Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/20/25 in tutte le aree
-
Grazie mille a @dabbene e a tutti i membri di Quelli del Cordusio per le 1000 possibiltà che danno a noi giovani per emergere nel nostro campo divulgativo!5 punti
-
5 punti
-
Buongiorno mi sono iscritto da poco e vorrei cominciare a mostrarvi alcune delle cartoline che ho trovato tra i documenti di famiglia, la prima spedita dal fronte occidentale e le altre due dalla fronte greco. Su due non vi è alcun segno di affrancatura mentre su una vi è un frammento di segnatasse, forse qualcuno in passato ha tolto i francobolli?3 punti
-
Medaglia devozionale francescana, bronzo/ottone, con piolini a ore 3,6, 9,prima metà del XVII sec.- D/ San Francesco di Paola con il sole raggiato al cui interno la scritta " CARITAS ( non visibile)", simbolo e attributo del santo, fondatore dei Minimi.- R/La Madonna rappresentata tra due santi di cui uno è un vescovo esclude che sia di Pompei, mi ricorda molto la Madonna odigitria o d' Itri molto venerata in Sicilia e Calabria e in tutto il centro - sud d'Italia, medaglia rara e interessante per il R/, da studiare!- Ciao Borgho3 punti
-
2 punti
-
Buongustaio, anche a me piacciono molto, Freddie Mercury è stato un grande. Un piccolo aneddoto, quando mio figlio abitava a Londra prima di spostarsi in Essex, spesso incontrava in un pub il chitarrista dei Queen Brian May. Non si accompagnava mai con nessuno... sempre solo.2 punti
-
Siccome la parte più divertente per me è la ricerca per saperne di più, ho trovato questa interessante testimonianza sulla presenza a Milano delle monete provenienti da zecche forestiere e sul tentativo di porvi rimedio, non troppo efficace a quanto pare🤣. in definitiva la moneta ha corso il grande rischio di essere distrutta in uno di questi eventi. Richiesta di bando dei quattrini forastieri–Milano, 17 settembre 1659 […] abbiamo giudicato necessario, che V.E. faccia pubblicare una grida, con là quale si bandiscano a fatto tutti essi quattrini forestieri, sotto le pene contenute nelle gride Generali, e massime contro li introducenti, e dispensatori, come anco, tutte le Zecche circonuicine, come sarebbero quelle di Messerano, Desana, Castiglione, Tassarolo, Macagno, Bozzolo, et altre, imponendo pene grandissime à chi trafficarà con monete di queste Zecche, e chi ne terrà in casa per più di trè giorni, doppo pubblicata là grida[…] Grida del governatore del Ducato di Milano, il duca di Sermoneta –Milano, 19 gennaio 1661 […] bandisce affatto tutti li Quattrini forastieri, sotto le pene contenute in dette gride generali, & in particolare contro gl’introducenti, e dispensatori d’essi quattrini forastieri, come anco tutte le Zecche forastiere, e specialmente le vicine à questo Stato, come quelle di Messerano, Desana, Castiglione, Tassarolo, Macagno, Bozolo, & altre, imponendo pena (oltre le comminate in dette gride generali) de scudi cinquecento, ò cinque anni di galera à quelli, che trafficaranno con monete di dette Zecche forastiere, e massime Quattrini, e monete basse.[…] Grida del governatore del Ducato di Milano, Don Luis de Guzman –Milano, 4 dicembre 1664 […] Et perche si è nouamente inteso, che non essendo bastati tutti li rimedij pratticati per la total destruttione de quattrini, e sesini falsi, se ne và ancora introducendo molta altra quantità di Zecche forastiere, particolarmente di Messerano, Desana, e Macagno, in sprezzo delle Gride publicate[…]2 punti
-
@odjob cataloghi arrivati. Sentiti ringraziamenti. Ti auguro di continuare questa lodevole iniziativa. Ciao. Pino.2 punti
-
Ciao Condivido il quarto pezzo per maggiori info per cortesia. Grazie a tutti ed a @PostOffice2 punti
