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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/02/25 in tutte le aree

  1. Sono alcuni anni che non partecipo più al forum, anche per un "bisticcio" che ne decretò, da parte mia l'abbandono, però tale "abbandono" fu giustificato anche da altro, e veniamo al tema di questa discussione. Nel 2017 vendetti tutta la mia collezione che fu esitata nell'asta nr 70 di Varesi. La totalità delle monete in oro ed argento papali fino a Paolo III facevano parte della mia collezione, compreso la quasi totalità delle piastre e mezze piastre, più una selezione di denari romani comuni ma di buona conservazione. Perché vendetti? Semplicemente perché di quel dato periodo rimanevano da acquistare "solo" tipologie di monete ( papali) con esborsi superiori ai 10K euro, cosa che non volevo fare, anche in considerazione di quello che avevo già investito. La vendita all'asta con Varesi andò in modo più che soddisfacente ( tutti qui conoscono la professionalità, la correttezza la competenza del Sig.Varesi). Avevo impegnato nella collezione, iniziata i primi anni '90, una cifra che per me era considerevole, (180K) quando vendetti avevo fatto due conti, se invece d'investire negli ori papali, avessi acquistato delle "misere" sterline d'oro, o dei "vituperati" marenghi comuni, l'oro negli anni '90 e primi del 2000 veleggiava tranquillamente sotto i 10K il kg, nel 2017 avrei ricavato il triplo, quotando tranquillamente oltre i 30K il kg. Anche se la vendita era andata bene, però tra andamento del mercato, commissioni, recuperai il capitale investito, mi rimaneva il piacere d'aver collezionato, ricercato, studiato un affascinante periodo della Storia papale. Però nel 2017, con la liquidità non mi riaffidai alla Numismatica, né iniziai una nuova tipologia, ma realizzai quello che non feci nei precedenti vent'anni, acquistai sterline, marenghi ecc ecc , con massima mia soddisfazione ( solo economica e non numismatica) viste le quotazioni odierne dell'oro. Questo mio breve intervento, non è per scoraggiare chi sta per entrare in questo magnifico settore del collezionismo, che è la Numismatica, ma solamente per consigliare di entrarvi con i piedi di piombo, ponderando bene le somme investite, poiché acquistare si fa molto velocemente, però nell'eventualità di uno smobilizzo, la via potrebbe presentarsi molto erta. saluti TIBERIVS
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  2. Musica per organo (onagro RE P Aci su M) buona serata
    1 punto
  3. L'autore in questione, a cui con estremo garbo, gentilezza e pazienza, gli appassionati di numismatica veneziana stanno rivolgendo, inutilmente, richieste di delucidazione e chiarezza nel merito delle ipotesi da lui sostenute, è già tristemente famigerato tra noi appassionati di numismatica napoletana e dell'Italia meridionale come "appioppattore" seriale di varie tipologie monetarie a diverse zecche forzando in maniera oltremodo arbitraria la documentazione studiata e allegata... Ha l'indubbio merito di pubblicare tutta una serie di documenti molto interessanti, ma poi parte per la tangente inventandosi di tutto e di più, del tipo: monete coniate a Lanciano, ducali, tarì e augustali coniati a Napoli, denari lucchesi, fiorini di Firenze e adesso pure ducati veneziani coniati a Napoli... il tutto sbandierato come "ormai assodato" senza un benchè minimo straccio di prova a sostegno se non interpretazioni a dir poco forzose... Già in passato questa sua modalità di fare "ricerca" è stata oggetto di una dura e articolata presa di posizione da parte di uno studioso di numismatica medievale dell'Italia meridionale di cui riporto un saggio nel merito che illumina meglio la questione: https://www.academia.edu/117670185/Raffaele_Iula_Moneta_que_tunc_per_ista_civitate_andaberis_zecca_ed_economia_monetaria_a_Napoli_nel_XII_secolo_in_Archivio_Storico_per_le_Province_Napoletane_CXLII_2024_pp_7_28
    1 punto
  4. Non è che usi la stessa condotta quando leggi antichi documenti? Limitandoti alle righe che ti suscitano interesse e ignorando i contesti?
    1 punto
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