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I contenuti con la più alta reputazione dal 11/06/25 in tutte le aree
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Buon Pomeriggio, oggi vorrei condividere con voi questo buono/gettone in bronzo da 20 centesimi coniato nello stabilimento privato della Johnson a Milano per l'esposizione di Milano del 1906 ( peso gr. 9,14 - diametro 28,71 mm. ). Seppur va riconosciuto che non si tratti di una moneta, ma di un buono token, lo trovo adatto ad entrare in collezione soprattutto per la bellezza della coniazione in rilievo in stile Liberty. All'interno del Forum si è già discusso di questo argomento, ma vorrei aggiungere che fu Napoleone ad introdurre in Italia raduni, mostre e fiere. Così durante l'esposizione milanese del 1906 nella zona di Parco Sempione, dedicata ai trasporti ed al traforo del Sempione del 1905, oltre agli innumerevoli gadgets; furono coniati questi buoni gettone - valore facciale 20 centesimi - da spendersi all'interno della fiera. L'iniziativa ebbe gran successo, tanto che dopo la manifestazione questi gettoni furono "trasformati in monete" che circolarono e furono spesi per molti anni in Italia e collezionati da molte persone. Allego foto del venditore ed alcune scattate da me del buono che è in media conservazione e sicuramente più modesto rispetto ad esemplari migliori. Grazie per l'attenzione.7 punti
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@santone @SS-12 Fuochino... Anche in questo caso ci si è girato attorno... ma senza arrivare al centro del bersaglio... e in definitiva la moneta imitativa ha svolto perfettamente la propria funzione... ovvero confondere e sviare i tentativi di risalire alla reale fonte di questa imitazione. Ritengo che l'identificazione vada corretta in baiocchella di Castiglione delle Stiviere emessa sotto Rodolfo Gonzaga, vedi collegamento: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RODG/11 Mario7 punti
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Saint-Gaudens apre uno studio nei giardini di Palazzo Barberini e inizia a lavorare alla sua prima scultura a figura intera, Hiawatha, una statua di nativo americano ispirato agli scritti di Henry Wadsworth Longfellow (The Song of Hiawatha, poema epico del 1855). Questo marmo mostra fino a che punto Saint-Gaudens sia stato temporaneamente influenzato dalla tradizione neoclassica che ha incontrato a Roma, ma egli deriva una maggiore ispirazione a lungo termine dai maestri italiani del XV secolo, Pisanello, Ghiberti, Verrocchio e, soprattutto, Donatello. (fonte: Metropolitan Museum - New York) Nel 1873-74 è di nuovo a Roma e, dal 1877, a Parigi, dove porta con sé l’importante commissione per il monumento all’Ammiraglio David Farragut (1881, Madison Square Park, New York), progettato in collaborazione con Stanford White. Il successo del monumento fa sì che la collaborazione tra l’architetto e lo scultore prosegua, Saint-Gaudens realizza altre statue per ambienti progettati da Stanford White. Nel 1892, Saint-Gaudens inizia a lavorare a quello che sarà il suo monumento pubblico più importante, dedicato al Generale William Tecumseh Sherman, ultimato nel 1903 (New York, Grand Army Plaza) e in cui il generale a cavallo viene condotto da una vittoria alata, che fornirà lo spunto per la “doppia aquila”. (fonte: Centralparknyk.org) Nel 1900, mentre si trova di nuovo a Parigi, gli viene diagnosticato un tumore. La notizia sprofonda l’artista in una grave depressione, che lo porta fino a meditare il suicidio. Così, secondo le parole del suo assistente, James Earle Fraser (che nel 1913 disegnerà il Buffalo nickel), Saint-Gaudens inizia a girare per le vie della città “deciso a porre fine al suo strazio con un salto nella Senna, conscio di vedere su ogni edificio una sola cosa: la parola Morte.” Ma, quando raggiunge il ponte da dove aveva pensato di gettarsi, ha una rivelazione: “forse fu la luce sul fiume. O il Louvre, che non gli era mai sembrato così splendido.” Saint-Gaudens decide di vivere: “Ogni cosa intorno a me era incredibilmente bella. Il carico di disperazione scivolò via, ed io ero felice. Mi sentii fischiettare.” Lo scultore a questo punto decide di seguire il consiglio dei medici francesi, torna in America e si sottopone a un intervento chirurgico presso il Massachusetts General Hospital di Boston. Intervento riuscito ma, dicono i medici a sua moglie Augusta, l’artista soffre di un cancro al retto, ed essi prevedono la necessità di un nuovo intervento entro i prossimi cinque anni. Sono, purtroppo, facili profeti. Nella primavera del 1906 Saint-Gaudens ha una grave ricaduta del suo male, e incomincia a fare un uso sempre più massiccio di morfina. In estate torna in ospedale, ma stavolta l’esito delle cure non è quello sperato. Il cancro progredisce sempre più, e lo scultore è costretto a lasciare al suo assistente, Henry Hering, le modifiche ai modelli delle monete. Alla fine di luglio del 1907 Augustus Saint-Gaudens, reso ormai irriconoscibile dalla malattia, entra in coma. Muore il 3 agosto nella sua casa di Cornish, New Hampshire, oggi monumento storico nazionale. petronius5 punti
