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I contenuti con la più alta reputazione dal 11/05/25 in tutte le aree

  1. @santone @SS-12 Fuochino... Anche in questo caso ci si è girato attorno... ma senza arrivare al centro del bersaglio... e in definitiva la moneta imitativa ha svolto perfettamente la propria funzione... ovvero confondere e sviare i tentativi di risalire alla reale fonte di questa imitazione. Ritengo che l'identificazione vada corretta in baiocchella di Castiglione delle Stiviere emessa sotto Rodolfo Gonzaga, vedi collegamento: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RODG/11 Mario
    6 punti
  2. Questa bella cartolina partita da Monaco per Roma, mostra Ranieri III e Grace Kelly nel giorno del loro matrimonio. Dalla parte della coppia, c'è un francobollo da un franco annullato il 19 aprile, mentre sul lato degli indirizzi c'è un francobollo di 6 franchi.
    6 punti
  3. Qualcuno anzi qualcuna, zita, zita, lo aveva portato all'estero... https://www.corriere.it/esteri/25_novembre_06/tesoro-asburgo-gioielli-diamante-florentiner-corona-sissi-4e6ed78b-864c-4a4f-82eb-1f3ca9057xlk.shtml
    5 punti
  4. Questi due 10 kopechi pur avendo un diametro inferiore di un 2 eurocent riportano al dritto decine e decine di piccolissimi particolari, gli scudi che si trovano all'interno dell'aquila bicipite sono di appena un millimetro quadrato ed al loro interno si trovano minuscole, ma capibili, figure di animali ed altro. Sono stati capaci di inserirli anche nel 5 kopechi, moneta ancor più piccola di 1 eurocent. Sono consumate ok, ma vanno bene lo stesso, forse bastava solo guardarle per usurarle Giusto per vedere di cosa stiamo parlando. "Enorme", si fa per dire, il San Giorgio al centro di circa 7 millimetri quadrati.
    5 punti
  5. Per chi volesse approfondire il contesto storico in cui vennero realizzati il soldo ed il 3 centesimi di tipo transitorio, consiglio caldamente di guardare il video in cui presento il mio articolo per il Gazzettino n.12 del Cordusio. Ne approfitto per ringraziare @dabbene per aver caricato sul canale YouTube tutti i vari interventi che si sono tenuti durante la Milano Numismatica.
    5 punti
  6. Sul canale YouTube di Quelli del Cordusio caricati ora tutti e 20 i principali interventi di Milano Numismatica, molti anche di amici qui presenti e sono tutte relazioni importanti, 9 di ambito Associativo e 11 di autori del Gazzettino di Quelli del Cordusio. Potrete sbizzarrivi nel vederli e ascoltarli, cito qualcuno anche qui presente ma e’ difficile ricordare i vari nick @4mori @lorluke @nvmisplacentia @jaconico… Per il campo associazionistico potrete ascoltare Moruzzi per la Nip, D’Andrea per Accademia Numismatica Italiana, Sanavia per i Circoli Numismatici, Motta per CNI e SNI, Longo per la Scuola dell’Arte e Medaglia…buona visione a tutti ! https://youtube.com/@quellidelcordusiogrupponum2306?si=trlamn-9rwy3rqb4
    5 punti
  7. in base alla tua domanda deduco che hai acquistato questo grano senza sapere se originale e senza conoscerne il valore,il mio consiglio è chiedere informazioni prima di acquistare e non dopo,si eviterebbero amare delusioni... Anche per questa moneta siamo tra i 5 e i 10 euro...
    4 punti
  8. Buongiorno a tutti, quest'oggi ho il piacere di mostrarvi una rarissima prova napoleonica, ovvero il 3 centesimi 1810 di transizione. È la prima volta che questa specifica prova, di cui gli esemplari noti si contano sulle dita di una mano, viene mostrata su questo forum. Purtroppo, troppo spesso mi capita di sentir parlare impropriamente di R5 napoleonici... Ecco allora che ho voluto mostrare a voi tutti un autentico R5 di Napoleone per il Regno d'Italia. L'esemplare in questione proviene dall'asta Varesi 84 del novembre dello scorso anno (se ne ricorderà sicuramente @lucadesign85). Mi auguro che questa prova sia gradita agli appassionati (e non) di monetazione napoleonica. Sulle ragioni storiche che hanno portato alla realizzazione di questa prova (assieme a quella del soldo che ho già mostrato in passato) vi rimando al mio articolo pubblicato nell'ultimo numero del Gazzettino del Cordusio. Da un punto di vista tecnico, la particolarità di queste prove è che presentano il bordo liscio e rialzato, tipico dei nominali in rame del 2° tipo, mentre invece l'effige di Napoleone è diversa (simile ma non del tutto sovrapponibile a quella del 1° tipo).
    4 punti
  9. Aggiungo un altro Coronato con un ritratto a mio parere molto molto ben conservato. Spero di riuscire quanto prima a mettere in collezione la variante con C dietro il busto del Re.
