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  1. Rocco68

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I contenuti con la più alta reputazione dal 09/09/25 in tutte le aree

  1. Generazioni a confronto Emissione 1955-1989 ed emissione small 1990-1992
    11 punti
  2. Buongiorno a tutti, faccio compagnia al testone di Carlo I postato da @Andrea79 e vi presento uno dei miei ultimi acquisti sabaudi. Passata da Ratto nel 1965, da Varesi più recentemente e infine da Kruso questa primavera, dove l’ho acquistata. conservazione piacevole, dal vivo i rilievi sono alti e il metallo brillante, sotto a quella patina che a certe inclinazioni vira al blu. Buona giornata, N.
    10 punti
  3. Buonasera a tutti, in questa immagine scherzosa, elaborata da mia figlia in occasione del mio compleanno, viene raffigurata una sorta di contrappasso della figura del collezionista numismatico. Sullo sfondo della location del Mercatino del Cordusio, è rappresentata una transazione tra due monete antropomorfizzate, individuabili in un "testone" milanese e in un "ducatello" veneziano. Oggetto dello scambio sono i collezionisti. Infatti il "testone" sta trattando con il "ducatello" l'acquisto di un esemplare del 1966, rappresentato da una mia caricatura, in piedi sul raccoglitore. Da notare che il "testone" ha già acquistato un altro esemplare di collezionista che spunta dal suo "borsetto". Quest'ultimo particolare, sempre secondo mia figlia, contraddistingue ed identifica i frequentatori assidui del mercatino milanese e dei convegni numismatici che qualche volta anche lei è stata "costretta" a frequentare. Devo ammettere che quando l'ho visto mi è piaciuto molto e mi ha fatto subito sorridere. Un saluto Federico
    9 punti
  4. Buonasera a tutto il Forum. Appena aggiudicata all'asta su un noto sito on-line... variante non descritta in nota. Pubblica 1788 con al dritto SICILI anziché SICIL IL Magliocca le assegna R5 come grado di rarità.
    8 punti
  5. Condivido con gli utenti del Forum interessati alle monete romane repubblicane e non , questo mio raro Asse avente come simbolo sopra la prua di nave l' elmo romano che dovrebbe essere del tipo Montefortino . Mi sono ricordato di avere questo Asse a seguito di aver letto questa recente notizia del ritrovamento nel mare delle isole Egadi di un elmo romano perfettamente conservato , anche delle sue para guance e proprio dello stesso tipo Montefortino in voga principalmente nel periodo repubblicano tra il IV e il I secolo a. C. : https://www.msn.com/it-it/viaggi/notizie/un-elmo-romano-risalente-alla-prima-guerra-punica-è-stato-recuperato-in-sicilia/ar-AA1Moim3?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=b48153d1b4a24f68aac95785618ae4cb&ei=30 L' Asse in mio possesso pesa grammi 31,1 ed e' classificato come un Cr. 118/1 , forse di conservazione MB , per questo l' ho fotografato con luce radente per meglio far risaltare i rilievi ; nonostante la bassa conservazione credo , per passione personale verso i grandi bronzi repubblicani , che nulla tolga al fascino storico di queste monete .
    7 punti
  6. Direttamente dal convegno che si è tenuto oggi a Rende, una 37 senza punto dopo HIER Saluto tutti. Raffaele.
    7 punti
  7. ...e non dimentichiamo che ci sarà anche l'esposizione della Collezione dell'Amico Pierpaolo.
    7 punti
  8. Buon pomeriggio a tutti! Quest'oggi vorrei condividere con voi un paio di monete asburgiche coniate con millesimo 1807 all'interno delle zecche imperiali di Kremnitz (B) e Vienna (A) durante il regno di Francesco I d'Asburgo-Lorena: i 15 e 30 Kreutzer in rame "celebri" per il loro generoso modulo. Il pezzo da 15 misura 35,12 millimetri ed ha un peso di 13,12 grammi, mentre, il 30 Kreutzer ha un diametro di 37,50 millimetri e pesa 17,50 grammi. Queste monete, unite ai pezzi da 1 e 3 Kreutzer coniati con millesimo 1812, rappresentano le prime emissioni per il territorio austriaco successive alla caduta del Sacro Romano Impero, avvenimento accaduto il 6 Agosto 1806 in seguito all'abdicazione di Francesco II d'Asburgo-Lorena dalla carica di "Imperatore Eletto dei Romani Sempre Augusto". Dopo essersi nominato, in via preventiva, Imperatore Ereditario d'Austria già nel 1804, l'abdicatario Sacro Romano Imperatore ascende al trono austriaco con il nome di Francesco I preferendo, nei primi conii di questo turbolento periodo, essere indicato come "FRANZ KAISER VON OESTERREICH..." anzichè con la formula latina "FRANCISCUS I DEI GRATIA AUSTRIAE IMPERATOR..." (da lui adottata nelle varie emissioni in piena Età della Restaurazione) per apparire più vicino alla popolazione provando ad acquistare sempre più stima da parte dei suoi numerosi sudditi. Infatti, le iscrizioni che accompagnano l'effigie del sovrano nei conii da 15 e 30 Kreutzer sono in lingua tedesca e recitano: "FRANZ KAIS V OEST KOEN Z HUN BOEH GALIZ U LOD", ossia "Francesco Imperatore d'Austria, Re d'Ungheria, Galizia e Lodomiria" . Nella seconda faccia di queste monete appare, assieme al valore "FÜNFZEHN KREUTZER" (15), "DREYSSIG KREUTZER" (30) e al