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Qualcuno anzi qualcuna, zita, zita, lo aveva portato all'estero... https://www.corriere.it/esteri/25_novembre_06/tesoro-asburgo-gioielli-diamante-florentiner-corona-sissi-4e6ed78b-864c-4a4f-82eb-1f3ca9057xlk.shtml5 punti
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Questi due 10 kopechi pur avendo un diametro inferiore di un 2 eurocent riportano al dritto decine e decine di piccolissimi particolari, gli scudi che si trovano all'interno dell'aquila bicipite sono di appena un millimetro quadrato ed al loro interno si trovano minuscole, ma capibili, figure di animali ed altro. Sono stati capaci di inserirli anche nel 5 kopechi, moneta ancor più piccola di 1 eurocent. Sono consumate ok, ma vanno bene lo stesso, forse bastava solo guardarle per usurarle Giusto per vedere di cosa stiamo parlando. "Enorme", si fa per dire, il San Giorgio al centro di circa 7 millimetri quadrati.5 punti
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Come tradizione alla interessantissima conferenza, allego qualche foto...4 punti
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Lo scultore che compì l'impresa Ovvero, Augustus Saint-Gaudens, Gus per gli amici , l'artista che ha creato la medaglia inaugurale "alternativa" di Roosevelt e il pattern Testa d'Indiano visti in precedenza, ma, soprattutto, le monete da 10 e 20 dollari d'oro destinate alla circolazione. Conosciamolo meglio Un artista del Rinascimento Sotto il nome di American Renaissance, termine utilizzato per la prima volta nel 1880, si è soliti inquadrare una corrente artistica e architettonica sviluppatasi negli Stati Uniti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, chiaramente ispirata all’arte del Rinascimento italiano. Le analogie con il Rinascimento sembravano evidenti. I baroni della finanza americana (definiti, non proprio amichevolmente robber barons ) erano stati preceduti dai principi mercanti italiani e francesi. Gli artisti trovavano una certa affinità con quel periodo storico, aspirando a ripetere le opere di personaggi come Bramante, Benvenuto Cellini o Pisanello. Gli esempi non mancarono: gli edifici progettati da Stanford White, copertine di riviste, gioielli, mobili e cornici, le vetrate e gli interni. Per alcuni, i periodi erano comparabili: Saint-Gaudens, proprio lui, esclamò dopo la sessione iniziale di pianificazione della World Columbian Exposition del 1892: "Questo è il più grande incontro di artisti dal XV secolo!" E Augustus Saint-Gaudens, dell’American Renaissance è stato il massimo rappresentante nel campo della scultura. Durante tre decenni di notevolissima carriera, ha reindirizzato e rinvigorito il corso della scultura americana, prendendo le distanze da un’ormai logora estetica neoclassica, per rifarsi a un vivace stile naturalistico, promuovendo il concetto nazionalistico di una scuola di scultura fiorente sulle coste americane. Nasce a Dublino, il 1° marzo 1848, da padre francese e madre irlandese. Nel settembre dello stesso anno la sua famiglia emigra a Boston e, sei settimane dopo, si trasferisce a New York, dove il padre apre un negozio di calzolaio. Nel 1861, all'età di tredici anni, è apprendista di Louis Avet, un francese intagliatore di camei, lavora poi accanto a un altro francese, Jules Le Brethon, e completa questo lavoro con studi formali presso la Cooper Union School e la National Academy of Design. Nel 1867 si reca per la prima volta a Parigi, uno dei primi artisti americani a comprendere che la capitale francese, ancor più di Firenze o Roma, è il nuovo centro mondiale dell’arte. Nel 1870, in seguito allo scoppio della guerra franco-prussiana, si trasferisce a Roma, dove erano espatriati altri scultori neoclassici americani. Continua...4 punti
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in base alla tua domanda deduco che hai acquistato questo grano senza sapere se originale e senza conoscerne il valore,il mio consiglio è chiedere informazioni prima di acquistare e non dopo,si eviterebbero amare delusioni... Anche per questa moneta siamo tra i 5 e i 10 euro...4 punti
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Aggiungo un altro Coronato con un ritratto a mio parere molto molto ben conservato. Spero di riuscire quanto prima a mettere in collezione la variante con C dietro il busto del Re.4 punti
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Eccoci quasi ci siamo, vi ricordo la conferenza in programma domani sera alle 20:45 presso la nostra sede di via Kramer al 32 Milano. Per chi per vari motivi non riesce a partecipare in presenza ripropongo i link per la connessione da remoto. CCNM - Conferenza Enrico Lesino 1 Martedì, 11 novembre · 9:00 - 10:00PM Link alla videochiamata: https://meet.google.com/yjf-ccyr-zvc CCNM - Conferenza Enrico Lesino 2 Martedì, 11 novembre · 10:00 - 11:00PM Link alla videochiamata: https://meet.google.com/sqc-vvpu-gow Per incentivare alla presenza posto un magnifico rovescio di un ducato in oro coniato sotto Gian Galeazzo Visconti Tutte queste monete potranno essere visionate al termine della conferenza. A domani sera!4 punti