-
Cartolina illustrata in perfetta tariffa per l'interno con cinque parole di convenevoli, affrancata con 20c carminio Giulio Cesare della sempre bella e longeva serie Imperiale... ... annullato dal meccanizzato con targhetta pubblicitaria di BOLOGNA FERROVIA alle ore 19-20 del 13 IV 41 XIX anno dell' era fascista ( sono risalito all' anno non visibile attraverso l' era fascista). La targhetta dell' annullo pubblicizza La "Giornata della Tecnica" del 4 maggio 1941, fu un evento scolastico per le scuole tecniche e professionali che ebbero l'opportunità di mostrare i lavori degli allievi e di aprirsi al pubblico. L'evento fu promosso a livello nazionale e si svolse di domenica, con scuole aperte e laboratori funzionanti per l'occasione in tutto il Regno. SUPER COLLEZIONABILE quotato.2 punti
-
Ciotola da 1 euro al convegno; questo il pescato: 10 centimes 1860 Lussemburgo 1 centesimo 1896 Canada 1 kreuzer 1851 A, Impero Austriaco 1 rublo 1980, Unione Sovietica, Olimpiadi di Mosca 2,5 centimos 1866 Spagna 5 centesimi 1934, Italia 3 pence 1949, Sud Africa2 punti
-
Parte oggi Verona, di cui si parla vedo poco, ho letto l’editoriale di Ganganelli su Cronaca Numismatica sull’evento con segni di speranza per il futuro e sull’importanza dei convegni in presenza, in fondo i due recenti a cui ho partecipato , San Marino e Eurofil, mi sembra abbiano risposto nel complesso bene.2 punti
-
1 punto
-
Buonasera,sembrerebbe esserci scritto Priscvs quindi Prisco Attalo ma qualcosa non mi quadra, non capisco il rovescio... @Arka @Pxacaesar @santone1 punto
-
Bravissimo @darioelle questa è la numismatica non solo collezionare ma ricercare cosa era la moneta ed il suo uso. Confermo le classificazioni di @Ale75 e aggiungo la catalogazione del Gamberini di Scarfea al numero 300, questo volume, Le principali imitazioni e contraffazioni italiane e straniere di zecche italiane medioevali e moderne, edito nel 1956 cataloga tutte le imitazioni e contraffazioni delle monete milanese da parte delle zecche minori lombarde, piemontesi ed emiliane.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao! Mi permetto di dire la mia, essendo la mia monetazione cardine 😄 Consiglio l'acquisto del catalogo "Zecche e Monete a Piacenza" (Tip.Le.Co, 2007) di Giuseppe Crocicchio e Giorgio Fusconi, l'ultima opera più aggiornata sulla monetazione Piacentina. Riprendo le tue classificazioni aggiungendo e/o modificando alcune cose in grassetto: 1° FOTO "La moneta in alto a sinistra è classificata come Sesino per Ottavio Farnese 1547-1586 CNI p. 587 N° 48/57 peso 1,04 g diametro 16 mm circa - Crocicchio-Fusconi 75/E (per la croce filettata e ornata) - Rarità: NC La moneta in alto a destra è classificata come Sesino per Francesco Farnese 1694-1722 CNI p. 646 N° 13-15 peso 1,00 g diametro 15,5 mm circa - Crocicchio-Fusconi 125/A (FRAN I F P P ....) - Rarità: NC La moneta in basso a sinistra è classificata come Sesino per Maria Teresa 1740-1744 CNI p. 648 N° 1/5 peso 0,80 g diametro 16,5 mm - Crocicchio-Fusconi 127/? (non si legge se alla fine della legenda del dritto c'è o no la D) - Rarità: NC La moneta in basso a destra è classificata come Sesino per Carlo Emanuele III 1744-1745 CNI p. 645 N° 1/11 peso 0,99 g diametro 16,2 mm circa - Crocicchio-Fusconi 128/A (.... SAR ....) - Rarità: NC" 2° FOTO "La moneta in alto a sinistra è classificata come Sesino per Maria Teresa 1740-1744 CNI p. 648 N° 1/5 peso 0,92 g diametro 16,5 mm circa - Crocicchio-Fusconi 127/? (non si legge se alla fine della legenda del dritto c'è o no la D) - Rarità: NC La moneta in alto a destra è classificata come Sesino per Ranuccio II Farnese 1646-1694 CNI manca peso 1,17 g diametro 17 mm circa - Crocicchio-Fusconi 122/A (per capire se effettivamente di Ranuccio, vedere al D\ se presente RAN ...... DVX VI) - Rarità: R La moneta in basso è classificata come Sesino per Filippo di Borbone 1748-1765 CNI p. 650 N° 1 peso 0,81 g diametro 17 mm circa - Crocicchio-Fusconi 130/A (croce senza contornatura di 4 gigli) - Rarità: NC "1 punto
