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  1. L. Licinio Lucullo

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/27/25 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, segnalo che il 18 settembre ad Arezzo presso la Casa Museo Ivan Bruschi è stata inaugurata la mostra "Monete dal Mondo dalle Collezioni Bruschi e Bistoni". La Dottoressa Franca Maria Vanni, curatrice della mostra ha allestito una vetrina dedicata alla produzione artistica dell'incisore Luigi Giorgi (lombardo), omonimo del più noto Evaristo Luigi Giorgi (toscano) già capoincisore della Regia Zecca a cui erroneamente è sempre stata attribuita anche la creazione delle monete coniate dalla Zecca di Tientsin in Cina merito invece dell' "altro" Luigi Giorgi. Per chi è interessato linko questa vecchia discussione avviata da @Alessandro Canossi , nipote del Luigi Giorgi "lombardo", grazie a cui fu svelata la questione dell'omonimia e del clamoroso errore storico tramandato su tanti cataloghi e libri di settore e che portò ad un mio articolo su Panoramica Numismatico per diffondere la scoperta. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/zecchieri/Luigi Giorgi (omonimo) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61T/117 Alla cerimonia era presente naturalmente anche @Alessandro Canossi che saluto e che mi aveva invitato all'evento ma purtroppo per motivi geografici e lavorativi non ho potuto essere presente... Voi invece se siete in zona fateci un salto 😉 Simone WhatsApp Video 2025-09-28 at 19.24.28.mp4
    3 punti
  2. Mi permetto di riportare la posizione di @acraf che, a differenza mia, è uno studioso: “i denari repubblicani suberati sono vere monete antiche e l'opinione del Crawford che fossero in genere dei falsi d'epoca mi sembra piuttosto restrittiva. Sicuramente la maggior parte dei denari suberati fu prodotta fuori della zecca ufficiale, ma dipende molto anche dal tipo di emissione. Ci sono emissioni che hanno pochissimi denari suberati e quelli presenti sono per lo più fatte fuori della zecca ufficiale, ma altre emissioni, in genere quelle prodotte in situazioni di emergenza, presentano un numero non indifferente di suberati. Ho la sensazione che, come nel caso di Cornuficius (RRC 509/1-5), il monetario iniziò con una produzione di denari che sono in buon argento, ma poi, come subentrava una situazione di grave emergenza e penuria di argento, compaiono diversi denari suberati. Serve uno studio molto accurato e con buone basi anche statistiche” Ora, provo a rispondere alle Vostre eccezioni. ___________________________________ Sempre @acraf ha identificato alcuni incorci di conio fra denari suberati e denari in buon argento. Cito di seguito alcuni suoi interventi qui sul forum. “Nel caso della monetazione di Domitius Calvinus (RRC 532/1), che fu comunque prodotta a Osca, in Spagna, in condizioni ambientali favorevoli e senza reale penuria di argento, ho trovato in tutto solo 6 sicuri suberati contro 170 denari in buon argento. Di questi 6, 4 sembrano provenire da conii ufficiali e 2 da conii che non ho trovato con buon argento e che presentabo pure uno stile un pò difforme.” “Un altro esempio di moneta suberata riguarda l'emissione di L. Vinicius (RRC 436/1), che sto studiando. Ho raccolto immagini di quasi una settantina di questi rari denari e uno solo era suberato (CNG ea 238/2010, 340, g. 2,95) … Questo suberato risulta coniato con i miei conii O3/R3 (su un totale provvisorio di 9 conii diritto e 13 conii rovescio, con numerosi incroci di conio). E' noto almeno un altro esemplare con la stessa combinazione dei conii, in buon argento (NAC P/2005, 1781 g. 4,03)” In altri casi ne ha parlato con riferimento ai lavori compiuti per redigere altre sue monografie (quindi, con riferimento ad altre monete). ___________________________________ Queste tue considerazioni sono verissime, ma (secondo me) non dirimenti. ATTENZIONE: non dico che i suberati sarebbero stati accettati lo stesso, se si fosse scoperto che erano tali; dico che era difficile accorgersi che fossero tali sulla sola base del peso. Non si trattava quindi di un "corso forzoso", ma di un imbroglio di Stato (se e quando erano prodotti dello Stato). I saggi dei nummulari dimostrano che la gente voleva sapere se le monete erano in buon argento (e - quindi - concordo con te sul fatto che il valore intrinseco fosse ancora un cardine del sistema monetario), ma dimostrano anche che non bastava il peso a distinguere