    4 punti
  10. Eccoci quasi ci siamo, vi ricordo la conferenza in programma domani sera alle 20:45 presso la nostra sede di via Kramer al 32 Milano. Per chi per vari motivi non riesce a partecipare in presenza ripropongo i link per la connessione da remoto. CCNM - Conferenza Enrico Lesino 1 Martedì, 11 novembre · 9:00 - 10:00PM Link alla videochiamata: https://meet.google.com/yjf-ccyr-zvc CCNM - Conferenza Enrico Lesino 2 Martedì, 11 novembre · 10:00 - 11:00PM Link alla videochiamata: https://meet.google.com/sqc-vvpu-gow Per incentivare alla presenza posto un magnifico rovescio di un ducato in oro coniato sotto Gian Galeazzo Visconti Tutte queste monete potranno essere visionate al termine della conferenza. A domani sera!
    4 punti
  11. Buongiorno, visto i gigli sulla croce potrebbe essere un jeton de compte francese,un po tipo questo. https://medaillesetantiques.bnf.fr/ws/catalogue/app/collection/record/ark:/12148/c33gb19b57 E qui abbiamo un po di esempi 🙂 https://medaillesetantiques.bnf.fr/ws/catalogue/app/collection?vc=ePkH4LF7w1I9geonpBCEJuTE9LzSYoWU1ExwxQrzCACkuBUa&page=1
    4 punti
  12. Questa moneta è falsa, un falso ottenuto per fusione… solo in questa foto c’è un intero manuale di caratteristiche tipiche delle fusioni postume di bassa qualità…
    4 punti
  13. Conferenza che mi interessa tantissimo! Purtroppo non potrò essere presente con gli amici del circolo ad ascoltare le sempre appassionate relazioni di Enrico. Spero di riuscire a collegarmi da remoto...intanto allego un cimiero dei vicini di casa Scaligeri... 😉
    4 punti
  14. Io, controcorrente, vi dirò che sono tendenzialmente favorevole al fatto che le opere d'arte rimangano dove sono. Il discorso delle restituzioni non mi ha mai convinto: ci sono motivi storici se un'opera è in un certo posto (che possono essere anche conquiste e saccheggi), e non mi convince il voler riscrivere la storia in base al nostro moderno modo di pensare. Oltretutto, credo sia anche un bene che, per esempio, molte opere egizie siano sparse per il mondo: ciò permette la conoscenza della storia e la diffusione del fascino dell'antico Egitto ovunque ci siano tali opere (e credo che poi ciò giovi al turismo in Egitto). Oltretutto è anche un qualcosa di democratico, visto che più o meno tutti possono permettersi il biglietto ad un museo (come quello Egizio di Torino), ma non tutti possono permettersi di andare in Egitto.
    4 punti
  15. Delle volte penso... con l'età una persona non dovrebbe comprare quasi più niente, ma poi non riesci a trattenerti perché lo spirito collezionistico prevale sempre, soprattutto con i libri. Non tutti la pensano così... soprattutto mia moglie eh eh
    4 punti
  16. Ciao @Ajax ΑΚΡΑϹΙΩΤΩΝ, bronzo romano pseudo autonomo (coniato sotto Settimio Severo) di Acrasus in Lidia. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/81512
    4 punti
  17. I gioielli di Casa Savoia sono custoditi in Banca d'Italia dal 1946, consegnati da Re Umberto a Luigi Einaudi. In data 5 giugno 1946 Sua Maestà incarica il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, di consegnare i gioielli della Corona al governatore della Banca d’Italia Luigi Einaudi. Questo il verbale di consegna: “L’anno del 1946, il 5 giugno, alle ore 17 nei locali della Banca d’Italia, via Nazionale n.91, si è presentato il signor avvocato Falcone Lucifero, nella sua qualità di reggente il Ministero della Real Casa con l’assistenza del Grand’Ufficiale Livio Annesi direttore capo della Ragioneria del Ministero suddetto. L’avvocato Falcone Lucifero dichiara di aver ricevuto incarico da sua maestà re Umberto II di affidare in custodia alla cassa centrale della Banca d’Italia per essere tenuti a disposizione di chi di diritto gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette ‘gioie di dotazione della Corona del Regno’, che risultano descritti nell’inventario tenuto presso il ministero della Real Casa e che qui di seguito si trascrivono”. Luigi Einaudi nei suoi diari (Paolo Soddu, Luigi Einaudi, diario 1945-1947, in Collana storica della Banca d’Italia, p. 23), ricorda il momento della consegna così: sono “racchiuse in un cofano a tre piani. Trattasi delle gioie (...) portate dalle regine e dalle principesse di casa Savoia. Vi è il celebre diadema della regina Margherita, accresciuto e portato poi dalla regina Elena (...). Trattasi in ogni caso di gioie le quali hanno avuto una storia particolare nelle vicende della Casa. Egli (re Umberto II, ndr) desidera che esse siano depositate presso la Banca d’Italia per essere consegnate poi a chi di diritto. La mia impressione è che egli dia dimostrazione di molto scrupolo, in quanto che potrebbe ritenersi che le gioie spettano non al demanio dello Stato, ma alla famiglia reale”. Questi i fatti storici, che mi hanno permesso di ricordare con piacere tre personaggi di primo piano della Storia d'Italia (Sua Maestà, Falcone Lucifero e Luigi Einaudi). I peracottari vennero dopo....
    4 punti
  18. @gpittini sì i primi furono i Visconoi ma poi molte altre zecche utilizzarono il simbolo del cimiero come emblema, vedremo così una carrellata di monete non solo milanesi.