-
Io ti consiglio di tenerla così. Va benissimo anche così. Farla pulire da un esperto ti costerebbe, penso, di più del valore della moneta, che non è particolarmente rara. Poi, però, ognuno fa le sue scelte. Saluti. Buona giornata.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno. I prezzi indicati dal Montenegro sono esagerati. Devi quasi dimezzarli per ottenere valori sensati. Basta vedere alcuni degli ultimi passaggi in asta per capirlo: https://www.coinarchives.com/w/results.php?search=100+lire+1912&s=0&upcoming=0&results=1001 punto
-
Se guardi le parti di impronta vicini alla frattura, puoi notare che sono disallineate una rispetto all’altra , mentre dovrebbero essere assolutamente precise , essendo state battute insieme, e anche spostate di posizione relativa . le due parti del tondello non sono perfettamente allineate e corrispondenti, ma sono leggermente slittate una rispetto all’altra. le due parti del collo del cavallo interessato dalla frattura sono disallineate in senso verticale e distanti una dall’altra della larghezza della linea più chiara, invece dovrebbero corrispondere perfettamente . Altrettanto la M di Roma è deformata e allargata della stessa larghezza della striscia chiara . Credo sia il risultato di una saldatura , probabilmente a stagno.Se la sottoponi a rinvenimento si separano i due pezzi per fusione dello stagno1 punto
-
Poi queste queste scatole sempre più grosse, vedi quella del campari,al fine non sappiamo più dove metterle.1 punto
-
Buongiorno @darioelle contraffazione è un imitazione dell'originale ma con legende e rappresentazioni diverse in base a chi l'ha coniata,e credo buona a tutti gli effetti. La classificazione dovrebbe essere CNI 45/48 (pag 354) - MIR 828. Aspettiamo però @Parpajola che ne sa di piu 🙂1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Salve. Tra le varie tipologie ho trovato interessanti due bronzi emessi dalla zecca di Antiochia sull’Oronte, in Siria, a distanza di una quarantina d’anni uno dall'altro, che raffigurano sul diritto uno Artemide e l’altro Apollo, i due gemelli molti cari al popolo greco. Sul rovescio, molto simile, è raffigurata una lira costruita dal carapace di una tartaruga, come vuole la tradizione. Bronzo del 59-60 d. C. circa (Triskeles 28). Roman Provincial Coins. Syria, Seleucis and Pieria. Antiochia ad Orontem. Pseudo-autonomous issue. 1st century A.D. Æ (19 mm, 3.86 g). Ca. A.D. 59/60. Diademed head of Artemis right / Lyre. SNG Copenhagen 108. Dark brown patina with sandy highlights. Very fine. Bronzo del 96-98 d. C. (Agora 99). Roman Provincial. Syria, Seleucis and Pieria. Antiochia ad Orontem. Civic Issue. Time of Nerva A.D. 96-98. AE dichalkon (16.1 mm, 3.98 g, 1 h). Dated year 145 of the Caesarean era = A.D. 96/7. Draped bust of Apollo right, hair bound with taenia / ANTIOXEΩN ET EMP, lyre. RPC III, 3502; McAlee 119; Butcher 196. VF. Rare.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao @Ludooo guarda se fosse questo asse aurelius con AV legate. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G16/12 O questo di C Maianus che mi sembra piu simile https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G79/21 punto
-
Grazie, mi risulta essere uno dei segni più comuni, ma solo sulla base degli esemplari che ho visto passare in asta negli ultimi anni.1 punto