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Buongiorno, visto i gigli sulla croce potrebbe essere un jeton de compte francese,un po tipo questo. https://medaillesetantiques.bnf.fr/ws/catalogue/app/collection/record/ark:/12148/c33gb19b57 E qui abbiamo un po di esempi 🙂 https://medaillesetantiques.bnf.fr/ws/catalogue/app/collection?vc=ePkH4LF7w1I9geonpBCEJuTE9LzSYoWU1ExwxQrzCACkuBUa&page=14 punti
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L'aquila e l'indiano Arrivare alle monete, era in realtà lo scopo principale di Roosevelt già prima d’incontrare Saint-Gaudens alla cena del gennaio 1905, come scrive chiaramente in questa lettera al Segretario al Tesoro, Leslie Mortier Shaw, del 27 dicembre 1904: “I think that our coinage is artistically of atrocious hideousness. Would it be possible, without asking permission of Congress, to employ a man like Augustus Saint-Gaudens, to give us a coinage that would have some beauty?” Il Presidente non le manda a dire, per lui le monete americane correnti sono “di atroce bruttezza” e, paventando le resistenze del Congresso a un loro cambiamento, si chiede fin da subito se sia possibile procedere senza il permesso del Congresso stesso, assumendo un artista come Saint-Gaudens per “darci monete che abbiano qualche bellezza”. E Saint-Gaudens, nel luglio 1905, dopo aver ultimato la medaglia, accetta di lavorare anche sulle monete: ridisegnerà tutte quelle d’oro, da 2,50 a 20 dollari, e il centesimo in rame: le altre non si possono cambiare, non essendo ancora trascorsi, come prescrive una legge del 1890, venticinque anni dalla loro entrata in circolazione... riuscirà a rispettare l’impegno solo per i due nominali maggiori, 10 e 20 dollari. Come al solito, Roosevelt trovò il modo non solo di aggirare il Congresso, ma anche di superare i dubbi di Saint-Gaudens riguardo alla collaborazione con lo staff di incisori della Zecca, in particolare con l'incisore capo Charles Barber, con il quale si era scontrato aspramente nei primi anni del 1890 riguardo alla progettazione di una medaglia per l'Esposizione Colombiana Mondiale. Questa volta, gli assicurò Roosevelt, avrebbe avuto un protettore alla Casa Bianca mentre tramavano quello che il presidente chiamava il suo "crimine preferito" (my pet crime ). L'artista preparò modelli che raffiguravano la Libertà in cammino e l'Aquila in volo, che finirono per apparire sulla moneta da 20 dollari. Tuttavia, riflettendo su possibili disegni per un nuovo centesimo, aveva ideato il disegno della Testa d'Indiano che mostrava la Libertà adornata con un copricapo piumato, e sebbene il copricapo fosse stato un'idea di Roosevelt, Saint-Gaudens era giunto alla conclusione che questo, e non la Libertà in cammino, sarebbe stato un dritto migliore per entrambe le monete d'oro. Lo comunicò al presidente in una lettera datata 12 marzo 1907, in cui scrisse: "Mi piace così tanto la testa con il copricapo (e a proposito, sono molto contento che voi abbiate suggerito di realizzare la testa in quel modo) che mi piacerebbe molto vederla riprodotta non solo sulla moneta da un centesimo, ma anche su quella d'oro da venti dollari, al posto della figura della Libertà. Vorrei che la zecca realizzasse un conio della testa anche per la moneta d'oro, e poi si potrà scegliere tra le due una volta completato." E così Roosevelt ordinò alla Zecca di coniare una moneta d'oro da 20 dollari utilizzando questa combinazione, testa d'indiano al dritto e aquila in volo al rovescio, i disegni che sarebbero poi comparsi, rispettivamente, sui 10 e 20 dollari. Si ritiene che ne sia stato coniato un solo esemplare, di cui parleremo diffusamente nel prossimo post. Per ora, lustriamoci gli occhi con questo assoluto capolavoro dell'arte numismatica (foto da PCGS Coin Facts, courtesy of David Akers/Bob Harwell - Conservazione PR65) petronius4 punti
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@Andrea Costahai anticipato un aspetto rilevante che verrà preso in considerazione:le arche scaligere e relative monete4 punti
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Questa moneta è falsa, un falso ottenuto per fusione… solo in questa foto c’è un intero manuale di caratteristiche tipiche delle fusioni postume di bassa qualità…4 punti
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Conferenza che mi interessa tantissimo! Purtroppo non potrò essere presente con gli amici del circolo ad ascoltare le sempre appassionate relazioni di Enrico. Spero di riuscire a collegarmi da remoto...intanto allego un cimiero dei vicini di casa Scaligeri... 😉4 punti