le monete suberate da quelle in buon argento. Mi spiego: gli aurei pervenuteci presentano pesi molto precisi, i denari pesi abbastanza variabili, i bronzi pesi estremamente variabili. Prendiamo, a titolo di esempio, tre monete coeve: l'aureo RRC 359/1dell'84-83 a.C. varia da 10,65 a 11 g, il denario RRC 364/1 dell'83-82 a.C. da 2,83 a 4,23 g, l'asse RRC 355/1dell'84 a.C. da 7,85 a 17,44 g; nel primo caso la variazione (in più o in meno rispetto alla media aritmetica dei pesi) è dell'1,6%, nel secondo caso del 19,8%, nel terzo del 38,9%. Non si tratta di uno studio scientifico (occorrerebbe estrapolare la media ponderata dei soli esemplari in alta conservazione, per avere dati più significativi) ma rende bene l'idea. Questo fatto, riscontrabile in tutta la monetazione repubblicana, dimostra una cosa molto semplice: quanto meno il metallo valeva, tanto meno il pubblico poneva attenzione al valore intrinseco. In altri termini, la monetazione repubblicana presenta un fenomeno di progressivo disinteresse del pubblico al peso esatto della moneta, che non è ancora un "corso forzoso" ma ci si avvicina; nell'argento, tale migrazione si presenta già a uno stato avanzato, alla fine della Repubblica Quanto sopra implica non che ipotetici "denari in bronzo" fossero bene accetti in un'ottica di corso forzoso, bensì che - in un contesto di estrema variabilità ponderale - nessuno potesse ritenere suberata una moneta, per il solo fatto che pesava leggerissimamente di meno di altre. Si veda la bella collezione di suberati pubblicata da @apollonia in questa discussione: molti di questi suberati pesano più di 3 g, alcuni addirittura più di 4 g; nessuno si sarebbe accorto della suberatura per il solo fatto del peso, a maggior ragione se fossero stati mischiati ad 8 o 9 denari di buon argento. ___________________________________ Immagino che sia una questione tecnica: le temperature di fusione di argento e bronzo sono tali, che e n'è una raggiunta la quale l'argento superficiale aderisce al cuore di bronzo rendendo il prodotto molto più stabile di una mera e banale "argentatura". Inoltre, i pesi specifici sono abbastanza simili, rendendo come visto difficilmente apprezzabili le differenze. ___________________________________ In verità abbiamo un caso lampante di circolazione di monete in argento misto a metallo non nobile, ed è quella dei quadrigati con legenda in rilievo entro cornice (comunemente ritenuti successivi ai quadrigati con legenda in incuso su tavoletta). In quel caso, fu lo Stato che, evidentemente per necessità belliche, aumentò sensibilmente la percentuale di rame nella lega d'argento argento. A me personalmente la suberatura sembra solo un metodo più raffinato, rispetto alla mistura, di compiere la medesima "truffa di Stato": a parità di argento, si aumenta la quantità di monete che possono essere immesse in circolazione aggiungendovi bronzo; con il vantaggio ulteriore che il suberato, a differenza della moneta di mistura, essendo quasi indistinguibile, non innesca il processo inflattivo. ___________________________________ Aggiungo tre considerazioni in chiusura, che secondo me depongono a favore della produzione di suberati "di Stato". Primo: i simboli di controllo sembrano mirati a controllare chi utilizzava determinati conii. Questa esigenza di controllo si può spiegare nel senso che si voleva evitare una produzione sovrabbondante di suberati (che avrebbe permesso al personale della zecca di "fare la cresta" sull'argento utilizzato) rendendo possibile una verifica ex post. IMHO. Secondo: l'editto di Gratidiano era verosimilmente mirato a far ritirare i suberati dal mercato. Il fatto che egli sia stato osannato dal popolo ma odiato dall'aristocrazia dimostra che la sua iniziativa andava contro il volere delle persone (gli aristocratici, appunto) che governavano lo Stato e, quindi, che i suberati fossero bene accetti dalle persone fisiche che incarnavano la volontà dello Stato. Terzo: molte emissioni repubblicane, ossia quelle imperatoriali, erano al contempo "ufficiali" (perché fondate sull'imperium del magistrato emittente) ma anche "private" (perché volute da un singolo per sue esigenze personali). Sembra naturale pensare che un protagonista delle guerre civili, rimasto a corto di buon argento, possa aver fatto ricorso alla suberazione (e, in effetti, molti suberati sono di monete imperatoriali). In questo caso, non avrebbe però senso definirli "falsi d'epoca".
