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  1. lorluke

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/19/25 in tutte le aree

  1. Un saluto a tutti gli appassionati della zecca di Napoli! Quest'oggi ho il piacere di mostrarvi il mio ultimo acquisto, proveniente dall'asta Ranieri 20. Si tratta di un bell'esemplare di 2 lire 1813 di Gioacchino Murat. Nonostante in collezione avessi già un altro esemplare della stessa tipologia in alta conservazione, ho voluto comunque puntarla perché sono rimasto impressionato dalla condizione dei rilievi. In particolare, come potete vedere, la basetta è davvero molto forte. Alla fine, non avendo riscontrato una concorrenza particolarmente decisa, sono riuscito ad aggiudicarmela ad una cifra inferiore alle mie aspettative (per una volta! 😅). Mi auguro che piaccia anche a voi. Vi segnalo, inoltre, una piccola particolarità. Il motto in incuso è: DIO PROTEGGL REGNO ❀ Mancano, dunque, la E finale di PROTEGGE e la I di IL.
    11 punti
  2. La nuova arrivata saluta il forum
    6 punti
  3. Ho il piacere di comunicare la pubblicazione del nuovo Comunicazione - Bollettino della Società Numismatica Italiana 2025 n. 86, di seguito la copertina e l'indice degli articoli pubblicati. Gianni Graziosi La botanica nascosta nelle monete antiche. Francesco Di Cintio Alcune considerazioni sui denari in argento di Ugo di Provenza e Lotario II per Pavia. Raffaele Iula “Quannu…Guglielmu lu Malu…fici fari li dinari di coriu”. Le presunte emissioni di cuoio di re Guglielmo I d’Altavilla: topos storiografico o mito numismatico? Enrico Lesino L'emergere di elmi e cimieri nella monetazione italiana del XIV secolo: simboli di identità e strumenti di potere. Alessandro Toffanin Due curiosità numismatiche dalla Lombardia del XV secolo. Luca Oddone Il ripostiglio monetale di via Morelli ad Asti (sec. XV-XVI) in alcuni manoscritti inediti del fondo Giuseppe Fantaguzzi. Antonio Rimoldi Prospettiva e spazi nelle medaglie di papa Paolo V (1605–1621). Tiziano Francesco Caronni L’attribuzione delle parpagliole milanesi sotto Filippo IV: una ricerca. La pubblicazione è disponibile per il download al seguente link: https://www.socnumit.org/comunicazione/ Buona lettura
    6 punti
  4. Cari amici, cominciamo ad entrare in tema e vi ingolosisco con il magnifico e famoso rovescio dell'osella anno I del doge Marco Antonio Giustinian, correva l'anno di grazia 1684 e la Serenissima si apprestava ad una nuova campagna contro i Turchi sotto il comando di Francesco Morosini. Le galee davanti alla piazza sono pronte a salpare...come scrive Jesurum il motto allusivo alla flotta significa "Con la guida di Dio condotta"...
    4 punti
  5. @Carlo. Allora,è in lingua araba e su quello non avevo dubbi. L'ho trovata su zeno.ru e due cose sono certe... che è un fals anonimo e che le leggende recano la scritta Al-Sultan e Al-Azam che dovrebbero significare "il piu forte" "il piu potente". Per quanto riguarda il luogo di provenienza è incerto... qualcuno dice Anatolia e uno dice di averla trovata a Qrim in Crimea,quindi potremmo dire che siamo nell area del Mar Nero. Anche per il periodo qualcuno dice 6°-9° secolo e qualcuno 13°-14° secolo. (Non lo sanno manco loro,figurete io😁) Ti lascio il link con i vari esempi 😊 https://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=20539 Ps.. lo vedi che sei un terapista? Hai trovato il mio punto debole... Non rinunciare mai nel cercare e soprattutto di aiutare 😁
    3 punti
  6. Guardando tra le vecchie buste affrancate, ho notato che ci sono molti timbri pubblicitari, alcuni proprio carini. Domanda... in filatelia... come vengono classificati? Sono oggetto da collezione? Grazie e buona giornata a tutti.
    2 punti
  7. A dire il vero no. Essendo io di Bologna, avevo avuto modo di osservare varie monete (tra cui questa) un paio di settimane prima dell’asta e mi ero già accorto di questa peculiarità. Ovviamente, non si tratta di un qualcosa che incide sul valore collezionistico (almeno a mio modesto parere) ma certamente è una particolarità. Purtroppo, troppo spesso il bordo viene ignorato. Siccome invece la numismatica, oltre ad essere una passione, è anche una disciplina scientifica credo sia giusto valutare la moneta nel suo complesso.