-
Da Cronaca Numismatica la bella presentazione della conferenza. https://www.cronacanumismatica.com/al-ccnm-le-oselle-di-francesco-morosini-il-peloponnesiaco/1 punto
-
Ho il piacere di comunicare la pubblicazione del nuovo Comunicazione - Bollettino della Società Numismatica Italiana 2025 n. 86, di seguito la copertina e l'indice degli articoli pubblicati. Gianni Graziosi La botanica nascosta nelle monete antiche. Francesco Di Cintio Alcune considerazioni sui denari in argento di Ugo di Provenza e Lotario II per Pavia. Raffaele Iula “Quannu…Guglielmu lu Malu…fici fari li dinari di coriu”. Le presunte emissioni di cuoio di re Guglielmo I d’Altavilla: topos storiografico o mito numismatico? Enrico Lesino L'emergere di elmi e cimieri nella monetazione italiana del XIV secolo: simboli di identità e strumenti di potere. Alessandro Toffanin Due curiosità numismatiche dalla Lombardia del XV secolo. Luca Oddone Il ripostiglio monetale di via Morelli ad Asti (sec. XV-XVI) in alcuni manoscritti inediti del fondo Giuseppe Fantaguzzi. Antonio Rimoldi Prospettiva e spazi nelle medaglie di papa Paolo V (1605–1621). Tiziano Francesco Caronni L’attribuzione delle parpagliole milanesi sotto Filippo IV: una ricerca. La pubblicazione è disponibile per il download al seguente link: https://www.socnumit.org/comunicazione/ Buona lettura1 punto
-
Perché tutto quello che deriva dal processo di produzione (quindi non solo questi graffi derivanti dalle spazzolature del conio, ma anche eventuali debolezze / evanescenze) non influisce sul grading.1 punto
-
di Marzio Zamattio L’eccezionale ritrovamento risalente a 3.000 anni fa. Il soprintendente Marzatico: «Non è mai stata trovata un testimonianza così importante per il periodo e la qualità degli oggetti» Servirà riscrivere la storia della città dopo la straordinaria scoperta, avvenuta nell’agosto 2023 e annunciata con orgoglio ieri, 11 febbraio, a 8 metri sotto il livello stradale, di una necropoli monumentale risalente a 3.000 anni fa, all’età del Ferro. Oltre 200 le tombe rinvenute (sinora), complete di corredi — tra cui una spada rotta, un insieme di anelli di un pettorale, punte di lancia, fibule in ambra e spilloni in pasta vitrea — che rappresentano solo una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo ancora da indagare in via Santa Croce, in pieno centro storico, dove il Gruppo Dalle Nogare sta realizzando due plessi abitativi. «Si tratta di una scoperta incredibile, che ci mostra una nuova storia della città di Trento, non più solo come città romana», commenta la vicepresidente e assessora provinciale alla cultura, Francesca Gerosa. Sottolineando che si sta «lavorando intensamente per riportare alla luce un pezzo di storia finora sconosciuta», i cui lavori procedono a spron battuto dall’aprile del 2024, in una parte del sito, «anche se c’è ancora tutta un’intera area da monitorare per poi valutare quali azioni intraprendere», aggiunge Gerosa. A cominciare dalla fruizione da parte di tutti. La scoperta è avvenuta durante gli scavi di realizzazione di un garage (ora spostato) sotto il piazzale che confina con l’oratorio del Duomo, con l’indagine diretta dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia. Le stele funerarie di marmo trentino e veronese Immediata l’emozione quando si scende sotto il livello stradale tra via Santa Croce e via Madruzzo e ci si ritrova in un attimo nel passato. Suggestivo vedere il sito — nel quale sta lavorando l’equipe della Cora società archeologica — dove emergono le stele funerarie di marmo trentino e veronese, che raggiungevano l’altezza di 2 metri e mezzo, utilizzate come segnacolo e organizzate in