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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/03/25 in tutte le aree

  1. Altra moneta che ho il piacere di far vedere è questo Mezzo Grosso di Carlo Il, catalogato sul MIR come II tipo (405a) e poi sul Cudazzo spostato come I tipo (472a) e segnalato come "di Savoia". Moneta con un importante pedigree, ex collezione Dolivo, venduto nell'asta M&M del 1963 a 500 franchi svizzeri per la prima volta, siccome sino ad allora era una moneta inedita, pubblicata sui volumi del Simonetti (che la segnalava unica), poi sul Biaggi e da Mario Traina sui suoi speciali di CN. In questi sei decenni passati da allora diversi esemplari sono poi stati rintracciati, resta comunque una moneta alquanto rara e mancante in molte collezioni. Battuta nella zecca di Chambéry da Pierre Balligny a seguito dell'ordinanza del 21 ottobre 1508.
    3 punti
  2. Nelle piccole cose a volte sono nascoste vere delizie. Lettera in perfetta tariffa per l'interno con 20c rosa (Augusto) + 30c seppia (Colombo), emissioni del 1938 della serie "Proclamazione dell' Impero".... ... annullati in partenza da un meccanizzato con linee ondulate di NAPOLI FERR. CORRISPONDENZE del 27 VII 39 XVII a.e.f. bello nitido ... .... annullo di arrivo di POTENZA CORRISPONDENZE ORDINARIE del 28.7.39. Affrancatura di valore, il 20c e' quotato 10/12€ e il 30c 14/16€. OTTIMA SCELTA !!! La lettera di Suor Maria è di una semplicità deliziosa e struggente che commuove, ...solo una religiosa poteva toccare l' animo con tanta semplicità. """ DIO SOLO ! In alto a sx e' il perfetto inizio""". Che il Signore abbia in gloria l' Anima di Suor Maria. Qui per la sensibilità di chi legge c'è quel valore aggiunto che non è in nessun catalogo. Caro @dareios it trovi sempre cose eccezionali !!! VERAMENTE BELLA.
    3 punti
  3. Preciso che non ho intenzione di incentivare o giustificare l'evasione, ma se a livello generale sono convinto che le tasse vadano pagate, sono altrettanto convinto che quando la tassazione arriva a quello che è arrivato oggi, è giusto e moralmente corretto mantenendosi nella legalità provare tutti gli strumenti e le strategie che mi alleggeriscono la pressione fiscale, detto questo vi dico quello che penso che a molti penso sfugga. trovo tutta la discussione molto interessante, ma nessuno ha pensato alla diavoleria peggiore che ci può essere dietro questa che viene descritta come un'"agevolazione", o per chi è un pò più malizioso come un ennesimo tentativo per rastrellare qualche miliardo in finanziaria per coprire qualche buco di bilancio. Mi riferisco al fatto che oggi l'oro fisico da investimento, è l'unico strumento finanziario di cui oltre ad averne il possesso fisico, non prevede la dichiarazione del possesso e di cui non è possibile tracciarne il possesso. Le conseguenze di questa cosa sono molte: 1- non si paga una tassazione sul possesso. (per chi pensa sia impossibile pensate a come è finita con le crypto). 2- il fisco non può sapere quanto oro da investimento possiede un cittadino (per assurdo io posso avere un ISEE a zero e contemporaneamente detenere 1 milione di euro in oro fisico da investimento) 3- Non è aggredibile da eventuali creditori, e mi riferisco sopratutto ad ADER che oramai usa metodi che definirli dei "ricatti" non si ci va molto lontano. Se ci pensate con le crypto hanno fatto la stessa cosa, in 3 anni, tre leggi consecutive che a guardarle con il senno del dopo, si vede benissimo che erano tutte unite da un'unico disegno, potrei farvi anche l'esempio di chi ha investito nel business delle sigarette elettroniche,15 anni, uno legge per ogni fino a spremere il settore fino all'ultimo centesimo, con leggi che vengono giustificate con motivazioni che superano il ridicolo. Potrei dilungarmi ancora sul discorso del perchè non convenga aderire a questa "agevolazione" sull'oro, ma non vorrei fornire dettagli più specifici che potrebbero essere di spunto per chi evade le tasse di professione.