    2 punti
  8. La produzione monetale delle “pseudo-zecche” in Italia centrale tra secondo e primo secolo a.C. è stata discussa anche in Stannard – Frey-Kupper 2008. Ad una delle pseudo-zecche è dedicata la presente analisi dei coni. Si tratta della zecca denominata “pseudo-Panormus/Paestum” che coniava piccoli nominali enei riproducendo e abbinando una varietà di tipi monetali. L’analisi della distribuzione dei rinvenimenti mostra il crescente bisogno e l’ampio areale di distribuzione del circolante minuto – che comprendeva anche queste emissioni “informali” – in Italia centrale nel primo secolo a.C.. In questo periodo, come noto, la zecca di Roma non conia per lungo tempo il bronzo. La varietà dei tipi imitati riflette il circolante che deve essere stato disponibile. Probabilmente la classificazione del cartellino farebbe riferimento al gruppo 7-8 Stannard-Carbone per via fore della simil testa elmata e del ponderale, ma sono d'accordo che le ipotesi che escludono le pseudo zecche dell'Italia centrale siano più coerenti.
    2 punti
  9. È assodato che queste monete servivano a pagare i mercenari, cosa sorprendente in quanto i soldati avrebbero potuto essere pagati anche con monete meno raffinate, ma indicativa di quanto fosse importante l'orgoglio civico espresso attraverso la monetazione. Questo statere è un esempio particolarmente significativo di una delle grandi rarità della monetazione greca del IV secolo. Il dritto è un'altra versione della Persefone di Euainetos (come si trova anche sugli stateri contemporanei emessi dagli Opunzi, sopra, 197-198, e da Messene), e mostra quanto fosse influente la propria produzione. Feneo e altre città del Peloponneso coniarono monete inaspettatamente stupende a metà del IV secolo, quando la sconfitta di Sparta da parte della Lega Beotica a Leuttra nel 371 permise loro di rovesciare il dominio della Laconia. Il rovescio dello statere mostra una statua di Ermes che trasporta l'antenato degli Arcadi, il piccolo Arcade, figlio di Zeus e Callisto, una delle ninfe che accompagnavano Artemide. Quando Callisto, trasformata in un'orsa da Era in un impeto di gelosia, fu colpita per errore da Artemide, Zeus ordinò a Ermes di rapire Arcade per farlo crescere da sua madre Maia. Arcade compare per la prima volta nell'arte greca intorno al 370, quando fu rifondata la Lega Arcadica, e la scena qui raffigurata sembra ispirata da opere precedenti che raffiguravano Ermes con il piccolo Dioniso. In effetti, il suo parallelo più vicino è il famoso e quasi contemporaneo Ermes di Prassitele, rinvenuto negli scavi di Olimpia. Arcade compare per la prima volta nell'arte greca intorno al 370 a. C., quando fu rifondata la Lega Arcadica, e questo tipo di rovescio presenta molti parallelismi nella tradizione visiva greca. Probabilmente fu ispirato dalla statua quasi contemporanea di Ermes a Olimpia, opera del celebre scultore Prassitele. È paragonabile sia nella composizione, con il drappeggio che cade dalla spalla di Ermes sul braccio con cui trasporta il bambino, sia nel soggetto, con il dio scolpito che trasporta il piccolo Dioniso, altro figlio illegittimo di Zeus, per essere allevato sano e salvo dalle Menadi a Nisa. Il movimento incalzante del tipo di rovescio è splendidamente compensato dalla quiete del magnifico busto di Demetra sul dritto, la cui elaborata acconciatura ondulata è resa con eleganza in un modo che ricorda la squisita Aretusa di Euainetos, un modello che fu adattato anche dagli Opunzi e da altri. Questa moneta rappresenta uno dei grandi gioielli della monetazione arcadica, una rarità oggigiorno, originariamente concepita e prodotta in un periodo di grande incertezza e conflitto tra le città-stato greche. apollonia
    2 punti
  10. Oggi, una buona parte delle Indian Head Eagles sono considerate semplici monete di borsa, e vengono scambiate a peso, con il consueto premio del 10-15% sul valore del fino comune a tutte le monete d'oro americane. Non mancano naturalmente alcune emissione rare, come il 1911di Denver, o il 1920 e 1930 di San Francisco, ma c'è una moneta, che per il suo fascino e la sua storia si eleva al disopra di tutte le altre. E non poteva essere che quella dell'ultimo anno di coniazione, il 1933 Quella fu davvero Non per il vino come nel film di Ridley Scott, ma per la monetazione americana. Il 1933 fu davvero un'annata cruciale, che poi sia stata anche ottima, dipende dai punti di vista Lo è stata, sicuramente, per gli storici della numismatica, che hanno avuto e hanno un sacco di storie da raccontare, e anche per i fortunati che sono riusciti ad avere a prezzo di saldo (il facciale ) una delle pochissime Eagles che hanno potuto lasciare la Zecca di Philadelphia