il Monte Tauro (una delle cime della catena che porta lo stesso nome), e lo sconfisse duramente, uccidendo il traditore Quinto Labieno. La sua cavalleria, mandata poi in avanscoperta, si imbatté in un altro contingente partico ai confini della Siria, presso il Monte Amano (attuali Monti Nur, ai confini tra Turchia e Siria); stava per essere sopraffatta, quando sopraggiunse Ventidio stesso con le legioni infliggendo ai Parti una nuova, cocente sconfitta. I Parti si ritirarono allora dalla Siria, ove Ventidio fece acquartierare le sue truppe per trascorrere l’ormai incipiente inverno. Nella primavera del 38 a.C. Pacoro, re dei Parti, decise di reagire duramente contro Ventidio. Predispose un contingente molto numeroso dei temutissimi arcieri a cavallo, gli stessi che nel 53 a.C. avevano fatto strage delle legioni di Crasso, e degli altrettanto feroci catafratti, reparti di cavalleria corazzata capaci di travolgere e scompaginare le fila della fanteria, e ne assunse personalmente il comando. Partì dal suo regno in primavera; Ventidio, informato dalle sue spie degli spostamenti di truppe nemiche e necessitato a riunire le sue legioni (sparse nei diversi accampamenti invernali) prima di poterle affrontare, riuscì, con un’efficace attività di controinformazione, a far pervenire a Pacoro false indicazioni di un’incipiente imboscata romana, convincendolo a intraprendere un percorso più lungo del necessario. I Parti raggiunsero così i Romani solo il 9 giugno, anniversario della battaglia di Carre, e li trovarono trincerati dietro le proprie fortificazioni sulle pendici del Monte Gindaro (nell’attuale Siria settentrionale), paralizzati dalla paura. Decisero quindi di attaccarli e gli arcieri a cavallo si gettarono contro di loro, seppure in salita; avrebbero rinovellato le epiche gesta compiute 15 anni prima. Era una trappola. Al momento opportuno le porte degli accampamenti romani si aprirono e i legionari eruppero correndo - in discesa - contro la cavalleria nemica, armi in pugno. La manovra riuscì alla perfezione; presi alla sprovvista, i cavalieri non ebbero il tempo di colpirli, né di manovrare in ritirata; presi da panico si sbandarono, ostacolandosi a vicenda, galoppando gli uni contro gli altri. Molti non sopravvissero ai gladi dei Romani e agli zoccoli dei commilitoni, gli altri tornarono verso la posizione del loro re. Nella loro travolgente marcia, le legioni raggiunsero così il nerbo dell’esercito partico dove i catafratti, che erano rimasti in attesa alla base del pendio (non potevano caricare in salita, con il peso delle loro corazze), si strinsero in una formidabile formazione difensiva con al centro il re e la guardia reale: un muro di metallo, contro cui i legionari si sarebbero sicuramente schiantati. Ma i legionari non li raggiunsero. Si fermarono e li circondarono, fuori dalla portata degli archi dei pochi arcieri rimasti, A questo punto, dagli accampamenti romani sovrastanti cominciarono a volare le pietre e le glandae plumbae (“ghiande di piombo”) scagliate dai frombolieri greci e cretesi che Ventidio aveva arruolato e portato seco proprio attendendo quell’occasione. Velocissimi, i proiettili cominciarono a tempestare cavalli e cavalieri, ancor più efficaci in quanto arrivavano da postazioni sopraelevate, ferendo gli animali e disarcionando gli uomini; circondati dalle legioni, i Parti non sapevano come reagire. Quando fu il momento, la pioggia di pietra e metallo si interruppe all’improvviso e le legioni, levato un alto grido, si gettarono da tutti i lati contro le fila dei Parti, ormai miseramente scompaginate e composte per lo più da cavalieri appiedati, impacciati nei movimenti. L’attacco romano mirò direttamente contro la guardia reale; malgrado la sua accanita resistenza alla fine essa dovette soccombere e, quando un centurione levò alta la testa del re morto, le poche sacche di resistenza partica si sbandarono definitivamente. Chi aveva ancora un cavallo fuggì nella direzione del ponte sull’Eufrate, deciso a tornare in patria; ma le soprese di Ventidio non erano ancora finite: la cavalleria romana era stata tenuta in attesa proprio in previsione di una fuga in quella direzione e sbarrò la strada ai Parti, impedendo loro di guadagnare la salvezza. Nello stesso giorno in cui i Parti avevano sconfitto le legioni di Crasso uccidendo il triumviro, i Romani avevano debellato i cavalieri di Pacoro uccidendo il re. Ventidio, tornato a Roma, il 27 novembre del 38 a.C. celebrò il trionfo. Come disse Plutarco, “Ventidio è l'unico generale romano che ad oggi abbia celebrato un trionfo sui Parti”. Lui, se lo avesse voluto, avrebbe potuto fregiarsi del cognomen Parthicus, che Labieno aveva infangato.
    6 punti
  7. ma che domande sono? nel manuale del collezionista c'è scritto il valore minimo delle monete da mettere in collezione? anche 1 centesimo di euro che mi manca e mi ritrovo di resto lo metto in collezione, e vale 1 centesimo! e se lo trovo per terra, lo raccolgo pure!
    5 punti
  8. Altra moneta che ho il piacere di far vedere è questo Mezzo Grosso di Carlo Il, catalogato sul MIR come II tipo (405a) e poi sul Cudazzo spostato come I tipo (472a) e segnalato come "di Savoia". Moneta con un importante pedigree, ex collezione Dolivo, venduto nell'asta M&M del 1963 a 500 franchi svizzeri per la prima volta, siccome sino ad allora era una moneta inedita, pubblicata sui volumi del Simonetti (che la segnalava unica), poi sul Biaggi e da Mario Traina sui suoi speciali di CN. In questi sei decenni passati da allora diversi esemplari sono poi stati rintracciati, resta comunque una moneta alquanto rara e mancante in molte collezioni. Battuta nella zecca di Chambéry da Pierre Balligny a seguito dell'ordinanza del 21 ottobre 1508.