    3 punti
  4. Buongiorno a tutti. Sono finalmente arrivate le mie aggiudicazioni della splendida asta Cambi/Crippa di Novembre di quest'anno. Asta importante per i collezionisti sabaudi e che rimarrà per molto tempo nella nostra memoria, visto che si trattava di una collezione importante di un conosciuto collezionista torinese, tante monete erano fotografate sui volumi di riferimento e molte avevano un importante pedigree. Sono riuscito a portare a casa un paio di "monetine" anche se sarebbe stata l'occasione di acquistare molti più esemplari, purtroppo la mia disponibilità finanziaria non è senza limiti e alcuni pezzi erano fuori budget ed altri non ho voluto neanche mettermi in fila nell'acquisizione. Resta di fatto che questo Cavallotto Stretto sono riuscito a portalo a casa, era una tipologia che inseguivo da tempo e questa volta non mi è scappato, anzi, è rimasto ad un prezzo molto conveniente il che mi rende ancora più soddisfatto. Presentato al lotto n. 188 era indicato come 1587 T, mentre era invece prodotto nella zecca di Nizza (anche meno reperibile rispetto Torino), era segnalato anche erroneamente che fosse pubblicato dal Biaggi, ma questo esemplare invece non è presente. Pensavo di vedere pubblicate qui sul forum più monete di quell'asta, invece sono rimasto deluso, ma le mie le voglio condividere e spero di avere dei commenti, positivi o negativi!
    2 punti
  5. Con la Storia Postale ai tempi di internet si possono aggiungere altre informazioni circa i destinatari o mittenti che potrebbero essere a volte molto interessanti. WikiTree https://www.wikitree.com Luigi Falabella (1865-1940) Luigi Falabella (1865 - 1940) ; Born 1865 ; in Cassano al Ionio, Calabria, Italy ; Died 28 Jun 1940 at about age 75 ; in Malden, Middlesex, Massachusetts, USA. Potrebbe essere un omonimo ma potrebbe essere anche il mittente della raccomandata considerando che è nato in Calabria. Un immagine di una chiesa di Amendolara Immagine di Tarsia .. possono essere un viaggio in luoghi dove forse non andremo mai.
    2 punti
  6. Le certezze ci sono da Luglio NO da Novembre Infatti a Luglio tutti rucevettero la @mail per la messa in vendita sullo shop di tutte le monete dell’ultimo trimestre 2024 tenute in sospeso. Quindi il nuovo procedimento (e la tassazione) e’ da Luglio!!! Saluti
    2 punti
  7. Ho trovato una €2 Vaticano 2025 nel resto del supermercato una settimana fa. Come è possibile? L'hanno appena messa sul sito e prima di consegnarla ci vuole un bel po' di tempo.
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  8. Ma non si sta uscendo un po' dal seminato? Il 26% lo paga chiunque vende mi sembra. In maniera indipendente dal fatto che sia vendita occasionale o meno.
    1 punto
  9. Thank you, Lelouc — it’s very interesting. Thank you also for the French paper, which is freely available online.
    1 punto
  10. Ciao pasternak, There have been several corrections to Boehringer's work. In general, many of the dates Boehringer has said has now been downdated so do not rely too much on him for dating. Notably Group III, which contains series VIa-XIIe has been downdated as the Demareteion dekadrachms have been downdated by originally Colin M. Kraay with most agreeing now that XIIe is somewhere in 470-460. Koepfler, Denis (1992). La chronologie du monnayage de Syracuse sous les Deinoménides: nouvelles données et critères méconnus, in: Revue suisse de numismatique Available free online (but in French) https://www.e-periodica.ch/digbib/view?pid=snr-003%3A1992%3A71%3A%3A10 Is a good work on this, where Knoepfler shows that Group III begins in 478.
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  11. Molto bella
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  12. Veramente spettacolare, complimenti! Purtroppo sulla rarità non saprei esprimermi
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  13. Certo @dux-sab Questo è vero, bisogna tenere in conto la cosa quando facciamo gli acquisti, monete introvabili che non si vedevano mai sono diventate solamente rare, ma al tempo la soddisfazione di poterle aggiungere alla collezione aveva un prezzo! Questo può capitare anche ora, pezzi nuovi saltano sempre fuori e, grazie alla tecnologia ed alla rete globale, ora si possono vedere anche monete di collezioni private che prima era impossibile vedere (anche se molte collezioni restano nell'ombra). Dobbiamo collezionare per il piacere e per poter studiare le nostre monete, non bisogna mai pensare solo al mero valore veniale. Ma che effetto ti ha fatto vedere le tue vecchie monete in asta? Sono certo che ha lasciato strascichi vedere passare delle monete a cui sicuramente eri legato...