millesimo 1807, la seguente dicitura "ERBLAENDISCH WIENER ST BANCO ZEIT THEILUNGS MÜNZ" che nella nostra lingua significa "Moneta divisionale coniata per i territori ereditari della Corona Asbugica legata al corso legale del Banco di Vienna". Per comodità, aggiungo qui le varie traduzioni: ERBLAENDISCH, abbreviazione di "Habsburgischen Erblande", domini ereditari della Casa d’Asburgo (Arciducato d'Austria, Regni di Ungheria, Galizia, Lodomiria...); WIENER ST BANCO ZEIT, “Wiener Stadt Banco Zeit”, legata al corso legale del Banco della Città di Vienna. Si riferisce al fatto che la moneta era soggetta alle variazioni di valuta stabilite, in caso di forte crisi, dal Wiener Stadtbanco, la banca centrale austriaca; THEILUNGS MÜNZ, moneta divisionale e di valore frazionario Da appassionato di Storia europea ritengo che queste monete incarnino pienamente il clima tumultuoso seguito alla caduta del Sacro Romano Impero e alla nascita dell’Impero Austriaco: proprio in questo periodo Francesco I, vedendo la sua autorità più volte messa alla prova dall’esercito francese guidato dall'abilissimo Imperatore Napoleone I, avvertì la necessità di rafforzare la propria immagine agli occhi dei sudditi provando a guadagnare la loro stima anche attraverso delle monete più "popolari" e meno "distanti e ieratiche".
    7 punti
  9. E per concludere, un paio di foto della sala nella quale c’è stato l’evento commerciale. In particolare, una di queste foto è stata scattata intorno alle 19:00, la sala era ancora piena di curiosi. Ricordiamo che questa edizione nella giornata del sabato è durata ininterrottamente dalle 9:00 alle 20:00.
    6 punti
  10. Il convegno è stato strutturato anche per avere una forte spinta culturale. Ecco alcune immagini della sala delle relazioni con alta affluenza, cosa non scontata considerando l’ora delle relazioni e ovviamente il convegno al piano di sotto in pieno svolgimento! Oltre che ovviamente anche le mostre ed esposizioni, anche esse parte dell’evento culturale affiancato al convegno vero e proprio! A domani per l’atto conclusivo… in grande stile !
    6 punti
  11. ... Questo mi ricorda alcuni colleghi d'ufficio, ne ho un paio che sono ancora FDC! 🤣
    6 punti
  12. Complimenti vivissimi a @jaconico per il suo articolo pubblicato su Cronaca Numismatica: https://www.cronacanumismatica.com/le-alterazioni-di-colore-nella-cartamoneta-italiana/
    6 punti
  13. Buongiorno, Dopo qualche settimana di esitazione ho deciso di acquistare questo esemplare. Il rame, in alta conservazione, mi risulta per certi aspetti piú affascinante degli altri metalli per come si fa fotografare al variare della luce. In particolar modo in questa moneta si scorgono riflessi rossi che alla luce del sole diventano molto piú evidenti. La moneta era in perizia, ma al solito l'ho liberata e messa in acetato. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere a riguardo. Grazie mille in anticipo! Saluti... Ronak
    5 punti
  14. Ve ne posto una che avevo tempo fa, virgolette ed alcune eccedenze di conio e con 7 ribattuto.
    5 punti
  15. L'immenso piacere è stato il mio , nel conoscere di persona ...uniti dalla stessa passione persone speciali come lo sei tu Lorenzo, Michele, Alessandro, Raffaele, Emanuele, Pierpaolo, Francesco di Rauso, Irpino, Ruggero Lupo e il figlio Nicola, Gaetano Scuotto con famiglia , il Signor Antonio Cava, Enrico della Filatelia Meridionale (di cui sono debitore) il Signor Chiglien, il giovane De Rosa, Marco, Mattia Rescigno e Nicolò Giaquinta, tutti i commercianti presenti, ma proprio tutti gli organizzatori di questo primo evento in Calabria. Ho visto passione, cordialità, accoglienza e sorrisi in ogni gesto. Grazie.
    5 punti
  16. Ecco la lista degli espositori che troverete a Calabria Colleziona 2025! Siamo entusiasti di accogliere espositori da tutta Italia, con una forte rappresentanza da regioni come Campania, Sicilia, Puglia, oltre a una partecipazione internazionale dalla Polonia. Che siate appassionati di numismatica o filatelia, avrete l'opportunità di incontrare: Lista Espositori 2025: Calabria Colleziona 17 Auctions (Polonia) ACM Aste - Neacoins (Campania) Amarcord - Sogni di Carta (Puglia) Carabotti Donato (Calabria) Cuciniello Ciro (Campania) Cerchiara Saverio (Campania) Filatelia Meridionale (Calabria) Gerace Emanuele (Sicilia) Gullisano Matteo (Sicilia) Mazzulla Renato (Calabria) Mauro Carmelo (Calabria) Nami Collezionismo (Sicilia) Numismatica Catania - Tutto Collezioni (Sicilia) Numismatica Chiglien (Sicilia) Numismatica Bardulia (Puglia) Numismatica De Rosa (Campania) Numismatica e Filatelia Fonseca (Sicilia) Numismatica Scuotto (Campania) Papaianni Bruno (Lazio) Pezzulli Antonio (Calabria) Russo Giuseppe (Calabria) Russo Nicola (Puglia) Straface Mario (Calabria) Studio Numismatico Filatelico Mille Lire (Marche) SNI - Studio Numismatico Italiano (Campania) Troiani Fabrizio (Lazio) Zingaro Leonardo (Calabria) Non perdete l'occasione di scoprire pezzi unici e di scambiare consigli con preparati esperti del settore. Vi aspettiamo sabato e domenica!