    5 punti
  9. Buongiorno a tutti presento oggi questa moneta da 5 kronen (corone) del Liechtenstein, anno 1900, coniata in 5.000 esemplari, millesimo più raro (il Bobba la indicava R2) dopo le 64 monete di prova coniate nel 1898. Il Principato del Liechtenstein adottò gli standard della monetazione Austro-Ungarica fino al 1918, quando adottò come riferimento la monetazione svizzera a causa dell'instabilità monetaria e della svalutazione della corona. La moneta in oggetto risponde quindi ai ponderali austriaci di 36 mm per 24 grammi (questa è di 24,04 grammi). Il successivo 5 franchi del 1924, invece, sarà emesso secondo gli standard UML (25 g per 37mm). Al dritto riporta l'effige di Johann II Furst von Liechtenstein, principe sovrano del tempo, e al rovescio lo stemma del Principato di Liechtenstein, che corrisponde a quello della famiglia dei Principi von und zu Liechtenstein della linea di Gundacker, oltre al valore nominale 5 KR e al millesimo 1900. nel taglio si trova in incuso la scritta * KLAR * UND * FEST * * *. la moneta conserva tutti i rilievi e un discreto lustro, nonostante siano presenti alcuni segnetti da contatto al dritto e dei piccoli colpetti al bordo. inserisco prima le due foto fatte dal venditore e successivamente due foto fatte da me. saluti, Carlo
    5 punti
  10. Scusami se mi permetto, da completo ignorante di questa tipologia, ma te lo hanno scritto in tutte le salse e vedo che non hai capito il messaggio. La Numismatica non è un “rischio”, ma al contrario è STUDIO! Non è “acquistare a poco” ma acquistare CONSAPEVOLMENTE previo, appunto, lo studio di cui sopra. Nella mia ignoranza, tra tutte quelle che hai postato, quelle “buone” si conteranno sulle dita di una mano; ha ancora senso quindi, scrivere ancora “… per poi avere pezzi così nella collezione pagati meno di £20”? Questo denario, per me (nella mia ignoranza, risottolineo!) mi piace, ma mi domando, possibile che dopo due anni che segui queste tipologie, ancora non percepisci la differenza tra un denario come questo, e quest’altro di Caracalla giovanile? queste monete ora le hai comprate… e vabbè! Perchè invece di parlare di prezzi di monete (che in questo caso sarebbero anche da ritoccare verso l’alto visti tutti i falsi presenti, ma vabbè, questo poco importa), non ti compri dei bei libri e un bel microscopio? Potresti scaricarti tutto il RIC, imparare a consultarlo e provare a catalogare queste monete… Sarebbe un’opportunità costruttiva per trasformare questo acquisto azzardato fatto allo sbaraglio in un’opportunità per imparare CONSAPEVOLMENTE da un errore che non si dovrebbe mai fare, specie con monete antiche che non si conoscono. Sempre con stima e rispetto, Fabrizio
    5 punti
  11. Buongiorno a tutti!! In questo caso, parlerei di fusione moderna, lo si evince dai bordi lisciati e lavorati ( da medaglia ), questa pratica era diffusa anche nelle fusioni ottocentesche. Mi stanno lasciando molto perplesso le monete che sta postando @Atexano Tutti, nella nostra esperienza collezionistica siamo incappati in falsi ma, nel suo caso la percentuale è abbastanza elevata;motivo per cui,lo consiglierei di attenzionare bene le sue fonti di rifornimento, di diffidare dai facili affari magari presentati come " provenienza da vecchia collezione " e di diffidare anche dai lotti multipli perché, quasi sempre vengono venduti senza nessuna garanzia Ci tengo a precisare che il mio, vuole essere solo un consiglio,per cui spero che l' interessato lo accetti con serenità, anche per evitargli ulteriori screzi nel suo contesto familiare. Lo consiglio anche di studiare un po' per acquisire un minimo di esperienza per poi magari procedere con gli acquisti motivo per cui,credo che al momento gli farebbe bene una pausa di riflessione.
    5 punti
  12. Milano Numismatica e’ su Numispost, rivista di numismatica svizzera con un bell’articolo, buona lettura ! https://drive.google.com/file/d/18iya8tRb4_JTNKKo4GfCZmWc3r8kre2U/view?usp=drivesdk
    5 punti
  13. Moneta in conservazione piacevole con usura uniforme e contorno con spigoli consunti. Come spesso capita il R/ è meglio conservato del D/. Posto il mio esemplare per confronto e condivisione (già fatto diverse volte su questo forum) con rosetta al contorno sovrapposta alla T di FERT:
    4 punti
  14. Io ho scritto una email alla redazione del Regionale della Lombardia Ho fatto riferimento al servizio di stamane ed ho chiesto se domen7ca ripartirà il Mercatino del Cordusio Al venerdì illustrano le iniziative del fine settimana. Chissà se si informeremo in tal senso. Poi vedo di cercare gli indirizzi email delle redazione di quotidiani online locali e scriverò anche a loro. Sperem
    4 punti
  15. Buona sera, questa lettera è scritta da Suor Maria, una novizia delle Suore di Carità al Regina Coeli di Napoli. È indirizzata alla futura cognata Luisa (si è la stessa Luisa di quella lunghissima lettera d'amore pubblicata qualche giorno fa). La Suora quindi è la sorella di Paolo futuro marito di Luisa. Ho preso questa lettera perché mi piacevano i due francobolli attaccati a questa busta piccolina e la scrittura molto ordinata e chiara di facile lettura. Aspetto i vostri commenti e contributi. Grazie. Di seguito il contenuto della missiva.
