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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/01/25 in tutte le aree

  1. Ti ringrazio per la citazione ma non collezionandole le banconote in euro non sono il mio forte. Però so spenderle
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  2. Indice: Gianni Graziosi, Ma chi è Babbo Natale? – p. 3 Lorenzo Bellesia, aggiunge, alla serie già nota, Una moneta inedita di Messerano di Besso Ferrero Fieschi Mario Veronesi, Zecca di Modena: un bolognino con data 1783 di tipologia inedita Wilder Pellegrini, La monetazione di Pietro Leopoldo Michele Guarisco, Carlo Felice re di Sardegna 1821-1831 – p. 21 Alberto Castellotti, Un mohur zodiacale per Agra, città da sogno – p. 27 Marco Benetello, La rivalità tra Pistrucci e Wyon alla zecca di Londra nella prima metà dell’800. Confronto tra le opere dei due grandi incisori neoclassici –p. 29 Alain Borghini, Un badge davvero ricco di storia (1805-1905) – p. 37 Recensioni – p. 43 Notizie dal mondo numismatico – p. 46 Emissioni numismatiche – p. 55 Listino prezzi fissi – p. 58 Mostre e Convegni – p. 60 Aste in agenda – p. 61 Indice annata 2025 – p. 62 RicordateVi di rinnovare l'abbonamento di Panorama Numismatico per l'anno 2026
    2 punti
  3. Andiamo per ordine, .. il timbro circolare al contrario è appunto al contrario in quanto la nostra cartolina fu appoggiata sopra ad un timbro fresco apposto poco prima su un' altra missiva che ha macchiato la cartolina. Dobbiamo considerare che quando timbravano la posta avevano quantità di posta sul tavolo, che veniva messa una sopra l'altra, quindi il timbro di una fresco poteva imprimersi al contrario su un'altra missiva posta soprastante. Spero che gli esempi in versione gif diano l' idea della quantità e di come veniva lavorata la posta.
    2 punti
  4. Buongiorno ieri mattina, giretto al mercato. Nessuna moneta, ma due banconote da 1 euro, chge curiosamente trattano lo stesso argomento : l'alfabeto 50 pound della Siria: tavoletta cuneiforme con alfabeto di Ugarit, proveniente da Ebla e 1000 Lire del Libano, con alfabeto fenicio
    2 punti
  5. Nota preliminare : tutto il discorso che segue si basa sulle conoscenze attuali di storia e archeologia relative ai due Circhi nominati : il Massimo e il Flaminio , di conseguenza tutti i verbi utilizzati sono al condizionale non essendoci nel post certezze , solo ipotesi . Come probabilmente avrete capito mi piace studiare e informarmi su alcune simbologie che compaiono nulle monete repubblicane romane , in particolare studiare quei simboli che si prestano a piu' di una interpretazione e trarne delle ipotesi con le quali discutere con Voi , spero . Alcuni non comuni Assi della Repubblica romana portano nel rovescio , sopra la prua di nave , un simbolo che viene attribuito ad una Meta (probabilmente con riferimento a quella di Circo) . La Meta era in pratica una specie di colonna posta all'interno di ciascuna curva e sistemate alle estremità della spina centrale dell' arena , chiamate appunto mete , intorno alle quali gli aurighi dovevano girare , a tal proposito indimenticabili le corse di quadrighe del film Ben Hur . La distanza tra le due mete era tipicamente di uno stadio (circa 200 metri) ma nei circhi più grandi poteva essere maggiore . Fatta questa breve descrizione della Meta , sorgerebbe un problema con il simbolo della moneta , sempre se questa fosse dedicata ad una Meta di Circo . Se il simbolo impresso nella moneta si riferisca proprio ad una Meta , il problema sarebbe dovuto alla differenza di tempo tra la costruzione a Roma di un Circo stabile e l' emissione della moneta con Meta , stimata tra il 206 a.C. e il 195 a.C. Gli unici due Circhi esistenti a Roma in epoca repubblicana erano il Massimo e il Flaminio . Il piu' antico Circo a Roma era il Circo Massimo , circo che sembra essere stato costruito come prima fondazione dal re Tarquinio Prisco nella valle Murcia , che divide il Palatino