file come le tombe negli attuali cimiteri. Quasi tutte in piedi, preservate da 4-5 alluvioni avvenute successivamente. Una sensazione di trovarsi in un luogo sacro che avvicina agli abitanti di quel periodo, nell’età del Ferro, tra il 900 al 600 a.C. «Era una società evidentemente insediata nella conca di Trento e che rappresentava il suo potere e prestigio attraverso la deposizione di oggetti emblematici del proprio status privilegiato», spiega il soprintendente per i beni culturali della Provincia, Franco Marzatico. Che definisce il ritrovamento «una scoperta straordinaria: non è mai stata trovata un testimonianza così importante sia dal punto di vista cronologico sia per la qualità degli oggetti». Le informazioni sulla società di quel periodo «Questa è una delle tombe certamente più significative di questa necropoli monumentale, si possono vedere i resti della cremazione e una serie di oggetti in bronzo, tra cui una paletta, degli spilloni e una punta di lancia che testimoniano il defunto — spiega Elisabetta Mottes dirigente dell’Ufficio beni archeologici della Provincia — finora non avevamo alcuna informazione sulla società di quel periodo, è la prima volta, ed è un ritrovamento importantissimo di questo periodo durante la fondazione di Roma». La scoperta della necropoli monumentale apre nuovi scenari e ipotesi interpretative per la ricerca archeologica. «Siamo nell’età del Ferro, un periodo di profonde trasformazioni dal punto di vista storico-culturale in tutto il Mediterraneo, nell’arco alpino e oltralpe— illustra Marzatico — fioriscono le grandi civiltà, gli Etruschi, i Fenici, i Greci e i Celti, e sono anche i tempi della fondazione di Roma nel 753 a.C.». In questa area della città, nei primi secoli del I millennio a.C., era presente l’ampio alveo del torrente Fersina con una rete di canali torrentizi che si intrecciavano tra loro. Le ossa poste in contenitori di ceramica Le alluvioni iniziati già nelle fasi di utilizzo della necropoli hanno invaso il luogo sacro conservandolo fino ai nostri giorni permettendo di documentare in dettaglio i piani d’uso della necropoli e di ricostruire le pratiche funerarie della comunità vissute in quel periodo, prima dei Reti. Serviranno altre analisi interdisciplinari e studi sui resti e sui reperti deposti come corredo e offerta: all’interno delle cassette litiche è presente la terra di rogo, una raccolta intenzionale di ossa calcinate poste entro contenitori in materiale deperibile, meno frequentemente in vasi ossuari. «Si pensa che i resti combusti spesso collocati sopra il corredo personale fossero avvolti in contenitori di tessuto, di cui in alcuni casi si sono conservate le fibre, chiuso con spilloni o fibule», evidenzia Michele Bassetti della Cora società archeologica che coordina sul campo le indagini insieme a Ester Zanichelli e alla loro equipe di ricerca. In alcune tombe la forma dell’accumulo suggerisce la presenza di cassette lignee quadrangolari. Le le ossa venivano poste in contenitori di ceramica. Tra i reperti recuperati. Ora lo studio scientifico del ricco archivio di dati fornito dall’eccezionale sito archeologico sarà effettuato da una equipe di ricerca interdisciplinare che prevede la partecipazione di enti e specialisti di varie istituzioni italiane e straniere. In attesa di poter visitare l’intera necropoli risorta a disposizione di tutti. Trento, scoperta una necropoli preromana con 200 tombe: «Si deve riscrivere la storia della città» | Corriere.it1 punto
-
Samoa 2026 - 5 dollari in ag. 999 2 once (gr. 62,20) RIVOLUZIONE E LIBERTÀ1 punto
-
