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I contenuti con la più alta reputazione dal 10/26/25 in tutte le aree

  1. salve, monetiere fai da me in castagno, che ne pensate?
    16 punti
  2. Buongiorno a tutti. Allego alla presente la risposta ricevuta dal Comune di Milano, nella persona del dott. Dragonetti che ringrazio pubblicamente. La risposta è stata trasmessa, oltre che al sottoscritto, anche all'Associazione che gestisce il Mercato e ad alcuni rappresentanti della stessa. Ho solo cancellato per correttezza gli indirizzi personali e quelli non istituzionali. In sostanza, l'Amministrazione comunica il termine dei lavori nella zona Cordusio entro il 30 novembre 2025 e la possibilità di riprendere il Mercato dalla successiva domenica 7 dicembre 2025. Mi sembra una buona notizia, all'esito della quale non resta che vigilare sul corretto e tempestivo adempimento di quanto annunciato dall'Amministrazione. Resto a disposizione per ogni valutazione e saluto tutti cordialmente. Comune Milano Cordusio defintivo.pdf
    9 punti
  3. Penso che sia doveroso e bello segnalare quando la numismatica balza agli onori della cronaca, specie se senza l'ombra di reati che ne offuscano l'immagine. Il recente articolo pubblicato da Lorenzo Bellesia nel numero di ottobre di Panorama Numismatico, relativo ad un sesino inedito emesso dalla zecca di Novellara, ha avuto infatti una vasta eco sulla stampa locale e nei più importanti giornali online della provincia di Reggio Emilia. La Gazzetta di Reggio ha posto la notizia in prima pagina e alcuni componenti del consiglio comunale di Novellara hanno oggi proposto di organizzare una conferenza presso il museo cittadino sulle recenti scoperte riguardanti la zecca di Novellara. Complimenti a Lorenzo per l'importante scoperta. Mario
    9 punti
  4. Ci tengo davvero a spendere qualche parola a margine di questo Milano Numismatica che si riconferma anno dopo anno un evento cruciale e preziosissimo per la Numismatica italiana che grazie a Mario @dabbene, Marco @El Chupacabra e tutta la squadra di Quelli del Cordusio gode a mio avviso di ottima salute e di una folta nuova generazione di appassionati. Iniziative come il dono della moneta ai giovani e del libro sono a mio avviso veramente speciali, oltre che perché uniche nel loro genere, anche perché destinate a gettare tanti semi da cui verranno altrettante generazioni future di appassionati numismatici. Milano Numismatica però non è solo questo, è anche una comunità viva che si ritrova nel reale a parlare della passione che ci accomuna tutti. Ne approfitto per un saluto ai tanti amici conosciuti in questi anni e in particolare a Luca e Niccolò @nvmisplacentia@jaconico Grazie davvero per tutto quello che avete costruito! Un grande grazie inoltre alla N.I.P che con il premio Giovani Numismatici, che sono stato onorato di ricevere, dimostra un'attenzione speciale per la divulgazione della Numismatica ed il suo futuro tra i più giovani. E qui il motto di Quelli del Cordusio direi che ci sta benissimo! Ad altiora... grazie ancora di tutto!
    9 punti
  5. Ecco la risposta da parte del museo Filangieri, speriamo bene...
    7 punti
  6. cari amici volevo condividere con voi questo bel cofanetto ripieno di monete che ho inserito in collezione. che ve ne pare?
    6 punti
  7. @Silver70 Caro , buonasera! Su questo argomento hai trovato una persona che ho definito "un collezionista seriale"! Ovvero: IO! Circa un mese fa ho terminato di scrivere un libro che ho intitolato "Confesso: sono un collezionista seriale!! Ciliegie di cultura e di passioni." che molto probabilmente darò alle stampe. Nella mia vita ho sistematicamente cambiato tipi di collezioni, perchè, purtroppo per me, mi è sempre piaciuto il bello, l'interessante, il raro. Sono partito con i francobolli, per poi passare alle stampe antiche, agli orologi, ai soldatini, agli argenti antichi, alle porcellane (complice mia moglie), ai micro mosaici, alle gemme e la numismatica è stato l'ultima. @il numismatico diverso tempo fa mi ha denominato "il nonno tuttologo" (fra 18 giorni sono 78 primavere!). Effettivamente tutti questi cambiamenti sono state una occasione di nuovi studi, di nuove ricerche, entrare in mondi che non conoscevo e che, man mano che li esploravo, mi affascinavo e conquistavano, anzi mi conquistano ancora! Il mio sistema è stato quello di approfondire il più possibile la materia, per poi abbandonarla completamente ed iniziare a studiarne un'altra e così via, e tutto ciò è iniziato che avevo 12 anni! Ti posso assicurare che quando nel 2004, la mia azienda mi ha "scivolato", dopo una settimana ero già impegnato in una delle materie che più mi ha appassionato, la Gemmologia, che mi ha permesso di diventare Perito Gemmologo ed entrare in un mondo di un fascino impressionante. La Numismatica è tata un corollario, stupendo ed affascinate che mi ha permesso di entrare in un mondo che non avevo mai immaginato, e che si è affiancato professionalmente alla Gemmologia, diventando Perito Numismatico (ovviamente nel mio piccolo!). Quasi tutte le raccolte che ho costituito nel tempo, sono state esitate per avviarne altre e oramai sono rimasto senza ad eccezione dell'ultima intrapresa qualche anno fa, quella delle medaglie delle Sedi Vacanti Pontificie, ma che sto meditando di esitare anche lei. Alla fine rimane la CONOSCENZA, il resto è di passaggio, si passa ad altri per fare le stesse esperienze! Complimenti! Hai scelto una materia che ti poterà nel mondo della micro meccanica, del complicato, della moda, del lusso esagerato (dovrai studiare molto!). Personalmente sono arrivato al punto di cimentarmi nello smontaggio e rimontaggio di movimenti semplici, e così mi sono reso conto dell'incredibile manualità dei GRANDI OROLOGIAI! Buon proseguimento!!