    5 punti
  17. piccolo appunto... Ormai sappiamo tutti che il leone e la torre indicano castilla e leon (corona di castilla), ma i dragoni che troviamo ai lati, che in molti hanno letto "d'aragon" come simpatico gioco di parole, simboleggiano in realtà S.Giorgio patrono sia del regno di Aragona che del principato di Catalogna (entrambi confluiti nella corona d'Aragona). Tutti questi elementi uniti indicano il regno di Spagna nato dall'unione di Isabella e Ferdinando, i re cattolici.
    5 punti
  18. Ogni volta mi riprometto di mostrarvi una bella moneta, ma alla fine la mia ricerca di "cose" particolari prende il sopravvento. Qualche settimana fa mi sono imbattuto in questo lotto in vendita presso un venditore professionale, composto da 4 monete di area indiana. Il venditore non ha indicato alcuna descrizione specifica, né è stato indicato il peso degli esemplari. Ciò che ha attirato la mia attenzione, e che mi ha spinto all'acquisto, è stato il tondello non coniato. Ricordavo, infatti, di aver letto in questo articolo di Osmund Bopearachchi, "Premières frappes locales de l'Inde du Nord-Ouest: nouvelles données", del ritrovamento di alcuni lingotti analoghi nel Shaikhan Dehri hoard, in Pakistan. Nell'articolo Bopearachchi ne descrive 6 esemplari: Il peso del mio esemplare, che ora vi mostro un po' meglio, è decisamente calante, attestandosi a 2,62g, ma potrebbe essere congruo tenuto conto dell'usura e della frattura nel rovescio: Ho provato a chiedere al venditore informazioni sulla provenienza e mi è stato riferito che il conferente è il figlio di un collezionista di origine pakistana. Tale informazione, da prendere per quel che è, è comunque congrua con l'area di origine di questi tondelli. Questi tondelli hanno sicuramente circolato, come testimoniato dall'esistenza di esemplari che riportano contromarche. Vi mostro alcuni esemplari che ho trovato online. Talvolta sono descritti come appartenenti al "Kamboja Janapada", ma temo sia più che altro una trovata "commerciale". Ebay 2.82g Ebay 2.75g Ebay 2.92g bis Ebay 2.92g Todywalla auction 104 lot 7 2.83g Todywalla auction 85 lot 28 2.94g Stephen Album auction 41 lot 2272 2.83g Fatemi sapere se avete commenti o curiosità. Matteo
    5 punti
  19. Risposta già arrivata:
    5 punti
  20. Partecipo alla discussione (complimenti per i vostri esemplari!) postando le mie monete in buona conservazione (non saranno al top, ma a me soddisfano appieno e credo che, per un collezionista, sia la cosa importante):
    5 punti
  21. Il primo simbolo del gruppo di Quelli del Cordusio (La scrofa semilanuta è una creatura leggendaria, simbolo della città di Milano prima dell'età comunale, che si riallaccia alla fondazione del capoluogo lombardo, avvenuta ad opera dei Celti. da: Wikipedia) :
    5 punti
  22. Salve. Pubblico anche la mia piastra 120 grana 1837. Un caro saluto a tutti.
    4 punti
  23. Ciao Cris, Al post 36 anche @gennydbmoney è del tuo stesso parere. Anzi io proporrei, se per voi va bene, di unire le due discussioni così da farla diventare un punto di riferimento per gli appassionati di Murat. Saluto tutti. Raffaele.
    4 punti
  24. Ciao Rocco Buonasera, è stato un piacere interloquire con te Raffaele, e tutti gli amici calabresi presenti. ho sentito in giornata gli amici commercianti campani di ritorno dal convegno. hanno gradito l'accoglienza ricevuta. la cosa che mi ha fatto molto piacere vedere il Grande Prof. Cerchiara sorridente contento e in vena di raccontare la sua storia personale e professionale un gran cervello della veneranda età (90 anni). Saluti Michele.
    4 punti
  25. Oggi giornata conclusiva. Posto con molto piacere varie foto di momenti diversi in cui c’è testimonianza dell’attenzione riservata verso la mostra sui falsi cartacei e verso le monete di Murat da parte di molti collezionisti. In questi giorni mi ha sorpreso piacevolmente anche il gran numero di giovani presenti, molti di essi curiosi. Ma essere curiosi è pur sempre un inizio! Nell’ultima foto sono insieme al Prof. di numismatica dell’Unical, Benedetto Carroccio, autore della relazione conclusiva avvenuta in mattinata.
    4 punti
  26. Buona serata a tutti, Ciao @Asclepia posto la mia moneta, rilevando che è simile alla tua con SICI e stella a 5 punte sotto il taglio del collo.