    4 punti
  16. Cassettiere per la conservazione visibile dei reperti di piccole dimensioni nella sala «biblioteca di oggetti». Nella foto, i bronzetti preromani dalle collezioni storiche Man Marche Foto: Ministero della Cultura Ad Ancona il Museo Archeologico Nazionale apre i depositi: contiene oltre 180mila reperti Le «riserve» rappresentano circa il 90% delle collezioni del museo. Saranno anche visibili numerosi mosaici e una selezione del ricco lapidario epigrafico «Il patrimonio invisibile-Depositi Aperti» è il titolo dell’iniziativa della Direzione regionale Musei nazionali Marche presa per rendere accessibili al pubblico i «magazzini» del Museo Archeologico Nazionale (Man) delle Marche ad Ancona, ovvero gli spazi dove è conservata la parte musealizzata, ma non esposta, del patrimonio archeologico proveniente dal territorio marchigiano. Con uno stanziamento di 800mila euro nell’ambito del Pnrr, quello del Man Marche sarà il primo deposito museale delle Marche che aprirà ai visitatori. Appuntamento per l’inaugurazione: il 16 dicembre alle ore 12. Con più di 180mila reperti raccolti in oltre 160 anni di storia museale, i depositi rappresentano circa il 90% delle collezioni del museo. Saranno anche visibili numerosi mosaici e una selezione del ricco lapidario epigrafico, oltre a una quantità di anfore, testimoni delle rotte commerciali antiche. «Quando nel 2020 ebbi l’opportunità di entrare per la prima volta nei depositi archeologici del Man Marche, dice Luigi Gallo, direttore dei Musei Nazionali delle Marche, i più importanti di tutta la regione, pensai subito che quei luoghi dovevano diventare spazi vitali, accessibili e accoglienti, per restituire al pubblico il ricchissimo patrimonio invisibile che contengono. Ora, grazie agli importanti interventi realizzati con il Pnrr coordinato dalla Direzione Regionale Musei, abbiamo il primo deposito archeologico delle Marche accessibile da parte del pubblico, attrezzato anche per accogliere studiosi e ricercatori, perché la conoscenza sempre più ampia e approfondita del patrimonio è il cardine sul quale costruiamo quotidianamente la concreta valorizzazione di ciò che abbiamo l’onore e l’onere di custodire e di trasmettere alle future generazioni». Diego Voltolini, il direttore del Man Marche, aggiunge: «I depositi sono il “dietro le quinte” della vita di un museo, sono il luogo in cui archeologi, restauratori, ricercatori lavorano per far sì che il patrimonio archeologico, pubblico, sia una vera risorsa. Com’è noto il percorso espositivo stabile di un museo rappresenta, solitamente, solo una piccola percentuale del patrimonio che custodisce: grazie al progetto Pnrr il Man Marche ora offre un’esperienza nuova ai visitatori, che potranno scoprire ciò che di solito non si vede, con la visita di un vero deposito museale, con le nostre ricchissime collezioni archeologiche». La nuova area visitabile si colloca al di sotto della terrazza vanvitelliana, in spazi mai visti fino a oggi dal pubblico. Si è anche allestito, oltre a una sala studio, un nuovo laboratorio di restauro. Nella sua lunga storia, il Man visse anche una distruzione, nella sua sede presso l’ex convento di San Francesco alle Scale, a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Oggi, nella sala dedicata al deposito macerie, si conservano alcune delle teche originali di allora. Operazioni di restauro vengono realizzate anche nell’ex via dell'Arsenale. È una parte superstite del tessuto urbano dell'Ancona prebellica, una delle stradine che collegavano il colle Guasco al porto antico attraversando la proprietà dei conti Ferretti, che è stato anche un set per il film «Ossessione», che Luchino Visconti girò ad Ancona nel 1943. Oggi questo vicolo, che è compreso nella struttura del Man Marche, torna a essere visitabile. Galleria dei mosaici, rastrelliere per la sistemazione visibile delle lastre di mosaico. Foto: Ministero della Cultura https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Ad-Ancona-il-Museo-Archeologico-Nazionale-apre-i-depositi-contiene-oltre-mila-reperti @petronius arbitere Se hai la possibilità di andarci, ci faresti qualche foto ? Te ne saremmo tutti grati.
    4 punti
  17. Mi dispiace di questo tuo post e mi dispiace che parli di violenza perché non porta mai a niente di buono e te lo dice uno che ormai è al crepuscolo della sua vita. Personalmente, ho sempre insegnato ai miei figli ed adesso lo sto facendo con i miei nipoti il rispetto verso il prossimo che è fondamentale nei rapporti ad personam. Però,devi capire che in un forum pubblico si trova di tutto e di conseguenza bisogna accettarne le regole. Io erano anni che non scrivevo sul forum ma, ho deciso di intervenire nelle tue discussioni per aiutarti perché ho notato una disarmante ingenuità da inesperienza. Di tutte le monete che hai postato le autentiche " forse " si contano sulle dita di una mano ed a lungo andare devi capire che diventa stancante il dimostrare il perché ed il per come sia falsa oppure autentica soprattutto ad utenti che la pensano in maniera diversa, per cui non devi demoralizzarti se alcuni non intervengano più perché umanamente è comprensibile vedrai che interverranno altri. Purtroppo, sei partito con il piede sbagliato perché eri convinto credo in buona fede che avevi in mano monete autentiche, di valore e questo ti ha portato a scontrarti con esperti che volevano solo aiutarti. Quindi fai un reset mentale e poi magari riparti con calma dopo esserti fatta un po' di esperienza.