    3 punti
  3. Il significato dei Dioscuri su questo bronzo è dovuto al fatto che erano divinità protettrici dei marinai e particolarmente associati alla città di Tripoli, che storicamente era un importante porto e faceva parte di una confederazione fenicia. apollonia
    3 punti
  4. Ci tengo davvero a spendere qualche parola a margine di questo Milano Numismatica che si riconferma anno dopo anno un evento cruciale e preziosissimo per la Numismatica italiana che grazie a Mario @dabbene, Marco @El Chupacabra e tutta la squadra di Quelli del Cordusio gode a mio avviso di ottima salute e di una folta nuova generazione di appassionati. Iniziative come il dono della moneta ai giovani e del libro sono a mio avviso veramente speciali, oltre che perché uniche nel loro genere, anche perché destinate a gettare tanti semi da cui verranno altrettante generazioni future di appassionati numismatici. Milano Numismatica però non è solo questo, è anche una comunità viva che si ritrova nel reale a parlare della passione che ci accomuna tutti. Ne approfitto per un saluto ai tanti amici conosciuti in questi anni e in particolare a Luca e Niccolò @nvmisplacentia@jaconico Grazie davvero per tutto quello che avete costruito! Un grande grazie inoltre alla N.I.P che con il premio Giovani Numismatici, che sono stato onorato di ricevere, dimostra un'attenzione speciale per la divulgazione della Numismatica ed il suo futuro tra i più giovani. E qui il motto di Quelli del Cordusio direi che ci sta benissimo! Ad altiora... grazie ancora di tutto!
    3 punti
  5. Per quello che so, per le monete più è bassa l'umidità e meglio è. Bisogna però, tenere conto delle esigenze del legno del monetiere dove l'eccessiva secchezza può far ritirare le fibre e portare a crepe (anche grandi). Facciamo che se riesci a tenere tra il 50 ed il 60% (max.) dovresti stare tranquillo. Il monetiere non deve appoggiarsi a pareti umide (come ti è stato detto), non deve essere esposto alla luce diretta del sole e stare lontano dai caloriferi.
    2 punti
  6. Acquirente che pubblicizza una moneta che vuol comprare... Magari il contrario....
    2 punti
  7. @modulo_largo L’introduzione del trachy e’ a seguito della grande riforma operata da Alessio I Comneno nel 1092 e determinata dalle eccessive spese militari sostenute dall’imperatore con le sue continue campagne di guerra per difendere l’impero. Alessio nel 1092 si vide costretto a varare un'imponente riforma monetaria, in cui fissava un'equivalenza fra monete d'oro e monete di altre leghe. Venne abolito l'uso del nomisma d'oro puro, introducendo l'hyperpyron (letteralmente, "super-puro"), una moneta che pesava quanto il vecchio nomisma (4.55 grammi), ma era di una lega leggermente inferiore all'oro puro (venti carati e mezzo contro i ventiquattro del nomisma). La vecchia equivalenza 1 nomisma = 12 milaresia, la tradizionale moneta d'argento di due o tre grammi, venne sostituita da quella che legava 1 hyperpyron = 48 aspron trachy, che era una moneta di 4.55 grammi di una lega (biglione) di rame e argento, al 6% di argento. In sostanza si passava da una equivalenza oro/argento 1:8 a una decisamente più bassa, 1:3,3. La vecchia moneta aurea si era quindi svalutata a quasi un terzo del suo valore. il tetarteron invece era una moneta d'oro introdotta dall'imperatore Niceforo II Foca (936-969) con lo scopo di spingere il mercato ad accettare monete di peso inferiore con lo stesso valore del solido di peso pieno, ma l'iniziativa fu un fallimento. Il suo nome deriva dal greco e significa "un quarto", poiché il suo peso