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Io, controcorrente, vi dirò che sono tendenzialmente favorevole al fatto che le opere d'arte rimangano dove sono. Il discorso delle restituzioni non mi ha mai convinto: ci sono motivi storici se un'opera è in un certo posto (che possono essere anche conquiste e saccheggi), e non mi convince il voler riscrivere la storia in base al nostro moderno modo di pensare. Oltretutto, credo sia anche un bene che, per esempio, molte opere egizie siano sparse per il mondo: ciò permette la conoscenza della storia e la diffusione del fascino dell'antico Egitto ovunque ci siano tali opere (e credo che poi ciò giovi al turismo in Egitto). Oltretutto è anche un qualcosa di democratico, visto che più o meno tutti possono permettersi il biglietto ad un museo (come quello Egizio di Torino), ma non tutti possono permettersi di andare in Egitto.4 punti
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Delle volte penso... con l'età una persona non dovrebbe comprare quasi più niente, ma poi non riesci a trattenerti perché lo spirito collezionistico prevale sempre, soprattutto con i libri. Non tutti la pensano così... soprattutto mia moglie eh eh4 punti
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Ciao @Ajax ΑΚΡΑϹΙΩΤΩΝ, bronzo romano pseudo autonomo (coniato sotto Settimio Severo) di Acrasus in Lidia. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/815124 punti
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... ma noi la presentiamo lo stesso Come al solito, Charles Barber disegnò il dritto e George Morgan il rovescio, e per una volta fu proprio l'incisore-capo della Zecca a dare il meglio di se. Il suo ritratto è una combinazione di testa di profilo e busto di tre quarti, usata in diverse medaglie durante la presidenza Roosevelt. La faccia, forte e quadrata, dai contorni aggressivi, quasi truculenti, enfatizzata dal pince-nez, il ruvido soprabito con il gilet abbottonato, tutto è catturato con un'attenzione straordinaria alle generalità e ai dettagli. Il rovescio di Morgan è una chiara derivazione dal facile, femminile classicismo dei medaglisti francesi dal 1880 al 1900... cosa che ben potrebbe aver irritato tanto Roosevelt che Saint-Gaudens, che premevano per un rinnovamento nelle coniazioni statunitensi. A prima vista, presenta una Liberty (o Columbia) goffamente in bilico, che cerca di oscurare il Campidoglio con una piccola pergamena, che sembra un rullo. In realtà, l'intera composizione appare non solo oltremodo valida e dignitosa, ma anche con alcuni elementi di grandeur. Liberty, con il suo berretto francese e un abito da antica Grecia, è in piedi di fianco a un cippo, sormontato da un'urna. Il Campidoglio sullo sfondo è un capolavoro che dimostra come disporre un monumento gigantesco sulla superficie di una piccola medaglia. Certo è che dopo che il rovescio della maggior parte delle medaglie presidenziali del XIX secolo era stato composto solo da iscrizioni in una corona, questo di Morgan poco meritava la condanna riversata su di esso da parte del Presidente e dei suoi amici dei circoli artistici americani. petronius4 punti
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I gioielli di Casa Savoia sono custoditi in Banca d'Italia dal 1946, consegnati da Re Umberto a Luigi Einaudi. In data 5 giugno 1946 Sua Maestà incarica il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, di consegnare i gioielli della Corona al governatore della Banca d’Italia Luigi Einaudi. Questo il verbale di consegna: “L’anno del 1946, il 5 giugno, alle ore 17 nei locali della Banca d’Italia, via Nazionale n.91, si è presentato il signor avvocato Falcone Lucifero, nella sua qualità di reggente il Ministero della Real Casa con l’assistenza del Grand’Ufficiale Livio Annesi direttore capo della Ragioneria del Ministero suddetto. L’avvocato Falcone Lucifero dichiara di aver ricevuto incarico da sua maestà re Umberto II di affidare in custodia alla cassa centrale della Banca d’Italia per essere tenuti a disposizione di chi di diritto gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette ‘gioie di dotazione della Corona del Regno’, che risultano descritti nell’inventario tenuto presso il ministero della Real Casa e che qui di seguito si trascrivono”. Luigi Einaudi nei suoi diari (Paolo Soddu, Luigi Einaudi, diario 1945-1947, in Collana storica della Banca d’Italia, p. 23), ricorda il momento della consegna così: sono “racchiuse in un cofano a tre piani. Trattasi delle gioie (...) portate dalle regine e dalle principesse di casa Savoia. Vi è il celebre diadema della regina Margherita, accresciuto e portato poi dalla regina Elena (...). Trattasi in ogni caso di gioie le quali hanno avuto una storia particolare nelle vicende della Casa. Egli (re Umberto II, ndr) desidera che esse siano depositate presso la Banca d’Italia per essere consegnate poi a chi di diritto. La mia impressione è che egli dia dimostrazione di molto scrupolo, in quanto che potrebbe ritenersi che le gioie spettano non al demanio dello Stato, ma alla famiglia reale”. Questi i fatti storici, che mi hanno permesso di ricordare con piacere tre personaggi di primo piano della Storia d'Italia (Sua Maestà, Falcone Lucifero e Luigi Einaudi). I peracottari vennero dopo....4 punti
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@gpittini sì i primi furono i Visconoi ma poi molte altre zecche utilizzarono il simbolo del cimiero come emblema, vedremo così una carrellata di monete non solo milanesi.4 punti