    6 punti
  8. Buongiorno a tutti. Questo è il mio esemplare più bello, lo avevo già pubblicato anni fa qui sul forum. Oggi sappiamo che si tratta del 3° Conio: 😀
    6 punti
  9. Ma il momento più toccante e virtuoso di sabato a Milano Numismatica e’ stata l’iniziativa per i giovani di Quelli del Cordusio, iniziativa ripetuta da sempre ogni anno e che quest’anno ha previsto il dono oltre della moneta ai giovani di un libro. Riteniamo che l’abbinata 1 libro, 1 moneta sia quella che possa creare più passioni e più consapevolezza verso il giovane per la storia, la cultura e la numismatica. Se vedrete tutto il video che e’ sui social ci sarà anche il triste ricordo del nostro amico numismatico Marco Boscolo mancato a soli 34 anni. Con l’occasione, grazie all’aiuto di un collezionista amico di Marco, ho potuto dare una medaglietta che doveva essere spedita a lui, a un altro giovane meritevole Lorenzo Palanca in un passaggio di testimone tra giovani veramente da libro cuore, non dimenticheremo Marco !
    6 punti
  10. Salve. Condivido la mia piastra 120 grana 1798 con la variante SICILAR. Mi sono accorto che è la stessa sopra pubblicata da Scudo1901 qualche anno fa. Grazie per l'attenzione. Saluti.
    5 punti
  11. @modulo_largo L’introduzione del trachy e’ a seguito della grande riforma operata da Alessio I Comneno nel 1092 e determinata dalle eccessive spese militari sostenute dall’imperatore con le sue continue campagne di guerra per difendere l’impero. Alessio nel 1092 si vide costretto a varare un'imponente riforma monetaria, in cui fissava un'equivalenza fra monete d'oro e monete di altre leghe. Venne abolito l'uso del nomisma d'oro puro, introducendo l'hyperpyron (letteralmente, "super-puro"), una moneta che pesava quanto il vecchio nomisma (4.55 grammi), ma era di una lega leggermente inferiore all'oro puro (venti carati e mezzo contro i ventiquattro del nomisma). La vecchia equivalenza 1 nomisma = 12 milaresia, la tradizionale moneta d'argento di due o tre grammi, venne sostituita da quella che legava 1 hyperpyron = 48 aspron trachy, che era una moneta di 4.55 grammi di una lega (biglione) di rame e argento, al 6% di argento. In sostanza si passava da una equivalenza oro/argento 1:8 a una decisamente più bassa, 1:3,3. La vecchia moneta aurea si era quindi svalutata a quasi un terzo del suo valore. il tetarteron invece era una moneta d'oro introdotta dall'imperatore Niceforo II Foca (936-969) con lo scopo di spingere il mercato ad accettare monete di peso inferiore con lo stesso valore del solido di peso pieno, ma l'iniziativa fu un fallimento. Il suo nome deriva dal greco e significa "un quarto", poiché il suo peso era di circa tre quarti di quello del solido (histamenon). La nuova moneta aveva un peso di ca. 4,09 grammi, pari a tre quarti di quello del solido, ed aveva, nelle intenzione dei governanti lo stesso valore del solido dal peso pieno. La moneta venne denominata Tetarteron (greco= "quarto") mentre il solido di peso completo prese il nome di Histamenon. Entrambe le monete conservano lo stesso standard di finezza, e furono emesse nell'ottica programmata di spingere il mercato ad accettare monete di peso minore. Non sorprende che l’esperimento risulto’ un fallimento e il tetarteron scomparve con la riforma operata da Alessio I Comneno. Alessio con la sua riforma introdusse il tetarteron di bronzo che Fu coniata fino al regno di Michele VIII Paleologo. Il follis, moneta in bronzo introdotta con la riforma monetaria di Diocleziano del 294 AD venne abolito con la riforma di Alessio I Comneno. La riforma del 1092 e’ un vero spartiacque nella storia della monetazione bizantina . I testi piu’ importanti per l’approfondimento di questa monetazione sono quello citato di Dumbarton Oaks, a cura di Philip Grierson e altri autori, in 5 volumi. Testo tuttora validissimo e punto di riferimento primario per tutta la monetazione bizantina. per approfondimenti piu’ di economia monetaria che numismatici il miglior trsto e’ quello di Michael Hendy: Studies in the Byzantine Monetary Economy c.300–1450 infine per un testo piu’ divulgativo ma comprensivo di tutta la monetazione bizantina resta molto valido anche se un po’ datato il volume di Philip Grierson: byzantine coinage university of California Press 1982
    5 punti
  12. Medaglia devozionale agostiniana, bronzo/ottone, del XVIII sec. (prima metà) , probabile produzione romana. - D/ San Agostino di Tagaste (Algeria), Padre e Dottore della Chiesa cattolica, qui raffigurato mentre osserva Gesù Bambino che raccoglie l'acqua dal mare con un cucchiaio, allusione a quanto diceva sant'Agostino che era più facile togliere l'acqua del mare e versarla dentro una buca o secchiello che spiegare il mistero della SS. Trinità. R/ San Nicola da Tolentino dell'Ordine degli Eremitani di S. Agostino, davanti a lui un piattino contenente due uccelli arrostiti che lui rifiutò di mangiare, essendo malato e questi miracolosamente presero il volo, medaglia rara. Ciao Borgho
    5 punti
  13. @gennydbmoneyanche a me piacciono, solo che i mezzi sono limitati, poi fra te e qualcun altro fate incetta😁. Sono proprio belle da tenere in mano, da osservare e studiare, una diversa dall'altra. Osservate queste belle fusioni. Saluti Alberto