era di circa tre quarti di quello del solido (histamenon). La nuova moneta aveva un peso di ca. 4,09 grammi, pari a tre quarti di quello del solido, ed aveva, nelle intenzione dei governanti lo stesso valore del solido dal peso pieno. La moneta venne denominata Tetarteron (greco= "quarto") mentre il solido di peso completo prese il nome di Histamenon. Entrambe le monete conservano lo stesso standard di finezza, e furono emesse nell'ottica programmata di spingere il mercato ad accettare monete di peso minore. Non sorprende che l’esperimento risulto’ un fallimento e il tetarteron scomparve con la riforma operata da Alessio I Comneno. Alessio con la sua riforma introdusse il tetarteron di bronzo che Fu coniata fino al regno di Michele VIII Paleologo. Il follis, moneta in bronzo introdotta con la riforma monetaria di Diocleziano del 294 AD venne abolito con la riforma di Alessio I Comneno. La riforma del 1092 e’ un vero spartiacque nella storia della monetazione bizantina . I testi piu’ importanti per l’approfondimento di questa monetazione sono quello citato di Dumbarton Oaks, a cura di Philip Grierson e altri autori, in 5 volumi. Testo tuttora validissimo e punto di riferimento primario per tutta la monetazione bizantina. per approfondimenti piu’ di economia monetaria che numismatici il miglior trsto e’ quello di Michael Hendy: Studies in the Byzantine Monetary Economy c.300–1450 infine per un testo piu’ divulgativo ma comprensivo di tutta la monetazione bizantina resta molto valido anche se un po’ datato il volume di Philip Grierson: byzantine coinage university of California Press 1982
    2 punti
  8. @CdC Vi ringrazio come sempre per aver riportato la discussione nei termini corretti. @Andrea imperatore Grazie anzitutto per il riscontro. Nel caso in cui vorrete trattare gli aspetti numismatici che ho indicato come meritevoli di approfondimento, sarò felice di potervi leggere ancora👍 @ilnumismatico Nessuna polemica tra di noi, figurati... 😊 Ci tengo solo a precisare che ho citato un'affermazione presente nel libro e, dunque, non avulsa dal contesto: se mi fossi fermato prima avrei reso monco il commento e, conseguentemente, non avrei reso pieno onore alla qualità della vostra fatica letteraria. Un saluto cordiale a tutti e a presto.
    2 punti
  9. DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro una delle ultime arrivate: è un bronzo di Adriano per Tripoli di Fenicia, 23 mm e 10,45 g. Al D, busto di Adriano a destra, laureato e drappeggiato. ΑΥΤΟΚ ΚΑΙCΑΡ ΤΡΑΙΑΝΟC ΑΔΡΙΑΝΟC, quasi del tutto leggibile. Al R., i busti affiancati dei Dioscuri verso dx, con i classici berretti. Scritta ΤΡΙΠΟΛΕΙΤΩ ΗΚΥ (quale il significato di HKY?). La moneta è classificata: BMC 48, RPC 3829, Sear 1246, ed è abbastanza comune. Mi ha stupito la presenza dei dioscuri su una moneta della Fenicia.
    2 punti
  10. La moneta è originale ne ho già periziate altre due
    2 punti
  11. Ciao, Una provinciale. Si indovina più che si legge: ΘΕΟΝ ϹΥΝ[ΚΛΗΤΟΝ] e ΘΕΑΝ [ΡΩΜΗΝ], un’associazione del Senato e di Roma turrita che si ritrova in diverse città della Misia e della Lidia. Le fotografie non permettono di andare oltre (leggenda incompleta, simboli o monogrammi che potrebbero non essere visibili). A titolo di esempio, un esemplare di Pergamo del I secolo d.C., senza monogramma nei campi: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/2373
    1 punto
  12. Solo per piacere, la foto del Lindgren III 767bcon la legenda corta, ma poco utile, visto che l’immagine è piccola e sfocata. Non sono riuscita a trovare nessun altro esemplare.