    4 punti
  18. Allora, prima di tutto, dal momento che mi sono espresso in maniera garbata e chiara, ti prego di evitare simili vocaboli con me. Secondo, vedo che continui a non capire, infatti ancora insisti sul tema del lucro: Se vuoi un ritorno monetario, opera nel mercato finanziario, ma non nella numismatica (che non conosci, dove serve studio, esperienza e tutto il resto che ti hanno già scritto infinite volte) Direi che c'è qualcosa di molto più palese delle varianti e dello stile del conio, e se non lo vedi, dopo due anni... Certo che te lo concedo. Ma di studio io ne vedo poco... già solo per il fatto che ancora vedo latitare le catalogazioni col RIC (per dirne una eh...) Io non ho scritto questo. E' chiaro che tu sia molto prevenuto per il modo in cui sei stato trattato, e posso capirlo, ma stai ampiamente fraintendendo il mio messaggio. Ecco, se dopo due anni ancora non hai capito l'importanza di questo ausilio, direi che hai chiari problemi di approccio alla Numismatica classica. E bada bene, non ti sto dando ma perchè, dopo due anni, praticamente hai imparato molto poco e dal tuo atteggiamento dimostri di non voler imparare dato che non accetti consigli di utenti molto più preparati di te. Hai comprato il libro di Fabrega che ti era stato consigliato? Con questo, concludo ogni mio intervento nei tuoi topic.
    4 punti
  19. salve a tutti, personalmente credo che la scala Sheldon sia una esasperazione tutta americana utilizzata specialmente sulle poche loro monete,volta a lievitare i prezzi delle monete "slabbate". Partiamo dal fatto che la suddetta scala preveda ben 9 gradi di "FDC" come noi lo intendiamo,essendo il MS70 utilizzato solo per monete PROFF.MS ossia "Mint state" descrive uno stato di moneta così come uscita dal conio. Ora è ovviamente possibile che per la produzione stessa e la movimentazione alcune monete seppur "sorelle" abbiano graffietti,piccoli segni ecc...Ma ci sono casi soprattutto su loro(americani)monete in cui un punto di scala fa ballare migliaia di dollari,vedi morgan o trade dollar.Come molte volte accade si è dato molto potere a queste case inscatolatrici di monete,perdendo di vista storia e bellezza delle monete,traducendole quasi in monete di borsa.Personalmente ho liberato le poche monete slabbate di cui sono entrato in possesso,capisco che però una perizia PCGS abbia il suo valore per un determitato mercato che spero non si riduca a sterili scatolette... Tuuto questo per dire che esperienza e passione non dovrebbero fermarsi davanti a un numero,attribuito poi a monete italiane su cui ci sono fior di periti a giudicare. Comparazioni tra scale lasciano il tempo che trovano se traduciamo letteralmente il loro pensiero,perchè un AU "almost uncirculeted" sta a significare "quasi non circolata",quindi SPL si,ma quanto? Per me collezionare è altro che attribuire un codice numerico
    4 punti
  20. Questo libro è il risultato di una ricerca storica sul ritrovamento di un numero imprecisato di monete d'oro (ufficialmente 3196) avvenuto nel 1892 in Val Polcevera a Genova. Affascinante intrigo di atteggiamenti collusivi di parte della popolazione locale con una reticenza degli eredi degli scopritori nel narrare gli eventi al riguardo. Il racconto si sviluppa come un giallo storico.
    4 punti
  21. Buon Pomeriggio a Tutti, condivido questa moneta di Vittorio Emanuele II° da due lire italiane del 1860 - zecca di Firenze, aggiudicazione d'asta di poco tempo fa. La sua conservazione è modesta, ma per cortesia vorrei conoscere anche il vostro parere. In allegato le prime due foto sono quelle della casa d'asta. Grazie per l'attenzione.
    3 punti
  22. Lo scavo archeologico di un grande mausoleo romano tra le colline moreniche del Garda, a Monzambano (Mantova) si inserisce nell'ambito della recente scoperta di altri edifici simili nelle vicinanze, a Goito (MN) e a Calvatone (CR). un interessante oggetto di studio per l'archeologia romana in Italia settentrionale
    3 punti
  23. Wow, che fortuna. Quando un soldino antico dell'”economista pazzo” ti cambia la vita. Lo vede brillare nella terra umida. E’ rarissimo. Lo sai quanto ha guadagnato chi lo ha trovato? Con chi ha dovuto dividere il guadagno? Che fine ha fatto il reperto? A quando risale? Redazione4 Dicembre 2025 Nella terra bruna, brilla un oggetto che riflette il sole. E’ giallo, d’un giallo pregiato, intenso, che accresce la potenza delle proprie vibrazioni, grazie al contrasto con il fondo nero delle zolle, ricco di humus e di umidità. Un padre, i suoi figli e un piccolo disco dorato: la scoperta ha mostrato come il passato possa assumere un valore concreto e trasformativo nel presente. Ma voi italiani, no. Astenetevi. Non cercate. Da voi, tutto è proibito. Forse dovete ridiscutere – in chiave liberale – il ruolo del cittadino con lo Stato. Le possibilità di collaborazione e di interazione. Il reciproco rispetto. Be’, molti italiani dicono che gli inglesi distruggono gli strati archeologici, cercando nei campi. Gli inglesi rispondono: noi non distruggiamo nulla, perchè gli aratri hanno già sconvolto il sottosuolo. Piuttosto recuperiamo un reperto, destinato ad essere distrutto dal trattore. Ricerca sì, ricerca no? Statalismo degli ultimi decenni o Stato davvero liberale? Spetta a voi decidere. Michael Leigh-Mallory, ex ecologo e appassionato di storia, decide di riprendere in mano il suo metal detector, strumento rimasto inattivo per oltre dieci anni. Il luogo scelto per la passeggiata familiare è Hemyock, villaggio del Devon, Inghilterra sud-occidentale, caratterizzato da campagne ondulate e insediamenti rurali di lunga memoria storica; la località dista circa 50 km da Exeter, città di radici romane e medievali, facilmente identificabile per la sua imponente cattedrale e il ruolo strategico nei traffici e nelle campagne militari del Medioevo. Durante l’uscita, un segnale tenue a pochi centimetri dal suolo rivela un penny d’oro perfettamente conservato, simile a un’atttuale monetra britannica