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Generalmente quando devo fare un'offerta ad un venditore, prima di effettuarla, m'immagino di mettermi al posto di chi vende quella moneta o monete o libri o cataloghi d'aste, e penso: se fossi in lui,potrei accettare la proposta che gli sto facendo,? In tal modo, nel contrattare, non perdo tempo nè io e nè chi riceve la mia proposta: ne faccio una e basta. Poi ci sono i "perditempo": quelli che, anche se tu accettassi, la loro proposta, comunque non porterebbero a termine la transazione. Interessante è il comportamento degli antichi fenici nelle loro vendite: con le loro imbarcazioni si avvicinavano alla costa della popolazione con cui volevano fare affari, disponevano le loro mercanzie sulla spiaggia e risalivano sulle imbarcazioni restando in attesa che gli indigeni ponessero dinanzi alle loro mercanzie le loro offerte in denaro e si ritirassero. Il giorno dopo,scendevano dalle imbarcazioni e valutavano se le offerte fossero congrue o meno. Se le offerte si rivelavano congrue, le prendevano, lasciavano la merce e partivano, se non erano soddisfatti, lasciavano merci ed offerte e si ritiravano ancora una volta sulle loro imbarcazioni.Gli indigeni o aggiungevano altro denaro ( poteva essere anche oro)oppure si riprendevano ciò che avevano offerto. In tal modo la trattativa o si concludeva con un nulla di fatto o andava avanti fin quando le due parti non si fossero ritenute soddisfatte. I fenici si comportavano in questa maniera poichè volevano far capire che avevano intenzioni pacifiche e che volevano solo commerciare. Non avvenivano scambi di parole fra le parti.4 punti
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È un tornese con ara coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna (1598-1621)... Le foto sono sfocate e faccio fatica a leggere la data, comunque la moneta è stata coniata dal 1617 al 1621... Sei sicuro del diametro?... Ecco la scheda del catalogo del forum... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/123 punti
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Complimenti ad Enrico per l'interessante conferenza! @Testone68 ci ha fatti viaggiare per tutto il nord Italia (con qualche puntata anche in terra d'Oltralpe) tra argenti, ori e sculture. Con un pizzico di orgoglio campanilista posso dire che le monete milanesi hanno fatto la parte del leone; a ragion veduta data la quantità e varietà di rappresentazioni. E poi il cimiero sulle monete... è un primato visconteo!!! Grazie anche - come sempre - al CCNM per l'organizzazione. P.S. ieri si è tanto parlato dell'arca di Bernabò, di cui abbiamo visto solo dei dettagli. Mi permetto di postare l'immagine del monumento a figura intera. Un'opera assolutamente maestosa ed imponente, dopo tre secoli il più istrionico dei visconti mette ancora soggezione!3 punti
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Buongiorno Quante ne avete viste di 3 grana Brockage ? Spero con il tempo di aggiornare un dritto 🙂3 punti
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Ciao a tutti. Come promesso, avendo un pò di tempo a disposizione, ho confrontato diversi esemplari della stessa tipologia con quello proposto da @modulo_largo. Ieri non mi ero accorto della legenda del rovescio che termina in AUGG e non AUG percui solo dal ritratto ho erroneamente attribuito con pochi dubbi (sbagliando 🙂) a Gordiano lll questa moneta ( per quest'ultimo la legenda termina sempre in AUG). Si tratta invece di Gordiano l'Africano ( restituiamo a Cesare, non io ovviamente che ho sbagliato, ma alla casa d'aste, quel che è di Cesare 🙂). La ricerca quindi è stata più agevole essendo la monetazione più limitata ed ho trovato, questo si con pochissimi dubbi, un sesterzio di Gordiano l'Africano in condizione decisamente migliori e che condivide gli stessi conii di dritto e rovescio. Posto foto che dovrebbero dimostrare la stessa identità di conii dove indico in particolare la posizione della T spostata a sinistra e le lettere GO uguali, l'equidistanza delle legende dalle figure centrali così come la S e la C, la punta della palma dalla lettera A, le gambe della Vittoria, stesso drappegio del busto e fiocco della corona. Cosa ne pensate? A voi la parola. ANTONIO3 punti
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Essendo queste discussioni su un forum pubblico , intendo tutelare la moneta.it chiarendo pubblicamente che la detenzione di materiale potenzialmente contraffatto può essere considerata illegale. Il francobollo, in quanto rientrante fra i valori di bollo emessi dallo Stato o da Stati esteri ha sempre trovato tutela giuridica. La sua falsificazione è perseguita penalmente dal nostro ordinamento giuridico alla stregua della falsità in monete a corso legale. Dall’ottobre 2004 cadono sotto il maglio della legge anche i francobolli fuori corso: il “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia postale” (D.P.R. 29 marzo 1973 n° 156), è stato infatti modificato come segue: “Se i fatti previsti dagli art. 459,460 e 461 del codice