Buonasera, Continuiamo con i Flavi e nello specifico un denario di Tito - coniato - (?!?) quando era cesare. La moneta presenta un bel colore grigio con riflessi blu e gialli intorno alle figure su entrambi i lati, con tondello largo e delicatamente concavo al rovescio. Rovescio - Giove visto frontalmente con scettro e patera, mentre ai piedi c'è un piccolo altare. Dritto - Tito laureato rivolto a destra. Peso 3.48 g per 19,8 mm Grazie mille Atexano1 punto
-
Buongiorno ormai è andata venduta,sarei stato tentato a fare un offerta,avete un parere a riguardo?potevi fare una puntatina….il prezzo finale è corretto….poteva essere un buon acquisto…oppure hai fatto bene e’ falsa?grazie https://www.sixbid.com/it/dr-busso-peus-nachf/13314/romische-munzen/11742244/republikanische-pragungen?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=16326|606763&sidebarIsSticky=false1 punto
-
1 punto
-
Dunque dunque dunque ... _____________________ La legio X entra nella storia nel 58 a.C., quando Cesare ha solo essa, a disposizione (nelle more che sopraggiungano le altre) per fronteggiare gli Elvezi che chiedono di attraversare la Gallia Narbonensis. Essa era infatti, già da prima, la legione lasciata a presidio di quella provincia. Alla fine di quell'anno, Cesare si reca a un incontro con Ariovisto scortato solo da cavalieri; lo aveva chiesto il re germanico, sapendo che la cavalleria usata dai romani era di dubbia fedeltà, ma Cesare è ricorso a uno stratagemma: ha fatto travestire da cavalieri e montare a cavallo i fidi soldati della X. Dopo quell'episodio, i legionari gli dicono che li ha promossi a cavalieri: è un gioco di parole scherzoso perché, nell'organizzazione censitaria romana, essere "cavaliere" significa essere molto ricco, ma da questo gioco di parole deriverà il soprannome della X: Equestris. Le fonti epigrafiche ci hanno trasmesso anche la memoria di una legio X Veneria: quasi sicuramente è la stessa, e "Veneria" ("devota a Venere", a sua volta mitica progenitrice della gens Iulia) era probabilmente il suo nome ufficiale. La X è protagonista di molte delle più epiche battaglie di Cesare: si tratta della legione con cui egli si dice disposto ad affrontare Ariovisto (da allora, per questo motivo, sarà soprannominata anche "la favorita di Cesare"); fu la prima a sbarcare in Britannia nel 55, seguendo il proprio aquilifer che gridava “Desilite, commilitones, nisi vultis aquilam hostibus prodere” (“Sbarcate, commilitoni, se non volete abbandonare l’aquila ai nemici” - De Bello Gallico, IV, 22); sostenne l'urto della preponderante cavalleria di Pompeo a Farsalo, nel 48. Nel 46, dopo la battaglia di Tapso, la X fu sciolta e ai suoi veterani furono assegnati terreni presso Narbo Martius; quando però, alla fine di quello stesso anno, Cesare transitò da Narbo diretto in Hispania, insoddisfatti della vita civile e bramosi di nuove ricchezze i legionari chiesero di essere reintegrati nell’esercito. Cesare ordinò allora ad Antonio di ricostituirla e la legio X combatté a Munda, nel 45. In quell'occasione Cesare stava per essere sconfitto e meditò di suicidarsi; per trovare comunque una morte onorevole scese da cavallo e raggiunse proprio i ranghi della X legione, per combattere insieme ai suoi soldati preferiti. La presenza di Cesare galvanizzò tuttavia i legionari della X, che cominciarono a battersi con tanto ardore da guadagnare terreno; allora Gneo Pompeo (figlio del Magno) tolse una sua legione dal fianco opposto e la mandò contro la X. Fu una mossa falsa: Cesare, pronto a cogliere l’occasione, inviò subito la cavalleria ad attaccare nel punto in cui l’avversario aveva tolto la legione. Vinse così - nuovamente, grazie alla X - anche quella battaglia. Rimasta con pochissimi effettivi, fu nuovamente