da 20 pence o a 10 centesimi di euro. Leigh-Mallory reupera l’oggetto, prende le coordinate del punto di ritrovamento, scatta una foto e la condivide in un gruppo Facebook di appassionati, parte della rete britannica di detectoristi, tra cui spicca il The Metal Detectives Group, noto per coordinare ritrovamenti, effettuare identificazioni precise e fornire supporto numismatico altamente specializzato. Pochi minuti dopo, Gregory Edmund, senior specialist di Spink & Son, riconosce immediatamente il reperto: si tratta di un penny d’oro di Enrico III, coniato nel 1257, uno dei rari esperimenti inglesi di moneta aurea “moderna”. La moneta è stata realizzata dal maestro William of Gloucester utilizzando oro proveniente dal Nord Africa, un dettaglio che testimonia la rete di scambi e la circolazione di metalli preziosi nel XIII secolo. Sul recto campeggia l’immagine del re sul trono, barba piena e corona alta, con la leggenda HENRICVS REX III, mentre sul verso una lunga croce, completata da stelle e fleurs-de-lis (gigli), indica il valore nominale di venti denari d’argento. L’uso dell’oro, superiore al valore legale della moneta – alla gente conveniva fonderle e venederle queste monete come oro perchè guadagnavano di più così, come materia prima che cambiare la moneta o utilizzarla per acquisti – rendeva però l’esperimento fallimentare: molte di queste monete furono fuse o ritirate e solo otto esemplari erano giunti fino ai nostri giorni prima della scoperta di Hemyock. Era un’operazione da economista pazzo. Che voleva cantare il proprio Re, non tenendo conto dell’avidità umana. Molto concrete sono, invece,le regole attuali per chi trova tesori Secondo il Treasure Act 1996, normativa britannica di riferimento per il rinvenimento di oggetti antichi, qualsiasi scoperta definita “treasure” deve essere notificata immediatamente alle autorità competenti; la legge stabilisce criteri di valutazione, divisione del ricavato e possibilità di acquisizione da parte dei musei. Nel caso del penny, il museo locale ha declinato l’acquisizione per mancanza di spazio espositivo e la moneta è stata quindi “disclaimata”, consentendo a Leigh-Mallory e al proprietario del terreno di condividere l’intero ricavato dell’asta. L’asta presso Spink, Londra ha batuto l’offerta finale a 648.000 sterline (circa 740.000 €), cifra record per una moneta medievale inglese. Parte del ricavato è stata trasformata in NFT destinati a iniziative di ricerca oncologica, creando un ponte sorprendente tra un reperto del XIII secolo e la tecnologia contemporanea. Leigh-Mallory ha destinato il suo guadagno ai fondi universitari dei figli, Emily e Harry, già appassionati di archeologia e storia. Il ritrovamento del raro penny, con il suo record di valore, è uno dei pochi esempi in cui un singolo ritrovamento amatoriale possa incidere concretamente sulla vita di una famiglia e dimostra come la conoscenza, la pazienza e la curiosità possano trasformarsi in ricchezza storica ed economica. Al confronto con altri grandi ritrovamenti mondiali con metal detector, il penny di Hemyock occupa comunque un posto di rilievo: la pepita australiana “Hand of Faith” del 1980, 875 once troy d’oro, venduta per circa 1,3 milioni di dollari australiani; il tesoro anglosassone di Lenborough del 2014, oltre 5.000 monete d’oro e argento per un valore stimato superiore a 3 milioni di sterline; il tesoro romano di Hoxne del 1992, con centinaia di monete e oggetti di lusso valutati circa 1,7 milioni di sterline; e varie scoperte romane o medievali in Scandinavia e negli Stati Uniti, ciascuna con valori variabili da decine a centinaia di migliaia di euro. Questo confronto dimostra come, pur essendo un singolo oggetto, il penny di Hemyock si collochi ai vertici della classifica dei ritrovamenti più redditizi, rappresentando un caso raro in cui la passione per il metal detecting produce un impatto concreto sia storico che economico. Il ritrovamento, pur casuale nella forma, illumina aspetti complessi della storia medievale: le emissioni auree di Enrico III, la gestione economica di metalli preziosi, i traffici mediterranei di oro, le campagne militari gallesi e la sperimentazione monetaria che spesso sfuggiva alle logiche immediate del mercato. In definitiva, il metal detecting si conferma come pratica in grado di rivelare la stratificazione del tempo, di aprire finestre su secoli di storia, combinando serendipità, conoscenza scientifica e consapevolezza culturale. A Hemyock, sotto pochi centimetri di terra, il tempo ha atteso un padre con un detector e i suoi figli curiosi, pronto a svelare un piccolo miracolo dorato e a ricordarci che il passato può cambiare il futuro in modi straordinari e concreti. https://www.stilearte.it/penny-trovato-henrico-iii/
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  24. Che dire sono d' accordo in toto. Mi piace anche il buono da 1 lira. Ape è stata la prima moneta che ho trovato per caso da piccolo nei pressi della chiesetta dove abitavano i nonni. Ovviamente in pessima conservazione. Cmq ha ragione sono una più bella dell' altra. Grazie gentile.
    3 punti
  25. Buonasera a tutti, Vi mostro l'ultima chicca entrata in collezione di Vittorio Emanuele III. Conservazione superiore alla media guardando la moneta anche se a mio avviso è un MS62 tirato
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  26. Ciao @Desiré Fulchino, della rappresentazione del rovescio si era discusso sul forum in questa discussione: https://www.lamoneta.it/topic/169012-gregorio-xiii-testone-signa-infidelibus/ Il tuo esemplare è molto bello, classificabile come Muntoni 68, stola del pontefice con la figura di San Pietro. Buona la conservazione per la tipologia, che consente di apprezzare ancora molti dettagli. Unico neo il già citato salto di conio del rovescio, per fortuna abbastanza al margine. Quanto alla rarità, penso che R3 (che sta per "RARISSIMO") sia esagerato. Più probabilmente per le diverse tipologie siamo più su R / R2 😉. Ciao, RCAMIL.