    1 punto
  13. Si, è chiaramente un refuso. Il soggetto rimane sempre lo Scudo Quadriga; il contesto fuga ogni dubbio visto che accenna sia ai primi modelli del '06, che agli esemplari di prova del 10 Lire Biga e 5 Lire Aquilotto ribattuti, per l'appunto, sulle Lire con la Quadriga Briosa.
    1 punto
  14. Buona sera a tutti Toscana 1851, 9 CRAZIE bruno violaceo su grigio se non erro. Questo tipo ha bordi molto stretti, sembra comunque ci siano tutti e quatto anche se a sx è più sottile. Si vede anche parte della filigrana Cosa ne pensate?
    1 punto
  15. Ottima la recensione di Bellesia che traccia una sintesi della genesi dell’emissione mettendo in risalto le novità emerse nel volume grazie al ritrovamento dei bozzetti in gesso dell’emissione. solo un particolare mi ha fatto sorgere un dubbio se si tratti di un piccolo refuso e ci si volesse riferire invece al 1914: Attraverso spettacolari ingrandimenti a colori, grazie al formato del libro, il lettore potrà ammirare di volta in volta le successive versioni della moneta per arrivare fino a quella definitiva del 1911 considerata da molti come la più bella del Regno d’Italia.
    1 punto
  16. Dai,al prossimo tentativo lo becchi... Scherzo, è un mezzo carlino di Filippo III di Spagna,re di Napoli dal 1598 al 1621
    1 punto
  17. Ok grazie, scusate non ne capisco molto, allora la mia è di Filippo II re di Napoli? https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_III_di_Spagna
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  18. Grazie @Ale75 classificata Ric. VII 39. 36 scusa
    1 punto
  19. Salve Jambo,sul prezzo non mi esprimo,sono considerazioni soggettive e riguardano :quanto lo voglio,la reperibilità,le condizioni e cosi' via,purtroppo è una moneta malamente rimaneggiata,ovvero bulinata per cercare di migliorarla,posso solo sommessamente darti un consiglio,acquista monete che se anche di conservazione più bassa non abbiano subito l'insulto dell'uomo ma solo del tempo e poi qui ci sono esperti ,non è il mio caso ,a cui puoi sottoporre le tue intenzioni di acquisto.scusa la franchezza Nino
    1 punto
  20. Che è il modo più semplice e pratico per emettere moneta ufficiale e dichiarata in periodi di scarsità di fino. Questo fa venire più di qualche dubbio sul perché si optasse per l'operazione di suberatura dei tondelli di rame che poi dovevano essere coniati, molto più dispendiosa sotto tutti i punti di vista. ANTONIO
    1 punto
  21. Sì sì, questo mi è chiaro. Ho riportato l'esempio dei quadrigati solo per dire che è sicuramente capitato che la zecca non avesse argento a sufficienza, anche se in quel caso il problema fu risolto in modo differente.
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  22. Ciao, erano in bronzo/rame ed erano ottenuti sia per coniazione che per fusione. Il mio riferimento era al fatto che la tesi dei suberati come emissioni di Stato ufficiali che si coniavano magari in periodi in cui scarseggiava l'argento cozza non poco con la pragmaticita dei romani. Perché fare tanta fatica ( non era proprio semplice produrre e coniare suberati) se poi erano tranquillamente accettati da tutti in pagamento perché equiparate dallo Stato a quelli in buon argento? Potevano essere coniati in lega argentea con pochissimo fino o addirittura in metallo vile ( come appunto per quelli del Limes). Parere sempre personale ed opinabile perché erano dei falsi a tutti gli effetti prodotti unicamente per ingannare e non ufficiali. ANTONIO
    1 punto