    4 punti
  19. Generalmente quando devo fare un'offerta ad un venditore, prima di effettuarla, m'immagino di mettermi al posto di chi vende quella moneta o monete o libri o cataloghi d'aste, e penso: se fossi in lui,potrei accettare la proposta che gli sto facendo,? In tal modo, nel contrattare, non perdo tempo nè io e nè chi riceve la mia proposta: ne faccio una e basta. Poi ci sono i "perditempo": quelli che, anche se tu accettassi, la loro proposta, comunque non porterebbero a termine la transazione. Interessante è il comportamento degli antichi fenici nelle loro vendite: con le loro imbarcazioni si avvicinavano alla costa della popolazione con cui volevano fare affari, disponevano le loro mercanzie sulla spiaggia e risalivano sulle imbarcazioni restando in attesa che gli indigeni ponessero dinanzi alle loro mercanzie le loro offerte in denaro e si ritirassero. Il giorno dopo,scendevano dalle imbarcazioni e valutavano se le offerte fossero congrue o meno. Se le offerte si rivelavano congrue, le prendevano, lasciavano la merce e partivano, se non erano soddisfatti, lasciavano merci ed offerte e si ritiravano ancora una volta sulle loro imbarcazioni.Gli indigeni o aggiungevano altro denaro ( poteva essere anche oro)oppure si riprendevano ciò che avevano offerto. In tal modo la trattativa o si concludeva con un nulla di fatto o andava avanti fin quando le due parti non si fossero ritenute soddisfatte. I fenici si comportavano in questa maniera poichè volevano far capire che avevano intenzioni pacifiche e che volevano solo commerciare. Non avvenivano scambi di parole fra le parti.
    4 punti
  20. Breve storia di Theodore Roosevelt Theodore Roosevelt nasce il 27 ottobre 1858 a Manhattan, New York, secondogenito dell’imprenditore e filantropo di origine olandese Theodore Roosevelt sr., un cultore e patrono delle arti che sarebbe stato fra coloro che avrebbero fondato il Metropolitan Museum, e Marta ‘’Mittie’’ Bulloch: li vediamo nella foto. Viene battezzato Theodore jr, ma diventa presto ‘’Teddy’’ per amici e familiari. Da bambino ha una salute assai cagionevole e soffre di attacchi d’asma, che riesce a contenere dedicandosi all’attività fisica e all’escursionismo. L'asma, in realtà, lo perseguiterà per tutta la vita. Fin dalla tenera età è appassionato di zoologia e tassidermia, tanto da mettere su un piccolo museo improvvisato insieme ai cugini, in cui espone gli animali che cattura e uccide personalmente. Crescendo diventa un ornitologo di una certa fama, con diverse pubblicazioni, ma al momento di scegliere l’università opta per gli studi giuridici. Si iscrive alla Columbia Law School, la facoltà di giurisprudenza della Columbia University, ma non si laurea mai: lascia gli studi quando capisce di avere la stoffa per fare il politico. Dal 1882 al 1884 è deputato alla Camera bassa dello stato di New York per il partito Repubblicano, nel 1886 si candida senza successo a sindaco di New York, città della quale assume la carica di capo della polizia municipale nel 1895. Sul piano personale, un terribile lutto lo colpisce il 14 febbraio 1884, quando, a 11 ore di distanza, perde la madre per febbre tifoide, e la prima moglie Alice Hathaway Lee, per un’insufficienza renale. La donna aveva dato alla luce appena due giorni prima la loro figlia Alice. Distrutto dal dolore, si ritira per qualche tempo nelle selvagge Badlands e per il resto della vita non parlerà mai della prima moglie. Li vediamo insieme Nel 1897 entra nell'amministrazione McKinley come sottosegretario alla marina, ma allo scoppio della guerra ispano-americana dà le dimissioni e combatte a Cuba con i Rough Riders, un reggimento di volontari di cavalleria su cui torneremo. Al rientro è acclamato come un eroe, ed eletto governatore dello stato di New York, ma il suo riformismo irrita il boss repubblicano di New York, Tom Platt, che per allontanarlo dalla città fa in modo che gli venga offerta la candidatura alla vicepresidenza per il secondo mandato di McKinley. Di quel che accade poi, abbiamo parlato e parleremo petronius
    4 punti
  21. Ma perché è stata riesumata una discussione vecchia di 2 anni, che aveva detto tutto quel che aveva da dire? @BTL27 la moneta della foto, perché di quella e solo di quella si parlava a suo tempo, vale 2 euro, e credo non ci sia nient'altro da aggiungere.