    5 punti
  14. Questa è l' ultima 22 messa in raccolta...
    5 punti
  15. Buongiorno e Buona domenica a tutti, posto una delle mie ultime Pubbliche, rimpatriata qualche mese dalla penisola Iberica. Diametro 34mm Peso 14,70 gr. Foto non propio eccezionali, moneta complessivamente leggibile e a mio avviso collezionabile. Saluti Alberto
    5 punti
  16. Difficile però cambiare fede calcistica 😆
    4 punti
  17. sono un hobbista, mi sono documentato tantissimo tempo, non mi crederai ho speso piu tempo a documentarmi che a farla, ho usato solo materiale di qualità e niente di chimico......, alla fine ho risparmiato un bel po di soldi e sono convinto anche molto meglio di alcune costose online, è provvista anche di allarme e localizzatore...
    4 punti
  18. Secondo il mio "augusto parere" (😊 quando vengo evocato è il minimo), ma soprattutto secondo il Luppino in "Prove e progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana dal secolo V al 2002. I casa Savoia (1713-1946)" Ed. Montenegro 2012, l'esemplare "prova" fu coniato con tondelli di rame con titolo 950/1000, il che spiega il colore più chiaro. L'autore non cita (ovviamente, tratta solo di prove) gli esemplari poi prodotti per la circolazione. Tuttavia, è indubbio che il colore più chiaro si ripresenti anche nel I conio (più raro e probabilmente utilizzando tondelli avanzati per le prove), mentre possiamo asserire che per i due conii successivi furono utilizzati tondelli con titolo 960/1000. Quindi, in conclusione, furono due le leghe utilizzate e per quanto riguarda gli esemplari "marezzati" - a mio avviso - si tratta unicamente della lega 960/1000 non ben amalgamata che ha dato origine a quelle striature chiaro-scure.
    4 punti
  19. Se i segni che intendi sono come questi rappresentati nei dettagli che allego, sono causati dalle spazzole metalliche all'atto della pulitura del conio. A seguito di questa procedura il conio subisce delle rigature (in negativo) che lasciano dei segni in positivo all'atto della coniazione. E' più facile scorgerli nelle monete di ampio modulo, specie, ovviamente, su quelle in alta conservazione
    4 punti
  20. Purtroppo, devo dare ragione a @favaldar. Forse ci vorrebbero criteri di selezione più stringenti perché poi finisce che a perderci di credibilità non è soltanto il singolo perito ma l'intera categoria... Riguardavo, inoltre, la descrizione della moneta in asta ed è veramente un disastro! Anzitutto, non è un centesimo di Milano ma al massimo di Venezia. Tra l'altro, se fosse un centesimo 1806 di Milano (com'è scritto), non sarebbe una data inedita nè tantomeno un R5. Seconda cosa, è errata l'indicazione del grado di conservazione (decisamente troppo generoso). Ma poi dove sono i riferimenti bibliografici? Inizialmente pensavo mancassero solo per questo lotto, visto che si tratterebbe di un presunto unicum, ma guardando altri lotti napoleonici noto che mancano ovunque... Infine, mi domando anche da un punto di vista logico: è più probabile che l'ultima cifra della data sia stata manipolata oppure che ci si trovi effettivamente di fronte ad un'eccezionale rarità napoleonica che in oltre due secoli nessuno ha mai visto e catalogato? Anche ammettendo la seconda ipotesi (per quanto remota essa sia), di fronte ad una tale rarità la base d'asta che dai è di solo 80 euro?! Preferisco astenermi da ulteriori commenti...