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  27. Preciso che non ho intenzione di incentivare o giustificare l'evasione, ma se a livello generale sono convinto che le tasse vadano pagate, sono altrettanto convinto che quando la tassazione arriva a quello che è arrivato oggi, è giusto e moralmente corretto mantenendosi nella legalità provare tutti gli strumenti e le strategie che mi alleggeriscono la pressione fiscale, detto questo vi dico quello che penso che a molti penso sfugga. trovo tutta la discussione molto interessante, ma nessuno ha pensato alla diavoleria peggiore che ci può essere dietro questa che viene descritta come un'"agevolazione", o per chi è un pò più malizioso come un ennesimo tentativo per rastrellare qualche miliardo in finanziaria per coprire qualche buco di bilancio. Mi riferisco al fatto che oggi l'oro fisico da investimento, è l'unico strumento finanziario di cui oltre ad averne il possesso fisico, non prevede la dichiarazione del possesso e di cui non è possibile tracciarne il possesso. Le conseguenze di questa cosa sono molte: 1- non si paga una tassazione sul possesso. (per chi pensa sia impossibile pensate a come è finita con le crypto). 2- il fisco non può sapere quanto oro da investimento possiede un cittadino (per assurdo io posso avere un ISEE a zero e contemporaneamente detenere 1 milione di euro in oro fisico da investimento) 3- Non è aggredibile da eventuali creditori, e mi riferisco sopratutto ad ADER che oramai usa metodi che definirli dei "ricatti" non si ci va molto lontano. Se ci pensate con le crypto hanno fatto la stessa cosa, in 3 anni, tre leggi consecutive che a guardarle con il senno del dopo, si vede benissimo che erano tutte unite da un'unico disegno, potrei farvi anche l'esempio di chi ha investito nel business delle sigarette elettroniche,15 anni, uno legge per ogni fino a spremere il settore fino all'ultimo centesimo, con leggi che vengono giustificate con motivazioni che superano il ridicolo. Potrei dilungarmi ancora sul discorso del perchè non convenga aderire a questa "agevolazione" sull'oro, ma non vorrei fornire dettagli più specifici che potrebbero essere di spunto per chi evade le tasse di professione.
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  28. Buongiorno, sul peso non vi sono dubbi, rilevato con bilancia elettronica al decimo di grammo, il diametro invece potrebbe essere anche leggermente superiore, lo hanno misurato con un metro da muratore... 🙂 Comunque siete stati tutti preziosissimi, mille grazie per i vostri interventi. @santone, @Ale75, @ImmensaF
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  29. Guarda quanta robina porta con sé il tuo materiale.... ... leggendo sembra che sia stata assorbita dalla Pirelli negli anni 30.. per quei tempi non era mica cosa da poco.. e' materiale storico. Ad Ernesto Lancellotti, si deve la prima lottizzazione in Italia, che interessava l’urbanizzazione della collina di Posillipo. Era il 1928 e l’allora presidente della società Speme fu così l’artefice della realizzazione della funicolare di Mergellina, uno degli impianti di risalita più ripidi del mondo. I lavori furono terminati nel 1931, tre anni dopo, come ricorda una targa nella stazione. A Lancellotti fanno riferimento anche le realizzazioni di intere strade e costruzioni sul versante di via Orazio, di ville e di un locale — il Giardino degli Aranci — per un periodo noto in tutta Europa. L’industriale era a capo di una azienda di cavi di gomma che fu poi acquistata da Pirelli, che considerava l’ingegnmere un temibile concorrente.
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  30. Vuoi un consiglio ? ora prenditi un periodo di riposo prima di proporre altre monete .
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  31. Martedì 16 dicembre alle ore 20:45 al CCNM (Via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU') si terrà un incontro dove Soci del Centro saranno a disposizione per catalogare le monete cui non siete riusciti a dare un'attribuzione certa, inoltre si potranno effettuare scambi di monete e banconote. All'incontro, per la tipologia della serata, possono partecipare tutti. Questo sarà l'ultimo incontro del 2025 e brinderemo con Soci ed Amici che parteciperanno alla serata per gli Auguri di fine anno.
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  32. Personalmente, credo che la meta sudans (la cui più antica attestazione archeologica, rinvenuta e studiata dalla d.ssa Panella, è di età augustea, non anteriore) sia posteriore alle metae dei circhi: per quel poco che vale, lo deduco dal nome: siccome la prima è caratterizzata da un participio presente (sudans), logica vuole che si colloccasse in rapporto di specie a genere rispetto alle "semplici" metae. Questo significa che l'essere la moneta antica non costituisce un indizio a favore dell'identificazione, nel disegno, di una meta sudans, piuttosto che di una meta [perdonatemi: uso "piuttosto" nel suo reale significato, non secondo la barbara prassi odierna di inserirlo nelle frasi al posto di "oppure"], per il fatto che quando cominciò a esistere una meta sudans, già dovevano esistere anche le metae. Insomma, sarà anche una fontana (non dico di no), ma non è l'età della moneta a costituire un indizio nel senso. Tanto premesso, secondo me è proprio una meta, e non una fontana, per quattro considerazioni: primo, il fatto che i sedili in pietra del Circo Massimo siano stati fatti approntare da Cesare non esclude che altre strutture fossero precedenti e, fra tutte le strutture di un circo adibito alle corse, il segnale che significa "gira qui" è di gran lunga il più importante e quindi, verosimilmente, il primo a essere apposto; secondo, se nel 221 fu realizzato un secondo circo (di qualunque cosa si trattasse), mi sembra verosimile che il primo, di ben tre secoli più antico, avesse cominciato a trovare un minimo di sistemazione stabile; terzo, l'ipotesi @Rufilius di metae smontabili (lignee?) che abbiano preceduto quelle stabili, in muratura, non è affatto peregrina, considerato che per nel caso dei teatri sino alla metà del I secolo a.C. era proprio tutta la struttura e venir smontata e rimontata ogni volta; quarto, la meta aveva sicuramente anche un valore simbolico, forse addirittura un significato magico, considerato che - come appunto abbiamo accennato - Augusto ne mutuò la forma per la fontana che segnava il punto centrale della sua riorganizzazione amministrativa dell'Urbe. Certo, nessuna di queste argomentazioni è risolutiva
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  33. Buona sera a tutti, mi intrufolo in questa discussione con un bagaglio diverso da tutti gli utenti che sono intervenuti fin qui perché non mi intendo e non colleziono monete ma solo cartamoneta, come si noterà dal mio nik. Lo faccio perché vedo che anche tra voi "monetari" serpeggia una certa perplessità sul confronto tra scale di grading. Come per noi "cartamonetari", il problema si concentra tutto negli ultimi 11 gradi della scala Sheldon, dal 60 al 70. Credo che ciò dipenda principalmente dal fatto che UNC e FDC/FDS (Fior di Stampa) nascondano una differenza concettuale. UNC significa "non circolato" mentre FDS/C si riferisce alla condizione di zecca più che ad un effettiva circolazione. Mi spiego meglio con un esempio cartaceo: le banconote escono dalla zecca in mazzette, strette da legacci e imballate in plastica. Quando si apre una mazzetta nuova è comunissimo trovare le prime e/o le ultime della mazzetta in qualche misura segnate dal fatto di essere alla periferia, che quindi mostrano ondulazioni in corrispondenza della fascetta, magari dello sporco superficiale, magari addirittura un angolo piegato o abrasioni ai bordi. La mazzetta ha una sua vita e magari nel processo di imballaggio ha subìto urti o strofinamenti che hanno rovinato i biglietti più esposti. In questo caso, si tratta a tutti gli effetti di banconote UNC (non circolate) ma non si può parlare di FDS perché la loro condizione non è pari a quella di biglietti appena usciti dalle macchine di stampa. Da qui l'equivoco di definire UNC63 un FDS, tutt'al più noi cartamonetari diciamo SUP, voi?