    4 punti
  27. Buongiorno al forum...un altro rarissimo esemplare di 2 grana con perlinatura al rovescio. Conservazione non eccelsa ma ancora molto godibile per il tipo di collezioneche ho impostato. Ecco le foto. Il dritto presenta la stessa legenda con 2 stelline una dopo DEL e una dopo SICI...Si intravedono, ma la legenda è posta diversamente, SICI è diviso a metà dal coppino di Murat nel esemplare del post più sopra , qui è tutto sotto il taglio del collo...legenda quindi più lunga e diversamente spaziata per quest'ultimo esemplare.
    4 punti
  28. Questo è un epitaffio che si trova a Cava dei Tirreni. Notate qualcosa?
    4 punti
  29. Salve, segnalo : Dottorato di Ricerca in “Antike Numismatik” presso l’Università Eberhard Karls di Tübingen Vincenzo La Notte Quest’opera è la pubblicazione della tesi di Dottorato di Ricerca in “Antike Numismatik” presso l’Università Eberhard Karls di Tübingen del dr. Vincenzo La Notte. Il lavoro si articolata in tre parti. La prima tratta della Frentania con cenni sulla sua struttura geomorfologica, sulla sua storia e sulla sua civiltà, a cui si affiancano notizie inerenti alla viabilità e al commercio. Nella seconda è introdotto l’argomento specificatamente numismatico dei sistemi ponderali utilizzati nelle città frentane sedi di zecche. Segue poi l’analisi dei centri che emisero moneta, Frentrum e Larinum. Quest’ultima, a sua volta, ha uno sviluppo bipartito: uno iniziale in cui si delinea la storia cittadina, dalle origini sino alla decadenza della città nel mondo antico, soffermandosi particolarmente sul periodo in cui avvenne la produzione monetale; il secondo, invece, esamina nel dettaglio la monetazione, partendo dalla storia degli studi, passando attraverso un corpus con analisi dei conî e una trattazione dei tipi raffigurati sui nummi, concludendosi con l’analisi della produzione basata sull’esame di eventuali rinvenimenti e riconiazioni, dei sistemi ponderali adottati, con la cronologia. La terza parte concerne i rinvenimenti monetali. È strutturata, a sua volta, in due parti. La prima riguarda i ritrovamenti di monete databili tra il VI e il I secolo a.C. nel territorio della Frentania, distribuiti fra i vari agri che lo componevano, raccogliendo sia materiale inedito, sia edito. La seconda tratta della diffusione di nummi frentani fuori dalla “regione” storica, in modo tale da indagarne aree di maggiore o minore diffusione, eventuali correlazioni con altre regioni e rotte commerciali. Chiudono il lavoro due appendici. La prima, dedicata al problema dell’esistenza della zecca di Pallanum; la seconda, dal titolo “Monete dubbie, erroneamente attribuite o inesistenti”, si occupa di tutto ciò che è stato ascritto, nel corso dei secoli, alle zecche della Frentania, ma non ha ricevuto alcun riscontro con la realtà effettuale. Tale paragrafo supera la semplice dichiarazione di espunzione, ricostruendo altresì la storia di ogni singolo nummo, le differenti attribuzioni e i motivi che hanno condotto l’autore alle sue considerazioni conclusive. La bibliografia consultata copre un periodo che va dal 1450 al 2023. Inoltre, a completamento, si è proceduto all’analisi di materiale archivistico, fra il quale, i quaderni di scavo. Il censimento è costituito da un elenco ragionato, formato da 123 esemplari di Frentrum e 555 di Larinum; per stilarlo sono stati consultati più di 200 istituti culturali italiani ed esteri e si è proceduto allo spoglio del materiale numismatico di circa 60 Case d’Asta dal 2001 al 2023 e di quasi 300 collezioni private esitate nel periodo precedente. 502 pagine a colori, formato foglio A4 € 69,00 https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.edizionidandrea.com/&ved=2ahUKEwjfxdTwtNuPAxVLh_0HHSV5AlMQFnoECCoQAQ&usg=AOvVaw1rZx26Hvtxi2vmuYN3LTiz
    3 punti
  30. LA GUERRA CONTRO I CESARICIDI La morte di Cesare gettò Roma nel caos: i Senatori abbandonarono la Curia, impauriti. Gli stessi cospiratori, che avevano progettato di gettare il cadavere del dittatore nel Tevere, furono presi dal panico e fuggirono; si presentarono al popolo nel Comizio (la piazza del Foro antistante ai rostra), confidando di ottenere dal popolo manifestazioni di giubilo e riconoscenza, ma non fu così e preferirono rifugiarsi sul Campidoglio. Marco Antonio fece portare il cadavere del dittatore a casa; vedendolo passare, la folla ammutolì. La serie RRC 480 comprende ben 22 tipi diversi di monete (oltre a numerosi sottotipi); in molte di esse, tuttavia, il ritratto del dittatore è rappresentato non a testa nuda, bensì con un velo che gli copre il capo. Si ritiene che queste siano state emesse dopo la morte di Cesare: in altri termini, quando si seppe dell’assassinio la produzione continuò, ma gli incisori cambiarono i disegni dei conî aggiungendo il velo che, probabilmente, era un segno di lutto: a conferma di questa interpretazione, c’è un esemplare della stessa serie - RRC 480/22 - che riporta invece il ritratto di Marco Antonio ed ha la