prima dell'entrata in vigore degli ordini esecutivi di FD Roosevelt. Lo è stata senz'altro meno per gli (incauti?) acquirenti (o eredi) di una Double Eagle di quell'anno che, dopo averla pagata fior di quattrini, e averne spesi molti di più in lunghe cause legali, sono stati costretti (tutti, tranne uno) a restituirla al governo, senza nulla ricevere in cambio Questa storia l'abbiamo già raccontata in una lunga discussione di 21 pagine, protrattasi per più di 10 anni https://www.lamoneta.it/topic/73794-unaquila-da-7-milioni-di-dollari/ e che non può dirsi ancora conclusa, poiché prima o poi l'unica moneta legalizzata tornerà in asta, e molto probabilmente stabilirà un nuovo record di vendita. Ma potrebbero addirittura saltar fuori nuove monete. Delle 25 che Israel Switt ha sempre dichiarato di aver acquistato dal cassiere della Zecca di Philadelphia nel 1933, ne mancherebbero ancora due all'appello, ma che fossero davvero 25 c'è solo la parola di "Izzy" ad affermarlo, non esistono testimonianze né, tantomeno, documentazione scritta... e se fossero state di più? Per non dire che Switt potrebbe non essere stato il solo ad avere la possibilità di acquistare queste monete. Anche se non è mai emerso alcun riscontro in merito e, per quanto ne so, nemmeno voci minimamente attendibili, io credo non si debba del tutto escludere la possibilità che qualcuno, fino ad oggi ignoto a tutti, abbia ricevuto dalla stessa fonte, il cassiere della Zecca, una o più di queste monete... chissà La storia delle monete da 10 dollari del 1933 è, invece, molto più semplice, e anche più breve: basterà un solo post per raccontarla... il prossimo petronius
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  11. @santone @Regium L'identificazione è corretta in base alla classificazione del CNI. Mi permetto di aggiungere che una parte consistente delle attribuzioni a Casale di monete gonzaghesche operate dal CNI è oggi considerata arbitraria e sbagliata. Numerosi indizi (studi recenti, caratteristiche dei nominali, zone di ritrovamenti occasionali, presenza nei mercati locali, etc.) hanno portato a rivedere queste assegnazioni e a riattribuire a Mantova numerosi nominali. Questo esemplare è uno di quelli riassegnati alla zecca di Mantova... https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-VI1/2 a tal proposito il nostro catalogo online è da considerare sicuramente più aggiornato di pubblicazioni quali: CNI, Bignotti, MIR Lombardia prima edizione, altri... fatene un vostro riferimento... Mario
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  12. Buonasera @Carlo. Non ci crederai ma l'ho trovata, ti lascio però sulle spine perché devo capire bene da dove proviene 😁
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  13. Buongiorno a tutti, parte del mio weekend sarà trascorsa nel piacevole passatempo di confermare la classificazione di un lotto che comprende, fra l'altro, diverse milanesi in bassa conservazione. Seguirà l'altrettanto piacevole compito di riporle in un classificatore dove riposeranno forse per qualche decennio prima di trovare una nuova casa... Non è un settore che colleziono abitualmente e le ho prese ad un prezzo sufficientemente basso da non farmi pensare al loro basso grado. Sono giunte in un foglietto con delle annotazioni che riporterò come punto di partenza per la classificazione precisa ove possibile, perché di alcune ho il timore che non si possa giungere ad un giudizio definitivo. Non so quanto il precedente collezionista o commerciante fosse esperto per cui potrebbero esserci degli errori, quindi non prendo per oro colato la vecchia classificazione ma la uso come spunto. Posto la foto delle prime 4 con relativa descrizione. Seguirà fra un pò una foto con altre 5. La moneta in alto a sinistra è classificata come Sesino per Filippo III 1598-1621 MIR p. 316 N° 353/? peso 1,41 g diametro 15 mm circa La moneta in alto a destra è classificata come Quattrino per Filippo IV 1621-1665 MIR p. 335 N° 376/2 peso 1,32 g diametro 13,5 mm circa La moneta in basso a sinistra è classificata come Quattrino per Carlo II 1665-1700 MIR p. 349 N° 28/9 peso 1,13 g diametro 13,8-15,6 mm La moneta in basso a destra è classificata come Sesino per Filippo IV 1621-1665 MIR p. 334 N° 375/1 peso 1,06 g diametro 11,2-12,8 mm
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  14. Le viaggiate sono più belle e piu' interessanti sicuramente, purtroppo volendo mettere tutta l' emissione dei francobolli sulla busta primo giorno si creano obbligatoriamente affrancature prettamente filateliche, infatti sono tutte fuori tariffa affrancate in piu' del dovuto. Cio' non toglie nulla sono comunque molto belle, sono PIU' RICCHE.. !!!