    1 punto
  14. Buona sera, questa lettera è scritta da Suor Maria, una novizia delle Suore di Carità al Regina Coeli di Napoli. È indirizzata alla futura cognata Luisa (si è la stessa Luisa di quella lunghissima lettera d'amore pubblicata qualche giorno fa). La Suora quindi è la sorella di Paolo futuro marito di Luisa. Ho preso questa lettera perché mi piacevano i due francobolli attaccati a questa busta piccolina e la scrittura molto ordinata e chiara di facile lettura. Aspetto i vostri commenti e contributi. Grazie. Di seguito il contenuto della missiva.
    1 punto
  15. Credo possibile che la letterina sia stata recapitata attraverso altra persona.. forse quella Lucrezia menzionata, ecco il perché della minuziosità della busta, forse la mini bustina fu spedita all' interno di una missiva più grande..??... proprio alla suddetta Lucrezia..?? Non ha prezzo un inizio di questo tipo. E' proprio vero ... quello che si ha nella bocca e negli occhi si ha nel cuore. 💓 Ce la facciamo entrare lo stesso nella Filatelia... la letterina a Luisa in qualche modo e' arrivata, .. quindi un servizio postale c'è stato anche se non quello ufficiale. "Lucrezia Poste Segrete". 🧐
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  16. Salve, ho circa 50 unità di 500 lire caravelle, tutte spl e 27 delle quali fdc acquistate un pò di tempo fa su numismatica luciani. Vi scrivo per avere un consiglio da Voi, su dove vendere queste monete ad un prezzo in linea con il valore attuale. Spulciando su ebay ho visto che molti vendono queste monete a prezzi irrisori, quasi a peso d'argento e non secondo la valutazione attuale de Il Gigante o simili. Avete dei consigli da darmi? Grazie mille in anticipo per il Vostro tempo e la Vostra attenzione Jacopo
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  17. Grazie PostOffice, se non fosse per te che sai come valorizzare questi piccoli pezzi di storia, non so come farei. Comunque scherzi a parte, con i tuoi suggerimenti e la tua sensibilità, si impara molto, ed è per questo che noi tutti ti ringrazieremo sempre per la tua disponibilità. Poi tu dici "nelle piccole cose sono nascoste delle vere delizie", è proprio vero. Fra poco (il tempo di fare le foto), vi mostro una piccolissima letterina molto carina che però mancante di timbri e di bolli non credo abbia a che fare con la filatelia, ma voglio farvela vedere lo stesso, solo per il piacere degli occhi.
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  18. Chiaramente una descrizione errata o anche inaccurata ha ricadute sulla rarità e sul valore. Si possono generare opportunità o al contrario anche delusioni. Una variante piu’ rara non colta dal catalogatore puo’ essere un’opportunità di acquisto per il collezionista accorto . Piu’ difficile da gestire il caso opposto. in generale per il collezionista esperto tali discrepanze ( a discolpa delle case d’asta si deve tenere conto che il materiale transato oggi e’ una potenza tre se non oltre, di quello che passava una volta quando le case d’asta facevano massimo 1-2 vendite all’anno) rappresentano fonte di opportunità di acquisto e anche di studio ( si e’ costretti ad approfondire per bene). 😊
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  19. Andiamo a vedere il tragitto di questa bella raccomandata e quindi la sua Storia Postale. Annullo di partenza cerchio grande di Amendolara (Cosenza) del 20 Febbraio 1890 ... ...... annullo di transito di Castrovillari (Cosenza) del 21 Feb 90....> ....> annullo di transito di Cosenza (l' annullo non e' completo ma e' sicuramente di un ambulante postale su ferrovia) sempre del 21 2 90..> ... .... annullo di arrivo di Tarsia (Cosenza) del 22 FEB 90. Questi annulli umbertini cerchio grande sono tutti abbastanza nitidi e integri e quindi aggiungono interesse e un plus valore per ognuno di essi. Come detto in altre occasioni, quando la ceralacca è integra e' segno che la missiva provenga da archivi privati e non pubblici dove veniva staccata per una piu' semplice archiviazione. Raccomandata MOLTO interessante.. come avrai potuto constatare a catalogo il Francobollo ha una sua quotazione su busta. Ottima acquisizione, familiarizza con i cataloghi... BUONA FILATELIA.. vedrai che sarà un tuo tempo personale di qualità.. e' tempo che dedichi a te stesso.