  23. Ciao @L. Licinio Lucullograzie per la risposta e per gli argomenti portati a "difesa" dei suberati come anche monete di Stato a tutti gli effetti che sono totalmente opposti alle mie, che da semplice appassionato avendo approfondito l'argomento, resto dell'idea che sono dei falsi e non monete ufficiali. Purtroppo come quanto da me sostenuto anche in quello che hai riportato nel tuo interessantissimo e dettagliato intervento ci sono troppi parrebbe e potrebbero e ciò testimonia per mancanza di documenti ufficiali e soprattutto di IDENTICI conii utilizzati per coniare sia i suberati che i denari ufficiali di quanto sia aperta la questione e che purtroppo nulla possa essere dirimente se non il ritrovamento di documenti ufficiali che attestano l'emissione diretta da parte dello Stato ( non clandestinamente in qualche officina truffaldina, cosa questa si possibile ma sempre di falsi si tratta) di tali monete o due denari in buon argento e suberato coniati con Identici conii. Infine è vero che a causa della lamina d'argento che in numerosi esemplari salta è difficile fare uno studio accurato dei conii ma è altrettanto vero che sono giunti a noi tantissimi esemplari suberati ( mi riferisco a quelli imperiali oggetto dei miei studi da semplice appassionato) in ottime condizioni ( molti dei quali presentati dagli utenti in diverse discussioni qui sul Forum) e nonostante questo non si è mai ( o ancora) travata sicura identità di conio. Ognuno si farà poi una sua idea in proposito, la cosa certa è che ad oggi non c'è nulla di dirimente a favore di una determinata tesi. Proprio per questo risulta importante la considerazione ed il rispetto degli studi e delle considerazioni di tutti ma proprio tutti 🙂. ANTONIO
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  24. Buonasera Un altra moneta un po rara,periziata della mia collezione personale.
    1 punto
  25. Buongiorno un altra napoletana periziata.
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  26. Salve Licinio Lucullo ,questo intendevo con una discussione tecnica e pacata supportata da argomenti forti,che avrei apprezzato anche se di parere contrario al mio.hai scritto tutto e spero che tutti in sieme possiamo portare altri contributi.Bravo,sinceramente Nino
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  27. fai domande abbastanza complesse alle quali non è facile rispondere in due righe.... Fortunatamente i volumi del DOC, testi base per la monetazione bizantina, anche se oggi in parte superati, ma in gran parte ancora validi, sono scaricabili gratuitamente dal sito del dumbarto Oaks !!!! un'ottima e approfondita lettura, soprattutto dal secondo / terzo volume in poi. in italia, diversamente, l'opera di D'Andrea è ancora in corso di pubblicazione, è aggiornatissima, e arriva già ampiamente oltre il X secolo saluti Alain
    1 punto
  28. Non è un errore, si tratta di conio usurato, effetto "buccia di arancia", come è spiegato qui: https://www.erroridiconiazione.com/c-4-conio-usurato/ ovviamente nessun valore aggiunto, ma semplice curiosità. saluti
    1 punto
  29. 1 punto
  30. Lo é , guarda l' inimitabile " buccia d'arancia" ...
    1 punto
  31. fatte controllare @Saturno, autentiche al 100%
    1 punto
  32. Buon divertimento….ma non capisco cosa ci vai a fare…mandaci qualcuno che le conosca e sappia capire se è autentica per morfologia e patina..sennò è solo un weekend ad Amsterdam
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  33. Si grazie, proprio lui. Di tipo diverso, presenta la S nel campo a sin. Invece delle conosciute E ed R sopra il civico in legatura
    1 punto
  34. DE GREGE EPICURI Leggendo il lavoro che Fabio Songa ci ha gentilmente anticipato si scopre che ce ne sono tantissime! Una delle più rare è quella di Mario, del Regno delle Gallie:
    1 punto
  35. Ovvio, che tutti noi amanti delle napoletane, eravamo a conoscenza della mancanza di spazio per l'esposizione! Ma nel corso degli anni il Museo si è rimpicciolito? Prima che venisse sottratta al pubblico, la collezione dove era esposta? Nello sgabuzzino delle scope? Ma il sig. Manzo cura la sola collezione Bovi? Se fosse così, che ci sta a fare?