penale si riferiscono a francobolli non in corso, ma che hanno avuto corso legale emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri, si applicano le pene stabilite da tali articoli. Quindi la normativa attuale riguarda sia i francobolli a corso legale che quelli fuori corso. la contraffazione, cioè il falso totale, come recentemente avvenuto per i Gronchi Rosa oppure diversi anni addietro per altri valori della Repubblica, come il 55 Lire Triennale di Milano del 1951 ( cat. Sassone n° 667), o il 300 Lire Ciclismo del 1962 ( cat. Sassone n° 946 ); • l’alterazione di un francobollo originale, come nel caso di apposizione di una soprastampa, per dare al pezzo un valore superiore; • l’introduzione nel territorio dello Stato, l’acquisto, la detenzione e la messa in circolazione di francobolli contraffatti. Da questa ipotesi di reato possono configurarsi due fattispecie: detenzione e spendita di francobolli di concerto con il contraffattore o con un suo incaricato, e quella in cui il caso anzidetto si verifichi senza accordo con il falsificatore; le due fattispecie sono punite con modulazione diversa della pena. Questi casi presuppongono comunque la consapevolezza “ ab origine”, cioé al momento della ricezione, della falsità dei pezzi; • la spendita o messa in circolazione di un pezzo ricevuto in buona fede, della falsità del quale si è avuto consapevolezza dopo aver ricevuto il falso, ma prima della sua messa in circolazione. Le situazioni perseguibili sono quindi articolate poiché la normativa opera non solo nei confronti dell’autore della contraffazione, ma anche dei soggetti che vengono in rapporto con essa nella fase di commercializzazione o anche nella semplice detenzione. E’ proprio questo l’aspetto più importante della legge, che giunge a colpire il falso nelle fasi successive alla sua realizzazione, quando é ceduto o semplicemente detenuto. Credo che queste informazioni andavano date.3 punti
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Indian Head Double Eagle MCMVII E' la moneta mostrata nel post precedente, della quale raccontiamo ora la storia. Per molti anni, questa moneta è stata conosciuta negli ambienti numismatici come "J-1776", perché questa era la designazione abbreviata assegnatale dal Dr. J. Hewitt Judd nel suo libro di riferimento "United States Pattern Coins, Experimental and Trial Pieces". Il nome è diventato parte integrante dello status iconico della moneta grazie all'associazione casuale del suo numero, 1776, con l'anno della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti. Tuttavia, dopo aver acquisito i diritti del libro a inizio anni 2000, Whitman Publishing ha cambiato la designazione in J-1905 per fare spazio a nuove scoperte, poiché le monete sono mostrate in ordine cronologico. Il cambiamento ha sconcertato alcuni puristi, che lo considerano irrispettoso dello status speciale della moneta. Che, nella confusione e nell'incertezza che seguirono la sua produzione, non finì nelle mani di Saint-Gaudens o nel gabinetto numismatico della Zecca, bensì tra gli effetti personali di Charles Barber, che si batté con le unghie e con i denti per ostacolare la riprogettazione monetaria di Saint-Gaudens. Non si ha idea di come Barber ne sia entrato in possesso, ma la situazione ha offerto agli ammiratori di Saint-Gaudens lo spunto per numerose speculazioni. La più semplice, e in fondo probabile, è che Barber abbia semplicemente versato 20 dollari nelle casse della Zecca, portandosi via la moneta (ricordo che il valore dell'oro che contiene corrispondeva, allora, esattamente al nominale). A Barber, Saint-Gaudens sarà anche stato antipatico, ma dopo aver visto i disegni definitivi delle monete da 10 e 20 dollari, deve aver capito subito che questa sorta di ibrido tra le due rappresentava un unicum di enorme importanza numismatica e potenziale valore economico Dopo la morte di Barber nel 1917, i suoi eredi vendettero la moneta a Waldo C. Newcomer, un importante collezionista di Baltimora. Nel 1933, Newcomer si offrì di venderla per 10.000 dollari a John Work Garrett, la cui famiglia aveva formato una favolosa collezione, ma Garrett declinò l'offerta e la moneta fu poi venduta a Frederick CC Boyd, un noto collezionista di New York. A metà degli anni '40, la moglie di Boyd la vendette ad Abe Kosoff e Abner Kreisberg, importanti commercianti di New York dell'epoca, per 1.500 dollari. Questi, la diedero a re Farouk d'Egitto per poco meno di 10.000 dollari. Kosoff la riacquistò poi nel 1954, quando il governo egiziano vendette la collezione di monete rare di Farouk. Il prezzo fu di 1.200 sterline egiziane, circa 3.400 dollari. Kosoff la rivendette a sua volta a un numismatico americano, che la girò a un collezionista del Tennessee per 10.000 dollari. Nel 1979, dopo un paio di altri passaggi, la moneta arrivò nelle mani del numismatico professionista Julian Leidman per 500.000 dollari. Leidman la consegnò all'asta Bowers & Ruddy del 28 luglio 1981, dove fu acquistata dalla società Hancock & Harwell per 475.000 dollari. Infine, qualche anno dopo, fu ceduta in trattativa privata a un collezionista di monete di Saint-Gaudens del Nordest. Si ignorano sia il nome del collezionista (che dovrebbe ancora esserne in possesso), che la cifra pagata, quasi sicuramente a sei zeri E se quel collezionista, o i suoi eredi, decidessero di presentarla oggi in un'asta, quanto potrebbe realizzare? Anche qui le opinioni si sprecano, la più audace si spinge a ipotizzare oltre 20 milioni di dollari, una cifra che scalzerebbe dal trono di moneta più costosa al mondo la "cugina" Double Eagle del 1933, che qualche anno fa ha realizzato 18 milioni e rotti. Chissà, voi intanto incominciate a mettere da parte i soldi, così da farvi trovare pronti quando la moneta, prima o poi, riapparirà petronius3 punti