barba lunga, chiara manifestazione di lutto secondo la mentalità romana, oltre appunto alla testa velata. _____________________ Scomparsa la guida di Cesare, sulla scena istituzionale si affrontavano tre forze politiche differenti, che cercavano di prevalere l’una sull’altra: i cesariani (oltre a Marco Antonio, Marco Emilio Lepido, figlio dell’omonimo console ribelle), che potevano contare sulla fedeltà dei soldati di Cesare; i cesaricidi, che si proponevano come paladini della libertà repubblicana; l’aristocrazia, guidata da Cicerone, che sperava di ripristinare il governo oligarchico. In questo contesto, il Senato cercò di mantenere le fazioni divise per scongiurare sia l’insorgere di un’ulteriore guerra civile, sia l’ascesa di un nuovo “uomo forte”; questa politica spiega le decisioni, apparentemente contraddittorie, che prese e il caos che ne conseguì. I senatori confermarono quindi la legittimità dei provvedimenti assunti da Cesare (annullarli avrebbe suscitato l’ira dei tanti cui egli aveva assegnato cariche pubbliche: non solo Marco Antonio, ma anche Bruto, Decimo Bruto e Cassio), ma decretarono anche un’amnistia per evitare che i cesaricidi fossero processati per omicidio. Essendo stato deciso che Cesare aveva agito legittimamente (e non, quindi, da tiranno), fu possibile assegnargli l’onore di un funerale pubblico, che venne celebrato il 20 marzo nel Foro; la sua salma fu bruciata presso un piccolo altare eretto dal popolo stesso, che è ancora visibile oggi. A quel punto ne venne letto il testamento; si scoprì che Cesare aveva lasciato 75 denarî a ogni cittadino romano e, a questa notizia, la rabbia popolare contro i cesaricidi esplose incontenibile. Ma c’era anche una sorpresa: il suo erede non era Marco Antonio, come tutti (lui compreso) si aspettavano, bensì Gaio Ottavio Turino; addirittura, Cesare lo aveva anche adottato, talché da quel giorno si sarebbe chiamato Gaio Giulio Cesare Ottaviano. I cesaricidi abbandonarono Roma e quelli cui era stato assegnato (da Cesare stesso) il governatorato di una provincia la raggiunsero: Decimo Bruto in Gallia Cisalpina, Gaio Trebonio in Asia, Gaio Cassio Longino in Siria. Anche Bruto era stato nominato governatore (di Creta), ma preferì fermarsi ad Atene a studiare filosofia. Ottaviano, che si trovava nei Balcani per i preparativi della guerra contro i Parti, capì l’importanza degli eventi: pretese da subito di essere chiamato “Gaio Giulio Cesare” (il cognomen Ottaviano sarà usato solo da Cicerone, nelle sue lettere); sbarcò a Brundisium e, presentatosi ai legionarî là acquartierati come figlio di Cesare, ne ottenne non solo un giuramento di fedeltà, ma anche la consegna del tesoro di guerra (175 milioni di denarî); raggiunse quindi Roma e, siccome Marco Antonio temporeggiava a consegnargli il patrimonio del padre adottivo, provvide con proprie risorse a pagare i 75 denarî che Cesare aveva lasciato ai cives, guadagnandosi grandi consensi. Infine, arruolò un esercito privato (del tutto illegittimo) di 3.000 veterani, assicurando loro uno stipendio annuo di 500 denarî. Il Senato passò allora a contrastate Marco Antonio, che appariva come l’esponente politico più pericoloso. Dapprima Cicerone cercò di farlo allontanare da Roma, pronunciando contro di lui le vementi orazioni denominate “Filippiche” e cercando l’appoggio di Ottaviano. Poi però i senatori, intimoriti da Decimo Bruto, inviarono proprio Marco Antonio a cacciarlo della Gallia Cisalpina; siccome Decimo Bruto non obbedì, Marco Antonio lo cinse d’assedio a Mutina (odierna Modena). Allora il Senato cambiò di nuovo orientamento e, nel 43 a.C., inviò i due nuovi consoli e Ottaviano a muovere guerra contro Marco Antonio. La battaglia di Mutina, nel 43 a.C., fu l’apogeo del caos (Ottaviano, cesariano, combatté contro Marco Antonio, cesariano, per liberare Decimo Bruto, cesaricida) e si concluse in aprile con la sconfitta e la fuga di Marco Antonio, ma anche con la morte dei due i consoli. Nel frattempo, in Oriente, Trebonio fu ucciso da Dolabella che, in qualità di ex console (aveva infatti sostituito Cesare nell’incarico, l’anno prima) pretendeva sottrargli il governatorato della provincia d’Asia; fu il primo dei cesaricidi a morire. Allora il Senato incaricò Cassio (che già si trovava nella penisola anatolica) di combattere Dolabella; al suo arrivo Dolabella fuggì in Siria, per cui Cassio poté insediarsi a Smyrna (attuale Smirne), capitale della provincia d’Asia. In seguito, Dolabella si suicidò. A questo punto Ottaviano riuscì a spostare definitivamente la politica romana a favore della fazione cesariana: tornato a Roma, pretese e ottenne di essere nominato consul suffectus (“console sostituto”, che veniva nominato alla morte di uno dei titolari) unitamente al cugino Quinto Pedio; fece quindi approvare la lex Pedia, che revocava l’amnistia ai cesaricidi, e poi la lex Titia, che nominava lui stesso, Marco Antonio e Lepido triumviri rei publicae constituendae consulari potestate (“triumviri