dall' Aventino , in quell' epoca remota il Circo aveva strutture in legno che risalirebbero appunto all' epoca di Tarquinio Prisco , nella prima metà del VI secolo a.C. Il Circo venne costruito per festeggiare i Ludi Romani organizzati per la vittoria sulla città di Apiolae , un oppidum Latinorum o antica citta' del Lazio che dovrebbe corrispondere all' attuale al borgo di Castel Savello , circa a meta' strada tra i centri di Pavona e Albano Laziale . Difficile quindi immaginare che in quella lontana epoca il Circo di Tarquinio Prisco avesse la forma e la struttura di un Circo di eta' posteriore con tanto di Mete e di Spina centrale , si penserebbe piu' ad uno spazio libero da costruzioni adatto per celebrare cerimonie e festivita' , un po' come avviene nei tempi attuali , in questo luogo si sarebbe svolto infatti il famoso “ratto delle Sabine” avvenuto durante la festivita' dei Consualia . Le prime strutture in muratura , soprattutto legate alle attrezzature per le gare con cavalli , si ebbero probabilmente solo nel I secolo a.C. e fu Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva alla struttura a partire dal 46 a.C. Forse fu in questo periodo che il Circo Massimo ottenne anche tutti gli accessori per ospitare le corse delle bighe e quadrighe , Spina e Mete comprese , mentre per l' obelisco della spina si dovette attendere fino ad Augusto . In base a questi fatti relativo al Circo Massimo , quel simbolo che viene raffigurato nella moneta tra il 205 e il 195 a.C. , non dovrebbe essere una Meta di circo , ma probabilmente rappresentare qualcos' altro . Dopo il Circo Massimo venne costruito a Roma il Circo Flaminio nella parte sud del Campo Marzio . Tutta questa area venne sistemata dal censore Gaio Flaminio Nepote (lo stesso che fece costruire la Via Flaminia e venne sconitto al Trasimeno da Annibale ) nel 221 a.C. Nei suoi primi anni di esistenza il circo era lungo 500 metri e occupava gran parte dei possedimenti dei Flaminii sui quali possedimenti era stato edificato . Nel II secolo a.C. lo spazio andò sempre piu' riducendosi per via della costruzione di edifici e monumenti sino a quando , circa alla fine del I secolo a.C. in epoca augustea , del circo non rimaneva che una piazza lunga 300 metri in cui venivano svolti i Ludi (giochi pubblici) Tutta l'area venne infine abbandonata verso la fine del IV secolo d.C., insieme agli edifici che nel corso dei secoli erano sorti nella zona . Del Circo Flaminio e' poco o nulla conosciuto circa il suo scopo , infatti Strabone quando descrive il Circo non cita mai che in esso si svolgessero corse di cavalli , mentre Valerio Massimo afferma che al suo interno venivano tenuti i Ludi Plebeii (giochi della plebe) ma altre fonti negano tale testimonianza . Tito Livio e Marco Terenzio Varrone ricordano tuttavia che alcuni giochi venivano tenuti all' interno del circo , riferendosi in special modo ai Ludii Tauri , tenuti in onore degli dei dell 'oltretomba . Questi giochi misteriosi venivano tenuti unicamente nel Circo Flaminio , suggerendo che erano simbolicamente legati all' area e che non potevano essere spostati in un altro edificio . Ai Ludii Tauri correvano cavalli con un' unico fantino , ma non correvano carri di bighe o di quadrighe, come avveniva nelle normali corse che si tenevano nei Circhi , di conseguenza si potrebbe supporre che nel circo flaminio non fosse presente la spina centrale con le relative Mete , anche per il motivo che questo circo ebbe vita breve , sostituito verso la fine del I secolo a.C. da teatri , templi e portici . A fronte di quanto sappiamo sul Circo Flaminio e se tutto questo corrispondesse al vero , cosa sarebbe effettivamente quel simbolo chiamato Meta impresso su monete tra la fine del III secolo , inizi del II , a.C. ? Potrebbe essere invece rappresentata una fontana pubblica di forma conica del tipo la successiva Meta Sudans del Colosseo ? Sappiamo che gia' Augusto fece costruire , o forse solo ristrutturare una ancor piu' antica fontana di epoca repubblicana ? nel luogo stesso dove poi sorse la fontana chiamata Meta Sudans dai Flavi ? Osservando con attenzione la Meta impressa nella moneta si notano ai lati del cono delle protuberanze forse ad indicare dei punti nei quali usciva l' acqua ? Un mio esemplare di Asse con la Meta , foto ripresa con luce radente per meglio fare risaltare il simbolo , piu' un altro esemplare preso dalla rete e meglio conservato nel quale la Meta appare in migliore stato di conservazione , entrambi : Cr. 124/3