    4 punti
  21. Purtroppo negli ultimi anni diventare Perito o NIP o quel che sia, è divenuta cosa molto semplice. Non è cosi difficile, soprattutto se hai qualche conoscenza e un po' di studio, mi dispiace dirlo ma è quello che ho visto. La differenza con il passato è che c'erano meno persone nella Numismatica ma molto preparate e appassionate oggi ce ne sono 1000.000 di più ma meno preparate e che guardano quasi solo al guadagno. Come tutto il resto d'altronde. Per chi è ottimista e per una questione matematica, è pur vero che dovrebbero aumentare anche i meritevoli. 😃 Se no siamo rovinati.😅😂 ps: grazie è @picchio si e mi scuso con lui per non essermi ricordato il nickname ma è un periodo poco felice per me.🖐🏼️🙏🏼
    4 punti
  22. Grazie per il tag, Luca. Come indicato in precedenza, andrebbe vista dal vivo, ma due considerazioni sono doverose. Nel 1806 (che io sappia) la zecca di Venezia non era ancora provvista dei coni per la coniazione della monetazione napoleonica. Seconda considerazione, la monetazione di prova, nel 1806, non presentava i simboli dello zecchiere e dell'incisore, ma questi iniziano a comparire solo nel 1807 e solo sotto forma di monogrammi delle iniziali dei nomi come in questa rarissima prova del 1807 che posto. Saluti Per confronto metto anche una rarissima prova del 1806 per il centesimo. Saluti
    4 punti
  23. Intanto con un buonasera e un grazie...
    4 punti
  24. Mi permetto di riportare la posizione di @acraf che, a differenza mia, è uno studioso: “i denari repubblicani suberati sono vere monete antiche e l'opinione del Crawford che fossero in genere dei falsi d'epoca mi sembra piuttosto restrittiva. Sicuramente la maggior parte dei denari suberati fu prodotta fuori della zecca ufficiale, ma dipende molto anche dal tipo di emissione. Ci sono emissioni che hanno pochissimi denari suberati e quelli presenti sono per lo più fatte fuori della zecca ufficiale, ma altre emissioni, in genere quelle prodotte in situazioni di emergenza, presentano un numero non indifferente di suberati. Ho la sensazione che, come nel caso di Cornuficius (RRC 509/1-5), il monetario iniziò con una produzione di denari che sono in buon argento, ma poi, come subentrava una situazione di grave emergenza e penuria di argento, compaiono diversi denari suberati. Serve uno studio molto accurato e con buone basi anche statistiche” Ora, provo a rispondere alle Vostre eccezioni. ___________________________________ Sempre @acraf ha identificato alcuni incorci di conio fra denari suberati e denari in buon argento. Cito di seguito alcuni suoi interventi qui sul forum. “Nel caso della monetazione di Domitius Calvinus (RRC 532/1), che fu comunque prodotta a Osca, in Spagna, in condizioni ambientali favorevoli e senza reale penuria di argento, ho trovato in tutto solo 6 sicuri suberati contro 170 denari in buon argento. Di questi 6, 4 sembrano provenire da conii ufficiali e 2 da conii che non ho trovato con buon argento e che presentabo pure uno stile un pò difforme.” “Un altro esempio di moneta suberata riguarda l'emissione di L. Vinicius (RRC 436/1), che sto studiando. Ho raccolto immagini di quasi una settantina di questi rari denari e uno solo era suberato (CNG ea 238/2010, 340, g. 2,95) … Questo suberato risulta coniato con i miei conii O3/R3 (su un totale provvisorio di 9 conii diritto e 13 conii rovescio, con numerosi incroci di conio). E' noto almeno un altro esemplare con la stessa combinazione dei conii, in buon argento (NAC P/2005, 1781 g. 4,03)” In altri casi ne ha parlato con riferimento ai lavori compiuti per redigere altre sue monografie (quindi, con riferimento ad altre monete). ___________________________________ Queste tue considerazioni sono verissime, ma (secondo me) non dirimenti. ATTENZIONE: non dico che i suberati sarebbero stati accettati lo stesso, se si fosse scoperto che erano tali; dico che era difficile accorgersi che fossero tali sulla sola base del peso. Non si trattava quindi di un "corso forzoso", ma di un imbroglio di Stato (se e quando erano prodotti dello Stato). I saggi dei nummulari dimostrano che la gente voleva sapere se le monete erano in buon argento (e - quindi - concordo con te sul fatto che il valore intrinseco fosse ancora un cardine del sistema monetario), ma dimostrano anche che non bastava il peso a distinguere le monete suberate da quelle in buon argento. Mi spiego: gli aurei pervenuteci presentano pesi molto precisi, i denari pesi abbastanza variabili, i bronzi pesi estremamente variabili. Prendiamo, a titolo di esempio, tre monete coeve: l'aureo RRC 359/1dell'84-83 a.C. varia da 10,65 a 11 g, il denario RRC 364/1 dell'83-82 a.C. da 2,83 a 4,23 g, l'asse RRC 355/1dell'84 a.C. da 7,85 a 17,44 g; nel primo caso la variazione (in più o in meno rispetto alla media aritmetica dei pesi) è dell'1,6%, nel secondo caso del 19,8%, nel terzo del 38,9%. Non si tratta di uno studio scientifico (occorrerebbe estrapolare la media ponderata dei soli esemplari in alta conservazione, per avere dati più significativi) ma rende bene l'idea. Questo fatto, riscontrabile in tutta la monetazione repubblicana, dimostra una cosa molto semplice: quanto meno il metallo valeva, tanto meno il pubblico poneva attenzione al valore intrinseco. In altri