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  20. Interessante cartolina illustrata in perfetta tariffa per l' estero 'solo firma e data ' con 20c arancio tipo Michetti volto a dx. Questo Francobollo ha avuto due emissioni con diversi valori, una nel 1916 con dentellatura 13e1/2 x 13e3/4 ed una nel 1917 con dentellatura 14. L' emissione del 1917 è di qualche millimetro piu' alta dell' altra, quindi se non possiedi un odontometro per misurare la dentellatura ti basta confrontare il Francobollo della cartolina con un altro Michetti. E' annullato con un meccanizzato corona doppio cerchio con linee ondulate di MILANO CENTRO del 15 V 1923 bello nitido. Cartolina e affrancatura interessante bella anche l' immagine del Duomo color seppia.
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  21. 1 punto
  22. Appunto ho chiesto, perche dubito parecchio possa essere il 56. Questa la '36 pubblicata sul Gigante online
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  23. Grazie @SS-12, possibile, aspettiamo anche altri contributi
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  24. Casco coloniale Buona notte, Valerio
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  25. DE GREGE EPICURI La N si legge chiaramente, è strano che si siano sbagliati.
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  26. Sono stati oscurati gli ultimi post di questa discussione, così come, per intero, quella sul denario di Vitellio, nella quale si è davvero passato il segno. Questa, per il momento, resta aperta, ma sotto osservazione.
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  27. Scusa, vivi su Marte o sulla Terra? E’ da mesi mesi e mesi che ci sono qui update riguardo questo discorso
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  28. Un conoscente di Theodore Roosevelt, il Dr. William Sturgis Bigelow di Boston, un collezionista di arte dell'Estremo Oriente, suggerì che anziché modellare gli elementi in rilievo, con un bordo protettivo, come si era sempre fatto, questi fossero posizionati sotto il campo delle monete, producendo un effetto simile a quello di un'incisione murale. Questo stile era conosciuto come "rilievo egizio", e Roosevelt fu tanto colpito dall'idea da dare semplicemente mandato a Bigelow di portare a termine il progetto. E Bigelow prese contatto con Bela Lyon Pratt, che eseguì Immediate, piovvero le critiche. S.H. Chapman, un noto commerciante numismatico di Philadelphia, dopo aver visto le nuove monete, scrisse a Roosevelt che l'indiano era emaciato, l'aquila sembrava l'aquila reale europea piuttosto che quella calva americana, e il disegno affondato nel campo era fallimentare in diversi punti. Le nuove emissioni, scrisse Chapman, "mancano di bellezza, sono antigieniche perché lo sporco contagioso si attacca al rilievo incuso, sono facili da falsificare, e i pezzi non si impilano in pile uguali." Le sue proteste, come quelle di molti altri, caddero naturalmente nel vuoto, e le monete continuarono ad essere prodotte senza variazioni fino al 1929, conquistando pian piano, e sempre più, l'apprezzamento dei collezionisti petronius
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  29. Buongiorno a tutti presento oggi questa moneta da 5 kronen (corone) del Liechtenstein, anno 1900, coniata in 5.000 esemplari, millesimo più raro (il Bobba la indicava R2) dopo le 64 monete di prova coniate nel 1898. Il Principato del Liechtenstein adottò gli standard della monetazione Austro-Ungarica fino al 1918, quando adottò come riferimento la monetazione svizzera a causa dell'instabilità monetaria e della svalutazione della corona. La moneta in oggetto risponde quindi ai ponderali austriaci di 36 mm per 24 grammi (questa è di 24,04 grammi). Il successivo 5 franchi del 1924, invece, sarà emesso secondo gli standard UML (25 g per 37mm). Al dritto riporta l'effige di Johann II Furst von Liechtenstein, principe sovrano del tempo, e al rovescio lo stemma del Principato di Liechtenstein, che corrisponde a quello della famiglia dei Principi von und zu Liechtenstein della linea di Gundacker, oltre al valore nominale 5 KR e al millesimo 1900. nel taglio si trova in incuso la scritta * KLAR * UND * FEST * * *. la moneta conserva tutti i rilievi e un discreto lustro, nonostante siano presenti alcuni segnetti da contatto al dritto e dei piccoli colpetti al bordo. inserisco prima le due foto fatte dal venditore e successivamente due foto fatte da me. saluti, Carlo
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  30. molto bella ed interessante errore di conio, questo si che può essere classificato come tale, conservazione altissima, mi piacerebbe sapere che dice il cartellino della perizia.