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  34. Per renderla davvero interessante a mio avviso dovrebbero abbassare l’aliquota ulteriormente al 6% anziché al 12,5%.
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  35. Affascinante documento, "carta bollata" del Regno delle Due Sicilie, l' unione dei due regni avvenuta formalmente proprio nel 1816 data del nostro documento. Questo il timbro a tampone che dava il valore, che ovviamente potevano essere diversi..dipendeva cosa bollavano.. ..e questo il timbro a secco che validava la carta.. Controllalo mi sembra che sia questo. Con un immagine scannerizzata o foto migliore si riuscirebbe anche a leggere il testo. Per gli altri timbri........ SEGUE.......
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  36. Scherzi, vero?! Di buono c'è che hai un discreto database di quasi tutti gli errori di fusione -e loro camuffamento- possibili, da farci un manuale.
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  37. Fu spedita con l' intento di far pagare l' affrancatura al destinatario. Come lettera di primo porto l' affrancatura sarebbe dovuta essere di 50c , essendo stata spedita non franca è stata ovviamente tassata per il doppio dell' affrancatura dovuta.. con un eccezionalmente bello segnatasse con stemma e fasci per tutti gli usi da 1 lira arancione, emissione del 3.2.34. Annullato in partenza il 14.8.39 dal bel guller di Genzano di Lucania (Matera), (Oggi in provincia di Potenza) ... ... annullo di arrivo di Potenza Corrispondenze Ordinarie dello stesso giorno. MAGNIFICA busta, il segnatasse e' quotato sui 20/25€ + gli annulli. Ottimo acquisto non comune. Tra l'altro Genzano di Lucania e' un paesino incantevole. https://www.google.com/search?gs_ssp=eJzj4tTP1TcwqzC3zDZg9BJKT82rSszLV0jJVMgpTU7My0wEAJLKCgE&q=genzano+di+lucania&oq=Genzano&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUqBwgCEC4YgAQyDwgAEEUYORjjAhixAxiABDIKCAEQLhixAxiABDIHCAIQLhiABDIHCAMQABiABDIHCAQQLhiABDIHCAUQABiABDIHCAYQLhiABDIHCAcQABiABDINCAgQLhivARjHARiABDIHCAkQABiABDIHCAoQABiABDIHCAsQABiABDIHCAwQABiABDIHCA0QABiABDIHCA4QLhiABNIBCDU2ODBqMGo3qAIUsAIB8QW-RKWX2_QCXfEFvkSll9v0Al0&client=tablet-android-lenovo-rvo3&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8#ebo=0
    3 punti
  38. Ultimamente le discussioni diventano più interessanti dell’argomento stesso. I temi si esauriscono, ma la voglia di accapigliarsi rimane sorprendentemente costante. Non fate caso a me, andate pure avanti!