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  6. Ciao, mi ero perso questo post, ultimamente c'è un pò di bufera nel forum e faccio fatica a seguire tutto, figuriamoci a commentare. Devo dire che il dritto di confronto è veramente messo maluccio (sembra un chewing gum masticato 🤨), tuttavia così ad occhio le rispondenze sembrano esserci, generalmente io guardo per prima cosa la posizione del laccio dietro la testa (se presente) e del naso rispetto alle lettere della legenda, qui mi sembrano uguali conservazione a parte 🙂
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  7. Ciao, a parte che sono talmente fuso già a quest'ora che inizialmente avevo preso come riferimento il "bastoncino" che in realtà è il simbolo che indica che è un'asse, prima di rendermene conto mi ero già fatto un sacco di ipotesi per rispondere al tuo post, ipotesi ovviamente prive di fondamento in quanto l'oggetto di riferimento era sbagliato e pertanto assolutamente inutili da riportare 😓 Dopo il preludio goliardico e imbarazzante ci tengo a dire che trovo molto interessante questo post, non essendo ancora un periodo nel quale mi sono addentrato molto (ci sto lavorando) non ho termine di paragone per poter discutere adeguatamente sull'argomento, tuttavia, leggendo quanto scrivi, trovo che la tua ipotesi possa essere assolutamente plausibile e molto affascinante, resto in attesa di interventi ulteriori per vedere dove porterà la discussione 😃 Unica cosa che mi viene da pensare, che in parte mi era venuta in mente in relazione al "bastoncino" di cui sopra, potrebbe essere, anche senza un circo stabile con mete in muratura, che esistessero delle "scenografie" smontabili e montabili all'occorrenza? Potrebbe anche questo essere plausibile però come dicevo, non conosco nei dettagli le modalità logistiche relative all'utilizzo di tali strutture quando non erano ancora strutturate con impianti fissi (in parte lo hai scritto nel post sopra) e ignoro le motivazioni per le quali il simbolo venga identificato come una meta dai numismatici quindi mi fermo qui e come dicevo, resto in attesa. P.S.: trovo molto bella la tua moneta anche se solo dal rovescio 🙃
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  8. Buon giorno, sarebbe stato meglio postare foto ad alta risoluzione per un'analisi più approfondita ma da quello che vedo mi pare che la stampa sia grossolana solo sulla finitura marrone scuro mentre il fondino marrone più chiaro mi sembra di buona qualità. Il biglietto in questione è uno degli ultimi prodotti di questo tipo e potrebbe darsi che la lastra di stampa della finitura fosse "stanca", cioè che avesse bisogno di un po' di manutenzione dopo una lunghissima vita produttiva e forse in vista della dismissione abbiano optato per continuare la stampa senza interventi. Le striscie non stampate ai bordi sono normali, è la zona in cui terminava la lastra del fondostampa con le onde ocra. La Medusa mi sembra molto credibile e la presenza di una filigrana ben marcata è segno di autenticità, anche se è leggermente spostata rispetto ad altri esemplari meglio centrati. Rimarrebbe da controllare la consistenza della carta e servirebbero immagini migliori per i dettagli. La dimensione del biglietto può variare di 1 o 2 mm ma bisognerebbe misurare le dimensioni del disegno, come la cornice marrone, perché quelle dovrebbero coincidere. Se devo esprimere un giudizio provvisorio, io la darei per buona.