termini, la monetazione repubblicana presenta un fenomeno di progressivo disinteresse del pubblico al peso esatto della moneta, che non è ancora un "corso forzoso" ma ci si avvicina; nell'argento, tale migrazione si presenta già a uno stato avanzato, alla fine della Repubblica Quanto sopra implica non che ipotetici "denari in bronzo" fossero bene accetti in un'ottica di corso forzoso, bensì che - in un contesto di estrema variabilità ponderale - nessuno potesse ritenere suberata una moneta, per il solo fatto che pesava leggerissimamente di meno di altre. Si veda la bella collezione di suberati pubblicata da @apollonia in questa discussione: molti di questi suberati pesano più di 3 g, alcuni addirittura più di 4 g; nessuno si sarebbe accorto della suberatura per il solo fatto del peso, a maggior ragione se fossero stati mischiati ad 8 o 9 denari di buon argento. ___________________________________ Immagino che sia una questione tecnica: le temperature di fusione di argento e bronzo sono tali, che e n'è una raggiunta la quale l'argento superficiale aderisce al cuore di bronzo rendendo il prodotto molto più stabile di una mera e banale "argentatura". Inoltre, i pesi specifici sono abbastanza simili, rendendo come visto difficilmente apprezzabili le differenze. ___________________________________ In verità abbiamo un caso lampante di circolazione di monete in argento misto a metallo non nobile, ed è quella dei quadrigati con legenda in rilievo entro cornice (comunemente ritenuti successivi ai quadrigati con legenda in incuso su tavoletta). In quel caso, fu lo Stato che, evidentemente per necessità belliche, aumentò sensibilmente la percentuale di rame nella lega d'argento argento. A me personalmente la suberatura sembra solo un metodo più raffinato, rispetto alla mistura, di compiere la medesima "truffa di Stato": a parità di argento, si aumenta la quantità di monete che possono essere immesse in circolazione aggiungendovi bronzo; con il vantaggio ulteriore che il suberato, a differenza della moneta di mistura, essendo quasi indistinguibile, non innesca il processo inflattivo. ___________________________________ Aggiungo tre considerazioni in chiusura, che secondo me depongono a favore della produzione di suberati "di Stato". Primo: i simboli di controllo sembrano mirati a controllare chi utilizzava determinati conii. Questa esigenza di controllo si può spiegare nel senso che si voleva evitare una produzione sovrabbondante di suberati (che avrebbe permesso al personale della zecca di "fare la cresta" sull'argento utilizzato) rendendo possibile una verifica ex post. IMHO. Secondo: l'editto di Gratidiano era verosimilmente mirato a far ritirare i suberati dal mercato. Il fatto che egli sia stato osannato dal popolo ma odiato dall'aristocrazia dimostra che la sua iniziativa andava contro il volere delle persone (gli aristocratici, appunto) che governavano lo Stato e, quindi, che i suberati fossero bene accetti dalle persone fisiche che incarnavano la volontà dello Stato. Terzo: molte emissioni repubblicane, ossia quelle imperatoriali, erano al contempo "ufficiali" (perché fondate sull'imperium del magistrato emittente) ma anche "private" (perché volute da un singolo per sue esigenze personali). Sembra naturale pensare che un protagonista delle guerre civili, rimasto a corto di buon argento, possa aver fatto ricorso alla suberazione (e, in effetti, molti suberati sono di monete imperatoriali). In questo caso, non avrebbe però senso definirli "falsi d'epoca".
    4 punti
  25. Salute Svetonio "Vite dei dodici Cesari" : leggiamo che Augusto adottò Gaio e Lucio dal loro padre Agrippa con il "rito dell'Asse e della bilancia" E' spiegato in nota che questo processo di adozione era compiuto con una vendita simbolica alla quale si ricorreva se l'adottato era ancora sotto la patria potestà . L'adottante, alla presenza del padre dell'adottato, toccava o poneva sulla bilancia una moneta e pronunciava la formula del rito dinanzi a 6 testimoni. In questo caso, dal nome della tipologia di adozione, si utilizzava un Asse che costituiva la quarta parte del Sesterzio a partire dal 133 a.C. circa. Ho trovato questa nota storica molto interessante ed ho ritenuto opportuno proporvela nel forum, in questa sezione. Salutoni odjob
    4 punti
  26. L’obiettivo prefissato per questa edizione era di riuscire a condividere la giornata con le tutte le realtà associative presenti oggi in Italia, obiettivo molto difficile ma ora possiamo dire felicemente raggiunto. Tutti erano presenti con i Presidenti o loro autorevoli rappresentanti e hanno potuto raccontare scopi e programmi associativi e parlare del futuro della numismatica. Non sono mancati comunque i soliti asset e le consuete finalità di Milano Numismatica, divulgazione col Gazzettino, Premi per i giovani, relatori e autori e servizio per la collettività col workshop sulle monete. Pubblico presente incredibile, molto seguito dai social in diretta e nei commenti, una edizione da record e da ricordare nel tempo.
    4 punti
  27. Buongiorno a tutti, questa vecchia cartolina proviene dagli USA. Ha un bel francobollo che credo piacerà anche al nostro amico @PostOffice . Poi raffigura una nave italiana con un nome importante. Grazie per l'attenzione.