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Eh il fatto é proprio questo, proprio perché uno si aggiorna, ha l' obbligo di scrivere che valgono il facciale. Lo so, é un sogno infranto, ma ci si riprende😆3 punti
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Salve , a me sembra lei: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MONSIV/113 punti
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Ciao. La tua moneta non è la 194/1 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B57/1 (da cui hai preso i pesi) ma la 50/3 https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B6/1 La differenza tra i due assi con simbolo l'ancora è nella testa di Giano: di stile classico nel 50/3 , piú schematizzata nel 194/1.3 punti
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Ciao @Ajax imperiale. Dovrebbe essere un AE3 GLORIA ROMANORVM di Arcadio. Mi sembra di leggere SMKA quindi la zecca dovrebbe essere Cizico. https://www.acsearch.info/search.html?id=124154873 punti
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Non diamo informazioni sbagliate. La moneta non ha alcun valore extra. Su Ebay ognuno è libero di mettere annunci a caso, ma non fa testo. Nessuno che ha la minima idea di cosa stia facendo mai e poi mai comprerebbe questa moneta3 punti
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Buon Pomeriggio a Tutti, mi sono accorto che non avevo nemmeno un esemplare antiquario tedesco in collezione e così ho acquistato i due esemplari che oggi condivido. Si tratta di 2 francobolli da 2 silb. gr. ( ?? ) del 1861, antico stato tedesco di Prussia. Entrambi gli esemplari sono annullati, del tipo perforato a trattini, stemma con aquila. Veniamo al colore, perché proprio due francobolli uguali ? Li ho presi tutti e due per meglio capire e confrontare il colore, uno è il blu di Prussia e l'altro è l'oltremare, stando al mio Sassone del 1967 ( in bianco e nero ), il blu di Prussia sarebbe quello con maggiore valore rispetto a tutta la serie prussiana del 1861, emessa in diversi valori e colori. La differenza di colore seppur sottile, c'è e si nota. Allego alcune foto con più o meno luce, il blu di Prussia è quello più scuro tra i due. Grazie per l'attenzione.3 punti
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E magari un po'più di sicurezza, visto quello che sta succedendo.... La conosco bene Firenze e mi ricordo che una ventina di anni fa si poteva ancora passeggiare anche di notte senza per questo rischiare la vita o altro.... Scusate se sono andato fuori tema, ma dalle notizie che si hanno c'è veramente da essere infuriati: comunque tutta la mia solidarietà va a quella giovane turista!3 punti
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Saluto Luca che ho conosciuto con estremo piacere proprio oggi! Gli ho promesso che avrei risposto al suo # 33. Ho seguito con interesse la relazione di Milano: ben fatta, e mi congratulo. Effettivamente il 1810 fu un anno di importanti novità e sovvertimenti alla zecca di Milano. Credo che il soldo e il 3 centesimi coniati entro viròla siano 2 monete molto importanti, le uniche che ho incluso come "varianti" nel mio volume, ma che in realtà rappresentano delle prove. Il non averne sottolineato abbastanza il significato deriva dal non aver capito il ruolo di tale tipo di coniazione in ambito numismatico, che con Chimienti abbiamo ben descritto e che ho riportato per il Regno d'Italia Napoleonico nel mio recente libro (vedi le due pagine sottostanti). Credo che un esemplare del 3 centesimi in quella conservazione sia qualificante per tutta una collezione, e non a caso la base d'asta è stata moltiplicata x 40 nell'aggiudicazione! Aggiungo anche 2 pagine di un mio articolo su Manfredini apparso su Panorama Numismatico nel 2016. Con esso cercavo di demitizzare il "licenziamento di Manfredini" per il quale i "sentito dire" si sono sprecati.3 punti
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Weekend numismatico a San Marino, passando dalla visita al Museo del francobollo e della moneta sotto la sapiente guida di Roberto Ganganelli che ringrazio, arrivando al Convegno commerciale e alle Conferenze organizzate da Accademia Numismatica Italiana per la pubblicazione del prossimo libro su pene e contraffazioni per finire all’asta Artemide ottimo padrone di casa. Un contenitore di numismatica che dovrebbe essere proposto più volte decisamente ben riuscito. Piano piano cercherò di documentare questo importante weekend numismatico.3 punti