con potere consolare per la ricostituzione dello Stato”) per la durata di 5 anni. I cesaricidi persero ogni speranza di poter vivere pacificamente; Decimo Bruto cercò di fuggire in Gallia, ma fu riconosciuto e ucciso da un alleato di Marco Antonio; Bruto, che ancora si attardava in Grecia, si recò a Smyrna, per preparare una difesa congiunta insieme a Cassio[1]. I processi avviati grazie alla lex Pedia si conclusero con la condanna in contumacia dei cesaricidi e i triumviri si prepararono a muovere guerra contro di loro. _____________________ Bruto e Cassio saccheggiarono le province asiatiche, per costituire un forte esercito da opporre a quello dei triumviri, e fecero emettere moltissimi aurei e denarî con il metallo razziato, fra cui la moneta più famosa di tutto il periodo repubblicano: RRC 508/3, il denario con cui Bruto si vantò di aver ucciso Cesare. Narra Cassio Dione (XLVII, 25) che Bruto “coniò monete su cui era raffigurato un pileo tra due pugnali, per dichiarare, con le figure e anche con la scritta, che egli, d’accordo con Cassio, aveva dato la libertà alla Patria”. RRC 508/3 reca, infatti, il ritratto di Bruto al dritto, un pileus (berretto che veniva posto sul capo degli schiavi affrancati e, quindi, simbolo di libertà) e due pugiones (pugnali da guerra) al rovescio, mentre la legenda recita BRVT. IMP e L. PLAET. CEST (Lucius Plaetorius Cestianus, un monetiere non altrimenti noto) al dritto, EID MAR (idibus martiis, “alle idi di marzo”) al rovescio. Questa iconografia rivela la pochezza e l’ipocrisia di Bruto: è infatti l’apologia di un tradimento, l’unico caso (come ha osservato Belloni) in cui un antagonista politico viene infamato su una moneta; inoltre, Bruto non disdegna di far apporre il proprio ritratto, sebbene avesse ucciso Cesare anche per aver fatto altrettanto. Dopo la sconfitta dei cesaricidi questo denario sarà fatto ritirare dalla circolazione e, quindi, ne sono sopravvissuti pochi esemplari: Campana ha contato 88 esemplari noti ritenuti autentici; in aggiunta a essi, tuttavia, esistono molti falsi, prodotti negli anni perché è un esemplare molto ambito dai collezionisti (nel 2019, un esemplare è stato acquistato a un’asta per 200.000 €, più 50.000 € di spese). ________________________ Marco Antonio, volendosi vendicare delle “Filippiche”, pretese che Cicerone fosse proscritto e, quindi, condannato a morte; Ottaviano, per non far fallire la loro alleanza, non si oppose. Il grande oratore, saputolo, fuggì nella sua villa di Astura (odierna Torre Astura); non sentendosi ancora al sicuro, dopo alcuni giorni si imbarcò per Formia. Fu tuttavia raggiunto e ucciso dai sicarî di Marco Antonio; era il 7 dicembre del 43 a.C. _____________________ Il conflitto tra triumviri e cesaricidi si concluse nell’ottobre del 42 a.C., a Philippi (odierna Kavala, in Grecia settentrionale). Fu uno scontro titanico: combatterono 19 legioni (a ranghi completi) comandate da Ottaviano e Marco Antonio contro 17 legioni (a ranghi ridotti, ma rinforzate da truppe alleate) comandante da Bruto e Cassio; in tutto, compresa la cavalleria, circa 200.000 soldati. Fra quelle le legioni che combattevano per i triumviri erano presenti la X Equestresis (la “favorita di Cesare”) e la VI Ferrata. Il 3 ottobre le truppe di Marco Antonio riuscirono ad aprirsi una strada nelle paludi e attaccarono alle spalle quelle di Cassio, infliggendo loro una grave sconfitta; nel frattempo, tuttavia, le legioni di Bruto assaltarono di sorpresa quelle di Ottaviano, sopraffacendole. A fine giornata la situazione era di nuovo in stallo ma Cassio, credendo che la sconfitta fosse irrecuperabile, si suicidò, lasciando Bruto solo al comando. I due eserciti continuarono a fronteggiarsi sino al 23 ottobre, subendo la fame e le difficoltà che derivavano dalla difficoltà di approvvigionamento; alla fine i soldati di Bruto, esausti per le privazioni, pretesero di scendere a battaglia. Il genio tattico di Marco Antonio fu decisivo: una sua brillante manovra permise di vincere la battaglia; a fine giornata anche Bruto, definitivamente sconfitto, si suicidò. A due anni e mezzo dall’assassinio di Cesare, il disegno dei cesaricidi era definitivamente tramontato, grazie alle abili manovre politiche di Ottaviano (che aveva saputo, fra l’altro, domare e sfruttare la furia bellica di Marco Antonio); di 21 cospiratori ne restava in vita uni solo, tale Gaio Cassio Parmense, un oscuro poeta. Sarà infine rintracciato e messo a morte da Ottaviano nel 31 a.C. _____________________ Dopo la battaglia i due eserciti furono fusi, sotto il comando dei triumviri e i veterani più anziani poterono quindi essere congedati; molti rimasero proprio a Philippi, ove fondarono una colonia. Occorre qui precisare che alcuni legionarî, scelti fra i più fidati e valorosi, avevano il compito di proteggere il comandante in battaglia; alla fine della Repubblica, invalse l’uso di denominare “pretorie” le coorti in cui essi erano inquadrati[2] (perché destinate