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  31. Buonasera Carlo, non sono certo di aver ben compreso la tua affermazione riguardo la moneta di cui sopra. Intravedo sul volto del Re alcune linee che potrebbero far pensare a quelle dello stemma sabaudo ma non so se ti riferisci a queste o ad altri particolari che mi sfuggono... Mi sentirei comunque di escludere quanto da te affermato, se così fosse, se non erro saremmo di fronte ad un brockage che sarebbe ben più evidente e deturpante... Credo invece che al limite si potrebbe trattare di "coni collisi" (i due coni vengono a contatto uno con l'altro a causa di una errata regolazione della pressa e della battitura con mancanza del tondello trasferendo così uno sull'altro parte delle impronte) ma anche qui non ho sufficiente esperienza per darti un parere certo. Invito chi fosse interessato ad approfondire questi aspetti a farsi un giretto sul sito Tecniche ed errori di coniazione che, a mio avviso, esplora e spiega egregiamente le tecniche di coniazione, gli errori eccetera. Buona serata a te ed a tutti, Massimo.
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  32. Mi aggiungo al coro delle R e sottolineo come ci sia molta grossolanità nel definire impropriamente questo difetto interessante e ricercato, spesso vengono definite P delle R in cui si nota bene anche un residuo piccolo della stanghetta della R, per avere la considerazione P deve essere totalmente assente.
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  33. Per chi volesse approfondire le monete infamanti di Ferdinando II, propongo la lettura del mio libriccino edito dall'Associazione Culturale Italia Numismatica per la collana Nummus et Historia XLIII. Dal risvolto di copertina: L’esegesi delle inedite carte conservate nell’Archivio di Stato di Napoli e lo studio dei periodici panormiti, hanno permesso all’autore di poter descrivere nel dettaglio le monete contromarcate di Ferdinando II di Borbone. Il Re bomba fu talmente odiato dai siciliani che non esitarono a sfregiarlo con parole ingiuriose sulle sue stesse monete. I documenti raccontano di indagini, perquisizioni, sequestri e arresti condotti dalla polizia borbonica e, con l’attento studio delle fonti documentarie e monetarie, è stato possibile poter distinguere le contromarche autentiche da quelle contraffatte. Inoltre, per catalogare le ventisette monete – tutte illustrate e alcune delle quali inedite – la ricerca è stata estesa a collezioni private e pubbliche rintracciando, per le sole monete risultanti uniche, passaggi di vendita e di proprietà. Per acquisti potere rivolgervi al sottoscritto o all'editore.