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Complimenti a tutti. Ho visto i video su Youtube e li ho trovati tutti molto interessanti, anche quelli che trattano argomenti diversi da quelli che m'interessano più da vicino. Volevo sapere se l'Autore dell'intervento sul 10 centesimi della Croce Rossa è iscritto o meno al Forum, così da potermi complimentare direttamente per la ricerca e l'esposizione. Peraltro, avrei qualche domanda da porgli.....😊3 punti
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Questa sarà una delle monete che prenderemo più in considerazione, in quanto rappresenta un vero e proprio "gioiello".3 punti
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Buongiorno, dalla foto si legge male, mi pare sia un primo tipo, ho provato ad ingrandire la tua foto ma sgrana, comunque ti allego spiegazione per riconoscerlo, pubblicata nel Sassone specializzato, con un lentino lo potrai vedere facilmente, nel primo tipo compare una piccola I inserita segretamente dall'incisore, cosa che manca nel II tipo, saluti Fabio3 punti
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è entrato a fra parte della mia biblioteca questo libro che mi hanno regalato: lo sto leggendo , si parla anche di banchieri, i fiorentini Medici, e di denaro. Rileggere determinati pensieri, determinati trascorsi storici è sempre bene e c'è sempre qualcosa da apprendere. salutoni odjob3 punti
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Stavo rivedendo la mia piastra e rileggevo il post. La Numismatica ormai è dentro di me e mi spiace che molti Lamonetiani di un tempo non postino più come prima, mi dispiace che la rivista Cronaca Numismatica ora sia solo on-line, che fonti autorevoli tipo cataloghi e libri ma anche i vari Club non siano uniti scambiando le opinioni e le varie "scoperte" invece di fare a gara tra di loro a chi è meglio. Alla fine ci ritroviamo tutti da soli, chi si scrive il proprio catalogo o libro inserendo poco cose alla volta invece di trovare un modo di unire il tutto. Capisco che non è semplice ma solo per il solito motivo Soldi e Paternità. Chissà forse un giorno cambierà anche se non credo che io lo vedrò, pero mai dire mai.😉 Sono passati due anni anzi quasi tre ma questo post/ricerca/lavoro, chi l'ha letto? Lo sapranno mai tutti gli appassionati di questa monetazione e non solo o rimarrà solo un post qui sul forum? Avanti Numis...3 punti
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Theodore Roosevelt può essere considerato, per molti versi, il primo Presidente "moderno" degli Stati Uniti. La personalità vivace, l'inesauribile energia e, perché no, la sua brama di potere, contrastavano notevolmente con l'opacità e il rifiuto ad agire di chi lo aveva preceduto alla Casa Bianca dopo la guerra di secessione. Egli riteneva che la crescente importanza internazionale degli Stati Uniti e l'emergere di sempre più complesse questioni economiche interne richiedessero una leadership più vigorosa, che solo il presidente poteva dare. Definendo il presidente come "l'amministratore del popolo, attivamente e affermativamente deciso a fare tutto ciò che può per il popolo", Roosevelt riteneva che fosse non solo suo diritto, ma suo dovere, intraprendere qualunque azione richiesta dall'interesse nazionale, a meno che non fosse specificamente vietata dalla Costituzione o dalle leggi. Trasformò la presidenza in un fatto spettacolare, ponendola al centro del palcoscenico politico e la usò come un pulpito da cui predicare alla nazione. Possedeva l'istinto della pubblicità e comprendeva immediatamente le tendenze dell'opinione pubblica, il che gli permise di guadagnarsi un seguito numeroso e devoto. Eppure la sua reputazione di riformista non fu pienamente meritata. Era molto meno radicale di quanto apparisse dalla sua retorica, le sue convinzioni più profonde erano ampiamente conservatrici, ma intuiva la crescente richiesta di riforme e la necessità di adeguarvisi. A dispetto dei suoi difetti (vanità, egocentrismo, atteggiamento infantile ) fu il primo presidente a comprendere i mutamenti che avevano trasformato l'America petronius3 punti
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Per chi volesse approfondire il contesto storico in cui vennero realizzati il soldo ed il 3 centesimi di tipo transitorio, consiglio caldamente di guardare il video in cui presento il mio articolo per il Gazzettino n.12 del Cordusio. Ne approfitto per ringraziare @dabbene per aver caricato sul canale YouTube tutti i vari interventi che si sono tenuti durante la Milano Numismatica.3 punti
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Questa bella cartolina partita da Monaco per Roma, mostra Ranieri III e Grace Kelly nel giorno del loro matrimonio. Dalla parte della coppia, c'è un francobollo da un franco annullato il 19 aprile, mentre sul lato degli indirizzi c'è un francobollo di 6 franchi.3 punti
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