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  9. La filigrana: al centro di ogni foglio La filigrana in basso in ogni foglio
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  10. Cartolina postale privata, in perfetta tariffa solo firma e data per l' interno con 5c verde tipo Leoni emissione del 1906. Annullato con un tondo riquadrato (non nitido) che presuppongo quasi con certezza sia di Sappada (in provincia di Belluno come si vede sulla cartolina, oggi è in provincia di Udine) .. come da scritto il 1 ottobre 1912. La cartolina nasce con i fiori secchi attaccati, nel lato dx e sx si legge "Vittorio Benedetti Sappada (Belluno)".... ""Premiato confezionatore portaritratti, fiori secchi alpini """. Era una cartolina per turisti con attaccate piante e fiori secchi di montagna, Sappada era ed è una stazione turistica estiva e invernale, .... è il comune più alto della regione Friuli-Venezia Giulia incorniciato dalle Dolomiti quasi al confine con l' Austria. Il mittente con cognome austriaco Enrico Kraus, si e' auto-inviato la cartolina da solo.. la calligrafia è identica sia al recto che al verso. Forse non interessa ma tutto fa storia postale, sotto l' immagine di dove arrivo' la cartolina in quell' ottobre del 1912, ... Via Ponte Pietra 17 Verona Sappada negli anni 50
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  11. La cartolina è in perfetta tariffa per l'interno con 25 lire viola e bruno dei giochi della XVII° Olimpiade di Roma, ed è quotato su busta 10/12€. Sicuramente il mittente era un collezionista filatelico, lo scritto e' un romantico esempio di come si usava magistralmente la lingua italiana ancora negli anni 60, ... .... trovo la cartolina MAGNIFICA nel suo insieme, questo materiale anche se periodo Repubblica va' considerato con attenzione e puo' essere altrettanto interessante come quello del Regno. Come sempre un'ottima acquisizione.
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  12. Cassettiere per la conservazione visibile dei reperti di piccole dimensioni nella sala «biblioteca di oggetti». Nella foto, i bronzetti preromani dalle collezioni storiche Man Marche Foto: Ministero della Cultura Ad Ancona il Museo Archeologico Nazionale apre i depositi: contiene oltre 180mila reperti Le «riserve» rappresentano circa il 90% delle collezioni del museo. Saranno anche visibili numerosi mosaici e una selezione del ricco lapidario epigrafico «Il patrimonio invisibile-Depositi Aperti» è il titolo dell’iniziativa della Direzione regionale Musei nazionali Marche presa per rendere accessibili al pubblico i «magazzini» del Museo Archeologico Nazionale (Man) delle Marche ad Ancona, ovvero gli spazi dove è conservata la parte musealizzata, ma non esposta, del patrimonio archeologico proveniente dal territorio marchigiano. Con uno stanziamento di 800mila euro nell’ambito del Pnrr, quello del Man Marche sarà il primo deposito museale delle Marche che aprirà ai visitatori. Appuntamento per l’inaugurazione: il 16 dicembre alle ore 12. Con più di 180mila reperti raccolti in oltre 160 anni di storia museale, i depositi rappresentano circa il 90% delle collezioni del museo. Saranno anche visibili numerosi mosaici e una selezione del ricco lapidario epigrafico, oltre a una quantità di anfore, testimoni delle rotte commerciali antiche. «Quando nel 2020 ebbi l’opportunità di entrare per la prima volta nei depositi archeologici del Man Marche, dice Luigi Gallo, direttore dei Musei Nazionali delle Marche, i più importanti di tutta la regione, pensai subito che quei luoghi dovevano diventare spazi vitali, accessibili e accoglienti, per restituire al pubblico il ricchissimo patrimonio invisibile che contengono. Ora, grazie agli importanti interventi realizzati con il Pnrr coordinato dalla Direzione Regionale Musei, abbiamo il primo deposito archeologico delle Marche accessibile da parte del pubblico, attrezzato anche per accogliere studiosi e ricercatori, perché la conoscenza sempre più ampia e approfondita del patrimonio è il cardine sul quale costruiamo quotidianamente la concreta valorizzazione di ciò che abbiamo l’onore e l’onere di custodire e di trasmettere alle future generazioni». Diego Voltolini, il direttore del Man Marche, aggiunge: «I depositi sono il “dietro le quinte” della vita di un museo, sono il luogo in cui archeologi, restauratori, ricercatori lavorano per far sì che il patrimonio archeologico, pubblico, sia una vera risorsa. Com’è noto il percorso espositivo stabile di un museo rappresenta, solitamente, solo una piccola percentuale del patrimonio che custodisce: grazie al progetto Pnrr il Man Marche ora offre un’esperienza nuova ai visitatori, che potranno scoprire ciò che di solito non si vede, con la visita di un vero deposito museale, con le nostre ricchissime collezioni archeologiche». La nuova area visitabile si colloca al di sotto della terrazza vanvitelliana, in spazi mai visti fino a oggi dal pubblico. Si è anche allestito, oltre a una sala studio, un nuovo laboratorio di restauro. Nella sua lunga storia, il Man visse anche una distruzione, nella sua sede presso l’ex convento di San Francesco alle Scale, a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Oggi, nella sala dedicata al deposito macerie, si conservano alcune delle teche originali di allora. Operazioni di restauro vengono realizzate anche nell’ex via dell'Arsenale. È una parte superstite del tessuto urbano dell'Ancona prebellica, una delle stradine che collegavano il colle Guasco al porto antico attraversando la proprietà dei conti Ferretti, che è stato anche un set per il film «Ossessione», che Luchino Visconti girò ad Ancona nel 1943. Oggi questo vicolo, che è compreso nella struttura del Man Marche, torna a essere visitabile. Galleria dei mosaici, rastrelliere per la sistemazione visibile delle lastre di mosaico. Foto: Ministero della Cultura https://www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Ad-Ancona-il-Museo-Archeologico-Nazionale-apre-i-depositi-contiene-oltre-mila-reperti @petronius arbitere Se hai la possibilità di andarci, ci faresti qualche foto ? Te ne saremmo tutti grati.