    3 punti
  39. Continuando ad applicare il consueto e collaudato metodo detto "saltare di palo in frasca" torniamo ora a parlare di monete, per completare la panoramica delle emissioni auree dei primi del '900 con i nominali da 5 e 2,5 dollari. Che tutti pensavano sarebbero stati disegnati da Saint-Gaudens al pari dei nominali maggiori, ma l'artista, come abbiamo visto, non ne ebbe il tempo Così, l'incarico passò nelle mani di un suo allievo. Bela Lyon Pratt L'11 dicembre 1867, Sarah Victoria Whittlesey Pratt, all'età di 36 anni, diede alla luce a Norwich, Connecticut, il suo quarto figlio, Bela Lyon Pratt. Suo marito, George Pratt, era un avvocato. Il padre di Sarah, Oramel Whittlesey, aveva fondato il primo conservatorio di musica del New England, il Music Vale Seminary di Salem. Forse Bela ereditò da lui la passione per la musica, che lo portò a suonare il violoncello, la chitarra e l'oboe. A sedici anni iniziò a studiare alla Yale University School of Fine Arts. Dopo quattro anni di formazione a Yale, entrò nell'Art Students League di New York, dove incontrò Augustus Saint-Gaudens, che divenne il suo mentore per tutta la vita. Si trasferì brevemente a Parigi per proseguire la sua formazione all'École des Beaux-Arts, poi, tornato a New York nel 1892, riprese a lavorare nello studio di Saint-Gaudens, dove completò due imponenti sculture che furono esposte all'Esposizione Universale Colombiana del 1893 a Chicago. Le sculture, intitolate "Il Genio della Navigazione" e "Il Genio della Scoperta", ricevettero entrambe un grande successo di pubblico e critica e lanciarono di fatto la carriera di Pratt. Bela Lyon Pratt era un uomo tranquillo e modesto. Secondo tutti i resoconti, era rinomato per la sua generosità, il suo umorismo e la sua gentilezza. Aveva un umorismo pungente che spesso lo aiutava a superare momenti tristi e di ansia finanziaria. La vita di Pratt, che creò più di 180 sculture in meno di cinquanta anni, ruotava attorno alla sua casa a Jamaica Plain, Massachusetts, al suo studio, alla sua cattedra come direttore del Dipartimento di Scultura presso la School of the Museum of Fine Arts di Boston. Giocava a golf, pescava, giocava a biliardo e fondò persino il circolo di tiro con l'arco del New England. La sua famiglia allargata comprendeva spesso fratelli, sorelle, nipoti e pronipoti, che trascorrevano le estati a North Haven Island, nel Maine, dove, su consiglio del suo più caro amico, Frank Weston Benson, acquistò una proprietà nel 1903 a Bartlett's Harbor. Finì per possedere anche una fattoria nella vecchia residenza di famiglia, a Salem. Lì si dedicava ad attività agricole come l'allevamento di polli e mucche: piantò persino peri e meli, oltre a vaste coltivazioni di patate. Scomparve prematuramente il 18 maggio 1917, all'età di 49 anni. Né esotica né scandalosa, la vita di Pratt non può essere definita "eccitante", come si può dire di molti suoi contemporanei. La sua morte avvenne in un periodo in cui la scena artistica si stava allontanando dall'influenza europea per abbracciare una vera e propria scuola americana, e si può dire che il carattere delle sue opere fu sempre chiaramente americano. Anche nelle monete petronius
    3 punti
  40. Forse dovrebbe farlo proprio qualcuno che conosce questa monetazione. Personalmente conosco la casa d'aste e potrei contattarla, ma se mi chiedessero, credo correttamente, delle motivazioni tecniche per ritirare eventualmente le monete dalla vendita, confesso che mi troverei in difficoltà. Il suggerimento a chi ne sa di più e che può affermare con una certa sicurezza che ci sono dei problemi, è proprio quello di farlo sapere al più presto al banditore. Non si tratta di lanciare il sasso e nascondere la mano, quanto di fare la cosa più pratica e corretta.
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  41. I plan on doing Tudeer as well 😉
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  42. Queste vicende sono ancora più strabilianti, se si tiene conto della storia personale di Ventidio. Originario di Ausculum (Ascoli Piceno), Figlio di un comandante italico del bellum sociale, alla morte del padre fu fatto prigioniero a portato Roma dove, in tenerissima età (forse aveva solo un anno), fu fatto sfliare in braccio alla madre come preda bellica durante il trionfo di Pompeo Strabone. Restò quindi nell’Urbe, dove crebbe in una situazione di estrema indigenza, lavorando duramente per guadagnarsi da vivere. Sappiamo da Cicerone che faceva l’umilissimo mestiere del mulattiere. Siccome, da mulattiere appunto, fu incaricato di portare approvvigionamenti all’esercito, venne notato da Giulio Cesare, che aveva un particolare acume nell’individuare le persone capaci e decise di affidargli compiti di combattimento, avendo apprezzato l’operosità e la determinazione. Partecipò così al bellum Gallicum come tribuno militare e in Gallia conobbe un altro disperato di cui Cesare aveva intuito e valorizzato le doti militari, Marco Antonio; i due impararono ad apprezzarsi. Tornato a Roma potè, grazie al suo curriculum militare, proporsi al popolo che lo elesse tribuno della plebe. Nel 44 a.C., quando fu ucciso Cesare, era pretore; nel 43 a.C. Antonio lo fece nominare consul suffectus al posto di Quinto Pedio, morto prematuramente. Sappiamo da Aulo Gellio che il popolo commentò “È avvenuto un prodigio incredibile e recente: colui che accudiva i muli è stato nominato console”. Da poverissimo figlio di un nemico, era giunto al consolato; da ornamento del trionfo altrui, era giunto a celebrare il proprio trionfo.
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  43. La serie che mi ha fatto innamorare delle monete del Regno. Buona serata monetiani.
    2 punti
  44. Ciao a tutti, soprattutto ai neofiti come me 🙂. Posto foto di due denari che condividono "identici conii"di quello della discussione. Alcune considerazioni su questi due nuovi esemplari. Quello della discussione, ribadisco il mio parere già espresso nella stessa, è prodotto per fusione percui falso. Così come, sempre da quanto mi comunicano le foto, a mio parere anche questi due nuovi esemplari.. Monete prodotte in serie quindi ci saranno sicuramente altri esemplari in giro, forse anche coniati ma non autentici. In campana perché tranne che per lo stile del ritratto di Adriano un pò desueto potrebbero essere più insidiosi 🙂.
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  45. Ciao @Ajax bronzo greco di Apameia in Frigia a nome dei magistrati Aristo. e Kephis. https://www.acsearch.info/search.html?id=14762057
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  46. Ecco le mie prime monete da 1 lira, Le quadriglie di Calandra sono per me tra le più belle monete coniate.
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  47. Degna di nota? Anche una collezione di 10 monete circolate è "degna di nota" se viene fatta con passione, per divertirsi e imparare. E l'euro pur essendo una monetazione giovane in realtà ne ha di storia alle spalle. In altri termini, pur essendo una principiante se l'amore per N.S. Dio Denaro onnipotente che provi è sincero Egli ti ripagherà adeguatamente.
    2 punti
  48. Ma come miseramente!!! Dai un contributo importante alla scoperta di questa monetazione per me che non ho fatto studi o lavori su questi argomenti. Grazie veramente
    2 punti
  49. Oggi mi sono arrivati questi due nuovi quinari:
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