    4 punti
  22. Emozionanti scoperte. Lavori lungo l’autostrada. Trovano tombe medievali con spade e perle, cavalli abbattuti per accompagnare il padrone, gioielli, lamine d’oro e spettacolari pire che mostravano al popolo le “anime elette” salire al cielo Redazione 5 Novembre 2025 Archeologia - Ultime notizie ed approfondimenti, News Sulle colline erbose la luce nordica scolpisce il paesaggio con sfumature di ferro e di miele. E’ in questa atmosfera dorata che la costruzione di un tratto autostradale ha dischiuso un varco inatteso, nel tempo, in un percorso che ha toccato fattorie e tombe vichinghe. Lungo la moderna E18, in Svezia, un’équipe di archeologi ha infatti portato alla luce un mondo sepolto da più di mille anni: tombe vichinghe, armi forgiate per la guerra e per l’onore, cavalli cremati accanto ai loro padroni, gioielli, perle e staffe d’argento per la bardatura delle cavalcature che dovevano risuonare argentine, nel ritmo cadenzato assunto dal cavallo stesso. Una spada trovata nel livello superiore della tomba @ Foto: Arkeologerna, SHM Il progetto, condotto dai Musei Storici Statali sotto la direzione di Fredrik Larsson, ha portato alla pubblicazione di un volume monumentale, uscito in queste ore, intitolato People, Meetings and Memories – Archaeology along the E18 in Västmanland. I ritrovamenti si snodano lungo una serie di siti – Rallsta, Viby/Norrtuna e Sylta – che, insieme, compongono un quadro assai dettagliato della transizione tra l’epoca di Vendel – una civiltà della Scandinavia settentrionale che si sviluppò tra il 550 e l’800 d.C. circa, prima dell’epoca vichinga e che è nota per le sue élite guerriere, le tombe ricche di armi e ornamenti, le barche funerarie e i tumuli monumentali – e l’età vichinga. Nel primo di questi luoghi, Rallsta, su un piccolo rilievo visibile da lontano, gli archeologi hanno individuato due grandi pire funerarie: qui i defunti venivano bruciati in un rito solenne, nel quale il fuoco diventava mezzo di purificazione e di ascesa. Le ceneri, raccolte con cura, erano poi deposte in urne o tumuli, accanto a armi, cavalli, cani e perfino rapaci addestrati alla caccia. Si trattava di funerali d’élite, spettacolari e pubblici, pensati per ribadire il prestigio del clan anche oltre la morte. Dopo essere rimasta per più di mille anni nel suolo del Västmanland, una delle spade viene recuperata dagli archeologi svedesi @ Foto: Arkeologerna, SHM Più a ovest, nella zona di Viby/Norrtuna, le scoperte hanno svelato la continuità di una memoria arcaica. Qui, le tombe vichinghe si innestano su tumuli più antichi, eretti secoli prima, forse per capi della precedente cultura di Vendel. Le nuove sepolture contenevano spade sontuose e insegne di rango, segno che si trattava di un gruppo armato o di una dinastia locale. In una tomba, uomo e donna giacciono insieme, ma il loro legame resta misterioso: compagni, consanguinei o forse – come suggerisce Larsson – una coppia in cui uno dei due fu sacrificato per accompagnare l’altro nell’aldilà. Un gesto di fedeltà assoluta, al limite della crudeltà rituale, che richiama i resoconti di Ibn Fadlan sui funerali dei Rus’ lungo il Volga, nei quali una concubina veniva immolata per seguire il padrone nel regno dei morti. Il terzo grande sito, Sylta, ha restituito un cimitero vichingo databile tra il IX e il XIII secolo, un arco temporale che abbraccia anche la lenta penetrazione del cristianesimo in Svezia. Qui, quando ormai molte famiglie seppellivano i propri cari nei pressi delle chiese, alcuni continuarono a mantenere la tradizione pagana del tumulo accanto alla fattoria. In circa trenta sepolture dell’XI secolo gli archeologi hanno trovato resti di cavalli cremati insieme ai loro proprietari, segno di un legame indissolubile tra uomo e animale. Dallo scavo inizia ad emerge parte dell’equipaggiamento del cavallo nella tomba di Sylta @ Foto: Arkeologerna, SHM Non si trattava soltanto di compagni di battaglia: il cavallo era l’alter ego dell’eroe, la sua proiezione vitale e simbolica, un tramite con l’aldilà. Gli equipaggiamenti rinvenuti – redini ornate, campanelli, pendenti di bronzo e d’argento – suggeriscono un gusto estetico raffinato e un forte senso d’identità. Larsson ipotizza che ogni comunità avesse il proprio stile di bardatura, un costume visivo che permetteva di riconoscere a distanza l’appartenenza sociale o il lignaggio del defunto. Morso del cavallo portato alla luce dagli archeologi a Sylta @ Foto: Arkeologerna, SHM Lamina d’oro trovata in una tomba a Häljeby. con motivo a nido d’ape, incastonata in un’opera con granati intarsiati. La lamina era posta sotto i granati e conferiva alle pietre una lucentezza straordinaria Foto: Arkeologerna, SHM Il gesto di seppellire o cremare i cavalli insieme al padrone non è un tratto esclusivo dei Vichinghi, ma appartiene a un più vasto orizzonte rituale indoeuropeo. I Celti, ad esempio, praticavano lo stesso rito: in molte necropoli della Gallia e della Britannia si sono trovati resti equini accanto alle spade e ai carri da guerra, simboli del viaggio ultraterreno. In Italia, nel santuario celtico di Gornate Superiore e nelle tombe del Piemonte preromano, il cavallo accompagna spesso l’uomo di rango, immolato perché il defunto potesse continuare a cavalcare nel regno delle ombre. Anche i popoli sciti e sarmati delle steppe eurasiatiche praticavano sepolture multiple con cavalli interi, ornati di briglie e maschere di bronzo. Tutti questi riti esprimono una medesima