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  13. Buongiorno a tutti! Cerco di dare una risposta a questo denario con tutte le cautele del caso in considerazione delle cattive qualità delle foto che portano indubbiamente a considerarlo un falso. Premetto che l' esfoliazione dell' argento avviene quasi sempre su monete autentiche con deposito di cloruri fragili e polverizzati e che avviene a causa di una cattiva pulitura fatta con materiali aggressivi, utilizzando anche dei bulini e da gente inesperta. Detto questo, ho cercato di modificare l' immagine di @Atexano per cercare di capire se questo caso può essere riconducibile a quanto da me esposto e personalmente ritengo di si. Osservando bene l' immagine, si vede una certa continuità tra il pezzo staccato, la corona di alloro ed il perlinato a significare che questo pezzettino sicuramente faceva parte del modellato e che si è stato staccato durante la fase di pulitura dai cloruri di argento depositati. Il verderame probabilmente è affiorato per la lega di composizione del denario mentre la ruggine per contatto con qualcosa di arrugginito. Sottolineo che il mio è solo un giudizio personale da pessime foto e purtroppo non da visione diretta che sarebbe stata determinante per fare certamente più chiarezza.
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  14. Ho consultato il Serafini. Si tratta del n. 413 .- L'anno è il XIV D/ CLEM XI_P M A X IV / stemma ovale con cornice a fogliami, chiavi con cord. e tiara R/ (da sin.) SANCTV_S_VBALDVS in esergo EVG / il santo mitrato di faccia con piviale, benedicente, con pastorale appoggiato al braccio sin. Nell'anno XVI le chiavi sono senza cordoni. Nell'anno III lo stemma è diverso, vedi esemplare riproposto sopra. Vedere qui
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  15. Moneta molto ma molto dubbia. Siamo sicuri che sia in argento? Proverei ad avvicinarla ad un magnete per cominciare a togliermi un dubbio. In passato, ho visto alcuni falsi che avevano lo stesso aspetto e che venivano scandalosamente attratti da una calamita.
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  16. Qualcuno la attribuisce anche al lubrificante sui punzoni che si sparge per la pressione del conio, al momento della coniazione.
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  17. Scatola (T) ovale (R) = stato larvale. Buona giornata!
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  18. Ciao @bastia Come è già stato detto da @Ale75 e @SS-12 si tratta di un quattrino di Clemente XI coniato nella zecca di Gubbio raffigurante al rovescio sant'Ubaldo che è patrono della città. Tuttavia l'anno di coniazione è il III (terzo) che corrisponde agli anni 1702-1703. Quella che infatti sembra una "X" è in realtà il carattere "I" schiacciato e corroso. Allego la foto di un esemplare decisamente migliore (presa da una ex asta Bertolami fine-arts) Allego anche il dettaglio dell'anno come confronto
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  19. Autentica, così come mi sembra Adriano dell'altro post. Chiaramente si giudica da foto. Riguardo il valore, mi sono perso il filo dei prezzi pagati, quindi non riesco a giudicare quando scrive che tra Vitellio e Adriano recupera ipoteticamente il prezzo di tutto. Chiaramente, sono contento per lei.