    3 punti
  28. Martedì 11 novembre dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), conferenza su "L'emergere di Elmi e Cimieri nella monetazione italiana del XIV secolo: Simboli di idendità e strumento di potere" tenuta da Enrico Lesino. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 potrà anche essere seguita da remoto, i link da utilizzare per seguire la conferenza verranno comunicati nei primi giorni di novembre.
    3 punti
  29. La prima moneta è si un 10 tornesi 1859 ma di Francesco II e non Ferdinando II,la piastra 1796 di Ferdinando IV è un' interessante falso d'epoca,la penultima è un 10 grani 1815 della zecca di Palermo durante il regno di Ferdinando III di Borbone,il resto sono tutte della zecca di Napoli... A mio avviso potrebbero migliorare effettuando una pulizia per eliminare l'ossido e quindi collezionabili,a parte la pubblica da 3 tornesi di Ferdinando IV che mi sembra abbia il dritto troppo compromesso... Le monete non si buttano mai, tuttalpiu puoi donarle a chi saprà apprezzarle anche in questa conservazione...
    3 punti
  30. Grissini, come è nata la specialità torinese più diffusa all'estero. Le origini, il nome e le varietà di Rosalba Graglia Il 31 ottobre si celebra la Giornata Mondiale del grissino, amato da Napoleone e da Luigi XIV, nato per curare un futuro re A pensarci sono stati gli Americani, che hanno istituito il National Breadstick Day, che si celebra l’ultimo venerdì di ottobre. Loro vanno pazzi per quei «bastoncini di pane» e ne ribadiscono l’origine, ricordando gli original breadsticks know as grissini, nati per curare gli intestinal disorders di Vittorio Amedeo II. Un’invenzione tutta torinese e famosa nel mondo, quindi. Celebrata oggi, 31 ottobre, con la Giornata Mondiale del Grissino. Tutelati dal marchio PAT, Prodotto Alimentare Tradizionale – ma ci starebbe una IGP, a proteggere un prodotto che oggi si può produrre ovunque, chiamandolo «Grissino di Torino» – i grissini sono la nostra specialità più diffusa all’estero. Grissini, la storia La storia, rigorosamente sabauda, narra del futuro re Vittorio Amedeo II che da bambino era gracile e soffriva di problemi gastro-intestinali. Colpa del pane del tempo, con una mollica poco cotta e umida che favoriva il proliferare di batteri. Per restituire la salute al principino si arrivò persino a organizzare un’ostensione straordinaria della Sindone. Finchè il medico Teobaldo Pecchio, originario di Lanzo e il panettiere di corte Antonio Brunero nel 1679 hanno l’idea giusta: fare un pane senza mollica. Brunero, anche lui di Lanzo, allunga l’impasto delle ghërse, i tradizionali pani affusolati, creando un bastoncino lungo e largo un pollice, lo cuoce in forno e nasce un pane senza mollica: il ghërsin, ovvero una piccola ghërsa. Vittorio Amedeo guarisce e i ghërsin, i grissini, diventano il pane prediletto della corte. Ritratto con grissino Carlo Felice li sgranocchiava persino al Teatro Regio durante gli spettacoli, e della principessa Felicita si narra di un ritratto con in mano un grissino. Luigi XIV il Re Sole aveva chiamato a Parigi un paio di panettieri torinesi apposta per sfornargli i grissini, e Napoleone, conquistato dai petits bâtons de Turin, aveva istituito addirittura un servizio di corrieri per farseli arrivare fragranti nella capitale francese. Una variante più commerciale della nascita del grissino racconta di un trucco escogitato dal panettieri per sostenere gli aumenti dei prezzi, ovvero assottigliare il pane, ma convince – e piace - molto di più la storia di Vittorio Amedeo II. Rubatà o stirato Una volta inventato, il grissino torinese si sdoppia. Il più antico e tradizionale è il rubatà (ovvero «rotolato»), lungo dai 40 agli 80 centimetri e arrotolato a mano, diffuso soprattutto sulla collina torinese, fra Chieri, Andezeno, Gassino. L'altro grissino è lo «stirato», più leggero e friabile, visto che la pasta non viene lavorata manualmente ma allungata tendendola dai lembi per la lunghezza delle braccia del panettiere. Rubatà o stirato, il mito del grissino resiste, tramandato nei secoli, viaggia tra i Paesi ed è proiettato nel futuro. Già, perché in quella favolosa cassetta interrata sotto l’Obelisco di Piazza Savoia, una specie di capsula del tempo alla piemontese, ci sarebbero una copia delle leggi Siccardi, i numeri 141 e 142 della Gazzetta del Popolo, monete, semi di riso, una bottiglia di Barbera e naturalmente loro, i grissini. Grissini, come è nata la specialità torinese più diffusa all'estero. Le origini, il nome e le varietà | Corriere.it
    3 punti
  31. I riscontri da parte del mondo numismatico e associazionistico sono stati tutti entusiastici e positivi, riporto qui quello dalla Pagina Facebook dell’autorevole NIP.
    3 punti
  32. Questa e’ la medaglietta col cartoncino che doveva essere spedita a Marco e che e’ stata data al ragazzo in Milano Numismatica.