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  34. Personalmente, credo che la meta sudans (la cui più antica attestazione archeologica, rinvenuta e studiata dalla d.ssa Panella, è di età augustea, non anteriore) sia posteriore alle metae dei circhi: per quel poco che vale, lo deduco dal nome: siccome la prima è caratterizzata da un participio presente (sudans), logica vuole che si colloccasse in rapporto di specie a genere rispetto alle "semplici" metae. Questo significa che l'essere la moneta antica non costituisce un indizio a favore dell'identificazione, nel disegno, di una meta sudans, piuttosto che di una meta [perdonatemi: uso "piuttosto" nel suo reale significato, non secondo la barbara prassi odierna di inserirlo nelle frasi al posto di "oppure"], per il fatto che quando cominciò a esistere una meta sudans, già dovevano esistere anche le metae. Insomma, sarà anche una fontana (non dico di no), ma non è l'età della moneta a costituire un indizio nel senso. Tanto premesso, secondo me è proprio una meta, e non una fontana, per quattro considerazioni: primo, il fatto che i sedili in pietra del Circo Massimo siano stati fatti approntare da Cesare non esclude che altre strutture fossero precedenti e, fra tutte le strutture di un circo adibito alle corse, il segnale che significa "gira qui" è di gran lunga il più importante e quindi, verosimilmente, il primo a essere apposto; secondo, se nel 221 fu realizzato un secondo circo (di qualunque cosa si trattasse), mi sembra verosimile che il primo, di ben tre secoli più antico, avesse cominciato a trovare un minimo di sistemazione stabile; terzo, l'ipotesi @Rufilius di metae smontabili (lignee?) che abbiano preceduto quelle stabili, in muratura, non è affatto peregrina, considerato che per nel caso dei teatri sino alla metà del I secolo a.C. era proprio tutta la struttura e venir smontata e rimontata ogni volta; quarto, la meta aveva sicuramente anche un valore simbolico, forse addirittura un significato magico, considerato che - come appunto abbiamo accennato - Augusto ne mutuò la forma per la fontana che segnava il punto centrale della sua riorganizzazione amministrativa dell'Urbe. Certo, nessuna di queste argomentazioni è risolutiva
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  35. Ma come miseramente!!! Dai un contributo importante alla scoperta di questa monetazione per me che non ho fatto studi o lavori su questi argomenti. Grazie veramente
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  36. I plan on doing Tudeer as well 😉
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  37. Queste vicende sono ancora più strabilianti, se si tiene conto della storia personale di Ventidio. Originario di Ausculum (Ascoli Piceno), Figlio di un comandante italico del bellum sociale, alla morte del padre fu fatto prigioniero a portato Roma dove, in tenerissima età (forse aveva solo un anno), fu fatto sfliare in braccio alla madre come preda bellica durante il trionfo di Pompeo Strabone. Restò quindi nell’Urbe, dove crebbe in una situazione di estrema indigenza, lavorando duramente per guadagnarsi da vivere. Sappiamo da Cicerone che faceva l’umilissimo mestiere del mulattiere. Siccome, da mulattiere appunto, fu incaricato di portare approvvigionamenti all’esercito, venne notato da Giulio Cesare, che aveva un particolare acume nell’individuare le persone capaci e decise di affidargli compiti di combattimento, avendo apprezzato l’operosità e la determinazione. Partecipò così al bellum Gallicum come tribuno militare e in Gallia conobbe un altro disperato di cui Cesare aveva intuito e valorizzato le doti militari, Marco Antonio; i due impararono ad apprezzarsi. Tornato a Roma potè, grazie al suo curriculum militare, proporsi al popolo che lo elesse tribuno della plebe. Nel 44 a.C., quando fu ucciso Cesare, era pretore; nel 43 a.C. Antonio lo fece nominare consul suffectus al posto di Quinto Pedio, morto prematuramente. Sappiamo da Aulo Gellio che il popolo commentò “È avvenuto un prodigio incredibile e recente: colui che accudiva i muli è stato nominato console”. Da poverissimo figlio di un nemico, era giunto al consolato; da ornamento del trionfo altrui, era giunto a celebrare il proprio trionfo.