concezione del destino: la morte come viaggio, in cui il guerriero non parte mai da solo, ma assistito dagli animali, dagli armi e dagli oggetti che hanno definito la sua vita terrena. Parure di perline trovata nella tomba di Rallsta @ Foto: Arkeologerna, SHM Chi erano, dunque, questi Vichinghi del Västmanland, capaci di unire la brutalità del ferro al fasto dei simboli? Erano contadini, mercanti, guerrieri, navigatori, artigiani del metallo. Vivevano in fattorie autosufficienti, coltivavano la terra, forgiavano il ferro, allevavano animali, ma la loro economia si nutriva anche dei proventi del commercio e delle incursioni. Nel IX e X secolo le rotte scandinave si allungarono fino a Costantinopoli e Baghdad, e la ricchezza accumulata dai capi si rifletteva nelle loro tombe, dove le spade damascate e i gioielli d’importazione diventavano status symbol di un’aristocrazia in formazione. La società vichinga era fortemente stratificata, ma fondata su vincoli di lealtà personale e sull’ideale del coraggio. Morire in battaglia era il modo più nobile di guadagnare il Valhalla, mentre la pira funeraria e il cavallo sacrificato rappresentavano l’ultimo atto di gloria. I ritrovamenti lungo la E18 – compiuti dagli specialisti di Arkeologerna – hanno restituito un’immagine pulsante e complessa del mondo nordico soprattutto precristiano, mostrando la straordinaria ricchezza spirituale di una cultura che non separava mai la vita dalla morte, il lavoro quotidiano dal mito. E hanno permesso di comprendere, come nota Fredrik Larsson, “come la società e il paesaggio siano cambiati nel corso delle generazioni”: un passaggio che non è soltanto geografico, ma interiore, il transito da un tempo di clan e di fuoco – tellurico e per certi aspetti apocalittico, contro le verdi pianure e i morbidi dossi – a un tempo di nuova fede, che non ha cancellato, comunque, la memoria degli antenati. Scopri di più Corsi di arte online scultura arte Arte Scultura Art I reperti sono stati consegnati ai musei di Västmanland e Köping. https://www.stilearte.it/emozionanti-scoperte-lavori-lungo-lautostrada-trovano-tombe-medievali-con-spade-e-perle-cavalli-abbattuti-per-accompagnare-il-padrone-gioielli-lamine-doro-e-spettacolari-pire-che-mostravano-a/
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  23. Essendo queste discussioni su un forum pubblico , intendo tutelare la moneta.it chiarendo pubblicamente che la detenzione di materiale potenzialmente contraffatto può essere considerata illegale. Il francobollo, in quanto rientrante fra i valori di bollo emessi dallo Stato o da Stati esteri ha sempre trovato tutela giuridica. La sua falsificazione è perseguita penalmente dal nostro ordinamento giuridico alla stregua della falsità in monete a corso legale. Dall’ottobre 2004 cadono sotto il maglio della legge anche i francobolli fuori corso: il “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia postale” (D.P.R. 29 marzo 1973 n° 156), è stato infatti modificato come segue: “Se i fatti previsti dagli art. 459,460 e 461 del codice penale si riferiscono a francobolli non in corso, ma che hanno avuto corso legale emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri, si applicano le pene stabilite da tali articoli. Quindi la normativa attuale riguarda sia i francobolli a corso legale che quelli fuori corso. la contraffazione, cioè il falso totale, come recentemente avvenuto per i Gronchi Rosa oppure diversi anni addietro per altri valori della Repubblica, come il 55 Lire Triennale di Milano del 1951 ( cat. Sassone n° 667), o il 300 Lire Ciclismo del 1962 ( cat. Sassone n° 946 ); • l’alterazione di un francobollo originale, come nel caso di apposizione di una soprastampa, per dare al pezzo un valore superiore; • l’introduzione nel territorio dello Stato, l’acquisto, la detenzione e la messa in circolazione di francobolli contraffatti. Da questa ipotesi di reato possono configurarsi due fattispecie: detenzione e spendita di francobolli di concerto con il contraffattore o con un suo incaricato, e quella in cui il caso anzidetto si verifichi senza accordo con il falsificatore; le due fattispecie sono punite con modulazione diversa della pena. Questi casi presuppongono comunque la consapevolezza “ ab origine”, cioé al momento della ricezione, della falsità dei pezzi; • la spendita o messa in circolazione di un pezzo ricevuto in buona fede, della falsità del quale si è avuto consapevolezza dopo aver ricevuto il falso, ma prima della sua messa in circolazione. Le situazioni perseguibili sono quindi articolate poiché la normativa opera non solo nei confronti dell’autore della contraffazione, ma anche dei soggetti che vengono in rapporto con essa nella fase di commercializzazione o anche nella semplice detenzione. E’ proprio questo l’aspetto più importante della legge, che giunge a colpire il falso nelle fasi successive alla sua realizzazione, quando é ceduto o semplicemente detenuto. Credo che queste informazioni andavano date.
    3 punti
  24. Ciao, ma non e che rischia qualcosa se veramente viene...😅😅😅
    3 punti
  25. Salve , a me sembra lei: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MONSIV/11
    3 punti
  26. Ciao. La tua moneta non è la 194/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B57/1 (da cui hai preso i pesi) ma la 50/3 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B6/1 La differenza tra i due assi con simbolo l'ancora è nella testa di Giano: di stile classico nel 50/3 , piú schematizzata nel 194/1.