sciolta. __________________________________ Nel 44, dopo la morte di Cesare, molti suoi soldati chiesero di poter tornare a combattere per vendicarlo. Lepido allora costituì una X legione e due anni dopo essa combatté a Philippi agli ordini di Antonio (perché Lepido era rimasto a presidiare l’Italia). Probabilmente fu di nuovo sciolta, perché abbiamo attestazioni epigrafiche di veterani della "Veneria" stanziati vicino a Cremona. _________________________________ Nel 34, una legio X ricompare nell'elenco delle truppe che Antonio condusse in Armenia; nel 31 essa combattè ad Azio, ove emise il denario che tu hai postato. _________________________________ La X costituita da Lepido nel 44 era la stessa ricostituita da Antonio nel 46 e, quindi, la Equestris? Quasi sicuramente sì, perché egli era uno dei più fedeli collaboratori di Cesare e, all'indomani della sua uccisione, non avrebbe potuto dare quella numerazione gloriosa a un altro reparto. La X che Antonio nel 34 conduce in Armenia è di nuovo la stessa, la Equestris? Qui le cose si fanno complicate. Sono passati 8 anni dalla battaglia di Philippi; non è detto. Del resto, cosa identifica una legione come "la stessa"? Non il numero, che fu dato anche ad altre legioni (come vedremo dopo). La stessa insegna? Gli stessi legionari? [difficile, ma non impossibile: all'epoca, essi prestavano servizio dall'età di 17 anni a quella di 46; addirittura qualcuno dei veterani della campagna contro Ariovisto poteva essere ancora sotto le armi ad Azio, 27 anni dopo] In realtà, abbiamo un indizio forte del fatto che i contemporanei consideravano la X di Antonio come la stessa di Cesare: nel 37-36 Ottaviano costituisce una legione addestrata alla guerra anfibia per invadere la Sicilia e, per infonderle maggior coraggio, le assegna la numerazione più gloriosa, X. E tuttavia il nome della legione di Ottaviano è legio X Fretensis (ossia "dello stretto [di Messina]"); evidentemente egli, benché figlio adottivo ed erede di Cesare, non poteva chiamarla Equestris/Veneria in quanto un reparto con quel nome era già agli ordini di Antonio. _________________________________ All'inizio dell'Impero le fonti smettono di citare la Equestris/Veneria e parlano invece di una legio X Gemina, ossia “gemella”. Probabilmente la Equestris è confluita nella Gemina: questo nome infatti veniva dato a legioni nate dalla fusione di altri due reparti, rimasti con troppi pochi effettivi per conservare la loro individualità. La Fretensis invece sopravvive e si distinse durante il celeberrimo assedio di Masada; forse erano suoi anche i soldati incaricati di giustiziare Gesù.1 punto
-
Sul canale YouTube di Quelli del Cordusio caricati ora tutti e 20 i principali interventi di Milano Numismatica, molti anche di amici qui presenti e sono tutte relazioni importanti, 9 di ambito Associativo e 11 di autori del Gazzettino di Quelli del Cordusio. Potrete sbizzarrivi nel vederli e ascoltarli, cito qualcuno anche qui presente ma e’ difficile ricordare i vari nick @4mori @lorluke @nvmisplacentia @jaconico… Per il campo associazionistico potrete ascoltare Moruzzi per la Nip, D’Andrea per Accademia Numismatica Italiana, Sanavia per i Circoli Numismatici, Motta per CNI e SNI, Longo per la Scuola dell’Arte e Medaglia…buona visione a tutti ! https://youtube.com/@quellidelcordusiogrupponum2306?si=trlamn-9rwy3rqb41 punto
-
Gli autori del nostro Gazzettino e anche di quelli che arriveranno hanno una quadrupla opportunità, essere in cartaceo, essere in digitale sul nostro sito di Academia.edu, avere la possibilità di raccontare il lavoro in pubblico durante Milano Numismatica e infine di avere su YouTube il loro intervento visibile a tutti già da ora, complimenti a tutti veramente !1 punto