    3 punti
  33. Buongiorno a tutti, io ne posseggo una sola del tipo 3. Già mostrata ma la ripropongo.
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  34. Incuriosito di questo fatto, che non conoscevo, ho fatto una ricognizione sui miei 10 esemplari, per vedere a quale tipo appartengono: 8 = tipo 3 2 = tipo 2 nessuno del tipo 1 Qui uno dei meglio conservati:
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  35. Caro Modulo la monetazione bizantina e’ tra le meno facili metrologicamente. Molte sono tuttora le questioni irrisolte e in particolare il tetarteron e’ uno dei nominali piu’ sfuggenti. Ti riporto qui sotto un post dedicato proprio a tale tema che ti potra’ dare molte informazioni al riguardo di tale nominale. Perle tue domande, che attengono piu’ a questioni monetarie che non elettivamente numismatiche la migliore fonte e’ l’opera di Michael Hendy che ti ho citato sopra e anche David Metcalf, straordinario studioso di numismatica bizantina purtroppo appena scomparso. Ottimi quesiti i tuoi! With the name Tetarteron, the confusion starts. We have one Eastern Roman (Byzantine) coin name that over a period of centuries represented several denominations all in different levels of the monetary system. An EF Alexius I Comnenus City Tetarteron SBCV-1920 Originally a Tetarteron was a gold coin (Mid 10th and 11th century), then it became a pure silver coin(Early reign of Alexius I) and after the coin reform of Alexius I Comnenus in 1092 it became at least three different lower end denominations. The 12th century coin reform was a focus ofnumismatist Michael Hendy, he saw enough documents that the small copper coins verbally proved they went by the name tetarteron, the same name used as the two previous higher value coins. In previous numismatic books written before his 1969 book these coins were listed a follis or small flat coin. Why the reptation in name for multiple denominations is uncertain, all of the denomination are roughly the same size and shape, In the early 1970s D. M Metcalf did a metallurgy study of Alexius post reform tetartera, he found the ones minted in the city of Constantinople had a silver content of roughly 4%. The Thessalonica minted coins had no silver. That 4% does not sound like much, but a trachy of the same time period had only 8% silver. Alexius I Comnenus Billion Aspron Trachy SBCV-1918 The Alexius I Comnenus reform was the first coinage to use mixed metals, so the fact he made a mixed metal tetarteron is quite logical. The abundance of the coinage from this century marks a turning point in the history of commerce. Michael Hendy included his findings in Dumbarton Oakes Catalog IV published in 1999, the difference in the addition of silver and decided it was a separate denomination from the Thessalonica issues that proved to contain no silver. In his findings he called them the Metropolitain tetartera. A simpler name would have been City Tetartera and for the sake of this article I will refer to them as such. These City tetartera minted in Constantinople were considered extremely rare to find, so hard to find that Phillip Grierson decided they were issued forceremonial use only. At the writing of his catalog the silver content was unknown. Today they do hit the market with some regularity but still far rarer than their Thessalonica counterparts. The Existence of City Tetarteron makes this field even more confusing for the common collector, it no longer looks visible different than those issued in Thessalonica. For the collector the easiest way to know is by looking at the catalog and knowing where it was minted. None of the catalogs that are mainly used today were updated after David Sears Byzantine coins and their values, that is why this is not commonly known among collectors. Now Alexius Issued 4 City Tetartera minted in Constantinople and all with silver content. Here are the four issues, in the most condition found. Dark and no silver wash left. SBCV-1920-1921-1922-1923 As for the most common question, how did the citizens know the difference? After studying this denomination, the last two decades, I noticed sever examples had traces of silver coating, as much as the same way the trachea was silvered so was the City tetartera. The more I handled these coins the less apparent the silvering remained; I was in fact by touching them helping remove the small amount of silvering that was left. The main reason this is no longer noticeable to the collector is that these coins remained in circulation for many years, whatever silver coating was on them long wore off. The tetarteron was too low a denomination to recall for the new ruler. Hoard evidence has proven that coins of Alexius and Manuel were imitated in the 13th century, rulers who had not been around in over 50 years had local population recreating the coins they were familiar with, that in turn tells us they were not recalled. What was the buying power of the coins? in an interesting correspondence between a Princess and her Tutor they buying power was mentioned, In the letter from Thessalonica a tetarteron could purchase a small loaf of bread, the letter from Constantinople mentioned a tetarteron could purchase 12 mackerel fish, A considerable difference between the two denominations so they were defiantly talking about two different coins with the same name. Why are they rarer than the Thessalonica issues? Several reason, they were worth more so, lost less, the circulation of the City tetartera was primarily limited to the city, in the Greek area of the empire, they are rarely found. This is true for all of the rulers who issued City tetartera, they are normally rarer to come to market. Alexius Comnenus I had 4 issues City Tetartera John Comnenus II 2 issues City Tetartera Manuel Comnenus 4 issues City Tetartera Andronicus Comnenus 1 issue of a City Tetarteron. Isaac Angelus II one issue of City tetarteron but with very low silver content around 1% (Isaac Comnenus Usurper of Cyprus tetartera followed the city tetartera with 1.5% silver in all his tetartera, he had 8 issues) Alexius III, one issue and a half tetarteron as well (The only half tetartera known to be minted in the city.), These coins were never tested for silver content and more than likely did not have any. His other mixed metal coin coinage was heavily debased, some of his Electrum Aspron Trachea did not contain any gold.) The tetarteron continued after the fall of Constantinople to the Latins, they change the name in later years to Assarion due to one document found. None of the tetartera after 1203 contained silver even if created in the mint of Constantinople. It once again became a simple copper coin. In the last few years, I have managed to acquire three examples of Alexius City tetartera with silvering intact and one John II City tetartera with some silvering still intact, none are my most attractive examples, two of them seem to be silvered but had a higher silver content allowing them to survive even with heavy circulation. Alexius SBCV-1920 SBCV-1922 Bottom SBCV-1923 and John II Comnenus SBCV-1946 The city tetarteron was a different denomination, The evidence is in DOC IV, Julian Bakers book mentions it but his book was based on 13th century coinage did not go into great detail. He does go into great detail over the imitation tetartera of that century. Other references would include D.M Metcalf and Pagona Papadopoulou. Regardless, collectors and dealers of coins focus on David Sears work and that has not been updated in 50 years and is doubtful that it will be. So hopefully the next major reference work will include All of the new findings of the past 50 years and City Tetartera. Comments appreciated, feel free to dispute, the silver content is well documented, but the silvering is not. Simon (BenSi on the other board.)