    3 punti
  27. Buon Pomeriggio a Tutti, mi sono accorto che non avevo nemmeno un esemplare antiquario tedesco in collezione e così ho acquistato i due esemplari che oggi condivido. Si tratta di 2 francobolli da 2 silb. gr. ( ?? ) del 1861, antico stato tedesco di Prussia. Entrambi gli esemplari sono annullati, del tipo perforato a trattini, stemma con aquila. Veniamo al colore, perché proprio due francobolli uguali ? Li ho presi tutti e due per meglio capire e confrontare il colore, uno è il blu di Prussia e l'altro è l'oltremare, stando al mio Sassone del 1967 ( in bianco e nero ), il blu di Prussia sarebbe quello con maggiore valore rispetto a tutta la serie prussiana del 1861, emessa in diversi valori e colori. La differenza di colore seppur sottile, c'è e si nota. Allego alcune foto con più o meno luce, il blu di Prussia è quello più scuro tra i due. Grazie per l'attenzione.
    3 punti
  28. E magari un po'più di sicurezza, visto quello che sta succedendo.... La conosco bene Firenze e mi ricordo che una ventina di anni fa si poteva ancora passeggiare anche di notte senza per questo rischiare la vita o altro.... Scusate se sono andato fuori tema, ma dalle notizie che si hanno c'è veramente da essere infuriati: comunque tutta la mia solidarietà va a quella giovane turista!
    3 punti
  29. Saluto Luca che ho conosciuto con estremo piacere proprio oggi! Gli ho promesso che avrei risposto al suo # 33. Ho seguito con interesse la relazione di Milano: ben fatta, e mi congratulo. Effettivamente il 1810 fu un anno di importanti novità e sovvertimenti alla zecca di Milano. Credo che il soldo e il 3 centesimi coniati entro viròla siano 2 monete molto importanti, le uniche che ho incluso come "varianti" nel mio volume, ma che in realtà rappresentano delle prove. Il non averne sottolineato abbastanza il significato deriva dal non aver capito il ruolo di tale tipo di coniazione in ambito numismatico, che con Chimienti abbiamo ben descritto e che ho riportato per il Regno d'Italia Napoleonico nel mio recente libro (vedi le due pagine sottostanti). Credo che un esemplare del 3 centesimi in quella conservazione sia qualificante per tutta una collezione, e non a caso la base d'asta è stata moltiplicata x 40 nell'aggiudicazione! Aggiungo anche 2 pagine di un mio articolo su Manfredini apparso su Panorama Numismatico nel 2016. Con esso cercavo di demitizzare il "licenziamento di Manfredini" per il quale i "sentito dire" si sono sprecati.
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  30. L'aquila e l'indiano Arrivare alle monete, era in realtà lo scopo principale di Roosevelt già prima d’incontrare Saint-Gaudens alla cena del gennaio 1905, come scrive chiaramente in questa lettera al Segretario al Tesoro, Leslie Mortier Shaw, del 27 dicembre 1904: “I think that our coinage is artistically of atrocious hideousness. Would it be possible, without asking permission of Congress, to employ a man like Augustus Saint-Gaudens, to give us a coinage that would have some beauty?” Il Presidente non le manda a dire, per lui le monete americane correnti sono “di atroce bruttezza” e, paventando le resistenze del Congresso a un loro cambiamento, si chiede fin da subito se sia possibile procedere senza il permesso del Congresso stesso, assumendo un artista come Saint-Gaudens per “darci monete che abbiano qualche bellezza”. E Saint-Gaudens, nel luglio 1905, dopo aver ultimato la medaglia, accetta di lavorare anche sulle monete: ridisegnerà tutte quelle d’oro, da 2,50 a 20 dollari, e il centesimo in rame: le altre non si possono cambiare, non essendo ancora trascorsi, come prescrive una legge del 1890, venticinque anni dalla loro entrata in circolazione... riuscirà a rispettare l’impegno solo per i due nominali maggiori, 10 e 20 dollari. Come al solito, Roosevelt trovò il modo non solo di aggirare il Congresso, ma anche di superare i dubbi di Saint-Gaudens riguardo alla collaborazione con lo staff di incisori della Zecca, in particolare con l'incisore capo Charles Barber, con il quale si era scontrato aspramente nei primi anni del 1890 riguardo alla progettazione di una medaglia per l'Esposizione Colombiana Mondiale. Questa volta, gli assicurò Roosevelt, avrebbe avuto un protettore alla Casa Bianca mentre tramavano quello che il presidente chiamava il suo "crimine preferito" (my pet crime ). L'artista preparò modelli che raffiguravano la Libertà in cammino e l'Aquila in volo, che finirono per apparire sulla moneta da 20 dollari. Tuttavia, riflettendo su possibili disegni per un nuovo centesimo, aveva ideato il disegno della Testa d'Indiano che mostrava la Libertà adornata con un copricapo piumato, e sebbene il copricapo fosse stato un'idea di Roosevelt, Saint-Gaudens era giunto alla conclusione che questo, e non la Libertà in cammino, sarebbe stato un dritto migliore per entrambe le monete d'oro. Lo comunicò al presidente in una lettera datata 12 marzo 1907, in cui scrisse: "Mi piace così tanto la testa con il copricapo (e a proposito, sono molto contento che voi abbiate suggerito di realizzare la testa in quel modo) che mi piacerebbe molto vederla riprodotta non solo sulla moneta da un centesimo, ma anche su quella d'oro da venti dollari, al posto della figura della Libertà. Vorrei che la zecca realizzasse un conio della testa anche per la moneta d'oro, e poi si potrà scegliere tra le due una volta completato." E così Roosevelt ordinò alla Zecca di coniare una moneta d'oro da 20 dollari utilizzando questa combinazione, testa d'indiano al dritto e aquila in volo al rovescio, i disegni che sarebbero poi comparsi, rispettivamente, sui 10 e 20 dollari. Si ritiene che ne sia stato coniato un solo esemplare, di cui parleremo diffusamente nel prossimo post. Per ora, lustriamoci gli occhi con questo assoluto capolavoro dell'arte numismatica (foto da PCGS Coin Facts, courtesy of David Akers/Bob Harwell - Conservazione PR65) petronius