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  15. Casale, quattrino di Vincenzo Gonzaga
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  16. Hai già inserito qui il link a 'San Giorgio ed il Drago nelle nostre raccolte' , non si può spostare in questa l'intera discussione, semmai puoi inserire nuovamente il tuo pezzo in coda a quella discussione. Riguardo la datazione, Numista la classifica come una replica del 20 rappen 20 Rappen (St. George) - Switzerland (1848-date) – Numista tipo coniato per la prima volta nel 1881 20 Rappen (Libertas; nickel) - Switzerland (1848-date) – Numista sino ad oggi 20 Rappen (Libertas; copper-nickel) - Switzerland (1848-date) – Numista Ma essendo il tuo pezzo un ibrido con il San Giorgio del Pistrucci in una faccia che non c'entra nulla con la Svizzera e anche considerando che l'appiccagnolo sia originario, propendo per una realizzazione di una medaglietta di fantasia, ma aspetta qualche altro intervento.
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  17. Salve Il primo statere è di PHENEOS (Φενεός, Pheneum), antica città nella parte N-E dell'Arcadia, alle pendici del monte Cillene, menzionata già in Omero. Raffigura al dritto la testa di Demetra con orecchini pendenti e collana di perle, e al rovescio Ermes che porta sul braccio sinistro il piccolo Arcade con la mano destra alzata per toccare il petaso, e tiene il caduceo nella mano destra. Lotto 112. Stima: 200 000 CHF. Risultato 280'000 CHF (ca. 300'000 EUR) Phaenus. Stater circa 360-340, AR 27 mm, 12.08 g. Head of Demeter r., wearing barley wreath, earring with pendants and pearl necklace. Rev. ΦΕΝΕΩΝ Hermes, naked but for chlamys over his l. shoulder and arms and petasus, carrying on his l. arm infant Archas, who raises his r. hand to touch petasus, and holding caduceus in r. Traité III, 898 and pl. 225, 7 (these dies). Jameson 1265 (these dies). Boston, MFA 1264 (this reverse die). BCD Peloponnesus 1617 (this coin). Schultz 3.4 (this coin). Very rare and in exceptional condition for the issue, undoubtedly one the finest specimens known. A portrait of enchanting beauty struck in high relief on excellent metal and a finely engraved and fascinating reverse composition. Superb old cabinet tone and good extremely fine / extremely fine Ex LHS 96, 2006, BCD, 1617 and Nomos 7, 2013, 114 sales. From the Spina collection and a Peloponnesian Hoard found before 1937 (IGCH 60). Essendo uno dei grandi soggetti mitologici della monetazione greca, il disegno sul rovescio di questo statere ricorda un episodio che sarebbe stato familiare a qualsiasi arcadico: il salvataggio del piccolo Arcade da parte di Ermes. Arcade nacque dall'unione del sempre lussurioso Zeus e di una ninfa o principessa di nome Callisto (“molto bella”), che procreando con Zeus infrangeva il suo voto di castità. La moglie di Zeus, Era, era furiosa e in una delle tante versioni di questa storia trasformò Callisto in un'orsa; tuttavia, Zeus intervenne in difesa del suo bambino inviando Ermes a salvare Arcade. Ermes consegnò quindi Arcade a sua madre, Maia, che lo allevò dall'infanzia all'età adulta sul monte Cillene. Si dice che Arcase sia diventato sovrano dei Pelasgi, che in seguito furono chiamati Arcadi, e che abbia avuto tre figli legittimi, Elatos, Apheidas e Azan, tra i quali fu diviso il territorio dell'Arcadia. Nel frattempo, la madre Callisto rimase sotto forma di orsa fino a quando non incontrò suo figlio, che ormai aveva superato i trent'anni. Ignaro che l'orso fosse in realtà sua madre, Arcade lo inseguì fino al santuario di Zeus Lykaios sul monte Cillene. Poiché questa trasgressione avrebbe comportato la pena di morte per entrambi, Zeus intervenne nuovamente trasformando Callisto nella costellazione dell'Orsa Maggiore e Arcade nell'Orso (Arktophylax), preservandoli così per l'eternità. Parti di questa leggenda sono rappresentate su altre monete arcadiche, tra cui i bronzi di Orchomenos e Methydrion che mostrano Callisto cadere all'indietro, trafitta da una freccia, con il piccolo Arcade al suo fianco. Sembrerebbe che le leggende di Arcade abbiano goduto di una rinascita di popolarità nel IV secolo a. C., apparentemente con la fondazione della Lega Arcadica nel 370/69 a. C. apollonia