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  38. Nel 40 a.C. i Parti, approfittando della debolezza di Roma, dissanguata dalle guerre civili e lacerata dalle divisioni conseguenti alla morte di Cesare, invasero le province orientali e dilagarono attraverso la penisola anatolica sino al mare Egeo. Li guidava un traditore, Quinto Labieno, figlio di quel Tito Labieno che, sebbene descritto da Plutarco come “amico tra i più intimi e luogotenente di Cesare, che aveva lottato al suo fianco con grande coraggio durante tutte le guerre in Gallia”, aveva abbandonato il suo comandante per schierarsi prima con Pompeo Magno, poi coi suoi figli. Quinto Labieno aveva peraltro guadagnato alla causa partica le truppe lasciate a presidio della Siria, consentendo così anche l’occupazione di quella provincia. I Parti gli avevano affidato il comando del proprio esercito, ossia quella stessa cavalleria che solo tre anni prima aveva annientato le legioni di Crasso nella devastante battaglia di Carre; per questo, quando emise un proprio denario fece apporre al dritto il suo ritratto, al rovescio un cavallo partico con arco e faretra appesi alla sella. Ciò che colpisce di questa moneta è la legenda, ove egli si definiva PARTHICVS: questi cognomina infatti venivano assegnati a chi debellava un nemico (come nei casi di “Africano”, “Emiliano”, “Asiageno”, “Turino”), non certo a chi si vendeva a lui. Non solo Labieno era un traditore, non solo si vantava di essere un traditore, ma derideva la tradizione guerriera dell’Urbe. Nel 39 a.C. sbarcò nella provincia d’Asia Publio Ventidio Basso, generale incaricato da Marco Antonio di ricacciare i Parti fuori dai confini dei territori romani, con 11 legioni di veterani. Per finanziare la sua campagna militare egli emise allora l’altro dei denari illustrati, che reca al dritto il ritratto di Antonio stesso, al rovescio l’immagine di Giove stante con lo scettro in mano e la propria firma, P.VENTIDI PONT.IMP. Ventidio venne a contato con l’esercito nemico in Cilicia, presso il Monte Tauro (una delle cime della catena che porta lo stesso nome), e lo sconfisse duramente, uccidendo il traditore Quinto Labieno. La sua cavalleria, mandata poi in avanscoperta, si imbatté in un altro contingente partico ai confini della Siria, presso il Monte Amano (attuali Monti Nur, ai confini tra Turchia e Siria); stava per essere sopraffatta, quando sopraggiunse Ventidio stesso con le legioni infliggendo ai Parti una nuova, cocente sconfitta. I Parti si ritirarono allora dalla Siria, ove Ventidio fece acquartierare le sue truppe per trascorrere l’ormai incipiente inverno. Nella primavera del 38 a.C. Pacoro, re dei Parti, decise di reagire duramente contro Ventidio. Predispose un contingente molto numeroso dei temutissimi arcieri a cavallo, gli stessi che nel 53 a.C. avevano fatto strage delle legioni di Crasso, e degli altrettanto feroci catafratti, reparti di cavalleria corazzata capaci di travolgere e scompaginare le fila della fanteria, e ne assunse personalmente il comando. Partì dal suo regno in primavera; Ventidio, informato dalle sue spie degli spostamenti di truppe nemiche e necessitato a riunire le sue legioni (sparse nei diversi accampamenti invernali) prima di poterle affrontare, riuscì, con un’efficace attività di controinformazione, a far pervenire a Pacoro false indicazioni di un’incipiente imboscata romana, convincendolo a intraprendere un percorso più lungo del necessario. I Parti raggiunsero così i Romani solo il 9 giugno, anniversario della battaglia di Carre, e li trovarono trincerati dietro le proprie fortificazioni sulle pendici del Monte Gindaro (nell’attuale Siria settentrionale), paralizzati dalla paura. Decisero quindi di attaccarli e gli arcieri a cavallo si gettarono contro di loro, seppure in salita; avrebbero rinovellato le epiche gesta compiute 15 anni prima. Era una trappola. Al momento opportuno le porte degli accampamenti romani si aprirono e i legionari eruppero correndo - in discesa - contro la cavalleria nemica, armi in pugno. La manovra riuscì alla perfezione; presi alla sprovvista, i cavalieri non ebbero il tempo di colpirli, né di manovrare in ritirata; presi da panico si sbandarono, ostacolandosi a vicenda, galoppando gli uni contro gli altri. Molti non sopravvissero ai gladi dei Romani e agli zoccoli dei commilitoni, gli altri tornarono verso la posizione del loro re. Nella loro travolgente marcia, le legioni raggiunsero così il nerbo dell’esercito partico dove i catafratti, che erano rimasti in attesa alla base del pendio (non potevano caricare in salita, con il peso delle loro corazze), si strinsero in una formidabile formazione difensiva con al centro il re e la guardia reale: un muro di metallo, contro