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  20. Mi dispiace di questo tuo post e mi dispiace che parli di violenza perché non porta mai a niente di buono e te lo dice uno che ormai è al crepuscolo della sua vita. Personalmente, ho sempre insegnato ai miei figli ed adesso lo sto facendo con i miei nipoti il rispetto verso il prossimo che è fondamentale nei rapporti ad personam. Però,devi capire che in un forum pubblico si trova di tutto e di conseguenza bisogna accettarne le regole. Io erano anni che non scrivevo sul forum ma, ho deciso di intervenire nelle tue discussioni per aiutarti perché ho notato una disarmante ingenuità da inesperienza. Di tutte le monete che hai postato le autentiche " forse " si contano sulle dita di una mano ed a lungo andare devi capire che diventa stancante il dimostrare il perché ed il per come sia falsa oppure autentica soprattutto ad utenti che la pensano in maniera diversa, per cui non devi demoralizzarti se alcuni non intervengano più perché umanamente è comprensibile vedrai che interverranno altri. Purtroppo, sei partito con il piede sbagliato perché eri convinto credo in buona fede che avevi in mano monete autentiche, di valore e questo ti ha portato a scontrarti con esperti che volevano solo aiutarti. Quindi fai un reset mentale e poi magari riparti con calma dopo esserti fatta un po' di esperienza.
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  21. Buona sera a tutti, mi intrufolo in questa discussione con un bagaglio diverso da tutti gli utenti che sono intervenuti fin qui perché non mi intendo e non colleziono monete ma solo cartamoneta, come si noterà dal mio nik. Lo faccio perché vedo che anche tra voi "monetari" serpeggia una certa perplessità sul confronto tra scale di grading. Come per noi "cartamonetari", il problema si concentra tutto negli ultimi 11 gradi della scala Sheldon, dal 60 al 70. Credo che ciò dipenda principalmente dal fatto che UNC e FDC/FDS (Fior di Stampa) nascondano una differenza concettuale. UNC significa "non circolato" mentre FDS/C si riferisce alla condizione di zecca più che ad un effettiva circolazione. Mi spiego meglio con un esempio cartaceo: le banconote escono dalla zecca in mazzette, strette da legacci e imballate in plastica. Quando si apre una mazzetta nuova è comunissimo trovare le prime e/o le ultime della mazzetta in qualche misura segnate dal fatto di essere alla periferia, che quindi mostrano ondulazioni in corrispondenza della fascetta, magari dello sporco superficiale, magari addirittura un angolo piegato o abrasioni ai bordi. La mazzetta ha una sua vita e magari nel processo di imballaggio ha subìto urti o strofinamenti che hanno rovinato i biglietti più esposti. In questo caso, si tratta a tutti gli effetti di banconote UNC (non circolate) ma non si può parlare di FDS perché la loro condizione non è pari a quella di biglietti appena usciti dalle macchine di stampa. Da qui l'equivoco di definire UNC63 un FDS, tutt'al più noi cartamonetari diciamo SUP, voi?
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  22. L’ho già comprato, mi deve arrivare in settimana
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  23. Degna di nota? Anche una collezione di 10 monete circolate è "degna di nota" se viene fatta con passione, per divertirsi e imparare. E l'euro pur essendo una monetazione giovane in realtà ne ha di storia alle spalle. In altri termini, pur essendo una principiante se l'amore per N.S. Dio Denaro onnipotente che provi è sincero Egli ti ripagherà adeguatamente.
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  24. Grazie, sin dal 2002 ad ora, non collezionando monete in euro, tutti gli errori genuini che ho avuto in resto li ho sempre regalati (colleziono solo gli errori delle monete in lire), prima però le scannerizzo e conservo le immagini in una cartella del pc, giusto per parlarne nel forum quando capita.
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  25. Vero, diciamo che sono monete che se vendute in aste, sono tutte insidiose. Vuoi la fiducia, vuoi la poca preparazione specifica di chi acquista, ed i vari magheggi alle quali sono state sottoposte , rendono queste monete pericolose.