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  18. Da Cronaca Numismatica la bella presentazione della conferenza. https://www.cronacanumismatica.com/al-ccnm-le-oselle-di-francesco-morosini-il-peloponnesiaco/
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  19. Ho visitato la fiera sabato mattina poco prima di mezzogiorno e la partecipazione di collezionisti mi è sembrata ampia, non elevatissimo il numero di espositori, ma considerato che la manifestazione è ancora giovane spero in un futuro interessante. Con lo stop del Cordusio mi mancava il poter vedere e toccare le monete, davanti ad un monitor si perde molta della magia del collezionismo, parlando con uno degli espositori pare che il nostro amato mercatino riparta il 7 dicembre, speriamo sia la volta buona
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  20. Esiste comunque un modo per togliere le linguelle senza bagnetto ma a secco, con il sistema dello sfregamento e riscaldamento. Metto qui sotto un tutorial da YouTube che sara' piu' comprensibile di tante parole. Non suggerisco di usare questo modo su questo specifico Francobollo che puo' rimanere linguellato senza problemi. Per fare pratica all' inizio usare il sistema su francobolli di basso valore. https://youtu.be/pdwye72HNDo?si=T0ON80M8-EFz1KzT La prima volta lo vidi fare fu in un negozio di Filatelia a Londra molti anni fa, dove il cliente chiese se poteva avere il Francobollo senza la linguella, .. e tac..... il commerciante la tolse sotto i nostri occhi con lo stesso sistema. Non ne ho mai parlato prima per non mettere troppa carne al fuoco e per evitare tentativi maldestri dai neofiti delle linguelle.. .. e questa e' anche la dimostrazione che in altre nazioni la Filatelia è presente e non vi e' paura nello svelare segreti...di pulcinella. In Italia ragazzi col cavolo che ve lo avrebbero fatto vedere, avrebbero tramandato il segreto di generazione in generazione.. fino alla scomparsa di questo hobby sul nostro territorio che e' si di lunga tradizione filatelica.
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  21. Concordo in toto con quanto detto da fapetri. Le spellature menzionate sono sulla gomma, e sono quasi certo che furono prodotte nel tentativo di rimuovere la linguella. Non inficia comunque il Francobollo sul davanti.
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  22. Sono una collezione nella collezione. Nel 1901 compaiono anche in Italia i bolli meccanici, impressi con una piastrina recante la corona del datario con a fianco una targhetta con linee ondulate o con disegni e/o diciture. Si comprese l' importanza della posta che trasportava e trasmetteva anche pubblicità. Sono opere d'arte storico postali. La Filatelia da la possibilità di concentrarsi su innumerevoli tematiche.. non ci si diventa ricchi..ma ci si arricchisce di molto altro. Il tuo insieme Dareios e' una tematica che possiamo chiamare semplicemente i Pubblicitari. Ottimo !!!
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  23. Super!!! Veramente un bel basettone. Gordon quindi la particolarità è stata una sorpresa ?
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  25. È falso il mio denario - Fabregas
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  26. Molto bella. Buon acquisto.