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  31. @AtexanoNon mi riferivo a lettere interessate da doppia battitura come nell'esemplare di Aureliano ( il doppio profilo ed il busto ci dicono che c'è stato uno slittamento o doppio colpo). Ma al fatto che le lettere hanno una conformazione anomala rispetto la norma non supportate da altri segni che possono far pensare a doppi colpi o slittamento. Cosi come i campi irrwgolari ed in particolare il collo di Vespasiano. Sono esfoliazioni del metallo? O che cosa? Un esemplare secondo me da esaminare molto attentamente dal vivo. ANTONIO
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  32. La 1767 non poteva non far coppia con la sorella 1768 e quindi…
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  33. Buonasera, i francobolli applicati al retro sono stati messi a mo' di chiudilettera, di norma la scritta, francobolli applicati dal mittente, lo scriveva l'impiegato postale quando si rendeva conto che era un affrancatura voluta del mittente e molto più alta della tariffa che doveva essere applicata, questo succedeva spesso con gli alti valori del Regno in buste spesso di fattura filatelica, lo strano che lo abbia scritto il mittente, forse ha voluto scriverlo per evitare che magari venisse tassata, considerandola non affrancata, (se l'impiegato postale non guardava al retro). per quanto riguarda la tariffa è perfetta, l'amico PostOffice ha giustamente detto che vi è una targhetta Assicurata, ma guardandola bene, si nota che si è una targhetta Assicurata, ma usata in emergenza al posto di quella Raccomandata, alla quale è stato posto il bollo R di raccomandata sopra la "A" di Assicurata, poi il lineare di Salerno corr.pacchi e il numero della raccomandata, pertanto la tariffa di 1,75 lire è perfetta (cent.50+L.1,25) un cordiale saluto
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  34. ... ma noi la presentiamo lo stesso Come al solito, Charles Barber disegnò il dritto e George Morgan il rovescio, e per una volta fu proprio l'incisore-capo della Zecca a dare il meglio di se. Il suo ritratto è una combinazione di testa di profilo e busto di tre quarti, usata in diverse medaglie durante la presidenza Roosevelt. La faccia, forte e quadrata, dai contorni aggressivi, quasi truculenti, enfatizzata dal pince-nez, il ruvido soprabito con il gilet abbottonato, tutto è catturato con un'attenzione straordinaria alle generalità e ai dettagli. Il rovescio di Morgan è una chiara derivazione dal facile, femminile classicismo dei medaglisti francesi dal 1880 al 1900... cosa che ben potrebbe aver irritato tanto Roosevelt che Saint-Gaudens, che premevano per un rinnovamento nelle coniazioni statunitensi. A prima vista, presenta una Liberty (o Columbia) goffamente in bilico, che cerca di oscurare il Campidoglio con una piccola pergamena, che sembra un rullo. In realtà, l'intera composizione appare non solo oltremodo valida e dignitosa, ma anche con alcuni elementi di grandeur. Liberty, con il suo berretto francese e un abito da antica Grecia, è in piedi di fianco a un cippo, sormontato da un'urna. Il Campidoglio sullo sfondo è un capolavoro che dimostra come disporre un monumento gigantesco sulla superficie di una piccola medaglia. Certo è che dopo che il rovescio della maggior parte delle medaglie presidenziali del XIX secolo era stato composto solo da iscrizioni in una corona, questo di Morgan poco meritava la condanna riversata su di esso da parte del Presidente e dei suoi amici dei circoli artistici americani. petronius
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  35. Dipende dalle volontà dell'ultimo sovrano: o all'erede al trono o suddiviso tra i vari familiari. Vorrei esporre un episodio interessante: il marito di Maria Teresa aveva finanziamento con i propri soldi il debito pubblico statale. Alla sua morte figli e moglie erano diventati automaticamente creditori dello stato. Poi il figlio ed erede al trono, Giuseppe II, decise di cancellare il debito pubblico stracciando il proprio credito con lo stato. Quindi quando si parla di "personale" non si deve solo guardare al lato negativo ma anche a quello positivo. Gli Asburgo (da Maria Teresa in poi) hanno sempre avuto una politica illuminata e allo stesso tempo molto parsimoniosa, avrebbero potuto possedere gioielli molto più sfarzosi (come i sovrani francesi o britannici o russo), quindi (a mio parere) sarebbe adesso inopportuno una richiesta di restituzione, e poi a quale stato ? L'Austria non è la sola erede dell'impero. Qua a Budapest saremmo molto felici di allestire una mostra di questi gioielli, con le dovute garanzie ai proprietari...
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  36. @anto R Grazie Antonio per la tua email. A dire il vero ci limiteremo al 1300, perché poi la "moda" del cimiero sulle monete dilaga (quasi banalizzandosi) e pertanto gli esempi sarebbero centinaia. Però ne porterò uno d'esempio del XV secolo perché molto caratteristico e importante storicamente, (non di Milano... ma quasi). A presto!