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  26. Stando a certe informazioni l'oro potrebbe ancora aumentare ? Ha incrementato le riserve auree fino a livelli paragonabili a Paesi come Ungheria e Grecia Per settimane ci si è chiesti chi ci fosse davvero dietro l’impennata dell’oro che, in autunno, ha mandato i prezzi a sfiorare i 4.400 dollari l’oncia. Un movimento quasi verticale, arrivato in un contesto che avrebbe suggerito tutt’altro: dollaro in rafforzamento, domanda fiacca, banche centrali più caute negli acquisti. La risposta, come spesso accade nei mercati contemporanei, non arrivava dagli operatori tradizionali, bensì da una creatura nata sul confine poroso tra finanza e criptofinanza: Tether. Secondo l’inchiesta di Sissi Bellomo sul Sole 24 Ore, è stata proprio la società che emette USDT – la stablecoin più usata al mondo, con 184 miliardi di capitalizzazione – a comprare più metallo prezioso di qualsiasi banca centrale nei mesi decisivi del rally. Non un dettaglio, né un episodio isolato: tra aprile e settembre Tether ha accumulato 116 tonnellate di oro, acquistandone 26 tonnellate solo nel terzo trimestre, pari al 2% della domanda globale. In quell’arco di tempo ha superato di gran lunga i movimenti delle banche centrali più attive, come il Kazakistan, e ha incrementato le riserve auree fino a livelli paragonabili a Paesi come Ungheria e Grecia. In un mercato abituato a interpretare ogni oscillazione dell’oro come un segnale macro – fuga dal rischio, attese di tagli dei tassi, tensioni geopolitiche – scoprirsi improvvisamente esposto ai movimenti di una stablecoin cambia la narrazione. E, secondo diversi analisti, spiega almeno in parte la dinamica degli ultimi mesi: una domanda concentrata, fuori dai radar regolamentari, capace di ridurre l’offerta disponibile nel breve, impressionare i modelli degli operatori e catalizzare flussi speculativi. Che la società guidata da Paolo Ardoino (in foto) abbia denaro da spendere è fuori discussione. Nei primi nove mesi dell’anno ha riportato 10 miliardi di dollari di utili, numeri paragonabili a Goldman Sachs e Morgan Stanley. Il vero punto è che il gigante delle stablecoin usa questa redditività per costruire una riserva sempre meno ortodossa: accanto ai Treasury Usa – che restano la principale fonte dei suoi profitti – Tether ha iniziato a diversificare su asset considerati a maggiore volatilità, come oro, bitcoin, obbligazioni societarie e perfino prestiti garantiti. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, oggi questi asset rappresentano il 24% delle sue riserve, contro il 17% di un anno fa. Tether Gold (XAUT), la stablecoin agganciata al metallo, spiega solo una frazione del totale: appena 12 tonnellate sono collegate al token aureo; le restanti 104 tonnellate sono state destinate a fare da garanzia a USDT. Significa che l’oro non è un prodotto da offrire al mercato, ma un tassello della nuova architettura delle riserve Tether: un mix sempre più complesso di asset, in cui cresce la parte con volatilità non trascurabile. Secondo Jefferies, citata dal quotidiano, la domanda di Tether: ha ristretto l’offerta nel breve, sottraendo metallo fisico disponibile; ha influenzato il sentiment, muovendo algoritmi e trend follower; e ha attratto flussi speculativi, amplificando il movimento. Tether avrebbe già manifestato l’intenzione di acquistare altre 100 tonnellate d’oro nel 2025, oltre a investire massicciamente nelle società di royalties che finanziano lo sviluppo delle miniere. Ha già messo 300 milioni in Elemental Altus Royalties, Gold Royalty Corp, Metalla e Versamet. Se il ritmo venisse confermato, il ruolo di Tether diventerebbe strutturale nell’offerta globale di metallo fisico. In un mercato come quello dell’oro, dove a muovere i prezzi è sempre stata più la fiducia che la quantità, un acquirente opaco con 10 miliardi di utili l’anno e 184 miliardi di passività può diventare, suo malgrado, uno dei nuovi price maker globali. E la corsa all’oro di Tether, più che la causa unica degli ultimi rialzi, potrebbe essere il primo segnale di un mercato che sta cambiando pelle. E forse anche regole. Tether non è un hedge fund, non è una banca centrale, non è un sovereign wealth fund. Ma si comporta come tutti e tre insieme, con la differenza che la sua governance non è soggetta agli stessi obblighi di trasparenza. https://advisoronline.it/strumenti-finanziari/investimenti-alternativi/la-corsa-all-oro-di-tether-causa-degli-ultimi-rialzi
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  27. I plan on doing Tudeer as well 😉
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  28. Ciao a tutti 🙂. Grazie ad una recente discussione dove abbiamo parlato di alcuni difetti presenti su un denario di Adriano e dove ho CONDIVISO un mio denario di Commodo per paragone ( che è quello presentato in questo post di più di un anno fa) in questi giorni, nei ritagli di tempo che ho a disposizione, ho visionato diversi esemplari della stessa tipologia nella speranza di trovare stessa identità di conio come faccio con tutte le mie monete. Ebbene mi sono imbattuto in un esemplare che con quasi certezza è stato coniato con identico conio di incudine (dritto) del mio. Diverso stato di usura, di conservazione del metallo,di forma del tondello e rovesci diversi mi permettono definitivamente di archiviarlo come autentico ( anche se da esame diretto avevo pochi dubbi su questo 🙂). Mi permetto quindi per l'ennesima volta di sottolineare l'importanza Numismatica per il Forum e per chi lo frequenta di CONDIVIDERE i nostri esemplari. Personalmente è sempre un piacere poter ammirare esemplari e visionare monete di altri utenti ( in qualsiasi grado di conservazione) e non lo ritengo perciò assolutamente mai "mero sfoggio dei nostri vassoi". Ma solo e sempre cosa importantissima. Accompagnate o meno da note storiche o altro ( sempre graditissime anch'esse sia chiaro ma non obbligatorie. Chi vuole approfondire in tal senso può sempre farlo ma senza la visione delle MONETE di riferimento di cosa parliamo?). Posto foto dei denari per comparazione ed ogni intervento a proposito sarà come sempre da me gradito. Grazie ed alle prossime ( mancano solo 9 esemplari della mia collezione per i quali non ho ancora trovato corrispondenza di conii, la ricerca quindi continua) 🙂.