a proteggere il “pretorio”, ossia l’alloggiamento del comandante[3]). Dopo il 27 a.C. proprio alcuni reduci di coorti pretorie (probabilmente, quelle stesse che erano state incaricate di proteggere Ottaviano), rimasti a vivere a Philippi, emisero un bronzo provinciale che commemorava la battaglia, RPC I 1651; essa reca al dritto l’immagine di una statua della Vittoria (statua che, forse, era stata là innalzata) e la legenda VIC AVG (victoria Augusti), al rovescio tre insegne militari decorate di cornicula e phalerae e la legenda COHOR PRAE PHIL (cohortes praetoriae - Philippi). È interessante notare che manca, nell’iconografia, l’aquila legionaria, perché appunto l’emissione era intitolata ad alcune coorti, non a una intera legione. Alcuni numismatici moderni ritengono che la moneta sia stata emessa durante il principato dello stesso Augusto; altri, sulla base del metallo utilizzato (la cui composizione sembra analoga a quella di metallo presente in miniere macedoni scoperte solo successivamente) ne spostano la datazione all’epoca di Claudio o Nerone NOTE [1] L’incontro fra i due, che poco si sopportavano pur essendo cognati (Tertulla, moglie di Cassio, era figlia di Servilia), non fu sereno; racconta infatti Plutarco che “c'era stata qualche differenza di vedute ed erano state scambiate accuse reciproche … cominciarono a darsi la colpa l'un l'altro; poi passarono a recriminazioni ed accuse. Questo ben presto portò a rimproveri indignati e lacrime e i loro amici, stupiti dalla veemenza e dall'amarezza della loro rabbia, temevano che la lite degenerasse in violenza”. [2] Prendendo spunto da questi reparti, Augusto istituirà nove “coorti pretorie” stanziate in Italia (a Roma, per precisione, all’interno del Castro Pretorio, una fortificazione ancora esistente) e incaricate di proteggere la persona dell’imperatore: si tratta dei celeberrimi “pretoriani”, che avranno un ruolo importante nella storia dell’impero e saranno sciolti da Costantino. [3] È interessante sottolineare come la tenda del comandante di una legione si chiamasse “praetorium”. I Romani erano convinti, che sin dalla sua fondazione, la Repubblica fosse stata governata da due consoli; in realtà, molti storici moderni, studiando le fonti, sono giunti alla conclusione che nei primissimi anni il rex fosse stato sostituito da un unico praetor cui, solo in seguito, furono sovraordinati due consoli (perché la duplicità dell’incarico dava maggiori garanzie contro eventuali derive autoritarie). Il fatto che il luogo da cui veniva comandata una legione (funzione tipica dei consoli, nella storia romana più antica) si chiamasse “[tenda] del pretore” costituisce una reminiscenza di quel tempo remoto, in cui tale comando era invece esercitato da un pretore. ILLUSTRAZIONI 44 a.C., denario RRC 448/13. L’iconografia è analoga a quella di altre monete della serie, ma la testa di Cesare è coperta con un velo. 44 a.C., denario RRC 480/22. Al dritto, Marco Antonio con velo e barba lunga. Al rovescio, un desultor (un tipo di acrobata che si esibiva con due cavalli). 43 a.C., denario RRC 508/3. 27 a.C. - 68 d.C., bronzo RPC I 1651
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  31. Vista la tipologia di moneta, sarebbe stato bello che la stessa fosse lasciata al bambino. Da noi rimarrà in qualche deposito mentre per il bimbo (vista la correttezza dimostrata consegnandola) sarebbe stata una favola. Come ormai già detto più e più volte, la legge italiana sui ritrovamenti mostra ancora una volta di essere ampaimente da rivedere.
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  32. Condivido volentieri una Mezza doppia di Vittorio Amedeo III del 1774.
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  33. Peccato che l'asta sia terminata il 10 novembre 2023...
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  34. Con un euro ho migliorato il mio centavo argentino del 1890 con piccole ammaccature con uno sempre del 1890 ma in condizioni decisamente migliori.
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  35. Come sicuramente a conoscenza di molti di voi, esiste anche una moneta statunitense da 3 cents, che pare sia stata coniata proprio per facilitare l'acquisto dei francobolli di pari valore. https://usa-coins.collectorsonline.org/cat/US-3C Questa moneta fu coniata a partire dal 1851, in concomitanza con l'abbassamento della tassa postale per una lettera semplice da 5 a 3 centesimi: e, anche se sembra incredibile, a quanto pare 83 anni dopo, nel 1934, spedire una lettera negli USA costava ancora solo 3 centesimi petronius
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  36. Volevo salutare i tanti amici presenti, ma uno in particolare che conosco da tanto tempo e che finalmente stamattina con immenso piacere ho conosciuto di persona... Rocco.
    3 punti
  37. Caro Silvio tu sei il "nostro faro" per la sezione Savoia, ma diventa sempre più difficile reperire materiale: però questo per me è un periodo molto fortunato.