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  37. è entrato a fra parte della mia biblioteca questo libro che mi hanno regalato: lo sto leggendo , si parla anche di banchieri, i fiorentini Medici, e di denaro. Rileggere determinati pensieri, determinati trascorsi storici è sempre bene e c'è sempre qualcosa da apprendere. salutoni odjob
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  38. Ho fatto lo sbaglio di fare un’annuncio di vendita su facebook e tra i vari truffatori mi è balzato all’occhio questo fake che dice di essere un commerciante perito NIP con un fantomatico negozio online che nessuno conosce e che paga più di tutti! 😂 Con queste premesse mi aspettavo un’offerta più succosa!
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  39. Stavo rivedendo la mia piastra e rileggevo il post. La Numismatica ormai è dentro di me e mi spiace che molti Lamonetiani di un tempo non postino più come prima, mi dispiace che la rivista Cronaca Numismatica ora sia solo on-line, che fonti autorevoli tipo cataloghi e libri ma anche i vari Club non siano uniti scambiando le opinioni e le varie "scoperte" invece di fare a gara tra di loro a chi è meglio. Alla fine ci ritroviamo tutti da soli, chi si scrive il proprio catalogo o libro inserendo poco cose alla volta invece di trovare un modo di unire il tutto. Capisco che non è semplice ma solo per il solito motivo Soldi e Paternità. Chissà forse un giorno cambierà anche se non credo che io lo vedrò, pero mai dire mai.😉 Sono passati due anni anzi quasi tre ma questo post/ricerca/lavoro, chi l'ha letto? Lo sapranno mai tutti gli appassionati di questa monetazione e non solo o rimarrà solo un post qui sul forum? Avanti Numis...
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  40. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIIA/4 primo tipo R
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  41. Theodore Roosevelt può essere considerato, per molti versi, il primo Presidente "moderno" degli Stati Uniti. La personalità vivace, l'inesauribile energia e, perché no, la sua brama di potere, contrastavano notevolmente con l'opacità e il rifiuto ad agire di chi lo aveva preceduto alla Casa Bianca dopo la guerra di secessione. Egli riteneva che la crescente importanza internazionale degli Stati Uniti e l'emergere di sempre più complesse questioni economiche interne richiedessero una leadership più vigorosa, che solo il presidente poteva dare. Definendo il presidente come "l'amministratore del popolo, attivamente e affermativamente deciso a fare tutto ciò che può per il popolo", Roosevelt riteneva che fosse non solo suo diritto, ma suo dovere, intraprendere qualunque azione richiesta dall'interesse nazionale, a meno che non fosse specificamente vietata dalla Costituzione o dalle leggi. Trasformò la presidenza in un fatto spettacolare, ponendola al centro del palcoscenico politico e la usò come un pulpito da cui predicare alla nazione. Possedeva l'istinto della pubblicità e comprendeva immediatamente le tendenze dell'opinione pubblica, il che gli permise di guadagnarsi un seguito numeroso e devoto. Eppure la sua reputazione di riformista non fu pienamente meritata. Era molto meno radicale di quanto apparisse dalla sua retorica, le sue convinzioni più profonde erano ampiamente conservatrici, ma intuiva la crescente richiesta di riforme e la necessità di adeguarvisi. A dispetto dei suoi difetti (vanità, egocentrismo, atteggiamento infantile ) fu il primo presidente a comprendere i mutamenti che avevano trasformato l'America petronius
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  42. Buongiorno, ciotola da 50 centesimi del giovedi... 10 copechi 1907, non messi benissimo...
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  43. Ciao @Ajax,impero ottomano, fals o mangir di Murad III zecca di Misr in Egitto. Ne esistono molte varianti. https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=347111&cat=5236&ppuser=&sortby=d&way=desc
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  44. Dalle foto sembrerebbe buona anche se un esame dal vivo sarebbe esaustivo. Di certo non può essere stata fatta per caso...sembra che abbia anche circolato parecchio..il classico giochetto..ne faccio un cinque sei..una o due le faccio uscire così poi posso giustificare il perchè ne sono in possesso pure io..interessante da visionare dal vivo
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  45. Perché rispondete se siete ignoranti al riguardo? Il suo valore è di 2€ ma nel mondo del collezionismo vale di più (ad oggi vale circa 10€). Dai un’occhiata online e prova a venderla a qualche collezionista!
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  46. Sei un collezionista anomalo se il catalogo più aggiornato che hai è di 20 anni fa'... Quindi vuol dire che se faccio un' offerta ad un decimo della cifra proposta ho la possibilità di aggiudicarmi qualcosa?... Essendo eBay una piattaforma virtuale e difficile stabilire un contatto con chiunque se non per messaggeria,ma va da sé che con i prezzi che hai inserito almeno io non ti contatterei mai .. Con i prezzi che hai ci credo che vendi un' oggetto ogni 3 mesi... Quel qualcuno sono io,se hai proposto a 170 euro una moneta che ne vale 20 o non hai percepito i nostri consigli o te ne sei infischiato alla grande ... con questi prezzi rimarrà giusto un' idea... Questo lo apprezzo, tranne l' ultima riga... Ribadisco che con i prezzi applicati le vendite saranno mooolto lente, sempre se si vendono... Personalmente quando acquisto su ebay o anche alle aste non chiedo quasi mai nulla (qualche volta il peso se ho dei dubbi),a me interessa l' oggetto non chi lo vende...
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