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  29. Buonasera a tutti, oggi vorrei mostrarvi il mio ultimo acquisto, ovvero una doppia maiorina di Giuliano II. Una moneta che personalmente a me piace davvero tanto e che cercavo da tempo. Cosa ne pensate?
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  30. Ciao! Mi permetto di dire la mia, essendo la mia monetazione cardine 😄 Consiglio l'acquisto del catalogo "Zecche e Monete a Piacenza" (Tip.Le.Co, 2007) di Giuseppe Crocicchio e Giorgio Fusconi, l'ultima opera più aggiornata sulla monetazione Piacentina. Riprendo le tue classificazioni aggiungendo e/o modificando alcune cose in grassetto: 1° FOTO "La moneta in alto a sinistra è classificata come Sesino per Ottavio Farnese 1547-1586 CNI p. 587 N° 48/57 peso 1,04 g diametro 16 mm circa - Crocicchio-Fusconi 75/E (per la croce filettata e ornata) - Rarità: NC La moneta in alto a destra è classificata come Sesino per Francesco Farnese 1694-1722 CNI p. 646 N° 13-15 peso 1,00 g diametro 15,5 mm circa - Crocicchio-Fusconi 125/A (FRAN I F P P ....) - Rarità: NC La moneta in basso a sinistra è classificata come Sesino per Maria Teresa 1740-1744 CNI p. 648 N° 1/5 peso 0,80 g diametro 16,5 mm - Crocicchio-Fusconi 127/? (non si legge se alla fine della legenda del dritto c'è o no la D) - Rarità: NC La moneta in basso a destra è classificata come Sesino per Carlo Emanuele III 1744-1745 CNI p. 645 N° 1/11 peso 0,99 g diametro 16,2 mm circa - Crocicchio-Fusconi 128/A (.... SAR ....) - Rarità: NC" 2° FOTO "La moneta in alto a sinistra è classificata come Sesino per Maria Teresa 1740-1744 CNI p. 648 N° 1/5 peso 0,92 g diametro 16,5 mm circa - Crocicchio-Fusconi 127/? (non si legge se alla fine della legenda del dritto c'è o no la D) - Rarità: NC La moneta in alto a destra è classificata come Sesino per Ranuccio II Farnese 1646-1694 CNI manca peso 1,17 g diametro 17 mm circa - Crocicchio-Fusconi 122/A (per capire se effettivamente di Ranuccio, vedere al D\ se presente RAN ...... DVX VI) - Rarità: R La moneta in basso è classificata come Sesino per Filippo di Borbone 1748-1765 CNI p. 650 N° 1 peso 0,81 g diametro 17 mm circa - Crocicchio-Fusconi 130/A (croce senza contornatura di 4 gigli) - Rarità: NC "
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  31. Rimango del mio parere. Come un numismatico o rivenditore, o affine (chiunque sia), può chiedere agli altri se le loro monete sono in vendita ed eventualmente il prezzo (solitamente privatamente), indem a parti inverse. Buona serata a tutti.
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  32. Bella moneta, ma anche secondo me per la presenza di diverse aree di usura sia al diritto che al rovescio non arriva a SPL.
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