    1 punto
  36. Visita in Calabria - ottobre 1984
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  37. Salve Spqr,se posso fare sommessamente una considerazione in generale,penso che monete importanti si debbano valutare de visu,patina,conservazione e aspetto in genere e che debbano comunicare emozioni personali.il giudizio degli altri può essere condizionato da molti fattori anche fuorvianti e ,senza toccare le tue possibilità economiche,una spesa importante non si può demandare al giudizio altrui,anche in altri ambiti,mia opinione,non me ne volere
    1 punto
  38. però se volete c'è la possibilità di fare lezioni di yoga nel museo (a proposito di spazi)
    1 punto
  39. E' stato un piacere vedere questa bella medaglia. Buona serata, Borgho
    1 punto
  40. Ritengo originale la moneta, e confermo l’impressione di mylao riguardo allo stile non accurato lontano dagli stateri inclusi arcaici che ci proponevano un Apollo elegante, proporzionato ricco di dettagli. Manifattura barbarica? Dipende da cosa intendi. A mio avviso ci troviamo di fronte ad una vera e propria regressione artistica, dove gli artigiani non curavano più il prodotto finale come nei tempi più arcaici, ed in effetti possiamo notare la stessa modalità a Crotone, dove i magnifici primi tripodi incusi, con forme eleganti e ricchi di splendidi dettagli, lasciarono il posto a monete incuse dal modulo più stretto , che rappresentavano tripodi grossolani privi di dettagli. Questo fatto, a mio avviso, fu dovuto al cambio generazionale degli incisori a mutate condizioni politiche e, forse, al progressivo dissolversi dei legami con la madrepatria ed al gusto del bello. In alcune realtà non ci fu continuità artistica, gli incisori non tramandarono le loro capacità ad allievi dotati, e la loro arte andò perduta, in effetti se interpretato cosi abbiamo un imbarbarimento manifatturiero Si trattò un fenomeno locale che non interessò tutte le colonie, Metaponto infatti continuò a coniare splendidi stateri con ricercatezza di dettagli e tanta arte, Neapolis nello stesso periodo prendeva spunto dai maestri incisori sicelioti per rappresentare Partenope nelle sue forme più eccelse.
    1 punto
  41. 1 punto
  42. @viganòLa ringrazio per la recensione. Apprezzo la sua analisi a 360° sul libro . Chiaramente il nostro lavoro si è concentrato proprio sulla storia della "Quadriga" e quindi alcuni temi specifici, come quello da lei citato, meriterebbero ulteriori approfondimenti aldilà delle fonti storiche di cui siamo avvalsi. Grazie. Andrea Dalla Valle
    1 punto
  43. Onestamente e senza polemica: andava tutto bene fino a quando non hai concluso sottolineando il tuo dissenso sulla “solita” questione. Se ti fermavi prima era meglio . Questo è un topic sullo Scudo “Quadriga” per la sezione “bibliografia” e questo assist non aveva ragione di essere tirato in ballo. un caro saluto
    1 punto
  44. Prova a dare un' occhiata qui... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/zecchieri/Felice Mina
    1 punto
  45. La patina del “medaglione “ è artificiale, perché per arrivare da un giano, a due teste imperiali, di lavoro ce n’è parecchio , per cui la patina è stata asportata insieme ad una bella quantità di metallo , il che ha reso necessario ripatinare il tutto…. in quella di heritage, il disegno è molto leggero, senza volumetrie , per cui è ricavabile sfruttando lo spessore della patina originale che negli aes grave è di forte spessore
    1 punto
  46. Ciao e complimenti a Tutti perchè avete postato delle monete eccellenti ed alcune veramente strepitose! Come ho scritto mi accontento di avere una collezione dal BB allo SPL, non ho la disponibilità economica per aspirare a monete come quelle postate da Voi. L'importante è comunque la passione ed anche una moneta "media" può dare molte soddisfazioni. Nella mia collezione una moneta che mi ha dato molte soddisfazioni è il 5 Lire 1856 TO. La comperai con altre monete da un listino a prezzi fissi della Svizzera a fine anni '80. La foto era pessima ma si intravedeva che aveva un "potenziale". Siccome l'importo non era indifferente, presi coraggio e telefonai al Negozio Numismatico. I primi minuti furono imbarazzanti, in quanto il proprietario parlava solo tedesco e non capiva neanche il mio inglese scolastico. Alla fine mi passò una segretaria che parlava italiano ed accettarono la mia proposta di sconto. Quando mi arrivò il plico, la moneta che conoscevo solo per 2 foto in B/N piatte e pure un po' sfocate, fu una vera, piacevole sorpresa. Eccola Ciao Beppe
    1 punto
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