Per le piastre del 1804 non è possibile prescindere dagli studi di Carlo Prota "La riforma monetaria del 1804-05 di Ferdinando IV di Borbone" e di Giovanni Bovi, "Le monete napoletane del 1804".
Entrambi gli Autori pubblicano ed esaminano documeni d'epoca, ma incomprensibilmente il Bovi - sebbene avesse consultato la busta 13659 del Ministero delle finanze - gli sfuggì un incartamento datato al 3 settembre 1804 (il primo in ordine cronologico che si conosca) redatto dalla Regia camera della Sommaria.
La particolarità di questo documento sta nella realizzazione di una piastra coniata appositamente per il re da sottoporgli per l'approvazione e che sino ad oggi risultava inedita.
Possiamo leggere:
"Il contorno dovrebbe rifarsi, ed in vece del motto, che presentemente si legge adversus fraudatores, sarebbe molto meglio adattato il seguente Cura optimi Principis."
Il testo continua con il suggerimento di modifiche da apportarsi nella qualità dell'incisione dei caratteri e nella scelta delle legende.
Si spiegano anche le ragioni della posizione delle sigle del maestro di zecca e l'omissione della firma di altri ufficiali:
"Le lettere iniziali del nome, e cognome del Maestro di Zecca D. Luigi Diodati situarsi non già ai fianchi delle Vostre Regali Armi, ma al di sotto delle medesime, con proporzionarle allo spazio, che vi è sottoposto, senzanche nella moneta v'incidono altre lettere iniziali di altri individui della Zecca, perché altrimenti non risalterebbe il campo della moneta."
Il testo chiude con l'attesa dell'approvazione regia.
Osservando le poche piastre del 1804 arrivate sino a noi, sembra proprio che il re abbia acolto il parere della Regia camera della Sommaria.