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  27. Io li seguo con attenzione. Mi danno l' idea dei manifesti pubblicitari, quindi mi affascinano.
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  28. Grazie mille, gentilissimo!
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  29. Buonasera @Arka Ho letto da qualche parte questa storia è mi sembrava una stupidaggine. Quindi questa è legata alla fondazione della città come detto nel post oppure è ancora un'altra storia? Grazie Ale ben risentito.
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  30. FI accosciato re = fiacco sciatore. Buonanotte!
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  31. Mi sto rendendo sempre meglio conto di quanto le tette abbiano influito nella storia dell'economia mondiale.
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  32. questi dalla collezione Virzì (il primo =bank leu)
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  33. Potrebbe essere un quattrino,prova a verificare con questa lista https://www.acsearch.info/search.html?term=Siena+quattrino&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
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  34. Anche per mio parere si tratta di Siena Non saprei: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-REP/5 (?) La croce mi sembra troppo "magra" rispetto a quella del link
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  38. Se può aiutare, ho fatto un collage dell'esemplare Bertolami con uno passato da Lanz anni fa. La somiglianza è evidente al punto da ritenere la stessa "officina" di provenienza....
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  39. E ancora 1 ör del 1639, della regina Cristina di Svezia. Qui siamo a 52,39 grammi
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  40. Sicilia, rinvenuta sull'isola di Mozia parte di una statua greca in marmo: raffigura una donna Nel corso degli scavi condotti dalla missione archeologica dell’Università degli Studi di Palermo sull’isola di Mozia è stata rinvenuta la parte inferiore di una statua greca in marmo raffigurante una donna che sembra avanzare. Durante gli scavi condotti dalla missione archeologica dell’Università degli Studi di Palermo, attiva sull’isola di Mozia, in provincia di Trapani, in virtù di un accordo con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, è stata rinvenuta una scultura greca in marmo: una figura femminile raffigurata mentre sembra avanzare, vestita con un chitone (una tunica senza maniche) e un himation (capo di abbigliamento realizzato con un telo rettangolare, drappeggiato sulla spalla sinistra), priva della parte superiore del busto e della testa. La statua misura 72 centimetri di altezza, incluso il piccolo basamento su cui sono appoggiati i piedi. La rottura del busto non è dovuta a un danneggiamento casuale, ma risulta da un taglio tecnico della pietra, come indicato dalla presenza di due fori con resti di elementi metallici utilizzati per il collegamento, a testimonianza che l’opera era composta da almeno due blocchi distinti. La statua rinvenuta Il reperto è stato trovato all’interno del “Ceramico” di Mozia (Area K), una delle più vaste officine ceramiche puniche del Mediterraneo centrale. La statua giaceva in posizione orizzontale, sul margine di una vasca che conteneva l’argilla impiegata nella realizzazione di vasi e terrecotte figurate nel V secolo a.C., periodo di massimo sviluppo e attività produttiva della città. La rimozione e il deposito della statua sembrano risalire alla fase finale di utilizzo dell’officina, probabilmente in coincidenza con l’inizio dell’assedio dionigiano nel 397 a.C. Si può anche ipotizzare che la scultura fosse originariamente collocata all’interno della stessa officina, in relazione a nuove strutture murarie emerse durante gli scavi. La scoperta della statua conferma la presenza, nella città fenicia, di pregevoli opere d’arte greca e contribuisce a delineare un quadro di intense interazioni culturali nel contesto della Sicilia greco-punica. “Questo ritrovamento”, ha affermato l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, “conferma l’importanza del lavoro di ricerca e tutela che portiamo avanti ogni giorno. Una scoperta importante che testimonia, ancora una volta, quanto la Sicilia sia stata nei secoli un crocevia di civiltà, ma soprattutto quanto l’isola continui a restituirci testimonianze preziose che meritano di essere conosciute e condivise”. La statua in posizione orizzontale https://www.finestresullarte.info/archeologia/sicilia-rinvenuta-su-isola-di-mozia-statua-greca-in-marmo