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  38. C'è una ribattitura, questo si, ma non penso che abbia coperto il segno... Ho proprio l'impressione che il segno non ci sia! ...comunque esco dal discorso, perché voglio far notare che questo è un periodo fortunato per questa sezione... vedo parecchie nuove discussioni, un minimo di interessamento e partecipazione, non siamo nemmeno lontanamente vicini al periodo d'oro del forum, ma è qualcosa che ho notato, che mi fa piacere e ci tengo ad evidenziarlo, anche perché vorrei che continuasse almeno così! Se posso fare qualcosa per aiutare chi segue questa sezione nel suo interessamento e partecipazione datemi un input, sono disponibile a qualsiasi suggerimento!
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  39. Valentiniano III 2108 o 2121 Roma Quarta saluti
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  40. Certo che al fenomeno che ha fatto questa legge totalmente iniqua, non considerando nemmeno gli effetti negativi che può subire il mercato, dovrebbero dargli il premio nobel per l'economia. Cose da pazzi!...
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  41. Buongiorno a tutti, Oggi sottopongo alla vostra attenzione questo piccolo e difficile modulo da 50 centesimi 1889 (l'anno più comune tra i 50 centesimi di Re Umberto). Mi farebbe piacere ricevere qualche parere o considerazione da parte degli esperti! Grazie e saluti, Carlo
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  42. Ciao a tutti. Non è facile determinare con certezza a chi appartenga questo sesterzio. Sia per la quasi totale assenza delle legende che per il ritratto e viste le condizioni in cui è giunto fino a noi 🙂. Tuttavia qualche elemento indicativo sembra esserci. La personificazione del rovescio, come già individuata da chi mi ha preceduto, è sicuramente la Felicitas. Per quanto riguarda invece l'imperatore i lineamenti del ritratto mi fanno escludere possa trattarsi di Treboniano Gallo ( in quasi tutti, per questo imperatore, il naso e molto pronunciato e leggermente aquilino, cosa che qui non sembra) ma sarei più propenso ad attribuirlo a Volusiano. Ci vengono in aiuto a tal proposito le lettere abbastanza leggibili VO sopra la testa ( vedi foto ) oltre ai lineamenti del ritratto regolari. Posto anche foto di sesterzio che dovrebbe essere della stessa tipologia. Ci abbiamo provato 🙂. ANTONIO
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  43. Ciao @Pino 66 disastrata... guarda se fosse questo ae3 VOT X (CAESARVM NOSTRORVM) di Costantino II da Cesare. https://www.acsearch.info/search.html?id=422663
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  44. Come in molte monete del Regno il D/ (MB-BB) è in condizioni peggiori del R/ (BB). Nell'insieme darei un q.BB per l'esemplare che resta una moneta gradevole. Per confronto e condivisione posto un esemplare in buona conservazione:
    3 punti
  45. Ciao! La moneta mi sembra originale, difficile dire che non sia circolata, visto alcune mancanze, ma potrebbe essere stata battuta con un conio già usurato. Importante è avere il peso. Ti allego un elaborato che riguarda i ducati d'oro veneziani, è un po' datato, ma penso che per entrare in questo argomento, sia propedeutico. saluti luciano https://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/ducato-veneziano.pdf
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  46. La presenza del lustro la ascrive alla conservaziuone SPL cui può essere aggiunta la nota che segnala i colpi sul bordo. Rimane, comunque, legata al valore del fino in essa contanuto. Posto per confronto e condivisione due esemplari della stessa in alta conservazione (il colore "opaco" della "prova" è dovuto alla presenza della spessa plastica che la sigilla in confezione originale):
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  47. Il mio NIP di fiducia mi diede per 10 € un album di monete comunissime di V.E.III dopo che era stato privato degli esemplari più interessanti e visionato dal suo assistente. Di 50 Centesimi 1941 ce ne saranno stati una trentina, ma girando la pagina mi accorsi che uno dei pezzi presentava il D/ in posizione anomala (queste monete presentano solitamente prima il R/ perché è lì che viene riportato il millesimo). Fu facile per me, individuare l'anomalìa e godermi i rimbrotti all'assistente (personaggio in realtà, assai deplorevole), mentre il mio NIP periziava l'esemplare in conservazione SPL-FDC (sì, lui è un po' stretto coi giudizi) e rarità R2 completamente gratis (avevo già pagato per l'intero album). Qual è la morale? Che mai bisogna dar per scontata una moneta, neppure se è passata sotto gli occhi di persone esperte; può esserci sempre il particolare che fa la differenza... 🤩
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  48. Carlo Emanuele I - Cavallotto 1630 Carlo Emanuele I (1580-1630) Cavallotto 1630 - MIR Manca MI (g 1,77) RRRRR Nella recente nuova edizione del MIR sulle monete dei Savoia non è censita, tra le tante varianti di questa tipologia, la presenza della data al di sopra dello stemma. Il 1630 è l'anno della morte del duca per cui dovrebbe trattarsi proprio dell'ultima emissione. Pur mancando di argentatura, come gran parte di questi esemplari, trattasi inoltre di un bellissimo esemplare dagli ottimi rilievi. Grading/Stato: SPL Lotto 1736 Asta Nomisma n. 74 5-6/9/2025 Condivido volentieri.
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