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  36. Stupendo tra l'altro Con lo stesso stile dei sesini di Alfonso IV per Modena
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  37. Ciao, il peso è un pò scarso per un sesterzio ( ma ci sono esemplari censiti simili) dovuto anche all'usura ed alla forma irregolare del tondello percui personalmente escluderei si tratti di un asse ( il diametro di 28 mm come la patina che sembra più consona all'oricalco, confermerebbero si tratti di un sesterzio). La tipologia è quella con la raffigurazione sul rovescio della Dacia. Posto esemplare stessa tipologia 🙂. ANTONIO
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  38. Un 30 kreuzer di Francesco I bello rosso... la A indica la zecca di Vienna
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  39. David Martínez Chico a cura di Museu de Prehistòria de València e Diputació de València . È disponibile in PDF: https://www.mupreva.org/web_mupreva_dedalo/publicaciones/1647/va?q=es&fbclid=IwY2xjawNtS3FleHRuA2FlbQIxMABicmlkETE2YVJ0YTIxMjdRbjVXWHhuAR6xsgtOeRgbCYf6UBWQAbT0CypUFIndh1nvK3vVmVuuKEnY5xYwjhMKGOBeBg_aem_Btol3YOpXYp0DFgvKdzyAg
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  40. Per quello che so, per le monete più è bassa l'umidità e meglio è. Bisogna però, tenere conto delle esigenze del legno del monetiere dove l'eccessiva secchezza può far ritirare le fibre e portare a crepe (anche grandi). Facciamo che se riesci a tenere tra il 50 ed il 60% (max.) dovresti stare tranquillo. Il monetiere non deve appoggiarsi a pareti umide (come ti è stato detto), non deve essere esposto alla luce diretta del sole e stare lontano dai caloriferi.
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  41. Acquirente che pubblicizza una moneta che vuol comprare... Magari il contrario....
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  42. DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro una delle ultime arrivate: è un bronzo di Adriano per Tripoli di Fenicia, 23 mm e 10,45 g. Al D, busto di Adriano a destra, laureato e drappeggiato. ΑΥΤΟΚ ΚΑΙCΑΡ ΤΡΑΙΑΝΟC ΑΔΡΙΑΝΟC, quasi del tutto leggibile. Al R., i busti affiancati dei Dioscuri verso dx, con i classici berretti. Scritta ΤΡΙΠΟΛΕΙΤΩ ΗΚΥ (quale il significato di HKY?). La moneta è classificata: BMC 48, RPC 3829, Sear 1246, ed è abbastanza comune. Mi ha stupito la presenza dei dioscuri su una moneta della Fenicia.
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  43. Il significato dei Dioscuri su questo bronzo è dovuto al fatto che erano divinità protettrici dei marinai e particolarmente associati alla città di Tripoli, che storicamente era un importante porto e faceva parte di una confederazione fenicia. apollonia
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  44. Buonasera, Vorrei condividere questo trittico di denarii dei Severi con le Vittorie Britanniche al rovescio. Ci sono diverse tipologie per ogni membro della dinastia; la vittoria seduta, la vittoria con trofeo è la vittoria con la palma. A loro volta si distinguono a seconda di dove è rivolta la dea, ossia verso destra oppure verso sinistra. Volevo rappresentare tutte e tre le tipologie, ed alla fine ci sono riuscito. L'unico pezzo che mi è costato tempo e denaro è il Geta. Quando e se lo trovavo, la dea era sempre rivolta a destra. Cosa ne pensate? Atexano
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  45. MANCA FOTO
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  46. 3 punti
  47. Sono gli abstract degli articoli del Gazzettino
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  48. Non credo di aver vissuto una giornata così di numismatica, un mix di emozioni, sentimenti, valori, tecnica, professionalità, grandi competenze, dialogo, confronto ma anche tanto cuore, questa è’ stata Milano Numismatica con condivisione tra Associazioni, autori, relatori, giovani, Premi, servizio per gli altri, un applauso e un grazie a tutti i partecipanti di questa splendida giornata di numismatica che sicuramente ricorderemo !
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