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  41. Bella e rara moneta, effettivamente una delle emissioni del 327 per l'inizio di attività della zecca di Costantinopoli, trasferita da Ticinum. Invece difficilmente si riferisce alla vittoria di Crispo e questo perchè è del 324 e, soprattutto, Crispo era già morto in disgrazia. Arka # slow numismatics
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  42. Lungo la via Balbia, c'era un monumentale Arco, posto in un luogo assai significativo. Sallustio, storico dell'antica Roma, narrava nel «De Bello Iugurtino» che i Cartaginesi e i Greci di Cirene volevano delimitare il confine fra i territori delle rispettive civiltà e che riuscirono ad accordarsi su come farlo in modo non violento: con una gara podistica. Così ogni contendente mise in campo non strumenti bellici ma i rispettivi migliori podisti: Cartagine incaricò i fratelli Fileni, due corridori che partirono di corsa verso oriente nel medesimo giorno ed alla stessa ora in cui da Cirene i due migliori podisti cirenaici partivano verso ovest. Quando le due coppie di atleti si incontrarono apparve subito evidente che i Fileni avevano percorso una distanza quasi doppia rispetto ai loro concorrenti, ragion per cui i due fratelli cartaginesi vennero accusati di avere barato. Questi, per testimoniare la loro sincerità e onorabilità, si dichiararono pronti ad essere sepolti vivi sul posto. E così avvenne. Sul luogo del loro sacrificio, che divenne il confine tra la Tripolitania e la Cirenaica, Italo Balbo, governatore della Libia dal 1934 al 1940, eresse un gigantesco arco. Sul monumento, inaugurato il 16 marzo 1937, campeggiava la scritta "ALME SOL, POSSIS NIHIL URBE ROMA VISERE MAIUS" «O almo Sole, tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggiore di Roma», frase tratta dal "Carmen saeculare" di Orazio. Il monumento divenne anche punto di riferimento per i piloti in quanto si stagliava con la sua altezza in mezzo al piatto deserto. Due atletiche figure bronzee in posizione supina,raffiguranti i due fratelli Fileni nudi, erano poste in due nicchie orizzontali sovrastanti i rispettivi apici dell’Arco. A simboleggiare gli strati di terreno sotto cui i due vennero seppelliti, le nicchie erano a loro volta sovrastate da un coronamento con triplice fastigio. Un’ara votiva stilizzata, evocante quelle antichissime dei Fileni, incoronava il tutto dalla sommità dell’opera per il cui paramento esterno furono utilizzati 1560 pezzi di travertino trasportati dall’Italia.
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  43. "rispolvero" questa discussione per segnalare il seguente esemplare nella prossima asta Naumann 159 , lotto 32 Ha perso il nasino alla francese....ma l'atelier credo sia lo stesso ★ Attrtactive Ae of Segesta ★ SICILY. Segesta. Ae (Circa 416/5-414/3 BC). Obv: ΣEΓEΣTAION. Head of Aigiste right, wearing band; volute behind. Rev: Hound standing right; pellet above and below. Cf. CNS 11-2; HGC 2, 1195. Rare Condition: Very fine. Weight: 6.55 g. Diameter: 21 mm.
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  44. DE GREGE EPICURI Io ho fatto un giro stamattina. Nonostante la pioggia battente, di gente ce n'era abbastanza; però l'offerta numismatica (come numero di espositori e qualità del materiale) mi è parsa un po' minore rispetto alle volte precedenti.
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  45. Qualche altro Gazzettino di Quelli del Cordusio 12 consegnato ieri a Eurofil.
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  46. ed ecco la seconda foto con 5 monete che qui vado a descrivere. La moneta in alto a sinistra è classificata come Quattrino per Carlo III 1707-1740 MIR p. 360 N° 402/2 1707-NC peso 1,36 g diametro 12,5-14,3 mm circa La moneta in alto a destra è classificata come Quattrino per Carlo II 1665-1700 MIR p. 349 N° 28/9 peso 2,11 g diametro 14,2-15,6 mm circa La moneta in basso a sinistra è classificata come Sesino per Filippo III 1598-1621 MIR p. 316 N° 353 peso 1,13 g diametro 17 mm circa La moneta in basso al centro è classificata come Soldino per Carlo II 1665-1700 MIR p. 341 N° 385/1 RARO peso 1,73 g diametro 15,5-17-8 mm circa La moneta in basso a destra è classificata come Quattrino per Filippo IV 1621-1665 MIR p. 335 N° 376/2 peso 1,90 g diametro 15 mm circa Vi prego, se vorrete, di farmi avere conferme o smentite sulle classificazioni per dare meritato riposo a questi pezzetti di metallo che a me piacciono comunque tanto. Grazie!
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  47. Nuntio Vobis: ed il giorno prima, il 12 si terrà la 25a asta MONTENEGRO di Numismatica
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