cui i legionari si sarebbero sicuramente schiantati. Ma i legionari non li raggiunsero. Si fermarono e li circondarono, fuori dalla portata degli archi dei pochi arcieri rimasti, A questo punto, dagli accampamenti romani sovrastanti cominciarono a volare le pietre e le glandae plumbae (“ghiande di piombo”) scagliate dai frombolieri greci e cretesi che Ventidio aveva arruolato e portato seco proprio attendendo quell’occasione. Velocissimi, i proiettili cominciarono a tempestare cavalli e cavalieri, ancor più efficaci in quanto arrivavano da postazioni sopraelevate, ferendo gli animali e disarcionando gli uomini; circondati dalle legioni, i Parti non sapevano come reagire. Quando fu il momento, la pioggia di pietra e metallo si interruppe all’improvviso e le legioni, levato un alto grido, si gettarono da tutti i lati contro le fila dei Parti, ormai miseramente scompaginate e composte per lo più da cavalieri appiedati, impacciati nei movimenti. L’attacco romano mirò direttamente contro la guardia reale; malgrado la sua accanita resistenza alla fine essa dovette soccombere e, quando un centurione levò alta la testa del re morto, le poche sacche di resistenza partica si sbandarono definitivamente. Chi aveva ancora un cavallo fuggì nella direzione del ponte sull’Eufrate, deciso a tornare in patria; ma le soprese di Ventidio non erano ancora finite: la cavalleria romana era stata tenuta in attesa proprio in previsione di una fuga in quella direzione e sbarrò la strada ai Parti, impedendo loro di guadagnare la salvezza. Nello stesso giorno in cui i Parti avevano sconfitto le legioni di Crasso uccidendo il triumviro, i Romani avevano debellato i cavalieri di Pacoro uccidendo il re. Ventidio, tornato a Roma, il 27 novembre del 38 a.C. celebrò il trionfo. Come disse Plutarco, “Ventidio è l'unico generale romano che ad oggi abbia celebrato un trionfo sui Parti”. Lui, se lo avesse voluto, avrebbe potuto fregiarsi del cognomen Parthicus, che Labieno aveva infangato.
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  39. Buongiorno @gpittini , in un certo senso mi fa piacere non essere il solo ad ignorare l' esistenza di questi due nominali , pensavo fosse una mia personale "mancanza" di informazione , derivante probabilmente dalla loro rarita' , dovuta al fatto che queste due monete vennero emesse da due soli Magistrati , pochissimi , rispetto a quelli che firmarono le loro monete . Per quanto riguarda la tua domanda , la parola latina BES , BESSIS , deriva da un peso di otto oncie , oppure dalla misura geometrica contenente otto parti di uno jugero , o secondo Marziale un interesse sul denaro prestato pari all' 8% . Si potrebbe quindi ipotizzare che il BES corrispondesse , in termini pratici , al numero VIII . In foto un rarissimo esemplare di BES emesso da C. CASSI , Cr. 266/3 .
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  40. Grazie numa numa delle preziosissime informazioni, in effetti i saggi preliminari sono opera a sé stante rispetto all’opera Monete Greche di Sicilia, Intramezzo mi manca, ma provvederò ad ordinarlo subito. La lettura del Rizzo, a volte complicata e polemica, offre una panoramica stilistica e storica indispensabile per affinare l’aspetto artistico dei coni sicelioti, personalmente, leggendolo, ho imparato ad osservare i dettagli in modo diverso, più approfondito e consapevole. Per questo lo considero una delle opere principe per la numismatica siceliota e ne consiglio la lettura a tutti gli appassionati.
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  41. Se devi intervenire in una discussione è meglio dare una risposta costruttiva piuttosto che il nulla. Mesi e mesi di dubbi e previsioni, ma solo da novembre si hanno delle certezze, e oggi siamo solo la 2 di dicembre. E con questo chiudo qui, per cui non perdere tempo a rispondere. Grazie
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  42. Buonasera, vorrei capire cosa sia cambiato nelle emissioni numismatiche vaticane su questo nuovo portale. In primo luogo ho ricevuto la mail con l'indicazione che le divisionali sono disponibili sul sito, ma non, come in passato, l'assegnazione di cosa potevo prendere e il relativo prezzo. Quindi come devo considerare questa mail solo come un avviso di disponibilità del prodotto e sarà seguita da mail con ciò che mi possono assegnare ? Oppure devo comprare dal sito, mettendo nel carrello senza il solito ordinativo ? Di questo ho risposto alla mail chiedendo spiegazioni. Infine simulando l'acquisto nel carrello oltre al prezzo della divisionale e le spese di spedizione (tutto invariato rispetto all'anno scorso) vedo la voce tassazione. Risulta anche a voi ? Grazie
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