-
Buongiorno. In questo contributo che presentai sul forum qualche anno fa puoi trovare un catalogo preliminare delle monete con gli etnici di Crotone e Pandosia. Colgo l'occasione per annunciare che ho in corso lo studio sistematico delle monete di Pandosia (comprese quelle a legenda Cro-Pando) finalizzato all'edizione del corpus. Ho consegnato da poco ad una nota rivista di numismatica un saggio preliminare di questo studio che dovrebbe essere pubblicato (salvo imprevisti) entro il prossimo anno. Vi terrò aggiornati.1 punto
-
DE GREGE EPICURI Difficile essere esperti dei denari di Claudio, se ne vedono talmente pochi...Io ne ho avuto uno solo, in 30 anni di collezionismo.1 punto
-
A me sembra, pur con tutti i limiti della foto, assolutamente identica alla moneta in oggetto. O sbaglio? Ciao da Stilicho1 punto
-
Ecco un pezzo davvero interessante! Si tratta di una medaglia coniata a scopo propagandistico, a Roma, nei primi mesi del 1798. Ricorreva il sesto centenario di fondazione dell'Ordine della Santissima Trinità, la cui regola, opera dei Santi Juan de Matha e Felix de Valois, era stata approvata dal papa Innocenzo III nel 1198. Le immagini a mezza figura di questi due santi, posti attorno al libro della regola e sormontati dal triangolo della SS.Ma Trinità, compaiono sul dritto con relative iscrizioni identificative: S(anctus) Io(hannes) d(e) M(atha), S(anctus) Fel)ix) d(e) Val(ois). Sul rovescio osserviamo invece i sacri cuori di Gesù e Maria, sormontati dall'immagine inconfondibile della corona reale di Francia. Si era nel periodo in cui Napoleone, alla testa dell'esercito rivoluzionario francese, era già entrato in Italia e dopo aver più volte sbaragliato gli austriaci si dirigeva a tappe forzate verso Roma, deciso a rovesciare il potere papalino. In Francia, contemporaneamente, divampava ancora la guerra civile della Vandea (1793-1800), che vedeva opposti l'esercito rivoluzionario a truppe di insorti cattolici filomonarchici, le quali inalberavano come insegna, appunto, il Sacro Cuore di Gesù. A Roma fu quindi coniata questa medaglia che celebrava San Felice di Valois, principe della più antica casa reale francese, a ribadire lo spirito radicalmente antigiacobino e il legittimismo monarchico della Chiesa. Concetto ulteriormente sottolineato, poi, dall'associazione del simbolo vandeano con la corona cinta per ultimo dallo sfortunato re Luigi XVI, in modo che non fossero possibili eventuali equivoci interpretativi circa l'assoluta avversione del papato alla nuova repubblica francese. Anche il motto della medaglia è da interpretarsi nella medesima direzione: "Fili praebe cor tuum (mihi)" (O figlio, dammi il tuo cuore) è il versetto 26 del capitolo 23 del libro dei Proverbi, uno dei fondamenti scritturistici invocato dai teologi dell'epoca per giustificare il culto del Sacro Cuore ma anche un rimprovero e un richiamo alla Francia, che dal tempo di Carlo Magno veniva ufficialmente chiamata "figlia primogenita della Chiesa" ed ora si mostrava tanto degenere. Tutto però fu inutile... A marzo di quello stesso anno il popolo romano insorse proclamando la repubblica e consegnando, di lì a poco, la città alla Francia... Il resto è storia che tutti conosciamo. Ripeto, dal punto di vista storico è una medaglia interessantissima, che vedo oggi per la prima volta e che mi piacerebbe sapere al più presto affidata a una qualche collezione pubblica. Non mi sembra che la possegga neppure il medagliere pontificio: se i preti non ti stanno troppo antipatici potresti darla a loro. Ciao!1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?